COMUNE DI ANZOLA Giovedì, 21 aprile 2016

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COMUNE DI ANZOLA Giovedì, 21 aprile 2016

COMUNE DI ANZOLA Giovedì, 21 aprile 2016 Cultura e turismo 21/04/2016 La Repubblica (ed. Bologna) Pagina 14 CARLO DI CARLO GELATO NIGHT 1 Economia e lavoro 20/04/2016 Bologna2000 Costruzioni, la ripresa (forse) c' è ma non si vede. I numeri Lapam... 2 Infrastrutture, viabilità e trasporti 21/04/2016 La Repubblica (ed. Bologna) Pagina 1 Anzola vieta le auto di notte "C' è troppa... 4 21/04/2016 La Repubblica (ed. Bologna) Pagina 7 MICOL LAVINIA LUNDARI Il paese delle lucciole mette il coprifuoco "Niente auto di notte ok solo... 5 21/04/2016 La Repubblica (ed. Bologna) Pagina 7 I precedenti 7 21/04/2016 La Repubblica (ed. Bologna) Pagina 7 LA SCHEDA 8 21/04/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 9 BEDA ROMANO Flessibilità di bilancio sulla sicurezza 9 21/04/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 11 VINCENZO CHIERCHIA La sfida su fisco, fondi Ue e innovazione 11 21/04/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 16 GIANNI TROVATI Per la zona franca domande a Invitalia entro il 16 maggio 12 21/04/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 22 PAOLA PIEROTTI Pisa punta sulla «sostituzione» edilizia 14 21/04/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 41 CRISTIANO DELL' OSTE Per il Catasto riordino senza rincari 16 21/04/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 43 ANGELO BUSANI Prima casa con limite comunale 18 21/04/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 44 GIOVANNI PARENTE Equitalia, stop alle cartelle nel periodo di Ferragosto 20 21/04/2016 Italia Oggi Pagina 27 GIORGIA PACIONE DI BELLO Ombre sul codice degli appalti 22 21/04/2016 Italia Oggi Pagina 31 FRANCESCO CERISANO Acqua, un minimo gratis a tutti 23 21/04/2016 Italia Oggi Pagina 31 Catasto a gettito invariato 25 21/04/2016 Italia Oggi Pagina 31 MATTEO BARBERO Consuntivi 2015 da trasmettere col sistema Sirtel 26

Pagina 14 La Repubblica (ed. Bologna) Cultura e turismo GELATO NIGHT Alle 19 alla Carpigiani di Anzola, "Gelato Flower Night", aperitivo a base di gelato e laboratorio di composizione floreale, costo 35 euro, info 0516505306. CARLO DI CARLO 1

20 aprile 2016 Bologna2000 Economia e lavoro Costruzioni, la ripresa (forse) c' è ma non si vede. I numeri Lapam non sono incoraggianti "Il 2015 ha fatto registrare una ripresa nel settore immobiliare ma non è certo sufficiente a compensare la perdita registrata dal 2009 e questo pesa anche sulle imprese artigiane specializzate in lavori di costruzione:a Reggio Emilia sono 9.707 imprese artigiane nel comparto costruzioni con una perdita di 1.489 imprese dal 2009 al 2015 pari al 13,3% e 252 nel periodo 2014 2015 pari a 2,5%, sostanzialmente in linea con il calo a livello regionale. Il valore aggiunto prodotto dalle imprese di costruzione in provincia di Reggio Emilia, in questo caso tra il 2008 e il 2013, ha raggiunto un 35% passando dai 1.107 milioni del 2008 ai 720 del 2013, con una calo di 387,2 milioni di euro "Questa dimensione di perdita del valore di produzione, di numero di imprese e di occupati, in un settore come le costruzioni, pur segnando un rallentamento del trend negativo ed alcuni timidi segnali di inversione della tendenza, da l' idea dell' impoverimento diffuso che la crisi ha generato in questi anni sul nostro territorio". Così il presidente di Lapam Confartigianato Comparto Costruzioni, Roberto Ferrari commenta i dati dell' analisi del Centro Studi di Confartigianato Lapam. Tra il 2009 e il 2015 anni hanno chiuso i battenti ben 4.783 imprese artigiane, con un calo del 9,4%, superiore alla media italiana a 8,1%, che pone l' Emilia Romagna al 9 posto in Italia. A gennaio 2016 la produzione nel comparto costruzioni ha registrato, rispetto al mese precedente, un calo dell' 1,5%. In positivo l' andamento nella media del trimestre novembre 2015 gennaio 2016 che ha registrato un aumento della produzione dell' 1,9% rispetto al trimestre precedente. Il consuntivo del 2015 vede la produzione nelle Costruzioni segnare, al netto degli effetti di calendario, una flessione tendenziale dell' 1,9% rispetto al 2014, la meno intensa registrata dal 2010 a oggi. "Nelle Costruzioni assumono una specifica centralità le politiche di incentivazione della manutenzione degli immobili continua Ferrari. Nell' ultimo biennio le manovre di bilancio (Leggi di stabilità 2015 e 2016 ) hanno sostenuto l' ecobonus e le agevolazioni sulle ristrutturazioni mettendo a disposizione risorse nel triennio 2016 2018 pari a 2.332 milioni di euro, una media di 777 milioni all' anno equivalente allo 0,6% degli investimenti fissi lordi nelle Costruzioni". Nel corso del 2015 si registrano ritenute d' acconto per 1.624 milioni di euro che sottendono spese per ristrutturazioni e per risparmio energetico sostenute dalle famiglie per 24.766 milioni di euro. "Questo è proprio il segno che quanto andiamo dicendo da anni sull' opportunità di rendere strutturale questa forma di incentivo è giusto conclude il presidente Continua > 2

20 aprile 2016 < Segue Bologna2000 Economia e lavoro Lapam Comparto Costruzioni L' effetto volano per il settore e per il mercato interno è evidente". 3

