CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO DECIMA LEGISLATURA

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Consiglio Regionale del Veneto - UPA - 29/04/2016-0011172 consiglio Regionale del Veneto I del 29/04/2016 Prot.: 0011172 Titolario 2.13 CRV CRV spc-upa L-r2:22 CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO 2 9 APR. 2016 DECIMA LEGISLATURA PROPOSTA DI DELIBERAZIONE AMMINISTRATIVA N. ISTITUZIONE DELLA COMMISSIONE D'INCHIESTA PER LE ACQUE INQUINATE DEL VENETO IN RELAZIONE ALLA CONTAMINAZIONE DI SOSTANZE PERFLUOROALCHILICHE (PFAS) presentata il 29 aprile 2016 dai Consiglieri Regionali: Berti, Baldin Bartelle, Brusco e Scarabel v/

ISTITUZIONE DELLA COMMISSIONE D'INCHIESTA PER LE ACQUE INQUINATE DEL VENETO IN RELAZIONE ALLA CONTAMINAZIONE DI SOSTANZE PERFL UOROALCHILICHE (PFAS) Relazione Relatore: 11 consigliere Brusco Con questa Proposta di Deliberazione Amministrativa, si intende istituire una Commissione d inchiesta ad hoc al fine di affrontare la situazione nota della contaminazione delle acque del Veneto da sostanza perfluoroalchiliche (PFAS). Nelle cronache di questi ultimi anni si sono intensificate notizie su alterazioni delle risorse idriche di tutta la Valpadana, spesso sono dovute ad inquinamenti di origine urbana e industriale, ma una nuova forma di inquinamento è stata registrata recentemente dalla cronaca a causa di sostanze estranee ai cicli biologici di cui non si sospettava nemmeno la possibilità che fossero dispersi nell ambiente. Si tratta dei composti chimici organici che vanno sotto la categoria denominata PFAS: sostanze perfluoro alchiliche. I PFAS sono stati ampliamente utilizzati fin dagli anni 50 in numerosi prodotti e applicazioni industriali e commerciali, e utilizzati per la produzione di numerosi prodotti di largo consumo, l applicazione più famosa è rappresentata dal Goro-Tex, materiale resistente ed impermeabile. I PFAS sono composti dotati di elevata persistenza nell ambiente e di capacità di bioaccumulo. Tra le diverse possibili vie di assorbimento da parte dell organismo umano, la via orale tramite consumo d acqua potabile e di alimenti è la più significativa per la popolazione generale, ma anche attraverso le vie respiratorie e dermiche. La dimensione globale di questa contaminazione è stata dimostrata per la prima volta nel 2001 con il rinvenimento di PFOS nella fauna selvatica. L immissione nell ambiente di PFAS avviene attraverso l utilizzo quotidiano e lo smaltimento di numerosi prodotti di consumo che li contengono, quasi sempre come impurità, con l uso industriale e conseguente rilascio nell ambiente, di conseguenza le zone più colpite e contaminate sono le aree industrializzate, testimoniando che le attività industriali sono fra le principali fonti di inquinamento dei fiumi da cui si attinge l acqua potabile. In Veneto i comuni più esposti, in un area vasta di circa 200 kmq che coinvolge almeno 350.000 cittadini appartenenti a 4 province (Vicenza, Verona, Padova e Rovigo), dove nelle acque della rete e dei pozzi privati sono stati trovati tutti i composti sono: Brendola, Lonigo, Montecchio Maggiore, Sarego, Trissino, Altavilla Vicentina, Creazzo, Noventa Vicentina, Poiana Maggiore, Sossano, Sovizzo, Vicenza (tutti comuni del Vicentino); NIontagnana, Carmignano, Loreggia, Resana, Treviso. Nel Veronese: Albaredo d'adige, Cologna Veneta, Bonavigo e

