PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE. Appendice al Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ai sensi del D. Lgs. n.

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PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE Appendice al Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ai sensi del D. Lgs. n. 231/2001

1. PREMESSA La legislazione italiana ha inteso affrontare il fenomeno corrutivo nell amministrazione con la normativa di seguito specificata: o D.Lgs. n 231 dell 8 giugno 2001 Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica ; o L. n. 190 del 6 novembre 2012 Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell illegalità nella pubblica amministrazione ; o in modo trasversale, D. Lgs. n. 33 del 14 marzo 2013 Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni. Le Società del Gruppo AIM, che hanno adottato il Modello Organizzativo di Gestione e Controllo ex D. Lgs. n. 231/2001, intendono introdurre ed implementare adeguate misure organizzative e gestionali di prevenzione della corruzione, estendendo l ambito di applicazione del proprio Modello Organizzativo ai reati considerati dalla L. n. 190/2012 mediante l adozione del presente Piano di Prevenzione della Corruzione, che costituisce pertanto appendice al Modello Organizzativo stesso. Destinatari del Piano di Prevenzione della Corruzione, ovvero i soggetti chiamati a darne attuazione, sono gli amministratori, le figure apicali e tutto il personale dipendente delle Società del Gruppo AIM. Il presente Piano di Prevenzione della Corruzione è messo a disposizione degli amministratori e dei dipendenti ed è pubblicato sul sito web della Capo Gruppo AIM Vicenza S.p.A, nella sezione Amministrazione trasparente. 2. OBIETTIVI DEL PIANO Il Piano individua i seguenti obiettivi: a) ridurre le opportunità che si manifestino casi di corruzione b) aumentare la capacità di scoprire casi di corruzione c) creare un contesto sfavorevole alla corruzione. Detti obiettivi saranno realizzati attraverso le seguenti azioni: a) individuazione delle attività nell ambito delle quali è più elevato il rischio di corruzione; b) previsione, per le attività individuate ai sensi della lettera a), di meccanismi di formazione, attuazione e controllo delle decisioni idonei a prevenire il rischio di corruzione;

c) previsione, per le attività individuate ai sensi della lettera a), di obbligo di informazione al Responsabile della prevenzione della corruzione, chiamato a vigilare sull osservanza e sul funzionamento del Piano; d) monitoraggio del rispetto dei termini previsti dalla legge, dai regolamenti, dalle Autorità di Settore e dalle Carte dei Servizi per la conclusione dei procedimenti; e) monitoraggio dei rapporti tra le Società ed i soggetti che con le stesse stipulano contratti o che sono interessati a procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici di qualunque genere, anche verificando eventuali relazioni di parentela o affinità sussistenti tra i titolari, gli amministratori, i soci ed i dipendenti degli stessi soggetti con gli amministratori ed i dipendenti delle Società; f) individuazione degli obblighi di trasparenza, come previsti dalla vigente normativa. 3. RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE (RPC) Il Responsabile della Prevenzione della Corruzione (RPC) è nominato dall Organo Amministrativo della Società. Il RPC può individuare in uno o più responsabili di aziende/servizi i Referenti per i controlli interni e per la trasparenza. Le nomine predette non comportano aggravio di spesa per la Società. Fermi restando tutti gli adempimenti previsti dalla L. 190/2012, al Responsabile della Prevenzione della Corruzione compete in particolare: a) proporre all Organo Amministrativo l adozione del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione ed i successivi aggiornamenti, da trasmettere, una volta approvato, alla Capo Gruppo AIM Vicenza S.p.A e da pubblicare sul sito web della Capo Gruppo, nella sezione Amministrazione trasparente ; b) verificare l efficace attuazione del Piano e la sua idoneità e proporre le modifiche dello stesso quando siano accertate significative violazioni delle prescrizioni ovvero quando intervengano mutamenti nell organizzazione o nell attività dell amministrazione; c) verificare, d intesa con il responsabile competente, la possibilità e attuabilità della rotazione degli incarichi negli uffici preposti allo svolgimento delle attività nel cui ambito è più elevato il rischio che siano commessi reati di corruzione, d) individuare il personale da inserire nei programmi di formazione; e) predisporre entro il 15 dicembre di ogni anno una relazione recante i risultati dell attività svolta, da trasmettere all Organo Amministrativo, all Organo di Controllo ed all Organismo di Vigilanza.

Per l adempimento dei compiti sopra elencati e di tutti quelli previsti dalla L. n. 190/2012 il RPC può in ogni momento: a) verificare e chiedere delucidazioni per iscritto e verbalmente a tutti i dipendenti su comportamenti che possano integrare, anche solo potenzialmente, corruzione e illegalità; b) richiedere ai dipendenti che hanno istruito un procedimento di fornire motivazioni per iscritto circa le circostanze di fatto e di diritto che sottendono all adozione del provvedimento finale; c) effettuare verifiche ed ispezioni a campione, al fine di procedere al controllo del rispetto delle condizioni di correttezza e legittimità dei procedimenti in corso o già conclusi. 4. INDIVIDUAZIONE DELLE ATTIVITA A PIU ELEVATO RISCHIO DI CORRUZIONE Le attività ritenute maggiormente sensibili in quanto a più elevato rischio di corruzione sono tutti i procedimenti relativi a: a) autorizzazioni, concessioni, gestione delle sanzioni, verifiche fiscali e gestione dei contenziosi; b) scelta del contraente per l affidamento di lavori, servizi e forniture, locazioni, concessione di beni e servizi, tutte le procedure successive relative alla esecuzione dei contratti ed ai relativi collaudi e liquidazioni; c) concessioni ed erogazioni di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati; d) prove selettive per l assunzione di personale; e) conferimenti di incarichi di consulenza, studio, ricerca e collaborazione; f) materie oggetto di incompatibilità, cumulo di impieghi ed incarichi. Per il Gruppo AIM sono state individuate ed esaminate le attività riportate nell allegato A) al Piano, dove vengono indicate anche le misure organizzative di contrasto già adottate. 5. MISURE DI PREVENZIONE: MECCANISMI DI FORMAZIONE, ATTUAZIONE E CONTROLLO DELLE DECISIONI Oltre alle misure organizzative già adottate, si individuano in via generale le seguenti misure, finalizzate a contrastare il rischio di corruzione: a) Formazione delle decisioni: l Organo Amministrativo ed i Procuratori formalizzano le proprie decisioni mediante delibera/determina. Per ciascuno degli argomenti oggetto di delibera/determina viene predisposta, a cura delle competenti strutture