Pagina 1 La Repubblica (ed. Bologna) Infrastrutture, viabilità e trasporti Anzola vieta le auto di notte "C' è troppa prostituzione" MICOL LAVINIA LUNDARI C' È un Comune alle porte di Bologna che rischia il coprifuoco per la prostituzione. La giunta di centrosinistra di Anzola, eletta tre anni fa con il 66% dei consensi, sta progettando una zona a traffico limitato notturna con sei varchi di sorveglianza, dalle 22.30 alle 4.30 del mattino, in cui i soli a poter transitare lungo la via Emilia saranno i residenti. Fuori chi non è del posto, salvo che venga in visita a un abitante: ma per evitare la multa di 85 euro, chi lo ospita dovrà fornire al Comune la targa dell' auto entro 48 ore. A PAGINA VII. 4

Pagina 7 La Repubblica (ed. Bologna) Infrastrutture, viabilità e trasporti Anzola. Il sindaco pd Veronesi vuole le telecamere per mettere freno alla prostituzione Multe da 85 euro ai trasgressori. Ma cresce la protesta Il paese delle lucciole mette il coprifuoco "Niente auto di notte ok solo ai residenti" C' è un Comune alle porte di Bologna che rischia il coprifuoco. La giunta di centrosinistra di Anzola (12mila abitanti fra centro e frazioni), eletta tre anni fa con il 66% dei consensi, sta progettando una zona a traffico limitato notturna con sei varchi di sorveglianza, dalle 22.30 alle 4.30 del mattino, in cui i soli a poter transitare lungo la via Emilia saranno i residenti. Fuori chi non è del posto, salvo che venga in visita a un abitante: ma per evitare la multa di 85 euro, chi lo ospita privato cittadino, albergo, ristorante o gelateria dovrà fornire al Comune la targa dell' auto entro 48 ore. Un provvedimento che sta suscitando un vespaio di reazioni le più rumorose sono quelle negative e che potrebbe scattare già a fine estate, appena arrivato il via libera definitivo del ministero dell' Interno che per ora si è limitato a un pre parere positivo. Il progetto di chiudere il centro di Anzola ai forestieri che necessariamente, per andare da Bologna verso Modena o viceversa, dovranno percorrere la bretella esterna viene giustificato dal sindaco Giampiero Veronesi con una serie di motivi. Il primo è il più tangibile ed evidente: la prostituzione su strada. Un fenomeno che la stessa giunta ha già provato a contrastare dall' anno scorso con il divieto di sosta e di fermata su 4 km di via Emilia (160 euro di sanzione), e che ha dato qualche pallido risultato («Abbiamo abbassato la presenza del 30 35%, ma sapevamo che così non l' avremmo sconfitta»). Ora dal tardo pomeriggio all' alba si contano, secondo i dati del Comune, una trentina di "lucciole", perlopiù vittime di tratta, che si appostano alle fermate degli autobus vicino ai capannoni industriali e al supermercato. Un' altra ragione è l' ordine pubblico: i dati della microcriminalità ad Anzola non sono allarmanti, anzi in linea con altre realtà simili, «ma è comunque vero spiega il sindaco che dei 91 furti avvenuti nel primo trimestre dell' anno il 90% è stato compiuto di notte». Infine, la giunta teme un aumento radicale del traffico notturno, complici l' apertura dello stabilimento della Philip Morris a Crespellano (a meno di due km in linea d' aria dal centro di Anzola) e l' inaugurazione del casello di Valsamoggia sulla A1. Motivazioni che tuttavia, alle assemblee organizzate dal Comune fra incontri coi cittadini, i dipendenti Continua > 5

Pagina 7 < Segue La Repubblica (ed. Bologna) Infrastrutture, viabilità e trasporti comunali, i sindacati, gli albergatori e gli esercenti alla fine del mese saranno una quindicina non sembrano finora aver convinto la popolazione. Larga parte di chi ha presenziato ai primi incontri ritiene che la spesa, 182 mila euro fra progetto preliminare e acquisto e installazione degi occhi elettronici, sia ingiustificata: «Tutto questo per spostare dieci lucciole», ha ribadito più d' uno martedì sera a Lavino, la frazione che più di ogni altra rischia di pagare il conto. Già, perché c' è anche il tema degli abitati limitrofi: esclusi dal provvedimento della ztl, «visto che quest' anno non ci sono i fondi», ma che rischiano ricadute negative dal coprifuoco in centro: per esempio, che le prostitute si spostino un po' più in là lungo la via Emilia, per stabilirsi nel centro di Lavino o a Ponte Samoggia. Tanto che, alla platea di Lavino, il sindaco ha promesso che nel 2017, dopo un anno di rodaggio ad Anzola centro, la ztl notturna sarà estesa proprio alle due frazioni. Ma le perplessità non riguardano solo le strategie di contrasto del mercato del sesso. Molti, infatti, contestano il principio di fondo del progetto: «La nostra è una giunta di sinistra, ma cosa sarebbe successo se l' avesse proposto un sindaco della Lega?», hanno tuonato in più occasioni i cittadini. La giunta a ogni incontro cerca di ribattere alle accuse la pagina Facebook della cittadinanza sta vivendo un' impennata di traffico con delle slide che puntano a minare le critiche. Che riguardano una miriade di questioni: dalla violazione della privacy sulle frequentazioni degli abitanti di Anzola, al rischio di ghettizzazione di un Comune dormitorio che invece avrebbe bisogno di aprirsi, «proprio quando arriva la Philip Morris con 1.200 lavoratori e con tutto il suo indotto», come ha sottolineato una barista di Lavino molto preoccupata per il suo locale. Una proposta che potrebbe trovare più consenso è quella di ridurre il progetto alla sola vigilanza h24 di due telecamere ai confini del centro che rilevino il passaggio di auto rubate, non assicurate o non revisionate. Ma, avverte il sindaco difendendo il suo Grande Fratello, «non risolveremmo molti dei nostri problemi». A ogni occasione Veronesi ribadisce che «nulla è già stato deciso, vogliamo tastare il polso delle persone». Ma, precisa, «chi si presenta alle assemblee è chi è più arrabbiato, non i favorevoli». Quindi, come verificare il vero gradimento della cittadinanza su un progetto che avrà un forte impatto sulle sue abitudini? «Le strade sono due», suggerisce l' assessore Danilo Zacchiroli: «O decidiamo che il paese non è maturo per questo progetto, e magari si farà fra dieci anni, oppure teniamo duro e lo portiamo avanti, perché siamo stati chiamati a governare, con tutti i rischi del caso». Il primo dei quali, il più prevedibile, si chiama "rielezione". RIPRODUZIONE RISERVATA MICOL LAVINIA LUNDARI 6