Legnago. Ci sono poi altri comuni dove c è la presenza solo di alcuni dei 12 inquinanti incriminati. Il Dipartimento ARPAV di Vicenza in collaborazione con le altre strutture dell Agenzia e della Regione nel 2013 iniziava le prime indagini necessarie alla delimitazione dell inquinamento e alr individuazione delle relative fonti di immissione. Considerata la Vastità del territorio interessato, i complessi rapporti tra acque superficiali e sotterranee e inoltre le molteplici fonti di approvvigionamento acquedottistiche presenti, l indagine si è sviluppata a ritroso partendo dalle reti di distribuzione alle opere di presa risultate contaminate e, da quelle, i corpi idrici sotterranei e superficiali, fino all area sorgente. I dati purtroppo sono a conoscenza di tutti e confermano la presenza di tali sostanze nell organismo dei soggetti dell area di maggiore esposizione. Lo studio relativo al monitoraggio sierologico ha avuto l obiettivo di caratterizzare l esposizione a sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) in soggetti residenti in aree interessate da presumibile esposizione incrementale a questi inquinanti, rispetto a gruppi di popolazione di controllo residente in altre aree geografiche del Veneto. Lo studio ha previsto la determinazione delle concentrazioni nel siero umano raccolto da un campione di 507 persone di varie sostanze appartenenti alla famiglia dei PFAS, identificati in base a rilevanza éspositiva e tossicologica. disegno dello studio prevedeva la partecipazione di soggetti reclutati tra la popolazione generale dei Comuni selezionati, di operatori e residenti di aziende zootecniche. Il ruolo di questa commissione sarà quindi quello di far fronte comune per affrontare il problema e avere un peso efficace al fine di richiedere il giusto corrispettivo economico, anche con la finalità di recepire fondi speciali per tali catastrofi ambientali, al Governo centrale e all Unione europea, una volta arrivati a definire in maniera precisa l entità del problema e dopo aver chiaramente identificato la perimetrazione dell area coinvolta dal problema. Si prevede che la Commissione sia composta da nove consiglieri regionali, cinque di maggioranza e quattro di minoranza, nominati dall Ufficio di presidenza del Consiglio regionale e presieduta da un membro della minoranza. Sarà utile che questa commissione si adoperi anche per apportare il proprio supporto al fine di arrivare alla definizione di nuove fonti di approvvigionamento per la rete idrica e per l uso di acqua per ragricoltura e r allevamento questo attivando nuovi monitoraggio sulle matrici di interesse alimentare in relazione alla contaminazione di sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) in alcuni ambiti del territorio regionale e su alimenti e sugli umani, per capire se esiste una soglia di tossicità conoscendo in primis se e quante di queste sostanze si possono essere insinuate negli animali, nelle coltivazioni, e di conseguenza nell uomo e se tali quantità siano o no pericolose. Tutto questo coinvolgendo gli Uffici interessati sulla questione PFAS: la Sezione Prevenzione e Sanità Pubblica, la Sezione Veterinaria e Sicurezza Alimentare, il Settore Promozione e Sviluppo Igiene Sanità Pubblica, il Dipartimento Agricoltura, il Settore Geologia e Georisorse, l Arpav, Sistema Epidemiologico Regionale, tutti gli organismi della Sanità, e coinvolgere altresì le associazioni e comitati dei territori interessati.

Come emerso in maniera trasversale da tutti i gruppi consiliari di questo Consiglio regionale ci si dovrà concentrare anche sulla necessità di far sì che la stessa Regione del Veneto si costituisca parte civile nei procedimenti penali verso chi è la causa di questo inquinamento oltre che a intraprendere azioni per il risarcimento dei danni provocati dalla stessa contaminazione delle acque. La Commissione dovrà concentrarsi anche sull ampliamento delle analisi dello stato di salute dei cittadini (biomonitoraggio), delle acque (anche in zone contermini a quelle già campionate), dei vegetali e degli animali, al fine di avere chiara la situazione della presenza di contaminazione da PFAS nella catena alimentare.

