INDICE: TITOLO I REQUISITI TECNICI DELLE OPERE EDILIZIE TITOLO II REQUISITI COGENTI TITOLO III VERIFICHE A LAVORI ULTIMATI



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INDICE: TITOLO I REQUISITI TECNICI DELLE OPERE EDILIZIE TITOLO II REQUISITI COGENTI TITOLO III VERIFICHE A LAVORI ULTIMATI TITOLO IV REQUISITI VOLONTARI TITOLO V CRITERI PER GRADUARE EVENTUALI INCENTIVI IN RAPPORTO AL SODDISFACIMENTO DEI REQUISITI VOLONTARI

TITOLO I REQUISITI TECNICI DELLE OPERE EDILIZIE

TITOLO I DEFINIZIONE E CONTENUTI ART. 1 ORGANISMO EDILIZIO E RELAZIONI FUNZIONALI S intende per ORGANISMO EDILIZIO un unità immobiliare ovvero un insieme di unità immobiliari con specifica destinazione d uso, progettato unitariamente con caratteristiche di continuità fisica e di autonomia funzionale, con spazi, infrastrutture e/o attrezzature di propria pertinenza. Gli organismi edilizi sono costituiti da: - spazi di fruizione dell utenza per attività principale; - spazi di fruizione dell utenza per attività secondaria; - spazi di circolazione e collegamento (che possono appartenere alla singola unità immobiliare o essere comuni a più unità immobiliari); - locali e vani tecnici. L organismo edilizio può avere delle PERTINENZE, associate alla singola unità immobiliare ovvero comuni a più unità immobiliari. Esclusi i locali e vani tecnici, gli spazi e le pertinenze possono essere chiusi o aperti. La SCOMPOSIZIONE DEL SISTEMA AMBIENTALE (formato da organismi edilizi, pertinenze ed infrastrutture a rete) è riportata nella FIG.1, con opportune esemplificazioni.

FIG.1 - SCOMPOSIZIONE DEL SISTEMA AMBIENTALE SPAZIO CHIUSO SPAZIO APERTO INFRASTRUTTURE A RETE SPAZI DI FRUIZIONE DELL UTENZA PER ATTIVITÀ PRINCIPALE FUNZIONE A: camera, soggior., cucina, ecc. FUNZIONE B: ufficio, negozio, officina, ecc. FUNZIONE C: laboratorio, magazzino, ecc. FUNZIONE D: stalla, magazzino, fienile, ecc. FUNZIONE E: camera, sala da pranzo portico, loggia, terrazza, balcone scoperto, balcone coperto, tettoia, fienile, autosilos SPAZI DI FRUIZIONE DELL UTENZA PER ATTIVITÀ SECONDARIA bagno, ripostiglio, archivio, magazzino e deposito senza permanenza di persone, retro del negozio, spogliatoio, ecc. AMBIENTE ESTERNO COMPLESSO EDILIZIO INSEDIATIVO ORGANISMO EDILIZIO SPAZI DI CIRCOLAZIONE E COLLEGAMENTO DELLA SINGOLA UNITÀ IMMOBILIARE: corridoio, disimpegno, atrio, scala interna, ecc. comuni a più unità immobiliari: androne, atrio, pianerottolo, scala, rampa, ecc. DELLA SINGOLA UNITÀ IMMOBILIARE: ballatoio, portico, viale di accesso, passaggio scoperto, scala, rampa, ecc. comuni a più unità immobiliari: portico, rampa, ecc. LOCALI E VANI TECNICI centrale termica vano tecnico (o motore) ascensore montacarichi PERTINENZA DELL ORGANISMO EDILIZIO DELLA SINGOLA UNITÀ IMMOBILIARE: autorimessa pertinenziale, cantina, soffitta, centrale termica, posto auto coperto, ecc. comuni a più unità immobiliari: lavatoio, soffitta comune, centrale termica, ecc. DELLA SINGOLA UNITÀ IMMOBILIARE: posto auto scoperto, tettoia, giardino, cortile, ecc. comuni a più unità immobiliari: deposito bici comune, cortile, posti auto comuni, terrazza, ecc.

ART. 2 REQUISITI E FAMIGLIE DI REQUISITI Gli organismi edilizi debbono rispondere a REQUISITI tecnici, esprimibili secondo parametri oggettivi e misurabili, con riferimento alle esigenze di sicurezza, igiene e fruibilità degli utilizzatori. I requisiti che soddisfano la medesima proposizione esigenziale sono raggruppati in FAMIGLIE; le proposizioni esigenziali sono quelle indicate dalla direttiva CEE 89/106 sui prodotti da costruzione, a cui si aggiunge l esigenza di fruibilità di spazi e attrezzature. I REQUISITI sono COGENTI o RACCOMANDATI: nel presente Regolamento i contenuti dei requisiti cogenti e raccomandati a cui fare riferimento sono quelli riportati nelle deliberazioni della Giunta Regionale n 268 del 22 febbraio 2000, e n 21 del 16 gennaio 2001. I requisiti cogenti sono 21, raggruppati in sette famiglie, come meglio specificato nella successiva TABELLA N.1. TAB.1 FAMIGLIA 1 RESISTENZA MECCANICA E STABILITÀ FAMIGLIA 2 SICUREZZA IN CASO DI INCENDIO RC 1.1 RC 2.1 RESISTENZA MECCANICA ALLE SOLLECITAZIONI STATICHE E DINAMICHE D ESERCIZIO, ALLE SOLLECITAZIONI ACCIDENTALI E ALLE VIBRAZIONI RESISTENZA AL FUOCO; REAZIONE AL FUOCO E ASSENZA DI EMISSIONI NOCIVE IN CASO DI INCENDIO; LIMITAZIONI DEI RISCHI DI GENERAZIONE E PROPAGAZIONE DI INCENDIO; EVACUAZIONE IN CASO DI EMERGENZA ED ACCESSIBILITÀ AI MEZZI DI SOCCORSO FAMIGLIA 3 RC 3.1 CONTROLLO DELLE EMISSIONI DANNOSE BENESSERE RC 3.2 SMALTIMENTO DEGLI AERIFORMI AMBIENTALE RC 3.3 APPROVVIGIONAMENTO IDRICO RC 3.4 SMALTIMENTO DELLE ACQUE REFLUE RC 3.5 TENUTA ALL ACQUA RC 3.6 ILLUMINAMENTO NATURALE RC 3.7 OSCURABILITA RC 3.8 TEMPERATURA DEL ARIA INTERNA RC 3.9 TEMPERATURA SUPERFICIALE RC 3.10 VENTILAZIONE RC3.11 PROTEZIONE DALLE INTRUSIONI DI ANIMALI NOCIVI FAMIGLIA 4 SICUREZZA RC 4.1 SICUREZZA CONTRO LE CADUTE E RESISTENZA MECCANICA AD URTI E SFONDAMENTO NELL IMPIEGO RC 4.2 SICUREZZA DEGLI IMPIANTI FAMIGLIA 5 RC 5.1 ISOLAMENTO ACUSTICO AI RUMORI AEREI PROTEZIONE DAL RC 5.2 ISOLAMENTO ACUSTICO AI RUMORI IMPATTIVI RUMORE FAMIGLIA 6 RC 6.1 CONTENIMENTO DEI CONSUMI ENERGETICI RISPARMIO ENERGETICO FAMIGLIA 7 RC 7.1 ASSENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE FRUIBILITA' DI SPAZI RC 7.2 DISPONIBILITÀ DI SPAZI MINIMI E ATTREZZATURE RC 7.3 DOTAZIONI IMPIANTISTICHE MINIME Ad integrazione di quanto previsto dal requisito cogente R.C. 3.5 TENUTA ALL ACQUA si prescrive che negli edifici residenziali il primo solaio abitabile sia posto ad una quota maggiore di 30 cm. rispetto al piano di campagna circostante nel caso di fabbricato sprovvisto di piano interrato, e non inferiore a 15 cm. nei restanti casi di fabbricati residenziali. Ad integrazione di quanto previsto dal requisito cogente R.C. 3.6.1 ILLUMINAMENTO NATURALE PER LA FUNZIONE ABITATIVA si prescrive che nelle unità abitative almeno un bagno sia areato ed illuminato direttamente dall esterno. Ad integrazione di quanto previsto dal R.C. 3.6.1 ILLUMINAMENTO NATURALE PER LA FUNZIONE ABITATIVA, e dal R.C. 3.10.1 VENTILAZIONE PER FUNZIONE ABITATIVA, limitatamente agli edifici residenziali ricadenti all interno del Sistema Insediativo Storico di cui al

