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Transcript:

L UNIVERSO: l insieme di tutta la materia e l energia esistente dell immenso spazio in cui sono immerse. Contiene miliardi di GALASSIE L Universo ebbe origine, circa 12-15 miliardi di anni fa (ovviamente vi è incertezza sui tempi, anche se le stime più recenti collocano questo evento a 13.7 miliardi di anni fa), da una singola ed enorme esplosione (Big-bang) che coinvolse una regione puntiforme (un punto virtuale a cui viene dato il nome di singolarità ), in cui era concentrata tutta la massa e l energia. Questa esplosione ha comportato una rapida espansione iniziale dell universo, il quale è ancora in continua espansione (recessione delle galassie). IL DESTINO DELL UNIVERSO Sono state fatte 3 ipotesi: 1. se la massa dell universo è appena sufficiente (densità critica), l espansione ad un certo punto si arresterà ma dopo un tempo infinitamente lungo (teoria dell universo piatto). 2. se la massa dell universo è sufficientemente grande, ad un certo punto la forza di attrazione prevarrà sull espansione e l universo collasserà su se stesso: Bing-crunch (teoria della fine calda e dell universo chiuso). 3. se la massa dell universo è in difetto, l attrazione gravitazionale non prevarrà e l universo continuerà ad espandersi all infinito (teoria della fine fredda e dell universo aperto). LE DISTANZE NELL UNIVERSO Si misurano in: - unità astronomica: (nel sistema solare) distanza media tra Terra Sole: circa 150 milioni di km - anni luce: è la distanza percorsa in un anno dalla radiazione luminosa. Considerando che la velocità della luce è di 3oo.ooo km/s, un anno luce corrisponde a circa 9,5 * 10 12 Km (distanze tra le stelle e tra le galassie) - parsec: se riguardano le stelle GALASSIE Sono i "mattoni" che compongono l'universo, il quale ne contiene miliardi. Una galassia è un agglomerato di stelle, gas e polveri legati tra loro dalla forza di gravità e orbitanti intorno ad un punto centrale.

L insieme di gas e polveri prende il nome di materia interstellare. Raramente sono isolate. Spesso originano strutture legate gravitazionalmente in: - gruppi: contengono un piccolo numero di galassie (la Via Lattea, unitamente ad Andeomeda e alla Grande e Piccola Nube di Magellano, fa parte del Gruppo Locale) - ammassi: sono caratterizzati da diverse decine fino a qualche centinaio di galassie - superammassi: insieme di decine di ammassi Considerando l'alta densità che caratterizza i superammassi, può capitare che avvengano scontri fra galassie, ma senza le conseguenze che si potrebbero immaginare. Esse sono costituite infatti da zone estremamente rarefatte, con il risultato che spesso si fondono fra loro creandone delle altre di dimensioni maggiori. Se invece lo scontro avviene a velocità tali da permettere di sfuggire alla forza di mutua attrazione, allora esse subiranno variazioni nella loro forma. MATERIA OSCURA Una componente importante di molte galassie sembra essere la materia oscura: si tratta di una forma di materia di natura ancora sconosciuta, che permea tutto l'universo. Essa non emette ne' assorbe radiazione e perciò non e' rivelabile in altro modo se non attraverso i suoi effetti gravitazionali sulla materia visibile, come le stelle o il gas. Tra le prove sperimentali a favore dell'esistenza nell'universo di materia oscura citiamo: - Moto delle stelle in una galassia. Le galassie a spirale hanno un nucleo centrale denso di stelle e bracci a spirale avvolti attorno al nucleo che seguono il verso di rotazione dell'intera struttura. Ogni stella appartenente alla galassia ruota con una propria velocità intorno al centro. Da semplici considerazioni, ci si aspetta che, a grandi distanze dal centro galattico, tali per cui la galassia possa essere assimilata sostanzialmente ad un'enorme massa concentrata, la velocità tangenziale di una stella decresca all'aumentare della distanza. Un andamento analogo della velocità con la distanza si ha anche per i pianeti del sistema solare: quelli più vicini al sole sono più veloci di quelli più lontani.

La Fig. 1 mostra i valori misurati delle velocità tangenziali delle stelle attorno al centro della galassia M33 (punti gialli) in funzione della loro distanza dal centro. Si trova un andamento crescente della velocità e, non decrescente come nelle aspettative (linea tratteggiata). La spiegazione più accreditata della maggiore velocità delle stelle esterne presuppone la presenza di materia non visibile diffusa nell'alone di ogni galassia, compresa la nostra, la Via Lattea. - Presenza di nubi di gas nelle parti più esterne delle galassie e nello spazio fra galassie. Studiando i confini esterni delle galassie dove vi sono pochissime stelle e quindi la luminosità dovuta alle stelle è trascurabile, si sono osservate enormi nubi di gas confinato nell'ammasso (Fig. accanto). Per spiegare come mai queste nubi non si disperdano nello spazio occorre supporre l'esistenza di materia oscura con una distribuzione diversa dalla distribuzione dedotta dalla sola componente luminosa. Potrebbero esistere anche galassie di materia oscura? Da studi recenti risulta che la materia visibile gassosa nella forma di aloni si estende ben oltre i confini delle galassie visibili. Per essere osservabile un gas deve essere riscaldato. Chi o cosa lo riscalda? Si conclude che esistono forti indicazioni per l'esistenza di molta materia oscura diffusa posta in aloni attorno ad ogni galassia e fra le galassie di un ammasso. CLASSIIFCAZIONE Le galassie possono essere classificate in base a: - forma (classificazione di Hubble) - Attività energetica al suo interno CLASSIIFCAZIONE DI HUBBLE Hubble distinse le galassie in base al loro aspetto in: Ellittiche - Hanno una forma ellissoidale con un nucleo molto intenso che si disperde verso l'esterno. Per la maggior parte sono composte da stelle di vecchia formazione; Spirali - Dello stesso tipo della nostra galassia, si caratterizzano per il nucleo centrale, di forma quasi sferica, che si trova circondato da un alone

