D.G. n. 11/ febbraio 2016

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D.G. n. 11/2016 2 febbraio 2016 Oggetto: Comune di Venezia adozione dell'aggiornamento del Piano triennale di prevenzione della corruzione 2016-2018 e dell'aggiornamento del Programma triennale per la trasparenza e l integrità 2016-2018 e relativi allegati, in applicazione della legge n.190 del 6.11.2012 e del Decreto Legislativo n. 33 del 14.03.2013. LA GIUNTA COMUNALE Su proposta del Sindaco; Richiamati: la legge 6 novembre 2012, n. 190, recante Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell illegalità nella pubblica amministrazione, con la quale, in attuazione dell articolo 6 della convenzione ONU contro la corruzione del 31 ottobre 2003, veniva introdotto nel nostro ordinamento giuridico un complesso di norme che perseguono dichiaratamente l'obiettivo di assicurare una più efficace attività di prevenzione e di contrasto della corruzione e dell illegalità nella pubblica amministrazione, intervenendo in modo particolare e in chiave preventiva, con gli strumenti tipici del controllo amministrativo; il Decreto Legislativo 14 marzo 2013, n. 33 - Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni emanato in attuazione della citata Legge n. 190/2012, con il quale è stato operato un riordino in un unico corpo normativo della disciplina sulla trasparenza e sono state emanate nuove e differenti norme in materia; il Decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 62, Regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici, a norma dell'articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165; il Decreto Legislativo 8 aprile 2013, n. 39, Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso gli enti privati in controllo pubblico, a norme dell'art. 1, commi 49 e 50, della legge 6 novembre 2012, n. 190 ; Rilevato che: la legge 190/2012 individua nella A.N.AC. l autorità nazionale anticorruzione con compiti di vigilanza e consultivi e prevede in particolare che ogni Amministrazione: definisca il Piano triennale di prevenzione della corruzione; crei un sistema permanente di formazione sul tema dell anticorruzione; adotti il codice di comportamento di cui all art.54 d.lgs 165/2001; nomini un responsabile della prevenzione della corruzione, il quale, con riguardo agli Enti Locali, è identificato nella figura del Segretario Generale, salvo diversa e motivata determinazione da parte dell organo di indirizzo politico; l art.10 del D. Lgs. 33/2013, nel prevedere che ogni amministrazione, sentite le associazioni rappresentate nel Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti, adotti un Programma triennale per la trasparenza e l'integrità, da aggiornare annualmente, per definire le misure organizzative volte ad assicurare la regolarità e la tempestività dei flussi informativi, prevede altresì che le misure del Programma siano collegate, sotto l indirizzo del responsabile, con le misure e gli interventi previsti dal Piano di prevenzione della corruzione, del quale, a tal fine, ne costituisce, di norma, una sezione; 1

con Delibera n. 72/2013 l Autorità Nazionale Anticorruzione, ai sensi dell art. 1 c. 2 lett. b) della legge 190/2012, ha approvato il Piano Nazionale Anticorruzione e che sulla base delle indicazioni in esso contenute ogni pubblica amministrazione definisce un proprio Piano Anticorruzione di ambito decentrato; spetta all organo di indirizzo politico approvare il Piano Anticorruzione e relativi allegati secondo quanto previsto dall art.1 comma 8 della legge n.190; con delibera n. 12/2014, l Autorità Nazionale Anticorruzione (A.N.AC.), in tema di organo competente ad adottare il piano triennale di prevenzione della corruzione negli enti locali, ha chiarito che la competenza spetta alla Giunta, anche alla luce dello stretto collegamento tra il piano triennale di prevenzione della corruzione e i documenti di programmazione previsti dal Piano nazionale anticorruzione; con decreto del Sindaco PG n. 407348 del 19 settembre 2013 è stato nominato responsabile della prevenzione della corruzione del Comune di Venezia, il Segretario