TITOLO IV capo I del presente RUE, è ammesso un fattore di luce diurna medio (FLDm) non inferiore al 1%, fermo restando il rispetto di tutti gli altri parametri presi in considerazione dal requisito. Ad integrazione di quanto previsto dal R.C. 3.10.1 VENTILAZIONE PER FUNZIONE ABITATIVA, limitatamente agli edifici residenziali ricadenti all interno del Sistema Insediativo Storico di cui al TITOLO IV capo I del presente RUE, è ammesso un rapporto di superficie apribile per ventilazione naturale non inferiore a 1/16 della superficie di pavimento, fermo restando il rispetto di tutti gli altri parametri presi in considerazione dal requisito. Ad integrazione di quanto previsto dal requisito cogente R.C. 7.2.1 DISPONIBILITA DI SPAZI MINIMI si prescrive che nel caso in cui la cucina sia realizzata in nicchia o si tratti di soggiorno con zona cottura la superficie minima richiesta è pari a mq. 18. Ad integrazione di quanto previsto dal R.C. 7.2.1 DISPONIBILITA SPAZI MINIMI PER LA FUNZIONE ABITATIVA, limitatamente agli edifici residenziali ricadenti all interno del Sistema Insediativo Storico di cui al TITOLO IV capo I del presente RUE, è ammessa una altezza minima pari a m 2,55 degli spazi chiusi per attività principale, ed una altezza minima pari a m 2,40 degli spazi chiusi di circolazione e collegamento (corridoi) e dei bagni. Ad integrazione di quanto previsto dal R.C. 7.3.1 DOTAZIONI IMPIANTISTICHE MINIME si prescrive che in tutti i casi di nuova costruzione, ampliamento, demolizione e ricostruzione, deve essere prevista l installazione dei pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica, in modo tale da garantire una produzione energetica non inferiore a 0,2 kw per ciascuna unità abitativa. ART. 3 CONTENUTI DEI REQUISITI COGENTI L ALLEGATO A di cui alla deliberazione della Giunta Regionale n 268 del 22 febbraio 2000, è suddiviso in A/1 ed A/2. L ALLEGATO A/1 indica, per ciascuna famiglia di requisiti, la proposizione esigenziale con riferimento alla direttiva CEE 89/106 e, per ciascun requisito di ogni famiglia, precisa: - le ESIGENZE DA SODDISFARE; - i CAMPI DI APPLICAZIONE; - i LIVELLI DI PRESTAZIONE, con le relative unità di misura. L ALLEGATO A/2 definisce i modi per verificare il requisito IN SEDE PROGETTUALE (per ottenere il titolo abilitativo all intervento) e A LAVORI ULTIMATI (per ottenere il certificato di conformità edilizia). L ALLEGATO A/1 indica : le ESIGENZE DA SODDISFARE : articolano la proposizione esigenziale della famiglia, in quanto ogni requisito soddisfa una specifica esigenza; I CAMPI D APPLICAZIONE : sono in genere riferiti ai seguenti raggruppamenti di funzioni: - funzione abitativa; - funzioni direzionali, finanziarie, assicurative, funzioni commerciali, compresi gli esercizi pubblici e l artigianato di servizio, le attività produttive di tipo manifatturiero artigianale solamente se laboratoriali, funzioni di servizio, comprese le sedi di attività culturali, ricreative, sanitarie, pubbliche e private e studi professionali; - funzioni produttive di tipo manifatturiero ad eccezione di quelle di cui al precedente punto B, compresi gli insediamenti di tipo agroindustriale e gli allevamenti zootecnici di tipo intensivo; - funzioni agricole o connesse al loro diretto svolgimento a livello aziendale e interaziendale, comprese quelle abitative degli operatori agricoli a titolo principale; - funzioni alberghiere e comunque per il soggiorno temporaneo. In taluni casi il campo d applicazione del requisito può essere riferito a raggruppamenti diversi delle funzioni di cui al precedente comma. I LIVELLI DI PRESTAZIONE comportano la definizione dell unità di misura o il rimando ad unità di misura definite dalle normative nazionali e sono articolati in : - livelli richiesti per gli interventi di nuova costruzione e per gli interventi assimilati alle nuove costruzioni. Quando la normativa tecnica nazionale o regionale, per alcuni degli interventi assimilati alle nuove costruzioni, definiscono livelli diversi da quelli delle nuove costruzioni, il requisito si attiene esplicitamente ai livelli richiesti dalla normativa nazionale vigente ; - livelli richiesti per gli interventi sul patrimonio edilizio esistente. Con riferimento in generale a quanto stabilito all art. 3, salvo quanto diversamente specificato in ciascun requisito. Per molti requisiti i livelli di prestazione sono ulteriormente diversificati in rapporto:

