La GRAMMATICA Delle STORIE. Un racconto ben fatto! La Grammatica delle Storie A cura di Cantore I. Patrizia pag. 1

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Transcript:

La GRAMMATICA Delle STORIE Un racconto ben fatto! La Grammatica delle Storie A cura di Cantore I. Patrizia pag. 1

Un RACCONTO per essere ben fatto deve avere lo SFONDO (O AMBIENTAZIONE) e le FUNZIONI. Le FUNZIONI sono le parti fondamentali di ogni storia. Funzione 0 AMBIENTAZIONE ( SFONDO ) Descrive il PROTAGONISTA, il LUOGO e il TEMPO in cui avviene la storia. Funzione 1 TENTATIVO EVENTO INIZIALE Racconta il fatto che rompe l equilibrio precedente e quindi è vissuto come un PROBLEMA. Funzione 2 RISPOSTA INTERNA Spiega i sentimenti e i pensieri del protagonista e che cosa egli pensa di fare per risolvere il problema. Funzione 3 TENTATIVI Espone le azioni che il protagonista compie per raggiungere il suo obiettivo. Funzione 4 CONSEGUENZA Precisa il risultato ottenuto dalle azioni del protagonista. Funzione 5 REAZIONE Comunica che cosa pensa ora il protagonista di sé; che cosa pensa la gente; qual è la morale ( l insegnamento) della storia. La Grammatica delle Storie A cura di Cantore I. Patrizia pag. 2

Un racconto ben fatto! AMBIENTAZIONE C'era una volta una grande pesce grigio di nome Albert. Albert viveva in un grande stagno ghiacciato vicino al margine di una foresta. EVENTO INIZIALE Un giorno, Albert stava nuotando tutt'intorno allo stagno, quando scorse un grosso verme succoso a fior d'acqua. RISPOSTA INTERNA Albert sapeva quanto fossero deliziosi i vermi. Volle mangiare proprio quello per cena. TENTATIVO 0. TENTATIVI Così egli nuotò molto vicino al verme e poi lo inghiottì. CONSEGUENZA Improvvisamente, Albert fu sollevato dall'acqua dentro a una barca: era stato catturato da un pescatore! REAZIONE Albert si sentì triste. Pensò che sarebbe stato meglio se fosse stato più attento. La Grammatica delle Storie A cura di Cantore I. Patrizia pag. 3

LEGGI IL RACCONTO CHE SEGUE GIÀ DIVISO IN FUNZIONI. UNA MUCCA DA LATTE Lev Tolstoj Tutti insieme per attivare la mente FABBRI EDITORI L uomo fu molto amareggiato. Un uomo possedeva una mucca che gli dava ogni giorno un secchio di latte. Per avere più latte da offrire loro, gli venne in mente di non mungere la mucca per dieci giorni. Invece quando munse la mucca questa gli diede meno latte del solito, denso e acido. Un giorno l uomo pensò che avrebbe potuto invitare alcuni amici a casa sua. Così fece perché credeva che il decimo giorno avrebbe potuto mungere dieci secchi di latte. RISPONDI CIRCONDANDO LA RISPOSTA CHE RITIENI ESATTA. LE FUNZIONI SONO : IN DISORDINE IN ORDINE Individua le FUNZIONI colorando i cerchietti con i colori stabiliti. Riscrivi sul quaderno il racconto in ordine. La Grammatica delle Storie A cura di Cantore I. Patrizia pag. 4

LEGGI MOLTE VOLTE IL RACCONTO IL PASSERO AFFAMATO CON LA GIUSTA INTONAZIONE DI VOCE. Primo episodio IL PASSERO AFFAMATO Un giorno d inverno, mentre la neve cadeva fitta, un passero affamato, stava sconsolato, appoggiato sul ramo di un albero e guardava il paesaggio che si copriva lentamente di bianco. Ad un tratto vide qualcosa che luccicava lontano. L uccellino pensò: Coraggio, proverò a volare laggiù, anche se la terra è tutta coperta di neve, forse lì troverò qualcosa da mangiare. Il passero volò proprio in quella direzione. Ma trovò soltanto rifiuti: una bottiglia senza acqua e un barattolo vuoto. E così disse tra sé: Uffa, che delusione! Povero me! Secondo episodio Tuttavia non si scoraggiò e continuava a pensare: Forse troverò un bambino che mi aiuti, laggiù tra quelle case. Volò ancora e, arrivato alle case, si avvicinò e si posò sul davanzale di una finestra. Al di là del vetro, un bambino lo osservava sorridendo. Il bambino aprì la finestra e gli diede alcune briciole di pane. Il passero cinguettò come per dire grazie. Poco dopo accorsero altri uccellini e tutti insieme mangiarono contenti beccando le briciole sul davanzale della finestra. Il passero disse : Sono davvero felice! Ho fatto bene a non scoraggiarmi, infatti ho incontrato un bambino, ho mangiato e ho trovato nuovi amici. RETEMETA DIVIDI IL RACCONTO IN FUNZIONI SOTTOLINEANDO CON I COLORI STABILITI E POI RICOPIA, A FIANCO, I NOMI DELLE FUNZIONI. La Grammatica delle Storie A cura di Cantore I. Patrizia pag. 5

