LA RED BULL SONO IO GP UNGHERIA

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n. 282 28 luglio 2014 GP UNGHERIA Ricciardo vince il suo secondo GP con una gara straordinaria, si rilancia nel Mondiale e mette nell angolo un Vettel sempre più nervoso LA RED BULL SONO IO

ARRIVEDERCI A LUNEDÌ 25 AG 2 BUONE VACA

OSTO NZE A TUTTI3

Registrazione al tribunale Civile di Bologna con il numero 4/06 del 30/04/2003 Direttore responsabile: Massimo Costa (info@italiaracing.net) Redazione: Stefano Semeraro Marco Minghetti Collaborano: Carlo Baffi Antonio Caruccio Marco Cortesi Alfredo Filippone Dario Lucchese Claudio Pilia Guido Rancati Dario Sala Silvano Taormina Filippo Zanier Tecnica: Paolo D Alessio Produzione: Marco Marelli Tutti gli articoli e le immagini contenuti nel Magazine Italiaracing sono da intendersi a riproduzione riservata ai sensi dell'art. 7 R.D. 18 maggio 1942 n.1369 Fotografie: Photo4 Actualfoto Photo Pellegrini MorAle Realizzazione: Inpagina srl Via Giambologna, 2 40138 Bologna Tel. 051 6013841 Fax 051 5880321 info@inpagina-bo.it 4

Il graffio di Baffi

FORMULA 1 GP UNGHERIA Trionfatore nelle uniche due gare non dominate dalla Mercedes in questo 2014, Ricciardo è in un momento d'oro. È il volto nuovo di cui la F.1 aveva bisogno e le sue azioni sono in costante rialzo, sia nel paddock sia all'interno del team Red Bull IL CONQUIST 6 Filippo Zanier "Ora che ho intorno a me questo ambiente, questo team, mi sento una persona diversa, un pilota diverso, uno sportivo diverso rispetto a quello che ero fino allo scorso anno. Ho molta più fiducia in me stesso ed è una sensazione che mi fa sentire bene, mi fa capire che sono all'altezza di stare in questo mondo". Parole di Daniel Ricciardo, sgorgate come un fiume in piena da un estasiato pilota australiano alla fine del GP d'ungheria. È sulla luna il ragazzo di Perth e c'è da capirlo, perché quello che sta accadendo, il rispetto che si sta guadagnando in pista, era solo un lontano sogno nelle stagioni precedenti a questa, quando il suo talento era relegato su vetture di seconda fascia. La gavetta in HRT e Toro Rosso però, ha pagato e ha consegnato alla Red Bull un pilota completo, che a una velocità innata abbina una ben dosata aggressività e una capacità di leggere la gara da veterano. Non è un caso che nelle uniche due gare che non si sono concluse con un successo Mercedes, la vittoria sia andata proprio a lui, e non certo per merito della macchina che guida. La RB10 ha infatti chiuso il gap dalle frecce d'argento, ma non è ancora in grado di batterle a parità di condizioni, specialmente in termini di passo gara. La differenza, quindi, l'ha fatta proprio Ricciardo con la sua capacità di essere sempre nelle condizioni ideali per aprire a Christian Horner e ai suoi uomini le giuste opportunità strategiche, abbinata al talento per metterle in opera al meglio. Sempre al posto giusto al momento giusto, insomma. Come in Canada, quando di fronte ai problemi alla MGU-K delle Mercedes ha reagito come uno squalo che sente l'odore del sangue, saltando Sergio Perez con un attacco pazzesco all'esterno della curva 1 e liberandosi senza difficoltà dell'azzoppata W05 di Nico Rosberg. O come in Ungheria, dove la pioggia a inizio gara, le basse temperature e una provvidenziale safety-car hanno trasformato un potenziale quarto posto in una vittoria. Vittoria favorita dalla sorte, perché Daniel si è trovato nella condizione di sfruttare al meglio la neutralizzazione che ha invece "fregato" Rosberg, Valtteri Bottas, Sebastian Vettel e Fernando Alonso, ma comunque meritatissima perché il successo se l'è poi dovuto sudare in pista a suon di sorpassi.

ATORE 7

FORMULA 1 GP UNGHERIA La strategia a tre soste scelta per lui dalla Red Bull si è infatti rivelata la più giusta, ma se così è stato il team di Milton Keynes deve dire grazie al suo pilota che dopo l'ultimo cambio gomme ha passato non tre comprimari, bensì Rosberg, Lewis Hamilton e Alonso. Il vantaggio di grip garantito dalle Pirelli soft appena montate sarà stato anche evidente, ma di per sé l'hungaroring non è noto per favorire le manovre di sorpasso e la resistenza messa in atto dal britannico della Mercedes è stata poco meno che eroica. Eppure, alla fine Ricciardo è passato lo stesso, ancora una volta all'esterno, della curva 2, su Lewis e poi come una furia all'interno della prima curva su Fernando, grazie al DRS e a una staccata ritardata al massimo. Quasi facile a vederlo nelle immagini ma che alla fine fosse tutt'altro che semplice, anche con gomme pressoché nuove, lo ha dimostrato proprio Rosberg che pur con un passo di tre secondi al giro più rapido ha pensato bene di abbandonare l'assalto al podio dopo un unico attacco su Hamilton, rintuzzato con cattiveria da quest'ultimo. Onore quindi a Ricciardo, che con il sorriso smagliante che sfodera quando toglie il casco si sta conquistando sempre più simpatie, nel paddock e all'interno del team, dove per contro appare sempre più offuscata la stella di Sebastian Vettel. Si fa sempre fatica a mettere in discussione un quattro volte campione del mondo, ma è innegabile che il momento d'oro di Ricciardo corrisponda sempre più a un temporaneo (si spera) appannamento di Vettel. A Budapest il tedesco sembrava tornato sugli scudi dopo una bellissima qualifica in cui aveva conteso la pole a Rosberg fino alla fine, ma la gara gli ha detto male ancora una volta. "Seb" aveva infatti già passato l'entrata della pit-lane quando il team lo ha richiamato ai box in occasione della prima safetycar, una sfortuna che gli è costata quattro posizioni. Al netto della sfiga, però, la gara del tetra-iridato resta comunque deludente, specialmente se paragonata a quella di Alonso: l'asturiano della Ferrari ha condiviso con Vettel la sfortuna al momento della neutralizzazione e dopo il pit-stop gli è rientrato alle spalle, ma al giro 14 l'ha passato, facendo poi lo stesso con Vergne e Rosberg al giro seguente mentre Sebastian rimaneva "intruppato" nel traffico. A parità di strategia, due soste per entrambi, Vettel pare aver pagato la scelta di montare le gomme medie per l'ultimo stint, una decisione prudente per essere certo di arrivare a fine gara che gli ha però impedito di essere aggressivo nei primi giri dopo la sosta, rivelatisi poi fonda- 8

mentali. A far piovere sul bagnato ha contribuito anche un testacoda in uscita dall'ultima curva che ha fatto rizzare i capelli al muretto Red Bull. Un errore di guida nudo e crudo, riconosciuto dallo stesso tedesco, che non è finito "alla Perez" solo per un grosso colpo di fortuna, almeno in questo caso amica della vettura numero 1. Il piatto piange, inutile nasconderlo, e la classifica parla chiaro: Ricciardo terzo con 131 punti, Vettel sesto con 88. Purtroppo per lui, inoltre, Sebastian non si può consolare nemmeno con la prestazione pura: in qualifica il conto è infatti impietoso e per ora recita 7 a 3 per il suo compagno. Ce n'è abbastanza, insomma, per vedere il proprio ruolo di leader decisamente in pericolo, ma invertire la tendenza richiede una nuova prova di carattere, una dote che il Sebastian Vettel 2014 sembra avere smarrito. 9

FORMULA 1 GP UNGHERIA ROSS 10

La grande gara di Alonso riporta a sorpresa la Ferrari sul podio, e anche Raikkonen manda segnali positivi. Ma Mattiacci ammonisce: le condizioni di gara ci hanno favorito, non illudiamoci. Il podio di Budapest deve essere solo il punto di partenza A, SI SPERA 11

FORMULA 1 GP UNGHERIA Stefano Semeraro C'è vita, sul pianeta Rosso. Sarà stato merito della pioggia, di una congiunzione astrale favorevole, di un Fernando Alonso in grande forma e dei guai altrui, ma a Budapest la Ferrari è ricomparsa sul radar. Con un secondo posto che fino a pochissimi chilometri dalla fine era sembrato un primo, tanto che la prima frase soffiata nella radio da Fernando dopo la bandiera a scacchi era carica di delusione: «Se Hamilton avesse resistito altri due giri...», riferendosi al Daniel Ricciardo che una volta liberatosi dell inglese si è catapultato su di lui. I campioni sono così: per Nando quella dell'hungaroring è stata una vittoria mancata, non un podio strappato nel bel mezzo di uno dei periodi più neri della storia del Cavallino. Per tutti gli altri invece, è come un'oasi nel deserto. Una speranza a cui abbeverarsi, irrobustita anche da una prova per una volta non negativa di Kimi Raikkonen, che dopo l'incresciosa toppata del muretto nelle qualificazioni è finito sesto, rimontando undici posizioni. Non ancora il Kimi dei bei tempi, in alcune occasioni troppo arrendevole per sembrare vero, ma neppure l'enigma imbolsito di qualche gara fa, come ha mostrato nella bella resistenza offerta a Vettel. L'acuto però, è tutto di Alonso. Lo spagnolo ha ragione a sostenere che non si è trattato certo della sua miglior gara, ma il livello è stato comunque altissimo. Bravo a guidare al limite su una pista che all'inizio era insidiosissima, mezza asciutta e mezza bagnata, bravissimo a sfruttare una strategia azzardata, ma vincente danzando sulle gomme soft per gli ultimi 31 giri, quasi metà gara. E abilissimo anche nel finale quando ha resistito ad Hamilton correndo ormai sulle tele, e arrendendosi giusto all'ultimo allo scatto... nibaliano di Ricciardo. La squadra lo ha festeggiato, il pubblico osannato, lui ha incassato un podio che mancava dal Bahrain e che va benissimo per celebrare i 33 anni sempre un'età critica... - che compie domani. «Non credo sia stata una delle più belle gare della mia carriera ha detto ma una bella gara, difficile da interpretare, complessa. Siamo stati bravi a prendere sempre le decisioni giuste (e non è che al muretto Ferrari riesca così spesso, ndr). La F14-T probabilmente è sbagliata come filosofia, visto che non siamo dove vorremmo, ma non è tutta da buttare, con il team ora dobbiamo capire come sfruttarla». 12

Piedi per terra, insomma. Ma un filetto di ottimismo dopo mesi cupissimi. «Spero che le cose andranno meglio nella seconda parte della stagione ha ribadito Raikkonen oggi la gara è stata difficile, ma più divertente di altre, avevo feeling con la macchina. Siamo nella direzione giusta». Ma, come sostiene giustamente Marco Mattiacci, «non stiamo alla Ferrari per essere felici di un secondo posto. E' stato incoraggiante vedere il team reagire ad un sabato difficile, ma non illudiamoci per questo risultato. Qui siamo stati favoriti anche dalle condizioni climatiche, ma questo deve essere il punto di partenza, non quello di arrivo». Il punto di partenza è un progetto iniziato con la ristrutturazione del team che Mattiacci sta portando avanti e che dovrà dare i frutti, quelli veri, fra 2015 e 2016. Sperando che Alonso sia sempre della partita. 13

FORMULA 1 GP UNGHERIA ORGOGLIO E 14

PREGIUDIZIO Una gara pazza regala un po' di respiro agli avversari, ma la competitività della Mercedes resta intatta anche senza FRIC. In assenza di veri rivali per il titolo il team di Wolff cerca di complicarsi la vita con una gestione dei piloti discutibile e brutti fantasmi si fanno strada nella testa di Hamilton. Sembra un thriller da leggere sotto l'ombrellone, e invece... 15

