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Jeanine vive, e tu voltati I diritti umani e soprattutto la loro violazione, devono stringere il mondo intero nella solidarietà. Ban Ki-moon 0 1
E tu voltati Indifferenza. Liliana Segre ne ha parlato molto nella sua testimonianza: tutti facevano finta di niente, come se non stesse accadendo nulla di grave; e intanto la gente veniva arrestata e deportata nei campi di sterminio. Ci sembra qualcosa di lontano, ormai scomparso. Invece l indifferenza esiste oggi, nei confronti dei conflitti in atto nel mondo, della povertà e dello sfruttamento. Ci sono paesi, in Africa dove mancano tutti i servizi sanitari che a noi sembra scontato avere; dove le cose più banali per noi, quelle che ci sembrano scontate: avere l acqua corrente, per esempio, sono un lusso irraggiungibile. Data
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Povertà nei continenti Fame nel mondo Questo planisfero mette in evidenza i punteggi del GHI nel mondo.
Obiettivi del millennio OBIETTIVO 1 SRADICARE LA POVERTA' ESTREMA E LA FAME Dalla Dichiarazione del Millennio delle Nazioni Unite sono nati otto obiettivi (MDG) che costituiscono un patto a livello planetario fra Paesi ricchi e Paesi poveri, fondato sul reciproco impegno a fare ciò che è necessario per costruire un mondo più sicuro, più prospero e più equo per tutti. Si tratta di otto obiettivi cruciali da raggiungere entro il 2015. OBIETTIVO 2 RENDERE UNIVERSALE L'ISTRUZIONE PRIMARIA OBIETTIVO 3 PROMUOVERE L'EGUAGLIANZA DI GENERE E L EMPOWERMENT DELLE DONNE OBIETTIVO 4 RIDURRE LA MORTALITA INFANTILE OBIETTIVO 5 MIGLIORARE LA SALUTE MATERNA OBIETTIVO 6 COMBATTERE L'AIDS, LA MALARIA E ALTRE MALATTIE OBIETTIVO 7 ASSICURARE LA SOSTENIBILITA' AMBIENTALE OBIETTIVO 8 SVILUPPARE UNA PARTNERSHIP GLOBALE PER LO SVILUPPO
OBIETTIVO 1 SRADICARE LA POVERTA' ESTREMA E LA FAME Obbiettivi Dimezzare, fra il 1990 e il 2015, la percentuale di persone il cui reddito è inferiore ad 1 $ al giorno Raggiungere un occupazione piena e produttiva e un lavoro dignitoso per tutti, inclusi donne e giovani Dimezzare, fra il 1990 e il 2015, la percentuale di persone che soffre la fame Vincere la fame è possibile, come hanno dimostrato più di 30 paesi - 14 dei quali nell Africa subsahariana - che l hanno ridotta almeno del 25% negli ultimi dieci anni. Sostenere l agricoltura è una chiave accanto alla riduzione della povertà, che richiederà un occupazione dignitosa e produttiva per 530 milioni di persone, uomini e donne, che ancora vivono con meno di 1 dollaro al giorno.
OBIETTIVO 4 RIDURRE LA MORTALITA INFANTILE I punti in cui si articola Ridurre di due terzi, fra il 1990 e il 2015, il tasso di mortalità infantile sotto i 5 anni Morbillo è la principale causa di morte Ancora oggi questa malattia molto contagiosa colpisce ogni anno 30 milioni di bimbi uccidendone 540.000 e lasciandone molti altri ciechi o sordi. La vaccinazione contro il morbillo va avanti lentamente a copertura globale, ma rimane indietro nell Africa subsahariana dove più di un terzo dei bambini non è ancora protetto. Tra il 1990 e il 2015, la mortalità infantile diminuirà del 15 per cento in tutto il mondo. Questo risultato è molto lontano dall obiettivo della riduzione di due terzi cui si erano impegnati i leader mondiali nel 2000.
