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Transcript:

4. Evoluzione delle piante a seme come adattamento delle piante all ambiente subaereo I: Gimnosperme

Presente 0,13 Comparsa delle piante a fiore 0,47 Colonizzazione delle terre emerse ~ 350 milioni di anni fa: comparsa dei primi gruppi di SPERMATOFITE 1,25 Organismi pluricellulari 2,7 Primi organismi eucariotici 3,8 Comparsa della vita 4,6 Formazione della Anni (x10 9 ) Terra Immagine modificata da Pancaldi et al., Fondamenti di Botanica Generale. Mc Graw-Hill

Da Campbell e Reece, Biologia Meccanismi dell Evoluzione e origini della diversità. Zanichelli Evoluzione delle piante a seme Principali adattamenti riproduttivi delle piante a seme: 1. Progressiva riduzione del gametofito e contemporaneo aumento della complessità dello sporofito Gametofito (n) Sporofito (2n) Briofite Pteridofite Spermatofite Vantaggi di questo tipo di sviluppo: maggior resistenza a stress ambientali quali siccità e radiazioni UV dipendenza del gametofito dallo sporofito per la nutrizione, senza la necessità di provvedere autonomamente al nutrimento Tuttavia Lo sporofito continua a dipendere, durante i primissimi stadi di sviluppo, dai tessuti del gametofito materno, che hanno un ruolo trofico nei suoi confronti

Da Campbell e Reece, Biologia Meccanismi dell Evoluzione e origini della diversità. Zanichelli Evoluzione delle piante a seme Principali adattamenti riproduttivi delle piante a seme: 2. Sviluppo del seme come importante mezzo per la dispersione della progenie Tutte le piante a seme sono eterosporee: Megasporangi con megaspora Gametofito femminile racchiuso nello sporofito femminile: approvvigionamento di nutrienti dalla pianta madre, maggiore protezione Microsporangi con microspore Gametofito maschile liberato nell aria (granulo pollinico maturo): minor dipendenza dalla disponibilità di acqua

Principali adattamenti riproduttivi delle piante a seme: 2. Sviluppo del seme come importante mezzo per la dispersione della progenie Il seme presenta una struttura pluricellulare resistente, decisamente più complessa rispetto alle spore liberate dalle embriofite e dalle pteridofite: capacità di QUIESCENZA anche per molti anni garantisce efficace DISSEMINAZIONE dispositivo di sopravvivenza della specie in condizioni ambientali sfavorevoli Gimnosperme Angiosperme Immagini da Pancaldi et al., Fondamenti di Botanica Generale. Mc Graw-Hill

Principali adattamenti riproduttivi delle piante a seme: 3. Il polline permette la fecondazione anche in assenza di acqua I granuli pollinici possono essere trasportati dal vento o dagli animali impollinatori in seguito al loro rilascio dal microsporangio www.docvadis.it La germinazione del granulo pollinico (gametofito maschile) avviene nella maggior parte dei casi solo in seguito al contatto con il macrosporangio, al cui interno è contenuto il gametofito femminile Briofite e pteridofite i gameti maschili, flagellati, raggiungono direttamente le cellule uovo contenuti negli archegoni femminili. Distanze potenzialmente percorribili: alcuni centimetri Nella maggior parte delle piante a seme, invece, i gameti sono privi di flagelli e sono trasportati all interno delle spore germinate. Grandi distanze potenzialmente percorribili. Pancaldi et al., Fondamenti di Botanica Generale. McGraw-Hill Forte aumento della biodiversità

100 200 300 Paleozoico Mesozoico Cenozoico Estinzione delle progimnosperme Ginko Cicadacee Gnetofite Conifere Angiosperme Gimnosperme Gimnosperme e Angiosperme si sono probabilmente evolute da un antenato comune, le PROGIMNOSPERME Sono piante di collegamento tra le pteridofite più primitive e le prime spermatofite Evolutesi nel Devoniano ed estinte nel Carbonifero inferiore Piante alte fino a 15 m, foglie con lamina espansa, possibilità di accrescimento secondario in spessore (cambio cribro-vascolare), alcune possedevano anche un cambio subero-fellodermico. Prive di semi, produzione di spore 400 Aneurophytales Progimnosperme più antiche. Sporangi contenenti microspore e macrospore Archeopteridales Progimnosperme più recenti. Eterosporee

Evoluzione del seme dalle PROGIMNOSPERME alle Spermatofite: Origine telomica degli ovuli La formazione dell ovulo sarebbe avvenuta attraverso le seguenti tappe: 1. Raccorciamento dei rami apicali fertili e sterili 2. Prevalente sviluppo di un solo sporangio apicale 3. Sterilizzazione degli altri rami apicali circostanti 4. Appiattimento e concrescimento dei rami apicali sterili con formazione del tegumento, che protegge il megasporangio. La parte superiore del tegumento si interrompe a formare il micropilo Immagini da Pancaldi et al., Fondamenti di Botanica Generale. Mc Graw-Hill

