Norma CEI 64-8: qualità e sicurezza

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Norma CEI 64-8: qualità e sicurezza Vi presentiamo i principali concetti della nuova Norma dedicata alla corretta progettazione, installazione e manutenzione degli impianti elettrici utilizzatori di bassa tensione. A cura dell Area Quality Marks (Direzione Ricerca e Sviluppo) L a Norma CEI 64-8 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua rappresenta il documento di riferimento principale per tutti coloro i quali, a vario titolo, operano sugli impianti elettrici di bassa tensione sia a livello industriale che in ambito residenziale. La norma contiene le prescrizioni riguardanti il progetto, la messa in opera e la verifica degli impianti elettrici aventi lo scopo di garantire: - la sicurezza delle persone e dei beni contro i pericoli ed i danni che possono derivare dall utilizzo degli impianti elettrici nelle normali condizioni d impiego; - un funzionamento adatto all uso previsto. Questa seconda accezione dello scopo della norma è sottolineata, tra l altro, anche dal documento ISO/IEC Guide 2 Standardization and related activities General vocabulary che introduce il concetto di Prescrizioni di performance intese come l insieme delle prescrizioni atte a garantire lo scopo che un prodotto, un processo o un servizio si prefigge durante lo svolgimento della sua funzione. Questo appare ovvio se si pensa al paradosso limite costituito da un impianto residenziale che, pur essendo perfettamente sicuro, non sia dotato di nessuna presa di energia. In questo contesto l utente sarebbe tutelato ma l impianto non svolgerebbe la funzione (uso previsto) per il quale è stato progettato e realizzato. Eppure, fino ad oggi, un impianto siffatto sarebbe risultato conforme alla normativa esistente in quanto, il testo attuale della norma CEI 64-8 è stato redatto con il prevalente scopo di garantire la sicurezza delle persone e dei beni. Senza arrivare all eccesso rappresentato da un impianto senza prese, l assenza di ogni riferi- 2

SPECIALE mento alle prestazioni offerte dall impianto comportava il sorgere di notevoli problemi legati ad una scarsa fruibilità e minor benessere delle persone soprattutto nell ambito degli impianti residenziali. Pensiamo, per esempio, alle problematiche sollevate da una popolazione che invecchia rapidamente e che, quindi, necessita di soluzioni impiantistiche che gli consentano di poter affrontare al meglio le eventuali difficoltà che questa situazione comporta. Anche in questo caso ci viene in aiuto la normativa di base internazionale. In particolare, la ISO/IEC Guide 71 Guidelines for standards developers to address the needs of older persons and persons with disabilities insiste sul concetto di assistive technology inteso come la necessità di fornire tutti quegli strumenti tecnologici che contribuiscono ad incrementare le capacità funzionali degli individui affetti da disabilità. Per ovviare a questa incongruenza è stata preparata una variante della norma CEI 64-8, in corso di pubblicazione proprio in questi giorni e che introduce un nuovo Allegato (di tipo normativo, ovvero obbligatorio) il cui obiettivo è quello di fornire prescrizioni addizionali agli impianti elettrici in grado di garantire non più soltanto la sicurezza delle persone e dei beni, ma anche assicurare agli utenti maggiori prestazioni e fruibilità degli impianti stessi. Lo spunto è arrivato da documenti già attivi in alcuni paesi europei (es. Spagna e Francia) dove da alcuni anni sono state pubblicate normative che mirano a raggiungere tale target. Si tratta, invece, di un approccio rivoluzionario per il nostro Paese dove, come anticipato, le normative di tipo installativo si occupavano esclusivamente degli aspetti legati alla protezione. Come si può dunque intuire, il puro concetto di sicurezza, inteso semplicemente come cura e protezione degli utenti in determinati ambienti di vita e di lavoro, evolve e si accresce secondo un aspetto qualitativo che fa leva sulle dotazioni minime e sulle caratteristiche tecniche che gli impianti installati devono possedere. Nello specifico, con l introduzione del nuovo Allegato, verrà ulteriormente sottolineato il concetto