Atti del 6 Convegno Nazionale di Archeozoologia

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Associazione Italiana di ArcheoZoologia Dipartimento di Scienze Archeologiche Atti del 6 Convegno Nazionale di Archeozoologia Centro visitatori del Parco dell Orecchiella 21-24 maggio 2009 San Romano in Garfagnana - Lucca a cura di Jacopo De Grossi Mazzorin Daniela Saccà Carlo Tozzi 2012

Atti 6 Convegno Nazionale di Archeozoologia (Orecchiella, 2009), pp. 221-225 Mauro Bon 1, Laura Piovesan 1 1 Museo di Storia Naturale di Venezia Deposizioni animali in fosse rituali: il caso della necropoli di Tessera (VE), II sec a.c. - I sec. d.c. Animal burial in ritual pits: the necropolis of Tessera (VE), II-I century BC Riassunto - Un indagine archeologica svolta a Tessera (VE) nel 2001 ha riportato alla luce, in un deposito datato tra il II sec a. C. e il I d. C., parte di una necropoli dalle caratteristiche peculiari: nove tombe di infanti e una doppia inumazione animale identificata dagli scheletri di un cane e un bovino sovrapposti. Il cane è un individuo adulto di circa 3-4 anni, di corporatura snella e altezza al garrese di cm 52; il bovino è una femmina senile con altezza al garrese di cm 114. La deposizione di Tessera è un insolito caso di presenza contestuale di bovino e cane inumati per scopi rituali; i confronti con casi simili in Europa sono molto rari. Summary - In 2001 several features dating from the early Roman period (3rd-2nd cent. BC) to the contemporary age, have been excavated in Tessera (VE). The fifth chronological phase of its occupation (2nd BC - 1st cent. AD) is mainly represented by a cemetery characterized by particular features: nine children tombs and a double animal burial, related to ritual practices, containing a dog overlapping a cattle. The dog was 3-4 years old and was 52cm high, while the cattle was a female and 114 cm high. The double animal burial of Tessera is unusual because of the contextual presence of dog and cattle; similar examples from Europe are very rare. Parole chiave: Necropoli di infanti, Cane, Bovino, Veneto, Età romana. Key words: Children necropolis, Dog, Cattle, Veneto, Roman age. Introduzione Nell estate 2001 in località Tessera (Venezia), durante i lavori di ampliamento dell aeroporto Marco Polo, è stata effettuata un indagine archeologica su una superficie di circa 600 metri quadrati 1. Le tracce antropiche più antiche sono riferibili a una fase datata tra la fine del III secolo a.c. e il II secolo a.c. i cui materiali ceramici, di varia tipologia, sono in parte riconducibili a una stipe votiva. L area, dopo una fase di utilizzo agrario, in un momento successivo (fase V) è diventata un area necropolare caratterizzata da nove tombe a cassetta; la lunghezza delle strutture funerarie, compresa tra 51 e 80 cm, indica che gli inumati dovevano essere infanti deceduti entro il primo anno di vita, tranne il defunto della tomba 11 a cui è stata assegnata un età compresa tra gli 8 e i 10 anni; la modalità principale di sepoltura è l inumazione ma solo quattro delle nove strutture identificate hanno restituito resti scheletrici umani. L assenza, o a volte la scarsezza, di corredo testimonierebbe che la necropoli era adibita alla sepoltura di infanti appartenenti a ceti sociali poveri. L arco cronologico di utilizzo della necropoli potrebbe essere inserito in un periodo compreso tra il II secolo a.c. e la prima età imperiale (I-II secolo d.c.) ma lo stu- 1 Lo scavo è inedito e tutte le informazioni riportate in questa sede sono state ricavate dalla documentazione conservata presso l archivio del Museo Archeologico Nazionale di Altino. dio dei materiali archeologici, a oggi inedito, consentirebbe probabilmente una datazione più precisa. A questa fase stratigrafica appartengono anche due deposizioni animali corrispondenti alla tomba 5 (doppia inumazione di un bovino e un cane sovrapposti) e alla tomba 13 (deposizione singola di un cane) 2. La doppia deposizione animale della tomba 5 Gli scheletri (Fig. 1) di un bovino (Bos taurus L., 1758) e di un cane (Canis familiaris L., 1758) erano deposti all interno di una depressione, posizionata nell angolo settentrionale dell area scavata; questa struttura, definita tomba 5, si presentava di forma quadrangolare con angoli fortemente arrotondati, margini netti, pareti svasate, fondo concavo e diametro di circa cm 130x100; la fossa è stata sigillata in antico da un riporto di terreno composto in forma di tumulo (Fig. 2). Il cane, deposto sopra il bovino, giaceva sul fianco sinistro con le zampe rannicchiate in atteggiamento di riposo, il cranio rivolto a nord e il corpo lungo l asse nord-sud. Il bovide sembra essere stato adagiato nella fossa sul dorso e si presenta parzialmente in connessione, con il collo torto in una posizione innaturale, a formare un angolo di 180º, con la fronte rivolta a sud/sud-ovest. 2 I resti del cane della tomba 13, in pessime condizioni di conservazione, non hanno permesso di effettuare analisi archeozoologiche.