Pagina 7 La Repubblica (ed. Bologna) Infrastrutture, viabilità e trasporti I precedenti DIVIETO DI SOSTA Lo scorso anno, per contrastare la prostituzione, il Comune di Anzola ha introdotto il divieto di sosta e di fermata lungo un tratto di 4 km della via Emilia. Il mercato del sesso è calato del 30 35%, ma più che altro spostandosi in altri tratti di strada non soggetti al divieto. Ogni giorno resta in zona una trentina di lucciole LE ZONE A LUCI ROSSE Con Sergio Cofferati sindaco, l' allora assessore Libero Mancuso elaborò un progetto che prevedeva la creazione di zone a luci rosse nella città di Bologna. La caratteristica del piano era di istituire una rotazione tra i quartieri, in modo da dividere gli effetti della prostituzione tra le diverse zone della città ed evitare la creazione di ghetti. Il progetto suscitò un dibattito intenso e proteste da parte dell' opposizione, poi cadde nel nulla. 7

Pagina 7 La Repubblica (ed. Bologna) Infrastrutture, viabilità e trasporti LA SCHEDA IL PROGETTO L' amministrazione comunale di Anzola (12mila abitanti con le frazioni) sta illustrando ai ctttadini il piano che prevede il divieto di circolazione notturna per i non residenti dalle 22,30 alle 4,30 del mattino. I varchi con le telecamere saranno sei, la multa per i trasgressori ammonta a 85 euro. La spesa complessiva del progetto è di quasi 200mila euro. Il Comune con questa iniziativa intende combattere la prostituzione e contrastare il femoneno dei furti e delle rapine nelle case, soprattutto durante la notte. 8

Pagina 9 Il Sole 24 Ore Flessibilità di bilancio sulla sicurezza Apertura della Commissione europea sulle spese straordinarie sostenute per contrastare il terrorismo BRUXELLES Le due emergenze di questi ultimi mesi l' immigrazione e il terrorismo stanno lentamente cambiando il clima di politica economica nella zona euro. Ieri, presentando un aggiornamento della strategia comunitaria relativa alla sicurezza, la Commissione europea ha annunciato che intende valutare con magnanimità le spese nazionali dedicate alla protezione dei cittadini. In sé, è probabile che per molti paesi le somme in ballo siano limitate, ma la valenza politica della scelta è innegabile. «La protezione ha un costo, sia in termini di intelligence, mantenimento dell' ordine, forze armate o rafforzamento delle infrastrutture», spiega la Commissione in un rapporto di 17 pagine pubblicato ieri qui a Bruxelles. «Questi costi vanno considerati alla luce dei danni umani e materiali che i criminali possono provocare. Sulla scia della minaccia che incombe sull' Unione europea, la Comissione proporrà di usare la flessibilità concessa dal Patto di Stabilità e di Crescita». In questo senso, l' esecutivo comunitario intende considerare con magnanimità «eventi insoliti fuori dal controllo del governo quando si tratta di valutare spese di bilancio addizionali legate direttamente a questa minaccia». Di più, nel suo rapporto, la Commissione non dice. Precisa, tuttavia, che il nuovo approccio verrà utilizzato fin da maggio quando è prevista una analisi approfondita delle Finanziarie per il 2016 e la pubblicazione di nuove raccomandazioni paese. L' esecutivo comunitario vuole negoziare il nuovo approccio con i governi nazionali, forse perché teme alzate di sopraciglia da parte di alcuni paesi, preoccupati da nuova incontrollata discrezionalità. Il Patto permette deviazioni di bilancio per spese eccezionali, indipendentemente dal livello del deficit. Si deve presumere che, per essere considerato, l' aumento della spesa pubblica in sicurezza debba essere temporaneo, e non strutturale. Nella pratica, la differenza non è sempre facile da evidenziare. La scelta di optare per maggiore margine di manovra quando si tratta di valutare spese per la sicurezza giunge dopo i due drammatici attentati terroristici, di Parigi in novembre e di Bruxelles in marzo. In questi ultimi tempi, Francia e Belgio hanno aumentato la spesa pubblica per meglio proteggere i loro cittadini. La magnanimità di bilancio per via della sicurezza si aggiunge alla flessibilità legata alle riforme strutturali, all' andamento dell' economia, agli investimenti e alla spesa per i rifugiati. La comunicazione di ieri giunge in un momento delicatissimo: a poche settimane dalla metà di maggio Continua > 9

Pagina 9 < Segue Il Sole 24 Ore quando la Commissione europea dovrebbe giudicare le Finanziarie per il 2016. L' Italia ha chiesto molta flessibilità di bilancio (pari allo 0,8% del Pil). Non si può escludere che questo nuovo approccio venga in aiuto alle parti per trovare un accordo. Terrorismo, immigrazione, potenziale uscita della Gran Bretagna dall' Unione sono tutti fattori di incertezza politica che dovrebbero indurre al compromesso. «Attenzione, però, a non sovrastimare gli ammontari che potrebbero essere valutati con maggiore magnanimità. Spesso si tratta di somme piccole», spiegava ieri un esponente comunitario. Nel suo pacchetto, Bruxelles ha esortato nuovamente i Ventotto a fare passi avanti nella collaborazione contro il terrorismo. In particolare, proprio oggi i Ventotto dovrebbero dare il loro benestare finale alla creazione di un primo embrione di banca dati dei passeggeri aerei, dopo il voto giovedì scorso in Parlamento. RIPRODUZIONE RISERVATA. BEDA ROMANO 10

