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ARTE BIZANTINA

ARTE BIZANTINA La civiltà bizantina, e perciò l'arte bizantina, nacque nel 330 d.c., quando l'imperatore Costantino, difensore della nuova religione cristiana, trasferì la capitale dell'impero da Roma a Costantinopoli. L'arte bizantina ebbe la sua origine e il suo centro nell'antica città di Bisanzio (oggi Istanbul in Turchia) rifondata dall'imperatore romano Costantino con il nome di Costantinopoli. Essa si sviluppò durante un lunghissimo arco di tempo più di un millennio, che iniziò con la fondazione della città e terminò con la conquista di Costantinopoli da parte dei Turchi.

L arte bizantina fu un'arte principalmente religiosa e produsse grandi capolavori, in pittura, in architettura e in scultura dalla Grecia alla Serbia, dalla Turchia alla Siria, dalla Mesopotamia all'anatolia, dall'egitto all'italia. Christus Imperator

L'arte godette nell'impero bizantino di una posizione di grande importanza, poiché gli imperatori, che si consideravano i veri eredi di quelli della Roma antica, fecero largo uso dell'architettura, della pittura e della scultura per manifestare a tutto il mondo il loro potere e il loro prestigio. Durante il corso della sua storia l'arte bizantina diede sempre grande importanza all'arte della Roma antica e in generale all'arte classica.

Maestranze macedoniche e tassaliche, Giudizio Universale, Torcello, controfacciata della Cattedrale, secolo XII Le caratteristiche più evidenti dei canoni dell'arte bizantina sono la religiosità, l'antiplasticità e l'anti-naturalismo, intese come appiattimento e stilizzazione delle figure, volte a rendere una maggiore monumentalità ed un'astrazione soprannaturale. Infatti il gusto principale dell'arte bizantina è stato quello di descrivere le aspirazioni dell'uomo verso il divino.

Nell antica Grecia, la Bellezza consiste nella perfezione e nell armonia delle forme corporee. Le statue di uomini, dei o eroi non ricercano la somiglianza con la persona reale. Tale bellezza esteriore, del corpo, deve corrispondere una bellezza interiore, morale. Bronzi di Riace V sec a.c.

In epoca ellenistica e poi romana si mira alla realizzazione di ritratti realistici, si cerca cioè la rassomiglianza con i modelli. Magistrato municipale e sua moglie, Pompei L.Cecilio Giocondo, Pompei

Nel 395 (IVsec.) l Impero Romano è diviso in due parti: L Occidente con capitale Ravenna L Oriente con capitale Costantinopoli (Bisanzio) Ottanta anni dopo l Impero d Occidente finisce sotto i colpi delle invasioni barbariche. Quello Orientale vivrà ancora fino al XIV secolo. Ravenna diviene capitale di un regno Ostrogoto.

In generale, l'architettura bizantina fece uso soprattutto della tipologia a pianta centrale e le chiese avevano principalmente forma di croce greca ossia una croce con i quattro bracci tutti uguali inscritta in un quadrato. Il richiamo al tema della croce aveva naturalmente un significato simbolico e religioso. Le chiese terminavano poi solitamente con tre absidi: quella centrale ospitava l'altare mentre le due laterali erano camere per usi liturgici, protesi e diaconico. All'incrocio dei bracci della croce trovava posto una cupola semisferica, circondata da altre cupole più piccole.

Simbolo dell'architettura bizantina ed edificio unico nella storia dell'arte è la chiesa di Santa Sofia a Costantinopoli; sophìa in greco significa "sapienza" e la basilica è appunto dedicata alla Sapienza Divina. La chiesa venne costruita in forme grandiose dall'imperatore Giustiniano che, secondo la tradizione, subito dopo aver lodato e ringraziato Dio, pare si sia vantato di aver superato in grandezza il biblico re Salomone che aveva fatto ricostruire il Tempio di Gerusalemme.

La tecnica artistica preferita fu quella del mosaico, perché ritenuta la più adatta a esprimere la sacralità e la spiritualità dei personaggi; così nessuna chiesa bizantina poteva considerarsi finita finché non veniva portata a termine la decorazione a mosaico. Tra i mosaici più importanti e antichi dell'arte bizantina ci sono quelli delle chiese di Ravenna, realizzati nel 6 secolo d.c. sotto l'imperatore Giustiniano.

DA RAVENNA A PALERMO VIAGGIO NELL ARTE BIZANTINA

Nel 540 (VI sec) una parte dell Italia (compresa Ravenna) è riconquistata dall Imperatore d Oriente Giustiniano, che insedia il suo potere a Ravenna.