Generale dell ente, individuato altresì, dal vigente Programma Triennale per la Trasparenza, responsabile comunale per la trasparenza, ai sensi di quanto previsto dall art. 43 del D. Lgs. 33/2013; spetta pertanto al Segretario Generale, nella veste di responsabile della prevenzione della corruzione, presentare la proposta di Piano triennale di prevenzione della corruzione (d ora in avanti Piano Anticorruzione ) e del Programma triennale per la trasparenza; con deliberazione del Commissario Straordinario con i poteri della Giunta Comunale n. 15 del 29/01/2015, è stato approvato il Piano triennale di prevenzione della corruzione 2015 2017 e i seguenti allegati: Scheda di sintesi delle azioni e dei controlli in materia di anticorruzione; Programma triennale per la trasparenza e l'integrità 2015 2017; Elenco categorie di dati soggetti a pubblicazione; Codice di comportamento interno; in base a quanto stabilito dal Piano Nazionale Anticorruzione nonché dal vigente Piano Anticorruzione 2015 2017 del Comune di Venezia, spetta al Segretario Generale nella veste di responsabile anticorruzione anche la proposta di aggiornamento dello stesso da approvarsi entro il 31 gennaio di ogni anno prendendo a riferimento il triennio successivo a scorrimento; analogamente, ai sensi di quanto previsto dall art.10 del D. Lgs. 33/2013 e sulla base di quanto stabilito dal vigente Programma Triennale per la Trasparenza, spetta al medesimo Segretario Generale, l aggiornamento del Programma per la Trasparenza; Considerato che come si evince dal piano presentato dal responsabile di prevenzione della corruzione: l'autorità Nazionale Anticorruzione con determinazione n. 12 del 28 ottobre 2015, ha provveduto all'aggiornamento del vigente Piano Nazionale Anticorruzione, fornendo ulteriori indicazioni integrative e chiarimenti rispetto ai contenuti dello stesso; con la predetta determinazione n. 12/2015 ANAC, nell analizzare i PTPC delle varie amministrazioni ha rilevato alcune criticità, quali, principalmente: - un generalizzato livello di inadeguatezza del processo di gestione del rischio, concretizzantesi in: carenza dell analisi del contesto, con particolare riguardo all analisi del contesto esterno; inadeguata analisi del contesto interno, da attuare attraverso l analisi dei processi organizzativi (mappatura dei processi);. - un ridotto coinvolgimento dei componenti degli organi di indirizzo della politica in senso ampio: Atteso che, a tal ultimo fine, per una maggiore e piena consapevolezza, oltre che per una condivisione degli obiettivi della lotta alla corruzione e delle misure organizzative necessarie: 2

il Consiglio Comunale, con deliberazione n.2 del 25 gennaio 2016, ha impartito al responsabile anticorruzione, per l'aggiornamento del PTPC, i seguenti indirizzi generali: sviluppo della cultura della legalità nell'espletamento dell'attività amministrativa, considerata nel suo complesso; riduzione delle opportunità di manifestazione di casi di corruzione, anche attraverso lo sviluppo di una cultura della prevenzione; condivisione e diffusione di valori e buone pratiche, anche attraverso un costante monitoraggio delle attività e dei relativi tempi; aumento della capacità di scoprire i casi di corruzione; creazione di un contesto sfavorevole alla corruzione; centralità della figura del RPC, il cui ruolo e funzione deve essere svolto in condizioni di garanzia e indipendenza; assicurare con appositi ed immediati atti organizzativi, che il RPC considerate le tante, delicate e complesse funzioni e responsabilità attribuitegli dalla legge, sia dotato di una struttura organizzativa di supporto adeguata, per qualità del personale e per mezzi tecnici, al compito da svolgere; rendere più ampio, inclusivo e condiviso possibile il processo partecipativo di predisposizione e attuazione delle misure di prevenzione alla corruzione, coinvolgendo tutti quei soggetti che a vario titolo gravitano attorno all'attività dell'amministrazione (società, organismi pubblici e privati, soggetti terzi); coordinamento e coerenza tra gli obiettivi di prevenzione della corruzione, i programmi