Pagina 11 Il Sole 24 Ore L' ANALISI La sfida su fisco, fondi Ue e innovazione La vitalità del tessuto delle Pmi al Sud è un segnale importante. Una tendenza che va sostenuta e amplificata con gli opportuni strumenti. Certo, vanno affrontati molti nodi importanti come la frammentazione del tessuto delle imprese, la sottocapitalizzazione, le relazioni complesse con il sistema del credito, l' accesso ai mercati internazionali, il tasso di innovazione. Un banco di prova importante è dunque costituito dall' utilizzo dei fondi europei. Le risorse messe in campo da Bruxelles sono un elemento cruciale, perché costituiscono un moltiplicatore della dinamica delle aziende, aiutano gli investimenti nei settori avanzati, a tutto vantaggio della competitività e della riduzione dei divari territoriali e di competitività. Il credito di imposta per gli investimenti e le misure di finanza per la crescita costituiscono ulteriori opportunità per le Pmi al Sud. Non va dimenticato che in Campania e Puglia lepmi esprimono dinamiche degli investimenti anche superiori alla media nazionale. Insomma, il dinamismo del Sud va consolidato con l' utilizzo di tutte le opportunità Sotto questo profilo il Governo, le Regioni e le amministrazioni locali, la rete formativa e di ricerca, le strutture di promozione dell' innovazione e della internazionalizzzione hanno compiti strategici in un momento chiave della congiuntura dell' economia. Il compito di aiutare il vitale tessuto delle Pmi a consolidare gli obiettivi di competitività per dare slancio a tutto il Paese. RIPRODUZIONE RISERVATA. VINCENZO CHIERCHIA 11

Pagina 16 Il Sole 24 Ore Lombardia. Triplo bonus alle mini imprese Per la zona franca domande a Invitalia entro il 16 maggio MILANO Parte anche in Lombardia il meccanismo della zona franca urbana per le micro imprese che operano nei Comuni colpiti dal sisma del 2012. Per inviare le domande, tramite la piattaforma telematica di Invitalia (https://agevolazionidgiai.invitalia.it)c' è tempo fino al 16 maggio, ma le prime richieste arrivate confermano il problema di "sovradimensionamento" già riscontrato in Emilia Romagna, dove la raccolta delle richieste si è chiusa il 31 marzo e si attende la distribuzione dei bonus: vista l' esperienza, al ministero dello Sviluppo economico si sta studiando un nuovo meccanismo che, per il futuro, metta un tetto alle richieste di credito d' imposta per evitare che le agevolazioni si perdono per strada. Ma per capire meglio la questione bisogna andare con ordine. La manovra 2016 riconosce alle microimprese (tetto di 80mila euro di fatturato e 5 dipendenti nel 2014) che lavorano nei Comuni interessati dal terremoto del 2012 un triplice bonus su imposte sui redditi, Irap e Imu. L' aiuto ha la forma del credito d' imposta, e può essere quindi usato in compensazione degli altri pagamenti dovuti dall' impresa al fisco: un sistema di questo tipo fissa "naturalmente" un limite al bonus per ogni impresa, che ovviamente non può ottenere uno sconto superiore alle imposte da pagare. Il tetto di legge, 200mila euro, non va però d' accordo con la dimensione delle imprese interessate, che hanno conti medi da pagare molto più leggeri, ma tocca al singolo contribuente autolimitare la propria richiesta. Il risultato è ovvio: l' ampia maggioranza degli interessati chiede il massimo, anche perché i 200mila euro sono la cifra proposta in automatico dal sistema, con l' obiettivo di ottenere comunque la più alta agevolazione possibile. Un primo monitoraggio delle richieste lombarde, presentato ieri dal ministero dello Sviluppo economico a Gonzaga (Mantova) nell' incontro organizzato da Anci Lombardia con le imprese del territorio, conferma questa dinamica: le prime 100 richieste ammontano a 20 milioni, cioè appunto 200mila euro a testa, mentre in Emilia Romagna, dove la platea è più ampia, le domande valgono in tutto 336 milioni. Qui arriva il primo problema, perché la manovra ha messo a disposizione 20 milioni per l' Emilia Romagna, dove l' agevolazione guarda anche all' indietro perché interessa gli anni d' imposta 2015 e Continua > 12

Pagina 16 < Segue Il Sole 24 Ore 2016, e 4,9 milioni per la Lombardia, per il solo 2016. Dopo la raccolta delle domande, il ministero farà il confronto fra gli importi richiesti e quelli disponibili, e concederà a ogni impresa un credito proporzionale alla domanda: se le imprese chiedono 100 e i fondi a disposizione sono 10, quindi, ognuno otterrà il 10% di quanto chiesto, per cui più le richieste sono pesanti più si abbassa la percentuale concessa. Anche così, però, la distanza fra le dimensioni medie delle imprese interessate e il tetto di legge rischia di essere tale da concedere un bonus comunque superiore a quello che il contribuente può utilizzare, con la conseguenza paradossale che i soldi tornano al bilancio statale: e nemmeno in Emilia Romagna, dove la "zona franca" è biennale, il credito inutilizzato il primo anno può essere trasportato sul secondo. gianni.trovati@ilsole24ore.com RIPRODUZIONE RISERVATA. GIANNI TROVATI 13