222 M. Bon, L. Piovesan Fig. 1. Tessera: doppia deposizione di cane e bovino. I reperti, pre-consolidati in situ, sono stati trasportati al Museo di Storia Naturale di Venezia, dove sono stati sottoposti a pulitura, consolidamento, restauro e dove sono attualmente depositati. Il cane Lo scheletro del cane è stato recuperato quasi intero, in perfetta connessione anatomica. Il cranio presenta una depressione fronto-nasale poco sviluppata, splancnocranio e neurocranio allungati e proporzionati, cresta sagittale poco robusta (Figg. 3-4). La lunghezza totale del cranio (mm 194,3) fa rientrare l esemplare nel gruppo dei cani a muso lungo (Wagner 1930) e di taglia medio-grande (Hasebe 1924). In base al grado di obliterazione delle suture del cranio e all usura dentaria, è possibile affermare che l individuo fosse un adulto di circa 3-4 anni. Dalle analisi morfometriche e dai confronti attuati (Fig. 5) emerge che il cane fosse un esemplare di taglia media, alto circa 52 cm al garrese (Koudelka 1885; Harcourt 1974), di aspetto osseo snello e fisicamente, con tutta probabilità, longilineo. Il bovino Fig. 2. Rilievo della doppia deposizione animale. Dalla posizione dello scheletro nella fossa si può ipotizzare che l animale sia stato prima disarticolato e poi posto in situ; quasi tutti gli elementi scheletrici sono stati recuperati integri; sono stati rinvenuti frammentati il cranio,

Deposizioni animali in fosse rituali: il caso della necropoli di Tessera (II sec a.c - I sec. d.c) 199; min. attuale: mm 212) (Dottrens 1947). Le uniche tracce antropiche, probabilmente riferibili a una procedula colonna vertebrale e il bacino. L analisi delle cavicchie ossee e delle ossa metacarpali ha permesso di identificare l esemplare come femminile (Armitage, Clutton Brock 1976; Grigson 1982). Le cavicchie presentano una circonferenza basale di 140 mm, una lunghezza di circa 150 mm (Fig. 6) e una morfologia tipicamente femminile (Grigson 1982). Anche il valore dell indice Bd/GL (larghezza dell estremità distale / lunghezza totale) dei metacarpi rientra nella gamma di valori attribuiti da Dottrens (1947) a esemplari femminili. Il tessuto osseo delle cavicchie si presenta compatto ma al tatto non ancora ruvido, caratteristica tipica di un individuo con età maggiore di dieci anni (Armitage 1982). Anche il grado di usura dentaria conferma la senilità dell individuo: gli incisivi si mostrano più usurati rispetto ai molari (Fig. 7), caratteristica collegabile alle condizioni di pascolo (White 1970). L altezza al garrese risulta di mm 1140 (Matolcsi 1970). La lunghezza delle ossa degli arti corrisponde a quella di altri bovini di età romana rinvenuti in area montana a San Candido, in Val Pusteria (Riedel 1983) e a Mezzocorona (Riedel, Rizzi 1994), mentre si discosta nettamente dai grandi bovini di età romana imperiale rinvenuti in importanti centri padani quali Volano (Riedel, Scarpa 1988), Aquileia e Altino (Riedel 1985). Infine, rapportando il valore della lunghezza dei metacarpi del bovino di Tessera alle dimensioni degli animali attuali, esso risulta nettamente inferiore alla minima riferita alle mucche (Tessera: mm 223 Fig. 3. Cane: cranio in visione laterale. Fig. 4. Cane: cranio in visione superiore. Fig. 5. Rapporto tra indice di snellezza (calcolato sul femore) e altezza al garrese, e confronto con altri cani del periodo romano e con alcune razze attuali.