strategici dell'ente (DUP, Piano della Performance e altri), l'organizzazione nel suo complesso per rendere uniforme e congruente l'attuazione delle misure nei vari settori dell'ente; determinazione di obiettivi gestionali e strategici rivolti a tutto il personale, in particolare alla dirigenza, monitorando l'eventuale adeguamento e scostamento attraverso la definizione di indicatori oggettivamente valutabili; evidenziare la centralità della trasparenza come misura di prevenzione della corruzione, individuando specifici obblighi di pubblicazione ulteriori a quelli previsti dal d.lgs. n. 33/2013 da inserire in specifica sezione del Programma Triennale per la Trasparenza e l'integrità; procedere nelle attività di monitoraggio, verifica e controllo secondo modalità e tempistiche prestabilite nel PTPC, PTTI e nella legge; sensibilizzazione, promozione e formazione dei dipendenti su una cultura dell'etica e della legalità, attraverso specifici progetti formativi; realizzazione di un'analisi del contesto esterno al fine di ottenere informazioni necessarie per comprendere come il rischio potenziale di corruzione possa verificarsi nell'amministrazione, per via delle specificità dell'ambiente (sociali, economiche, culturali, organizzative, ecc.) in cui essa opera; realizzare un'analisi del contesto interno da attuare attraverso la mappatura dei processi organizzativi, al fine di identificare aree che, in ragione della natura e delle peculiarità dell'attività stessa, risultano potenzialmente esposte a rischi di corruzione e di capire come il sistema di responsabilità e il livello di complessità dell'ente, possono favorire il verificarsi di fenomeno corruttivi nel proprio interno; introdurre negli atti dell'amministrazione a contenuto organizzativo misure tendenti a ridurre le condizioni operative che favoriscono la corruzione, riguardanti sia l'imparzialità oggettiva che l'imparzialità soggettiva del funzionario; correttezza amministrativa e comportamentale. Considerato ancora che: le proposte di aggiornamento del vigente Piano triennale di prevenzione della corruzione (PTPC) e del Programma triennale per la trasparenza e l integrità (PTTI), a valere per il triennio 2016 2018, sono state predisposte, dal responsabile anticorruzione, sulla 3

base dello stato di attuazione del precedente PTPC, come peraltro rappresentato nei report periodici depositati in atti e nelle relazioni annuali 2015 pubblicate sul sito del Comune alla pagina Amministrazione Trasparente, l'aggiornamento del Piano, nel prendere atto dei rilievi ANAC contenuti nelle pronunce emanate sull'argomento nel 2015 ed in particolare nella citata determinazione n. 12 del 28 ottobre 2015, interviene per rielaborare il processo di gestione del rischio, partendo: - da un'analisi del contesto esterno, non esplicitata nei precedenti Piani, al fine di meglio leggere ed interpretare le dinamiche socio-territoriali di cui tener conto nella redazione del PTPC; - da una differente analisi del contesto interno, che viene attuata attraverso l avvio dell'analisi dei processi organizzativi (mappatura dei processi); l aggiornamento triennale risente dell attuale fase normativa transitoria (testimoniata dallo slittamento dei termini per alcuni adempimenti connessi, quali la relazione annuale anticorruzione), in quanto si è in attesa dell emanazione di un nuovo Piano Nazionale Anticorruzione) e, da parte del Governo, di appositi decreti legislativi delegati in attuazione della legge 124/2015 (c.d. riforma Madia); il periodo di transitorietà ha altresì una specificità riguardante il Comune di Venezia, il quale, a metà del 2015, è stato interessato dal rinnovo degli organi di indirizzo politico, ed è in fase di definizione la riorganizzazione degli uffici e dei servizi, che avrà conseguenti ripercussioni sul Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e sul Programma Triennale per la Trasparenza e l Integrità, data la rilevanza del contesto organizzativo interno del quale i predetti atti programmatori dovranno necessariamente tener conto; Dato atto che il piano anticorruzione, allegato alla