LEGGI IL RACCONTO IN SILENZIO E CON LA GIUSTA INTONAZIONE DI VOCE. IL FAZZOLETTO C era una volta un bellissimo fazzoletto di seta bianca. Trascorreva tutto il giorno piegato nei cassetti degli armadi o nelle borsette, oppure appallottolato nel cesto della biancheria sporca. In tutta la sua vita non aveva fatto altro che soffiare nasi raffreddati, asciugare lacrime e fronti sudate. Il fazzoletto aveva una grande paura: volare via e perdersi nel cielo. Un brutto giorno, mentre si trovava appeso ad asciugare, si alzò un forte vento che allentò la presa della molletta e il fazzoletto volò via. Il vento prima lo fece volteggiare in aria e poi lo allontanò dal giardino di casa portandolo via con sé. Il povero fazzoletto mentre volava sempre più in alto pensava: - E adesso? Come farò a ritornare a casa? Chi mi aiuterà? Ma proprio in quel momento si accorse che davanti a lui, un po più lontano, c era un enorme albero. E così il fazzoletto pensò che per salvarsi e sperare di ritornare a casa doveva cercare con tutte le sue forze di finire impigliato tra i rami di quell albero. Allora il fazzoletto approfittando di una folata di vento più leggera cercò di aprirsi e rimanere così, aperto, fino a quando si sarebbe avvicinato all albero. Lottò contro il vento: il vento lo arrotolava e lui si spiegava lui si spiegava e il vento lo arrotolava. Poi finalmente il suo volo finì tra le foglie di un ramo. Che dolore e che paura di ritornare a volteggiare nell aria. Da lassù il fazzoletto riuscì a guardare lontano e vide vide un giardino. Era proprio il giardino di casa sua e c era qualcuno che cercava proprio lui, il fazzoletto di seta bianca. Il fazzoletto si sentì felice. Si fece coraggio e dopo aver fatto un gran respiro si lasciò andare dal ramo per ritornare dove amava vivere. La sua avventura era finita. Silvia Tamberi, Gli oggetti raccontano, Erickson Libero adattamento, a cura di P. I. C. La Grammatica delle Storie A cura di Cantore I. Patrizia pag. 6

IL FAZZOLETTO - Analisi e Comprensione del testo TITOLO AUTRICE TIPOLOGIA TESTUALE testo _ REALISTICO - FANTASTICO STRUTTURA del testo INIZIO SVOLGIMENTO CONCLUSIONE RISPONDI IN MODO COMPLETO ALLE DOMANDE CHE SEGUONO. 1. Di che materiale era fatto il fazzoletto? 2. Di solito il fazzoletto dove stava piegato? 3. Il fazzoletto di che cosa aveva paura? 4. Perché un giorno il fazzoletto era stato appeso al filo della biancheria? 5. Che cosa accadde quel giorno? 6. Il fazzoletto mentre volava in alto di che cosa aveva paura? 7. In che modo il fazzoletto pensò di risolvere il suo problema? 8. Il fazzoletto con chi lottò E in che modo? 9. Il volo del fazzoletto dove finì? 10. Il fazzoletto cosa vide osservando da lassù? 11. Il fazzoletto come si sentì? Perché? La Grammatica delle Storie A cura di Cantore I. Patrizia pag. 7

IL FAZZOLETTO - Analisi delle funzioni SFONDO Chi è il protagonista? Com è? Dove vive? Come trascorre il tempo? Di che cosa ha paura? Funzione 1 EVENTO INIZIALE Un brutto giorno cosa succede? Funzione 2 RISPOSTA INTERNA Cosa pensa il fazzoletto? Qual è il suo progetto? La Grammatica delle Storie A cura di Cantore I. Patrizia pag. 8

Analisi delle funzioni Funzione 3 TENTATIVO Cosa fa il fazzoletto per mettere in atto il suo piano? Funzione 4 CONSEGUENZA Il fazzoletto come risolve il suo problema? Funzione 5 REAZIONE Il fazzoletto quali sentimenti prova? Come si conclude la storia? La Grammatica delle Storie A cura di Cantore I. Patrizia pag. 9