FORMULA 1 GP UNGHERIA Filippo Zanier Da una parte l'orgoglio del campionissimo che non si arrende mai e che, tanto per mettere le cose in chiaro, negli ultimi due Gran Premi ha recuperato la bellezza di 36 posizioni. Dall'altra un pregiudizio nei confronti della squadra che cresce sempre più: perché pur se campione sei comunque umano e se di due macchine quella che si rompe è sempre la tua, se per due volte di fila un problema tecnico in qualifica ti costringe a prendere il via ultimo mentre il tuo compagno si prende la pole, è normale iniziare a dubitare. E se poi in gara nonostante tutto riesci a tornare davanti e ti arriva un ordine di scuderia, lasciare strada "a quell'altro", tedesco come il marchio che rappresentate, allora forse davvero non è un caso. Forse il tuo team ti sta giocando contro, forse hanno già deciso chi deve vincere il mondiale e ti stanno trasformando nel Mark Webber caraibico, forse il marketing vale più della pista, e chissà cos'altro. Fantasmi, dubbi più che umani che si affollano nella mente di Lewis Hamilton dopo il Gran Premio in terra magiara, sospetti che ormai l'ex iridato non nasconde nemmeno più. Emblematiche in tal senso le sue parole dopo la qualifica, dopo aver dovuto parcheggiare la sua W05 a bordo pista con il retrotreno avvolto dalle fiamme: "Siamo al punto in cui non è più sfortuna, deve essere qualcos'altro. Tante cose mi stanno passando per la testa, ma cercherò di trasformarle in energia positiva", ha detto alla stampa britannica. Detto fatto: dopo uno spavento a inizio gara, con un testacoda alla curva 2 del primo giro che resterà l'unico errore di una corsa straordinaria, Lewis ha dato spettacolo. Sull'Hungaroring, pista su cui non si sorpassa (dicono gli altri), Hamilton ha dato il via a un vero e proprio festival della rimonta che lo ha visto sopravanzare sette vetture nei primi sei giri, guadagnare altre cinque posizioni grazie al tempismo fortunato della safety-car e poi appiccicarsi a Sebastian Vettel alla ripartenza, mettendolo sotto pressione costante fino a indurlo all'errore, il testacoda del 31 passaggio all ultima curva. Il capolavoro è continuato con un clamoroso sorpasso all'esterno su un arcigno Jean- Eric Vergne tre tornate più tardi e, una volta a pista libera, con un ritmo impressionante impresso alla propria gara, soprattutto tenendo conto che il britannico era su una strategia a due soste e che gli pneumatici medium con cui ha affrontato il secondo stint di gara dovevano durare per ben 30 giri. A impreziosire il tutto, poi, è arrivata a gara e gomme quasi finite la resistenza strenua nei confronti di Daniel Ricciardo prima, con l'australiano che è passato solo dopo numerosi tentativi, e di Rosberg poi, di cui ha respinto con cattiveria l'unico attacco nonostante il tedesco disponesse di gomme soft praticamente nuove. Un terzo posto dai toni epici, insomma, che avrebbe avuto tutto per permettere a Lewis di entrare nella pausa estiva tranquillo: rimonta da annali, tre punti recuperati al suo rivale nella corsa al titolo (ora Hamilton è a -11 da Rosberg) e una bella iniezione di fiducia. E invece no. Ironia della sorte, Hamilton esce da uno splendido GP d'ungheria con ancora più dubbi e pensieri di quanti non ne avesse all'indomani di Hockenheim. La ragione è un ordine di scuderia inatteso che il pilota inglese si è sentito risuonare nelle cuffie a venti giri dalla fine, una richiesta di fare passare Rosberg che, alle sue spalle, era leggermente più rapido e stava correndo su una strategia a tre soste. Una decisione puramente pragmatica quella di Toto Wolff e Paddy Lowe, tesa a permettere a Nico di sfruttare al massimo il miglior passo garantito dalle gomme fresche, ma che ha ignorato del tutto l'impatto psicologico che un approccio del genere avrebbe avuto su Hamilton. Mercedes in vantaggio siderale sulla concorrenza in campionato, appena 14 lunghezze di distacco tra i due piloti alla vigilia della gara, perché il pilota inglese avrebbe dovuto accettare improvvisamente i galloni di numero due, cedendo strada al compagno? Un peccato di ottimismo, quello del muretto Mercedes, riportato immediatamente alla realtà dalla risposta di Lewis: "Non rallento per Nico. Ditegli che si avvicini, se riesce a farlo abbastanza può provare a passare". Un atto di insubordinazione per certi versi, un atto di giustizia per altri, come ha provato a spiegare lo stesso Hamilton dopo la gara: "Nico non era abbastanza vicino, per farlo passare avrei dovuto rallentare e perdere terreno su Alonso e Ricciardo. E poi eravamo e siamo in corsa per lo stesso obiettivo, non vedo perché avrei dovuto lasciarlo passare. Magari il team me lo spiegherà nel briefing post-gara". Un chiaro rifiuto a chinare la testa di fronte alle esigenze di squadra, ribadito peraltro anche con la risposta aggressiva all'ultimo attacco di Rosberg a fine gara. Di positivo, in Mercedes, c'è che dal punto di vista della competitività poco è cambiato. Il team non sta più utilizzando il FRIC per evitare guai legati alla recente "querelle", ma la monoposto sembra non essersene accorta più di tanto. In qualifica a Budapest la Red Bull si è avvicinata molto, ma in termini di passo gara le frecce d'argento sembrano decisamente al sicuro se si considera che dopo appena otto giri di gara Rosberg aveva ben 10" di vantaggio su Valtteri Bottas, il più vicino dei rivali. Il vantaggio di competitività dello squadrone teutonico è quindi ancora cospicuo, elemento che porta a maggior ragione a chiedersi se ci fosse veramente bisogno di esasperare i rapporti con Hamilton con quella richiesta di cedere il passo. Da parte sua, Wolff riconosce un errore di valutazione: "Sono convinto che Rosberg avrebbe potuto vincere, ma non possiamo aspettarci che a questo punto della stagione uno dei nostri piloti accetti un ordine che ridurrebbe le sue chance di vincere il campionato. Dovremo ripensare la nostra politica in tal senso". Insomma un po' di compiti a casa, la ricetta giusta per rovinarsi le vacanze estive... 16

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FORMULA 1 GP UNGHERIA STRATEGI 18

A PERDENTE La Williams non si aspettava troppo dalla trasferta ungherese, ma una cattiva gestione delle gomme ha rovinato le poche chance di Bottas e di Massa di lottare contro le rivali dirette nel campionato costruttori 19

FORMULA 1 GP UNGHERIA Stefano Semeraro Un'occasione persa, un podio sfumato. Valtteri Bottas la vede così. L'Hungaroring non è certo il circuito dove le Williams si aspettavano di brillare al massimo, ma per il finlandese e anche per Felipe Massa - una cattiva gestione delle gomme ha impedito al team inglese di lottare per il podio anche questa volta. Risultato: ottavo posto per Bottas, quinto per Massa, e il terzo posto nel mondiale costruttori che torna in mano Ferrari. In partenza, Valtteri era scattato bene, scegliendo una traiettoria esterna per infilarsi alle spalle di Nico Rosberg mossosi dalla pole. L'ingresso della prima safety-car non lo ha aiutato, visto che come Sebastian Vettel, Fernando Alonso e lo stesso Rosberg non è riuscito a rientrare subito ai box, e quando lo ha fatto il pit-stop non è stato dei migliori. Ma è stata soprattutto la scelta di puntare sulle medium, secondo Bottas, ad aver pagato pochissimo. «C'era sicramente la possibilità di fare meglio, ma le cose hanno iniziato ad andare male dopo la prima safety-car, visto che quando sono stato avvertito via radio ero già all'altezza dei box. Quando finalmente sono rientrato anche parecchie altre vetture lo hanno fatto e mi sono ritrovato nel traffico, lontano dalla testa, e prima di riuscire a riscaldare le gomme da asciutto è passata un'eternità. Quando finalmente ci sono riuscito era troppo tardi...». L'errore grave è stato di non scegliere le soft dopo il secondo pit-stop. «Sì, è stato sbagliato puntare ancora sulle medie. Pensavano che avremmo potuto durare di più con le medie, in fondo dai dati che avevamo non c'era grande differenza, invece con l'abbassamento della temperatura e la pressione di gomme che avevamo si è rivelata una scelta errata». Il degrado repentino ha costretto Bottas ad una terza sosta, e da allora in poi le cose hanno iniziato ad andare meglio: «Ma ormai era tardi, ho provato a passare Vettel e devo ammettere che si è difeso bene, certo se ci fosse stato un giro in più...». Anche per Massa la scelta di montare le medium dopo la seconda sosta si è trasformato in un cul de sac. «Avevo avvertito il team che con le option mi trovavo molto meglio ha spiegato ma la paura era che si consumassero troppo. Peccato, anche la McLaren ha fatto degli errori con le gomme, ma è un sollievo tornare a segnare dei punti. Non possiamo accontentarci di questo, ma avevo la sensazione che la nostra macchina non fosse veloce a sufficienza per lottare con le Red Bull e le Ferrari, specie con le gomme medie». 20

FORMULA 1 GP UNGHERIA E' INIZIATA L Marco Cortesi Foto: Photo 4 La Toro Rosso-Renault è tra le scuderie più promettenti del momento, rispetto agli inizi di stagione. Lo è perché ha due piloti indubbiamente capaci come Jean-Eric Vergne e Daniil Kvyat, e lo è perché a Faenza sembra si siano comprese le problematiche del pacchetto tecnico. Soprattutto, è finita quella tendenza, in caso dall'inizio del weekend ci fosse qualche difficoltà, a far finire tutta la squadra in una voragine in cui le possibilità di impressionare venivano risucchiate. In qualifica, i due piloti hanno terminato rispettivamente in ottava e decima posizione, entrambi in lotta, anzi davanti alla Force India di riferimento pur se lontani dal potenziale vero delle McLaren. Che comunque hanno storia, budget e risorse ben differenti. In gara è stata poi la brillantezza del muretto a dare una mano, portando Vergne nelle parti nobili della classifica e a lottare con Fernando Alonso e Nico Rosberg. Il francese ha poi terminato nono, ma con buone indicazioni per il resto del campionato. Un errore di inesperienza ha invece condizionato Kvyat, che dopo aver spento il motore della sua STR9 è dovuto partire dalla pit-lane. Il russo ha recuperato fino al quattordicesimo posto mostrando comunque un potenziale all'altezza di quello del compagno. Nella speranza che la seconda parte di stagione sia in discesa... 22

A DISCESA Vergne ha duellato ad armi pari con la Ferrari di Alonso e la Mercedes di Rosberg esaltando la piccola Toro Rosso. Kvyat invece, ha spento il motore al via e la sua è stata una corsa di rincorsa 23

FORMULA 1 GP UNGHERIA Un incomprensibile errore strategico della McLaren ha impedito a Button e Magnussen, tra l altro partito dai box, di ben figurare nella gara di Budapest. Nonostante la presenza di Dennis al posto di Whitmarsh, il team inglese continua a rimanere relegato nella seconda fascia PIOGGIA ASTRA Antonio Caruccio Foto: Photo 4 La McLaren-Mercedes si lecca le ferite dopo la gara di Budapest. Nonostante il costruttore inglese sia stato il più vittorioso in Ungheria nell ultimo decennio, le difficoltà tecniche dei recenti due anni compromettono la possibilità di incrementare questo bottino. Un solo punto rimediato domenica, al termine di una gara spettacolare che però non ha mai visto le McLaren protagoniste. Colpa di una strategia suicida che ha portato il muretto a lasciare Kevin Magnussen con gomme rain intermedie e Jenson Button a montare un nuovo treno dello stesso tipo nei primi giri, quando invece tutti gli altri si erano fermati a montare le slick in occasione della safety-car intervenuta per l incidente di Marcus Ericsson. Il muretto di Woking prevedeva infatti che la pioggia, caduta con abbondanza prima del via, sarebbe poi tornata nel corso della gara, cosa che non è avvenuta affatto e che costretto l inglese e il danese ai box alla quindicesima tornata. L unico momento di gloria è stato alla ripartenza dalla prima interruzione, quando al giro quattordici Button, approfittando della maggior aderenza delle intermedie all interno della traiettoria della prima curva, ha infilato Daniel Ricciardo che guidava la corsa con le slick. Da lì in poi un calvario, che ha porta- 24

TTA to Button in decima posizione sotto la bandiera a scacchi, con un solo punto che permette di avvicinare la Force India-Mercedes, 98 punti contro 97, a favore del team di Vijay Mallya, per il quinto posto nel mondiale costruttori. Magnussen invece, si è complicato la vita da solo in qualifica, quando all inizio del Q3 al quale era riuscito ad entrare con classe, con l arrivo della pioggia, si è fatto sorprendere dall asfalto bagnato alla prima curva, bloccando in staccata, perdendo il controllo ed andando a sbattere violentemente rovinando cambio e telaio. Così, proprio come Hamilton, è dovuto partire dalla corsia box, senza mostrare mai un passo davvero competitivo, portandosi almeno a casa il primato di essere stato il pilota a percorrere più giri di tutti con le intermedie, ben quindici. 25

FORMULA 1 GP UNGHERIA MIRACOLO SFIOR Sutil ha portato la Sauber all undicesimo posto, a un soffio da quella zona punti che questa stagione sebra essere un miraggio. Gutierrez invece, era tranquillamente in top 10 prima del ritiro per problemi alla power unit della Ferrari Antonio Caruccio Foto: Photo 4 La Sauber-Ferrari si è fatta sfuggire la possibilità di entrare in zona punti nel GP d Ungheria. Dopo una qualifica che aveva visto passare entrambe le vetture elvetiche al Q2, grazie anche ai problemi di Lewis Hamilton e Pastor Maldonado ed all eliminazione di Kimi Raikkonen, Adrian Sutil ed Esteban Gutierrez tornano a casa con la coda tra le gambe. Soprattutto il tedesco, che ha perso in pista una posizione che gli è costata l ingresso nella top 10 per nove decimi a favore della McLaren-Mercedes di Jenson Button. Il messicano dalla sua, ha lottato strenuamente andando anche a sopravanzare il compagno tedesco, che partiva dalla dodicesima posizione, miglior risultato in stagione, salvo doversi ritirare quando occupava l ottava piazza per un problema al sistema di recupero dell energia. Nonostante quindi la power-unit Ferrari non sia certamente la migliore sul mercato, su una pista dove la potenza conta meno, le Sauber hanno aumentato il gap con le Caterham-Renault e le Marussia-Ferrari, con i due punti di Jules Bianchi ottenuti a Monaco che tengono comunque la squadra di James Booth davanti in campionato. L undicesimo posto di Sutil tuttavia, non tiene conto del ritiro delle Force India-Mercedes, che precedevano agevolmente anche Gutierrez prima del ritiro. In ogni caso, nel team Sauber sembrano essere stati fatti dei piccoli passi in avanti, nonostante sulle prossime piste di Spa e Monza serviranno novità aerodinamiche per continuare a progredire. 26

ATO 27

FORMULA 1 GP UNGHERIA SPROFONDO LOTUS Sembra non esserci fine al peggio nel team di Enstone che anche a Budapest ha sofferto in quanto a prestazioni e problemi tecnici. Se poi anche Grosjean comincia a sbattere in regime di safety-car, la luce al di fuori del buco nero si fa sempre più lontana Pastor Maldonado 28

Antonio Caruccio foto: Photo 4 La stagione della Lotus non è sicuramente quella che ad Enstone si immaginavano questo inverno. Lo scorso anno in Ungheria, Kimi Raikkonen aveva riacceso le proprie speranze di vincere il titolo mondiale conquistando il secondo posto dietro Lewis Hamilton. Dodici mesi dopo, il finlandese è scomparso in tutti i sensi, vista la difficile stagione che sta attraversando in Ferrari, ed altrettanto ha fatto la squadra inglese. Romain Grosjean ha commesso un errore alquanto sorprendente, andando a toccare la linea bianca bagnata nel tentativo di scaldare le gomme in regime di safety-car. Uscendo di scena al decimo giro, il transalpino ha di fatto tolto a sé stesso ed alla squadra ogni possibilità di lottare almeno per qualche punto. Pastor Maldonado invece, partito ultimo per un problema al cambio sofferto in qualifica che non gli ha permesso di completare nemmeno un giro, nel sedicesimo passaggio è stato coinvolto con Jules Bianchi in un contatto che ha costretto entrambi a tornare ai box, impedendo loro di lottare per qualcosa di positivo. C è però pacato ottimismo dai tecnici della squadra britannica perché Maldonado montava un nuovo alettone anteriore sul cui utilizzo hanno raccolto numerosi dati aerodinamici essendo così in grado di poterli analizzare e sviluppare nelle settimane da qui a Spa. 29

FORMULA 1 GP UNGHERIA BIANCHI SOL CHILTON INC Il francese ha disputato una gran qualifica con la Marussia e solo un contatto con Maldonado ha reso ardua una gara che poteva essere migliore. Incomprensibile invece l atteggiamento del pilota inglese il cui unico compito sembra sia quello di finire le gare senza lasciare alcun segno 30

