1. UNITA MOTORIA E LORO PROPRIETA FUNZIONALI MECCANISMI DI GRADUAZIONE DELLA FORZA MUSCOLARE

Documenti analoghi
Classificazione del tessuto muscolare. 1. Posizione rispetto ad altre strutture corporee 2. Composizione istologica 3. Modalità di controllo

Aspetti meccanici della contrazione muscolare

LEZIONE 14: CONTRAZIONI MUSCOLARI

Classificazione del tessuto muscolare. 1. Posizione rispetto ad altre strutture corporee 2. Composizione istologica 3. Modalità di controllo

Differenze tra SINAPSI CENTRALI E GIUNZIONI NEUROMUSCOLARI

MUSCOLO. Muscolo striato scheletrico. FGE aa

Pda dal motoneurone. Pda fibra muscolare. Forza muscolare

Scossa semplice scossa muscolare o scossa semplice.

Il sistema muscolare

muscolo scheletrico i tessuti muscolari sono costituiti da cellule eccitabili

APPARATO MUSCOLARE. Corso Istruttore di Nuoto Federazione Italiana Nuoto. Conegliano 04 /02/2018. Dott. Luca Polesel

Accoppiamento eccitazione-contrazione

ASPETTI MECCANICI DELLA CONTRAZIONE MUSCOLARE. FGE aa

Accoppiamento eccitazione-contrazione

Muscolo Scheletrico. Anatomia funzionale, eccitazione, contrazione. FGE aa

TESSUTO E SISTEMA MUSCOLARE

L apparato muscolare: tessuto muscolare scheletrico. Cattedra di Fisiologia Umana

La funzione fondamentale del tessuto muscolare è la contrazione, durante la quale il muscolo sviluppa forza e si accorcia spostando un carico e

CONTRAZIONE MUSCOLARE

GENERATORI DI ACCELERAZIONE

CONTRAZIONE MUSCOLARE

Anatomia microscopica e funzionale del muscolo scheletrico. La fibra del muscolo scheletrico E l unità istologica elementare dei muscoli.

GLI ELEMENTI CONTRATTILI

I diversi tipi di muscolo

Muscolo. Fascicolo. Fibra muscolare. Miofibrilla. Miofilamenti

Tessuto muscolare. La possibilità di compiere movimenti e di mantenere la stazione eretta è affidata alla capacità contrattile della cellula muscolare

Affaticamento muscolare

E presente nella parete di organi interni cavi (arterie, vene, canale digerente, vescica).

Muscolo Scheletrico 3. Unità motoria, adattamenti funzionali

E presente nella parete di organi interni cavi (arterie, vene, canale digerente, vescica).

MACROSTRUTTURA DEL MUSCOLO STRIATO SCHELETRICO

Muscolo scheletrico e cardiaco

IL SISTEMA MUSCOLARE

Il sistema nervoso autonomo: simpatico e parasimpatico

Fisiologia. ISTRUTTORI ARTI MARZIALI Roma, 8 Maggio 2016

Struttura della fibra muscolare liscia

Muscolo scheletrico e cardiaco

Biomeccanica. Applicazione della meccanica allo studio dei sistemi biologici. Bio + meccanica

Laura Condorelli 2014 Pagina 1. Figura 1 controllo del sistema nervoso autonomo sui muscoli lisci

Bloccata da gangliosidi. Regolata da fosfolambano. RyR2

Durata P. A. [ms] propriocettive muscolari A(β) Tatto, cinestesia,

Muscolo, un sistema a cilindri

LA REAZIONE ALL'AMBIENTE: L'ATTIVITÀ MUSCOLARE TUTTI I MOVIMENTI NEL CORPO E DEL CORPO SONO LA CONSEGUENZA DI CONTRAZIONI E RILASCIAMENTI MUSCOLARI

tessuto muscolare: FUNZIONE movimento PROPRIETA contrattilità Scheletrico, striato, volontario Liscio, involontario Cardiaco, striato, automatico

FISIOLOGIA APPARATO RESPIRATORIO. Dott. Tence Marcello Specialista in Medicina dello Sport Direttore Sanitario Centro Medico Benefits

Struttura del muscolo: fibra muscolare

MUSCOLO SCHELETRICO Sistema nervoso somatico unità motrice contrazione metabolismo

ASPETTI MECCANICI DELLA CONTRAZIONE MUSCOLARE. FGE aa

La Forza muscolare. University of Rome "Tor Vergata" - Faculty of Medicine and Surgery - School of Sport and Exercise Science

Il Tessuto nervoso. E costituito da cellule (chiamate. neuroni) specializzate nella. generazione e nella conduzione di. particolari segnali.

