La ricostruzione della mobilitazione militare piacentina nella Grande Guerra

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La guerra dei soldati CONSIDERAZIONI SULLA MOBILITAZIONE PIACENTINA (1915-1918) di Gian Paolo Bulla La ricostruzione della mobilitazione militare piacentina nella Grande Guerra è stata resa possibile dalla consultazione di un volume riportante le annotazioni fatte in quegli anni presso il Distretto Militare di Piacenza 1. Il Distretto Militare di Piacenza ormai soppresso da molti anni - venne istituito il 1 gennaio 1871 e il 5 marzo 1871 fu classificato di 1 a classe con Regio Decreto. Fu denominato 2 Distretto Militare, di 1 a classe, con cinque compagnie permanenti. Nel 1876, con la creazione del Distretto di 2 a classe di Pavia, quello di Piacenza passò alla 3 a classe con sole due compagnie permanenti e con la riduzione anche dei battaglioni mobili. Il Circondario di Bobbio passò a Pavia, mentre nel 1877 le compagnie si ridussero a una. Nel 1878 il Circondario di Bobbio ritornò a Piacenza; i Circondari (e i Consigli di leva che effettuavano le visite alle reclute) erano tre: Piacenza, Fiorenzuola d Arda e Bobbio. Nel corso degli anni alla Milizia Mobile si affiancò anche la Milizia Territoriale. Queste milizie in pratica erano a disposizione per gli eventuali richiami delle classi di leva, o per l istruzione o per la mobilitazione. In sostanza l esercito italiano si articolò su tre linee, a partire dalla prima che costituiva l esercito attivo composto dalle classi in servizio alle armi e dai congedati più giovani. La seconda, ovvero la Milizia Mobile, faceva parte dell esercito di campagna assieme all Esercito attivo ma aveva un ruolo di rincalzo. Fu istituita nel 1873 dal ministro Ricotti Magnani, era composta da truppe di fanteria, artiglieria, genio e comprendeva le classi più giovani in congedo dopo quelle richiamate in servizio e quelle sotto la leva (la cui chiamata avveniva al 21 anno di età). La Milizia Territoriale, formata dalle classi più anziane, fu creata nel 1876 e in pratica sostituì la Guardia Nazionale nel presidio del territorio. Durante la guerra curò i servizi nelle retrovie e in molti casi fu impiegata con l esercito di campagna. Nella Milizia Territoriale di stanza nel Piacentino si contavano, alla fine dell Ottocento circa 21.000 uomini tra ufficiali e truppa. Negli anni successivi il numero diminuiva un poco. La Milizia Permanente constava di poco più di 100 uomini, quella Mobile ne aveva meno di 100. Tuttavia quelli effettivamente sotto le armi assommavano a poche unità ed erano tutti ufficiali. Nel 1902 gli uffici del Distretto di Piacenza si trasferirono dalla Caserma di Sant Anna a quella delle Benedettine. Sul finire del primo decennio del Novecento le unità dell Esercito Permanente, anche se si trattava sempre di unità in congedo e non sotto le armi, aumentava, mentre diminuiva quello della Milizia Territoriale. Si andava avanti così fino al 1913, purtroppo i dati del 1914 non ci sono e quelli dei quattro anni del conflitto peccano in chiarezza soffermandosi sugli uomini sottoposti, per 1 Archivio Storico dello Stato Maggiore dell Esercito, Distretto Militare di Piacenza, Memorie storiche A1, vol. 0336. 75

76 RAGAZZI PIACENTINI ALLA GUERRA DEL 15-18 la prima volta oppure per revisione o richiamo, alle visite di leva e lasciando in penombra coloro che furono mobilitati, da congedati, direttamente con semplice avviso di precetto. È solo dalle annotazioni della smobilitazione finale che si possono ricavare indicazioni più complete. All inizio del 1919, intanto che i congedi si susseguivano velocemente, nel quadro della forza militare figuravano ancora sotto le armi, nell Esercito Permanente, 154 ufficiali e 30.118 unità di truppa; le classi interessate andavano dal 1890 al 1900 (la più numerosa era quella