tecnico/amministrative aziendali, apposita relazione debitamente sottoscritta dal/dai proponente/i, corredata della documentazione di supporto. Le proposte che comportino investimenti di importo superiore a 100.000 euro, ancorchè previsti a budget, dovranno essere validate anche dal responsabile del servizio Amministrazione, Finanza e Controllo della Capo Gruppo, per la verifica della loro sostenibilità e la indicazione delle modalità di finanziamento. Relativamente alle delibere/determine che l Organo Amministrativo ritenga di adottare, ancorchè prive della preventiva istruttoria della struttura aziendale, e che comportino esborsi economici o decisioni con impatto organizzativo interno o esterno, la competente struttura tecnico/amministrativa produrrà a posteriori la relazione informativa di cui ai commi precedenti. I provvedimenti conclusivi di procedimenti di carattere routinario, non formalizzati con gli atti di cui ai commi precedenti, devono sempre essere motivati con precisione, chiarezza e completezza. b) Attuazione: il criterio di trattazione dei procedimenti ad istanza di parte è quello cronologico, fatte salve le eccezioni stabilite da leggi, regolamenti o motivate/comprovate ragioni. c) Controllo: ai fini della massima trasparenza dell azione amministrativa e dell accessibilità agli atti della Società, i provvedimenti conclusivi i procedimenti amministrativi riferiti alle attività a più elevato rischio vanno pubblicati sul sito web della Capo Gruppo AIM Vicenza S.p.A., nella sezione Amministrazione trasparente. 6. OBBLIGHI DI INFORMAZIONE NEI CONFRONTI DEL RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE I provvedimenti conclusivi di qualsiasi attività devono essere trasmessi, a richiesta, al Responsabile della Prevenzione della Corruzione che li visionerà a campione. E fatto obbligo ai dipendenti della Società di segnalare al RPC eventuali irregolarità e/o condotte illecite di cui siano venuti a conoscenza in ragione del rapporto di lavoro in essere. Fuori dei casi di responsabilità a titolo di calunnia o diffamazione, al dipendente che segnala condotte illecite fondate ai fini del presente Piano devono essere garantiti la tutela dell anonimato ed il divieto di discriminazione.

7. FORMAZIONE DEL PERSONALE Nel triennio di vigenza del presente Piano, il personale impiegato nei settori a più alto rischio di corruzione sarà interessato da specifici interventi formativi sul tema. 8. INCONFERIBILITA E INCOMPATIBILITA DI INCARICHI APICALI Il Responsabile della Prevenzione della Corruzione controlla che siano rispettate le disposizioni del D. Lgs. n. 39/2013 recante Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico. 9. TRASPARENZA La trasparenza è intesa come accessibilità delle informazioni concernenti l organizzazione e l attività delle pubbliche amministrazioni, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull utilizzo delle risorse pubbliche. La legge 190/2012 ha individuato i seguenti obblighi di pubblicazione sul sito web istituzionale, applicabili anche al Gruppo AIM: a) atto di nomina del Responsabile della Prevenzione della Corruzione e Piano triennale della prevenzione della corruzione. Inoltre, l art. 1, comma 32, della L. 190/2012 ha previsto: a) l obbligo di comunicazione all AVPC di dati sulle procedure di scelta dei contraenti b) l obbligo di pubblicazione sul sito web aziendale di dati riepilogativi relativamente all affidamento di lavori, servizi e forniture. Infine, come previsto dall art. 11 del D. Lgs. n. 33/2013, le società partecipate dalle Pubbliche Amministrazioni e le società da esse controllate ai sensi dell art. 2359 c.c. sono tenute alla pubblicazione dei dati indicati dall art. 1, commi da 15 a 33, della L. n. 190/2012, limitatamente all attività di pubblico interesse disciplinata dal diritto nazionale e dall Unione europea. Di conseguenza, è stata costituita nel sito web della Capo Gruppo AIM Vicenza S.p.A., la sezione Amministrazione Trasparente. Viene inoltre prevista, all interno della Capo Gruppo, una funzione di controllo e di monitoraggio dell assolvimento degli obblighi di pubblicazione. 10. RINVIO Per quanto non diversamente previsto dal presente Piano, si fa rinvio alla misure di prevenzione previste dal Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ai sensi del D. Lgs. n. 231/2001 ed al Codice Etico, adottati dalle Società del Gruppo AIM.