al MODELLO DI SCOMPOSIZIONE DEL SISTEMA AMBIENTALE riportato nella FIG.1 (spazi per attività principale e secondaria, spazi di circolazione e collegamento, locali e vani tecnici, pertinenze dell unità immobiliare o dell organismo edilizio); a seconda che si faccia riferimento a spazi, vani o pertinenze chiusi ovvero aperti. Per taluni requisiti vi può essere un articolazione dei livelli di prestazione in rapporto a singole componenti tecnologiche (pareti, parapetti, infissi, ecc.). L ALLEGATO A/2 riporta i metodi di verifica. Salvo nel caso in cui i metodi di verifica vadano rispettati integralmente perché stabiliti da una normativa nazionale, il progettista potrà anche assumere metodi di verifica diversi da quelli indicati nell ALLEGATO A/2: in tal caso dichiarerà in sede progettuale le metodiche seguite e ne assumerà ogni responsabilità, ai fini del rispetto del livelli stabiliti dal Regolamento edilizio. In dettaglio, IN SEDE PROGETTUALE, per ottenere il titolo abilitativo all intervento sono possibili i seguenti metodi di verifica: verifica progettuale del dimensionamento e delle caratteristiche dell opera edilizia o degli impianti mediante metodi di calcolo, con specificazione dei dati di progetto e delle ipotesi assunte. Quando per il medesimo requisito sono indicati più metodi di calcolo, il progettista sceglie quello più appropriato in rapporto alle caratteristiche dello spazio progettato, secondo i criteri specificati nell ALLEGATO A/2.; progettazione (comprendente calcoli di verifica progettuale) da parte di tecnico abilitato, con eventuale deposito del progetto in sede competente (di volta in volta specificata nelle note ai requisiti, con riferimento alla vigente normativa nazionale e regionale). La progettazione va presentata al momento dell avvio del procedimento per ottenere il titolo abilitativo all intervento, se il requisito non fa esplicito richiamo ad una normativa nazionale che consenta di posticipare la presentazione al momento dell inizio lavori; adozione di soluzioni tecniche conformi a quelle indicate nell ALLEGATO A/2 (per dimensioni, materiali e modalità esecutive) ovvero adozione di soluzioni tecniche certificate (relative ai materiali o ai componenti dell opera edilizia) mediante prove di laboratorio eseguite dalle ditte produttrici secondo metodiche riconosciute; descrizione dettagliata delle soluzioni morfologiche o tecnologiche o della scelta dei materiali da impiegare nell esecuzione del progetto e della loro efficacia a conseguire i livelli di prestazione richiesti (accettabile solo se l ALLEGATO A/2 non indica altri metodi di verifica) ovvero ancora ATTESTAZIONE che i materiali e le soluzioni da adottare in fase esecutiva verranno scelti in conformità alla corrispondente normativa. A LAVORI ULTIMATI possono essere necessari, in modo complementare o alternativo, secondo il requisito: dichiarazione di conformità di quanto realizzato ai dati ed alle ipotesi assunte per le verifiche progettuali con metodi di calcolo; dichiarazione di conformità di quanto realizzato alla progettazione redatta ai sensi di legge ed alla relativa normativa tecnica, (la dichiarazione va in tal caso sottoscritta da professionista abilitato e depositata presso l autorità competente ai sensi di disposizioni legislative, come specificato nelle annotazioni ad ogni singolo requisito); dichiarazione di conformità alla soluzione tecnica conforme o alla soluzione tecnica certificata; prove in opera eseguite secondo i metodi indicati ovvero secondo quelli della vigente normativa nazionale, comprese le norme UNI. Per alcuni requisiti le prove in opera, tra quelle indicate nell ALLEGATO A/2, sono da scegliere in modo appropriato alle caratteristiche dello spazio o dei componenti interessati. Per alcuni requisiti le verifiche di progetto eseguite secondo i metodi indicati nell ALLEGATO A/2 liberano dalla necessità delle prove a lavori ultimati, ferma restando la necessità di attestare la conformità dell opera edilizia realizzata o della soluzione tecnica adottata a quella progettata (vedi quanto meglio specificato nei singoli requisiti); eventuale collaudo da parte di professionista abilitato, se imposto dalla normativa nazionale; il collaudo va eseguito secondo le modalità indicate dalla specifica normativa di settore; giudizio sintetico di un professionista abilitato (eventualmente incaricato di ottenere il certificato di conformità edilizia) circa l idoneità dell opera eseguita, dei materiali impiegati, delle soluzioni tecnologiche adottate; il giudizio può anche essere eventualmente supportato da certificazioni del produttore concernenti i materiali e componenti utilizzati. Le prove in opera eseguite nel caso di controlli pubblici ad opera ultimata, preliminari al rilascio del certificato di conformità edilizia o successivi a campione seguono in genere le modalità specificate nell ALLEGATO A/2. I requisiti cogenti (ALLEGATO A) sono obbligatori per ottenere il titolo abilitativo all intervento o il certificato di conformità edilizia e sono inderogabili (salvo quanto espressamente stabilito dalla

corrispondente normativa nazionale, così come richiamata nelle annotazioni a ciascun requisito) perché rappresentano esigenze e livelli minimi di prestazione essenziali per garantire in tutto il territorio regionale uguali livelli di sicurezza, benessere e fruibilità agli utenti delle opere edilizie. ART. 4 REQUISITI RACCOMANDATI I requisiti raccomandati fanno riferimento all ALLEGATO B di cui alla deliberazione della Giunta Regionale n 21 del 16 gennaio 2001. I requisiti raccomandati dal presente Regolamento sono indicati per offrire la possibilità, agli operatori interessati, di dimostrare una maggiore qualificazione delle opere edilizie attraverso il raggiungimento di livelli di prestazione superiori o di requisiti aggiuntivi a quelli cogenti, mai in contrasto con questi ultimi. I requisiti raccomandati nel presente R.U.E sono i seguenti: TAB.2 FAMIGLIA 3 RR.3.1 ASSENZA DI EMISSIONI DANNOSE BENESSERE AMBIENTALE RR 3.2 UMIDITÀ SUPERFICIALE RR 3.3 ILLUMINAMENTO ARTIFICIALE RR 3.4 TEMPERATURA OPERANTE RR 3.5 VELOCITÀ DELL ARIA RR 3.6 ASETTICITÀ RR 3.7 INERZIA TERMICA FAMIGLIA 5 RR 5.1 RIVERBERAZIONE SONORA PROTEZIONE DAL RUMORE FAMIGLIA 7 FRUIBILITÀ DI SPAZI E ATTREZZATURE RR 7.1 DOTAZIONE IMPIANTISTICA DEGLI SPAZI ART. 5 LIMITI DI APPLICAZIONE DEI REQUISITI Poiché ogni requisito, cogente o raccomandato, ha un proprio campo di applicazione (sempre individuato dalle funzioni d uso previste), IN SEDE PROGETTUALE il tecnico incaricato della progettazione edilizia definisce nella relazione tecnica quali sono i requisiti cogenti e quelli raccomandati pertinenti all opera edilizia progettata in funzione delle attività previste ed i livelli pertinenti ai singoli spazi (con riferimento al modello di scomposizione dell organismo edilizio illustrato in figura n.1) o ai singoli componenti dell organismo edilizio; il tecnico dichiara inoltre la conformità a quanto prescritto negli allegati A/1 e B/1 del presente regolamento per i livelli di prestazione ed i campi di applicazione. Il tecnico indicherà anche se i metodi di verifica del soddisfacimento del requisito adottati in sede progettuale sono conformi a quelli indicati all ALLEGATO A/2 o B/2; in alternativa il tecnico giustifica l adozione di metodi di verifica diversi, limitatamente ai requisiti per i quali ciò è consentito. Il tecnico indica anche il programma delle verifiche da svolgere a lavori ultimati ed eventualmente anche in corso d opera. Nel caso di insediamenti destinati ad attività produttive e di servizio caratterizzati da significativi impatti sull ambiente e sulla salute di cui al comma 5 dell art. 33 della L.R. 31/02, vanno rispettate le ulteriori prescrizioni e i requisiti definiti dalla normativa sulla sicurezza e sulla salute nei luoghi di lavoro per la specifica attività ovvero richiesti in sede di parere preventivo delle strutture sanitarie competenti. Qualora al momento della richiesta del titolo abilitativo all intervento edilizio non sia definita l attività specifica da svolgere, per il rilascio del titolo abilitativo basta soddisfare i requisiti cogenti per la destinazione d uso prevista nell area d intervento dallo strumento urbanistico vigente. A LAVORI ULTIMATI, ai fini del rilascio del certificato di conformità edilizia, il tecnico incaricato di compilare la scheda tecnica descrittiva ed il fascicolo del fabbricato : 1. allega le dichiarazioni di conformità di cui al precedente art. 28 e gli eventuali collaudi ai sensi di legge; 2. indica le eventuali prove in opera eseguite secondo il programma stabilito nella relazione tecnica, ed livelli di prestazione accertati per l opera realizzata, dichiarando la conformità dei livelli a quanto riportato nella relazione di progetto presentata per l avvio del procedimento abilitativo all intervento edilizio;