di come le caratteristiche dell impianto elettrico contribuiscano a definire la qualità globale dell immobile. Allo scopo di consentire una maggiore diffusione del documento, è stato previsto un periodo di transizione durante il quale l applicazione della norma sarà facoltativa e che si concluderà definitivamente il 1 settembre 2011. SOLUZIONI SHOWROOM DESIGN PROGETTAZIONE SOLUZIONI GEWISS PER LA SICUREZZA E LA FRUIBILITÀ Da sempre attenta alla sicurezza di beni e persone, GEWISS è l'unica azienda in grado di offrire ReStart con Autotest, il dispositivo di protezione differenziale che, come consigliato dalla nuova Norma CEI 64-8, è in grado di evitare i disagi/rischi dovuti a black-out. In caso di scatto dell interruttore differenziale o magnetotermico differenziale, ReStart con Autotest ripristina l alimentazione elettrica in breve tempo, ma solo a seguito di un controllo dell impianto (isolamento e corto circuito). In caso di guasto nell impianto viene segnalato il pericolo e la corrente non viene ripristinata, garantendo in questo modo la sicurezza dell utente e degli elettrodomestici collegati al circuito. Grazie alla tecnologia di controllo dell impianto, brevettata GEWISS, ReStart è capace di trovare un anomalia nell impianto anche senza il collegamento al conduttore di terra. La logica di controllo adottata da ReStart con Autotest permette inoltre di testare periodicamente il funzionamento della protezione differenziale in modo automatico e senza disalimentare mai l impianto. In questo modo non sarà più necessario eseguire manualmente il test del dispositivo di protezione ogni mese. La continua ricerca GEWISS ha portato alla realizzazione di una nuova versione del dispositivo con il riarmo automatico motorizzato ReStart, che riduce drasticamente i tempi di riarmo e di autodiagnosi. La gamma ReStart è disponibile anche nella versione PRO, per gli ambienti professionali. Pensato per essere installato in tutti gli impianti critici dove l interruzione prolungata dell energia può causare disagi consistenti, ReStart PRO garantisce massima sicurezza e continuità di servizio grazie alla nuova caratteristica di controllo impianto e alla segnalazione remota. A seguito di uno sgancio per guasto permanente ReStart PRO non riarma, ma ripete il controllo ogni 15 minuti e richiude solo se il guasto scompare; se il guasto persiste è possibile ricevere una segnalazione remota che informa della permanenza del guasto. 3

Durante questa fase transitoria il documento rimarrà di applicazione volontaria. Vediamo di seguito gli aspetti più importanti legati al documento. Campo di applicazione Il campo di applicazione dell Allegato è quello degli impianti elettrici di unità immobiliari ad uso residenziale situate all interno dei condomini o poste entro unità abitative mono o plurifamiliari (es. ville, villette). Pertanto l ambito del documento è limitato, viste le caratteristiche dello stesso, al settore residenziale. Nello specifico, le prescrizioni addizionali introdotte si applicano ai nuovi impianti ed ai rifacimenti completi di impianti esistenti, eseguiti in occasione di ristrutturazioni edili dell edificio. Sono esclusi dal campo di applicazione gli impianti installati nelle unità abitative degli edifici pregevoli per arte e storia, soggetti alla Legge 1-6-1939 n.1089, e le parti comuni degli edifici residenziali. La classificazione degli impianti Il nuovo documento introduce una classificazione degli impianti fornendo i criteri e le dotazioni minime con riferimento a tre diversi livelli prestazionali e di fruibilità. I livelli individuati sono contraddistinti da un numero specifico di stelle, proprio come avviene per la definizione degli standard minimi che gli hotel devono garantire alla propria clientela. Nel dettaglio, la classificazione partirà da un minimo di una stella per l impianto base sino ad un massimo di tre per l impianto maggiormente evoluto secondo il seguente criterio: - Livello 1 (*); livello minimo previsto da questa norma; - Livello 2 (**); per unità immobiliari con una maggiore fruibilità degli impianti tenuto anche conto delle altre dotazioni impiantistiche presenti; - Livello 3 (***); per unità immobiliari con dotazioni