Divisione Studenti, Settembre 2016 #8

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Transcript:

i membri della divisione studenti a eciso di intraprendere il percorso un proprio per questo dobbiamo lottare limiti per disciplinarci e soprattut un profondo significato alla nostra i giorno noi rinnoviamo il nostro al Gohonzon e ogni giorno possiam na nuova strada praticando il Bud esta è la nostra più grande fortuna, nso possiamo sperimentare un gran libertà nella nostra vita anche quand o le situazioni STUDENTI più difficili. fi Nella ì come nel mondo IN VOLO accademico, è dav tr rovarsi a denigrare il potenziale um andonare l ideale e più alto di costrui età pacifica in cui si possa conviver i sul profondo rispetto per la sacrali a. Noi studenti sviluppiamo il no o trasformandolo, grazie alla pratica proprio per rispondere al nostro ma e le persone comuni. Allo stesso tem o basandoci su una fede profonda, ri ogni giorno il voto di migliorarci c en nte come esseri umani. È una lotta è la strada della rivoluzione uman Divisione Studenti, Settembre 2016 #8

Editoriale 2 Esperienza 4 La mia strada aperta Studio dei saggi e discorsi di Sensei 7 Studio del mese SETTEMBRE

DITORIA EDITORIALE Care amiche, cari amici, eccoci arrivati a settembre! Un nuovo anno accademico è alle porte, e nuove sono anche le sfide che ci attendono. Nel buddismo di Nichiren Daishonin tutto comincia e finisce con una rivoluzione del nostro stato vitale: in ciò risiede la base solida per ogni cambiamento esterno. Tenendo sempre a mente questo punto, saremo in grado di trasformare con fierezza qualsiasi dolore in un ricordo meraviglioso. Il mondo di Buddità è il nostro porto sicuro. Nichiren Daishonin scrive: «Solamente la nave di Myoho-renge-kyo ci permette di attraversare il grande mare di nascita e morte» (RSND, 1, 29). Stiamo attraversando un periodo travagliato a livello sociale, nel quale disordini e calamità naturali si susseguono e tante vite preziose sono costantemente messe in pericolo. E estremamente degno di nota il fatto che tutti i corsi estivi europei di quest anno abbiano adottato come materiale di studio il trattato Adottare l insegnamento corretto per la pace nel paese. Non ha fatto eccezione il corso europeo della Divisione studenti, tenutosi a Taplow Court dal 13 al 16 agosto con la partecipazione di 23 studenti italiani. Stiamo entrando negli ultimi mesi del 2016. Il presidente Ikeda, citando lo scrittore russo Lev Tolstoj, ci ricorda che «la felicità suprema è scoprire che alla fine dell anno sei una persona migliore che all inizio» (NR, 436, 4). Come posso contribuire ad estirpare l infelicità da questo mondo, 2

se non mi sforzo di combattere la mia stessa oscurità? La ferma decisione di riportare vittorie quotidiane a sensei e di contribuire attivamente nelle attività per kosen-rufu si tradurrà con naturalezza in un atteggiamento sempre più serio e consapevole anche negli studi. Personalmente, posso affermare che ogni singolo esame sostenuto sforzandomi sinceramente di sviluppare questo tipo di cuore si è rivelato fonte di grande protezione ed enormi benefici. Con l inizio delle lezioni, inoltre, accoglieremo nelle nostre università diversi studenti provenienti dalla Divisione futuro. Benvenuti!! Nella vita di tutti i giorni, in università, sul posto di lavoro, in famiglia, incontriamo costantemente tante persone; quanto le valorizziamo? Sensei scrive che ogni volte che pensiamo che qualcosa non ci riguardi perdiamo un po della nostra umanità (rif. La mappa della felicità, 31 luglio) 1. Ci potrà succedere di percepire le attività a sostegno degli amici, dentro e fuori l organizzazione, e il tempo passato sui libri come due momenti del tutto separati. Sono sensazioni del tutto normali... ma che fortuna avere un maestro capace di riportarci ogni volta all essenza delle cose! In una recente guida rivolta ai ragazzi della Divisione futuro, egli condensa in poche righe lo spirito forgiato in gioventù come studente dell università Toda; lo spirito che si è poi impegnato a mantenere e sviluppare per tutta la vita, e che ha sempre animato le sue attività per la pace. «Un espressione francese, noblesse oblige (lett.: la nobiltà obbliga), indica che coloro che hanno la fortuna di godere di privilegi, hanno anche la responsabilità di aiutare chi è meno fortunato. Chi ricopre una posizione di potere o gode di circostanze favorevoli ha la responsabilità di studiare, migliorarsi, di sviluppare saggezza e coraggio per servire le persone, anche se questo significa mettere da parte i propri interessi personali per il benessere degli altri. [ ] La cultura, nella sua accezione più autentica, ci permette di diventare pilastri dorati in grado di sostenere gli altri, la società e l umanità. Più studiamo, più possiamo risplendere» (www.ilvolocontinuo.it). Buon nuovo inizio, stelle lucenti di speranza! Chiara De Paoli Responsabile Nazionale della Divisione Studenti 1 Lo stesso concetto è ribadito anche nella Proposta di Pace 2016: «L altruismo che il Buddismo insegna non ha origine dalla negazione di sé. È la consapevolezza del dolore inevitabile nella nostra stessa esistenza e dell attaccamento al percorso di vita che ci ha condotti fino a questo punto che può farci aprire all universalità dell angoscia umana, al di là di tutte le differenze di nazionalità e di etnia. È il nostro rifiuto di liquidare qualsiasi forma di sofferenza dicendo che non ha niente a che vedere con noi ciò che dà veramente lustro alla nostra umanità» (BS, 176, 11). 3