da cui si dipartono i bracci a forma di spirale. In questo tipo di galassia coesistono stelle di tutte le età, anche se quelle più giovani sembrano trovarsi nel disco; Barrate - A differenza delle precedenti, bracci, invece di essere a forma di spirale, sono collegati agli estremi di una barra centrale. Altri gruppi minori sono quelle irregolari, dalle forme prive di simmetria, e le lenticolari, una via di mezzo fra quelle ellittiche e quelle a spirali, che probabilmente hanno perso la forma originaria per l'interazione gravitazionale con altri corpi galattici vicini. GALASSIE ATTIVE E NORMALI Come detto, un altra classificazione delle galassie è quella che le divide in NORMALI E ATTIVE. Le galassie attive emettono una luminosita' enorme, cento o mille volte maggiore di una galassia normale, cosa che non si puo' spiegare con la sola energia emessa dalle stelle che le compongono. Inoltre, il loro spettro e' diverso da quello delle galassie normali, sia per quanto riguarda l'intensita' della luce emessa nelle diverse bande spettrali che per la presenza o assenza di righe. Le galassie attive sono spesso sorgenti molto intense proprio nelle bande spettrali piu' "insolite" per una galassia, cioe' la banda radio e la banda X 1. Infine la luminosita' di molte di queste galassie, almeno in certe bande spettrali, varia con periodi molto brevi, di pochi giorni o anche di ore; questo fatto sarebbe inspiegabile se la sorgente di luce predominante fossero le semplici stelle. Tutti questo fa pensare che la sorgente di tale luminosita' non sia soltanto stellare, ma si tratti di un meccanismo violento, di natura ancora incerta, forse un BUCO NERO 1 che risiede nel nucleo galattico A secondo del tipo di energia irradiata, è possibile distinguerle in: 1 Nelle galassie "normali, infatti, la maggior parte della radiazione viene emessa nella regione dello spettro che va dal vicino infrarosso all'ultravioletto. 2Buco nero: In astrofisica si definisce buco nero un corpo celeste estremamente denso, dotato di un'attrazione gravitazionale talmente elevata da non permettere l'allontanamento di alcunché dalla propria superficie, denominata orizzonte degli eventi.

Radiogalassie - Emettono radiazioni sotto forma di onde radio ed hanno una forma ellittica ed un nucleo formato da due lobi contrapposti; Quasars - Particolari tipi di radiogalassie scoperte negli anni '60 e situate a distanze enormi, che emettono una quantità di energia centinaia di volte maggiore quella di una galassia normale; Galassie di Markarian - La loro caratteristica è la grande emissione di radiazione ultravioletta ed è probabile che siano fra le più giovani di tutto l'universo; Galassie di Seyfert - Scoperte dall'astronomo di cui portano il nome, sono caratterizzate da emissioni di raggi gamma, da una forma a spirale e da un nucleo molto luminoso. Tra le galassie attive più note, ricordiamo per esempio Centaurus A, una radiogalassia. ORIGINE DELLE GALASSIE La nascita delle galassie è ancora avvolta nel mistero, ma sembra che esse traggano la loro origine per l'aggregazione della materia primordiale che, centinaia di milioni di anni dopo il Big-Bang, iniziò ad addensarsi in grandi nubi, le quali, a causa delle immense forze gravitazionali risultanti, cominciarono a contrarsi ed a ruotare attorno a se stesse dando vita alle "protogalassie". E' sicuramente in questo frangente, che le diverse velocità di rotazione condizionarono quelle che poi sarebbero risultate le forme finali di ciascuna delle galassie attuali. Nel caso delle galassie ellittiche, si sono formate subito molte stelle quasi contemporaneamente, ed e' rimasto pochissimo gas disponibile per la formazione di altre stelle. Queste galassie sono percio' rimaste "congelate" nella forma che avevano all'inizio della propria evoluzione. Nelle galassie spirali, invece, le stelle si sono formate piu' lentamente, lasciando ancora molto gas disponibile. Il gas e le stelle hanno cominciato a ruotare sempre piu' velocemente, assumendo la forma schiacciata di un disco, mentre la formazione di stelle e' continuata in modo graduale. LE GALASSIE SONO IN MOVIMENTO. Una delle fondamentali scoperte della cosmologia moderna e' che tutte le galassie si stanno allontanando l'una dall'altra con una velocita' relativa V tanto maggiore quanto piu' distanti sono tra loro. Questo fatto e' espresso dalla legge di Hubble V = H o d

dove d e' la distanza della galassia e H o e' la costante di Hubble. Un metodo di misura attendibile della distanza delle galassie rispetto a noi e' di fondamentale importanza per ricavare il valore della costante di Hubble, mentre la loro velocita' si puo' ricavare dal redshift dello spettro.