Atto Normativo Diocesano

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Associazione diocesana di Modena-Nonantola Atto Normativo Diocesano Il presente Atto Normativo è stato approvato dall Assemblea diocesana dell Azione Cattolica di Modena-Nonantola del 6 febbraio 2005, ed ha ricevuto il parere di conformità dal Consiglio Nazionale dell Azione Cattolica Italiana il 13 marzo 2005 a condizione che venissero recepiti alcuni emendamenti, poi accolti dal Consiglio Diocesano dell Azione Cattolica di Modena Nonantola il 6 febbraio 2006. Dopo tale iter di perfezionamento questo Atto Normativo è operativo a tutti gli effetti. Premessa Il presente Atto normativo diocesano, approvato dall Assemblea dell AC di Modena Nonantola il 06.02.3005 si colloca nel quadro del rinnovamento dell esperienza associativa avviato in questi anni a livello nazionale e locale. Con l aggiornamento dello Statuto nazionale del 2003, infatti, l Azione Cattolica Italiana ha deciso di accentuare la scelta della diocesanità, per favorire un rinnovato e più capillare radicamento dell AC nelle chiese particolari. L Azione Cattolica afferma il nuovo Statuto al n. 11 realizza con la Diocesi in cui è presente una relazione organica che si esprime nella dedicazione dei singoli associati e dell Associazione alla propria Chiesa particolare. A tal fine essa intende offrire, con la propria soggettività associativa, un contributo originale e significativo alla crescita della comunità diocesana. Questo carattere particolare rende la nostra associazione vera espressione di Chiesa e l aiuta ad essere più coerente con la sua laicità e con la scelta missionaria. Nell intensificare il nostro radicamento locale esprimiamo la volontà di rifarci alla stessa logica del Signore Gesù, che, quale atto di amore totale per l uomo, ha acquisito la condizione umana per condividerla nella maniera più piena. La vocazione battesimale ci chiede di ordinare secondo il vangelo non un mondo astratto e genericamente inteso, ma quella porzione di terra e di storia in cui viviamo e che ricade sotto la nostra cura e responsabilità e che comprende, in primo luogo, le persone e le relazioni tra di esse, i vissuti personali e quelli sociali che qui si sviluppano. Alla nostra Chiesa di Modena-Nonantola noi rinnoviamo la nostra dedizione, forte come l amore per la propria famiglia. E così che la sentiamo: come la Famiglia dei figli di Dio, Mistero della sua salvezza donata anche oggi alla gente di questa terra. E vero infatti che, oltre il radicamento parrocchiale - testimoniato dalla costante collaborazione alla pastorale delle nostre parrocchie nelle quali l apporto dei soci di ACI, ad ogni livello, dalla programmazione alla realizzazione, è sempre stato ed è tuttora trama fondamentale - la nostra ACI locale ha vissuto, nella sua storia, una dimensione diocesana e territoriale del tutto particolare. Sin dai primi anni successivi alla sua fondazione - datata dai benemeriti studiosi della storia del movimento cattolico locale, agli anni 1871/1872 1 - l AC di Modena 1 Lo Statuto della Associazione Cattolica modenese promotrice delle buone opere è stampato dalla TEIC nel 1872 e porta l approvazione di Giuseppe Maria Guidelli Arcivescovo, in data 2 dicembre di quell anno: l anno che per la diocesi di Modena può senz altro definirsi quello della nascita dell azione cattolica come istituzione ecclesiale e, nel contempo, del movimento cattolico organizzato per l azione laicale della chiesa nella società L.Paganelli Quel 1891 pag.84 Mucchi Editore

evidenzia costantemente la preoccupazione, oltre che per la formazione cristiana delle persone, anche per l attenzione all evoluzione della vita sociale, all emancipazione dei ceti più disagiati, allo sviluppo dell economia e dell intraprendenza locali. Essa giungerà fino a stimolare ed al sostenere i cambiamenti sociali più rilevanti in un territorio profondamente segnato dalle battaglie per le conquiste civili. Ancora negli ultimi decenni l AC diocesana si è distinta in attività ed iniziative, spesse volte quasi profetiche, di dialogo con le forze politiche e sociali, favorendo collaborazioni efficaci tra realtà rimaste per lungo tempo tra loro