3. allega gli eventuali giudizi sintetici. Nel caso di cui al precedente comma 4, la scheda tecnica descrittiva ed il fascicolo del fabbricato allegati alla richiesta di certificato di conformità edilizia di cui all art.104 del RUE attestano la rispondenza dell opera eseguita al progetto approvato dal punto di vista dimensionale, delle prescrizioni urbanistiche ed edilizie e delle sole prestazioni corrispondenti ai requisiti cogenti sopraddetti. Se la successiva definizione dell attività specifica rende necessarie opere edilizie aggiuntive per il rispetto di ulteriori requisiti cogenti in relazione alla specifica attività svolta, può occorrere un ulteriore titolo abilitativo all intervento edilizio. ART. 6 APPLICAZIONE DEI REQUISITI NELLE NUOVE COSTRUZIONI E NEGLI INTERVENTI DI RECUPERO I requisiti cogenti del presente regolamento vanno rispettati, limitatamente ai campi di applicazione, nei seguenti casi: - nuova costruzione, compresi gli ampliamenti ; - ristrutturazione urbanistica ; - ristrutturazione edilizia, limitatamente ai casi di demolizione con ricostruzione e nei casi di ristrutturazione globale; - cambio i destinazione d uso ; - cambio di attività classificata, senza cambio di destinazione d uso. Per i medesimi interventi il progettista definisce nella relazione tecnica i livelli che saranno raggiunti per ciascun requisito, in relazione alla destinazione d uso, ai singoli spazi dell organismo edilizio ed eventualmente ai singoli componenti interessati. Per gli interventi sul patrimonio edilizio esistente, esclusi quelli di cui al 1 comma del presente articolo, il professionista incaricato, nella relazione tecnica allegata al progetto (attraverso un apposito elenco riassuntivo) specifica quali requisiti, fra quelli definiti cogenti e quelli raccomandati dal presente RUE, vanno presi in considerazione in quanto strettamente correlati alle parti dell organismo edilizio o delle relative pertinenze sulle quali interviene. L elenco dei requisiti resta valido nelle successive fasi di esecuzione del progetto edilizio e va messo in relazione al programma dei controlli e verifiche che vanno attivati da parte del tecnico incaricato. ART. 7 REQUISITI DEFINITI DA NORME DI SETTORE Quando, in relazione alle vigenti normative nazionali o regionali, per soddisfare il requisito e per verificarlo è necessario seguire apposite modalità progettuali (progettazione da parte di tecnico abilitato, con deposito presso le competenti autorità), di autorizzazione all inizio lavori o di verifica a lavori ultimati (es. certificazione di conformità al progetto ed alle normative da parte del progettista o da parte di enti, certificato di collaudo da parte di tecnico abilitato o da parte di enti), in nota al requisito sono richiamate le prescrizioni di legge. Salvo nei casi in cui il progetto, l autorizzazione all inizio lavori, la certificazione o il collaudo non siano stati depositati presso il Comune ovvero siano stati direttamente richiesti dal Comune alle autorità competenti o siano autocertificabili ai sensi di legge, il professionista incaricato di attestare la conformità dell opera al progetto ed alle vigenti normative comunicherà al comune gli estremi degli atti di deposito o autorizzazione all inizio lavori ed allegherà alla documentazione necessaria al rilascio della conformità edilizia, le certificazione di conformità e gli atti di collaudo debitamente sottoscritti da professionisti abilitati. Il mancato rispetto delle predette disposizioni di legge comporta da parte del dirigente competente, (oltre all irrogazione delle sanzioni per eventuali abusi urbanistico-edilizi) anche l irrogazione delle sanzioni attribuite dalla norma nazionale alla competenza comunale ovvero, per le materie non attribuite, la segnalazione alle autorità competenti alla vigilanza sulla specifica normativa.

TITOLO II REQUISITI COGENTI

LAVORI DI DA ESEGUIRE IN VERIFICHE IN SEDE PROGETTUALE ALLEGATO ALLA RICHIESTA DI PERMESSO DI COSTRUIRE PRESENTATO IN DATA PROT PRATICA RICHIESTA DI PERMESSO DI COSTRUIRE IN VARIANTE A CONCESSIONE EDILIZIA N. DEL PERMESSO DI COSTRUIRE. N. DEL PRESENTATO IN DATA PROT PRATICA RICHIESTA DI PERMESSO DI COSTRUIRE IN SANATORIA ART. 13 L. 47/85 PRESENTATO IN DATA PROT PRATICA DENUNCIA DI INIZIO ATTIVITA OBBLIGATORIA, PRESENTATA IN DATA PROT PRATICA DENUNCIA DI INIZIO ATTIVITA OBBLIGATORIA IN VARIANTE IN CORSO D OPERA A CONCESSIONE EDILIZIA N. DEL PERMESSO DI COSTRUIRE. N. DEL PRESENTATA IN DATA PROT PRATICA AVVERTENZE PER LA COMPILAZIONE I. COMPILARE LE TABELLE (TAB. 1) E (TAB.2) SEMPRE II. COMPILARE ED ALLEGARE LE SCHEDE DEI SOLI REQUISITI PER I QUALI IN TABELLA (TAB.1) E STATO BARRATO IL SI NELLA COLONNA PERTINENZA DEL REQUISITO COGENTE ALL INTERVENTO. III. IV. FIRMARE TUTTE LE PAGINE; NELL ULTIMA INSERIRE ANCHE DATA E TIMBRO PROFESSIONALE. PER I PROGETTI NON SOTTOPOSTI A PARERE PREVENTIVO AUSL, VA SOTTOSCRITTA ANCHE LA DICHIARAZIONE IN CODA ALLA TABELLA (TAB.2)