Pagina 22 Il Sole 24 Ore focus città Pisa punta sulla «sostituzione» edilizia Pisa sta approvando il piano strutturale d' area: si punta tutto sulla rigenerazione urbana, incentivando progetti di sostituzione edilizia. «Fermeremo ogni iniziativa di espansione e premieremo chi recupera afferma l' assessore all' Urbanistica Ylenia Zambito anche con un aumento di volumetria, ma solo in altezza, per chi innova e fa propri i temi dell' efficienza energetica. Investiremo sull' area di Santa Chiara e sulle tre caserme attualmente di proprietà del Demanio. Entro l' anno sarà aggiudicata la gara per la realizzazione del nuovo ospedale e simultaneamente è previsto il recupero della parte storica», frutto di un masterplan aggiudicato quasi dieci anni allo studio di David Chipperfield. Il Comune crede nel project financing e conta di affidarsi ad un' unica società che sappia sviluppare in sinergia le due operazioni, mettendo quindi a bando anche la manutenzione e la gestione degli edifici. Tra le nuove costruzioni della città c' è il complesso Areanuova, Porta a Mare promossa da Ville Urbane spa, tra via Aurelia e via del Chiassattello, nell' ex area Saint Gobain, prossima alle infrastrutture e a pochi minuti dal centro di Pisa. «Sul planivolumetrico curato da Adolfo Natalini, con la demolizione di tutti i fabbricati esistenti spiega Luca Lemmi, direttore tecnico di Ville Urbane abbiamo già realizzato il 40% dell' intero progetto per un totale di 90 residenze. Mix funzionale dove gli alloggi sono stati allocati per il 75%, o in vendita o con il rent to buy, mediamente a 2.600 euro/mq. Il piano potrebbe prevedere altre 200 residenze, ma stiamo valutando una variazione di destinazione d' uso». Sul fronte delle nuove operazioni residenziali c' è anche il Parco delle Cascine a 800 metri dal Duomo, promosso da Fineuro Costruzione: 44 appartamenti in 4 blocchi di nuova costruzione, 3 ville singole con piscina, una villa trifamiliare e una villa storica recuperata in 9 appartamenti. «In costruzione restano gli ultimi 26 appartamenti e una villa. Gli alloggi spiega Matteo Nannicini sono in vendita a 4.000 euro/mq, 30 appartamenti li avevamo già venduti sulla carta». Tra le operazioni più recenti c' è il recupero dell' ex Palazzo Enel sul Lungarno Pacinotti sviluppato dal gruppo Panchetti e nel centro storico, nella zone delle Piagge, Edicentro del Gruppo Bulgarella ha ultimato invece la riconversione dell' ex convento Frati Bigi: «Ventotto alloggi in vendita da 2.500 a 4.000 euro/mq. È il primo restauro in classe A, nato dalla riconversione di un convento dei salesiani di fine 700 commenta Federico Tumbiolo, consigliere di Edilcentro e abbiamo venduto circa il 70%». Cooper 2000 ha consegnato una trentina di alloggi nel quartiere San Marco, vicino all' aeroporto, e a Pisa Nord Continua > 14

Pagina 22 < Segue Il Sole 24 Ore si sta ultimando un comparto con 34 villette a schiera e appartamenti. Per entrambe le operazioni gli alloggi sono in classe A e sono in vendita a cifre dell' ordine dei 2.300 euro/mq. Più in generale sono le coop le più attive nel recupero delle ex colonie e dell' ex ospedale militare sul litorale pisano. La Consabit di Livorno ha appena finito alcune decine di appartamenti a Calambrone. «Sono stati costruiti 20 alloggi dalla Cooper 2000 e 60 da noi. Sono case in classe A e A1 spiega Stefano Salvadorini, presidente della coop in vendita intorno a 2.800 euro/mq». All' ex ospedale americano è al lavoro la cooperativa di costruttori Clc «ma auspichiamo di non fare nuovi alloggi ha dichiarato Ubaldo Ganetti, presidente della Clc. L' area è satura di residenze, pensiamo a un hotel o anche ad una casa di riposo con servizi annessi». Tra le iniziative private più interessanti in fase di decollo c' è la nuova centralità di via del Chiassatello promossa da Ideafimit e Fondo Atlantic, nell' ex area Piaggio, che ha appena ottenuto il via libera dal Comune. Qui è previsto un piano di recupero convenzionato per nuove residenze e «con il progetto approvato dicono da IdeaFimit al lavoro con Celtic siamo nella fase della commercializzazione dell' area, alla ricerca di un acquirente». Su una superficie complessiva di quasi 30mila mq sono previsti 11mila mq di residenziale, più di 8mila di artigianale e poco più di 2mila di direzionale commerciale. RIPRODUZIONE RISERVATA. PAOLA PIEROTTI 15

Pagina 41 Il Sole 24 Ore Fisco e immobili/il Forum con le Entrate. Al convegno per i 130 anni dell' amministrazione confronto fra i funzionari del Fisco e gli esperti del Sole Per il Catasto riordino senza rincari Il viceministro dell' Economia Casero: il punto fermo è l' invarianza di gettito a livello comunale «L' invarianza di gettito a livello comunale è un punto fermo. Penso che ricominceremo a discutere della riforma del catasto e da qui ripartiremo: l' avevamo deciso all' unanimità». Le parole del viceministro dell' Economia, Luigi Casero pronunciate ieri a Roma al convegno per i 130 anni del catasto suonano come una garanzia per tutti quei proprietari d' immobili che temono nuovi rincari dalla riforma del catasto. E non a caso la precisazione è stata definita «importante» da Confedilizia ieri con un comunicato. Il riordino è stato messo in stand by dal Governo l' estate scorsa, ma ora è richiamato nell' agenda delle riforme dal Def, sia pure con una certa prudenza e dopo la verifica degli effetti distributivi per contribuenti e Comuni, da completare tra il 2016 e il 2018. In attesa delle «scelte politiche che competono al Governo», però, il lavoro dei tecnici non si ferma, come ha ricordato il direttore delle Entrate, Rossella Orlandi. L' obiettivo è arrivare a un sistema integrato in cui sia possibile reperire le informazioni identificative, tecniche e censuarie, oltre a quelle relative alla titolarità degli immobili e al loro valore Omi. Quello del catasto è un «work in progress», ha aggiunto Gabriella Alemanno, vicedirettore delle Entrate, nel corso del dibattito seguìto alla prolusione di Saverio Miccoli, ordinario di Estimo civile all' Università La Sapienza. «Dopo lo stop alla riforma ha spiegato Alemanno ci siamo fermati con le attività di stima degli immobili, ma è proseguita la pulizia delle banche dati». Il che significa individuare le unità immobiliari che si trovano in uno stesso edificio (così da far emergere i classamenti anomali), ma anche ad esempio bonificare le particelle catastali incoerenti: solo nel 2015 ne sono state corrette 671mila. Va in questa direzione anche la pubblicazione della consistenza in metri quadrati delle unità a destinazione ordinaria, scattata il 9 novembre scorso. «Ed è un passaggio che crea anche maggiore partecipazione del cittadino», ha sottolineato Alemanno. Proprio sull' importanza di coinvolgere i proprietari tramite i professionisti si è soffermato il presidente dei geometri, Maurizio Savoncelli, categoria da cui nel 2015 è arrivato il grosso del milione e 262mila Docfa per variazioni e nuove costruzioni. Savoncelli ha fatto un appello a «non impoverire l' Agenzia di professionalità tecniche: anche se dal 1 giugno scorso trasmettiamo gli atti solo in via telematica Continua > 16