del 1894); erano dichiarati in congedo 891 uomini delle classi 1899 e 1900. Passando alla Milizia Mobile, a fronte di nessun ufficiale sotto le armi vi erano 7.757 militari di truppa delle classi dal 1886 al 1889 (di cui 106 sottufficiali). Nella Milizia Territoriale erano ancora considerati in armi moltissimi nati dal 1880 al 1900, in particolare 248 ufficiali, 267 sottufficiali e 5.618 unità di truppa; gli uomini complessivamente in congedo erano 5.053 delle classi 1880-1884. A questo punto, finalmente, si delinea in modo più chiaro l entità della mobilitazione complessiva effettuata dal Distretto Militare di Piacenza. In sostanza, al 1 gennaio 1919 si contava in 44.162 unità la forza militare ufficialmente sotto le armi, accanto ai 5.944 ormai congedati. In tutto 21 classi di età pari a 50.106 unità (1880-1900) per le quali si può ipotizzare un accettabile media statistica di 2.386 per ciascuna di esse. Le restanti sei classi (1874-1879) erano state congedate alla fine del 1918 per un totale statistico supposto di 14.316 soldati (ma visto che si tratta delle classi più anziane opterei senz altro per un entità inferiore ). Sembrerebbe quindi che le forze piacentine, o meglio del Distretto piacentino, che smobilitavano assommassero a oltre 64.000 unità. La cifra si avvicina all ipotesi formulata attraverso i conteggi contenuti nella Tabella 2, ma alla quale non si sa se aggiungere il numero dei morti e la considerazione che si parte dal popolamento del 1911 e non da quello del 1915. Una consistenza considerevole che mano a mano scemava con la messa in congedo e con la messa in licenza illimitata; ma all inizio del 1920, mentre le Milizie (circa 9.000 unità di Mobile e circa 11.000 di Territoriale) erano tutte congedate, nell Esercito Permanente c erano formalmente in armi ancora 8.284 uomini (classi 1897-1900 nella 1 a categoria) rispetto agli oltre 20.000 congedati. In definitiva, se la suddetta quantità (64.000 circa) fosse prettamente burocratica, al punto da non scorporare caduti e dispersi, saremmo molto vicini al calcolo statistico di 62.592. Dal Distretto Militare di Piacenza partì per il fronte e le retrovie un grande numero di soldati, suddivisi, a seconda del grado di operatività bellica, in tre categorie e nelle tre linee dell esercito attivo e di rincalzo la quale, negli anni finali, furono tutte assegnate alla zona di guerra. Nei memoriali conservati a Roma nell Archivio storico dello Stato Maggiore dell Esercito risultano in dettaglio il numero dei piacentini arruolati, in base alle chiamate periodiche a

La guerra dei soldati cominciare da quella del 12 gennaio 1915 che riguardò la classe 1895, e i corpi militari a cui furono assegnati. Da questi elenchi si ricava un totale di circa 33.500 militari appartenenti alle classi dal 1874 al 1900, con un picco nel 1916 (13.000). Allora, furono questi i Piacentini che indossarono l uniforme nella Prima Guerra Mondiale? Qualche dubbio affiora allorché si prende in esame la prima classe arruolata, il 1895, che vide arruolati in prima e seconda categoria 2.071 persone a cui se ne aggiunsero 222 in terza. Proseguendo con la classe 1896 ci troviamo di fronte a ben 2.694 arruolati in prima istanza. Dunque, considerando che le classi coinvolte durante l arco dei quattro anni di conflitto furono addirittura 27 sembra difficile accettare, partendo dal dato complessivo di 33.500 una media di soli 1.200-1.300 mobilitati per ciascun anno Ora, l altra fonte a cui riferirsi sono i Registri delle matricole militari del Distretto di Piacenza. Qui, tuttavia, si apre un problema di difficile risoluzione essendo il numero delle immatricolazioni (Ruoli matricolari per sottufficiali e truppa) decisamente più elevato rispetto a quello delle assegnazioni ai diversi corpi d arme riscontrate. In effetti nei Registri matricolari