(TAB.1) 1 ORGANISMO EDILIZIO : unità immobiliare spazio comune della singola unità imm PERTINENZA Riferimenti catastali: FOGLIO, MAPP., SUB. CAMPO D APPLICAZIONE: A B C D E specificare ( residenziale, direzionale, laboratoriale, ecc.) : Documentazione di riferimento pertinente a ogni requisito Codice del requisito REQUISITI COGENTI PERTINENZA DEL REQ.COGENTE ALL INTERVENTO Elaborato/ i grafico/i N. (1,2,ecc.) DATA 2 (gg.mm.aa) Allegato/i (A,B,ecc.) DATA 2 (gg.mm.aa) RC 1.1 RC 2.1 Resistenza meccanica alle sollecitazioni statiche e dinamiche d esercizio, alle sollecitazioni accidentali e alle vibrazioni Resistenza al fuoco; reazione al fuoco e assenza di emissioni nocive in caso di incendio; limitazioni dei rischi di generazione e propagazione di incendio; evacuazione in caso di emergenza ed accessibilità ai mezzi di soccorso RC 3.1 Controllo delle emissioni dannose SI NO RC 3.2 Smaltimento degli aeriformi SI NO RC 3.3 Approvvigionamento idrico SI NO RC 3.4 Smaltimento delle acque reflue SI NO RC 3.5 Tenuta all acqua SI NO RC 3.6 Illuminamento naturale SI NO RC 3.7 Oscurabilità SI NO RC 3.8 Temperatura dell aria interna SI NO RC.3.9 Temperatura superficiale SI NO RC 3.10 Ventilazione SI NO RC.3.11 Protezione dalle intrusioni di animali nocivi SI NO RC 4.1 Sicurezza contro le cadute e resistenza meccanica ad urti e sfondamento RC 4.2 Sicurezza degli impianti SI NO RC 5.1 Isolamento acustico ai rumori aerei SI NO RC 5.2 Isolamento acustico ai rumori impattivi SI NO RC 6.1 Contenimento dei consumi energetici SI NO RC 7.1 Assenza di barriere architettoniche SI NO RC 7.2 Disponibilità di spazi minimi SI NO RC 7.3 Dotazioni impiantistiche minime SI NO SI SI SI NO NO NO 1 Compilare una scheda per ogni mapp.le e/o sub facente parte dell intero intervento 2 Data di consegna, o integrazione dell elaborato grafico o dell allegato.

(TAB.2) Al fine di rapportare al modello di Scomposizione del sistema ambientale i singoli locali facenti parte dell organismo edilizio, e quindi per poter attribuire il giusto livello di prestazione da garantire per ogni requisito cogente e volontario, indicare la denominazione dei locali stessi suddividendoli tra spazi chiusi e aperti. ORGANISMO EDILIZIO Spazio chiuso Spazio aperto Spazi di fruizione dell utenza per attività principale Spazi di fruizione dell utenza per attività secondaria Spazi di circolazione e collegamento della singola unità immobiliare Spazi di circolazione e collegamento comuni a più unità immobiliari Locali e vani tecnici PERTINENZA DELL ORGANISMO EDILIZIO Della singola unità immobiliare Spazio chiuso Spazio aperto Comune a più unità immobiliari Il sottoscritto dichiara sotto la propria responsabilità, ai sensi dell articolo 481 del Codice Penale, la rispondenza del progetto a tutti i Requisiti Cogenti, in rapporto all opera ed alla sua destinazione d uso. In fede Firma e timbro

Codice del requisito RC 1.1 - Titolo del requisito RESISTENZA MECCANICA ALLE SOLLECITAZIONI STATICHE E DINAMICHE D ESERCIZIO, ALLE SOLLECITAZIONI ACCIDENTALI E ALLE VIBRAZIONI NUOVA COSTRUZIONE, NUOVA OPERA OPPURE VARIANTE A NUOVA COSTRUZIONE O OPERA Si dichiara che il complesso delle strutture che assolveranno la funzione statica dell opera progettata verranno realizzate in: struttura / Elenco tipologie strutturali: 1. struttura in muratura ordinaria o armata 2. struttura intelaiata in cemento armato normale o precompresso, acciaio o sistemi combinati dei predetti materiali 3. struttura a pannelli portanti, intendendosi per tale quella realizzata in tutto o in parte con pannelli aventi funzione portante, prefabbricati o costruiti in opera; i pannelli possono essere costituiti da conglomerato cementizio armato o parzialmente armato o prefabbricati in muratura armata 4. struttura in legno 5. strutture miste in legno/cemento armato o legno/acciaio sarà elaborato un progetto esecutivo dell opera, a firma di professionista abilitato, completo di: relazione tecnica con fascicolo calcoli di verifica 3 relazione sulle fondazioni 3 disegni esecutivi 3 relazione geotecnica 4 relazione geologica 4 non è necessario elaborare un progetto esecutivo dell opera in quanto: box prefabbricati per il ricovero di una o due autovetture con altezza non superiore a m. 3,00 cabine a servizio dei bagni da spiaggia cabine per il contenimento di impianti di trasformazione o distribuzione dell ENEL o di altri Enti di servizio con altezza non superiore a m. 3,00 muri di sostegno con altezza non superiore a m. 1,50 recinzioni con altezza non superiore a m. 2,00 3 Documentazione obbligatoria sempre 4 Si ricorda che ai sensi del DM 11.3.1988 come meglio specificato anche dalla Circolare del Ministero dei LL.PP del 9/1/1996,N.218/24/3, la relazione geologica e la relazione geotecnica sono sempre obbligatorie in quanto il territorio comunale è soggetto al vincolo sismico

INTERVENTO SU PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE Si dichiara che la costruzione esistente sulla quale si interviene è realizzata con struttura: struttura / Vedere l elenco delle tipologie strutturali soprariportato per le nuove costruzioni. è necessario procedere al progetto esecutivo di adeguamento ai sensi del punto C.9 del D.M. 16/1/1996 in quanto si intende: sopraelevare o ampliare l edificio 5 ; apportare variazioni di destinazione che comportino, nelle strutture interessate dall intervento, incrementi dei carichi originari (permanenti e accidentali) superiori al 20%; effettuare interventi strutturali rivolti a trasformare l edificio mediante un insieme sistematico di opere che portino ad un organismo edilizio diverso dal precedente; effettuare interventi strutturali rivolti ad eseguire opere e modifiche per rinnovare o sostituire parti strutturali dell edificio, allorché detti interventi implichino sostanziali alterazioni del comportamento globale dell edificio stesso. Trattandosi di adeguamento sarà redatto un progetto esecutivo delle strutture completo degli elaborati riportati alla pagina precedente, con la sola riserva sulla relazione geologica la cui redazione sarà richiesta dal progettista delle strutture, se da lui ritenuta necessaria. 6 è necessario procedere al progetto esecutivo di miglioramento ai sensi del punto C.9 del D.M. 16/1/1996 in quanto: non si esegue nessuna delle opere di cui al punto precedente ma si intendono effettuare interventi locali volti a rinnovare o sostituire elementi strutturali dell edificio trattasi di edificio a carattere monumentale di cui all art. 16 della Legge 64/74 in quanto compatibile con le esigenze di tutela e di conservazione del bene culturale. Trattandosi di miglioramento sarà redatto un progetto esecutivo delle strutture con gli elaborati che saranno ritenuti necessari dal progettista delle strutture, sotto la sua responsabilità. TEMPISTICA DEL DEPOSITO VALIDA PER N.C. E PER INTERVENTI SULL ESISTENTE : il progetto verrà depositato presso il Comune a cura del proprietario almeno prima dell inizio lavori e una copia munita degli estremi dell avvenuto deposito sarà tenuta in cantiere a cura del direttore dei lavori ricadendo l opera tra quelle di cui all art.2 del D.P.R..425/1994 (fabbricati ad uso abitativo) la nomina del collaudatore da parte del committente e la relativa accettazione dell incarico, firmata dal collaudatore, verranno presentate contestualmente al deposito ai sensi della l.1086/1971 prima dell inizio lavori. il progetto esecutivo verrà depositato prima della fine dei lavori in quanto trattasi di una variante ai sensi dell art.6 comma 2 del Regolamento Regionale E.R..13/10/1986 n 33 modificato dal Regol. Reg. 5/4/1995 n 19, cioè che non comporta una variante sostanziale al progetto esecutivo già depositato il prot. n. ; 5 per ampliamento si intende la sopraelevazione di parti dell edificio di altezza inferiore a quella massima dell edificio stesso 6 per fabbricati in muratura, il progetto di adeguamento comporterà l obbligo di consolidamento ai sensi del D.M. 9/1/1987