IDO ONSISTENTE Marco Cortesi Foto: Photo 4 Trasferta interlocutoria per la Marussia-Ferrari a Budapest. La scuderia diretta da John Booth ha affrontato una gara senza particolari spunti positivi, ma solo dal punto di vista cronometrico. Nel Q1 del sabato Jules Bianchi si è permesso di cacciare fuori dal Q2 Kimi Raikkonen e la Ferrari. Non male per uno che proprio a Raikkonen sogna di fare le scarpe, anche se i distacchi con i rivali più alti in classifica e nella considerazione generale sono stati consistenti. Per quanto riguarda la gara del francese, un contatto con la Lotus-Renault di Pastor Maldonado, lungo alla prima curva, ha messo fine di fatto alle possibilità di esprimersi al meglio danneggiando la MR03 numero 17. I commissari non hanno nemmeno messo sotto investigazione i due piloti, considerando la toccata un normale incidente di gara. Rimane il fatto che Bianchi sia comunque riuscito a recuperare e a piazzarsi davanti al compagno di colori Max Chilton nonostante i danni e un pit-stop aggiuntivo. Il britannico ha invece continuato nel suo lungo apprendistato, e come sempre sembra impegnato in una gara tutta sua, orientata a finire sempre e comunque in qualunque posizione. Qualcuno gli spieghi che non è così che funziona... 31

FORMULA 1 GP UNGHERIA BENVENUTI NEL La rivoluzione degli uomini imposta dal nuovo management della Caterham ovviamente ancora non si è fatta sentire sulle prestazioni delle vetture. E per di più, in gara Ericsson ha subito sbattuto mentre Kobayashi si è fermato per noie al propulsore 32

LIMBO Marco Cortesi Foto: Photo 4 La Caterham-Renault è tornata in pista per la prima volta dopo l'annuncio della rivoluzione a livello di management e tecnici che ha visto Christijan Albers insediarsi ufficialmente alla guida delle operazioni. Impossibile vedere alcun risultato al momento, ammesso che ce ne possa essere uno al punto della stagione a cui siamo arrivati. Specie se piloti e vettura ci mettono del loro. Marcus Ericsson, che al sabato si era trovato disperso in un bilanciamento assente, è finito pesantemente nelle barriere quando ha avuto la possibilità di confrontarsi con gli altri, esagerando con l'acceleratore dopo pochi giri di gara. L'urto è stato nell'ordine dei 20G, tale da non scuotere solo l'orgoglio. Dall'altra parte, Kamui Kobayashi ha fatto nuovamente il massimo con quello che aveva. Dopo le difficoltà di Hockenheim si è tenuto un più vicino alla Marussia finché il suo propulsore Renault non si è di colpo ammutolito. Prossima fermata Spa-Francorchamps, senza aspettative. Marcus Ericsson 33

FORMULA 1 GP UNGHERIA PASTICCIO UNGH Gara surreale per la Force India che perde due vetture nell'arco di sette giri. Primo weekend a zero punti, ma competitività comunque buona per la squadra di Vijay Mallya Filippo Zanier Foto: Photo 4 Non c'è niente di peggio per un team principal che vedere le proprie vetture eliminarsi a vicenda. Vijay Mallya ha vissuto la poco ambita esperienza all'hungaroring, assistendo incredulo a quello che gli mostravano i monitor: l'ennesima buona gara di Nico Hulkenberg e "Checo" Perez, che in quel momento si trovavano in piena lotta per un piazzamento in top ten, è infatti svanita tra il 15 e il 22 passaggio, sette giri che il magnate indiano non dimenticherà facilmente. Un momento di follia di squadra iniziato dal pilota tedesco che all'ultima curva del 15 giro ha tentato di passare il compagno di squadra finendo invece per centrarlo in pieno, terminando poi la propria corsa contro le barriere: "La pista si stava asciugando - ha spiegato Hulkenberg - e volevo attaccare Perez che al giro precedente nella stessa curva aveva preso una traiettoria molto larga. In questa occasione invece, è rimasto stretto,ma avevo già iniziato la manovra e non ho potuto evitare il contatto. Mi scuso con tutti". Perez per fortuna ha potuto riprendere la gara dalla nona posizione ed è riuscito a risalire fino all'ottava poco dopo, ma nel corso del 22 giro anche per lui è arrivato il patatrac. È finito largo in uscita dall'ultima curva e si è trovato sull'umida striscia di erba sintetica in fase di accelerazione, una manovra che la monoposto non ha gradito affatto. Il risultato è stato un testacoda ad alta velocità finito contro il muro dei box, un impatto violento che non ha avuto conseguenze sul pilota, ma ha praticamente distrutto la sua Force India. Un weekend da dimenticare, quindi, ma solo dal punto di vista del risultato. Il nono posto ottenuto da Hulkenberg in qualifica dimostra che passata la boa di metà stagione la squadra rimane tra le prime cinque forze del campionato, fatto confermato anche dalla classifica del mondiale costruttori, che vede la Force India-Mercedes quinta, anche se con un solo punticino di margine sulla McLaren-Mercedes. Alla fine, a fare la fotografia più corretta del weekend del team è proprio il boss, Mallya: "Certe volte proprio non va, ma non c'è da disperarsi. Si tratta della prima gara fuori dai punti per noi in questo 2014, il passo era buono e la pausa estiva ci darà il tempo per riordinare le idee e arrivare a Spa ancora più forti". 34

ERESE Nico Hulkenberg 35

FORMULA 1 GP UNGHERIA L'ORDINE DI ARRIVO DOMENICA 27 LUGLIO 2014 1 - Daniel Ricciardo (Red Bull RB10-Renault) - 70 giri in 1.53'05"058 2 - Fernando Alonso (Ferrari F14-T) - 5"225 3 - Lewis Hamilton (Mercedes W05) - 5"857 4 - Nico Rosberg (Mercedes W05) - 6"361 5 - Felipe Massa (Williams FW36-Mercedes) - 29"841 6 - Kimi Raikkonen (Ferrari F14-T) - 31"491 7 - Sebastian Vettel (Red Bull RB10-Renault) - 40"964 8 - Valtteri Bottas (Williams FW36-Mercedes) - 41"344 9 - Jean-Eric Vergne (Toro Rosso STR9-Renault) - 58"527 10 - Jenson Button (McLaren MP4/29-Mercedes) - 1'07"280 11 - Adrian Sutil (Sauber C33-Ferrari) - 1'08"169 12 - Kevin Magnussen (McLaren MP4/29-Mercedes) - 1'18"465 13 - Pastor Maldonado (Lotus E22-Renault) - 1'24"024 14 - Daniil Kvyat (Toro Rosso STR9-Renault) - 1 giro 15 - Jules Bianchi (Marussia MR03-Ferrari) - 1 giro 16 - Max Chilton (Marussia MR03-Ferrari) - 1 giro Ritirati 33 giro - Esteban Gutierrez 25 giro - Kamui Kobayashi 23 giro - Sergio Perez 15 giro - Nico Hulkenberg 11 giro - Romain Grosjean 8 giro - Marcus Ericsson IL RIEPILOGO DELLA STAGIONE 2014 Australia 16/03/2014 Nico Rosberg (Mercedes W05) 57 giri in 1.32'58"710 Malesia 30/03/2014 Lewis Hamilton (Mercedes W05) 56 giri in 1.40'25"974 Bahrain 30/03/2014 Lewis Hamilton (Mercedes W05) 57 giri in 1.39'42"743 Cina 20/04/2014 Lewis Hamilton (Mercedes W05) 54 giri in 1.33'28"336 Spagna 11/05/2014 Lewis Hamilton (Mercedes W05) 66 giri in 1.41 05 155 Monaco 24/05/2014 Nico Rosberg (Mercedes W05) 78 giri in 1.49'27"661 Canada 8/06/2014 Daniel Ricciardo (Red Bull RB10-Renault) 70 giri in 1.39'12"830 Austria 22/06/2014 Nico Rosberg (Mercedes W05) 71 giri in 1.27'54"967 Gran Bretagna 6/07/2014 Lewis Hamilton (Mercedes W05) 52 giri in 2.26'52"094 Germania 20/07/2014 Nico Rosberg (Mercedes W05) 67 giri in 1.33'42"914 Ungheria 27/07/2014 Daniel Ricciardo (Red Bull RB10-Renault) 70 giri in 1.53'05"058 36

CLASSIFICA PILOTI 1 Nico Rosberg Mercedes 202 2 Lewis Hamilton Mercedes 191 3 Daniel Ricciardo RBR-Renault 131 4 Fernando Alonso Ferrari 115 5 Valtteri Bottas Williams-Mercedes 95 6 Sebastian Vettel RBR-Renault 88 7 Nico Hulkenberg Force India-Mercedes 69 8 Jenson Button McLaren-Mercedes 60 9 Felipe Massa Williams-Mercedes 40 10 Kevin Magnussen McLaren-Mercedes 37 11 Sergio Perez Force India-Mercedes 29 12 Kimi Raikkonen Ferrari 19 13 Jean-Eric Vergne Toro Rosso-Ferrari 11 14 Romain Grosjean Lotus-Renault 8 15 Daniil Kvyat Toro Rosso-Ferrari 6 16 Jules Bianchi Marussia-Ferrari 2 17 Adrian Sutil Sauber-Ferrari 0 18 Marcus Ericsson Caterham-Renault 0 19 Pastor Maldonado Lotus-Renault 0 20 Esteban Gutierrez Sauber-Ferrari 0 21 Max Chilton Marussia-Ferrari 0 22 Kamui Kobayashi Caterham-Renault 0 CLASSIFICA COSTRUTTORI 1 Mercedes 393 2 Red Bull Racing-Renault 219 3 Ferrari 142 4 Williams-Mercedes 135 5 Force India-Mercedes 98 6 McLaren-Mercedes 97 7 Scuderia Toro Rosso-Renault 17 8 Lotus-Renault 8 9 Marussia-Ferrari 2 10 Sauber-Ferrari 0 11 Caterham-Renault 0 37

BLANCPAIN 24 ORE DI SPA L AUDI DOPO L ARMAGEDDON 38

Marco Cortesi Dopo l'inferno, una battaglia epica. Così si potrebbe riassumere la 24 Ore di Spa-Francorchamps 2014. A seguito di un'edizione di "purgatorio" causa Balance of Performance del 2013, l'audi ha conquistato un sudatissimo successo a conclusione di una battaglia con i rivali di casa BMW durata per oltre 10 ore. Alla fine, nonostante l'eccessiva usura dei freni che li hanno costretti ad un "tagliando" in più, il poleman Laurens Vanthoor, Markus Winkelhock e René Rast hanno trionfato per soli 7". Decisivi i problemi ai controlli elettronici di trazione e frenata che hanno rallentato i rivali Dirk Werner, Lucas Luhr e Markus Palttala. Il distacco finale racconta infatti una storia diversa da quella vista nell'ultima ora quando, con una mossa della disperazione, il team manager di casa MarcVDS Bas Leinders ha mandato fuori Werner all'ultima sosta senza cambiare le gomme. Il destino del tedesco, pur trovandosi in testa, è stato segnato. Rast l'ha raggiunto al ritmo di diversi secondi al giro e l'ha letteralmente sverniciato, prendendosi il lusso di un arrivo in parata con la R8 terza classificata di Christopher Mies, Franck Stippler e James Nash. Gran bagarre tra Audi e BMW per la vittoria finale 39

BLANCPAIN 24 ORE DI SPA La partenza della 24 Ore Bene la Ferrari AF Corse con Bertolini e Cioci sesti La 458 di Bonacini, Piccini, Frezza 40

NELLA PRO-AM LA LEGGE DI AF CORSE Poca fortuna per la BMW Roal La BMW seconda classifica del team Marc VDS Per l'italia, la gioia più grande è arrivata nella Pro- Am, dove una lunga cavalcata ha portato alla vittoria l'af Corse dopo che una foratura aveva messo la Ferrari numero 53 sotto di oltre un giro nei primi 20 minuti di corsa. Veri e propri "motori" dell'impresa, Andrea Bertolini e Marco Cioci, ben coadiuvati, specie per l'assenza di errori, da parte di Niek Hommerson e Louis Machiels. La doppietta di AF non è però sfuggita per molto: il campione V8 Supercars Craig Lowndes, Steve Wyatt, Michele Rugolo e Andrea Piccini hanno completato il podio di categoria alle spalle della BMW di Andrew Smith, Alasdair McCaig, Oliver Bryant e Alexander Sims. Prestazione di alta qualità per casa AF Corse anche nel Gentleman Trophy con Peter Mann, Alexander Talkanista, Francisco Guedes e Cedric Mezard, gruppo "non troppo gentleman" che ha lasciato i primi rivali a cinque giri di distacco. VILLORBA E ROAL QUANTI GUAI Peccato per molti altri equipaggi comprendenti italiani, in particolare per i due composti esclusivamente da rappresentanti del tricolore. La Ferrari del team Villorba è stata a lungo in testa in Pro-Am, ma ha chiuso sesta di classe dopo una lunga sosta: il trio Rizzoli-Castellacci-Gai è comunque consolato dalla leadership della categoria. Trentacinquesimo posto assoluto invece, e poco da salvare, per il Roal Motorsport con Stefano Comandini, Eugenio Amos, Stefano Colombo e Michela Cerruti. L'equipaggio di Roberto Ravaglia è stato perseguitato da problemi di ogni genere: un fuoripista, diverse forature e danni causati da detriti fino ad arrivare - e questo dice tutto sulla poca fortuna della comitiva - ad un corto circuito innescato dal numero luminoso che sul parabrezza segnalava la posizione di gara. Verso il Radillon che tanti problemi ha causato a piloti inesperti 41

BLANCPAIN 24 ORE DI SPA IL CASO INCIDENTI E FOLLIA COLLETTIVA REGOLARE I GENTLEMAN INESPERTI Vincitori e vinti, ora si va tutti a casa. O anche no dato che Marcus Mahy, coinvolto in uno dei tanti, violentissimi botti delle prime ore, rimane in ospedale a Liegi con una frattura vertebrale al collo che richiederà un delicato intervento. Fortunatamente, è sveglio e riesce a muovere tutte le estremità. Dall'ospedale ci sono passati altri tre piloti, tutti dimessi, coinvolti in una mezza follia collettiva che ha visto, al via di una 24 Ore, un'aggressività degna di una super-sprint del WTCC. In parte dai professionisti, ma soprattutto da alcuni gentleman. E si riapre il discorso, sentito molte volte, sui piloti "clienti". Ma non in particolare su quelli che, impegnandosi e lavorando sodo, sono diventati a tutti gli effetti semiprofessionisti. Su coloro che, con pochissima esperienza, si lanciano al via di alcune tra le gare più difficili del mondo. Solo sfortuna? Esiste un problema? E se si come si risolve? Tante le idee, ma che difficilmente troveranno sbocco, specie in un campionato che ha fatto la sua fortuna sulla gratificazione dei gentleman molto di più che sulla valorizzazione delle gesta dei grandi professionisti coinvolti. Rimane il fatto che se una giovane speranza del motorsport debba impegnarsi, per emergere, in una lunga filiera, forse sarebbe il caso di costruire ed istituzionalizzare lo stesso percorso per chi quel talento in parte non ce l'ha o l'ha scoperto molto tardi. Anziché porre delle regole "dentro o fuori" che spesso per disperazione diventano un "dentro tutti". 42

