Politica Economica e dell'ambiente Modulo I Politica Economica Week 06 La politica fiscale italiana. Paolo Figini

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Politica Economica e dell'ambiente Modulo I Politica Economica Week 06 La politica fiscale italiana Paolo Figini paolo.figini@unibo.it

Il Bilancio dello Stato Come ogni famiglia e ogni impresa, anche lo Stato ha un bilancio, composto da entrate e uscite. Alla fine dell anno lo Stato deve far quadrare i conti. Il bilancio statale di un anno si trasferisce all'anno successivo per inerzia, modificandosi in alcune voci (es. stipendi dei dipendenti pubblici, rinnovi contrattuali, spese una tantum, minori entrate ). Come in ogni bilancio, anche lo Stato si pone degli obiettivi (normalmente in termini di contenimento del rapporto deficit/pil). Se, alla fine dell anno in corso, si ritiene che l'obiettivo per l'anno successivo non sia automaticamente raggiunto, il governo interviene con manovre correttive (e anche per tappare i "buchi di bilancio" che si possono aprire nel corso dell'anno per previsioni errate o per il cambiamento della congiuntura economica). Storicamente, in Italia il governo dei conti pubblici ruotava attorno a due documenti: il DPEF (Documento di Programmazione Economico-Finanziaria); la Legge Finanziaria (LF).

Il Bilancio dello Stato Innovazione introdotta nel 2008 (e poi nel 2011 all'interno del Fiscal Compact): il nucleo della manovra finanziaria del governo viene anticipato e discusso in estate, e consta di quattro documenti: i) Il Documento di Economia e Finanza (DEF), presentato alle camere entro il 15.04 e alla UE entro il 30.04, composto da: Programma Nazionale di Stabilità: il documento che mostra la posizione ufficiale del governo sulla situazione economica del prossimo triennio, in base alle previsioni economiche. Analisi e tendenze di finanza pubblica: il documento che riassume gli effetti delle leggi di stabilità in termini di raggiungimento degli obiettivi di stabilizzazione dei conti pubblici. Programma Nazionale di Riforma: il documento che riassume le riforme economiche in termini di crescita, occupazione, pensioni ecc, e l'impatto sull'economia nazionale. ii) La nota di aggiornamento al DEF (entro il 15 Ottobre); iii) La Manovra di Finanza Pubblica, che si basa sulla Legge di Stabilità (la ex Legge Finanziaria) che viene costruita in un'ottica di bilancio triennale, e non più annuale; iv) La Legge di Bilancio di Previsione dello Stato (presenta il bilancio triennale dello Stato in relazione alla manovra finanziaria).

La Legge di Stabilità La Legge di Stabilità nasce con l'obiettivo programmatico di sistemare i conti pubblici (in termini di rapporto deficit/pil e debito/pil). Viene discussa in autunno ed approvata entro il 31 Dicembre dell'anno precedente al quale si riferisce. 2010: manovra correttiva "Misure urgenti finalizzate alla stabilizzazione finanziaria e alla competitività economica" (D.L. 78/2010 convertito in legge L. 122/2010 approvata il 30.07.2010). 2011: due manovre correttive, oltre quella "ordinaria", la manovra di agosto (D.L. 138/2011 convertito in legge L. 148/2011) e il decreto salva-italia (L. 183/2011). 2012: decreto cresci-italia e legge di stabilità 2013 (L. 183/2012). 2013: decreti IVA e IMU e bozza Legge di Stabilità presentata nel mese di ottobre. Attualmente in fase di discussione. 2014: Importanti provvedimenti: DEF (Aprile 2014), Bonus 80 Euro, Jobs Act, Legge di stabilità attualmente in discussione. La manovra finanziaria è oggetto di estenuanti trattative tra i partiti, le parti sociali, le categorie, le lobby e si modifica pesantemente in corso d'opera, nei contenuti e, a volte, anche nei saldi (normalmente interviene il governo con un maxi-emendamento che la riscrive completamente).

La Legge di Stabilità Gli obiettivi della manovra finanziaria sono tre: determinare il fabbisogno delle amministrazioni pubbliche e i modi per raggiungerlo (ad esempio, per il DEF 2013 l'obiettivo è un rapporto deficit/pil pari al 3,0% per il 2013, al 2,5% per il 2014, e al 1,6% per il 2015) Tabella 1. ottemperare ai vincoli imposti dal Fiscal Compact in termini di pareggio di bilancio strutturale (da raggiungere nel 2015) e di riduzione del rapporto debito/pil (Tabella 1). sostenere e finanziare la crescita del paese. In fase di forti turbolenze economiche, le stime cambiano anche notevolmente, e quindi i dati sono aggiornati frequentemente: per il 2013 si veda il confronto tra le tre parti della Tabella 1. La continuazione della recessione e il trend nei rendimenti sui titoli del debito pubblico impongono aggiustamenti continui nel bilancio e negli obiettivi dei conti pubblici.

Come leggere il bilancio Il deficit è determinato da due componenti: La differenza tra entrate (imposte e contributi sociali) e uscite (spesa pubblica) (bilancio primario); Gli interessi da pagare sul debito pubblico (spesa per interessi). Le entrate dello stato sono: Imposte - che possono essere dirette (IRES, IRE,...) o indirette (Iva, accise varie, ecc.); Contributi sociali; Entrate in conto capitale (es, condoni fiscali...) Entrate non tributarie (recupero evasione fiscale, sanzioni...) Le uscite sono generalmente spesa pubblica costituita dal conto corrente (per il 95% è il normale funzionamento dell'amministrazione pubblica, redditi da lavoro e consumi intermedi); prestazioni sociali (pensioni, cassa integrazione...); dal conto capitale (investimenti in infrastrutture ecc.). La spesa per interessi dipende dal debito e dal tasso d interesse.