SPERIEN ESPERIENZA La mia strada aperta Mi chiamo Chiara, ho 25 anni, vivo a Roma e ho iniziato a praticare a settembre del 2012. Prima di quel momento avevo passato un periodo molto difficile. Avevo perso mio papà a giugno del 2011 e quel dolore per me era immenso. Provavo una sofferenza costante al pensiero che nella mia vita non avrei mai più potuto condividere niente con lui. Non avrebbe più potuto sostenere le mie scelte, esserci il giorno della mia laurea e non avrebbe visto i miei figli. Monica, che era la compagna di mio papà, mi parlò subito della pratica. Quello che diceva mi incoraggiava ma non avevo la forza per fare qualcosa che mi facesse uscire da quel dolore anche perché intanto avevo iniziato ad avere paura per tutto. Dormivo con la luce accesa, non potevo stare da sola. Riuscivo a fare solo pensieri negativi e avevo paura che, il solo pensare a una cosa brutta, potesse divenire una realtà. Come pensare a un incidente o a una malattia ad esempio. Questo mi generava paranoie e una forte ansia. Avevo vent anni e quasi ogni sera pensavo di morire. Obbligavo mia madre a portarmi a fare controlli medici al cuore e ai polmoni in continuazione. Non ero tranquilla anche quando mi dicevano che stavo bene. La vita per me era diventata troppo fragile. Ero al secondo anno di università, avevo scelto Chimica e Tecnologie Farmaceutiche e di questa mia scelta mio papà era stato tanto orgoglioso. Per me però in quelle condizioni 4

era diventato impossibile studiare. Quando ci provavo mi era difficile anche solo arrivare a finire una pagina. A causa delle mie paranoie infatti mi imponevo di dover rileggere più volte ogni frase prima di passare a quella successiva. Così rimandavo gli esami e non mi sentivo capace. Nel frattempo stavo con un ragazzo che non andava bene per me: litigavamo sempre e non ne ero innamorata ma rimanevo insieme a lui perché era qualcosa a cui potermi aggrappare in quel periodo difficile. In conclusione quella situazione era diventata totalizzante e non riuscivo più a vivermi niente. Mia mamma era disperata, non sapeva più cosa fare e un giorno mi consigliò anche di farmi prescrivere dei farmaci. Dentro di me però sentivo che una soluzione diversa c era e che io avevo il forte desiderio di trovarla. Desideravo riuscire ad amare la vita così come l aveva tanto amata il mio papà. Decisi di andare alla prima riunione buddista ma ancora una volta non iniziai a praticare. Uno dei motivi era perché il giovedì sera, che era il giorno delle riunioni, io lavoravo e quindi mi era difficile partecipare alle attività della Soka Gakkai. Un giorno però, mentre ero davanti al mio libro di studio e non riuscivo per l ennesima volta a finire di leggere una pagina, mi alzai e dissi basta! Voglio studiare, voglio laurearmi, voglio riuscire a vivere la mia vita. Iniziai a recitare Nam Myoho Renge Kyo con la forte decisione che avrei vinto su tutte le mie paure. Non sapevo come e quando ci sarei riuscita ma mi avevano detto che questa pratica trasformava l impossibile in possibile e così mi fidai. Tutti i giorni rileggevo la frase del Gosho Felicità in questo mondo che dice: Non c è vera felicità per gli esseri umani al di fuori del recitare Nam myoho renge kyo. Il Sutra afferma... e là gli esseri viventi sono felici e a loro agio. (RSND,1,607). Era così che mi volevo sentire. Facendo daimoku trovai il coraggio di lasciare il mio ragazzo capendo che per vivere libera dalle mie paure dovevo iniziare ad affrontarle da sola e conoscere me stessa. Mi licenziai dal pub dove lavoravamo insieme e, potendo finalmente iniziare a frequentare le riunioni, la mia pratica divenne costante. Walt Whitman in una sua poesia scrisse: D ora in poi non voglio più cercare la fortuna, io sono la fortuna. Non voglio più lamentarmi, più rimandare ma forte e felice io cammino per la strada aperta. (NR 504, Dialoghi per il futuro 1 maggio 2012) Io sentivo che stavo scegliendo la mia strada aperta. Un giorno, mentre recitavo daimoku, sentii che io non ero solo quella persona intrappolata nelle mie paure ma che ero molto di più. Sentii la grandezza della mia vita capendo che in realtà la mia vera paura era di non riuscire a stare in contatto con me stessa. Per me fu una gioia infinita ritrovarmi. Da quel momento la vita non mi fece più paura. Dopo due anni di Università inconcludenti ricominciai a seguire le lezioni e a studiare con gli amici, andando tutti i giorni all Università con il sorriso. Durante il tragitto in tram infatti potevo approfondire leggendo i libri del Presidente Ikeda, i Gosho e le riviste buddiste. Allo stesso tempo mi sforzavo di capire fino in fondo gli argomenti dell esame che preparavo e a dare il massimo vincendo su quella voce interiore che mi ripeteva in continuazione che tanto non ero capace e che non sarei mai riuscita a dimostrare nulla. Arrivai all esame di chimica inorganica, materia in cui l anno prima avevo preso 6, sentendo di avere la vittoria nel cuore. Sostenuta 5