BOTTI DA PAURA... L'ORDINE DI ARRIVO DOMENICA 27 LUGLIO 2014 1 - Vanthoor/Winkelhock/Rast (Audi R8 LMS) WRT - 527 2 - Luhr/Werner/Palttala (BMW Z4) MarcVDS - 527 3 - Mies/Stippler/Nash (Audi R8 LMS) WRT - 526 4 - Ortelli/Sandström/Guilvert (Audi R8 LMS) Sainteloc - 525 5 - Buhk/Gotz/Jaafar (Mercedes SLS) HTP - 523 6 - Hommerson/Machiels/Bertolini/Cioci (Ferrari 458) - AF Corse - 520 7 - Smith/McCaig/Bryant/Sims (BMW Z4) Ecosse - 520 8 - Wyatt/Rugolo/Lowdnes/Piccini (Ferrari 458) - AF Corse - 519 9 - Schneider/Primat/Verdonck (Mercedes SLS) HTP - 519 10 - Abra/Osborne/Poole/Turner (Aston Martin Vantage) - MP Motorsport - 518 11 - Christodoulou/Buurman/Parisy (Mercedes SLS) - Black Falcon - 517 12 - Fässler/Lotterer/Treluyer (Audi R8 LMS) WRT - 517 13 - Smith/McCaig/Bryant/Sims (BMW Z4) Ecosse - 516 14 - Basseng/Hamprecht/Salaquarda (Audi R8 LMS) ISR - 516 15 - Montermini/Castellacci/Gai/Rizzoli (Ferrari 458) Villorba - 514 16 - Clement/Lariche/Armindo/Pla (BMW Z4) TDS - 514 17 - Leclerc/D'Ambrosio/Tappy (Bentley Continental) M-Sport - 513 18 - Lasserre/Dermont/Perera/Bonanomi (Porsche 997) ProGT - 512 19 - Bourret/Gibon/Belloc/Canal (Ferrari 458) Sofrev - 510 20 - Blanchemain/Kelders/Rademecker/Bouvy (Audi R8 LMS) WRT - 509 21 - Cameron/Griffin/Mortimer (Ferrari 458) - AF Corse - 506 22 - Barthez/Debard/Badey/Vautier (Ferrari 458) Sofrev - 504 23 - Andersen/Jensen/Yeomans (Ferrari 458) Insightracing - 503 24 - Mann/Talkanista/Guedes/Mezard (Ferrari 458) - AF Corse - 502 25 - Reip/Strauss/Buncombe/McMillen (Nissan GT-R) RJN - 502 26 - Klohs/Ragginger/Frommenwiler/Dolenc (Porsche 997) - Fach Auto - 501 27 - Broniszewski/Bonacini/Frezza/Piccini (Ferrari 458) Kessel - 499 28 - Loggie/Westwood/Rosenblad/Matschiski (Audi R8 LMS) Parker - 498 29 - Mallegol/Bachelier/Blank/Perrodo (Ferrari 458) - AF Corse - 497 30 - Colancon/Duqueine/Gorini/Lanchere (Ferrari 458) Duqueine - 497 31 - De Lorenzi/Farmer/Liam Lim/Perrin (Mercedes SLS) GDL - 493 32 - Vannelet/Bontempelli/Caccia/Van Hove (Ferrari 458) SportGarage - 492 33 - Bordet/Viron/Lemeret/Al Azhari (Porsche 997) Delahaye - 491 34 - Muscat/Lunkin/Al Faisal/Bracke (Mercedes SLS) - Black Falcon - 490 35 - Comandini/Amos/Cerruti/Colombo (BMW Z4) ROAL - 489 36 - Cabannes/Prignault/Delhez/ Albert (Ferrari 458) SportGarage - 486 37 - Wilson/Leonard/Meadows/Lamy (Aston Martin Vantage) Leonard - 484 38 - Shulzhitskiy/Yanagida/Chiyo/Faisca (Nissan GT-R) RJN - 475 39 - Bourgeois/Broggi/Hirschi/Richard (Ferrari 458) Duqueine - 462 40 - Sarkissian/Demirdjian/van der Drift/Schmetz (McLaren MP4-12C) Boutsen - 438 Non classificati 323 giri - Rostan/Haezebrouck/Buffin/Gosselin 307 giri - Gaw/White/Dryburgh/Onslow Cole Kinfaun 303 giri - Klingman/Hassid/Catsburg/Thiriet 285 giri - Al Faisal/Haupt/Simonsen 255 giri - Lago/Russell/Richards/Owen 232 giri - Frey/Gardel/Barth/Hirschi 225 giri - Al Harthy/Caine/Jelley 214 giri - Demoustier/Parente/Lapierre 181 giri - Vasiliev/Vasiliauskas/Asmer/SpenglerRussian 153 giri - Martin/Farfus/Müller 136 giri - Korjus/Soucek/Estre 87 giri - Solikhov/Kogay/Seefried/Siedler 75 giri - Earle/Kremer/Mahy/Talbot 52 giri - Dusseldorp/Afanasiev/Maassen 51 giri - Danyliw/Knap/Sonvico/Pier Guidi 51 giri - Howard/Adam/Mücke/Lloyd 48 giri - Ehret/Mattschull/Grouwels/Müller 46 giri - Ojjeh/Grotz/Vervisch/Pantano 40 giri - Mullen/Bell/van Gisbergen 37 giri - Maleev/Perez Alcart/Mavlanov/Zampieri 13 giri - Weiss/Kainz/Krumbach/Menzel Il campionato Pro 1. Vanthoor 74; 2. Guilvert-Ortelli-Sandström 67; 3. Kane-Meyrick-Smith 59; 4. Demoustier- Parente 49; 5. Primat-Verdonck 47. Il campionato Pro-Am 1. Castellacci-Gai-Rizzoli 77; 2. Bryant-McCaig-Smith 63; 3. Abra-Osborne-Poole 45; 4. Hassid 41; 5. Amos 41. 43

NASCAR GARA A INDIANAPOLIS GORDON VA A CINQUE Il quadricampione californiano vince la sua quinta corsa a Indy a 20 anni di distanza dal primo successo, battendo il compagno Kasey Kahne all'ultimo re-star Marco Cortesi Conquistando la quinta vittoria personale alla Brickyard 400, vent'anni dopo la sua affermazione nell'evento inaugurale, Jeff Gordon ha eguagliato Michael Schumacher nella classifica dei piloti più vincenti di sempre sul quadriovale dell'indiana. Gordon, che ha avuto dall'hendrick Motorsport una vettura perfetta tanto da non avere bisogno di nessun aggiustamento di set-up ai box, ha dovuto vincere la resistenza del compagno Kasey Kahne ma l'ha fatto con intelligenza. Quando Kahne, che doveva risparmiare più benzina, ha evitato di scaldare le gomme prima dell'ultima ripartenza, Gordon, che pure ai re-start non è un fulmine di guerra, si è involato tirandosi dietro un terzetto di Toyota. TOYOTA AL TOP FORD CHE FATICA Il marchio giapponese si è finalmente fatto vedere in una gara tradizionalmente feudo della Chevrolet, mentre in casa Ford si è continuato ad aver difficoltà: solo Joey Logano si è piazzato in top-10 per l'ovale blu. Va sottolineato che molti piloti, o meglio gli assetti delle loro vetture, hanno sofferto per il progressivo miglioramento delle condizioni meteo. Tra loro Jimmie Johnson, Brad Keselowski e molti altri mentre Kevin Harvick, che aveva segnato la pole, ha patito qualche problema minore con la sospensione posteriore. BAYNE SBATTE MA FESTEGGIA In una corsa comunque piuttosto tranquilla, un solo pilota è stato protagonista di un incidente, Trevor Bayne. Il giovane del Tennessee ha "pizzicato" contro le barriere la sua gomma posteriore destra, che si è vendicata perdendo pressione e spedendolo a muro. Comunque, per Bayne sarà una giornata da ricordare, dato che è stato confermato per un impegno a tempo pieno con il team Roush Fenway nel 2015. Il ventitreenne talento proprio del "vivaio" Roush, ha l'occasione della vita pochi mesi dopo l'annuncio con cui ha comunicato di soffrire di sclerosi multipla. Sostituirà di fatto Carl Edwards, in procinto di approdare alla corte di Joe Gibbs, mentre Greg Biffle, che sembrava sul piede di partenza, è stato a sua volta incluso nella line-up per il prossimo anno. Riuscirà con Edwards la Toyota a conquistare la sua prima Sprint Cup? 44

A Sugo vittoria di Tachikawa-Hirate su Lexus Cerumo L'ORDINE DI ARRIVO DOMENICA 27 LUGLIO 2014 1 - Jeff Gordon (Chevy) Hendrick - 160 giri 2 - Kyle Busch (Toyota) Gibbs - 160 3 - Denny Hamlin (Toyota) Gibbs - 160 4 - Matt Kenseth (Toyota) Gibbs - 160 5 - Joey Logano (Ford) Penske - 160 6 - Kasey Kahne (Chevy) Hendrick - 160 7 - Kyle Busch (Toyota) Gibbs - 160 8 - Kevin Harvick (Chevy) Stewart/Haas - 160 9 - Dale Earnhardt Jr (Chevy) Hendrick - 160 10 - Austin Dillon (Chevy) Childress - 160 11 - Ryan Newman (Chevy) Childress - 160 12 - Brad Keselowski (Ford) Penske - 160 13 - Greg Biffle (Ford) Roush/Fenway - 160 14 - Jimmie Johnson (Chevy) Hendrick - 160 15 - Carl Edwards (Ford) Roush/Fenway - 160 16 - Clint Bowyer (Toyota) Waltrip - 160 17 - Tony Stewart (Chevy) Stewart/Haas - 160 18 - AJ Allmendinger (Ford) JTG - 160 19 - Brian Vickers (Toyota) Waltrip - 160 20 - Jamie McMurray (Chevy) Ganassi - 160 21 - Aric Almirola (Ford) Petty - 160 22 - Marcos Ambrose (Ford) Petty - 160 23 - Juan Pablo Montoya (Ford) Penske - 160 24 - Ricky Stenhouse (Ford) Roush/Fenway - 160 25 - Martin Truex Jr (Chevy) Furniture Row - 160 26 - Michael McDowell (Ford) Leavine - 160 27 - Justin Allgaier (Chevy) Hscott - 159 28 - Kurt Busch (Chevy) Stewart/Haas - 159 29 - Josh Wise (Chevy) Parsons - 159 30 - Landon Cassill (Chevy) Hillman - 158 31 - Michael Annett (Chevy) Baldwin - 158 32 - Cole Whitt (Toyota) BK Racing - 158 33 - Casey Mears (Chevy) Germain - 158 34 - Paul Menard (Chevy) Childress - 158 35 - David Ragan (Ford) Front Row - 158 36 - David Gilliland (Ford) Front Row - 157 37 - Bobby Labonte (Chevy) Baldwin - 157 38 - Reed Sorenson (Chevy) Baldwin - 156 39 - Travis Kvapil (Ford) FAS Lane - 156 40 - Alex Bowman (Toyota) BK Racing - 156 41 - Ryan Truex (Toyota) BK Racing - 149 42 - Danica Patrick (Chevy) Stewart/Haas - 114 43 - Trevor Bayne (Ford) Wood - 96 Qualificati per la Chase For The Cup 3 vittorie: Keselowski, Johnson 2 vittorie: Logano, Harvick, Earnhardt, Edwards, Gordon 1 vittoria: Kyle Busch, Hamlin, Kurt Busch, Almirola Classifica (provvisoria): Kenseth, Newman, Bowyer, Larson, Dillon 45

SUPER GT ANDREA CALDARELLI PUNTO AL Cresciuto di stagione in stagione, ora il pilota italiano conduce la classifica del campionato con la Lexus che condivide con l esperto Ito. Ecco quali sono le sue (alte) aspettative per il prosieguo della stagione 46

TITOLO 47

SUPER GT ANDREA CALDARELLI 48 Antonio Caruccio Andrea Caldarelli andrà in vacanza come leader del campionato Super GT. Dopo aver vinto il round inaugurale di Okayama, il pescarese grazie al secondo posto conquistato nell ultima gara di Sugo ha riottenuto la vetta, mettendo in mostra ancora una volta le sue doti velocistiche in condizioni difficili ed insidiose. Ti saresti aspettato ad inizio stagione di essere leader di campionato a questo punto dell anno? Con il nuovo regolamento tecnico e tutti i nuovi modelli, nessuno immaginava chi potesse essere più competitivo. Subito dopo i primi test però, avevamo capito che la nostra macchina era in grado di poter lottare per la vittoria. Come sono cambiate le nuove vetture rispetto alle vecchie? La differenza è molta. Il motore turbo è parecchio diverso rispetto all aspirato dell anno scorso, che era comunque già un ottimo propulsore. Bisogna adattarsi al ritardo dell accelerazione del turbo ed anche la guidabilità è cambiata. Aerodinamicamente invece, abbiamo più carico e questo nei tratti veloci concede un minimo spazio all errore. Sembra che la Lexus abbia un mezzo migliore rispetto alla concorrenza. Vi aspettate dei correttivi nella seconda parte di stagione? Devo dire che a parte la Honda che sta faticando un po per via del B.o.P. e dell - Hybrid, Nissan e Lexus sono sulla stessa lunghezza d onda. Nissan pare abbia meno deportanza e nelle piste veloci sono più rapidi, noi invece siamo più competitivi nel lento, e quindi più equilibrati. Qual è l obiettivo quindi da qui a fine campionato? Considerando che siamo a metà stagione, vorrei puntare alla vittoria del titolo. In Super GT però, tutto può succedere sino all ultimo e nelle prossime due gare soffriremo moltissimo l handicap che abbiamo rimediato per i risultati ottenuti. Sei passato dal tuo primo anno in coppia con Yuji Kunimoto ad un pilota esperto come Daisuke Ito. Questo ti ha aiutato a crescere tecnicamente? Con Daisuke mi sono trovato subito molto bene. Ho cercato di capire il suo stile di guida e il modo di lavorare per adattarmi. Quest anno siamo sempre stati in accordo con tutte le scelte finora prese. Sei inoltre salito anche in Super Formula. Come è arrivato questo accordo? E stato semplice. L anno scorso ho sostituito Loic Duval nelle due gare di Suzuka ed abbiamo fatto molto bene. Il team mi ha quindi richiamato subito dopo che Loic ha sbattuto a Le Mans mentre provava l Audi per la 24 Ore e per motivi fisici, in quanto ancora convalescente, non poteva correre in Super Formula. Sono previste altre partecipazioni? Per il momento no. Ti sei sentito con Duval dopo la gara? Cosa ti ha detto? Ci siamo sentiti dopo le qualifiche e si è congratulato per la pole. Non ho potuto che ringraziarlo dicendogli che gli avrei lasciato un ottimo set-up. Come hai trovato la vettura Dallara rispetto al precedente modello Swit? Con la Dallara mi sono trovato subito a mio agio. Molto più maneggevole, leggera e pronta nei cambi di direzione rispetto alla Swift che era già una macchina un po datata e sicuramente un gradino al di sotto della SF14. Quale è la tua posizione all interno di Toyota adesso? Ormai sono in Toyota da 7 anni. L età in Giappone conta molto e tuttora sono ancora molto giovane per loro, però raccogliendo ottimi risultati spero l età passi in secondo piano. Come mai non si è più parlato di un tuo coinvolgimento nel programma TMG per la 24 Ore? Ci sono troppe concomitanze con il Super GT ed altri eventi in Giappone. Toyota ha preferito farmi concentrare completamente in Asia. Come si è evoluta la tua vita in Giappone dopo i primi anni? Molto meglio rispetto all inizio. Adesso mi sono integrato alla quotidianità ed alla vita di Tokyo e del Giappone in generale. Rimane difficile avere amici o conoscere persone giapponesi con cui avere uno stile di vita similare a quello europeo, ma mi piace conoscere altre culture ed adattarmi quindi non mi pesa affatto. Per il momento condivido casa con Tonio Liuzzi, che da quest anno corre per la Honda, e tutto è molto più semplice.