224 M. Bon, L. Piovesan Fig. 6. Bovino: cavicchia ossea. Fin dal loro ritrovamento le deposizioni animali di Tessera sono state considerate peculiari, sia per la tipologia del sito, una necropoli di infanti, sia per la presenza contestuale del bovino e del cane. La doppia deposizione animale è da ritenersi intenzionale e connotata da significati simbolici e non può essere riconducibile a pratiche rituali di tipo alimentare. Lo sfondamento del cranio risulta essere l ipotesi più plausibile riguardo la modalità di uccisione del bovino mentre il cane non presenta a livello osseo tracce di morte violenta (es. tagli, fendenti o fratture). Il cane è un individuo adulto (3-4 anni) di corporatura snella, con il muso allungato e dimensioni medio-grandi (altezza al garrese cm 52), comparabile con gli esemplari del periodo compreso fra la tarda età del Ferro e la prima romanità, presentando dimensioni maggiori rispetto al range propriamente romano (De Grossi Mazzorin, Tagliacozzo 2000). Per quanto riguarda il bovino, è emerso che si trattava di una femmina di età senile, con un altezza al garrese di cm 114 comparabile a quella delle razze montane; questa osservazione ha permesso di ipotizzare l appartenenza del bovino di Tessera alla razza autoctona altinate (Cevae) citata da Columella 3. Un altro caso (Castella, Flutsch 1990) in cui si ritrova una doppia deposizione di bovino e cane è un santuario gallo-romano datato tra il I e il II secolo d.c. scoperto ad Avenches (Svizzera); tuttavia, non essendo stato effettuato uno studio archeozoologico sulle ossa, né identificata la divinità alla quale era dedicata la struttura cultuale, non è possibile utilizzarlo come parallelo interpretativo. Per quanto attiene le singole deposizioni di cani, queste sono attestate prevalentemente nelle regioni dell Italia centrale, mentre l usanza di inumare singolarmente bovini sembra circoscritta al territorio veneto e all area centro-europea (Svizzera, Austria); quest ultimo dato, per quanto riguarda il sacrificio bovino in ambito funerario, concorre a identificare una ritualità non tipicamente romana. La possibilità che le deposizioni di Tessera siano col- Fig. 7. Bovino: serie di incisivi. ra di scuoiamento, sono rinvenibili nelle ossa metapodiali (Figg. 8-9). Conclusioni Fig. 8. Bovino: metatarso con segni di macellazione. Fig. 9. Bovino: metacarpo con segni di macellazione. 3 Columella, De Re Rustica, VI 24, 5.

Deposizioni animali in fosse rituali: il caso della necropoli di Tessera (II sec a.c - I sec. d.c) legate a reminescenze di rituali di matrice pre-romana è un ipotesi coerente al contesto sociale e culturale del sito di Altino, luogo cardine per le rotte mercantili adriatiche dal V secolo a.c., nel quale è attestata la presenza di diverse componenti etniche (venetiche e celtiche, etrusco-padane, centro-italiche ed ellenistiche); inoltre nel periodo di romanizzazione nell area si è verificato un incremento della popolazione e l emporio veneto è diventato uno dei maggiori scali commerciali romani (Dorigo 1994; Cresci Marrone, Tirelli 2003). Una situazione così diversificata è il risultato sicuramente di una pluralità di pratiche religiose differenti fra loro ma che potevano presentare una connotazione sincretistica, come nel caso del rituale di fondazione della Porta-Approdo di Altino (Fiore, Tagliacozzo 2004; Tirelli 2004). Ringraziamenti Si ringraziano per la preziosa collaborazione: Làszlo Bartosiewicz, Jacopo De Grossi Mazzorin, Ivana Fiore, Alessandra Facciolo, Paolo Reggiani, Leonardo Salari, Antonio Tagliacozzo, Margherita Tirelli. Bibliografia Armitage P. 1982. A