indifferenti o addirittura contrapposte. Neppure può essere trascurato il contributo dell AC locale al fenomeno della Resistenza, nella fase terminale del secondo conflitto mondiale, dove tra le persone che impegnarono la loro vita nella lotta di liberazione del Paese dalle forze di occupazione, laici di ACI e sacerdoti legati all associazione offrirono testimonianze di autentica rettitudine e vero e proprio martirio a favore del Paese e del bene comune 2 ; così pure deve essere doverosamente ricordato il patrimonio delle tantissime competenze umane e professionali donate al mondo sociale e politico di alta caratura. Sul piano ecclesiale, l AC locale ha lavorato con la medesima intensità. Corre la nostra memoria e la nostra venerazione a quelle persone che nell associazione sono cresciute e si sono formate come uomini e donne e, soprattutto, come cristiani maturi ed autentici, fino ad offrire la propria vita, chi nella semplicità della vita quotidiana, chi nel martirio cruento, per la diffusione del Regno di Dio: nell impegno del servizio pastorale all associazione ed alla Chiesa locale, nella vocazione missionaria, dispersi in mille paesi del mondo, nella sofferenza fisica o spirituale silenziosamente offerta a Dio Non è necessario né opportuno fare nomi, prima di tutto perché impegnerebbero più pagine di questo documento, ma soprattutto, perché solo il Signore conosce effettivamente quanti sono stati questi giusti lungo i centotrent anni di storia della nostra AC diocesana. Negli ultimi decenni, abbandonato l impegno politico diretto, conformemente alla rinnovata scelta religiosa compiuta con lo Statuto del 1969 e ricondotta, conseguentemente, la propria identità alla più profonda tradizione associativa, l impegno dell AC di Modena-Nonantola si è ricentrato sulla dimensione pastorale della Chiesa diocesana (senza mai escludere, tuttavia, quella civile). In tale ambito non si possono nascondere le difficoltà incontrate dall associazione negli anni immediatamente successivi al Concilio che per tutta l ACI sono stati anni di sofferti cambiamenti e ridimensionamenti ma anche di forti stimoli alla verifica ed al rinnovamento del proprio servizio alla Chiesa diocesana e dei caratteri della vita dei propri gruppi. Ugualmente si può affermare che da quegli anni a quelli attuali la presenza ed il servizio dell AC nella nostra diocesi ha gradualmente riacquistato una rilevanza considerevole. Una testimonianza di tale affermazione la si può riscontrare nelle diverse iniziative che, nate e sviluppate dall AC, sono nel tempo diventate patrimonio comune della pastorale diocesana (convegni diocesani sposi, scuole di preghiera, festa dei cresimandi, incontri di approfondimento tra fede e problematiche sociali emergenti, ecc.). 2 Dall Azione Cattolica uscirono numerosi i protagonisti della lotta di liberazione quando i giovani si impegnarono, anche sul piano della lotta concreta i loro assistenti rimasero al loro fianco. Da tener presente che anche quando nelle formazioni partigiane i cattolici furono in minoranza, la loro presenza si dimostrò spesso determinante e punto di riferimento per gli altri. La vera palestra d allenamento e la grande riserva della Resistenza fu l Azione cattolica Don A. Tintori in Memorie dell Appennino 1943-45 Mucchi editore pag. 27 ATTO NORMATIVO DIOCESANO 2

Questo è accaduto non a colpi di fatti eccezionali ma con la tenacia dei suoi soci e responsabili a porsi continuamente in discussione di fronte ai cambiamenti via via emergenti nella vita ecclesiale ed alle conseguenti modificazioni delle esigenze e delle modalità concrete di offrire il proprio servizio alle parrocchie ed alla diocesi, anche a fronte di un ridimensionamento numerico consistente. Fiduciosi, pertanto, che la presenza dell AC nella Chiesa di Modena-Nonantola rappresenti un reale contributo alla comunione, alla progettazione, alla ricerca dell essenzialità, alla spiritualità ed alla capacità di missionarietà della Chiesa nella nostra terra, ribadiamo con questo Atto normativo i caratteri essenziali della nostra identità, con la precisa volontà di conformare ad essi il vissuto di ogni livello dell associazione locale. Ci aiutino e ci assistano in questo proposito coloro, passati tra noi, hanno già combattuto la buona battaglia, terminato la corsa, conservato la fede ed ora godono della meritata corona di giustizia che il Signore ha promesso ai suoi fedeli. ATTO NORMATIVO DIOCESANO 3