dal daimoku mi ero sforzata oltre ogni mio limite e sentivo di avere tutte le capacità. Finii il compito in un ora e mezza invece che in 3 e con stupore lo consegnai, certa di non aver sbagliato neanche un calcolo. Presi 30 a quell esame e da quel momento fino a ora tutti i miei voti sono stati molto alti! In modo naturale iniziai anche a sentire che a un livello profondo non c è separazione tra la vita e la morte, tra me e il mio papà, ma che vita e morte sono due aspetti dell eternità della vita che è Myoho renge kyo. Ikeda scrive nella spiegazione del Gosho L eredità della Legge fondamentale della vita: La vita è come un onda che emerge sulla superficie dell oceano della Legge mistica, nel morire si fonderà nuovamente con quell oceano e continuerà le sue fluttuazioni invisibili. Quando le condizioni saranno appropriate, quell essenza vitale apparirà un altra volta sotto forma di un altra onda. (BS n.127) Adesso non sento più quella sofferenza ma ho la certezza che io e il mio papà ci incontreremo vita dopo vita e in ogni momento nel mio cuore. In più ho scoperto che anche lui aveva recitato daimoku. Decisi di ricevere il Gohonzon il 14 settembre 2013, un anno dopo la mia decisione di vincere. Capii l importanza di quella scelta solo dopo aver accolto il Gohonzon nella mia casa. Quella decisione significava prendermi davvero la responsabilità della mia vita, una scelta che rinnovo ogni giorno decidendo di basare la mia vita su Myoho renge kyo. Da quel momento ho realizzato tante cose. La mia vita monotona e priva d interessi è diventata ricca, felice e libera. Adesso non studio più solo per passare gli esami ma studio con la decisione di vincere sui miei limiti per poter incoraggiare le altre persone a fare lo stesso. A gennaio ho anche deciso davanti al Gohonzon che in futuro, grazie al mio lavoro, farò una scoperta che sarà di vitale importanza per tante persone. Intanto il primo beneficio di questo mio nuovo atteggiamento rispetto allo studio è che ho avuto il coraggio di fare la richiesta per la borsa di studio Erasmus e che poi ho vinto: a gennaio partirò per sei mesi e svolgerò il lavoro per la mia tesi nel laboratorio di un importante Professore dell università di Barcellona, andando a fare ricerca su nuovi farmaci antimalarici. Sono infinitamente grata alla mia vita e ora capisco cosa vuol dire trasformare il karma in missione. Vuol dire usare le nostre sofferenze e i nostri limiti per riuscire a diventare felici e aiutare gli altri a fare lo stesso. Ringrazio tutte le attività che ho fatto nella Soka Gakkai perché sono state un opportunità per sfidarmi e trasformare i miei limiti e le mie paure. Trasformare la mia timidezza che mi aveva sempre limitato da quando ero piccola, riuscendo finalmente a stare e a sentirmi a mio agio in ogni situazione. Trasformare l insicurezza nella capacità di manifestare le mie caratteristiche uniche e la paura di non essere capace nell occasione per sforzarmi e migliorare sempre di più. Ora so che tutto dipende dalla mia decisione e dall intenzione che curo dietro questa. Ringrazio Sensei per avermi insegnato a vincere su tutto. A dicembre ho sentito davvero di potergli promettere di impegnarmi per tutta la vita nella realizzazione di Kosen rufu. Per la prima volta senza la paura di sentirla come una promessa troppo grande che non avrei potuto mantenere. Ora non ho più paura perché ho il Gohonzon, so che posso realizzare ogni cosa e voglio fare di ogni luogo in cui vivrò la terra del Budda. Chiara Scribani Rossi 6

