HACCP. Bollettini ingannevoli occhio alla truffa!

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HACCP. Bollettini ingannevoli occhio alla truffa! Unimpresa Chieti mette in guardia tutte le aziende operanti nel settore alimentare (pasticcerie, bar, ristoranti, panettieri, ecc.) circa una comunicazione ingannevole riguardante un iscizione al Registro Italiano Operatori Haccp. Il bollettino postale, inviato da una Srl, non implica nessun pagamento obbligatorio annuo e l eventuale iscrizione comporta semplicemente l inserimento dell azienda alimentare su un portale web della stessa Srl. Non si tratta quindi di un iscrizione dovuta e il mancato pagamento del bollettino non implica alcuna sanzione per l azienda. Unimpresa Chieti invita tutti gli operatori del settore a non effettuare alcun pagamento e a rivolgersi per informazioni e chiarimenti ai nostri recapiti. Criteri ambientali minimi per l edilizia. Ecco le nuove regole in vigore dal 13

febbraio 2017 Nuovi criteri ambientali minimi per servizi di progettazione e lavori di ristrutturazione, nuova costruzione e manutenzione. In Gazzetta il decreto con i nuovi CAM. In considerazione delle innovazioni tecnologiche, commerciali e, soprattutto, dell entrata in vigore del nuovo Codice appalti (dlgs 50/2016), sono stati aggiornati i criteri ambientali minimi, i cosiddetti CAM. È stato pubblicato il decreto 11 gennaio 2017 che, in attuazione del decreto 24 maggio 2016, ha incremento le previsioni relative alle percentuali minime di applicazione dei CAM negli appalti pubblici. Il decreto fissa i nuovi riferimenti non solo per l edilizia, ma anche per l acquisto di arredi e prodotti tessili. Criteri ambientali minimi, le previsioni del nuovo Codice appalti Il dlgs 50/2016 prescrive che i bandi debbano obbligatoriamente contenere i criteri minimi ambientali; in particolare: il comma 2 dell art.34 precisa che i criteri ambientali sono tenuti in considerazione anche ai fini della stesura dei documenti di gara per l applicazione del criterio dell offerta economicamente più vantaggiosa ai sensi dell articolo 95 comma 6 il comma 13 dell art. 95 precisa che le amministrazioni aggiudicatrici indicano nel bando di gara il maggior punteggio relativo all offerta concernente beni, lavori o servizi che presentano un minor impatto sulla salute e sull ambiente

In definitiva, le amministrazioni devono far riferimento ai CAM nella stesura dei documenti di gara e devono anche indicare il maggior punteggio da assegnare alle offerte che presentano un minor impatto sulla salute e sull ambiente. Nuovi criteri ambientali minimi, il decreto 11 gennaio 2017 Il decreto 11 gennaio 2017 del Ministero dell Ambiente definisce l Adozione dei criteri ambientali minimi per gli arredi per interni, per l edilizia e per i prodotti tessili. Il provvedimento contiene i criteri ambientali, individuati per le diverse fasi di definizione della procedura di gara, che consentono di migliorare il servizio, assicurando prestazioni ambientali al di sopra della media del settore. In particolare, nel decreto vengono definiti i criteri ambientali minimi relativi a: 1. 2. 3. fornitura ed servizio di noleggio di arredi per interni (Allegato 1) affidamento di servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici pubblici (Allegato 2) forniture di prodotti tessili (Allegato 3) I CAM saranno operativi dal 13 febbraio 2017, sebbene oggetto di aggiornamento periodico in riferimento all evoluzione normativa, tecnologica e dell esperienza. I nuovi criteri relativi all edilizia (Allegato 2) sostituiscono quelli pubblicati con dm 24 dicembre 2015. Criteri ambientali minimi per l edilizia Il decreto 11 gennaio 2017 (Allegato 2) fornisce i criteri ambientali minimi e alcune indicazioni di carattere generale, sull affidamento di servizi di progettazione e sui lavori per la nuova costruzione, la ristrutturazione, la manutenzione di edifici.