L AZIONE CATTOLICA NELLA DIOCESI DI MODENA NONANTOLA Art.1 L Azione Cattolica di Modena-Nonantola 1. Nella diocesi di Modena-Nonantola è costituita l associazione diocesana di Azione Cattolica, secondo le norme del presente Atto Normativo e dello Statuto nazionale dell Azione Cattolica Italiana (con relativo Regolamento di attuazione) di cui essa è parte integrante e inseparabile. E inoltre legata alle altre associazioni diocesane di AC dalla condivisione del medesimo carisma e da vincoli spirituali e associativi. Art.2 Finalità e principi fondamentali 1. L Azione Cattolica di Modena-Nonantola riunisce tutti i fedeli laici della diocesi che, condividendone le finalità, aderiscono all Azione Cattolica Italiana. E un associazione ecclesiale riconosciuta dai Vescovi della Chiesa come espressione storica di una singolare forma di ministerialità laicale. Il suo specifico carisma è quello di partecipare alla missione ecclesiale di evangelizzazione, santificazione degli uomini e formazione evangelica delle loro coscienze, secondo la vocazione laicale e in piena comunione ed in stretta collaborazione col Vescovo e il Presbiterio diocesano. Per far questo, sceglie di vivere profondamente radicata nella Chiesa locale e nel territorio, in forma associata, unitaria e democratica. Art.3 Adesione e partecipazione 1. La scelta di aderire all Azione Cattolica diocesana si manifesta con un atto esplicito, confermato ogni anno e manifestato attraverso le sue articolazioni territoriali, i gruppi e i movimenti di AC. La mancata conferma annuale dell adesione, produce gli stessi effetti del ritiro dell adesione. 2. L adesione è libera e personale e rende il socio responsabile a tutti i livelli della vita dell associazione, cui contribuisce con la preghiera, con l impegno di formazione, con la partecipazione alle sue iniziative e ai momenti democratici, con la promozione e il sostegno anche economico di essa. 3. Le modalità dell adesione sono precisate ogni anno dal Consiglio diocesano di AC, conformemente alle indicazioni del Consiglio Nazionale. Art. 4 Servizio alla comunione 1. L AC diocesana considera essenziale offrire il proprio contributo alla costruzione della comunione nella Chiesa locale e, in particolare, si impegna nel dialogo e nella collaborazione con le altre aggregazioni ecclesiali. Art. 5 Sede e rappresentanza legale 1. L Azione Cattolica della diocesi di Modena Nonantola ha la propria sede a Modena, in strada Formigina, 319. Ne è rappresentante legale il Presidente diocesano in carica. ATTO NORMATIVO DIOCESANO 4

Parte II LE ARTICOLAZIONI DELL ASSOCIAZIONE DIOCESANA DI AC Art. 6 Articolazione territoriale dell Associazione diocesana 1. L Associazione diocesana di AC si articola in associazioni territoriali, di norma parrocchiali. Per esigenze legate al contesto ecclesiale e alla vita associativa possono sorgere anche associazioni interparrocchiali o riferite alle unità pastorali. Art. 7 Organi delle Associazioni territoriali 1. Organi dell Associazione territoriale sono: a) l Assemblea, che riunisce tutti i laici aderenti all AC nell associazione. Si riunisce in occasione di momenti formativi e celebrativi, per l elaborazione delle linee generali della vita dell Associazione e l elezione del Presidente e del Consiglio. Hanno diritto di voto tutti gli aderenti adulti e giovani che hanno superato il sedicesimo anno d età. b) Il Presidente, con compiti di coordinamento della vita associativa e rappresentanza dell associazione. Il Presidente è nominato dal Vescovo diocesano, su proposta formulata tramite elezione del Consiglio Parrocchiale, che terrà conto della eventuale designazione pervenuta da parte dell Assemblea parrocchiale. c) Il Consiglio, di cui fa parte il Presidente e un rappresentante di ogni fascià d età presente nell associazione. I bambini ed i ragazzi sono rappresentati da un responsabile, adulto o giovane. Nelle associazioni che contano un numero di