TUDIOD STUDIO DEI SAGGI E DISCORSI DI SENSEI Studio del mese Settembre Cari amici, in questo mese approfondiremo insieme il capitolo 16, Ognuno ha il potere di creare un cambiamento positivo, dal libro Corriamo insieme verso kosen-rufu. Si tratta di un discorso tenuto da Sensei alla riunione nazionale dei responsabili della Divisione giovani e della divisione studenti svoltasi a Tokyo il 7 giugno 2008. Uno dei punti cruciali considerati da Sensei è la possibilità di realizzare un cambiamento da parte di ogni singolo individuo, e nel farlo si avvale delle parole di Joseph Rotblat (1908-2005), fisico nucleare e premio Nobel per la pace. Quando un piccolo sasso viene lanciato nello stagno, le onde si propagano dal centro. Anche se man mano che ci si allontana dal centro le onde si fanno meno evidenti, comunque non scompaiono completamente. Ogni persona ha il potere di cambiare la società. Commenta così Sensei: Non sono necessariamente i grandi leader e le celebrità che cambiano il mondo. La capacità di creare un cambiamento esiste dentro ognuno di noi. Il più grande potere che esiste è quello della gente comune (pagg. 163-164). Rivolgendosi a noi studenti, Sensei racconta di quando, poco più che ventenne, dovette rinunciare a frequentare la scuola serale per sostenere 7

il suo maestro Josei Toda, travolto dal crollo della sua azienda. Tuttavia Josei Toda lo ricambiò con amore, dandogli lezioni private ogni mattina prima del lavoro. In quel periodo, tra i libri che colpirono a fondo il cuore di Sensei ci fu senz altro Il conte di Montecristo, uno dei capolavori di Alexandre Dumas. Il giovane protagonista, recluso in prigione dopo essere stato vittima di un astuto complotto, decide di non darsi per vinto e trova un inaspettato mentore nell abate Faria. Infine, attraverso mille lotte e grazie a un incrollabile fiducia nella verità e nella giustizia, riuscirà a ottenere la più sfolgorante delle felicità. Sensei conclude così: L abate infuse tutta la sua conoscenza nel giovane uomo, accrescendo la sua saggezza. Anche io e Toda avevamo una relazione simile. Nonostante fosse nel bel mezzo della peggiore crisi finanziaria, Toda trovò il tempo di istruirmi. Condividevamo un bellissimo legame di maestro e discepolo. E proprio studiando in circostanze ardue che i propri sforzi portano frutti. La conoscenza è fonte di luce. Avendo perseguito i suoi studi mentre tentava di guadagnarsi da vivere, Toda era profondamente consapevole di ciò. «Non hai bisogno di circostanze facili per poter studiare e imparare. Anche se attualmente stai sperimentando momenti difficili, c è un significato per ogni cosa» (pagg. 169-170). Andando avanti nel discorso, il nostro maestro cita inoltre come tappa decisiva della sua formazione la lettura dell Emilio del filosofo francese Jean Jacques Rousseau, un romanzo innovativo di carattere pedagogico che ebbe un impatto decisivo nella Francia del tempo, accendendo la miccia che avrebbe dato, di lì a poco, il via alla Rivoluzione Francese. Liberté, Égalité, Fraternité sono ideali tutt ora scolpiti in maniera indelebile nella Storia e nello spirito umano. Anche nei momenti più bui, in cui ci sembra di essere sotto assedio, soli in situazioni senza via d uscita, non arrendiamoci. Da un piccolo passo nasce la strada che porta alla meta. La felicità non dipende dalle circostanze in cui ci troviamo; l importante è vivere con orgoglio la vostra vita al massimo, proprio lì dove vi trovate.[..] Non c è alcun motivo di lamentarvi del vostro destino e proprio nessuna ragione per invidiare gli altri. Continuate solo a sfidarvi lì dove siete ora, con coraggio e fiducia. Questo è ciò che ci insegna Nichiren. Quindi, mettiamo in pratica le sue istruzioni e vinciamo! (pag. 172). Lorenzo Di Nardi Università de La Sapienza, Roma 8