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DTM IL PUNTO A guidare il campionato al giro di boa è Wittmann, al secondo anno nella categoria e a sorpresa divenuto il punto di forza della BMW grazie a due vittorie. Lo inseguono gli esperti Ekstrom dell Audi e il compagno di squadra Spengler, ma attenzione a Mortara, ottimo quarto a pari punti col canadese IL GIOVANE CHE NON TI ASPETTI 50

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DTM IL PUNTO Claudio Pilia La stagione 2014 del DTM è giunta al giro di boa e, inevitabilmente, la pausa estiva ci da la possibilità di trarre i primi bilanci di questa prima metà del campionato che ha offerto, come d abitudine nella serie teutonica, una grande quantità di spunti e spettacolo. Partiamo dalla BMW. La Casa di Monaco di Baviera, che l avventura del DTM l ha presa decisamente sul serio fin dal proprio ritorno in forma ufficiale, ha deciso di non partire per ricoprire il ruolo di comprimario neppure quest anno. Marco Wittmann ed il sempre più esperto Bruno Spengler occupano, appaiati ad altrettante due Audi, la prima e la seconda posizione in campionato con delle M5 estremamente competitive. La partenza a razzo ad Hockenheim del giovane pilota tedesco ha costretto tutti a stare con gli occhi aperti, compagni di squadra compresi. Così, il campione 2012 ha dovuto rimboccarsi le maniche per tenersi in piena corsa per il titolo, con i suoi 41 punti, a nove lunghezze dalla vetta, approfittando soprattutto di qualche indecisione in quel di Volokolamsk, nell ultimo impegno russo prima del break estivo. Mortara sta disputando una buona stagione 52

Vietoris ha portato la Mercedes al primo successo 2014 a Oschersleben EKSTROM MULTITASK BENE MORTARA Wickens primo al Norisring Ekstrom insegue Wittmann in campionato E se in casa BMW i sorrisi non mancano, altrettanto si può dire per l Audi. La Casa dei Quattro Anelli, così come la BMW, si ritrova con due portacolori nelle prime due posizioni. Un sempre più multitasking Mattias Ekstrom (che ha esordito e vinto pure nel Rallycross!) è appaiato in cima alla classifica, grazie a un invidiabile costanza di rendimento che ricorda la bella cavalcata del 2011: tre podi e pure una top-10 a Budapest. Chissà che non sia, anche quest anno, uno dei più pericolosi pretendenti alla conquista finale del campionato, in autunno. Sta di fatto che l Audi è lì, così come lo è il nostro Edoardo Mortara. La stagione di Edo è andata in pausa nel momento, forse, meno bello della prima metà. Un nono posto, quello raggranellato in Russia, che ha un retrogusto amaro; una lunga rimonta e una manciata di punti agguantati, dopo essersi difeso a più riprese da Augusto Farfus in una gara tutta in salita. In realtà, finora è andata davvero benissimo al nostro portacolori, avendo centrato due quarti posti e un podio estremamente prezioso nella roulette bagnata di Oschersleben. E sarebbe potuta andare pure meglio se la sfortuna non fosse apparsa sotto forma di foratura e gli avesse voltato le spalle, nell ouverture della stagione ad Hockenheim. Con quei punti, otto in più, sarebbe stata ora un altra storia: secondo in solitaria, ad un gradino da quei due davanti. Mortara, ad ogni buon conto, ha già fatto tantissimo, ripagando appieno la fiducia accordatagli dalla Casa di Ingolstadt, che quest anno l ha promosso nel team ufficiale Abt, dimostrandosi più che un riferimento. 53

DTM IL PUNTO 54 MERCEDES PRIVA DI RIFERIMENTI Chi di riferimenti, invece, ne ha un disperato bisogno è la Mercedes. Ancora una volta in crisi nera, anzi nerissima. Fatto salvo il successo fortunoso di Oschersleben - scaturito da una strategia azzardata che, con la complicità della pioggia, ha dato un iniezione di fiducia quanto un insperato successo e la vittoria più marcata nella pista atipica e cittadina del Norisring, per le Tre Punte è buio pesto pure quest anno. Che succede? Quali tasselli mancano per quantomeno riavvicinarsi ai rivali? C è chi, sotto sotto, suggerisce che manchi quel pilota-operaio in grado di indirizzare gli ingegneri sui problemi da risolvere; un comunicatore, in grado di individuare le criticità e dettare la via alla squadra. Componente che sia in casa Audi che in BMW pare non abbiano sottovalutato. FORMULISTI D ASSALTO CON DA COSTA E MULLER Menzione a parte meritano, infine, i rookies. Fatto salvo il caso Petrov, finora destinato inesorabilmente al fondo della classifica e dello schieramento ad ogni gara, a sorprendere il paddock e dimostrare di andare fortissimo ci hanno pensato gli altri tre: Maxime Martin, Antonio Felix da Costa e Nico Muller. Martin, una vita passata tra le GT e le gare Endurance, si è perfettamente calato nel ruolo di pilota DTM, vincendo di forza al Moscow Raceway e tenendosi dietro un cane rabbioso come Spengler. Ancora più sorprendenti, se vogliamo, i passaggi del portoghese Da Costa e del giovane svizzero Muller, che non hanno patito per nulla il cambio radicale di categoria, lasciando le potenti monoposto della Formula Renault 3.5 del campionato WSR per le ruote coperte più esasperate d Europa. Mica male davvero Martin ha vinto in Russia

Il campionato 1 Alessandro Cacciari 68 2 Fabrizio Montali 49 3 Fabio Fabiani 35 4 Eugenio Pisani 31 5 Riccardo Bellomi 25 6 Giorgio Fantilli 19 7 Kevin Giacon 19 8 Francesco Rota 16 9 Marco Bizzaglia 12 10 Maurizio Marchio 12 Passa Spengler e i suoi supporter si fan sentire Spettacolare passaggio del leader del campionato Wittmann I vincitori Hockenheim - Marco Wittmann BMW Oschersleben - Christian Vietoris Mercedes Budapest - Marco Wittmann BMW Norisring - Robert Wickens Mercedes Volokolamsk - Maxime Martin BMW Le prossime tappe Spielberg Nurburgring Lausitzring Zandvoort Hockenheim 55

INDYCAR IL PUNTO PASTA D 56 Marco Cortesi Quattro gare, anche se una vale doppio, cinque veri contendenti. Partendo dal classicissimo round a a Mid-Ohio, per l'indycar Series 2014 si aprirà un tour de force che porterà, il 30 agosto, alla conclusione delle ostilità nella solare California. Al comando della classifica, Helio Castroneves guarda tutti dall'alto, ma con solamente 13 punti di vantaggio sul compagno al Team Penske Will Power. I due piloti del Capitano sono i candidati al titolo più accreditati, anche se sono a arrivati a questo punto con andamenti molto diversi. Il brasiliano per quasi tutto il campionato non ha veramente impressionato badando a massimizzare i punti e vincendo una sola volta a Detroit. Decisivi per lui però, sono stati i secondi posti nei round "doppi" di Indianapolis e Pocono, che gli hanno permesso di portare a casa in sole due trasferte quasi 200 punti: un'enormità. Nonché un argomento perfetto per spiegare quanto decisiva potrà essere la 500 Miglia di Fontana, che assegna punteggio doppio. Perché per quanto la sua stagione sia stata falcidiata da errori e leggerezze di ogni tipo, Will Power è comunque riuscito ad incasellare due affermazioni, sei podi, ma soprattutto nessun ritiro. Certo, senza le penalità per i più svariati motivi e le toccate "non forzate", l'australiano di Toowoomba avrebbe già il campionato in tasca, anziché passare per un pilota inaffidabile ogni volta che mette le ruote in pista. Ma gli errori chiave sono stati proprio quelli commessi in Indiana e Pennsylvania mentre Castroneves lottava per la vittoria.

L CAPITANO Castroneves e Power che si stanno giocando il titolo 2014 sotto le insegne del team del grande condottiero Roger Penske in un campionato che si sta preparando alla volata finale che terrà banco per tutto il mese di agosto. Ancora in gioco Hunter-Reay Helio Castroneves seguito da Will Power, Simon Pagenaud e Ryan Hunter-Reay: sono loro i principali protagonisti della stagione IndyCar 57

INDYCAR IL PUNTO HUNTER-REAY CI SPERA ANCORA In terza posizione, a 99 punti di distacco, Ryan Hunter-Reay non è affatto tagliato fuori dalla lotta per il successo finale, considerando sia l'imprevedibilità degli eventi visti fino a questo momento, sia le sue capacità da "ovalista". Due lunghezze più indietro, Simon Pagenaud dovrà fare i salti mortali, o comunque sorprendere tutti a Fontana, per cercare di portare a casa un titolo che lo presenterebbe decisamente bene in casa Andretti, dove sembra in procinto di passare per il 2015. Matematicamente, molti altri nomi potrebbero inserirsi nella contesa a partire da Juan Pablo Montoya, che con il successo di Pocono ha rialzato le proprie quotazioni dopo un inizio difficile. Certo, il colombiano sui tracciati stradali continua a denunciare un certo deficit a livello di velocità pura. A seguire, ancora più staccati Scott Dixon, Carlos Munoz e Tony Kanaan navigano con poche speranze. Viste le incredibili amnesie dei top-driver quest'anno, mai dire mai, ma per loro la strada è per loro decisamente in salita. FONDAMENTALE LA VERSATILITÀ Il prossimo weekend si correrà d'altronde proprio nel feudo di Dixon: il neozelandese a Mid-Ohio ha vinto quattro volte nelle sette edizioni disputate, anche se Power si è sempre ben difeso. A Milwaukee, sede del terz'ultimo appuntamento, è invece stato Ryan Hunter-Reay ad imporsi nelle ultime due edizioni, quelle disputate con le Dallara DW12. In una pista difficile da comprendere, anche Castroneves è comunque in grado di difendersi mentre Power, al contrario, dovrà sorprendere. Superato il trauma del corto ovale di Newton, Power si troverà però "in casa" a Sonoma, dove ha centrato tre affermazioni negli ultimi quattro anni, prima di approdare a Fontana dove, lo scorso anno, ha conquistato la sua prima vittoria in una 500 Miglia. Ma anche lo stesso circuito su cui si era visto scippare il campionato in maniera piuttosto beffarda nel 2012. La chiave, che è anche la caratteristica principale dell'indycar Series, sarà la versatilità. E visto l'andazzo, anche evitare gli errori gratuiti non potrà che giovare. 58

Il campionato 1 Helio Castroneves 533 2 Will Power 520 3 Ryan Hunter Reay 464 4 Simon Pagenaud 462 5 Juan Pablo Montoya 428 6 Scott Dixon 387 7 Carlos Munoz 384 8 Tony Kanaan 380 9 Marco Andretti 375 10 Sebastien Bourdais 358 4 appuntamenti al termine del 2014 2 tracciati stradali 1 ovale corto 1 ovale lungo I risultati dei "papabili" Power 2 vittorie, 6 podi Hunter-Reay 2 vittorie, 5 podi Pagenaud 2 vittorie, 2 podi Castroneves 1 vittoria, 6 podi Montoya 1 vittoria, 2 podi I favoriti nelle ultime gare Hunter-Reay forte della vittoria nella Indy 500 Mid-Ohio: Scott Dixon Milwaukee: Ryan Hunter-Reay Sonoma: Will Power Fontana: Helio Castoneves 59

RENAULT 3.5 IL PUNTO VOLATA FIN Sainz ha conquistato un buon bottino, ma alla ripresa delle ostilità dopo la lunga pausa estiva dovrà guardarsi dal rimontante Merhi e dai rookie Gasly e Rowland tenendo a bada anche Sirotkin e Stevens Massimo Costa Foto: DPPI Due mesi. Può un campionato importante come la World Series Renault 3.5 rimanere fermo per 60 giorni, tanti ne trascorreranno tra la sesta prova disputata al Nurburgring il 12-13 luglio e il prossimo appuntamento in programma a metà settembre in Ungheria? Evidentemente si può, perché non è la prima volta che accade. Due mesi a motori spenti sono però troppi e non si verifica da nessuna parte, a questi livelli, che un atleta-pilota debba rimanere inattivo per così lungo tempo. E così tutti si stanno organizzando per trovare una soluzione mantenendosi in allenamento al volante di qualcosa per non perdere l istinto, la concentrazione, la velocità. In questa fase di riposo forzato proviamo allora ad analizzare quello che è accaduto nel corso della prima parte della stagione. 60