impiantistiche ampie ed innovative (ad esempio il sistema bus) ed, in particolare, la domotica. I tre livelli identificati per la classificazione degli impianti elettrici non sono, dunque, collegati alle categorie catastali, né alle classi di prestazioni energetiche degli immobili. In questo modo viene, invece, definita un unità di misura delle prestazioni dell impianto elettrico oggettivamente valida per tutti gli attori della filiera ed, in particolare: - per l installatore che offre al cliente la propria soluzione impiantisca ed è in grado di far valere e certificare la maggiore qualità della stessa; - per il cliente che può effettuare una scelta basandosi su una classificazione che lo tutela e che gli consente di comparare le diverse offerte pervenutegli. Dimensionamento dell impianto La nuova variante prevede che gli impianti dovranno essere dimensionati per una potenza di progetto pari almeno a 3 kw in unità abitative di superficie fino a 75 m 2 e pari a 6 kw per superfici superiori. Con tale requisito non si pretende, in alcun modo, che l utente debba modificare il livello della potenza contrattuale con il proprio distributore di energia elettrica perché, chiaramente, 4

SPECIALE Questa necessità è tanto più sentita e importante considerando che la popolazione italiana presenta uno dei maggiori tassi di invecchiamento a livello mondiale e che, pertanto, situazioni di black out possono comportare disagi/rischi legati, per esempio, alla necessità di dovere scendere in garage per riarmare l interruttore differenziale magari in condizione di illuminazione precaria. Come è noto le cause principali di questo problema sono, in generale, tre: - guasti effettivi dell impianto; - interventi intempestivi legati a sovratensioni transitorie dovute, per esempio, a fulmini o manovre sulla linea; - fuori servizio dell ente di distribuzione. Di conseguenza diverse sono le soluzioni adottate per scongiurare tali accadimenti o, comunque, per ridurne gli effetti indesiderati. Nel caso in cui l impianto sia soggetto a guasti, diventa importante evitare che l intero sistema impiantistico sia messo fuori tensione. A tal proposito è stato inserito l obbligo, richiesto, di selettività totale che l eventuale interruttore differenziale posto sotto il contatore deve garantire rispetto agli apparecchi posti nel quadro principale dell unità immobiliare. Viene, inoltre, richiesto di proteggere l impianto suddividendolo su almeno due interruttori differenziali e su un numero di interruttori magnetotermici proporzionali alla superficie dell unità abitativa (vedere tabella 2). A riguardo degli scatti intempestivi si raccomanda l uso di interruttori differenziali associati ai dispositivi di richiusura automatica (SRD) e/o di interruttori ad immunità rinforzata. Da sottolineare la possibilità di combinare le due soluzione in modo da scongiurare completamente il rischio di black out anche nei casi in cui, la tipologia di disturbo è tale da fare intervenire anche gli apparecchi ad immunità rinforzata. Il documento, infine, prevede la necessità di apquesto non rientra tra i compiti di una norma tecnica ed è ovviamente una scelta di esclusiva pertinenza dell utente. Al contrario l obiettivo è quello di mettere l utente stesso nella posizione di incrementare la propria potenza contrattuale quando lo desidera e senza essere costretto ad intervenire con modifiche sull impianto stesso. La continuità di servizio Una delle caratteristiche su cui la nuova norma ha puntato maggiormente è stata quella di includere una serie di accorgimenti destinati a garantire la continuità di servizio dell impianto. In sostanza si è voluto tutelare l esigenza dell utente in modo che non rimanga al buio nel caso di un guasto o di un intervento intempestivo delle protezioni differenziali. SOLUZIONI SHOWROOM DESIGN PROGETTAZIONE 5

