Provincia di Arezzo Studio idrologico idraulico a supporto del: PROGETTO PER INSTALLAZIONE DI MANUFATTI PRECARI E DI PROPRIETA': Azienda Agricola Riboboli di Salvi Francesco & Fabrizio OGGETTO ELABORATO RELAZIONE IDROLOGICO-IDRAULICA DATA COMMESSA Febbraio 2013 01 ID-13001 CONSULENTE IDRAULICO ING. LEONARDO MARINI CODICE ELABORATO ID-13001-RT-01 0 ID-13001-RT-01-RELAZIONE IDROLOGICO-IDRAULICA-Az-AgrRiboboli.odt - LM LR LR REV. NOME FILE DESCRIZIONE ESEGUITO VERIFICATO APPROVATO PROGETTAZIONE SORGENTE INGEGNERIA Studio tecnico ingegneria ambientale Via Pascoli, 20 Montevarchi (AR) Tel. 055/981946 E-mail: sorgente.ingegneria@tiscali.it
SOMMARIO PREMESSA...2 1. RIFERIMENTI NORMATIVI...3 2.DESCRIZIONE DELL'INTERVENTO...4 3.INQUADRAMENTO DEL SITO...5 3.1 Classificazione ai sensi del PAI...7 3.2 Carta guida delle aree allagate redatte sulla base degli eventi alluvionali significativi (1966 1999)...8 3.3 Piano Stralcio: "Riduzione del Rischio Idraulico"...9 3.4 Piano Strutturale del...10 3.5Analisi Idraulica...11 3.6 Analisi Vincolistica...13 4. CONSIDERAZIONI FINALI...15 1 di 16
PREMESSA Questa relazione idrologico-idraulica è redatta a supporto della progettazione del Progetto per installazione di manufatti precari e di serre ricadenti in sottozona E2 dell'r.u. previsto in una porzione di area in sinistra idrografica del torrente Oreno compresa tra questo e il Fiume Arno in prossimità della località Casa Novella, nel, in relazione al rischio idraulico presente nell'area. L'obbiettivo è quello di attribuire all'area interessata dall'intervento la classe di pericolosità idraulica definita dalla normativa in vigore e di conseguenza definire la fattibilità idraulica prevedendo dove fossero necessari, gli interventi di messa in sicurezza idraulica e il non aggravio della pericolosità per le aree adiacenti. 2 di 16
1. RIFERIMENTI NORMATIVI Il quadro normativo di riferimento vigente al momento è il seguente: DPCM n. 226 del 5/11/99 Approvazione del Piano stralcio relativo alla riduzione del rischio idraulico del bacino del fiume Arno ; D.L. 180/89 e successive modifiche; D.P.C.M. 6 maggio 2005 "Approvazione del piano di bacino del fiume Arno, stralcio assetto idrogeologico" (GU n. 230 del 3-10-2005) articoli: 6, 7, 8, 20, 21, 26 e 27. DPGR N 53/R del 25/ottobre/2011 (regolamento di attuazione dell art.62 della LR 1/2005). Gli studi e le verifiche idrauliche eseguite sono conformi al suddetto quadro normativo. 3 di 16
2. DESCRIZIONE DELL'INTERVENTO L intervento consiste in: lavori relativi all installazione di manufatti precari in legno e di serre temporanee e rimovibili su terreno posto in Laterina lungo la strada provinciale numero 2 Vecchia Aretina sul lato sinistro in direzione Valdarno, di proprietà dei Sig.ri Mossici Gianluca e Mossici Marina e concesso in affitto alla Società Agricola Riboboli di Salvi Francesco & Fabrizio, in relaziona quanto segue: I lavori di cui in oggetto prevedono l esecuzione delle seguenti opere: Allargamento dell accesso esistente fino ad un massimo di ml 12 nel quale verrà riportato materiale consono come stabilizzato o ghiaia; Posa in opera di pali in ferro e di rete di recinzione plastificata di colore verde ad un altezza da terra di circa 1.50m posta ad una distanza di circa 15 m dalla sede stradale; Posa in opera di numero 2 Box in legno prefabbricati posti ad una distanza di circa 25 m dalla sede stradale; Posa in opera di impermeabilizzazione sopra i box in legno costituita carta catramata spessore mm 4; Posa in opera di struttura portante in acciaio zincato spessore cm 6x6 per la realizzazione delle serre; Posa in opera di film plastico trasparente sopra la struttura in acciaio per garantire il passaggio della luce all interno delle serre; Posa in opera di insegna pubblicitaria dell attività, di dimensione di m 1,00x3,00, la quale verrà posta all interno della recinzione; Piantumazione del terreno circostante con alberature da frutto e florovivaistiche. 4 di 16