Ravenna 3 volte capitale Anno 402. Dopo la scelta di Teodosio di dividere l impero ai suoi figli, Onorio sceglie Ravenna come capitale dell Impero Romano d occidente, preferendola a Milano, più difficile da difendere e più lontana dall Oriente dove vengono prese tutte le decisioni importanti. Anno 493. Ravenna è scelta come capitale da Teodorico, re dei Goti. Anno 540. I bizantini riconquistano Ravenna, strappandola ai Goti di Teodorico, e la rendono sede dell Esarca, ossia capitale dei possedimenti bizantini in Italia.

A partire dal 402 Ravenna inizia quindi a riempirsi di monumenti di grandi dimensioni, espressione di potenza. Ne analizzeremo tre: Il Mausoleo di Galla Placidia, figlia di Teodosio e sorella dell imperatore Onorio. La Basilica di Sant Apollinare nuovo (voluta da Teodorico). La Basilica di San Vitale.

Mausoleo di Galla Placidia

Galla Placidia Galla Placidia (392-450) era sorella dell imperatore Onorio e reggente l Impero in nome del figlioletto Valentiniano III (419-455).

La volta del Mausoleo di Galla Placidia

Mausoleo di Galla Placidia, Lunetta del Buon pastore

Lunetta di San Lorenzo e una porzione della volta. E visibile il leone alato, simbolo dell evangelista Matteo

Lunetta di fondo, san Lorenzo sulla graticola, davanti a un armadietto che contiene i Vangeli.

Sant Apollinare Nuovo

Sempre nello stesso periodo venne costruita a Ravenna la basilica di Sant'Apollinare in Classe. La chiesa si ispira nella pianta longitudinale alle basiliche della Roma antica, ma presenta alcuni elementi tipici bizantini: la struttura muraria fatta da sottili mattoni con larghi strati di malta, i due piccoli ambienti a lato dell'abside riservati a usi liturgici e lo splendido mosaico absidale. Le due chiese ravennati spiegano bene come l'architettura bizantina nasca dalla fusione di elementi prevalentemente orientali, come la cupola, ed elementi occidentali, in particolare dell'arte classica.

Nel mosaico dell'abside di Sant'Apollinare in Classe, il vescovo di Ravenna, Apollinare, con le braccia aperte verso il cielo, è raffigurato proprio in uno spazio stilizzato, privo di tridimensionalità, non concreto, fatto soltanto di colori sfavillanti.

Nella chiesa di Sant'Apollinare Nuovo, lungo le pareti della navata, fu raffigurato lo sfavillante Corteo delle Vergini: le sante dei mosaici non sono rappresentate come creature terrene, ma come esseri del Paradiso, senza volume e senza peso. L'impostazione frontale e l'immobilità delle figure, insieme alla preziosità delle vesti, danno loro un'impressione di regalità. Gli abiti, i visi, i gesti sono tutti uguali: le Vergini di Sant'Apollinare sembrano insomma una lenta canzone che ripete sempre lo stesso ritmo!

Navata centrale di Sant Apollinare Nuovo

Il palazzo di Teodorico raffigurato dentro la Basilica di Sant Apollinare nuovo

Aloni lasciati da figure rimosse. Drappeggi con decorazioni dorate aggiunti per colmare i vuoti lasciati dalla rimozione delle figure I resti di una mano e di una porzione di braccio, non asportati per non danneggiare le colonne.

Basilica di San Vitale

La struttura fortemente accentrata di Santa Sofia, quasi a pianta centrale, ebbe molto successo nell'architettura bizantina: nella splendida basilica di San Vitale a Ravenna, fatta erigere da Giustiniano. La città romagnola, infatti, dopo essere stata capitale dell'impero Romano d'occidente e residenza dei re Ostrogoti, era stata riconquistata dai Bizantini e nel 584 era divenuta capitale dei domini orientali in Italia. La basilica di San Vitale (525-547), uno dei migliori esempi di architettura bizantina, è un grande edificio a pianta ottagonale con una magnifica cupola realizzata con file di tubi di terracotta, che le donano una leggerezza straordinaria, e con le pareti tutte ricoperte di splendidi mosaici.

Nella chiesa di San Vitale a Ravenna, ai lati dell'abside, si trovano due bellissimi pannelli a mosaico che rappresentano rispettivamente l'imperatore Giustiniano con i membri della sua corte e l'imperatrice Teodora con le donne del suo seguito. Nel primo mosaico sono rappresentati Giustiniano, con la veste imperiale di porpora, incoronato dall'aureola; il vescovo di Ravenna, Massimiano; alcuni dignitari imperiali e i soldati della guardia. Nel secondo si vede invece sua moglie Teodora con le ancelle, tutte riccamente abbigliate con vesti sontuose e meravigliosi gioielli.

