INTERVENTO AL CONVEGNO SU MAFIA E POLITICA IN OCCASIONE DEL 13 ANNIVERSARIO DELL'OMICIDIO DI BEPPE ALFANO. Barcellona P.G.

Documenti analoghi
Progetto legalità. Classi 2 D - 3 D - 4 D - 4 C. Referente Prof.ssa Maria Cirrincione

Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 59 del

PON LEGALITÁ E BESTIALITÁ, ESPERIMENTO RIUSCITO. Scritto da Piera De Giorgi Venerdì 22 Luglio :37

Interrogazione a risposta scritta presentata da ANTONINO LO PRESTI mercoledì 10 aprile 2002 nella seduta n.128

Al sindaco del comune di

PROTOCOLLO D'INTESA TRA ASSOCIAZIONE NAZIONALE COMUNI D ITALIA (ANCI) E FEDERAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI ANTIRACKET E ANTIUSURA ITALIANE (FAI)

PROTOCOLLO D INTESA. tra il. Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) Confindustria

I volontari dell associazione «LIBERA»

STATUTO DELL ASSOCIAZIONE Sindacato Sociale e Lavoro Insieme In sigla SINDACATO SLI

Ai Dirigenti Scolastici delle scuole secondarie di secondo grado della regione Veneto. Venezia/Firenze, 29 settembre 2016

Regolamentare l attività di lobbying: il progetto di legge del PD

Congelamento e confisca di beni strumentali e proventi da reato: attuata la direttiva europea

Agenzia delle Entrate

CODICE DELLE LEGGI ANTIMAFIA, DELLE MISURE DI PREVENZIONE E DELLE CERTIFICAZIONI ANTIMAFIA

Vittime di mafia: a Palermo una giornata dedicata al ricordo del piccolo Claudio Domino e di Salvatore Zangara

Le dimensioni dell'educazione alla cittadinanza attiva e alla legalità nella recente letteratura per l'infanzia e per i ragazzi

Come gli studenti toscani vedono la mafia La percezione del fenomeno mafioso tra gli studenti toscani

Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione e nuove norme in materia di documentazione antimafia

INTERVENTO DELL ON. ELENA CENTEMERO

Comune di Volterra Provincia di Pisa

Oltre i confini della memoria

Concita De Gregorio: "Sognavo di diventare come Oriana Fallaci"

OSSERVATORIO SOCIO-POLITICO

Consiglio regionale del Lazio

Sicilia. Sicilia. Direzione Regionale della Sicilia. Direzione Regionale della Sicilia. Direzione Regionale della Sicilia

Trasparenza Enti, la Civit detta le linee guida

VIII LEGISLATURA DOCUMENTI PROPOSTE DI LEGGE E RELAZIONI PROPOSTA DI LEGGE. Prot. n. 140/8L/2007 Genova,

ACCORDO QUADRO PER LA REALIZZAZIONE DELLE ATTIVITA RELATIVE AL PROGETTO GLI STRUMENTI DELLA LEGALITA DEI CENTRI DI PROMOZIONE DELLA LEGALITA (CPL)

I modelli in gioco nell etica pubblica

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE

Istituzioni e violenza

ITALIA VI CONFERENZA DEGLI STATI PARTE DELLA CONVENZIONE DELLE NAZIONI UNITE CONTRO LA CORRUZIONE

2. Il progetto: finalità e tipologia di attività

INTERVENTI DI CONTRASTO ALLE FRAGILITA SOCIALI: L ESPERIENZA OLMEDESE FAMIGLIA E POVERTÀ ESTREME: INTERVENTI DI INCLUSIONE SOCIALE

Italia 2015: un nuovo presidente al Quirinale

Deliberazione n. 414

REDAZIONE LA GAZZETTA DELLO JATO

Agenzie di stampa sulle dichiarazioni del guardasigilli Andrea Orlando a convegno Cgil Roma

DISEGNO DI LEGGE. Senato della Repubblica N. 1239

Presidente del Consiglio

aveva sempre rifiutato di prendere in considerazione il reato di organizzazione mafiosa. Si diceva: esistono i mafiosi, ma non la mafia.

Omelia S. Messa nel 24 anniversario della morte di Salvatore Aversa e della moglie Lucia Precenzano Cattedrale di Lamezia Terme, 4 gennaio 2016

. Rosanna Rossi, Dirigente Scolastico

PROGETTO APPALTO SICURO

Rag. Giuseppe Sanfilippo Commercialista Revisore Legale CURRICULUM VITAE

P.L. 56/9^ Istituzione dell Agenzia regionale per i beni confiscati alle organizzazioni criminali in Calabria. RELATORE SALVATORE MAGARÒ

PROGETTO AMD BIOETICA

Inizia subito a guarire dalla rimandite cronica con questi 6 rimedi

INTRODUZIONE Forum della Pace

Catania, parte la protesta. Le libraie di "Vicolo Stretto" indignate, rifiutano il libro di Salvo Riina

L etica e la business ethics

PROTOCOLLO D INTESA. tra il. Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR) Comune di Lamezia Terme (CZ)

E stato approvato alla Camera il disegno di legge del Governo in materia di finanziamento, trasparenza e regolamentazione dei partiti politici.