3. INQUADRAMENTO DEL SITO L'area di intervento è situata in una porzione di area in sinistra idrografica del torrente Oreno compresa tra questo e il Fiume Arno in prossimità della località Casa Novella, in adiacenza a via SP Vecchia Artetina n 2. Di seguito si riporta un estratto della cartografia regionale in scala 1:10.000 e uno in scala 1:2000 con indicata l area di studio. Area di intervento Figura 1. Inquadramento territoriale estratto da cartografia CTR 2K. Area di intervento Figura 2. Foto aerea. 5 di 16
Area di intervento Figura 3. Inquadramento territoriale estratto da cartografia CTR 2K. Area di intervento Figura 4. Inquadramento territoriale estratto da cartografia CTR 2K-ingrandimento. 6 di 16
3.1 CLASSIFICAZIONE AI SENSI DEL PAI L area in oggetto ricade in pericolosità idraulica elevata (P.I.3) secondo quanto indicato nell estratto dalla cartografia dell A.d.B. Perimetrazione delle aree con pericolosità idraulica - livello di dettaglio in scala 1:10.000 - stralcio 649. Area di intervento Figura 5. Estratto Piano Stralcio Assetto Idrogeologico (AdB Arno) Stralcio 649. 7 di 16
3.2 CARTA GUIDA DELLE AREE ALLAGATE REDATTE SULLA BASE DEGLI EVENTI ALLUVIONALI SIGNIFICATIVI (1966 1999) L area in oggetto risulta esterna alle perimetrazioni relative alle aree interessate da inondazioni eccezionali, corrispondenti a quelle registrate durante l'evento del Novembre del 1966, e a quelle relative agli eventi alluvionali degli anni '91,'92 e '93. La figura seguente riporta un estratto della carta guida delle aree allagate redatta dall Autorità di Bacino. Area di intervento Figura 6. Estratto da Piano di bacino del Fiume Arno Piano Stralcio Rischio Idraulico-Carta guida delle aree allagate Stralcio 113. 8 di 16
3.3 PIANO STRALCIO: "RIDUZIONE DEL RISCHIO IDRAULICO" Il Piano di Bacino del Fiume Arno, nello stralcio approvato per la riduzione del rischio idraulico, prevede, oltre alla realizzazione di casse di espansione ed altre opere per la laminazione delle piena, significativi interventi sugli invasi di La Penna e Levane. In particolare per l'invaso di Levane sono previste la rimozione dei sedimenti accumulati sul fondo e il sopralzo della diga in modo da recuperare un volume di laminazione pari a 9.5 milioni di metri cubi 1. L'ente attuatore del progetto di sopralzo è la Provincia di Arezzo. L'AdB nel prevedere questi interventi ha conseguentemente vincolato a casse di tipo A (vedi DPCM 05/11/1999 norma 2) alcune aree a monte della diga. Infatti il sopralzo del coronamento potrà portare ad un innalzamento dei livelli idraulici a monte. Di seguito si riporta un estratto della Carta degli Interventi Strutturali per la riduzione del rischio idraulico nel bacino dell'arno. Area di intervento Figura 7. Estratto da Piano di bacino del Fiume Arno Piano Stralcio Rischio Idraulico-Carta degli interventi strutturali per la riduzione del rischio idraulico nel bacino dell'arno-stralcio 113. Come risulta evidente dall'estratto sopra riportato, l'area di intervento non ricade all'interno delle aree vincolate. 1 Pagg.263-268 Relazione Progetto di Piano Stralcio per l'assetto Idrogeologico Firenze 2002 (AdB Arno). 9 di 16