Zone continentali progressivamente calde e aride Colonizzazione da parte delle gimnosperme, più resistenti alla siccità rispetto alle pteridofite: 1. Ciclo riproduttivo NON dipendente dalla disponibilità di acqua 2.Sistema di conduzione evoluto 3.Anatomia fogliare resistente alla siccità

La caduta di un meteorite e l intensa attività vulcanica hanno contribuito a raffreddare il clima della Terra Sopravvivenza delle gimnosperme, che tutt ora costituiscono un importante componente della flora terrestre

1. Ciclo riproduttivo NON dipendente dalla disponibilità di acqua Gimnosperme = semi nudi i semi sono liberi sulla superficie degli sporofilli, questi ultimi spesso riuniti in strobili o coni Strobilo femminile in Pinus sp. Strobilo maschile in Pinus sp. Esistono 4 Divisioni di gimnosperme esistenti: Coniferophyta Cycadophyta Ginkophyta Gnetophyta Immagini da Pancaldi et al., Fondamenti di Botanica Generale. Mc Graw-Hill Pinus mugo Conifera Cycas revoluta Cicadea Ginko biloba Unica specie vivente tra le Ginkofite Ephedra fragilis Gnetofita

Principali adattamenti riproduttivi delle piante a seme illustrati nel ciclo biologico del pino: a) Eterosporia, con produzione di microspore e macrospore in strutture differenti Nello strobilo femminile, l asse centrale porta delle brattee (sporofilli) provviste ciascuna di una gemma ascellare microscopica con macrosporofilli fusi a formare le squame ovulifere. Alla base di ciascuna squama vi è una coppia di ovuli. Gli sporangi delle conifere sono localizzati su sporofilli modificati riuniti in strobili Gli strobili maschili sono invece costituiti da un asse centrale sul quale sono inseriti, a spirale, i microsporofilli che portano i microsporangi o sacche polliniche. Immagini da Pancaldi et al., Fondamenti di Botanica Generale. Mc Graw-Hill

Principali adattamenti riproduttivi delle piante a seme illustrati nel ciclo biologico del pino: b) Il gametofito femminile si sviluppa dalla macrospora, che permane all interno dello sporofito Immagine da Pancaldi et al., Fondamenti di Botanica Generale. Mc Graw-Hill Ciascun ovulo porta un macrosporangio, la nocella (2n), circondato e racchiuso da uno spesso tegumento (2n) interrotto apicalmente dal micropilo. Nella nocella, una cellula madre delle macrospore (2n) subisce meiosi formando quattro macrospore (n), di cui tre degenerano. La rimanente aumenta di volume, va incontro a diverse mitosi senza subire citodieresi (polienergide) formazione dell endosperma primario (gametofito femminile). L endosperma primario viene successivamente cellularizzato e risulta così formato da migliaia di cellule uninucleate (n). In corrispondenza del micropilo si sviluppano uno o più archegoni che, a differenza di quelli presenti nelle Briofite e nelle Pteridofite, sono privi delle pareti del collo e del ventre, in quanto ora la protezione dell oosfera è assicurata dallo stesso ovulo. Alla base di ogni archegonio si differenzia una voluminosa oosfera (gamete femminile)

Principali adattamenti riproduttivi delle piante a seme illustrati nel ciclo biologico del pino: c) Dispersione del granulo pollinico per via anemofila, con capacità di percorrere lunghe distanze Nei microsporangi, le cellule madri delle microspore (2n) producono per meiosi le microspore (n). Ogni microspora possiede due grandi espansioni alari che favoriscono la dispersione anemofila al momento della loro liberazione dai microsporangi. Il nucleo di ciascuna microspora si divide originando il gametofito maschile rivestito da una rigida parete (granulo pollinico) e formato da due cellule protallari (che degenerano successivamente), una cellula del tubetto pollinico, una cellula del peduncolo, una cellula spermatogena. Quest ultima si divide e si ottengono due cellule spermatiche (gameti). Il polline delle conifere arriva sugli ovuli prima che le cellule uovo siano mature, quindi tra impollinazione e fecondazione possono passare diversi mesi (anche un anno). Il polline germina ed emette un tubetto pollinico che, digerendo i tessuti della nocella, lentamente raggiunge il gametofito mentre la cellula uovo è in corso di formazione. A quel punto avviene la fecondazione. Immagine da Pancaldi et al., Fondamenti di Botanica Generale. Mc Graw-Hill