sono annotati molti soldati provenienti da altri Circondari, diversi dai tre suaccennati. Ciò può aver contribuito ad aumentare il numero delle matricole rispetto alla consistenza degli uomini appartenenti al solo Distretto di Piacenza. Per tentare una spiegazione cerchiamo di trarre utili indicazioni dall esame dei dati generali disponibili in merito agli italiani mobilitati e caduti. In tal modo si può abbozzare, per tentativi e raffronti percentuali, una stima applicabile al territorio piacentino. Non esistono cifre ufficiali incontrovertibili mentre si è abbastanza sicuri che i primi numeri usciti dalle istituzioni siano probabilmente sottostimati. Ad esempio nell Albo d Oro dei militari morti o dispersi, curato alcuni anni dopo il conflitto dal Ministero della Guerra, si contano 529.025 vittime, senz altro inferiori al reale che, secondo i più, furono circa 650.000, o finanche 680.000, alle quali se ne dovrebbero aggiungere circa 70.000 successivamente deceduti per concause di guerra. Altro elemento in discussione è rappresentato dalle forze avviate alla guerra. Oggi si ritiene che i chiamati alle armi nel Regio Esercito (escludiamo la Marina che coi suoi 145.000 uomini ebbe un ruolo marginale) furono 5.750.000 di cui tenuti alle armi, o mobilitati ovvero assegnati ai corpi militari, 5.040.000; alla fine i soldati operanti in prima linea furono presumibilmente 4.200.000. Ma non finisce qui: è stato calcolato che gli uomini in età di mobilitazione (si parla in verità della classi dal 1876 al 1900 ma sarebbe più giusto cominciare dal 1874 ) furono 6.760.000, come risulta anche nell allegata tabella 1. Quindi, a livello nazionale, la media dei mobilitati rispetto al potenziale umano totale si assestò intorno al 74%, con punte più elevate di coinvolgimento in Umbria (addirittura del 103%...!), in Abruzzo (94%), in Veneto (92%), in Emilia (90%). In quest ultima regione, infatti, a fronte di una quantità di maschi delle suddette classi pari a 539.363 ne furono mobilitati 489.070, ossia il 90% circa. Bisogna 77

78 RAGAZZI PIACENTINI ALLA GUERRA DEL 15-18 Tabella 1. Mobilitati e caduti per regione REGIONI PERCENTUALE MASCHI IN ETÀ DI MOBILITAZIONE EFFETTIVI/POTENZIALI Piemonte 473835 9,40% 696668 67% Liguria 118413 2,30% 267496 44% Lombardia 768299 15,24% 990786 77% Veneto 602473 11,95% 648453 92% Emilia 489070 9,70% 539363 90% Toscana 450595 8,94% 539422 83% Marche 174197 3,45% 194083 89% Umbria 134144 2,66% 129878 103% Lazio 205861 4,08% 279986 73% Abruzzo 203835 4,04% 215822 94% Campania 376635 7,47% 606313 62% Puglia 291593 5,78% 419641 69% Basilicata 34902 0,69% 81310 41% Calabria 177125 3,51% 227942 78% Sicilia 439690 8,72% 748627 58% Sardegna 98142 1,97% 177393 55% Italia 5038809 100% 6763183 74% Fonte: Vincenzo Santoro, Calabria in armi. Il sacrificio delle regioni italiane durante la prima guerra mondiale Tabella 2. Mobilitati e caduti per regione REGIONI PERCENTUALE POPOLAZIONE 1911 EFFETTIVI / POPOLAZIONE MASCHI IN ETÀ DI MOBILITAZIONE Italia 5038809 100,00% 35845048 18,87% 6763183 Emilia-Romagna 489070 9,70% 2740316 17,85% 539363 Piacenza Provincia 54766 1,09% 272061 17,85% 60397 Piacenza Distretto 62592 1,24% 312961 17,85% 69028 n.b.: I dati in verde sono tratti dalla tabella 1 o dal Censimento nazionale 1911; quelli non in neretto sono frutto di personali elaborazioni. Piacenza Provincia: la Provincia di Piacenza era costituita da 2 Circondari (Piacenza, Fiorenzuola d Arda). Piacenza Distretto: il Distretto Militare di Piacenza aveva competenza anche sul Circondario amministrativo di Bobbio appartenente