System for Ageing and Sexing the Horn Cores of Cattle from British post-medieval Sites with special Reference to unimproved British Longhorn Cattle. In B. Wilson, C. Grigson, S. Payne (eds.), Ageing and Sexing Animal Bones from Archaeological Sites. BAR British Series 109, Oxford: 37-54. Armitage P., Clutton Brock J. 1976. A System for Classification and Description of the Horn Cores of Cattle from Archaeological Sites. Journal of Archaeological Sciences, 3: 329-348. Castella D., Flutsch L. 1990. Sanctuaires et monuments funéraires à Avenches en Chaplix V.D. Archeologia Svizzera, 13: 2-30. Cresci Marrone G., Tirelli M. (a cura di) 2003. Produzioni, merci e commerci in Altino preromana e romana. Studi e ricerche sulla Gallia Cisalpina, Quasar ed., Roma. De Grossi Mazzorin J., Tagliacozzo A. 2000. Morphological and Osteological Changes in the Dog from the Neolithic to the Roman Period in Italy. In S. J. Crockford (ed.), Dogs through Time: an Archaeological Perspective. BAR International Series 889, Oxford:141-161. Dorigo W. 1994. Venezie sepolte nella terra del Piave. Duemila anni fra il dolce e il salso. Roma. 225 Dottrens E. 1947. Les ossements de Bos taurus brachyceros Rutim. et de Bos primigenius Boj. In P. Revilliod, E. Dottrens, La faune néolitique de la couche profonde de Saint-Aubin. Revue Suisse de Zoologie 54, 22 : 459-544. Driesch A. von den 1976. A Guide to the Measurement of Animal Bones from Archaeological Sites. Peabody Museum Bulletins 1, Cambridge. Fiore I., Tagliacozzo A. 2004. I reperti faunistici provenienti da fosse di fondazione del complesso monumentale della porta di Altino. In M. Fano Santi (a cura di), Studi di archeologia in onore di Gustavo Traversari, 2. Roma: 865-870. Grigson C. 1982. Sexing Neolithic Domestic Cattle Skulls and Horncores. In B. Wilson, C. Grigson, S. Payne (eds.), Ageing and Sexing Animal Bones from Archaeological Sites. BAR British Series 109, Oxford: 25-36. Harcourt R. A. 1974. The Dog in Prehistoric and Early Historic Britain. Journal of Archaeological Science 1: 151-175. Hasebe K. 1924. Uber die Schadel und Unterkiefer von den steinzeitlich Japanischen Hunderassen, Sendai. Arbeiten der Anatomische Institution der Kaiserlich-Japanische Universität. Koudelka L. 1885. Das Verhältnis der Ossa Longa zur Skeletthöhe den Säugentieren. Verhandl. d. Naturforsch. Ver. 24: 127-153. Matolcsi J. 1970. Historische Eforschung der Körpergrösse des Rindes auf Grund von ungarischen Knochenmaterial. Zeitschrift für Tierzüchtung und Züchtungsbiologie 87 (2): 89-137. Riedel A. 1983. Tierfunde einer römischen Fundstätte von Innichen. Padusa, 19: 3-18. Riedel A. 1985. Die Fauna von Altino (Venetien) im Verhältnis zu den Faunen nordostitaliens und der Alpenländer. Razprave IV, Razreda SAZU, 26: 131-146. Riedel A., Scarpa G. 1988. Resti animali di un complesso produttivo di età tardoromana a Volano. Annali dei Musei civici di Rovereto, 4: 37-54. Riedel A., Rizzi J. 1994. Resti faunistici domestici e selvatici: produzione e consumo. In E. Cavada (a cura di), Archeologia a Mezzocorona. Documenti per la storia del popolamento rustico di età romana nell area atesina, Bolzano: 233-246. Tirelli M. 2004. La porta-approdo di Altinum e i rituali pubblici di fondazione: tradizione veneta e ideologia romana a confronto. In M. Fano Santi (a cura di), Studi di archeologia in onore di Gustavo Traversari, 2. Roma: 849-870. Wagner K. 1930. Rezente Hunderassen: eine osteologische Untersuchung Skriften utgitt av Det Norske Videnskaps. Akademi i Oslo, Mathematisk-Naturvidenskapelig klasse, 9. White K. D. 1970. Roman farming. Thames & Hudson ed., London.