San Vitale, interno, Capitello a pulvino Pulvino Capitello

altare abside deambulatorio Vano centrale abside altare Pianta di S. Vitale La chiesa è a pianta ottagonale

Le immagini sono Rappresentate attraverso la costosa tecnica del mosaico. I mosaici sono formati da tessere policrome di pasta vitrea. Ciò li rende particolarmente colorati e brillanti, adatti a raffigurare scene religiose.

Guarda la forma Delle tessere

Il corteo di Giustiniano è allineato in posizione frontale Lo sfondo dorato annulla lo spazio e la realtà naturale. Le figure sono marcatamente bidimensionali anche se si nota lo sforzo verso il realismo in alcuni volti delle figure, e nonostante l'idealizzato ruolo semidivino sottolineato dalle aureole. Non esiste prospettiva spaziale, tanto che i vari personaggi sono su un unico piano, hanno gli orli delle vesti piatti e sembrano pestarsi i piedi l'un l'altro.

Il corteo dell'imperatore si presenta con tanti personaggi schierati. Però i personaggi al centro sono molto diversi rispetto ai soldati. I soldati sono tutti uguali, si somigliano. Gli altri invece hanno dei tratti e fisionomie molto caratterizzati. Infatti sono dei ritratti. Questi personaggi sono stati ritratti da alcuni artisti di Costantinopoli, i disegni sono stati riportati su cartoni, e poi i cartoni sono stati inviati a Ravenna direttamente da Costantinopoli. L'imperatore spicca di più perché è al centro, ha un abbigliamento ricco e appariscente, è davanti a tutti, non è coperto da nessun altro, e ha l'aureola (editto di Costantino). Ha una patena d'oro in mano da portare in offerta per la messa. Poi si riconosce il vescovo Massimiano, indicato dalla scritta. Tra lui e l'imperatore, in secondo piano c'è Giuliano l'argentario. Il generale con la barba è Belisario, il conquistatore di Ravenna.

Uomini alla destra di Giustiniano Gli occhi sono sbarrati I visi privi di espressione Uomini alla sinistra di Giustiniano

La porta con la tenda è il Simbolo di Cristo (io sono la Porta per il Regno dei Cieli) L Imperatrice Teodora La conchiglia è simbolo di preziosità e Divinità imperiale L acqua è Simbolo di Salvezza ed È all origine Della vita Spirituale con Il battesimo La fissità delle immagini accentua l aspetto regale e spirituale dei personaggi rappresentati

La disposizione delle figure è la stessa dell'altro corteo. Queste due scene rappresentano le offerte imperiali alla città di Ravenna. Si tratta di cerimonie simboliche, mai avvenute nella realtà. Questa scena è più vivace dell'altra perché i costumi femminili sono più variati nelle fogge e nei colori. L'imperatrice si riconosce perché è più alta, ha le vesti e gioielli più ricchi, ha l'aureola. In mano porta il calice d'oro per la messa. Sull'orlo della veste si vede un ricamo con i re magi: è un rinvio alla chiesa di Sant'Apollinare nuovo, dove si trova un mosaico con tema analogo a questo. Vicino a lei due dame che hanno tratti più personali delle altre, sono Antonina e Giovannina, la moglie e la figlia di Belisario.

I lineamenti dei volti sono realizzati con contorni netti.

L Imperatore e sua moglie si presentano come due figure spirituali. Vengono assimilate alla divinità (aureola), come è tradizione dell Oriente, dove il potere temporale si identifica con quello spirituale.

Nel 726 l Imperatore d Oriente Leone III, ordinò la distruzione di tutte le immagini sacre, in quanto la Bibbia, come farà anche Il Corano, vieta di raffigurare Dio. Questa distruzione è stata chiamata ICONOCLASTIA. In Occidente questo non succede, poiché le immagini sacre, che si riferiscono alla storia cristiana, sono utilizzate per far conoscere anche agli analfabeti gli episodi principali dei Testi Sacri.

L'aspetto generale dell'edificio è di forma cubica, realizzato con un particolare intreccio di grossi mattoni uniti tra loro dalla malta. La Cattolica è una piccola chiesa bizantina a pianta centrale di forma quadrata, e si trova alle falde del monte Consolino a Stilo in provincia di Reggio Calabria.

La particolare disposizione delle fonti di luce all'interno, mette in risalto lo spazio e conferisce maggiore slancio.

La Cappella Palatina di Palermo è ubicata al primo piano del Palazzo dei Normanni e fu dedicata, per volere di Ruggero II come si evince da uno scritto del 1132, a San Pietro Apostolo già prima del documento ufficiale del 1140.

La cupola, il transetto e le absidi sono interamente decorate nella parte superiore da mosaici bizantini, tra i più importanti della Sicilia, raffiguranti il Cristo Pantocratore benedicente, gli evangelisti e scene bibliche varie. I mosaici di datazione più antica sono quelli della cupola, risalenti alla costruzione originaria del 1143.