presente deliberazione per formarne parte integrante, risulta composto da tre parti distinte in 13 paragrafi e dai seguenti allegati: - Scheda di Sintesi delle Azioni e dei Controlli (Allegato A); - Scheda di Valutazione del Rischio (Allegato B); - il documento di aggiornamento del Programma per la Trasparenza e l Integrità (Allegato C), redatto d'intesa con il Segretario Generale dell amministrazione, per il necessario raccordo con il Piano di prevenzione della corruzione, del quale costituisce apposita sezione, integrato dai seguenti allegati: Relazione sintetica annuale sullo stato di attuazione degli obblighi di pubblicazione (Allegato C1), relazione integrativa al documento di aggiornamento (Allegato C2) e l'elenco categorie di dati soggetti a pubblicazione adempimenti e tempistiche (Allegato C3); Considerato che: il codice di comportamento, già approvato in allegato al PTPC 2014-2016 con deliberazione di Giunta comunale n.22 del 31.01.2014, necessita di alcuni aggiornamenti a seguito delle recenti determinazioni emanate da ANAC in materia di nuova disciplina della tutela del dipendente che segnala illeciti (c.d. whistleblowing) e in materia di obblighi specifici della dirigenza in relazione all'adempimento delle misure anticorruzione previste dall'ente, rispettivamente introdotte con le Determinazioni n.8 e 12 nel corso del 2015; che delle relative proposte di aggiornamento al codice di comportamento interno è stata data informativa alle OO.SS. in data 29 gennaio u.s. e che, al termine del 4

processo di informativa, si procederà al loro inserimento nel corso del primo aggiornamento utile al Piano; in attesa dell'approvazione del nuovo Piano della Performance il Documento Unico di Programmazione (DUP) per il triennio 2016-2018 ha previsto alcuni obiettivi gestionali, contenuti nella sezione operativa, correlati all'adempimento delle prescrizioni in materia di Anticorruzione, Trasparenza e integrità; in ordine al programma di formazione sui temi della legalità, dell etica, della trasparenza e dell anticorruzione si fa rinvio ai contenuti che verranno inseriti nel nuovo programma triennale, che terranno conto di quanto previsto sull'argomento al paragrafo 8 del PTPC; Valutato positivamente, ai fini della redazione del Piano anticorruzione 2016 2018, l'evento formativo organizzato dall'ente in data 21 gennaio 2016, con formatori specializzati esterni, rivolto ai soggetti più direttamente coinvolti nell'attuazione delle misure anticorruzione (RPC, gruppo dei referenti, ecc.); Richiamati la legge n.190 del 6 novembre 2012; il decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, come modificato dal decreto legge n. 90/2014, convertito in legge n. 114/2014; il decreto legislativo 8 aprile 2013, n. 39; la Legge n. 241/1990 Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi ; il Decreto Legislativo. n. 267/2000 Testo unico delle leggi sull ordinamento degli Enti Locali ; il Decreto Legislativo n.196/2003 Codice in materia di protezione dei dati personali ; il Decreto Legislativo 7 marzo 2005 n. 82 Codice dell Amministrazione Digitale ; il Codice di comportamento nazionale approvato con dpr n. 62/2013; il Piano Nazionale Anticorruzione, compresi gli allegati e le relative Tavole, nonché l'aggiornamento al PNA approvato da ANAC con Determinazione n.12 del 28 ottobre 2015; le Deliberazioni del Garante per la protezione dei dati personali del 2 marzo 2011, Linee guida, in materia di trattamento di dati personali contenuti anche in atti e documenti amministrativi, effettuato da soggetti pubblici per finalità di pubblicazione e diffusione sul web e del 15 maggio 2014, Linee guida in materia di trattamento di dati personali, contenuti anche in atti e documenti amministrativi, effettuato per finalità di pubblicità e trasparenza sul web da soggetti pubblici e da altri enti obbligati ; i contenuti della relazione annuale elaborata dal responsabile della prevenzione ai sensi dell art.1, comma 14 della legge 190/2012, pubblicata sul sito web comunale nella sezione Amministrazione Trasparente il 15 gennaio 2016 come da disposizioni A.N.AC. del 11 dicembre 2015; la relazione annuale sullo stato di attuazione degli obblighi di pubblicazione del 14.12.2015, successivamente integrata con documento del 15 gennaio 2016, predisposte dal Settore Affari Generali e Trasparenza, depositate in atti; lo Statuto del Comune di Venezia approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 25 del 25 marzo 2013; 5