NUMERO 1 - settembre 2009 INDICE ARTICOLO NUMERO 1 ARTICOLO NUMERO 2 UN PRINCIPIO FONDAMENTALE:ATTACCO E COPERTURA. Autore angelo Iervolino

FISIOLOGIA MUSCOLARE Lezione 1 23/11/17

La muscolatura striata è di due tipi:

FUNZIONI DI INTEGRAZIONE DEL MIDOLLO SPINALE. FGE aa

LE CAPACITÀ MUSCOLARI

Muscolatura. Responsabili del movimento del corpo umano Compone circa il 40% del nostro peso corporeo Nel nostro corpo abbiamo circa 650 muscoli

ANALISI, VALUTAZIONE E PROPOSTE OPERATIVE PER LO SVILUPPO DELLA FORZA NEGLI ATLETI.

Funzione Insieme al tessuto osseo è responsabile della locomozione e del movimento delle varie parti del corpo. Origine Deriva dal mesoderma

I sistemi muscolare e scheletrico

LE PROPRIETA MECCANICHE DEI MATERIALI COSTITUENTI LE STRUTTURE MUSCOLOTENDINEE

Principi del carico fisico la forza ed il suo sviluppo programmazione

La Forza. 1

Il pda cardiaco determina la contrazione muscolare. La successione di contrazioni e rilasciamenti (sistole-diastole) costituiscono il ciclo cardiaco.

Fisiologia cellulare e Laboratorio di Colture cellulari

Meccanica muscolare. Tensione muscolare: Forza esercitata dal muscolo / area di sezione (N/m 2 ) Carico: Forza esercitata da un peso sul muscolo

LE BASI STRUTTURALI DELLA CONTRAZIONE MUSCOLARE

IL SISTEMA NERVOSO. Centrale (Unità di elaborazione e controllo) Trasmissivo (Cablaggio) SISTEMA NERVOSO. Sensoriale (dall'esterno)

TIPI DI MUSCOLO FUNZIONI

Senza allenamento o con un allenamento errato le fibre bianche si trasformano in fibre rosse (il colore è determinato dalla presenza della

Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia Biofisica e Fisiologia I Muscolo cardiaco

STIMOLO ALLENANTE. Obiettivo dell allenamento. Metabolico. Neuromuscolare

MUSCOLO LISCIO. Prof. Clara Iannuzzi. Dipartimento di Biochimica, Biofisica e Patologia Generale

Fisiologia applicata allo sport -Fisiologia e Pallavolo-

LE BASI ANATOMO FISIOLOGICHE DELL ALLENAMENTO SPORTIVO


Muscolo scheletrico e contrazione muscolare

MUSCOLI - CONTRAZIONE MUSCOLARE E FORZA

Contrazione muscolare

Modello meccanico muscolare e metodica Mézières Massimo Benfatti, Dott. in Fisioterapia Cenni anatomici I nostri muscoli sono composti da fasci

Tessuto muscolare cardiaco

Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia. Biofisica e Fisiologia I. Muscolo liscio

Classificazione fibre muscolari

Prof. Alessandro Stranieri Lezione n. 7 I MUSCOLI

La forza puo essere di tipo massimale,veloce,resistente

Il riflesso è una risposta involontaria ad uno stimolo adeguato, ed essendo involontario, questo circuito non raggiunge la corteccia cerebrale.