Codice del requisito RC 2.1 - Titolo del requisito RESISTENZA AL FUOCO, REAZIONE AL FUOCO, LIMITAZIONE DEI RISCHI DI GENERAZIONE E PROPAGAZIONE D'INCENDIO, EVACUAZIONE IN CASO DI EMERGENZA E ACCESSIBILITÀ AI MEZZI DI SOCCORSO INTERVENTO EDILIZIO SOGGETTO ALLA NORMATIVA DI PREVENZIONE INCENDI INTERVENTO SOGGETTO ALLA NORMATIVA ANTINCENDIO INTERVENTO SOGGETTO ALLA NORMATIVA ANTINCENDIO E AL CERTIFICATO DI PREVENZIONE INCENDI (C.P.I.) L organismo edilizio e/o le sue pertinenze, per le seguenti L organismo edilizio e/o le sue pertinenze, per le seguenti parti, È SOGGETTO, in relazione alla sua tipologia e parti, È SOGGETTO, in relazione alla sua tipologia e al tipo di uso e/o attività da svolgere, alla normativa al tipo di uso e/o attività da svolgere, alla normativa antincendio vigente, ma non al certificato prevenzione antincendio vigente, e al certificato prevenzione incendi incendi (C.P.I.). (C.P.I.). A tal proposito si DICHIARA che è il progetto è conforme A tal proposito si indicano i riferimenti dell attività 5 : alla normativa antincendio vigente e si elencano i numero dell attività: riferimenti normativi che sono stati considerati nella denominazione dell attività: progettazione: Si DICHIARA che è necessario acquisire il parere di conformità sul progetto al Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di,come prescritto dal D.M. 4 maggio 1998, DOCUMENTAZIONE DA ALLEGARE: copia della domanda di parere di conformità sul progetto presentata al Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco debitamente timbrata per ricevuta come prescritto dal D.M. 4 maggio 1998, regolarmente timbrata dal comando per ricevuta; oppure copia del parere di conformità sul progetto rilasciato dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco; oppure dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà (ai sensi della normativa vigente) attestante una delle due eventualità sopraindicate specificando i riferimenti necessari per poter effettuare i dovuti controlli (ad esempio data, protocollo, ente, ecc.) INTERVENTO EDILIZIO NON SOGGETTO ALLA NORMATIVA DI PREVENZIONE INCENDI In relazione alla tipologia dell organismo edilizio e/o delle sue pertinenze, al tipo d uso e/o attività da svolgere si dichiara che l intervento NON È SOGGETTO alla normativa di prevenzione antincendio. 5 per i riferimenti vedere il D.M.16/02/1982 e/o tabelle A e B allegate al D.P.R.26/05/1959 n 689

Codice del requisito RC 3.1 - Titolo del requisito CONTROLLO DELLE EMISSIONI DANNOSE AMIANTO Interventi sul patrimonio edilizio esistente. Si dichiara che: non è stata individuata la presenza di materiali passibili di emissioni nocive quali l'amianto. è stata individuata la presenza di materiali passibili di emissioni nocive quali l'amianto, per cui sarà rispettato quanto previsto dal Piano di protezione dell amianto della Regione E.R. per i componenti tecnici, gli impianti, gli elementi di finitura e gli arredi fissi, NON È PREVISTO, l'uso di materiali passibili di emissioni nocive quali l'amianto; Interventi di nuova costruzione compresi gli ampliamenti, ristrutturazione urbanistica, ristrutturazione edilizia limitatamente ai casi di demolizione e ricostruzione e ristrutturazione globale, mutamento di destinazioni d uso e cambiamento di attività classificata senza mutamento di destinazione d uso. Si dichiara che: per i componenti tecnici, gli impianti, gli elementi di finitura e gli arredi fissi, NON È PREVISTO, l'uso di materiali passibili di emissioni nocive quali l'amianto; MATERIALI CONTENENTI FIBRE MINERALI È PREVISTA la presenza di materiali contenenti fibre minerali e che la loro messa in opera avverrà in modo tale da escludere la cessione di queste sostanze all'ambiente ELENCO DEI MATERIALI, E UBICAZIONE: NON È PREVISTA la presenza di materiali contenenti fibre minerali MATERIALI PASSIBILI DI EMETTERE SOSTANZE NOCIVE si attesta che È PREVISTA la presenza di materiali che emettono sostanze nocive quali: La loro messa in opera avverrà in modo tale che sia escluso che la cessione di queste sostanze all'ambiente sia in misura maggiore di quanto consentito. Si indica dove avviene la loro messa in opera: si attesta che NON È PREVISTA la presenza di materiali che emettono sostanze nocive. Le opere in progetto sono relative al recupero di edificio esistente. Si allega descrizione dettagliata (vedi allegato ) che individua, localizza e segnala (nei casi previsti dalla normativa vigente) la presenza di materiali che emettono sostanze nocive e prevede le successive azioni di salvaguardia e/o bonifica; INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO 6 Si dichiara che l organismo edilizio è ubicato: a debita distanza da: in prossimità di impianto fisso per l emittenza radio e televisiva impianto fisso per l emittenza radio e televisiva di impianto fisso per telefonia mobile di impianto fisso per telefonia mobile impianto fisso per la trasmissione e la distribuzione impianto fisso per la trasmissione e la distribuzione dell energia elettrica(con tensione uguale o dell energia elettrica(con tensione uguale o superiore a 15.000 volt) superiore a 15.000 volt) Al fine di perseguire l obiettivo di qualità teso alla minimizzazione dell esposizione ai campi elettromagnetici degli utenti si dichiara che l organismo edilizio e/o le sue pertinenze rispetto l ubicazione, la destinazione d uso, l eventuale classificazione o rispetto a specifici vincoli che sono rispettate le distanze minime dagli impianti passibili di inquinamento elettromagnetico dettate dalla normativa vigente. In particolare il fabbricato è collocato alle seguenti distanze da 6 (Per le autorizzazioni e le procedure da attivare nel merito vedere http://www.arpa.emr.it/elettrosmog/ )