Le stazioni appaltanti devono tener presente tutte le specifiche tecniche e le clausole contrattuali definite nel documento per il 100% del valore a base d asta. Il documento è da tenere in considerazione anche ai fini della stesura dei documenti di gara per l applicazione dell offerta economicamente più vantaggiosa. Criteri ambientali minimi, cosa deve garantire il progettista Il progettista deve garantire, laddove possibile, il recupero di edifici esistenti, il riutilizzo di aree dismesse, la localizzazione dell opera in aree già urbanizzate/degradate/ impermeabilizzate, invece di realizzare una nuova costruzione. Inoltre, un punteggio premiante è attribuito alla proposta di un professionista accreditato dagli organismi di certificazione energetico-ambientale degli edifici (ISO/IEC 17024). Le imprese devono possedere la registrazione EMAS oppure una certificazione secondo la norma ISO14001 o secondo norme di gestione ambientale europee o internazionali, certificate da organismi di valutazione della conformità. Il progetto deve garantire risparmio idrico, illuminazione naturale e approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili. Inoltre, deve essere garantito l inserimento naturalistico paesaggistico, la sistemazione delle aree verde e il mantenimento della permeabilità dei suoli. Allo scopo di ridurre l impiego di risorse non rinnovabili e di aumentare il riciclo dei rifiuti, il progetto deve prevedere: l uso di materiali composti da materie prime rinnovabili una distanza minima per l approvvigionamento dei prodotti da costruzione il miglioramento delle prestazioni ambientali

dell edificio In caso di nuove costruzioni, l APE (attestato prestazione energetica) deve essere almeno di classe A3. Laddove la realizzazione dei lavori è affidata separatamente dalla progettazione, nel bando di gara o nei documenti di affidamento, devono essere previste varianti solo migliorative rispetto al progetto originale dell affidamento. Infine, il progetto deve essere corredato dal piano di manutenzione dell opera e di fine vita. Il piano di manutenzione prevede la verifica dei livelli prestazionali (qualitativi e quantitativi) in riferimento alle prestazioni ambientali; il piano deve anche prevedere un programma di monitoraggio e controllo della qualità dell aria interna all edificio. I progetti degli interventi di nuova costruzione, devono prevedere un piano per il disassemblaggio e la demolizione selettiva dell opera a fine vita per il riutilizzo o il riciclo dei materiali, componenti edilizi e degli elementi prefabbricati utilizzati. Nel piano inerente la fase di fine vita dell edificio è presente l elenco di tutti i materiali, componenti edilizi e degli elementi prefabbricati che possono essere in seguito riutilizzati o riciclati. Criteri ambientali minimi, requisiti e caratteristiche dei materiali Per quanto riguarda i materiali, si richiedono i seguenti requisiti: l uso di materiali di materia recuperata o riciclata deve essere almeno il 15% (in peso) sul totale di tutti i materiali utilizzati non si possono usare sostanze dannose per l ozono, ad

alto potenziale di riscaldamento globale i componenti edilizi devono essere sottoposti a demolizione selettiva ed essere riciclabili o riutilizzabili, a fine vita almeno il 70% dei rifiuti non pericolosi generati durante la demolizione e rimozione degli edifici deve essere avviato a operazioni per essere riutilizzato, recuperato o riciclato (esclusi gli scavi) FONTE: BibLus-net by ACCA biblus.acca.it Studi di settore. Debutto per i nuovi modelli, più snelli e con meno dati. 5.300 le variabili eliminate Non si ferma la semplificazione degli studi di settore. Continua infatti la riduzione dei dati richiesti per la compilazione, con conseguente alleggerimento di quadri e variabili. Online i nuovi modelli, 193, da utilizzare per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell applicazione degli studi di settore, relativi alle attività economiche nel settore delle manifatture, dei servizi, del commercio e alle attività professionali. Un provvedimento del Direttore dell Agenzia delle Entrate li approva infatti definitivamente, da oggi, nella loro veste finale. Anche quest anno ulteriori passi avanti sono stati registrati in direzione d una sempre