3.4 PIANO STRUTTURALE DEL COMUNE DI LATERINA L area in oggetto ricade in pericolosità idraulica media (Classe 3) secondo quanto indicato nell estratto dalla cartografia del Piano Strutturale del. Area di intervento Figura 8. Estratto dalla Carta della Pericolosità idraulica del Piano Strutturale (2004). 10 di 16
3.5 ANALISI IDRAULICA Preso atto dell'inquadramento descritto in precedenza risulta necessario procedere alla valutazione dettagliata dei battenti idraulici previsti nell'area di intervento per un tempo di ritorno di 30 anni per poter definire il livello di pericolosità idraulica in cui ricade l'intervento ai sensi del PGR N 53/R del 25/ottobre/2011. Si fa riferimento per questa analisi ai battenti idraulici forniti dal modello SIMI (SIT Modellazione Idraulica) dell'autorità di Bacino del Fiume Arno. Questo modello, oltre ad essere lo strumento tramite il quale sono state redatte le cartografie della pericolosità idraulica (PAI) dell'adb, rappresenta lo studio completo di tutta l'asta dell'arno simulata tramite un modello idraulico in moto vario. La modellazione geometrica deriva da sezioni di alveo rilevate tramite rilievi topografici di dettaglio, mentre la base cartografica per le valutazioni dei battenti e delle aree esondabili è la ctr 10K. In particolare si sono utilizzati cautelativamente i dati relativi alla sezione 941 dell'arno, ubicata immediatamente a monte dell'area di studio (vedi figura 9). Di seguito si riportano i dati del modello utilizzati. SEZIONE Dcrit 941 12h-18h H30 H100 H200 H500 171,65 172,99 173,91 175,16 Q30 Q100 Q200 Q500 1349 1736 1966 2335 Tabella 1. Dati di portata e di altezza di tirante idraulico per la sezione 941 dell'arno fonte AdB. Figura 9. Planimetria con ubicazione delle sezioni (Fonte AdB Arno). 11 di 16
dove: Dcrit rappresenta la durata dell'evento massimizzante la portata di piena, H30, H100, H200, H500 e Q30, Q100, Q200, Q500 rappresentano rispettivamente le altezze dei tiranti idrici espresse in metri sul livello del mare e le portate di piena espresse mc/s per gli assegnati tempi di ritorno. Per la verifica dei battenti idraulici e la conseguente definizione della pericolosità è stato effettuato dallo studio del Geom. Bigiarini un rilievo topografico di dettaglio (Febbraio 2013) che ha interessato l'area di studio. In particolare l'area interessata dall'installazione delle serre, dei box in legno e dell'area destinata a parcheggio, ha un andamento leggermente degradante in direzione sud-ovest, con una quota del terreno compresa tra 172.25 m slm e 172.00 m slm. Secondo la normativa regionale attuale l'area di intervento è quindi classificabile in Pericolosità idraulica elevata (I.3), in quanto gli studi idrologico-idraulici esistenti sull'area dimostrano che l'area allaga per 30<Tr 200. Per Tr 30 l'area non è soggetta ad allagamenti in quanto la quota minima dell'area si attesta a circa 172,00 m slm mentre il battente idraulico atteso nell'area per un evento trentennale è paria a 171,65 m slm. 12 di 16
3.6 ANALISI VINCOLISTICA Piano di Bacino del Fiume Arno- Stralcio riduzione del rischio idraulico+ stralcio assetto idrogeologico L area in oggetto ricade in pericolosità idraulica elevata (P.I.3) secondo quanto indicato nell estratto dalla cartografia dell A.d.B. Perimetrazione delle aree con pericolosità idraulica - livello di dettaglio in scala 1:10.000 - stralcio 649. L area in oggetto risulta esterna alle perimetrazioni relative alle aree interessate da inondazioni eccezionali, corrispondenti a quelle registrate durante l'evento del Novembre del 1966, e a quelle relative agli eventi alluvionali degli anni '91,'92 e '93. L'area rimane