Codice del requisito RC 3.2 - Titolo del requisito SMALTIMENTO DEGLI AERIFORMI INTERVENTI DI NUOVA COSTRUZIONE COMPRESI GLI AMPLIAMENTI, RISTRUTTURAZIONE URBANISTICA, RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA LIMITATAMENTE AI CASI DI DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE E RISTRUTTURAZIONE GLOBALE, MUTAMENTO DI DESTINAZIONI D USO E CAMBIAMENTO DI ATTIVITÀ CLASSIFICATA SENZA MUTAMENTO DI DESTINAZIONE D USO. Canne di esalazione di prodotti aeriformi, di impianti di produzione di acqua calda e/o di impianti termici Le canne di esalazione di qualsiasi prodotto aeriforme saranno convogliate a tetto. I terminali saranno localizzati al di fuori della zona di reflusso norma UNI-CIG 7129/01, punto 4.3.3e saranno localizzati in modo da non interferire con aperture di ventilazione poste nelle vicinanze. Si allegano i calcoli di dimensionamento e si evidenziano negli elaborati grafici di progetto le caratteristiche, i percorsi le dimensioni delle canne di esalazione e la posizione delle bocche terminali dell'impianto. L impianto di riscaldamento e/o di produzione dell acqua calda è soggetto a progettazione obbligatoria ai sensi della L.46/90 e suoi regolamenti d attuazione in tal caso: i camini degli impianti per tutto il loro sviluppo (ad eccezione del tronco terminale emergente dalla copertura) saranno distaccati dalla muratura e circondati da una contro canna formante intercapedine, tale da non permettere nel caso di tiraggio naturale, cadute della temperatura dei fumi mediamente superiori a 1 C per ogni metro di percorso (art.6, DPR 1391/1970) le canne fumarie sono ramificate e il progetto viene redatto ai sensi dell'art. 4 del D.P.R. 447/91; L impianto di riscaldamento e/o di produzione dell acqua calda non è soggetto a progettazione obbligatoria ai sensi della L.46/90 e suoi regolamenti d attuazione. Apparecchi a fiamma libera (ad esempio: piano di cottura a gas, ecc.) Esempio( indicare i locali in cui sono ubicati gli apparecchi): spazi dell organismo edilizio Spazi in cui è ubicato l apparecchi o a fiamma libera Unità imm. Piano (P.t,1 p, ecc.) Tipo di apparecchio (piano di cottura a gas,ecc.) Tipo di impianto di aspirazione (meccanico o naturale.) Presa d aria esterna (indicare la dimensione) Spazi per att.principale Cucina 1 P.T. Piano cottura a gas 3m 3 /hm 3 di asp. forzata 100cm Per ulteriori riferimenti, tipo ubicazione della presa d aria, delle canne di esalazione, vedere Tav. N. del INTERVENTO SU PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE Sono garantiti i livelli per gli interventi di nuova costruzione compresi gli ampliamenti, ristrutturazione urbanistica, ristrutturazione edilizia limitatamente ai casi di demolizione e ricostruzione e ristrutturazione globale, mutamento di destinazioni d uso e cambiamento di attività classificata senza mutamento di destinazione d uso (in tal caso compilare la presente scheda riportando le informazioni nella parte relativa agli interventi di nuova costruzione) Smaltimento degli aeriformi con scarico a parete Non sono previsti scarichi a parete. Sono previsti scarichi a parete, in tal caso: Trattandosi di impianto a gas per uso domestico, alimentato da rete di distribuzione, aventi portata termica 35 kw si attesta che sussistono le seguenti quattro condizioni rispetto alle quali è giustificata l'impossibilità di realizzazione dello scarico a tetto: a) bassa emissione b) non c è interferenza con eventuali aperture di ventilazione naturale od artificiale: Vedere anche Tav. N. del c) le opere progettate non si configurano come interventi di ristrutturazione dell edificio come si evince dalla qualificazione dell intervento; d) non si può usufruire di canne fumarie esistenti e non è consentito la costruzione di nuove canne fumarie con scarico a tetto in quanto: - ci sono particolari vincoli: - necessiterebbe attraversare i piani sovrastanti. INTERFERENZA CON ALTRI REQUISITI RISPETTO AI QUALI SI GARANTISCE IL SODDISFACIMENTO DELLE PRESTAZIONI: RC 4.2 Sicurezza impianti RC 6.1 - Risparmio energetico / - / - / - / / - / - / - /

Codice del requisito RC 3.3 - Titolo del requisito APPROVVIGIONAMENTO IDRICO PRESCRIZIONI GENERALI VALIDE PER ENTRAMBI I REQUISITI INTERVENTI DI NUOVA COSTRUZIONE COMPRESI GLI AMPLIAMENTI, RISTRUTTURAZIONE URBANISTICA, RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA LIMITATAMENTE AI CASI DI DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE E RISTRUTTURAZIONE GLOBALE, MUTAMENTO DI DESTINAZIONI D USO E CAMBIAMENTO DI ATTIVITÀ CLASSIFICATA SENZA MUTAMENTO DI DESTINAZIONE D USO. Si ATTESTA che l alimentazione delle reti di distribuzione dell acqua garantisce garantirà la costanza dell approvvigionamento idrico; Si ATTESTA che la qualità dell acqua erogata rispetta rispetterà le prescrizioni previste dalle norme vigenti in materia 7. Raccordo tra la fonte di approvvigionamento e l impianto idro-sanitario si interviene sul raccordo tra la fonte di approvvigionamento e l impianto idro-sanitario, per cui quest ultimo sarà realizzato in modo da evitare potenziali contaminazioni dell acqua da parte di agenti esterni e da consentire l ispezionabilità di giunti, apparecchi e dispositivi: tra questi sarà compresa una apparecchiatura che eviti la possibilità del riflusso delle acque di approvvigionamento (valvola unidirezionale di non ritorno, ecc.); non si interviene sul raccordo tra la fonte di approvvigionamento e l impianto idro-sanitario, pertanto s intendono garantite le prestazioni richieste. Acque reflue in prossimità di fonti di approvvionamento idrico o reti di acqua potabile sono presenti reti di acque reflue nelle vicinanze delle fonti di approvvigionamento idrico o della rete idrica delle acque potabili quali: (indicare se rete fognaria, pozzo nero, concimaie, sub-irrigazioni, ecc.) In tal caso è evitata la contaminazione delle acque potabili da parte delle acque reflue in quanto: 1. le condotte di acqua potabile: sono saranno poste ad idonea distanza da fognoli, pozzetti o tubature di fognatura e ad almeno 0,50 cm al di sopra di queste ultime; 2. le tubature fognarie (oltre ad essere realizzate in modo da evitare qualsiasi perdita: sono saranno collocate (per il tratto interessato) in un cunicolo con fondo a pareti impermeabili e dotato di pozzetti di ispezione nel caso che non sia possibile rispettare le condizioni di cui sopra o in caso di intersezioni. In particolare si veda gli elaborati grafici e gli allegati di riferimento riportati in TAB.1. non sono presenti reti di acque reflue nelle vicinanze delle fonti di approvvigionamento idrico o della rete idrica delle acque potabili. In particolare si veda gli elaborati grafici e gli allegati di riferimento riportati in TAB.1. Accumuli di acqua potabile è prevista la seguente apparecchiatura per gli accumuli di acqua potabile: autoclave scaldacqua ( indicare quale altra apparecchiatura) Si allega dimostrazione dell idoneità delle vasche, sia al fine di prevenire contaminazioni sia al fine di permettere la periodica pulizia; vedere l allegato indicato in TAB.1. non è prevista la dotazione di apparecchiatura per gli accumuli di acqua potabile. 7 in particolare il DPR236/88 e s.m., DM 26/3/91;