aderenti superiore a 50, i rappresentanti delle fasce d età in Consiglio sono due per ciascuna di esse. Il Consiglio, inoltre, coopta al suo interno un Segretario, su proposta del Presidente. In caso di associazione interparrocchiale o di unità pastorale si avrà cura che nel Consiglio siano adeguatamente rappresentate tutte le parrocchie cui l associazione si riferisce. Il Consiglio si riunisce periodicamente ed ha il compito di programmare e organizzare la vita associativa locale. Il Consiglio di ogni associazione territoriale approva annualmente il rendiconto economico e finanziario. d) Per quanto non espressamente precisato, in riferimento alla vita associativa, si applicano in quanto attinenti, le norme previste dallo Statuto e dal Regolamento di attuazione riferite alla associazione nazionale e le norme del presente atto normativo riferite alla associazione diocesana. Art. 8 Gruppi e Movimenti 1. A sostegno del compito proprio dell associazione nell animazione cristiana della cultura e degli ambienti di vita, possono costituirsi gruppi di formazione e di iniziativa, coordinati da un responsabile nominato dalla Presidenza diocesana, allo scopo di attuare la missione propria dell Associazione in rapporto a specifiche condizioni ed esperienze di vita o a specifici ambienti. ATTO NORMATIVO DIOCESANO 5

2. Più gruppi, omogenei per finalità e organicamente collegati, possono costituire un Movimento diocesano, su riconoscimento del Consiglio diocesano, che ne definisce la struttura. PARTE III GLI ORGANISMI DIOCESANI Art. 9 Gli organismi diocesani 1. Gli organismi diocesani dell Azione Cattolica di Modena Nonantola sono l Assemblea, il Consiglio, il Presidente e la Presidenza. Art. 10 L Assemblea diocesana 1. L Assemblea diocesana dell Azione Cattolica è composta dai rappresentanti di tutte le Associazioni territoriali, dei Gruppi e Movimenti costituiti nell Associazione diocesana. Suoi compiti sono l indicazione delle linee programmatiche generali e l elezione del Consiglio diocesano. 2. Ogni tre anni, secondo i tempi fissati dal percorso assembleare nazionale, l Assemblea diocesana elegge il Consiglio diocesano, scegliendo i suoi membri fra i candidati di quattro liste (adulti, giovani, rappresentanti ACR, Presidenti parrocchiali). 3. All assemblea elettiva triennale partecipano con diritto di voto i rappresentanti delle Associazioni territoriali (il Presidente e uno o più delegati per ogni fascia d età presente nell associazione, secondo le indicazioni del Regolamento assembleare), tre rappresentanti per ciascun Movimento diocesano, i membri del Consiglio diocesano uscente. Ciascun delegato all Assemblea partecipa alle votazioni su tutte le liste, esprimendo fino a tre preferenze per ciascuna di esse. 4. I ragazzi possono essere coinvolti nell Assemblea diocesana secondo le modalità che meglio possono favorire la loro partecipazione. 5. Per l ordinato svolgimento dei lavori dell Assemblea, il Consiglio diocesano redige un apposito regolamento. Art.11 Il Consiglio diocesano 1. Il Consiglio diocesano dell Azione Cattolica è responsabile dell attuazione delle linee indicate dall Assemblea diocesana, della programmazione e della verifica annuale dell Associazione diocesana. Inoltre, discute e delibera la gestione economica, convoca l Assemblea diocesana, conferisce gli incarichi diocesani, secondo le modalità specificate nel presente Atto normativo. 2. Il Consiglio diocesano si riunisce almeno quattro volte all anno ed è composto di 16 membri eletti dall assemblea. Risultano elette le 4 persone più votate per ognuna delle quattro liste: adulti, giovani, rappresentanti ACR e Presidenti parrocchiali. A parità di voti risulta eletto il più giovane di età. Ne fanno parte anche i Segretari di ogni Movimento diocesano costituito, tutti i membri di Presidenza diocesana e senza diritto di voto gli Assistenti diocesani ed altri membri cooptati dal Consiglio in base al servizio che svolgono nell Associazione diocesana. ATTO NORMATIVO DIOCESANO 6