maggiore semplificazione in particolare, si è dato corso ad una significativa attività volta a diminuire e comprimere le informazioni richieste nei modelli degli studi di settore, riducendole, fondamentalmente, solo a quelle necessarie per l applicazione degli stessi e a quelle individuate per l elaborazione dei nuovi indici di affidabilità. Tale operazione ha comportato, nella quasi totalità dei casi, una consistente riduzione delle informazioni, circa 5.300 righi in meno nei modelli di quest anno, con un evidente beneficio in termini di riduzione degli adempimenti per i contribuenti. Studi di settore, grazie alla semplificazione quasi 1/4 delle informazioni non più necessarie Dunque, studi di settore a dieta, in quanto a dati e numeri da inserire a cura dei contribuenti. In generale, infatti, si rileva una contrazione rispetto alla precedente annualità di più del 25% delle informazioni. Focus sui nuovi modelli Nel dettaglio, i modelli riguardano 50 studi per il settore delle manifatture, 53 studi per il settore dei servizi, 24 studi per i professionisti e 66 studi per il settore del commercio. Devono essere presentati dai contribuenti, cui si applicano gli studi di settore che, nel periodo d imposta 2016, hanno esercitato in via prevalente una delle attività economiche nei diversi settori per le quali risultano approvati gli studi di settore, indicati nell allegato 1 del provvedimento. I modelli vanno inviati per via telematica insieme alla dichiarazione annuale dei redditi. La trasmissione dei dati all Agenzia delle Entrate deve essere effettuata direttamente, attraverso il servizio telematico Entratel o Fisconline, o tramite intermediari incaricati. I nuovi modelli contengono anche le informazioni relative ai correttivi crisi, individuate sulla base della metodologia presentata alla Commissione degli esperti nella seduta del 7 dicembre 2016.

Le altre novità Al fine di semplificare ulteriormente la struttura della modulistica degli studi di settore, ed evitare possibili errori di compilazione, è proseguito il processo di omogeneizzazione delle informazioni presenti nei quadri A Personale addetto all attività dei diversi studi. In particolare, per il periodo d imposta 2016 sono state predisposte due sole strutture di quadro A: una per le attività esercitate in forma di impresa; una per le attività esercitate in forma di lavoro autonomo. Naturalmente, entrambe le strutture sono state previste negli studi relativi ad attività che possono essere esercitate sia in forma di impresa che di lavoro autonomo (cosiddetti studi con doppio quadro contabile ). Eventi sismici succedutisi a partire dal 24 agosto 2016 Tra le criticità che possono alterare l attività economica ordinaria, gli studi di settore tornano quest anno a ricomprendere anche l eventualità degli eventi sismici. In particolare, ad essere integrate sono le cause di esclusione relative al periodo di non normale svolgimento dell attività con la fattispecie richiamata al paragrafo 8 della circolare n. 30/E del 19 settembre 2013. L elenco delle fattispecie riportate nelle istruzioni sono state, infatti, modificate con l aggiunta specifica della lettera h): nel caso di eventi sismici, il periodo in cui si verificano le fattispecie analizzate al paragrafo 8 della circolare n. 30/E del 2013. La precisazione in argomento consente di chiarire che anche i soggetti interessati dagli eventi sismici del 2016 se ricadono nelle circostanze richiamate nella citata circolare, possono invocare la causa di esclusione dall applicazione degli studi legata al periodo di non normale svolgimento dell attività. Negli studi di settore spazio ai voucher Inoltre, nelle istruzioni relative al quadro A, è stato precisato che i prestatori di lavoro accessorio remunerati a voucher sono da riportare, rispettivamente, per le imprese, nel rigo A02 ( Dipendenti a tempo parziale, assunti con contratto di lavoro

intermittente, di lavoro ripartito, con contratto di inserimento, a termine, lavoranti a domicilio, personale con contratto di somministrazione di lavoro ) e per il lavoro autonomo, nel rigo A02 ( Dipendenti a tempo parziale, assunti con contratto di inserimento, a termine, di lavoro intermittente, di lavoro ripartito; personale con contratto di somministrazione di lavoro ). In entrambi i casi è stato precisato che il numero delle giornate retribuite relativo al personale che ha prestato lavoro accessorio remunerato a voucher, da indicare nel rigo A02, deve essere comunque determinato dividendo per otto il numero complessivo di ore lavorate. Dove trovare i modelli Il testo del provvedimento è disponibile nella sezione Normativa e Prassi del sito internet www.agenziaentrate.gov.it, mentre i modelli sono consultabili sullo stesso sito seguendo il percorso: Cosa devi fare > Dichiarare > Studi di settore e parametri > Studi di settore. FONTE: www.agenziaentrate.gov.it.