ALE Carlos Sainz 61

RENAULT 3.5 IL PUNTO SAINZ E DAMS DA PRONOSTICO Carlos Sainz doveva essere uno dei favoriti alla vigilia del campionato e così è stato. Dopo la stagione non positiva in GP3, e qualche gara Renault 3.5 con Zeta Corse, il madrileno si è buttato a capofitto nella categoria accordandosi via Red Bull con la Dams. All inizio, nei primi test, non si è trovato troppo a suo agio con la Dallara che ancora si trascinava il set-up del precedente pilota della squadra di Jean- Paul Driot, Kevin Magnussen, campione 2013 e oggi in forza alla McLaren-Mercedes F.1. Assieme al suo ingegnere ha lavorato duramente per disegnare un assetto a lui ideale e ci è riuscito alla perfezione. Sainz comanda la classifica generale forte di cinque vittorie su undici gare disputate cui vanno ad aggiungersi altri tre piazzamenti a punti. Un solo ritiro, per incidente, due volte al traguardo oltre la top ten dopo un problema tecnico al via dalla pole a Monza ed avere stallato a Mosca. Il rendimento di Sainz va di pari passo con quello della Dams, che si conferma al vertice come in GP2 con Jolyon Palmer. MERHI E ZETA CHE SORPRESE A sorpresa invece, al secondo posto nella graduatoria generale si è issato Roberto Merhi. Capitato alla Zeta Corse per scommessa, dopo i dubbi iniziali sia sulla squadra sia sul suo rendimento, lo spagnolo di Castellon ha messo la marcia giusta facendo incetta di piazzamenti fino alle vittorie di Mosca e Nurburgring. Una progressione notevole tanto che ora Merhi, che soltanto lo scorso febbraio era senza volante dopo aver perso la Mercedes nel DTM (categoria che lo aveva visto pilota ufficiale della Casa di Stoccarda nel 2012 e 2013 dopo la vittoria nel FIA F.3 del 2011), ha tutte le carte in regola per infastidire Sainz nella volata finale che comprende le trasferte di Budapest, Le Castellet e Jerez. Un plauso va alla Zeta Corse. Nei test pre campionato era un cantiere aperto: nuova proprietà russa subentrata a quella italiana di Giancarlo Zampieri, meccanici e telemetristi che andavano e venivano, un nuovo ingegnere, Humphrey Corbett, ingaggiato per affiancare Merhi. Un puzzle che piano piano ha trovato il proprio volto e con un talento che pareva andato perduto quale è il pilota spagnolo, tutto ha cominciato a funzionare a meraviglia. Oliver Rowland Sergey Sirotkin 62

Roberto Merhi GASLY E ROWLAND ROOKIE DI TALENTO Pierre Gasly Scorrendo la classifica, ecco che ci imbattiamo nei due rookie di lusso, Pierre Gasly (terzo) e Oliver Rowland (quarto). Non avevamo dubbi sul loro rendimento: erano i migliori nella Eurocup F.Renault 2.0, rispettivamente campione e vice campione 2013, e velocemente si sono adattati ad una monoposto molto difficile quale è la Dallara-Zytek 3.5. Rowland ha conquistato una vittoria nella seconda gara di Alcaniz, ma anche qualche errorino di troppo e in tre occasioni non ha preso punti mentre Gasly è ancora a secco di successi benché forte di quattro podi. Ma al Nurburgring ha conosciuto una inattesa battuta di arresto soffrendo molto in qualifica. Gasly e Rowland sono stati scavalcati dal tornando Merhi nella classifica generale, ma di sicuro hanno le qualità per rendergli dura la vita nelle prossime tre tappe. E anche in questo caso, Sainz deve guardarsi, oltre che dal connazionale, pure da questi due impertinenti rookie appoggiati da Red Bull e dal Racing Steps Foundation. 63

RENAULT 3.5 IL PUNTO SIROTKIN RISORGE STEVENS ALTALENANTE I test invernali, e ciò a cui avevamo assistito nel campionato 2013, avevano lanciato parecchi indizi sul fatto che Sergey Sirotkin e Will Stevens dovevano essere della partita per il massimo risultato da raggiungere. Il russo, passato da ISR a Fortec, dopo un inizio un po complicato a Monza comunque culminato col terzo posto in gara 1, ha poi conosciuto una serie di problemi meccanici che uniti ad alcuni suoi errori lo hanno tenuto fuori dai punti per quattro gare consecutive. Il russo in orbita Sauber e lo stesso team Fortec hanno cambiato passo a partire dalla tappa moscovita. Finalmente, Sirotkin si è aggiudicato la sua prima corsa in Renault 3.5, poi ha raccolto un quarto, un terzo e un quarto che lo hanno portato a ridosso di Gasly e Rowland nella classifica generale. E se continua su questo passo, qualche pensierino osè può anche farlo. Stevens invece, Junior Caterham, rimasto fedele al team Strakka, dopo aver vinto la prima gara del 2014 a Monza, ha mostrato di essere il pilota altalenante del 2013. Considerando che è al terzo anno nella WSR, sarebbe stato lecito attendersi molto di più dal britannico. Terzo ad Alcaniz gara 2, secondo a Spa gara 2, ha poi raccolto soltanto piazzamenti che portavano pochi punti alla causa della corsa al titolo. AMBERG SBOCCIA SORENSEN MISTERO Il campionato 1 Carlos Sainz 157 2 Roberto Merhi 118 3 Pierre Gasly 103 4 Oliver Rowland 96 5 Sergey Sirotkin 89 6 Will Stevens 84 7 Zoel Amberg 66 8 Marlon Stockinger 63 9 Jazeman Jaafar 58 10 Norman Nato 54 Degli altri, sta facendo bene Zoel Amberg con AVF. Certo lo svizzero è alla terza stagione in WSR ed era ovvio aspettarsi qualcosa di interessante. Secondo a Mosca nella prima corsa, ha poi ottenuto tre quinti posti e altri piazzamenti in top 10. A sprazzi anche i weekend di Marlon Stockinger, Junior Lotus, col team Charouz. Il filippino in alcuni eventi è introvabile, in altri lascia il segno come a Monza dove è giunto secondo nella gara 2, o al Nurburgring, terzo in gara 2. Ci si attendeva parecchio da Jazeman Jaafar in forza alla ISR. Ma il malese, terzo a Monte Carlo e a Spa gara 1, non ha più avvicinato il podio non riuscendo a compiere il salto di qualità sperato nonostante abbia a sua disposizione l intera formazione di Igor Salaquarda, che schiera una sola vettura. Norman Nato ha vinto la gara di Monte Carlo con la seconda Dallara della Dams, una vera sorpresa comunque un successo ampiamente meritato in quell occasione. Il francese però, non si è più ripetuto su quei livelli rimediando due quarti posti a Spa e null altro di interessante. Rimane un mistero la difficoltà che Marco Sorensen, al terzo anno dopo due stagioni da protagonista con Charouz, trova nel risultare competitivo con la Dallara della Tech 1. Sotto tono anche William Buller che da rookie con Zeta Corse nel 2013 aveva impressionato per come affrontava le gare da vero combattente, mentre ora con Arden pare un agnellino. DRACO RIGENERA FANTIN GHIOTTO ALTI E BASSI Unici italiani al via del campionato, il team Draco e Luca Ghiotto. La squadra italiana ha mantenuto i noti standard di team di alta fascia. Ha puntato su Pietro Fantin, brasiliano, in arrivo da una stagione fallimentare alla Arden ed è riuscita nell intento di rigenerarlo. Fantin infatti ha conquistato il terzo posto a Mosca gara 1 e altri piazzamenti, ma qualche errore di troppo lo ha commesso. Draco ha poi portato al debutto Ghiotto. Il vicentino ha seguito il percorso intrapreso da Gasly e Rowland e Norman Nato prima ancora da Stoffel Vandorne, Robin Frijns, Nato e via dicendo, ovvero salire direttamente ai piani alti della Renault 3.5 provenendo dalla Eurocup F.Renault 2.0. L avvio di stagione è stato notevole per Ghiotto, terzo alla sua prima qualifica, ma al via ha praticamente stallato. Si è rifatto in gara 2, giungendo quarto da ottavo in griglia. Dopo quella brillante prestazione, Ghiotto dalla quarta fila di Alcaniz ha nuovamente stallato in gara 2 mentre nella prima è rimasto fuori dai punti. A Monte Carlo ha sbattuto nell unico turno libero compromettendo il resto del fine settimana, a Spa prima corsa ha conquistato un ottimo sesto posto condito da un sorpasso meraviglioso a un rivale alla Eau Rouge. Dopo di che, una scia di scarni risultati conditi dall errore del Nurburgring (testacoda quando era nono in gara 1) e dall aver spento il motore in gara 2 quando era sesto. Ghiotto ha dimostrato di avere la velocità necessaria per competere ad alto livello in WSR, gli serve però maggior continuità e convinzione oltre che più serenità. 64

Will Stevens Le prossime tappe Budapest Le Castellet Jerez I vincitori Monza 1 Monza 2 Alcaniz 1 Alcaniz 2 Monte Carlo Spa 1 Spa 2 Mosca 1 Mosca 2 Nurburgring 1 Nurburgring 2 Will Stevens Carlos Sainz Carlos Sainz Oliver Rowland Norman Nato Carlos Sainz Carlos Sainz Sergey Sirotkin Roberto Merhi Carlos Sainz Roberto Merhi Luca Ghiotto Beitske Visser Meindert Van Buuren 65

66 GP2 IL CASO

MARCIELLO CHE SUCCEDE? Dopo gli errori nella prima gara di Budapest, la FDA ha lanciato un duro attacco via tweet al proprio pilota. Vediamo cosa può avere portato a questa situazione di tensione tra il campione FIA F.3 2013 e Maranello 67

GP2 IL CASO Massimo Costa Sabato scorso, mentre tutti stavano concludendo la cena e pensando alla gara 2 da disputare l indomani, il paddock della GP2, e non solo, è stato scosso da un tweet firmato Ferrari Driver Academy. In lingua inglese, veniva definito inaccettabile il comportamento del pilota Raffaele Marciello, allevato dal programma Junior di Maranello. Precisamente il testo recitava: Un altra sconsolante gara di Marciello. Non si può criticare la squadra o aggrapparsi alla sfortuna, ma solo ai due inaccettabili errori del pilota. Mai si era vista una uscita del genere in casa Ferrari, e difatti dopo qualche ora il tweet è stato cancellato. Molti hanno criticato questa presa di posizione effettivamente esagerata da parte della FDA, ma va detto che in casa Red Bull per esempio, Helmut Marko non manda cioccolatini ai piloti del suo programma Junior e quando perde la pazienza anche l austriaco non lesina pesanti commenti pubblici sui suoi assistiti. Cosa è accaduto dunque? Il tweet è stato scritto dopo che era arrivata la comunicazione che Marciello aveva ricevuto la seconda penalità in gara 1: la prima per il mancato rispetto della velocità in corsia box, la seconda per avere superato Stoffel Vandoorne prima della linea bianca (confine prima del quale non si possono sopravanzare gli avversari) al rientro della safety-car. Due errori certamente dovuti a distrazione che si può definire sorprendente per un pilota di questo livello, soprattutto il primo che gli è costato una probabile vittoria, e che nei giorni pre-gara viene sottoposto ad un preciso lavoro mentale e fisico dalla FDA. Ecco dunque che è sfociata tutta l esasperazione di chi segue Marciello e il voler pungere pubblicamente nell orgoglio il proprio pilota (per provocarne una scossa), protagonista di una annata in salita, costellata da alcuni errori, ma anche di episodi negativi non derivanti dal pilota. Che comunque in pista sta dimostrando quanto di buono evidenziato nei test pre campionato. Marciello infatti, appena conquistato con grande merito il titolo europeo della F.3 si era affacciato dapprima in World Series Renault, poi in GP2. E nei test ai quali aveva partecipato alla fine del 2013, aveva lasciato grande impressione in entrambe le categorie. Questo ci aveva portato a essere molto ottimisti su quel che poteva essere la sua stagione 2014 e difatti da queste pagine abbiamo più volte scritto che lui e l altro rookie d eccellenza, Stoffel Vandoorne, potevano interrompere il dominio dei senatori nella GP2. Il belga ha vinto la prima corsa della stagione, si è un po perso, poi ha ritrovato la via dei punti e del podio e dopo il successo a Budapest gara sprint, è salito al terzo posto in campionato. Marciello, undicesimo in graduatoria con 29 punti, non è certo da meno di Vandoorne, il suo problema non concerne la guida (non si ricordano infatti errori), bensì la concentrazione, la serenità mentale. In 68

F.3, quando non partiva davanti, tendeva a commettere errori; questo aspetto ora in GP2 sembra essere stato superato e lo confermano le brillantissime rimonte compiute nelle varie e recenti gare. Rimane appunto, il saper interpretare al meglio certi aspetti della corsa. A inizio anno un punto debole erano le partenze: ci si è lavorato sopra e le cose sono nettamente progredite. Va infine aggiunto che la Dallara della Racing Engineering non è immune da pecche, vedi il ritiro a Silverstone gara 1 per noie tecniche quando poteva accarezzare l idea della vittoria o il cambio bloccato in sesta marcia nella sprint di Hockenheim. Mentre la squadra ha sbagliato la strategia a Monte Carlo richiamandolo ai box quando ancora vi era il compagno Stefano Coletti nella piazzola. Detto ciò, non si può non sottolineare che Marciello una volta ripulito ha tutte le qualità e il talento per puntare molto molto in alto. Come accaduto nel 2013 nel FIA F.3. Così il 2014 di Raffaele Sakhir 8 Qualifica Gara 1: sbagliata partenza, da 8 a 15, drive through per speed limit ai box, 18 al traguardo Gara 2: stallato in griglia, partito ultimo, 24 all arrivo Montmelò 4 Qualifica Gara 1: parte male, viene risucchiato dal gruppo e finisce coinvolto in un contatto con altri piloti Gara 2: 16 Monte Carlo 5 di gruppo in Qualifica Gara 1: pit-stop strategicamente errato da parte del team, 12 all arrivo Gara 2: drive-through per contatto con De Jong, 19 all arrivo Spielberg 5 Qualifica Gara 1: partenza non perfetta, bel recupero, 3 all arrivo Gara 2: 3 all arrivo Silverstone Pole position Gara 1: ritirato per problema tecnico dopo essere stato al comando Gara 2: coinvolto in un contatto al 1 giro innescato da altri piloti Hockenheim 8 Qualifica (rallentato da altri piloti) Gara 1: motore spento al pit per eccessive temperature, 17 all arrivo Gara 2: cambio bloccato in 6. marcia dopo gran rimonta Budapest 7 Qualifica Gara 1: drive-through per speed limit in corsia box, 8 all arrivo, ma 20 di penalità per sorpasso con SC, 19 all arrivo finale Gara 2: 8 69

PALMER GP2 GARE A BUDAPEST 70 Palmer all'interno di Nasr nel bel duello di gara 1 tra i due piloti che si giocano il campionato