VIOLA I racconti di P.I.C. Viola era una bambina di 8 anni. Viveva con la sua famiglia e tutte le mattine faceva fatica a svegliarsi. Per prima arrivava la mamma che la chiamava dolcemente: Viola, Viola mia è ora di svegliarsi. Su, alzati, altrimenti farai tardi a scuola. Ti prego, mia dolce Viola. Ma la voce della mamma era così dolce che Viola credeva di essere in un sogno. Poi arrivava papà che cominciava a chiamarla con il suo vocione : VIOLA VIOLA VI-O-LA! Ti ho detto AL-ZA-TI! E lei si alzava. Una brutta mattina Viola si svegliò più tardi del solito ma invece di preoccuparsi fece quello che faceva di solito con molta tranquillità. E così andò a finire che arrivò a scuola più tardi del solito e la sua maestra la sua maestra si arrabbiò con lei ancora più del solito. Iniziò a gridare: Viola, ti sembra questa l ora di arrivare a scuola? Gli orari si rispettano se proprio non ci riesci a svegliarti presto, beh comprati una sveglia e metti la suoneria ad alto volume. Pazienza se sveglierai tutti! Viola andò al suo banco e tirò fuori il materiale per iniziare a lavorare ma poi invece di ascoltare la maestra che leggeva si mise a pensare: La maestra ha proprio ragione. Ho bisogno di una sveglia che mi aiuti a svegliarmi presto la mattina. Non voglio più essere rimproverata per colpa del mio ritardo, fa troppo male. Oggi chiederò alla mamma di accompagnarmi a comprare una sveglia. Il pomeriggio Viola andò con la sua mamma in giro per negozi alla ricerca di una sveglia: ne voleva una che fosse tutta viola, viola come il nome che portava. Entrava in un negozio, dava un occhiata in giro ed usciva immediatamente quelle sveglie proprio non le piacevano. Poi all improvviso vide la sveglia dei suoi sogni esposta nella vetrina di un piccolo negozio. Viola tirò la mamma per un braccio, entrarono nel negozio e comprarono quella sveglia. La sera, prima di andare a dormire, Viola si fece aiutare da papà per impostare la suoneria, poi mise la sua bellissima sveglia viola sul comodino e si infilò nel letto. E la mattina dopo successe il finimondo DRIIINNNGGG, DRIIINNNGGG DRIIINNNGGG la sveglia aveva svegliato tutti di soprassalto con quel suo rumore assordante. La prima ad alzarsi fu proprio Viola che scese di corsa dal letto e andò nella camera dei suoi genitori strillando: AL- ZA TE- VI! SU-BI-TO!.. altrimenti farò tardi a scuola. Il papà si alzò a malincuore, quasi arrabbiato, ma Viola era felice, superfelice, straordinariamente felice. Quella mattina, per la prima volta, sarebbe arrivata a scuola in perfetto orario puntuale! I racconti della maestra P.I.C. La Grammatica delle Storie A cura di Cantore I. Patrizia pag. 10

VIOLA - Analisi del testo TITOLO AUTRICE TIPOLOGIA TESTUALE testo _ REALISTICO - FANTASTICO STRUTTURA del testo INIZIO SVOLGIMENTO CONCLUSIONE La Grammatica delle Storie A cura di Cantore I. Patrizia pag. 11

VIOLA - Analisi delle funzioni SFONDO Chi è la protagonista? Dove vive? Tutte le mattine qual è il problema di Viola? Funzione 1 EVENTO INIZIALE Una brutta mattina cosa succede? Funzione 2 RISPOSTA INTERNA Cosa pensa Viola? Qual è il suo progetto? La Grammatica delle Storie A cura di Cantore I. Patrizia pag. 12

Analisi delle funzioni Funzione 3 TENTATIVO Per mettere in atto il suo piano Viola il pomeriggio cosa fa? E cosa fa la sera? Funzione 4 CONSEGUENZA La mattina dopo cosa succede? Funzione 5 REAZIONE Viola come si sente? Come si conclude la storia? La Grammatica delle Storie A cura di Cantore I. Patrizia pag. 13

::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::: : La GRAMMATICA delle STORIE Un racconto ben fatto! ::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::: : Presentazione e descrizione di SFONDO e FUNZIONI Individuazione, sottolineatura, discriminazione e/o denominazione di SFONDO e FUNZIONI Rappresentazione della struttura del testo con uno schema sintetico Analisi di SFONDO e FUNZIONI con domande guida e produzione di frasi-sintesi Comprensione di racconti fantastici e realistici opportunamente scelti La Grammatica delle Storie A cura di Cantore I. Patrizia pag. 14