OBIETTIVO 8 SVILUPPARE UNA PARTNERSHIP GLOBALE PER LO SVILUPPO Rivolgersi ai bisogni specifici dei paesi meno avanzati, di quelli privi di sbocco al mare e dei piccoli stati insulari in via di sviluppo Sviluppare un sistema commerciale e finanziario più aperto, regolamentato, prevedibile e non discriminatorio Trattare globalmente i problemi legati al debito dei PVS In cooperazione con le aziende farmaceutiche, rendere possibile nei pvs l accesso ai farmaci essenziali con costi sostenibili In cooperazione con il settore privato, rendere disponibili i benefici delle nuove tecnologie, specialmente per quanto riguarda l'informazione e la comunicazione L'obbiettivo più importante che garantirà l'equilibrio mondiale fra i paesi ricchi e quelli in via di sviluppo raggiungendo così la fine delle ingiustizie nel mondo
Mortalità infantile Dati dell Unicef ci dicono che nel 2012 6,6 milioni di bambini sotto i 5 anni sono morti per cause prevenibili. La maggior parte di questi bambini viveva in città o paesi in cui, a causa della povertà o della posizione geografica, non esistono servizi. Nonostante ciò, circa 90 milioni di bambini, sottolinea l'unicef, sarebbero morti prima dei 5 anni se il tasso di mortalità infantile fosse rimasto ai livelli del 1990. In gran parte, questo dipende dai progressi nel campo delle vaccinazioni, della salute, dell'accesso all'acqua e ai servizi igienico sanitari.
Povertà e fame nei paesi industrializzati Quante volte, camminando per strada, vediamo persone per terra a chiedere l elemosina? E quante volte tiriamo dritto, senza degnarli di uno sguardo? La povertà non esiste solo negli altri continenti, c è anche nelle nostre città, sotto i nostri occhi, e noi facciamo quasi finta di non vederla In Italia molte persone sono povere, spesso queste povere sono giovani, magari anche laureati che faticano a trovare lavoro. La povertà può colpire tutte le persone, indiscriminatamente, i poveri possono essere anche persone di grandi qualità e intelligenza.
La Povertà in Italia Quando leggiamo di carenze alimentari, malnutrizione, scarso accesso a cibi proteici ed energetici di solito il nostro pensiero scivola verso l Africa, l America Latina, l Asia e ci vengono in mente gli scenari di povertà estrema o le tendopoli nei Paesi in guerra. Ma la fame nel mondo è anche qui, nel nostro mondo civilizzato. La crisi sta mettendo in ginocchio intere fasce della popolazione e un sempre maggior numero di italiani, nostri concittadini sono ridotti alla fame. Le cause sono molte: genitori divorziati con figli, pensionati che hanno pagato contributi per tutta la vita o persone che hanno perso il lavoro. Il problema, preso sempre sottomano, è sempre più grave Dai dati dell Istat del 2012, risulta che in Italia circa il 30% (5%in più rispetto alla media della U.E.) delle persone sia relativamente povera e esclusa dalla società; e questa percentuale è andata aumentando rispetto agli anni passati
La Povertà in Italia Associazioni per i poveri Alcuni dati ci dicono che il 35% degli italiani non può permettersi un adeguato pasto proteico almeno ogni due giorni. Questo dato può essere confermato dalla quantità di persone passate per l associazione di volontariato italiana PaneQuotidiano (che offre un pasto gratuito a chiunque non ne abbia le possibilità economiche); nel 2013 infatti, ben 778.666 italiani si sono rivolti all associazione (di più rispetto ai 715.098 registrati nel 2012). Nel 2014, gli ospiti di questa associazione sono aumentati a tal punto che non c è abbastanza cibo per sfamare tutti il direttore di PaneQuotidiano ha infatti voluto riflettere sul fatto che fino a pochi anni fa il numero massimo di razioni date a chi le chiedeva era di circa 2000 al giorno, mentre quast anno si è arrivati a 3000, 3500 razioni al giorno ed è sempre più difficile trovare abbastanza cibo per tutti. Questi sono segnali importanti, che ci fanno capire che la povertà non esiste solo nei Paesi in via di sviluppo, ma c è anche nelle nostre città, sotto i nostri occhi e noi facciamo finta di niente.