Istituto Sacro Cuore Villa d Adda 30 settembre 2011 IL PDP: UNO STRUMENTO DIVENUTO INDISPENSABILE PER UNA DIDATTICA PERSONALIZZATA Dott.ssa Pamela Chiesa Pedagogista Mediatrice Feuerstein
COSTITUZIONE È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana
LEGGE 517/77 al fine di agevolare l'attuazione del diritto allo studio e la promozione della piena formazione della personalità degli alunni realizzare interventi individualizzati in relazione alle esigenze dei singoli alunni
D.P.R. 275/1999 AUTONOMIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE ART. 1 ART. 4 PROGETTAZIONE FLESSIBILITÀ
LEGGE 8 OTTOBRE 2010, N. 170 NUOVE NORME IN MATERIA DI DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO IN AMBITO SCOLASTICO LINEE GUIDA & DISPOSIZIONI ATTUATIVE
DECRETO MINISTERIALE 12 LUGLIO 2011 Articolo 5 Interventi didattici individualizzati e personalizzati 1. La scuola garantisce ed esplicita, nei confronti di alunni e studenti con DSA, interventi didattici individualizzati e personalizzati, anche attraverso la redazione di un Piano didattico personalizzato, con l indicazione degli strumenti compensativi e delle misure dispensative adottate.
PERSONALIZZAZIONE Fa riferimento a procedure didattiche finalizzate ad assicurare a tutti le competenze di base del curricolo attraverso una diversificazione dei percorsi di apprendimento INDIVIDUALIZZAZIONE Fa riferimento al riconoscimento e alla promozione delle specificità personali dipendenti dalle capacità cognitive, dal temperamento e dalle attitudini dell alunno OBIETTIVI COMUNI E OMOGENEI PER GARANTIRE A TUTTI LE STESSE COMPETENZE DI BASE OBIETTIVI DIFFERENZIATI NEL RISPETTO DELLE COMPETENZE DI CIASCUNO PER GARANTIRE LA MASSIMA ESPRESSIONE DELLE PROPRIE ATTITUDINI E PREDISPOSIZIONI COGNITIVE
Riconoscere le diversità e colmare le carenze socioculturali e cognitive in una prospettiva di recupero e compensazione Promuovere le personali attitudini di ciascuno potenziando le differenze per favorire la realizzazione di un progetto di vita PERSONALIZZAZIONE INDIVIDUALIZZAZIONE
PDP PEI Piano Didattico Personalizzato diversifica modalità,tempi, strumenti, quantità nell attuazione della programmazione comune della classe Piano Educativo Individualizzato differenzia contenuti e competenze specifiche (Legge 104\92) C.M. n 4099 del 05/10/2004 - n. 4674 del 10 maggio 2007 per studenti dislessici DPR122 giugno 09. art 10 Circ. MIUR 28.5.2009
LINEE GUIDA la scuola predispone, nelle forme ritenute idonee e in tempi che non superino il primo trimestre scolastico, un documento che dovrà contenere almeno le seguenti voci, articolate per le discipline coinvolte nel disturbo
Dati anagrafici dell alunno Tipologia di disturbo Attività didattiche personalizzate Strumenti compensativi utilizzati Misure dispensative adottate Forme di verifica e valutazioni personalizzate
STRATEGIE METODOLOGICHE E DIDATTICHE incoraggiare l apprendimento collaborativo; favorire le attività in piccolo gruppo e il tutoraggio; promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere al fine di imparare ad apprendere sollecitare le conoscenze precedenti per introdurre nuovi argomenti e creare aspettative; sviluppare processi di autovalutazione e autocontrollo delle proprie strategie di apprendimento individuare mediatori didattici che facilitano l apprendimento (immagini, schemi, mappe ); privilegiare l apprendimento esperienziale e laboratoriale per favorire l operatività e allo stesso tempo il dialogo, la riflessione su quello che si fa.
RICORDATE: LE MODALITÀ ATTRAVERSO CUI AVVENGONO TUTTI GLI APPRENDIMENTI FARE (ESPERIENZA DIRETTA ) 90% PARLARE E SCRIVERE 70% ASCOLTARE E VEDERE 50% VEDERE 30% UDIRE 20% LEGGERE 10% ( LE AQUILE SONO NATE PER VOLARE DI R. GRENCI LA MERIDIANA)
STRUMENTI AI SENSI DELLA C. M. 05.10.2004 COMPENSATIVI DISPENSATIVI Non solo per compensare, ma per ABILITARE competenze più deboli Evitare, l origine del termine distribuire pensando bene dare a ciascuno ciò di cui necessita. AUTONOMIA INTEGRAZIONE
MISURE DISPENSATIVA Nell ambito delle varie discipline l alunno viene dispensato: dalla lettura ad alta voce; dal prendere appunti; dai tempi standard; dal copiare dalla lavagna; dalla dettatura di testi/o appunti; da un eccesivo carico di compiti; dallo studio mnemonico (tabelline, etc ); dallo studio della lingua straniera in forma scritta.
STRUMENTI COMPENSATIVI L alunno usufruirà dei seguenti strumenti compensativi nelle aree disciplinari: tabelle, formulari, procedure specifiche sintesi, schemi e mappe elaborati dai docenti tavola pitagorica, calcolatrice o computer con foglio di calcolo e stampante computer con videoscrittura, correttore ortografico, stampante e scanner risorse audio (cassette registrate, sintesi vocale, audiolibri, libri parlati, libri digitali ) software didattici free computer con sintetizzatore vocale strutture grafiche (tipo diagrammi e/o mappe) possono servire ai ragazzi con DSA per trasporre e organizzare le loro conoscenze.
CRITERI DI VERIFICA Si concordano: interrogazioni programmate compensazione con prove orali di compiti scritti uso di mediatori didattici durante le prove scritte e orali valutazioni più attente ai contenuti che non alla forma programmazione di tempi più lunghi per l esecuzione di prove scritte o riduzione della prova prove informatizzate
Si concordano: PATTO CON LA FAMIGLIA i compiti a casa (riduzione, distribuzione settimanale del carico di lavoro, modalità di presentazione ) le modalità di aiuto: chi, come, per quanto tempo, per quali attività/discipline segue il bambino nello studio gli strumenti compensativi utilizzati a casa le interrogazioni
PERCHÉ COMPILARE UN PDP Ripensare alla didattica Riflettere sull importanza dell osservazione sistematica dei processi di apprendimento dell alunno Condividere la responsabilità educativa con la famiglia Favorire la comunicazione efficace tra diversi ordini di scuola Documentare per decidere e/o modificare strategie didattiche Inoltre è un atto dovuto!
NONBASTA UNA NORMATIVA NON BASTA LA COMPETENZA SERVE ANCHE IL BUON SENSO
Riconoscere che quel bambino non è pigro, non è svogliato, non è poco intelligente Sapere che quel disturbo ha certe caratteristiche e che si può fare qualcosa CONSAPEVOLEZZA E. Riconoscere che il disturbo esiste e si può nominare Capire ciò che è modificabile e quello che serve per modificarlo Segnare un confine chiaro tra ciò che dipende dall impegno del bambino e ciò che non dipende da lui Accettare che qualcosa non si modificherà
GRAZIE PER L ATTENZIONE E BUON LAVORO... Dott.ssa Pamela Chiesa Pedagogista pam.chiesa@gmail.com