RICORDARE PER EDUCARE AL FUTURO

Art. 4-bis (Divieto di concessione dei benefici e accertamento della pericolosità sociale dei condannati per taluni delitti).

IL COORDINAMENTO ANTI TRATTA FAVOUR E LOVETH di Palermo

Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 3 del

PROTOCOLLO D INTESA. tra il. Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca (di seguito denominato MIUR)

SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA

STATO E PROSPETTIVE DELLA PSICOLOGIA:

Italia. Qual è la forma dello Stato? Quali sono i poteri dello Stato?

Dott. Federico Pellegatta

Il referente nazionale dell iniziativa è Alessandro Parisi, che coordina il gruppo giovani di Anffas Salerno.

Mafia e contesto di legalità

CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO

Unione Europea. REPUBBLICA ITALIANA Regione Siciliana

COPIA DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE. Delibera n. 81 Del 7 marzo 2013

Intervista ad Ezio Mauro, direttore di Repubblica, dopo le elezioni del febbraio 2013

(Rel. on. Rosy Bindi)

n /26 maggio 2015

Azioni orientate. l educazione alla. La relazione n. 17/2014. Comitato Paritetico di Controllo e Valutazione

MESSINA MILAZZO INGRESSO LIBERO LUGLIO LUGLIO AREA EX FIERA CAPO D ORLANDO PIAZZA MATTEOTTI. marina garibaldi.

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI MODIFICAZIONE AL REGOLAMENTO

LEGISLAZIONE DEL TURISMO: DIRITTO COSTITUZIONALE

CODICE ETICO Approvato dall Assemblea Generale straordinaria Sorrento 20 aprile 2013

Omelia Messa Capodanno 2016

5 modi per non rimandare a domani quello che potresti fare oggi

Il Giornale di Montesilvano

ROADSHOW PMI Criminalità, sicurezza e Pmi

Trascrizioni Cliente: FONDAZIONE SANTA LUCIA Codice: 60 Servizio 0060/0325/MM

C.N.E.L. CONSIGLIO NAZIONALE DELL ECONOMIA E DEL LAVORO L AGENDA DEGLI ITALIANI

Enrico Colajanni RELAZIONE

Decennale della Convenzione OCSE sulla lotta alla corruzione nelle transazioni economiche internazionali. Roma, 21 Novembre 2007

Con la circolare del Ministero Pubblica Istruzione, 302 del 1993, il concetto di educazione alla legalità entra nel sistema normativo italiano.

La scelta politica AGESCI

Ecco l articolo su Repubblica di Sandro Viola che a gennaio 1992 si scagliò contro Falcone accusandolo di essere un guitto televisivo.

FOCUS SULLA TUA VITA

CONVENZIONE EUROPEA DEI DIRITTI DELL UOMO

DISCORSO 4 NOVEMBRE 2013

REGOLAMENTO DEL TAVOLO DELLE ASSOCIAZIONI

Sfatiamo alcuni luoghi comuni sulla pubblicità. Emanuele Gabardi

Documento delle attività promosse dalla Regione Toscana per lo sviluppo della cultura della legalità democratica Anno 2014 Premessa

CONVEGNO MEFOP WELFARE PRIVATO E CITTADINI ROMA, 26 OTTOBRE 2016

Credere in un impresa è possibile Il coraggio di intraprendere per creare valore

PROTOCOLLO D INTESA TRA IL MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE L AGENZIA DELLE ENTRATE

PROGETTO PERLE DI MOSAICO 2012 SCHEMA PROTOCOLLO D INTESA. L anno duemiladodici, il giorno del mese di, nella residenza

4ª conferenza nazionale

DELIBERAZIONE N X / 4905 Seduta del 07/03/2016

Un muro di bambole: un grande progetto solidale contro la violenza sulle donne

Agenzia delle Entrate

Transcript:

INTERVENTO AL CONVEGNO SU MAFIA E POLITICA IN OCCASIONE DEL 13 ANNIVERSARIO DELL'OMICIDIO DI BEPPE ALFANO Barcellona P.G. 7 gennaio 2006 Vorrei iniziare questo mio intervento proprio da Sonia leggendovi una frase della significativa sua riflessione riportata nel mio libro Solidarietà ad personam le vittime scelte. Sonia scrive che una volta giunti tra gli scranni di sala d Ercole, la stragrande maggioranza di coloro che fanno parte del più antico parlamento l A.R.S. dimentica le tante promesse illustrate nei comizi logorroici di campagna elettorale (dimentica le promesse) si, ma fino ad un certo punto perché certamente gli eletti non possono dimenticare, o non gliele fanno dimenticare, le altre promesse, quelle non pubbliche, quelle fatte in camera caritatis ad amici e parenti, o peggio. Sonia usa parole diverse ma nella sostanza riprende un ragionamento che, durante una trasmissione televisiva dell'aprile del 1991, espresse Libero Grassi. Considerazioni che mi piace riproporre alla vostra memoria. Libero Grassi sosteneva la diretta relazione esistente tra la qualità del consenso elettorale e la qualità della politica. Ossia, se il consenso elettorale è frutto di accordi con la mafia, di clientelismo, di interessi di lobby di potere, la politica che ne consegue non può che essere soggiogata a quegli accordi e a quegli interessi e non certo rivolta agli interessi della collettività e, più in particolare, agli interessi delle categorie più deboli. Insomma, prima ancora di mettere a confronto ideologie e proposte di governo per lo sviluppo economico e sociale della Sicilia, occorrerebbe occuparsi di quali siano le vere forze in campo e quali siano i sistemi effettivi di costruzione della classe politica e dirigente. Una analisi tanto lucida quanto spietata per le nostre coscienze se quattordici anni dopo siamo ancora qui a parlare dei rapporti mafia-politica senza aver fatto alcun vero passo in avanti in questo ambito. La questione morale è ancora una questione totalmente irrisolta. E si abbia il coraggio di dirlo: è una questione irrisolta per tutti. In qualunque paese civile buona parte dell'attuale classe politica non avrebbe spazio per esistere.

Certo con pesi e responsabilità diverse. Ma di errori anche gravi ne abbiamo visto e dovuto sopportare tanti. Ricorderete senz'altro che all'indomani del barbaro omicidio di Libero Grassi, durante un'altra storica trasmissione televisiva, in diretta dal teatro Politeama di Palermo, un giovane politico siciliano volle intervenire per dichiarare che quella trasmissione stava facendo più danno all'immagine della Sicilia di quanto ne avesse fatto in dieci anni la mafia. Io penso che quel politico non avrebbe mai dovuto arrivare lì dov'è, a rappresentare la Sicilia e i siciliani, ma penso anche che non avrebbe mai dovuto assumere neanche l'incarico di assessore di un governo di centro-sinistra. Cedimenti sul campo della morale non possono e non debbono mai più essere tollerati, perché nulla può giustificare tali scelte. Aver confuso il piano morale con il piano giudiziario è uno dei grandi errori commessi da tanti che hanno inteso delegare alla magistratura il compito di lavatrice della politica. Servono, invece, scelte eticamente e moralmente coerenti. Per la politica siciliana non basta tenere comportamenti non perseguibili penalmente. Occorre assumere impegni precisi e assolutamente non derogabili sul piano dell etica, per ridare dignità e credibilità alle istituzioni. Occorre, insomma, un'altra politica. Per combattere i rapporti criminogeni tra mafia, politica e affari non basta l azione repressiva, seppur importante, della magistratura e delle forze dell'ordine così come non basta promuovere lo sviluppo economico e sociale. Occorre prioritariamente una nuova politica che promuova la partecipazione e il controllo democratico. In altri termini occorre riqualificare il consenso politico attraverso la realizzazione di forme pubbliche e trasparenti di partecipazione e di controllo. Che inibiscano l azione dei comitati d affari mafiosi, tanto nei partiti quanto nelle istituzioni. Così come, rappresenta un elemento insostituibile nella lotta alla mafia, la legge sulla confisca dei beni,. Legge che andrebbe accompagnata da altre norme che promuovano l'uso sociale di beni confiscati.