plicare dispositivi di illuminazione di sicurezza al fine di garantire la mobilità delle persone in caso di mancanza dell alimentazione ordinaria. Per ottemperare a tale scopo è sufficiente installare le cosiddette lampade anti black out che, pur non essendo conformi alla norma sugli apparecchi di illuminazione di sicurezza (EN 60598-2-22), consentono di garantire un livello di illuminazione sufficiente in un ambito come quello degli impianti residenziali. Sono ammessi dispositivi di tipo fisso od estraibile, purché la connessione con l impianto fisso non avvenga per mezzo di una presa a spina di tipo tradizionale. Il numero di apparecchiature necessarie per l illuminazione di sicurezza è determinato in funzione del livello di classificazione dell impianto e della superficie del locale considerato (vedere tabella 1). Il quadro dell unità abitativa Ogni unità abitativa dovrà essere dotata di uno o più quadri di distribuzione e di un interruttore generale, facilmente accessibile all utente. Lo scopo di tale interruttore è quello di consentire la messa fuori servizio dell impianto attraverso un unico apparecchio facilmente individuabile. Pertanto l apparecchio dovrà essere dotato delle caratteristiche di sezionamento per consentire di intervenire sull impianto, per esempio per permettere eventuali attività di manutenzione. In particolare, l interruttore potrà essere, in alternativa: - un manovra-sezionatore; - un magnetotermico; - un differenziale o differenziale-magnetotermico di tipo S e/o dotato di SRD (dispositivo di richiusura automatica - RESTART). Come anticipato nel paragrafo precedente, la norma richiede l installazione di almeno due differenziali. Ed è consigliabile installare interruttori caratterizzati da un aumentata resistenza contro gli scatti intempestivi secondo le indicazioni del costruttore o ricorrere ad interruttori differenziali dotati di SRD (dispositivi di richiusura automatica - RESTART). Infine, viene suggerito che l interruttore differenziale destinato alla protezione dei circuiti che alimentano lavatrici e condizionatori fissi sia di tipo A. Il numero minimo di circuiti viene definito in fun- 6

SPECIALE Tipo Numero minimo Caratteristiche Interruttore principale Interruttori differenziali Circuiti in partenza Tipo Quadro principale (centralino) Cassette di derivazione Tubazioni Cassette portafrutti Superficie del locale Livello 1* 2** 3*** 100m 2 1 2 2 > 100m 2 2 3 3 TABELLA 1: NUMERO MINIMO DI DISPOSITIVI DI ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA Obbligatorio Necessario proteggere i circuiti attraverso l installazione di almeno 2 apparecchi Superficie totale dell immobile S 50 m 2 51 m 2 S 76 m 2 S 75 m 2 125 m 2 S > 125 m 2 2 3 4 5 3 3 5 6 3 4 5 7 In alternativa: - manovra-sezionatore; - magnetotermico; - differenziale o differenziale-magnetotermico di tipo S e/o dotato di SRD (dispositivo di richiusura automatica - RESTART). Tipo A per la protezione dei circuiti che alimentano lavatrici e condizionatori fissi Dotati di SRD (dispositivi di richiusura aumatica) e/o ad immunità rinforzata. Sono esclusi dal conteggio eventuali circuiti destinati all alimentazione di apparecchi (scaldacqua, caldaie, condizionatori, estrattori) e circuiti di box e cantina. TABELLA 2: CARATTERISTICHE DEI DISPOSITIVI DI MANOVRA E PROTEZIONE DEL QUADRO PRINCIPALE Caratteristiche Prevedere uno spazio libero pari ad almeno il 15% dei moduli installati con un minimo di 2. Si suggerisce di utilizzare cassette di dimensioni adeguate per facilitare lo sfilamento dei cavi e per consentire eventuali ampliamenti successivi. La guida CEI 64-100/2 consiglia di garantire il mantenimento dello spazio di riserva approssimativamente non inferiore al 30% dello spazio occupato. Si suggerisce di utilizzare cassette di dimensioni adeguate per facilitare lo sfilamento dei cavi e per consentire eventuali ampliamenti successivi. La guida CEI 64-100/2 consiglia di utilizzare tubi di diametro superiori al valore ottenuto moltiplicando per 1,50 il diametro del cerchio circoscritto al fascio di cavi da introdurre. Predisporre, per ogni locale, una o più cassette destinate ad alloggiare almeno 6 prese energia accanto ad almeno una presa TV. Prevedere, per ogni locale, che, almeno una delle cassette destinate ad alloggiare le prese sia posizionata in prossimità lato battuta porta, interno o esterno, del locale. Prevedere, per ogni locale, che, almeno una delle cassette destinate ad alloggiare i comandi sia posizionata in prossimità lato battuta porta, interno o esterno, del locale. Prevedere che l