esterna agli interventi previsti dal Piano Stralcio Riduzione del Rischio Idraulico. Secondo le N.T.A. del Piano di Bacino del Fiume Arno, Stralcio Assetto Idrogeologico e vista la tipologia di intervento da realizzare, l'intervento ricade nella casistica prevista dall'art.7 comma h), per cui nelle aree P.I.3 sono consentiti i seguenti interventi: realizzazione di recinzioni, pertinenze, manufatti precari, interventi di sistemazione ambientale senza la creazione di volumetrie e/o superfici impermeabili, annessi agricoli purchè indispensabili alla conduzione del fondo e con destinazione agricola vincolata DPGR N 53/R del 25/ottobre/2011 (regolamento di attuazione dell art.62 della LR 1/2005) e Piano Strutturale (2004) Secondo il Piano Strutturale vigente l'area di intervento è classificata in Pericolosità idraulica media (Classe 3). Secondo la normativa regionale attuale l'area di intervento è classificabile in Pericolosità idraulica elevata (I.3), in quanto gli studi idrologicoidraulici esistenti sull'area dimostrano che l'area allaga per 30<Tr 200. Per Tr 30 l'area non è soggetta ad allagamenti in quanto la quota minima dell'area si attesta a circa 172,00 m slm mentre il battente idraulico atteso nell'area per un evento trentennale è paria a 171,65 m slm (vedi capitolo 4). Secondo il punto 3.2.2.2 dell'allegato A del DPGR N 53/R del 25/ottobre/2011 (regolamento di attuazione dell art.62 della LR 1/2005): Criteri generali di fattibilità in relazione agli aspetti idraulici - Situazioni caratterizzate da pericolosità idraulica elevata : 13 di 16
Nelle situazioni caratterizzate da pericolosità idraulica elevata sono da rispettare i criteri di cui alle lettere b), d), e) f), g), h), i) ed m) del paragrafo 3.2.2.1. Sono inoltre da rispettare i seguenti criteri: a) all'interno del perimetro dei centri abitati (come individuato ai sensi dell'articolo 55 della l.r. 1/2005) non sono necessari interventi di messa in sicurezza per le infrastrutture a rete (quali sedi viarie, fognature e sotto servizi in genere) purché sia assicurata la trasparenza idraulica ed il non aumento del rischio nelle aree contermini; b) non sono da prevedersi interventi di nuova edificazione o nuove infrastrutture, compresi i parcheggi con dimensioni superiori a 500 metri quadri e/o i parcheggi in fregio ai corsi d acqua, per i quali non sia dimostrabile il rispetto di condizioni di sicurezza o non sia prevista la preventiva o contestuale realizzazione di interventi di messa in sicurezza per eventi con tempo di ritorno di 200 anni. Fanno eccezione i parcheggi a raso con dimensioni inferiori a 500 mq e/o i parcheggi a raso per i quali non sono necessari interventi di messa in sicurezza e i parcheggi pertinenziali privati non eccedenti le dotazioni minime obbligatorie di legge; c) gli interventi di messa in sicurezza, definiti sulla base di studi idrologici e idraulici, non devono aumentare il livello di rischio in altre aree con riferimento anche agli effetti dell eventuale incremento dei picchi di piena a valle. Ai fini dell incremento del livello di rischio, laddove non siano attuabili interventi strutturali di messa in sicurezza, possono non essere considerati gli interventi urbanistico-edilizi comportanti volumetrie totali sottratte all esondazione o al ristagno inferiori a 200 metri cubi in caso di bacino sotteso dalla previsione di dimensioni fino ad 1 chilometro quadrato, volumetrie totali sottratte all esondazione o al ristagno inferiori a 500 metri cubi in caso di bacino sotteso di dimensioni comprese tra 1 e 10 kmq, o volumetrie totali sottratte all