il Regolamento sul sistema dei controlli interni, approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 16 del 28 febbraio 2013; il vigente regolamento sugli uffici e servizi come da ultimo modificato con deliberazione di Giunta n. 263 del 21.06.2013, nonché la vigente struttura organizzativa del Comune di Venezia, come da ultimo approvata con delibera di giunta comunale n. 608 del 15.11.2013; il codice di comportamento interno approvato con deliberazione di giunta comunale n. 703 del 20 dicembre 2013, modificato con deliberazione della Giunta Comunale n. 21 del 31.01.2014 ed allegato al PTPC 2014 2016; il regolamento sui procedimenti amministrativi approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 113 del 6.10.2009 e le schede dei procedimenti come implementate nel corso del 2014; il regolamento per la disciplina degli incarichi extra istituzionali del personale dipendente del Comune di Venezia approvato con deliberazione di Giunta Comunale n. 90 del 16/03/2011, come modificato e integrato con deliberazione della Giunta Comunale n. 649 del 30.12.2014; Visti il parere di regolarità tecnica espresso dal Dirigente del Settore Affari Generali e Trasparenza, e di regolarità contabile espresso dal Direttore Finanza Bilancio e Tributi, ai sensi dell art. 49 del Decreto Legislativo 18 agosto 1967, n. 267; Atteso che la deliberazione è proposta dal Segretario Generale in qualità di responsabile della prevenzione della corruzione; A voti unanimi DELIBERA 1. di adottare il Piano triennale di prevenzione della corruzione e il Programma triennale per la trasparenza e l'integrità, che costituisce sezione dello stesso, entrambi aggiornati al triennio 2016 2018 in applicazione della legge n.190 del 6.11.2012 e del Decreto Legislativo n. 33 del 14.03.2013, come predisposto e proposto dal Responsabile Anticorruzione; 2. di stabilire, in conseguenza di quanto al precedente punto 1), che il Piano triennale di prevenzione della corruzione 2016-2018, è così composto: Piano triennale di prevenzione della corruzione 2016 2018 (allegato A alla presente deliberazione); Scheda di sintesi delle azioni e dei controlli in materia di anticorruzione (allegato B alla presente deliberazione); Scheda di valutazione del Rischio (allegato B alla presente deliberazione); Programma triennale per la trasparenza e l'integrità 2016 2018 (allegato C alla presente deliberazione) integrato dai seguenti documenti: Relazione sintetica annuale sullo stato di attuazione degli obblighi di pubblicazione (Allegato C1), relazione integrativa al documento di aggiornamento (Allegato C2) e l'elenco categorie di dati soggetti a pubblicazione adempimenti e tempistiche (Allegato C3); 3. dare mandato al responsabile di prevenzione della corruzione di assicurare la pubblicazione del piano e relativi allegati sul sito web istituzionale dell ente nella Sezione Amministrazione Trasparente in apposita sottosezione predisposta per gli adempimenti anticorruzione e trasparenza; 6

4. dare mandato al medesimo responsabile di trasmettere il presente PTPC 2016 2018 e relativi allegati alle organizzazioni sindacali rappresentative presenti all interno dell amministrazione, ai rappresentanti delle categorie di utenti e di cittadini, nonché alle associazioni o altre organizzazioni operanti sul territorio rappresentative di particolari interessi e ai soggetti che fruiscono delle attività e dei servizi prestati dal Comune di Venezia; 5. eventuali aggiornamenti del Piano e/o dei relativi allegati che si rendano necessari saranno successivamente approvati secondo quanto previsto dalla legge n.190/2012; 6. dare al presente provvedimento, vista l urgenza, immediata eseguibilità ai sensi dell art. 134, comma 4, del D.Lgs. 267/2000. 7