Non è stato uno dei suoi migliori weekend dal punto di vista dell esito finale dei risultati, ma l inglese della Dams ha lottato, bello il duello con Nasr nella prima frazione, e combattuto recuperando altri punti preziosi che gli permettono di tenere testa al brasiliano nella classifica generale Antonio Caruccio Foto: Photo 4 Jolyon Palmer riesce sempre a far bottino. Anche a Budapest, dove non ha particolarmente brillato in quanto a risultati, ha allungato di due punti il proprio vantaggio in campionato nei confronti di Felipe Nasr. Nonostante l inglese sembrasse condannato ad un difficile weekend in Ungheria, e contemporaneamente il brasiliano determinato a chiudere il gap con il diretto rivale per il titolo, i numeri raccontano una storia diversa. Nelle prove libere di venerdì infatti, Palmer era stato coinvolto in un incidente con Johnny Cecotto, non riuscendo ad andare oltre la settima piazzola in griglia di partenza. In gara 1 poi, ci hanno pensato due safety-car a rimescolare le carte e mettere fuori dal podio il poleman Nasr, che sembrava, proprio grazie ai problemi del pilota Dams, poter dettare legge. Felipe aveva condotto bene dal via, tenendo testa a Tom Dillmann che scattava al suo fianco, e rintuzzando gli attacchi che Palmer aveva cercato di portargli nei primi giri di gara, quando già al secondo passaggio sul traguardo era secondo. FA BOTTINO 71

GP2 GARE A BUDAPEST LA SAFETY-CAR SPIAZZA I BIG Poi, un incidente tra Kimiya Sato e Stephane Richelmi ha chiamato l ingresso della vettura di sicurezza. Sono rientrati subito Stefano Coletti ed Adrian Quaife- Hobbs, mentre al passaggio successivo l hanno fatto Arthur Pic e Raffale Marciello. L italiano era uscito come leader virtuale della corsa, perché i primi piloti della classifica avevano invece deciso di restare fuori, ma è stato penalizzato con un drive-through per aver superato il limite di velocità ai box. La posizione privilegiata è quindi spettata a Pic del team Campos, che nonostante una brutta partenza dalla seconda fila, ha gestito bene gli pneumatici sino a ritrovarsi leader ad una decina di giri dalla bandiera a scacchi, quando un brutto incidente tra Berthon e Canamasas ha chiamato per la seconda volta la sospensione della corsa. Poco hanno potuto fare Palmer e Nasr, con l inglese che ha però sopravanzato il brasiliano giungendo al traguardo quinto, ponendo tra sé ed il sudamericano Daniel Abt. COLETTI E MARCIELLO DIETRO LA LAVAGNA A Budapest primo podio per Izawa, nella foto mentre combatte con Abt Con Quaife-Hobbs la Rapax è tornata sul podio Non fortunata invece, la trasferta della Racing Engineering perché nonostante la prima penalità, Marciello aveva recuperato sino all ottavo posto, ma gli è stata comminata un ulteriore sanzione per aver Il podio di gara 1 Prima vittoria in GP2 per Pic 72

Vandoorne ha vinto gara 2 ed è terzo in campionato superato Vandoorne in regime di safetycar. Non solo Marciello è stato vittima della mannaia dei commissari, perché il compagno Coletti, che era giunto secondo alle spalle di Pic (alla sua prima vittoria), si è visto prima togliere il podio in gara 1 e poi dare un drive-through per un sorpasso troppo garibaldino ai danni di Andrè Negrao in gara 2. RAPAX TORNA SUL PODIO Se non è andata bene per il team spagnolo, decisamente meglio è andata ai colori della Rapax. La squadra veneta ha infatti ottenuto il podio di gara 1 con Adrian Quaife-Hobbs. Un secondo posto costruito di strategia, come la vittoria di Pic, che ha portato l inglese a festeggiare davanti ad un altra grande sorpresa: Takuya Izawa. Il giapponese, debuttante non certo di primo pelo in GP2 porta così a due il numero di rookie sul podio insieme a Pic. VANDOORNE TERZO IN CLASSIFICA Con la vittoria di gara 2, Vandoorne ha ricucito leggermente il gap da Palmer, che resta però lontano 83 lunghezze, e Nasr, a 40. La prossima gara però sarà a casa sua in Belgio, a Spa-Francorchamps tra un mese, e chissà che questa iniezione di fiducia non sia la chiave di svolta per vedere un debuttante tornare a lottare per il titolo in GP2. L'ORDINE DI ARRIVO GARA 1 SABATO 26 LUGLIO 2014 1 - Arthur Pic - Campos 35 giri 1.00'18"627 2 - Adrian Quaife Hobbs - Rapax - 3"151 3 - Takuya Izawa - ART - 3"661 4 - Jolyon Palmer - Dams - 3"828 5 - Daniel Abt - Hilmer - 5"111 6 - Felipe Nasr - Carlin - 5"190 7 - Stoffel Vandoorne - ART - 6"213 8 - Nathanael Berthon - Lazarus - 7"038 9 - Tom Dillmann - Caterham - 7"605 10 - Marco Sorensen - MP - 8"102 11 - Simon Trummer - Rapax - 8"398 12 - Mitch Evans - Russian Time - 8"756 13 - Conor Daly - Lazarus - 11"641 14 - Daniel De Jong - MP - 13"436 15 - Andre Negrao - Arden - 14"224 16 - Artem Markelov - Russian Time - 15"944 17 - Jon Lancaster - Hilmer - 16"066 18 - Stefano Coletti - Racing Engineering - 22"787 * 19 - Raffaele Marciello - Racing Engineering - 25"954 * 20 - Rene Binder - Arden 1 giro * Penalizzati di 20" Giro veloce: Mitch Evans 1 32 705 Ritirati 30 giro - Rio Haryanto 29 giro - Sergio Canamasas 22 giro - Johnny Cecotto 10 giro - Kimiya Sato 5 giro - Stephane Richelmi 5 giro - Julian Leal L'ORDINE DI ARRIVO GARA 2 DOMENICA 27 LUGLIO 2014 1 - Stoffel Vandoorne - ART 28 giri 43 54 536 2 - Jolyon Palmer - Dams - 3"328 3 - Felipe Nasr - Carlin 4 254 4 - Nathanael Berthon - Lazarus - 17"211 5 - Daniel Abt - Hilmer - 17"780 6 - Arthur Pic - Campos 25 326 7 - Conor Daly - Lazarus - 26"815 8 - Raffaele Marciello - Racing Engineering - 34"706 9 - Mitch Evans - Russian Time - 38"981 10 - Marco Sorensen - MP - 30"368 11 - Stephane Richelmi Dams 45 157 12 - Adrian Quaife Hobbs - Rapax - 51"740 ** 13 - Simon Trummer - Rapax - 52"509 14 - Rene Binder - Arden 55 027 15 - Julian Leal Carlin 55 271 16 - Jon Lancaster - Hilmer - 57"709 17 - Rio Haryanto Caterham 1 10 141 18 - Daniel De Jong - MP - 1'17"896 ** 19 - Tom Dillmann - Caterham 1 giro 20 - Artem Markelov - Russian Time 1 giro 21 - Takuya Izawa - ART 1 giro ** Penalizzati di 20" Giro veloce: Stoffel Vandoorne 1 32 541 Ritirati 24 giro - Kimiya Sato 24 giro - Stefano Coletti 16 giro - Andre Negrao 3 giro - Johnny Cecotto Non partito Sergio Canamasas Il campionato 1. Palmer 192 punti; 2. Nasr 149; 3. Vandoorne 109; 4. Cecotto 100; 5. Coletti 96; 6. Evans 92; 7. Pic 70; 8. Leal 66; 9. Richelmi 41; 10. Marciello 30 73

74 GP3 GARE A BUDAPEST

Antonio Caruccio Foto: LAT A Budapest è prepotentemente emerso il nome di Richie Stanaway come avversario di Alex Lynn nella lotta per il titolo. Il neozelandese della Status GP ha segnato la pole position e vinto la prima corsa, andando ad avvicinarsi all inglese in vetta alla graduatoria. Sempre molto costante, Lynn era stato autore di una brutta partenza dalla prima fila in gara 1 che lo ha costretto ad accontentarsi della quarta piazza sotto la bandiera a scacchi, posizione confermata anche nella manche domenicale. Per l alfiere del team Carlin ci sono comunque 134 punti in classifica, 31 più di Stanaway, e nei prossimi quattro round tutto può ancora succedere, ma la battuta di arresto di Jimmy Eriksson e Marvin Kirchhofer sembra aver definito chi saranno i protagonisti del finale di stagione. Lo svedese del team Koiranen ha portato a casa un solo punto, pagando una brutta qualifica condizionata dal traffico, mentre il tedesco, che doveva scontare cinque piazzole di penalità derivanti dallo scorso appuntamento di Hockenheim, non ne ha raccolto nemmeno uno. Ha recuperato posizioni in classifica di campionato, con un quinto ed un settimo posto, Emil Bernstorff, che ora ha 85 punti, tanti quanti Eriksson. STANAWAY METTE PAURA Il neozelandese ha avvicinato nella classifica generale Lynn, solo due quarti posti per il pilota Red Bull, ed ora appare quanto mai determinato a rendere dura la vita all inglese, più degli altalenanti Eriksson e Kirchhofer Stanaway dà la caccia a Lynn 75

GP3 GARE A BUDAPEST Il podio di gara 2 76 VISOIU COMBATTE YELLOLY SUL PODIO La vittoria di Stanaway è stata conquistata non senza lottare, perché Richie si è dovuto difendere duramente dagli attacchi di un più che mai aggressivo Robert Visoiu. Il romeno della Arden aveva infatti meno degrado degli pneumatici e nel finale ha più volte tentato di mettere il muso davanti al rivale, ma è stato tratto in inganno venendo portato all errore e uscendo di pista. Visoiu ha così perso anche la piazza d onore a favore di Nick Yelloly, che è salito per la seconda volta sul podio in questa stagione, regalando un altra doppietta alla Status GP, che supera la ART per il secondo posto nella classifica team. RISCATTO ARDEN ART SFORTUNATA Il risultato di Visoiu arriva a pochi giorni dalla prima vittoria di Jann Mardenborough in GP3, ed ha dato il via al riscatto della Arden in questa stagione. In gara 2 infatti, la vittoria è andata a Patric Niederhauser, che non vinceva ormai dal 2012, grazie ad uno scatto eccezionale in partenza che ha portato lo svizzero a sopravanzare Dino Zamparelli ed il compagno Mardenborough alla prima curva. Con il secondo posto di gara 2 l italo-inglese ha provato a salvare il bilancio della ART, che però ha molto da recriminare in questo fine settimana. Nel corso delle prove libere infatti, tutti e tre i piloti si erano portati al vertice della graduatoria facendo sperare in una grande qualifica. La sessione di prove ufficiali però, è stata interrotta a tre minuti dal termine per un incidente di Alfonso Celis, proprio nel momento in cui il compagno Stanaway si era appena portato in vetta alla classifica dei tempi. Stava compiendo in quel momento un gran giro Alex Fontana, autore del record assoluto nel primo settore e del suo personale nel secondo, ma la bandiera rossa uscita mentre stava percorrendo l ultima curva gli ha tagliato le gambe. Il ragazzo di Lugano è stato comunque autore di un buon giro alla ripresa della qualifica, dove registrando il record nel terzo settore si era portato all ottavo posto nonostante le gomme usate. In gara però, non è riuscito a concretizzare, terminando la trasferta ungherese a quota zero come Kirchhofer. AGOSTINI IN DIFFICOLTÀ TRIDENT FUORI DALLA TOP 10 Per i colori italiani non c è stata molta gloria. Riccardo Agostini, reduce da due gare di spessore in Gran Bretagna e Germania, a Budapest ha vissuto un difficile fine settimana che non gli ha dato la possibilità di estrarre il massimo potenziale dalla Dallara del team Hilmer. Trident invece, presente con due sole macchine perché orfana di Victor Carbone, non è mai riuscita ad entrare in top- 10. Per la squadra di Maurizio Salvadori almeno la soddisfazione del giro veloce registrato da Mitchell Gilbert e la bella battaglia di Roman De Beer con Fontana in gara 2. Lynn sempre capoclassifica Ritorno alla vittoria per Niederhauser

L'ORDINE DI ARRIVO DI GARA 1 SABATO 26 LUGLIO 2014 1 - Richie Stanaway - Status 17 giri 27'36"453 2 - Nick Yelloly - Status 2"606 3 - Robert Visoiu - Arden 2 833 4 - Alex Lynn - Carlin 3"997 5 - Emil Bernstorff Carlin 4 314 6 - Patric Niederhauser - Arden 5"762 7 - Jann Mardenborough - Arden 6"352 8 - Dino Zamparelli - ART 12"039 9 - Dean Stoneman - Manor 18"093 10 - Jimmy Eriksson - Koiranen 18"762 11 - Marvin Kirchhofer ART 20 182 12 - Santiago Urrutia - Koiranen 20"361 13 - Patrick Kujala - Manor 21 650 14 - Alex Fontana - ART 22"048 15 - Roman De Beer - Trident 24"933 16 - Alfonso Celis Status 26 700 17 - Luis Sa Silva - Carlin 26"976 18 - Riccardo Agostini - Hilmer 27"363 19 - Nelson Mason - Hilmer 29"576 20 - Mitchell Gilbert Trident 30 627 21 - Pal Varhaug Jenzer 30 946 22 - Matheo Tuscher - Jenzer 31"655 23 - Christopher Hoher - Jenzer 31"922 24 - Ryan Cullen - Manor 33"168 25 - Carmen Jorda Koiranen 1 12 000 Giro veloce: Jann Mardenborough 1'36"271 Ritirato 11 giro - Sebastian Balthasar. L'ORDINE DI ARRIVO DI GARA 2 DOMENICA 27 LUGLIO 2014 1 - Patric Niederhauser - Arden 17 giri 27'31"893 2 - Dino Zamparelli - ART 1"504 3 - Jann Mardenborough - Arden 7"440 4 - Alex Lynn - Carlin 8"154 5 - Robert Visoiu - Arden 10"364 6 - Richie Stanaway - Status 16 174 7 - Emil Bernstorff Carlin 19 246 8 - Dean Stoneman - Manor 22"681 9 - Marvin Kirchhofer ART 22 872 10 - Patrick Kujala - Manor 23 576 11 - Nick Yelloly - Status 24"172 12 - Roman De Beer - Trident 25"698 13 - Alex Fontana - ART 26"022 14 - Pal Varhaug Jenzer 26 498 15 - Matheo Tuscher - Jenzer 27"468 16 - Jimmy Eriksson - Koiranen 30"125 17 - Sebastian Balthasar Hilmer 30 422 18 - Luis Sa Silva - Carlin 30"513 19 - Riccardo Agostini - Hilmer 32"967 20 - Nelson Mason - Hilmer 33"501 21 - Ryan Cullen - Manor 33"911 22 - Alfonso Celis Status 35 422 23 - Christopher Hoher - Jenzer 35"953 24 - Mitchell Gilbert Trident 44 764 25 - Carmen Jorda Koiranen 55 061 Giro veloce: Mitch Gilbert 1'35"758 Ritirato Santiago Urrutia Il Campionato 1. Lynn 134 punti; 2. Stanaway 103; 3. Eriksson e Bernstorff 85; 5. Kirchhofer 80; 6. Yelloly 74; 7. Zamparelli 61; 8. Stoneman 43; 9. Janderborough 41; 10. Niederhauser 37 77