Muscolo, un sistema a cilindri

SISTEMA MUSCOLARE! Prof.ssa A. Biolchini Prof.ssa S. Di Giulio Prof. M. Montani

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI URBINO FACOLTÀ DI SCIENZE MOTORIE A.A. 2011/12 L-22 BIOMECCANICA. M. Gabriella Trisolino

scaricatoda

I TRE TIPI DI CELLULE MUSCOLARI MICROSCOPIO OTTICO: SEZIONE LONGITUDINALE DI FIBRE MUSCOLARI STRIATE

Il tessuto muscolare liscio

Contrazione muscolare

Capitolo 1 Fisiologia e modellistica dei muscoli scheletrici

Contrazione muscolare

CONOSCERE IL CORPO UMANO: SISTEMA MUSCOLARE. DOCENTE: Prof. ssatozzi Carla CLASSE: 1G/Sport A.S

I riflessi motorio maniera stereotipata indipendentemente

L APPARATO LOCOMOTORE

DEFINIZIONE Il tessuto muscolare è uno dei quattro tipi fondamentali di tessuto che compongono il corpo degli animali. È responsabile dei movimenti vo

Transcript:

1. UNITA MOTORIA E LORO PROPRIETA FUNZIONALI MECCANISMI DI GRADUAZIONE DELLA FORZA MUSCOLARE Il tessuto muscolare è coinvolto in molteplici funzioni nel nostro organismo: movimento del corpo, spinge il sangue attraverso i vasi e ne regola il flusso e svolge attività varie nei visceri. Le tre tipologie di tessuto muscolare, scheletrico, liscio e cardiaco, risultano altamente differenziate e diversificate e sono distribuite nell organismo in base proprio alla funzione che devono svolgere; ciò che li accomuna è capacità di contrarsi e accorciarsi generando forza in seguito ad uno stimolo. Questa caratteristica fondamentale è sostenuta da cellule contrattili (diamo per scontata la conoscenza dell organizzazione anatomo-istologica delle fibre muscolari). Nella tabella che segue viene riproposta la successione di eventi che conducono alla contrazione e rilasciamento della fibra muscolare. CONTRAZIONE P.a. lungo la membrana della fibra muscolare e tuboli a T Liberazione di Ca++ da reticoli sarcoplasmatici a citosol Legame del Ca++ con troponina C e spostamento della tropomiosina Attacco actino-miosina Rotazione della testa della miosina Contrazione RILASCIAMENTO Cessazione stimolo nervoso e recupero attivo di Ca++ da parte del reticolo sarcoplasmatico diminuzione di concentrazione di Ca++ nel citosol Distacco del Ca++ dalla troponina C Copertura siti di legame dell'actina Mancata formazione di nuovi legami actina-miosina Rilasciamento Prima di approfondire i meccanismi regolatori e le varie prestazioni del muscolo, per completezza ricordiamo i tipi di contrazione che il muscolo scheletrico può compiere: Contrazione statica o isometrica lunghezza muscolo costante, atta a sostenere un peso in posizione fissa o un oggetto inamovibile; Contrazione eccentrica allungamento della fibra muscolare e allontanamento dei capi articolari; Contrazione concentrica riduzione della lunghezza del muscolo con avvicinamento dei capi articolare o Isotonica, a tensione costante; o Isocinetica, a velocità di accorciamento della fibra costante. La produzione di forza dipende dal numero di interazioni actina-miosina che si formano nella sezione trasversa di un a fibra durante una contrazione e a sua volta dipende, in misura variabile da più fattori: 1