Smith et al., Biologia delle piante, Zanichelli Evoluzione delle piante a seme Solo pochi granuli di polline arrivano allo strobilo femminile trasferimento di geni poco efficiente. Questo metodo di impollinazione ha successo principalmente perché le conifere crescono in dense foreste, dove ogni individuo è circondato da potenziali partner. Molti tubetti pollinici possono entrare attraverso il micropilo e raggiungere e fecondare le oosfere. Tuttavia, solo uno zigote continuerà lo sviluppo a embrione. Entrambi i nuclei spermatici vengono liberati, ma solo quello di dimensioni maggiori si fonde con l oosfera. Nelle Conifere, lo zigote svolge un certo numero di mitosi, con divisione dei nuclei ma non delle pareti cellulari: si forma un proembrione nucleare. I nuclei in prossimità del micropilo, cellularizzandosi, originano un sospensore che, accrescendosi, spinge in profondità i nuclei più apicali. Da questi si formeranno altrettanti embrioni (poliembrionia), di cui uno solo si svilupperà. Immagine da Pancaldi et al., Fondamenti di Botanica Generale. Mc Graw-Hill

Principali adattamenti riproduttivi delle piante a seme illustrati nel ciclo biologico del pino: Il seme delle Conifere Poiché nelle Conifere non si ha doppia fecondazione, quindi non si ha formazione di endosperma secondario con funzione trofica per l embrione in sviluppo, è il gametofito femminile (endosperma primario) a funzionare come tessuto nutritivo per l accrescimento dell embrione. L embrione maturo possiede sempre molti cotiledoni, per il resto è molto simile all embrione delle Angiosperme.

2. Tessuto conduttore nelle Gimnosperme Presenza di fibrotracheidi per il trasporto di acqua e sali minerali Sottili vasi di conduzione che svolgono contemporaneamente la funzione di conduzione e quella di sostegno. Le fibrotracheidi presentano punteggiature areolate con toro Due punteggiature adiacenti sono separate dalla membrana della punteggiatura (lamella mediana e due sottili strati di parete primaria). Questa presenta in corrispondenza della punteggiatura un ispessimento parietale e lenticolare di suberina (toro). A causa del ridotto lume delle fibrotracheidi il trasporto di acqua e sali minerali dalle radici verso l'apparato fogliare è meno efficiente. In caso di embolia per formazione di bolle d aria che interrompono la cavitazione, il toro viene aspirato, così da occludere la punteggiatura e isolare la tracheide danneggiata. Immagini da Pancaldi et al., Fondamenti di Botanica Generale. Mc Graw-Hill Per questo motivo, le fibrotracheidi sono maggiormente resistenti ai danni causati da prolungate fasi di aridità, rendendo le Gimnosperme tolleranti a condizioni climatiche aride.

2. Tessuto vascolare nelle Gimnosperme Capacità di accrescimento secondario in spessore grazie alla presenza di cambio cribro-vascolare e cambio subero-fellodermico Primavera: le tracheidi svolgono principalmente la funzione di conduzione lume ampio Inverno ed estate: flusso rallentato, le tracheidi hanno un lume ridotto, abbondanti ispessimenti parietali e svolgono principalmente funzione meccanica. Immagine da Pancaldi et al., Fondamenti di Botanica Generale. Mc Graw-Hill Infine, il fellogeno produce una corteccia spessa e resistente che assicura un eccellente protezione contro gli incendi boschivi.

Immagini da Pancaldi et al., Fondamenti di Botanica Generale. Mc Graw-Hill Evoluzione delle piante a seme 3. Anatomia fogliare resistente alla siccità Limitata evapotraspirazione per diminuire il fabbisogno di acqua. Le Gimnosperme hanno evoluto una serie di adattamenti evidenti soprattutto analizzando la loro struttura fogliare, spesso caratterizzata da: una ridotta superficie ed una spessa cuticola che ricopre (ed impermeabilizza) la pagina superiore della foglia (struttura aghiforme). gli stomi sono posizionati sulla pagina inferiore della foglia aghiforme, ordinati in linee stomatiche e infossati in cavità riempite da materiale ceroso. il mesofillo fogliare è estremamente compatto. Spazi intercellulari assenti il mesofillo è separato dalla nervatura centrale da uno strato di cellule che costituisce l endoderma canali resiniferi che secernono resina densa e viscosa Canale resinifero Epidermide monostratificata con spesso strato di cuticola e stomi infossati Ipoderma meccanico Mesofillo fogliare Endoderma Fasci conduttori inseriti nella nervatura centrale Tessuto parenchimatico di trasfusione