Inoltre: Le apparecchiature ad uso domestico per il trattamento delle acque potabili sono previste e rispettano le prescrizioni dell apposita normativa: non sono previste (elencare i riferimenti normativi) Per ridurre i consumi ed eliminare gli sprechi d acqua, sono previsti accorgimenti. A tal proposito vedere anche il R.V. 8.1, 8.2, 8.3 (Del.di G.R.n.21/01) non sono previsti accorgimenti. Rete di distribuzione dell acqua (dal punto di presa, all interno dell organismo edilizio e/o pertinenza) Si DICHIARA che la rete di distribuzione dell acqua era già esistente, è stata modificata ed è adeguata e conforme alle normative vigenti. Si DICHIARA che la rete di distribuzione dell acqua è stata nuovamente realizzata ed è adeguata e conforme alle normative vigenti. Schema dell impianto della rete di distribuzione dell acqua: schema di tipo ramificato ; schema a gabbia ; schema ad anello orizzontale (indicare quale altro schema se diverso dai precedenti) Materiali utilizzati per la rete di distribuzione dell acqua tubi in acciaio zincato; tubi in rame elettrolitico; tubi in polietilene; tubi in polietilene reticolato; tubi in polipropilene; (indicare quale altri materiali se diversi dai precedenti) INTERVENTI SUL PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE. Sono garantiti i livelli di cui al punto precedente (Interventi di nuova costruzione compresi gli ampliamenti, ristrutturazione urbanistica, ristrutturazione edilizia limitatamente ai casi di demolizione e ricostruzione e ristrutturazione globale, mutamento di destinazioni d uso e cambiamento di attività classificata senza mutamento di destinazione d uso) e quelli riferiti al RC 3.3.1 o al RC 3.3.2. Il requisito non è preso in considerazione in quanto non si interviene sul metodo di approvvigionamento e sulla rete di distribuzione dell acqua che risultano adeguati e conformi alle normative vigenti. RC 3.3.1 APPROVVIG. IDRICO IN PRESENZA DI ACQUEDOTTO TIPO DI APPROVVIGIONAMENTO acquedotto senza apparecchi di trattamento (addolcitori, ecc.) acquedotto con apparecchi di trattamento (addolcitori, ecc.) acquedotto con sistemi di stoccaggio (indicare il tipo e le modalità di manutenzione) altro sistema (precisare) : L allacciamento all acquedotto della rete idrica è: esistente non soggetto a da modificare, per cui oltre alle modifiche prescrizioni generali valide per entrambi i requisiti 3.3.1 e 3.3.2, saranno rispettate le norme previste da (indicare il nominativo dell ente erogatore del servizio) da realizzare, per cui oltre alle prescrizioni generali valide per entrambi i requisiti 3.3.1 e 3.3.2, saranno rispettate le norme previste da (indicare il nominativo dell ente erogatore del servizio)

RC 3.3.2 APPROVVIG. IDRICO IN ASSENZA DI ACQUEDOTTO L approvvigionamento in assenza di acquedotto può avvenire solo a seguito di impossibilità all allaccio manifestata dal gestore con apposita dichiarazione da allegare. TIPO DI APPROVVIGIONAMENTO pozzo artesiano altro sistema (precisare) : L approvvigionamento è: esistente, in tal caso : è dotato della seguente autorizzazione: necessità della seguente autorizzazione: da realizzare, per cui oltre alle PRESCRIZIONI GENERALI valide per entrambi i requisiti 3.3.1 e 3.3.2, saranno rispettate le norme vigenti previste per la loro costruzione, oltre a necessitare l acquisizione delle seguenti autorizzazioni: In entrambi i casi: sono note, in termini anche solo qualitativi, le caratteristiche geologiche del sottosuolo, la tipologia (freatico, artesiana) e la direzione della falda che si andrà ad utilizzare, nonché la connessione eventuale con altre falde; (vedere relazione geologica, Allegato n. ); è stata utilizzato il miglior tipo di approvvigionamento. GARANZIE IGIENICHE E DI PROTEZIONE DELLE FALDE Per i pozzi artesiani che attingono da falde sovrapposte si dichiara che: è stata saranno previsti accorgimenti idonei a ripristinare la separazione originaria delle falde (cementazione, sigillatura, ecc.), quali: CONDIZIONI DA RISPETTARE PER PREVENIRE LA CONTAMINAZIONE PER CAUSE INTERNE ALL'OPERA DI PRESA E/O ACCIDENTALI Fonti di rischio sono presenti fonti di rischio proprie e/o esistenti al contorno quali: sistemi di raccolta e smaltimento acque reflue pozzi neri pozzi assorbenti sub-irrigazioni concimaie recipienti stoccaggio liquami altro (precisare) : In tal caso l opera di presa è ubicata a distanza di sicurezza, come evidenziato nella Tav.n. del. e nella relazione tecnica (vedere Allegato n. del. ) non sono presenti fonti di rischio nelle vicinanze delle opere di presa. Inoltre: Il sistema di chiusura del pozzo è previsto e sarà affidabile; Il sistema di chiusura del pozzo è affidabile; Saranno previsti idonei interventi per la corretta raccolta ed allontanamento delle acque meteoriche, e contenimento di quelle di infiltrazione quali: Sono stati previsti idonei interventi per la corretta raccolta ed allontanamento delle acque meteoriche, e contenimento di quelle di infiltrazione quali: La tipologia impiantistica e di apparecchiature specifiche scelta, è/sarà tecnicamente valida, adeguata e funzionale alle esigenze, quali: (indicare se pompa, autoclave, sistemi unidirezionali di non ritorno, ecc.); Le apparecchiature sono/saranno posizionate in maniera tale da agevolare e rendere sicure le ispezioni e gli interventi di manutenzione. I pozzi artesiani sono/saranno dotati di apparecchiature di abbattimento gas (degasatore). Sono stati/saranno installati idonei strumenti per la misura della portata delle acque prelevate, nel rispetto delle disposizioni previste dall apposita normativa, quali:.