Pagina 41 < Segue Il Sole 24 Ore abbiamo bisogno di un' interfaccia negli uffici». Sempre in tema di interazione tra privati e amministrazione, il presidente del Notariato, Maurizio D' Errico, ha ricordato «l' esperimento riuscito della conformità catastale», la cui verifica al momento del rogito è obbligatoria dal 2010. È emersa con forza anche la necessità di un maggiore coinvolgimento dei Comuni, talora distratti nella "manutenzione" della propria base imponibile, intesa come verifica del corretto accatastamento degli edifici (come spiegare, altrimenti, le città con il record di immobili iscritti in categorie a rendita zero, come collabenti o in costruzione?). Sul punto Alessandro Cattaneo, presidente della Fondazione valore comune dell' Anci, è stato chiaro: «Il tema "patrimonio", sia publico che privato, era in coda alle priorità dei Comuni, ma il trend è cambiato, anche per la riduzione di risorse subita dagli enti locali. Ora chiediamo solo al legislatore di darci un quadro normativo certo, poi dovremo essere bravi a lavorare a livello locale in pool con professionisti e contribuenti per metter mano alla questione catastale». L' impressione, comunque, è che per mettere mano alla questione catastale a livello nazionale sarà indispensabile superare i rischi di impopolarità tra i cittadini, oltre che di rincari. Un aiuto in questa direzione può arrivare dall' abolizione del prelievo sull' abitazione principale, come ha spiegato il direttore generale delle Finanze, Fabrizia Lapecorella: «Le prime case sono possedute per il 36% da dipendenti e per il 40% da pensionati. Aver detassato la prima casa elimina alcune gravi iniquità distributive del prelievo e riduce la percezione della tassazione». Al convegno sono intervenuti per i saluti anche Giancarlo Pezzuto, capo di stato maggiore della Guardia di finanza, e Gianfranco Rossi, comandante dell' Istituto geografico militare. La giornata si è chiusa con le risposte dei funzionari delle Entrate alle domande del Sole 24 Ore. RIPRODUZIONE RISERVATA. CRISTIANO DELL' OSTE 17

Pagina 43 Il Sole 24 Ore Prima casa con limite comunale L' agevolazione per l' acquisto della "prima casa" spetta anche all' acquirente che già sia proprietario di un' altra abitazione (ovunque ubicata) acquistata con la medesima agevolazione, a condizione che quest' ultima sia alienata entro un anno dal nuovo acquisto. Il beneficio fiscale non spetta invece a chi compra una casa ubicata in un Comune nel quale il compratore stesso già abbia la proprietà di un' altra abitazione (per effetto di un acquisto al quale non venne applicata l' agevolazione "prima casa"), anche se essa venga alienata entro un anno dal nuovo acquisto. È la definitiva conferma, contenuta nelle risposte che l' agenzia delle Entrate fornisce al Sole 24 Ore in occasione del convegno sui 130 anni del Catasto italiano (si veda a pagina 43) dell' interpretazione da fare relativamente all' assai complicato testo della norma della legge di Stabilità per il 2016 (articolo 1, comma 55) che appunto estende l' applicabilità dell' agevolazione "prima casa" (a talune condizioni) anche nell' ipotesi che il compratore effettui un nuovo acquisto essendo già titolare di un' altra abitazione. Infatti, fino al 31 dicembre 2015, non poteva beneficiare dell' agevolazione "prima casa" né il compratore che fosse proprietario di altra casa nel medesimo Comune né il compratore che fosse proprietario di altra abitazione, ovunque ubicata, per il cui acquisto egli avesse beneficiato dell' agevolazione "prima casa". Infatti, in entrambi i casi il contribuente in questione era "costretto" a vendere l' abitazione preposseduta, se avesse voluto beneficiare dell' agevolazione "prima casa" in sede di nuovo acquisto. Dal 1 gennaio 2016, invece, occorre distinguere: a) se il contribuente è già proprietario di un' altra abitazione, ovunque ubicata, acquistata con l' agevolazione "prima casa", egli può compiere un nuovo acquisto agevolato, ma a condizione che la casa già di sua proprietà sia alienata entro un anno dal nuovo acquisto agevolato; b) se il contribuente è già proprietario di un' altra abitazione, non acquistata con l' agevolazione "prima casa", ubicata in un Comune diverso da quello nel quale si trova l' abitazione oggetto del nuovo acquisto, egli può compiere un nuovo acquisto agevolato senza dover alienare la casa già di sua proprietà (né prima né dopo il nuovo acquisto agevolato); c) se il contribuente è già proprietario di un' altra abitazione, acquistata con l' agevolazione "prima casa", ubicata nel medesimo Comune nel quale si trova l' abitazione oggetto del nuovo acquisto, egli può bensì compiere un nuovo acquisto agevolato, ma a condizione che la casa già di sua proprietà sia alienata entro un anno dal nuovo acquisto agevolato; d) se il contribuente è già proprietario di un' altra abitazione, non acquistata con l' agevolazione "prima casa", ubicata nel medesimo Comune nel quale si trova l' abitazione oggetto Continua > 18

Pagina 43 < Segue Il Sole 24 Ore del nuovo acquisto, egli può compiere un nuovo acquisto agevolato solo a condizione che la casa già di sua proprietà sia alienata prima del nuovo acquisto agevolato. La risposta dell' agenzia delle Entrate, che verrà inserita in una circolare, si occupa anche del caso in cui il contribuente che abbia effettuato un acquisto agevolato con l' intento di cedere entro un anno la casa già di sua proprietà non riesca in questo intento. La legge, in questo caso, prevede l' obbligo di versare la differenza tra l' imposta ordinaria e l' imposta agevolata, i relativi interessi e una sanzione pecuniaria pari al 30% di detta differenza. Tuttavia: a) prima della scadenza del termine annuale, presentando una apposita istanza, il contribuente può chiedere di versare la differenza tra l' imposta ordinaria e l' imposta agevolata (oltre agli interessi), evitando con ciò il pagamento della sanzione; b) dopo la scadenza del termine annuale, il contribuente può approfittare del ravvedimento operoso: con ciò deve sempre pagare la differenza tra l' imposta agevolata e l' imposta ordinaria, ma limita l' importo della sanzione. RIPRODUZIONE RISERVATA. ANGELO BUSANI 19