Diametro della fibra maggiore è il numero di sarcomeri in parallelo maggiore è la capacità di creare legami; Lunghezza dei sarcomeri maggiore è la distanza tra le linee Z maggiore è il grado di sovrapposizione dei filamenti sottili e spessi; Quantità di calcio che si lega alla troponina maggiore concentrazione in citosol maggiore è il numero di siti di interazione che si liberano Tipo di miosina tipo I, tipo IIa e tipo IIb Con tutti i movimenti e attività derivabili dalla contrazione muscolare vi è necessità che la potenza sviluppata (forza per velocità di accorciamento) sia regolabile dai nostri sistemi di controllo in maniera molto fine intervenendo sulle variabili coinvolte. Un solo potenziale d azione lungo un motoneurone (durata 1-4 ms) genera una contrazione singola ma per ottenere una contrazione massimale è necessario stimolare ripetutamente la fibra con una maggiore frequenza di potenziali d azione; l aumento della f di scarica da parte dei motoneuroni mi porterà da contrazioni singole (A), a sommazione di scosse muscolari (B), tetano incompleto (C) e tetano completo (D). Analizzando nel dettaglio possiamo affermare che nella singola contrazione la fibra raggiunge il picco di forza in 50-60 ms per tonare a 0 in circa 100 ms; in questo lasso di tempo la fibra, se stimolata da un nuovo p.a., può generare una contrazione con picco massimo di forza maggiore al precedente. Con l aumentare della f di scarica, la concentrazione di calcio tende ad oscillare ai valori massimali e di conseguenza anche i valori di forza sviluppata. In fisiologia, le frequenze di scarica tali da mantenere la forza più alta che in una contrazione singola ma non da impedire oscillazioni evidenti, vengono indicate con il termine CLONO. Quando la f di scarica di p.a. è sufficientemente elevata, si raggiunge la concentrazione massimale di calcio nel citosol e il conseguente sviluppo stabile di forza massima finché la stimolazione nervosa persiste. Nella realtà le fibre muscolari vanno incontro spesso a situazioni di clono con f più o meno elevate e molto raramente a situazioni di tetano completo o contrazioni singole. N.B.: la frequenza minima per raggiungere uno status di tetania completa varia da muscolo a muscolo, ad esempio i muscoli antigravitari hanno tempi di contrazione molto lunghi. La tensione muscolare dipende dalla lunghezza del muscolo stesso, in quanto esso funziona come una molla. La curva tensione-lunghezza, si compone di tre curve, una che rappresenta la tensione passiva, una la tensione attiva, e una la tensione totale, la quale si ottiene come somma delle altre due. La tensione passiva è la forza che si genera nel muscolo quando questo è stirato passivamente, ovvero, se si prende una molla e la si tira, notiamo che nella molla si accumula una forza, una tensione, e che per tenerla stirata bisogna esercitare una forza. Col muscolo è lo stesso: se lo si prendi e lo si stira, si sviluppa una forza che corrisponde alla tensione passiva, infatti, guardando il grafico (linea punteggiata), possiamo notare che la tensione passiva parte da zero (lunghezza a riposo del muscolo Lpass 0, 100% della lunghezza) e aumenta con l'aumentare della lunghezza. La tensione attiva, invece, è la forza che il muscolo è in grado di generare; il muscolo riesce a sviluppare il 2

massimo di forza attiva alla lunghezza Lpass 0. Infatti dal grafico vediamo che la forza sviluppata ha un picco a Lpass 0, e cala sia a lunghezze minori che maggiori di essa perché: a lunghezze minori - i sarcomeri sono troppo compressi, e se si va troppo sotto Lpass 0 i filamenti sottili posti alle due estremità del sarcomero urtano tra di loro e la miosina urta le linee Z; a lunghezze superiori - il sarcomero è troppo stirato, parte della actina è "fuori dal binario della miosina", ovvero non è sovrapposta alla miosina, quindi non si possono formare ponti trasversi. Nelle attività delle fibre muscolari possiamo identificare una componente muscolare sulla quale agiscono anche componenti elastiche in serie e in parallelo; nella rappresentazione grafica adiacente possiamo vedere un modello stereotipato delle componenti coinvolte dell attività muscolari: componente contrattile EC fibre che compongono il muscolo in grado di accorciarsi componente elastica in serie ES tendini delle fibre muscolari che si inserisco nei capi ossei componente elastiche in parallelo EP tessuto connettivo presente nei muscoli 2. RECLUTAMENTO DELL UNITA MOTRICE In fisiologia con il termine unità motrice si intende il motoneurone e le fibre che innerva con i suoi assoni, quindi possiamo avere unità motorie che innervano 5-10 fibre sia unità che innervano oltre 3000 fibre. Le fibre muscolari della stessa unità motoria non sono contigue nel ventre muscolare, anzi si mescolano a fibre di altre unità; ciò permette uno sviluppo ben distribuito di forza con un numero relativamente piccolo di unità motorie e la modulazione della stessa. La forza sviluppabile dal muscolo è vincolata alla tipologia di unità motrice a cui appartiene: infatti, per quanto riguarda la resistenza alla fatica (che si valuta con la caduta di forza di contrazione in seguito ad una contrazione tetanica dell unità) possiamo suddividere le unità motorie in tre categorie: Tipo S (slow), Lente tempo di attivazione lento (>50 ms) motoneuroni piccoli, assoni con diametro ridotto a bassa velocità di conduzione, producono forza relativamente bassa (1 g) sia con scossa singola sia in tetania. Sono in grado di mantenere il livello massimo di forza per lungo periodo. Tipo FF (fast-fatigable), rapide-affaticabili tempo di attivazione rapido (20 ms), motoneuroni grandi, assoni con grande diametro a elevata velocità di conduzione, producono più forza massima (50 g) ma in regime tetanico in circa 120 perdono il 75% della forza; Tipo FR (fast-resistant), rapide-resistenti tempi di attivazione relativamente rapidi (20 ms), producono un picco di forza relativamente alto (10 g) e mantengo almeno il 75% della forza dopo 120 di tetania. 3