entra-esci sui morsetti delle prese riguardi solo apparecchi posti nella stessa scatola oppure tra due scatole successive. SOLUZIONI SHOWROOM DESIGN PROGETTAZIONE TABELLA 3: CARATTERISTICHE DELLE CANALIZZAZIONI Tipo di dispositivo Superficie del locale Livello 1* 2** 3*** 8 12 m² 4 5 5 Punti prese energia 12 20 m²v 5 7 8a Oltre 20 m² 6 8 10 8 12 m² 1 2 3 Punti luce 12 20 m²v 1 2 3 Oltre 20 m² 2 4 4 Prese radio/tv 1 1 1 Prese telefoniche e/o dati 1 1 1 TABELLA 4: ESEMPIO DI DOTAZIONE MINIMA PER UN LOCALE SOGGIORNO, CAMERA DA LETTO, STUDIO Apparecchio Livello 1* 2** 3*** Campanello Previsto Previsto Previsto Citofono Previsti in Videocitofono alternativa Previsto Previsto Sistema Antintrusione Possibile Previsto Previsto Controllo carichi Possibile Previsto (relè) Possibile (domotico) Domotica Possibile Possibile Previsto Possibile (domotico) Allarmi tecnici Possibile Possibile Possibile (domotico) TABELLA 5: DOTAZIONE DISPOSITIVI AUSILIARI 7

zione della superficie del totale dell unità abitativa (tabella 2), salvo alcuni circuiti aggiuntivi da prevedere in ogni caso e destinati all alimentazione di apparecchi (scaldacqua, caldaie, condizionatori, estrattori) e circuiti di box e cantina. Diventa, inoltre, obbligatorio consentire la sfilabilità dei cavi in ciascun impianto, indipendentemente dal livello di classificazione cui appartengono. A questo scopo e, in modo da garantire eventuali successivi ampliamenti dell impianto, la nuova versione della Norma prevede che i quadri debbano essere dimensionati per ospitare almeno il 15% in più dei moduli installati inizialmente con un numero minimo di moduli pari a 2 (vedere tabella 3). In generale è opportuno che cassette di derivazioni e tubazioni siano opportunamente dimensionati per consentire futuri ampliamenti. Infine, l entra-esci sulle prese viene ammesso solo su dispositivi posti nella stessa scatola oppure posti in un massimo di due scatole successive. Questo requisito è importante per garantire una maggiore pulizia dell impianto facilitando la ricerca di eventuali guasti. Dotazioni fondamentali nei locali ad uso abitativo Relativamente alla dotazione dell impianto terminale, la nuova versione della Norma fornisce una tabella che, in funzione della destinazione d uso dei singoli locali e della loro superficie, definisce il numero minimo di apparecchi da installare. Si riporta di seguito un esempio di dimensionamento dell impianto elettrico per alcuni locali di un appartamento (vedere tabella 4). Dispositivi ausiliari Nella definizione del Livello qualitativo di un impianto elettrico, l Allegato prevede l installazione di alcune tipologie di dispositivi ausiliari (vedere tabella 5): In particolare si rende necessario dotare gli impianti appartenenti al Livello 3 *** di sistemi in grado di interagire tra di loro attraverso un sistema domotico. Allo scopo di consentire una valutazione oggettiva della dotazione minima, si rende necessario garantire almeno 4 tra le funzioni di seguito elencate: - anti intrusione se di livello 1 secondo la norma CEI 79-2, - controllo carichi, - gestione comando luci, - gestione temperatura (se non è prevista una gestione separata), - gestione scenari, - controllo remoto, - sistema diffusione sonora, - rilevazioni incendio UNI 9795 (se non è prevista una gestione separata),8 - rilevazioni gas o allagamento. L elenco è comunque esemplificativo e non esaustivo. Conclusione Il nuovo Allegato rappresenta un vero e proprio balzo culturale in avanti consentendo di arricchire il concetto classico di sicurezza, valorizzandolo e completandolo con i requisiti in merito alla prestazione e alla fruibilità degli impianti. D altro canto è il concetto stesso di stato dell arte che integra e coinvolge questi due ambiti facendone un inscindibile tutt uno. Una naturale conseguenza sarà la possibilità per l impianto elettrico di rappresentare una delle discriminanti nella determinazione della qualità complessiva dell edificio permettendo agli utenti finali di scegliere la dotazione che meglio si adatta alle proprie esigenze in termini di comfort e fruibilità. Il nuovo Allegato rappresenta un balzo culturale in avanti consentendo di arricchire il concetto classico di sicurezza 8