La guerra dei bambini La mobilitazione piacentina nei conteggi del Distretto Militare (1915-1918) ALBO D ORO / MEDAGLIE ORO V.M. TOTALI MOVM/ PRESUMIBILI 50765 10,70% 48 0,010 60207 12696 10,70% 14 0,011 15057 80108 10,42% 51 0,006 95008 62036 10,29% 49 0,008 73574 49689 10,15% 28 0,005 58931 46911 11,16% 24 0,005 55636 19449 11,16% 10 0,005 23066 10934 8,10% 5 0,003 12967 17998 8,70% 20 0,009 21345 22188 10,88% 15 0,007 26315 42512 11,28% 27 0,007 50419 28195 9,66% 7 0,002 33439 7352 21,06% 1 0,002 8719 20046 11,31% 14 0,008 23774 44544 10,13% 24 0,005 52829 13602 13,85% 14 0,014 16132 529025 10,49% 351 0,007 650000 in http://calabriainarmi.altervista.org/studiericerche/unitaitalia/sacrificio.html EFFETTIVI / POTENZIALI ALBO D ORO ADO / PRESUMIBILI PRESUMIBILI / MEDAGLIE ORO V.M. 74% 529025 10,49% 650000 12,90% 351 90% 49689 10,15% 58931 12,05% 28 90% 4533 8.28% 5570 10,18% 1 90% N.d. N.d. N.d. N.d. alla Provincia di Pavia. Alla fine del conflitto il Distretto sembra smobilitare progressivamente circa 64.000 uomini. Se fosse una quantità prettamente burocratica, che non scorpori ancora i caduti e i dispersi, saremmo ben vicini al calcolo statistico. Morti Albo d oro: altra fonti parlano di 362 medaglie d oro, su un totale di oltre 126.000 medaglie di vario genere. 79

80 RAGAZZI PIACENTINI ALLA GUERRA DEL 15-18 considerare, a questo punto, che la popolazione residente in Emilia-Romagna nel censimento del 1911 (quattro anni prima dello scoppio della guerra quindi la quantità è in difetto) fu di 2.740.316 e che i mobilitati rappresentarono poco meno del 18% dell intero (17,85%). Pur con beneficio d inventario, e con la probabilità di incrementare il conteggio, nel 1911 alla provincia di Piacenza (ricordiamo che comprendeva ancora Bardi e Boccolo de Tassi) vengono attribuiti 272.061 residenti (altra fonte dice 275.225); dunque il 17,85% dell intero ammonterebbe a 54.766, grandezza maggiore dei 33.500 sanciti nei resoconti del Distretto conservate a Roma ma ben minore rispetto alle registrazioni dei Fogli matricolari. Però bisogna tener conto che all epoca il Distretto militare di Piacenza si occupava anche del Circondario di Bobbio, forte di ben 26 comuni, che apparteneva alla Provincia di Pavia e che contava nel censimento del 1911 40.900 residenti. Se aggiungiamo, quindi, questi ultimi ai 272.061 di cui sopra otteniamo 312.961; calcolando il 17,85%, pari al presumibile contingente avviato alla guerra, otteniamo 62.592 unità. Penso che questo valore sia più vicino alla realtà, almeno per quanto riguarda i residenti nei tre Circondari del Distretto Militare di Piacenza (Piacenza, Fiorenzuola, Bobbio) che non corrispondevano, né allora né oggigiorno, alla circoscrizione politico amministrativa piacentina. Sulla scorta di ciò con qualche fondatezza si può supporre che alla Provincia di Piacenza del 1915-1918 appartenesse un numero leggermente inferiore di mobilitati. Accanto a questi computi dobbiamo porre l unico dato riepilogativo che il memoriale utilizzato offre con qualche fondata approssimazione 2 : alla fine del conflitto il Distretto piacentino sembra smobilitare progressivamente circa 64.000 uomini. Se fosse una quantità prettamente burocratica, che non scorpori ancora i caduti e i dispersi, saremmo ben vicini al calcolo statistico. Possiamo esaminare anche il dato relativo ai morti. Nell Albo d Oro, che sappiamo lacunoso, sono presenti 4.533 piacentini sul totale di 529.025 italiani, mentre gli emiliano - romagnoli sono 49.689, Torniamo ai dati più attendibili e ricalcoliamo il numero delle vittime della nostra regione (650.000 : 529.000 = x : 49.689) giungendo a 61.055. Per la provincia di Piacenza, che si rammenti non comprendeva il Bobbiese (incluso invece nei ruoli del Distretto di Piacenza) ma Bardi e Boccolo de Tassi, possiamo prendere in considerazione l ipotesi che i caduti siano mille in più (61.055 : 49.689 = 5.570 : 4.533). Atteso che il numero complessivo ormai invalso sia di 650.000 caduti. Tutte queste quantità, lungi dall essere una certezza, sono esposte nelle Tabelle 1 e 2. 2 Vedi nota 1.