La spesa pubblica a legislazione vigente

Le entrate fiscali a legislazione vigente

La spesa pubblica a legislazione vigente

Le entrate fiscali a legislazione vigente Pressione fiscale = entrate fiscali / PIL Pressione tributaria = entrate tributarie (dirette + indirette) / PIL

I saldi di bilancio a legislazione vigente

Alcuni dati di sintesi Entrate: 472 mld (imposte) + 218 (contributi) + 68 (altro) => 759 (44,3% del PIL). - Imposte dirette: 234; Imposte indirette: 235 Pressione tributaria = (imposte dirette + imposte indirette) / PIL. Nel 2013 è del 30,3% del PIL. Pressione fiscale = (pressione tributaria + contributi sociali) / PIL. Nel 2013 è il 44.3% del PIL. Uscite: 673 (spese correnti) + 51 (spese in c/capitale) = 724 mld (46.5%). Lo Stato ha poi speso 84 mld per interessi sul debito pubblico (5,4%) La differenza tra uscite ed entrate indica l'avanzo/disavanzo primario: Nel 2013 l'avanzo primario è di 35,2 mld (2,3% del PIL). Gli interessi sul debito ( 84 mld, il 5,4% del PIL) erano meno di 70 mld nel 2008, ma 86 mld nel 2011). Nel 2013 il debito pubblico ammonta a 2069.6 mld, il 132,9% del PIL ( 2013,6 mld al netto dei sostegni all'esm): era di 1842.3 mld (il 118,5% del PIL) nel 2009 e il 105.7% nel 2008. Nel 2009 il debito è quindi aumentato di oltre 10 punti, 5.4 punti per il deficit del 2009 e oltre 5 punti a causa della crisi economica (il tasso di crescita del PIL nel 2009 si è attestato al 5.2%).

Alcuni dati di sintesi Si può analizzare come è composta la spesa pubblica (vedi Bilancio dello Stato 2013 semplificato ): http://www.rgs.mef.gov.it/versione-i/attivit-- i/bilancio_di_previsione/bilancio_semplificato/gennaio-2014/ Pensioni: 255 mld Sanità: 111 mld. Previdenza sociale: 88,4 mld. Scuola: 41 mld. Difesa: 20 mld. Sicurezza interna (10,3) e protezione civile (4,4): 14,7 mld Università (7,8) e Ricerca (2,8): 10,6 mld. Giustizia: 7,4 mld. Cultura: 1,4 mld. Confronto con gli altri paesi L'anomalia italiana non è nella pressione fiscale né nella spesa pubblica, in linea con gli altri paesi europei, ma: i) nell'altissimo rapporto Debito/PIL che impone una elevata spesa per interessi e un drenaggio di risorse da altri capitoli di spesa; ii) nella distribuzione della pressione fiscale (che deve scontare un elevato livello di evasione fiscale).

Legge di Stabilità 2015 Manovra che deve continuare a rispondere alla più grave crisi debitoria della storia economica: Segue le manovre economiche dei governi Monti e Letta, insufficienti a far ripartire l'economia del paese, ma in grado almeno di tappare le falle maggiori nei conti pubblici Quelle dei governi Monti e Letta erano manovre troppo sbilanciate dal lato delle entrate (reintroduzione dell'imu TASI/TARI (11 mld; aumento dell'iva 3-4 mld; insufficiente spending review 3 mld, quasi tutti sulle spalle degli enti locali). La Legge di Stabilità del 2015 si pone come obiettivi: i) la crescita economica; ii) il mantenimento dei vincoli contratti con la Commissione Europea; iii) Trovare i finanziamenti per le importanti riforme annunciate. E' una manovra che vale circa 30-35 mld, tra saldi di entrate e di uscite. Rende permanente il bonus da 80 Euro sui redditi bassi (10 mld); Si propone una spending review da 15 mld; Propone l'anticipo parziale del TFR (5-6 mld); Recupero e contrasto dell'evasione fiscale (4 mld) E' funzionale all'approvazione del Jobs Act Prosegue nel blocco dei contratti per i lavoratori pubblici

L'economia italiana Gli snodi centrali dei problemi finanziari italiani sono tre: i. L'evasione fiscale. Si stima che il settore informale sia attorno ai 200 mld: cioè l evasione fiscale può essere stimata attorno agli 80 mld di Euro. i. Per dirne solo una, con 80 mld, le imposte dirette potrebbero essere ridotte di 1/3 (!!!) se il recupero dell'evasione fiscale fosse indirizzato interamente alla diminuzione delle imposte. ii. Oppure gli evasori potrebbero pagare interamente la spesa per interessi sul debito pubblico (tralasciando il fatto che gli evasori hanno anche maggiori disponibilità finanziarie, che sono anche investite in titoli di stato...) ii. La generosità del sistema pensionistico passato e presente, che non è più sostenibile ma, in quanto diritto acquisito, non è possibile toccare (es: le pensioni baby). iii. L'incapacità di tassare la ricchezza finanziaria, che quasi totalmente riesce a eludere il fisco. Gli snodi centrali dei problemi economico-politici italiani sono invece: i. Insufficiente e distorto investimento in innovazione, formazione e ricerca; ii. Elevate rendite di posizione da parte di imprese, banche, sindacati e classe politica iii. Gap culturale che si riflette in elevata corruzione, mancanza di trasparenza, complessità delle procedure e generale inefficienza.

Riferimenti bibliografici Governo Italiano: Nota di aggiornamento al DEF, Settembre 2013 (nel materiale didattico) Governo Italiano: La legge di stabilità in sintesi (sito www.governo.it, quando la legge sarà approvata) Articoli nei siti www.lavoce.info www.sbilanciamoci.info www.voxeu.org