Durante la contrazione muscolare, vi è un ordine di reclutamento ben preciso; infatti, come possiamo notare dal grafico sottostante (reclutamento fibre gastrocnemio), le prime fibre attivate sono quelle legate alle unità motrici lente, le seconde ad essere coinvolte sono quelle legate alle unità motrici FR e per ultime vengono reclutate le fibre innervate dalle unite FF. È intuibile che per sforzi massimali, quasi sprint e balzi, si necessita l attivazione di tutte le unità motrici e quindi l attivazione delle FF necessita il precedente reclutamento di fibre S e FR. Tutto ciò è legato al PRICIPIO DELLA DIMENSIONE, ovvero, l ordine di reclutamento da parte del SNC, è basato sulla legge di Ohm: le tipo S che presentano un diametro minore avranno una resistenza di eccitazione inferiore alle altre ma a sua volta questa caratteristica comporterà una velocità di conduzione minore. Da ciò si evince che per stimolazioni lievi si attiveranno le fibre lente, mentre per attività più intense, nelle quali vengo reclutate le fibre FR e FF, la loro elevata velocità di conduzione compenserà il ritardo nell eccitazione reclutandole all unisono. Riassumendo il reclutamento delle fibre è inversamente proporzionale al loro diametro. Per quanto riguarda le caratteristiche muscolari delle fibre sopra citate possiamo notare differenze notevoli le une dalle altre: nella tabella che segue vengono riportate in sintesi le principali caratteristiche di ogni singola unità motrice differenziando la componente nervosa e muscolare. 4

CARATTERISTICHE PRINCIPALI DELLE UNITA' MOTORIE FF Iia FR - IIb S I COLORE Bianca rosa Rossa AFFATICABILITA' Elevata media Bassa CELLULE DELLA FIBRA MUSCOLARE TIPO DI METABOLISMO Gli colitico misto Ossidativo DIAMETRO Grande grande Piccolo VASCOLARIZZAZIONE Bassa media Alta Q MITOCONDRO Bassa media Alta Q MIOGLOBINA Bassa media Alta FORZA DELLA FIBRA Alta alta Bassa VELOCITA' DI CONTRAZONE rapida rapido Lenta CELLULA DELLA FIBRA NERVOSA ECCITABILITA' bassa bassa Alta VELOCITA' DI CONDUZIONE molto alta molto alta Alta DIAMETRO grande grande Piccolo CURIOSITA : il colore delle fibre è dettato dalla alta/bassa capillarizzazione di ogni singola fibra e dalla quantità di mioglobina e mitocondri presenti in ogni singola cellula muscolare. Inoltre è importante ricordare che è l innervazione dei motoneuroni a specializzare le varie fibre: infatti, se in vitro recidessimo un unità motoria FF e legassimo la componente muscolare a una nervosa di tipo S, questa sì specializzerebbe in tipo S. chiaramente in natura questi fenomeni non esistono e possono essere praticati solamente in laboratorio. 5