ISTITUZIONE DELLA COMMISSIONE D'INCHIESTA PER LE ACQUE INQUINATE DEL VENETO IN RELAZIONE ALLA CONTAMINAZIONE DI SOSTANZE PERFLUOROALCHILICHE (PFAS) IL CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO VISTO - l articolo 45 della legge statutaria 17 aprile 2012, n.1 che recita: "/. 11 Consiglio regionale può qffidare a commissioni permanenti il compito di svolgere inchieste sulla gestione amministrativa di competenza regionale, sull attività e sulla gestione amministrativa degli enti strumentali e degli organismi di diritto pubblico regionali e, in generale, su fatti e situazioni di rilevante interesse regionale. "2. 1n casi eccezionali il Consiglio regionale può istituire commissioni speciali d inchiesta cui affidare i compiti di cui al comma I. Con la deliberazione istitutiva sono individuati i compiti, le materie, la composizione della commissione, tenendo conto della consistenza numerica dei gruppi consiliari e delle modalità di funzionamento stabilite. La presidenza è affidata ad un componente di minoranza." - l articolo 36 del Regolamento del Consiglio regionale; VISTA la proposta dei Consiglieri relativa all argomento indicato in oggetto; DELIBERA 1) di approvare le premesse che costituiscono parte integrante e sostanziale del presente provvedimento; 2) di istituire, ai sensi dell articolo 45 della legge statutaria 17 aprile 2012, n.1, una Commissione d inchiesta PER LE ACQUE INQUINATE DEL VENETO IN RELAZIONE ALLA CONTAMINAZIONE DI SOSTANZE PERFLUOROALCHILICHE CPFAS) per la durata di sessanta giorni dalla data di insediamento, eventualmente rinnovabili da parte della commissione medesima; 3) di prevedere che: a) la Commissione è composta da nove consiglieti regionali, cinque di maggioranza e quattro di minoranza, nominati dall Ufficio di presidenza del Consiglio regionale, sentiti i presidenti dei gruppi consiliari entro venti giorni dall approvazione della presente deliberazione; b) la Commissione elegge fra i propri componenti di minoranza il Presidente; il vicepresidente ed il segretario tra i componenti di maggioranza; c) si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni dell articolo 27, comma 6, e dell articolo 29 del Regolamento del Consiglio regionale; d) la Commissione entro dieci giorni dalla conclusione dei propri lavori, presenta al Consiglio regionale la relazione finale sulle indagini svolte. Possono essere presentate relazioni di minoranza.

4) di attribuire alla Commissione d inchiesta i seguenti compiti: a) attivare celermente la predisposizione e realizzazione di un Piano di Monitoraggio sulle matrici di interesse alimentare in relazione alla contaminazione di sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) in alcuni ambiti del territorio regionale; b) attivare con urgenza un monitoraggio su alimenti e sugli umani, per capire se esiste una soglia di tossicità conoscendo in primis se e quante di queste sostanze si possono essere insinuate negli animali, nelle coltivazioni, e di conseguenza nell uomo e se tali quantità siano o no pericolose; c) coinvolgere gli uffici regionali della Sez. Prevenzione e Sanità Pubblica, della Sez. Veterinaria e Sicurezza Alimentare, il sett. Promozione e Sviluppo Igiene Sanità Pubblica, il Dipartimento Agricoltura, il Settore Geologia e Georisorse, l Arpav, Sistema Epidemiologico Regionale. d) audire gli organismi di Sanita regionale, Nazionale e Mondiale, nonché le associazioni che seguono e studiano la questione PFAS; e) audire i rappresentanti dei comitati degli ambiti di territorio regionale interessate ai PFAS; f) audire le associazioni di categoria; g) audire i vertici stabilimento chimico Miteni Spa di Trissino ed eventuli altre aziende interessate. 5) di stabilire che di Presidenza del Consiglio regionale è tenuto ad assicurare alla Commissione speciale d inchiesta per i compiti di cui al punto 4 del presente dispositivo, personale, i mezzi e le strutture necessarie al relativo funzionamento. La medesima Commissione, può avvalersi anche di esperti in materia di inquinamento da PFAS, esterni alla Regione; 6) di pubblicare integralmente la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.