Pagina 44 Il Sole 24 Ore Riscossione. L' ad Ruffini alla Camera: affrontare la questione enti locali senza rinviare più la soluzione Equitalia, stop alle cartelle nel periodo di Ferragosto ROMA Dopo Natale anche Ferragosto senza la notifica di atti. Allo studio un nuovo modello di cartella esattoriale con informazioni più comprensibili. Ma anche un monito a risolvere senza più rinviare la questione della riscossione degli enti locali. Sono alcune delle indicazioni fornite dall' ad di Equitalia, Ernesto Maria Ruffini, in audizione in commissione Finanze alla Camera. Il concessionario pubblico ha riferito l' amministratore delegato sospenderà «come segno di attenzione verso i cittadini, anche a Ferragosto, così come è stato fatto nel periodo natalizio (24 dicembre 6 gennaio), la notifica degli atti di riscossione». Più in generale «non sono mancate iniziative volte a favorire un clima di fiducia nella relazione con i contribuenti» tra cui anche «la sospensione degli effetti dei fermi amministrativi disposti da Equitalia per tutto il periodo di tempo corrispondente al piano di rateizzazione concesso e regolarmente pagato» e «l' inclusione, tra gli allegati della cartella di pagamento, di una proposta di rateizzazione». Proprio sulla cartella di pagamento «stiamo lavorando in collaborazione con l' agenzia delle Entrate ha aggiunto Ruffini a un nuovo modello comprensibile a tutti e dove le informazioni siano più chiare e non comportino la necessità di rivolgersi a un commercialista o a un avvocato tributarista». Ma per andare ulteriormente incontro al contribuente è avvertita «con sempre maggiore urgenza l' esigenza di disporre di dati ed elementi che ci consentano di fornire ai cittadini raggiunti dalla notifica di atti della riscossione tutti i chiarimenti possibili, anche sull' attività posta in essere dall' ente impositore a monte dell' affidamento del carico» e per «velocizzare e rendere più efficaci le attività di recupero, a partire dalla delicatissima fase di notifica». Ruffini, però, ha anche ricordato che il 30 giugno 2016 scade l' ultima proroga del termine che fissa la cessazione delle attività di Equitalia di accertamento, liquidazione e riscossione delle entrate tributarie e patrimoniali dei Comuni. L' ad ha sottolineato la necessità di «affrontare il problema e di avviare una riforma di tale sistema senza rinviare ancora la soluzione» anche perché l' attuale sistema di riscossione dei tributi locali si presenta «frammentato, privo di un modello organizzativo valevole su scala nazionale». Un tema su cui il presidente della commissione Finanze, Maurizio Bernardo (Ap), ha sollecitato i Continua > 20

Pagina 44 < Segue Il Sole 24 Ore colleghi a un approfondimento. Intanto una una risoluzione firmata proprio da Bernardo e da Michele Pelillo, capogruppo Pd in commissione, chiede al Governo di intervenire sul decreto attuativo della delega relativo alla riscossione (Dlgs 159/2015). Tra le istanze sottolineate anche quella di riallineare la riammissione alle rate a prescindere dalla data di concessione, di mettere a regime la compensazione dei debiti fiscali con i crediti con la Pa e di dotare Equitalia di informazioni aggiornate sulle cartelle inviate ai contribuenti. Sulle dilazioni, tra l' altro, Ruffini ha risposto a un quesito posto dai parlamentari precisando che «a fronte di 5,4 milioni di rateizzazioni concesse non sono state onorate circa due milioni». RIPRODUZIONE R ISERVATA. GIOVANNI PARENTE 21

Pagina 27 Italia Oggi Il parere della cna sul dlgs 50/2016 Ombre sul codice degli appalti Più ombre che luci sulla riforma del Codice degli appalti. È questo il giudizio che la Cna (Confederazione nazionale dell' artigianato e della piccola e media impresa) dà dopo che il 19 marzo 2016 la riforma del Codice degli appalti (dlgs 50/2016) è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale. «Registriamo, purtroppo, alcune occasioni mancate», spiega la Cna e aggiunge, «ci riferiamo al mancato innalzamento a 258 mila euro della soglia di iscrizione obbligatoria alle Soa e all' eliminazione dell' obbligo di comprendere anche la verifica dell' incidenza della mano d' opera nel documento unico di regolarità contributiva. Infine, continua a preoccuparci molto che larga parte della riforma sia demandata a successivi interventi, decreti e linee guida, senza, al momento, coinvolgere le associazioni delle piccole imprese». L' impegno della Cna sulle micro e piccole imprese, si legge «ha permesso significativi successi. In particolare, la suddivisione in lotti delle gare d' appalto, l' aumento del numero di operatori economici invitati alle procedure negoziate, il tetto massimo fissato al 30% delle opere che si possono subappaltare e il pagamento diretto dei subappaltatori nel caso siano micro o piccole imprese». È proprio in quest' ottica, quindi, che la riforma del Codice degli appalti assume un' aspetto indispensabile per il sistema delle piccole imprese e che la Cna, conclude la nota, «vigilerà sull' iter del provvedimento». Riproduzione riservata. GIORGIA PACIONE DI BELLO 22