78 F.RENAULT ALPS IL PUNTO

Nyck De Vries scortato dai suoi inseguitori Charles Leclerc e Matevos Isaakyan DE VRIES IL MATTATORE L olandese ha vinto sei gare su dieci e sembra facilmente avviato alla conquista del titolo considerando il grande vantaggio che ha sui debuttanti Leclerc e Isaakyan. In crescita gli italiani 79

F.RENAULT ALPS IL PUNTO Dario Sala Foto: Actualfoto Mentre l'italia è ancora in cerca di una vera e propria estate, almeno dal punto di vista climatico, la Formula Renault 2.0 ALPS pensa già all'autunno. E' in quella stagione infatti che scaturirà il nome del campione 2014. Il successore di Antonio Fuoco verrà deciso o il 7 settembre al Mugello oppure il 5 ottobre sulla pista di Jerez. Terminate le ostilità della prima parte della stagione a Monza, i piloti dell'alps si stanno godendo la pausa, ma è chiaro che i pensieri e le energie sono rivolti a quelle due gare che ancora mancano. Chi per mantenere il primato e chiudere la pratica, chi invece quella pratica vuole tenerla aperta fino all'ultimo metro. Pietro Fittipaldi DE VRIES BATTE AVVERSARI E PRESSIONE Le dieci gare disputate sino ad oggi hanno chiaramente detto che Nyck De Vries è stato il dominatore della stagione. L'olandese del team Koiranen ha vinto sei corse ed è andato sul podio otto volte chiudendo sempre a punti. Un ruolino di marcia impressionante che gli ha consentito la leadership della classifica che lo vede al comando con 70 punti di vantaggio sul secondo. De Vries ha messo in mostra un passo da vero leader. In molti hanno sottolineato come il baby McLaren sia al terzo anno e combatta contro dei rookies. Vero, verissimo, ma occorre tenere presente che sin da quando è passato sotto l'egida del team inglese di Woking, tutti lo hanno indicato come un vincitore predestinato. In questo modo sulle spalle del piccolo olandese è calata una pressione enorme, mentre il mezzo tecnico forse non è sempre stato all'altezza. Quest'anno l'obbligo di vincere era quindi un imperativo e lui ci sta riuscendo. Guida con sicurezza in piena sintonia con il team Koiranen. Ora con quasi tre gare di vantaggio è lecito aspettarsi che De Vries possa laurearsi campione già al Mugello. 80

Al lavoro sulla monoposto di Simon Gachet LECLERC E ISAAKYAN LE FUTURE PROMESSE Leclerc davanti a tutti a Monza Un vero e proprio inseguitore, De Vries non l'ha avuto. Alle sue spalle si sono succeduti più piloti anche se ora due nomi hanno acquisito più credito degli altri. Parliamo di Charles Leclerc e Matevos Isaakyan. Occupano rispettivamente il secondo e terzo posto in classifica e fra loro ci sono otto punti di differenza. Il francese in forza alla Fortec è un vero e proprio debuttante nelle monoposto mentre il russo della JD Motorsport ha alle spalle qualche gara nella Formula Toyota neozelandese e una stagione nella francese Formula Academy. Entrambi però, sono giovanissimi (16 anni) ed entrambi hanno vissuto il loro momento di gloria. Isaakyan al Red Bull Ring dove ha vinto entrambe le gare e Leclerc a Monza dove anch'egli ha realizzato un bella doppietta. Per il resto dei piazzamenti e qualche zero in casella che ha pesato. Isaakyan inoltre, non ha preso parte alla gara di Imola per problemi legati all'età e questo ha influito sulla classifica. Solo loro hanno fermato De Vries, Arrivare a scavalcarlo in classifica appare però un'impresa quasi impossibile e quindi c'è da giurarci che i due si contenderanno la piazza d'onore fino alla fine. Indubbiamente sono due giovani promesse che stanno già garantendo un bel futuro a questa serie che assolve in pieno il suo ruolo di categoria propedeutica. Gli altri hanno brillato solamente a tratti e con poca continuità, mentre altri stanno crescendo. Qualche bella prestazione è stata infatti messa a segno da George Russell e Simon Gachet anche se ai due è sempre mancato l'affondo decisivo. Un discorso che vale anche per Luke Chudleigh, Ben Barnicoat, Sebastien Morris e Alex Bosak che stanno crescendo. 81

F.RENAULT ALPS IL PUNTO Alessio Rovera 82 ROVERA LA SORPRESA GONFIANTINI CRESCE Il tricolore quest'anno non è dominate come lo fu nel 2013 con Antonio Fuoco e Luca Ghiotto, ma i nostri piloti qualcosa di buono lo stanno facendo vedere. E' il caso Alessio Rovera, campione F.Abarth 2013. Il pilota della Cram, sesto in classifica generale, è il migliore della nostra pattuglia. Ha mostrato una buona crescita ottenendo due secondi e un terzo posto tra Spielberg e Monza. Il varesino ha un ottimo potenziale e non è detto che da qui alla fine della stagione non possa togliersi qualche soddisfazione maggiore. Con Rovera è tornata alla ribalta la Cram, per qualche anno assente dalla F.Renault 2.0. La squadra dei fratelli Rosei ha segnato la storia della categoria ed ora è intenzionata come non mai a riproporsi al vertice. Quello che potrebbe fare anche Dario Capitanio settimo in classifica con la vettura della BVM. Per lui fino ad ora solo dei buoni piazzamenti e un podio quasi sfiorato a Monza, ma il ragazzo ha mostrato di possedere buoni doti che potrebbero portarlo anche più avanti in classifica. In crescita anche Matteo Gonfiantini. Il pistoiese della TS Corse è forse più debuttante degli altri visto che nella sua carriera ci sono solo della gare kart a livello regionale e nazionale. Sta assimilando una categoria non certo facile esattamente come Daniele Cazzaniga in forza alla GSK e rientrato a stagione avviata per sostituire Matteo Cairoli, e Pietro Peccenini della TS, 41 anni, che corre per puro piacere, ma si da un gran da fare DArio Capitanio

Il campionato 1 Nyck De Vries 200 2 Charles Leclerc 130 3 Matevos Isaakyan 122 4 George Russell 77 5 Simon Gachet 68 6 Alessio Rovera 65 7 Dario Capitanio 45 8 Luke Chudleigh 36 9 Benjamin Barnicoat 32 10 Sebastian Morris 31 Matteo Gonfiantini Le prossime tappe 6-7 settembre Mugello 4-5 ottobre Jerez I vincitori Imola 1 Nyck De Vries Imola 2 Nyck De Vries Pau 1 Nyck De Vries Pau 2 Nyck De Vries Spielberg 1 Matevos Isaakyan Spielberg 2 Matevos Isaakyan Spa 1 Nyck De Vries Spa 2 Nyck De Vries Monza 1 Charles Leclerc Monza 2 - Charles Leclerc 83

I CALENDARI 2014 DOMENICA PER DOMENICA Test FIA F.3 7-8 ottobre a Imola Test World Series Renault 21-22 ottobre a Jerez 3-4-5 novembre ad Alcaniz... 3 agosto Mondiale Rally in Finlandia Indycar a Lexington Indy Lights a Lexington FIA F.3 European a Spielberg DTM a Spielberg F.Renault NEC Junior ad Assen F.4 Italia a Magione WTCC a Rio Hondo Nascar a Pocono V8 Supercars a Ipswich Stock Car Brazil a San Paolo CIVM Cronoscalata del Reventino 10 agosto Moto GP a Indianapolis USCC a Elkhart Lake Super GT al Fuji Adac GT al Slovakia Ring F.Renault 1.6 Nordic a Parnu Nascar a Watkins Glen 17 agosto Moto GP a Brno Indycar a Milwaukee Indy Lights a Milwaukee Auto GP al Nurburgring FIA F.3 al Nurburgring DTM al Nurburgring Nascar a Michigan Stock Car Brazil a Cascavel 24 agosto F.1 a Spa GP2 a Spa GP3 a Spa Mondiale Rally in Germania Indycar a Sonoma Indy Lights a Sonoma Super Formula a Motegi USCC a Danville Blancpain GT Sprint al Slovakia Ring Nascar a Bristol V8 Supercars a Ipswich F.Renault 1.6 Nordic a Knutstorp CIVM Trofeo Fagioli 31 agosto Moto GP a Silverstone Indycar a Fontana Super GT a Suzuka Formel 3 al Nurburgring Adac GT al Nurburgring British F.3 a Brands Hatch F.Renault NEC a Most F.Renault NEC Junior a Zolder Nascar ad Atlanta Stock Car Brazil a Curitiba GT Italia a Le Castellet Europeo Rally in Repubblica Ceca Italiano Rally Friuli 7 settembre F.1 a Monza GP2 a Monza GP3 a Monza Blancpain GT Sprint a Portimao GT Open a Spa F.3 Open a Spa EuroGTSprint a Magny-Cours F.Renault ALPS al Mugello Clio Cup al Mugello Coppa Italia al Mugello Targa Tricolore Porsche al Mugello RS Cup al Mugello F.Renault 1.6 Nordic a Solvalla CIP a Varano F.Junior a Varano Nascar a Richmond Trofeo Rally Terra Costa Smeralda CIVM Coppa Carotti 84

14 settembre Mondiale Rally in Australia Moto GP a Misano World Series Renault 3.5 a Budapest Eurocup Renault 2.0 a Budapest Super Formula ad Autopolis ELMS a Le Castellet DTM al Lausitzring Formel 3 al Lausitzring WTCC a Sonoma Formula E a Pechino British F.3 a Donington Nascar a Chicago V8 Supercars a Victoria Stock Car Brazil a Nova Santa Rita F.4 Italia a Vallelunga GT Italia a Vallelunga CITE a Vallelunga Italiano WRC San Martino di Castrozza 21 settembre F.1 a Marina Bay Formel 3 al Sachsenring Adac GT al Sachsenring Euro V8 Series al Sachsenring Blancpain Endurance al Nurburgring (1000 Km) Trofeo Lamborghini al Nurburgring F.Renault NEC al Nurburgring WEC ad Austin USCC ad Austin Nascar a Loudon Europeo Rally a Cipro Italiano Rally Adriatico CIVM Pedavena Croce 28 settembre Moto GP ad Alcaniz World Series Renault 3.5 a Le Castellet Eurocup Renault 2.0 a Le Castellet Super Formula a Sugo DTM a Zandvoort GT Open a Monza F.3 Open a Monza F.4 Italia a Monza F.Renault 1.6 Nordic a Mantorp Park CITE a Pergusa Nascar a Dover Stock Car Brazil a Salvador 5 ottobre F.1 a Suzuka Mondiale Rally in Francia USCC a Braselton Super GT a Buriram Formel 3 a Hockenheim Adac GT a Hockenheim Euro V8 Series a Hockenheim F.Renault ALPS a Jerez F.Renault NEC Junior a Spa Nascar a Kansas City Coppa Italia a Imola Targa Tricolore Porsche a Imola 12 ottobre F.1 a Sochi GP2 a Sochi GP3 a Sochi Moto GP a Motegi WEC al Fuji Blancpain GT Sprint a Zolder FIA F.3 European a Imola F.4 Italia a Imola GT Italia a Imola CIP a Imola EuroGTSprint a Imola WTCC a Shanghai Nascar a Charlotte Nascar Euro Series a Le Mans V8 Supercars a Bathurst Stock Car Brazil a Curitiba Europeo Rally in Romania Italiano Rally Due Valli 19 ottobre Moto GP a Phillip Island World Series Renault 3.5 a Jerez Eurocup Renault 2.0 a Jerez FIA F.3 European a Hockenheim DTM a Hockenheim Blancpain GT Sprint a Zolder Auto GP a Estoril ELMS a Estoril F.Renault NEC Junior a Zandvoort Formula E a Putrajava Nascar a Talladega Italiano WRC Como 26 ottobre Mondiale Rally in Spagna Moto GP a Sepang WTCC a Suzuka Nascar a Martinsville V8 Supercars a Surfers Paradise GT Italia a Monza CITE a Monza Clio Cup a Vallelunga Coppa Italia a Vallelunga RS Cup a Vallelunga F.Junior a Franciacorta Europeo Rally in Svizzera 2 novembre F.1 ad Austin WEC a Shanghai Blancpain GT Sprint a Baku Nascar a Fort Worth Stock Car Brazil a Taruma GT Open a Montmelò F.3 Open a Montmelò 9 novembre F.1 a San Paolo Super Formula a Suzuka Moto GP a Valencia Nascar a Phoenix F.Junior a Varano Europeo Rally in Corsica 16 novembre Mondiale Rally in Gran Bretagna WEC ad Al Sakhir Super GT a Motegi WTCC a Macao F.3 a Macao Nascar a Miami V8 Supercars a Phillip Island Stock Car Brazil a Brasilia 23 novembre F.1 a Yas Marina GP2 a Yas Marina GP3 a Yas Marina Finali Mondiali Trofeo Lambo a Sepang 30 novembre WEC a San Paolo 7 dicembre V8 Supercars a Sidney 13 dicembre Formula E a Punta del Este 10 gennaio 2015 Formula E a Buenos Aires 85

Una nuova avventura ci aspetta! Per tutto lo scorso anno Cuore nelle Corse, la nostra rubrica di cultura e passione sportiva curata in collaborazione da Italiaracing e dall ing Andrea Toso della Dallara, ci ha tenuto compagnia esplorando l articolatissimo e affascinante mondo del motorsport in tutti i suoi aspetti. Da questo numero Cuore nelle Corse torna sotto forma di appuntamento per tutti coloro che hanno una curiosità, un dubbio, un ricordo, una proposta da sottoporre e condividere all ingegner Toso e alla comunità dei lettori di Italiaracing. Con questo nuovo formato ci proponiamo di essere multimediali e interattivi, sterzando con agilità fra le pagine del nostro Magazine e la rete di internet e dei social network, e vi invitiamo quindi a visitare i nostri account Twitter e Facebook CUORE NELLE CORSE e ad inviare le vostre domande e le vostre proposte all indirizzo mail cuoredellecorse@gmail.com