Ed ancora, assume un ruolo fondamentale per combattere le mafie la promozione della cultura della legalità, intesa anche come promozione alla partecipazione attiva dei cittadini. Un ulteriore contributo alla lotta alla mafia può ancora essere rappresentato da azioni di nonviolenza attiva. Parlare alle coscienze non è mai un errore. Riuscire a spezzare la catena riproduttiva della mafia attraverso percorsi di dissociazione dalla mafia e di inclusione sociale alla legalità può contribuire fortemente alla riduzione del senso di sicurezza delle famiglie mafiose. Pensate agli effetti devastanti che produrrebbero 10 o 100 figli di mafia che, anziché accettare il loro destino di futuri uomini d'onore, vanno come Peppino Impastato ad urlare dai microfoni di una radio che la mafia è una montagna di merda. In questo ambito troppo poco si è fatto e, invece, credo che tanto si possa e si debba fare. Ma, per tornare, alle responsabilità proprie della politica, vorrei ora affrontare il tema della cosiddetta legislazione antimafia, o più propriamente della legislazione a sostegno delle vittime della mafia e dei reati, come racket ed usura, propri della mafia. Con questo libro (Solidarietà ad personam Le vittime scelte) ho descritto l indecenza di quanto realizzato in questa legislatura da un governo regionale e da un parlamento che non hanno graziato neanche questo settore. Ben ventuno norme, quasi tutte ad personam, approvate in questa legislatura per elargire a destra e a manca i benefici della legge 20. Senza alcun senso di giustizia e di equità sociale. Con eccezioni ed estensioni che hanno snaturato le finalità della legge e che hanno di fatto creato una sorta di classifica, con vittime di seria A, di serie B, di serie C. Per non parlare dello spreco di risorse che si sta facendo delle enormi risorse appostate per la misura del POR Sicilia destinata alla lotta al racket e all'usura. Le attenzioni promesse dal Presidente Cuffaro su questi temi sono state più che disattese a partire dalla promessa fatta pubblicamente, proprio a Sonia Alfano, sulle pagine dei giornali, per una verifica normativa mai svolta, e per finire col suo totale disinteresse circa il concreto utilizzo delle risorse in favore delle vittime del racket e dell'usura. Un popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità. Un governo che non mostra rispetto per il sacrificio delle vittime della mafia e per il dolore dei loro familiari è un governo che perde il suo diritto ad esistere. E mi riferisco, in questo caso, anche al governo nazionale e alla legge 206 del 2004

che ha migliorato i benefici economici dei soli familiari delle vittime del terrorismo, discriminando così i familiari delle vittime del dovere e della criminalità organizzata. Ben altro occorrerebbe a partire dal recepimento delle direttive europee in materia di tutela, sostegno e assistenza delle vittime di reato. Cosa che ripetiamo ormai da anni senza trovare alcun riscontro. La complessità delle diverse realtà locali, dei modi di coercizione che la mafia utilizza, necessitano di risposte ben più coraggiose da parte delle istituzioni e della società civile. Non basta il sostegno economico alle vittime, non bastano i protocolli di legalità, non bastano leggi disarmoniche ed incoerenti, non bastano azioni, seppur meritevoli, di singoli. Serve una strategia complessiva di lotta alla criminalità organizzata che riconosca a ciascuno un ruolo attivo e, quindi, una responsabilità. Le istituzioni e le amministrazioni pubbliche, i partiti, le associazioni, i sindacati, le banche, i professionisti, gli imprenditori, i cittadini. Serve una informazione libera ed indipendente come quella di Beppe Alfano. E vado a concludere. Spesso le vittime della mafia vengono ricordate più per il loro sacrificio ultimo, per l atrocità della loro fine, piuttosto che per quello che avevano detto e fatto. Si finisce spesso per ricordare nomi e date, luoghi e simboli, piuttosto che la vita, l impegno, il coraggio, la coerenza delle vittime. Spesso si riconosce il loro eroismo soltanto dopo che sono stati ammazzati, a volte perfino dopo molti anni perché prima vanno sconfitti i tentativi di depistaggio e le connivenze. Ma Beppe Alfano come Mario Francese, Peppino Impastato, Giuseppe Fava, Mauro Rostagno e gli altri giornalisti, e tutte le altre vittime della mafia, erano eroi già da prima. Lo erano diventanti quando avevano scelto di contrastare la mafia a prescindere, non aspettando né lo Stato ne gli altri per denunciare la mafia, e più spesso i mafiosi e le loro connivenze. Se così è, allora non basta ricordare i morti di mafia come un insieme di icone eroiche a cui intestare una strada o dedicare un monumento.

Non serve a questa terra una classe dirigente capace di onorare ipocritamente i morti ammazzati dalla mafia solo perché i morti, in quanto morti, non possono fare più antimafia. Il modo più adeguato per ricordare le vittime della mafia è senz altro quello di recuperare alla memoria il loro esempio perché questo possa continuare a camminare sulle nostre gambe. Penso ad un antimafia che non sia una enciclopedia della memoria ma più propriamente un manuale di vita da cui trarre idee e coraggio giorno per giorno. Voglio dire, insomma, che non basta parlar bene di Beppe Alfano, ricordarne la data e il luogo del suo omicidio, intestargli una strada o una piazza. Serve far nostro e promuovere negli altri il suo desiderio di verità e di giustizia. Grazie. Salvatore Cernigliaro