esondazione o al ristagno inferiori a 1000 metri cubi in caso di bacino sotteso di dimensioni superiori a 10 kmq; d) in caso di nuove previsioni che, singolarmente o complessivamente comportino la sottrazione di estese aree alla dinamica delle acque di esondazione o ristagno non possono essere realizzati interventi di semplice compensazione volumetrica ma, in relazione anche a quanto contenuto nella lettera g) del paragrafo 3.2.2.1, sono realizzati interventi strutturali sui corsi d'acqua o sulle cause dell'insufficiente drenaggio. In presenza di progetti definitivi, approvati e finanziati, delle opere di messa in sicurezza strutturali possono essere attivate forme di gestione del rischio residuo, ad esempio mediante la predisposizione di piani di protezione civile comunali; e) per gli ampliamenti di superficie coperta per volumi tecnici di estensione inferiore a 50 mq per edificio non sono necessari interventi di messa in sicurezza. la lettera m) del paragrafo 3.2.2.1 riporta: m) possono essere previsti ulteriori interventi, diversi da quelli indicati nelle lettere dalla a) alla l) di cui al presente paragrafo, per i quali sia dimostrato che la loro natura è tale da non determinare pericolo per persone e beni, da non aumentare la pericolosità in altre aree e purché siano adottate, ove necessario, idonee misure atte a ridurne la vulnerabilità. 14 di 16
4. CONSIDERAZIONI FINALI Considerata l'analisi vincolistica effettuata nel capitolo 3, risulta che l'intervento ricade nelle casistiche contenute nelle seguenti normative in tema di rischio idraulico: Piano di Bacino del Fiume Arno- stralcio assetto idrogeologico: art.7 comma h) l'intervento risulta fattibile trattandosi di: box in legno: manufatti precari assimilabili quindi ad annessi agricoli purchè indispensabili alla conduzione del fondo e con destinazione agricola vincolata ; e serre temporanee e rimovibili: manufatti precari ; Recinzione e area a sosta: realizzazione di recinzioni, pertinenze, interventi di sistemazione ambientale senza la creazione di volumetrie e/o superfici impermeabili. DPGR N 53/R del 25/ottobre/2011 (regolamento di attuazione dell art.62 della LR 1/2005):.lett. m) del paragrafo 3.2.2.1 dell'allegato A (rimandato dal primo capoverso del paragrafo 3.2.2.2) del l'intervento risulta fattibile in quanto: la natura dell'intervento risulta tale da non aumentare la pericolosità nella aree circostanti. Infatti le serre, i box in legno e le aree a sosta e a verde, saranno realizzate movimentazione senza di la realizzazione terreno, di basi trasformazioni in cemento, la morfologiche e impermeabilizzazioni del suolo. Questo permette, anche nello stato di progetto, di non sottrarre volume esondabile in caso di evento alluvionale e di conseguenza di non aumentare il pericolo per le aree limitrofe. Per quanto riguarda l'area adibita a sosta, pur rientrando questa nella casistica precedente, risulta comunque attuabile essendo l'area inferiore a 500 mq ed essendo realizzata a raso senza impermeabilizzazione del suolo. La natura dell'intervento è tale da configurarsi come un'attività di gestione di un fondo agricolo di fondovalle soggetta ad allegamenti occasionali. 15 di 16
Si raccomanda comunque di installare idonei sistemi di allarme (cartellonistica, vedi sotto) e quanto altro necessario in conformità ai Piani di Protezione Civile. Pericolo generico: zona soggetta ad allagamento Pericolo di onde di piena improvvise Presegnala la possibilità di onde di piena improvvise anche per manovre su opere idrauliche. Il consulente idraulico: Dott. Ing. Leonardo Marini 16 di 16