226 M. Bon, L. Piovesan Appendice: misure Le misure, riportare in mm, sono state prese in accordo a quanto stabilito da A. von den Driesch (1976) e riportate qui di seguito suddivise cronologicamente per specie animale ed elemento scheletrico. Le abbreviazioni usate per indicarle sono quelle in lingua inglese adottate dall Autrice. L asterisco (*) indica valori approssimati al millimetro dovuti a frammentazione. Canis familiaris L. Cranio: (1)=194,3 (2)=183,3 (7)=92,1 (8)=98 (15)= 68,8* (18)= 12,1* (23)= 66,1 (25)= 38,5 (26)=52,6 (27)= 20 (29)=53 (30)=102,9 (31)= 33,2 (32)= 42,1 (33)= 35,1 (36)= 36,1 (37)=28,3 (38)= 59,7 (40)= 48,1 Scapola dx: HS=136,1 DHA=124,2 SLC=24,4 GLP=28,9 LG=25,1 BG=17,7 Omero dx: GL=158 GLC=150,7 Dp= 39,1 SD= 12,6; Omero sx: GL=157,2 GLC=150,6 Dp=39,3 SD= 12,8 Bd=31,5 Radio dx: GL=158,4 Bp=17,3 SD=11,7 Bd=22,4; Radio sx: GL=158,3 Bp=16,9 SD=11,6 Bd=22,6 Ulna dx: SDO=20,4 DPA=22,2; Ulna sx: GL= 191,6 SDO=21 BPC=15,1 DPA=23,6 Metacarpo I dx: GL=19,2 Bd=5,4; Mc II dx: GL=54,4 Bd=8,4; Mc III dx: GL=62,4 Bd=8,2; Mc IV dx: GL=61,7 Bd=8,1; Mc V dx: GL=51,5 Bd=7,6; Mc I sx: GL=19,6 Bd= 5,4; Mc II sx: GL=54,6 Bd=8,2; Mc III sx: GL=62,4 Bd=8,2; Mc IV sx: GL=61,9 Bd=8; Mc V sx: GL=51,9 Bd=8,5 Pelvi dx: SH= 18,4 SB= 8,6 LAR=19,3; Pelvi sx: SH=18,6 SB=8,3 LAR=19,5 Femore dx: GL=171,3 Bp=34,5 SD=12,3 Bd=29,7 GLC=170,4 DC=18,4; Femore sx: SD=11,9 Bd=29,2 GLC=171,6 DC=18,1 Tibia dx: GL=177,7 Bp=32,3 SD=11,1 Bd=21,3; Tibia sx: Bp=32,8 SD=11,5 Metatarso II dx: GL=62,7 Bd=7,6; Mt III dx: GL=70,9 Bd=8,1; Mt IV dx: GL=72 Bd=7,6; Mt II sx: GL=62,1 Bd=7,6; Mt III sx: GL=69,8 Bd=8,4; Mt IV sx: GL=70,9 Bd=7,8 Bos taurus L. Omero dx: GL=275 Bp=91,6 SD=31,8 Bd=73 BT=64,4 GLC=240 Scapola dx: GLP=60,7 LG=5,1 BG=43,6; Scapola sx: DHA=340* GLP=58,2 LG=50,7 BG=44,3 Radio sx: GL=260 Bp=71,4 SD=35,8 Metacarpo dx: GL=199 Bp=51,4 SD=28,9 Bd=53,4 DD=19,8; Metacarpo sx: GL=199 Bp=51,5 SD=28,7 Bd=53 DD=20,3 Sacro: GL=240* GB=165* BFcr=56,4 HFcr=24,7 Femore dx: GL=343 Bp=101,4 SD=30,9 Bd=83,2 DC=40,8 Tibia dx: GL= 329 Bp=83,9 SD=33,3 Bd=54,1 Metatarso dx: GL=215,6 Bp=44,2 SD=22,9 Bd=51,6; Metatarso sx: GL=215 Bp=43,6 SD=23,3 Bd=50 Astragalo dx: GLl=59,9 GLm=53,4 Bd=37,9 Dm=31,1 Dl=34,2; Astragalo sx: GLl=59,3 GLm=53,5 Bd=37,7 Dm=29,9 Dl=33,4 Calcagno dx: GL=119,9; Calcagno sx: GL=120,1 Falangi prossimali: Glpe=53,9 Bp=26,8 Sd=22,1 Bd=23,6; Falangi mesiali: GL=36,7 Bp=26 Sd=20,5 Bd=22,6; Falangi distali: DLS=66,8 Ld=47,7 MBS=19,7