Pagina 31 Italia Oggi Alla camera primo sì alla pdl. Opposizioni sul piede di guerra: tradito il referendum Acqua, un minimo gratis a tutti Fino a 50 litri al giorno a persona. Anche ai morosi Un minimo vitale di acqua, gratuito e garantito a tutti, anche in caso di morosità. Fino a un massimo di 50 litri al giorno a persona, dunque, l' acqua sarà gratuita e i relativi costi saranno scaricati sulla tariffa applicata agli scaglioni più alti di consumo, in modo da garantire al contempo progressività e incentivazione al risparmio delle risorse idriche. La bolletta dell' acqua, poi, sarà più trasparente. Oltre al dettaglio dei consumi, gli utenti potranno conoscere i dati sugli investimenti effettuati dai gestori, sui costi di depurazione sostenuti e anche sulle percentuali medie di perdite idriche nelle reti. Nessun distacco di acqua per chi in base all' Isee versi in una situazione di morosità incolpevole. I comuni, infine, avranno piena libertà di scelta sulle gestioni. Potranno decidere se gestire il servizio idrico in proprio o attraverso società in house o se invece andare a gara. È quanto prevede la proposta di legge sulla «tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque» che ha ricevuto ieri il primo via libera dall' aula della camera (243 sì, 129 voti contrari e due astenuti). Non senza polemiche da parte delle opposizioni che hanno apertamente accusato la maggioranza di aver tradito il risultato del referendum del 2011 (l' unico ad aver raggiunto il quorum negli ultimi 15 anni). Lo scontro si era già consumato un mese fa in commissione ambiente (si veda ItaliaOggi del 17/3/2016) dopo l' approvazione di un emendamento del Pd che sopprimeva l' art. 6 del testo, ossia la norma che secondo il M5s rappresentava il clou del provvedimento, sancendo il principio secondo cui il servizio idrico integrato, quale servizio pubblico locale, è privo di rilevanza economica. Un' accusa, come si ricorderà, subito respinta al mittente dal firmatario della proposta, Enrico Borghi («gli italiani non hanno affatto votato per trasformare le spa in aziende speciali, questo lo credono solo i 5 Stelle», aveva replicato rivendicando libertà di scelta per i comuni) e, ieri, dal relatore della pdl Massimiliano Manfredi. «Non c' è stata nessuna privatizzazione dell' acqua e nessuna reintroduzione della remunerazione del capitale», spiega a ItaliaOggi. «Questo provvedimento migliora la qualità del servizio reso ai cittadini e aumenta il controllo sociale da parte degli utenti». Secondo Manfredi i limiti della proposta di legge originaria dei comitati per l' acqua pubblica (che aveva come prima firmataria Federica Daga del M5s) risiederebbero in un' impostazione troppo restrittiva e «ideologica» che in pratica obbligava lo stato a Continua > 23

Pagina 31 < Segue Italia Oggi realizzare una sorta di «nazionalizzazione delle società partecipate, sulla base dell' assunto che una società è pubblica solo se è costituita sotto forma di azienda speciale». Ora invece i comuni saranno liberi di scegliere. Tanto più che, come osservato dalla commissione bilancio, un eccessivo favor verso le gestioni interamente pubbliche avrebbe impattato sul deficit statale. Per questo l' art. 4 della pdl è stato modificato eliminando l' inciso «in via prioritaria» e prevedendo che l' affidamento «può» avvenire in via diretta a favore di società interamente pubbliche. FRANCESCO CERISANO 24

Pagina 31 Italia Oggi Catasto a gettito invariato La riforma del catasto sarà a inviarianza di gettito. Lo ha promesso il viceministro dell' economia Luigi Casero nel corso di un convegno all' Agenzia delle entrate. Secondo Casero «il problema dell' invarianza di gettito a livello comunale è uno dei punti di fondo su cui deve proseguire la riforma». Una riforma, attesa da anni, ma messa nel dimenticatoio dal governo, nonostante fosse prevista dalla delega fiscale. Il Def, appena presentato alle camere dall' esecutivo, sembra tuttavia aver segnato un cambio di marcia, visto che il proseguimento della riforma del catasto è indicato come fondamentale per lo sviluppo del paese. Casero ha annunciato che la riforma si muoverà su quattro pilastri: «semplificazione, certezza, tecnologia e riduzione fiscale». Proprio sulla necessità di semplificare, Casero ha ricordato come l' attuale «complessità» incoraggi «coloro che non vogliono pagare le tasse e allo stesso tempo può indurre a compiere errori a coloro che le tasse le pagano». Soddisfazione per le assicurazioni da parte del viceministro è stata espressa dal presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa. Secondo il numero uno della proprietà edilizia «si tratta di una proposta coerente con l' impostazione che sul tema ha il Def, nell' ambito del quale il governo rileva che una riforma del catasto potrà essere varata solo dopo che saranno stati valutati in modo accurato gli effetti di gettito e distributivi sui contribuenti». 25

Pagina 31 Italia Oggi slitta smart Consuntivi 2015 da trasmettere col sistema Sirtel Per l' invio alla Corte dei conti dei consuntivi 2015, regioni ed enti locali dovranno ancora utilizzare i vecchi applicativi (Sirtel e Con.te) e non il nuovo sistema Smart, la cui applicazione è stata rinviata per motivi tecnici. A dare la notizia è la stessa magistratura contabile, che con successive comunicazione renderà note anche le scadenze per la trasmissione dei dati. Smart (Sistema monitoraggio armonizzazione territoriale) è il nuovo sistema informativo della Corte dei conti per l' acquisizione telematica dei dati contabili armonizzati degli enti territoriali. Esso consentirà di inviare telematicamente sia i dati di rendiconto (allegato 10 del dlgs 118/2011), sia i dati contabili analitici previsti dalla transazione elementare e comprensivi delle voci del comune piano integrato dei conti fino al massimo livello di dettaglio (artt. da 4 a 7 e allegato 7, del dlgs 118/2011). Le caratteristiche essenziali di Smart (che viaggerà sul portale Sole della Corte dei conti) sono state disciplinate dal decreto del presidente della Corte dei conti n. 112/2015 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 5 dell' 8 gennaio scorso), che ha previsto l' utilizzo di un formato Xbrl (extensible business reporting language). Nei prossimi giorni, la Corte fornirà anche indicazioni sulla tempistica delle comunicazioni, individuando le relative scadenze. Ricordiamo, invece, che entro il 30 aprile occorre trasmettere mediante Siquel i questionari relativi ai bilanci di previsione 2015. MATTEO BARBERO 26