Art.12 Il Presidente diocesano 1. Il Presidente diocesano è il segno dell unità dell Associazione diocesana; presiede gli organismi associativi diocesani e rappresenta l Azione Cattolica diocesana sia in ambito ecclesiale che in ambito civile. 2. Il Presidente diocesano è nominato dal Vescovo, che lo sceglie fra una terna di nomi formulata dal Consiglio diocesano nella prima seduta dopo l Assemblea elettiva, secondo le modalità riportate dal Regolamento nazionale nell art. 10.d. ( 3 ) Art. 13 La Presidenza diocesana 1. La Presidenza diocesana è l organo cui è affidata la guida dell Associazione diocesana. In un clima di comunione e corresponsabilità, delibera in ordine alla vita diocesana dell Associazione, promuovendo e coordinando la presenza e lo sviluppo dell Azione Cattolica in diocesi, la crescita formativa e missionaria dei suoi aderenti e responsabili, i rapporti all interno ed all esterno della comunità ecclesiale. 2. La Presidenza diocesana si riunisce di regola almeno una volta al mese ed è costituita dal Presidente, dal Segretario e dall Amministratore, da quattro vicepresidenti (dei quali, almeno un adulto ed un giovane), per seguire le finalità associative con riferimento ai settori, dal Responsabile e dal Vice- Responsabile dell ACR, dagli Assistenti diocesani. 3. I Vicepresidenti dell Associazione, il Responsabile ACR ed il Vice- Responsabile ACR sono eletti a maggioranza semplice dal Consiglio diocesano nella prima seduta successiva alla nomina del presidente diocesano da parte dell Arcivescovo. I candidati sono proposti dai Consiglieri eletti in Consiglio nelle rispettive fasce d età (adulti, giovani, responsabili ACR gli eletti nella lista dei Presidenti parrocchiali partecipano a seconda della fascia d età alla quale appartengono adulti o giovani). Le candidature debbono essere presentate, preventivamente alla seduta di votazione, al Presidente diocesano ed all Assistente unitario. Successivamente, il Consiglio diocesano elegge anche il Segretario diocesano e l Amministratore diocesano, su proposta del Presidente. Art. 14 Il Comitato dei Presidenti territoriali 1. Tutti i Presidenti delle Associazioni territoriali costituiscono il Comitato dei Presidenti territoriali, organismo consultivo che può essere convocato anche in seduta comune con il Consiglio diocesano dell Associazione e particolarmente 3 Per la designazione della terna: ogni Consigliere indica sull apposita scheda, nel primo scrutinio, fino a tre nomi e, nei successivi, fino al numero necessario per completare la terna quando nei precedenti scrutini, uno o due nominativi non abbiano già ottenuto i voti necessari per farne parte. Nei primi tre scrutini è necessaria la maggioranza dei voti dei componenti del Consiglio con diritto di voto, mentre, dal quarto scrutinio, è sufficiente il voto della maggioranza dei votanti. Risultano eletti i tre soci che hanno riportato le maggioranze richieste ed hanno ottenuto, nello scrutinio, il maggior numero di voti; in caso di parità si procede a ballottaggio. La terna così composta viene comunicata alla competente Autorità ecclesiastica con l indicazione del numero dello scrutinio e del numero dei voti ottenuti relativi a ciascun nominativo (Regolamento nazionale d attuazione, art.10.d) ATTO NORMATIVO DIOCESANO 7

in vista della programmazione e della verifica dell attività diocesana, nonché per specifici momenti di confronto e di formazione. Art. 15 Altri luoghi di partecipazione alla responsabilità diocesana dell AC 1. Altri luoghi di partecipazione alla vita diocesana dell AC sono le aree o commissioni unitarie e le équipes per un attenzione adeguata alle fasce d età. La composizione e i criteri di lavoro di tali luoghi sono fissati in accordo con la Presidenza diocesana, alla quale fanno riferimento. 2. La Presidenza diocesana può stabilire incontri di tutti coloro che, a diverso titolo, rivestono incarichi e ruoli nell Associazione a livello diocesano. 3. Altri responsabili, incaricati rispetto ad aree o a commissioni unitarie della Presidenza diocesana, sono nominati dal Consiglio diocesano su proposta della stessa Presidenza. In particolare, ambiti su cui poter individuare specifici incaricati possono essere la comunicazione, la formazione, la promozione associativa, l impegno sociale e nel mondo del lavoro e della cultura. PARTE IV NORME AMMINISTRATIVE Art. 16 Risorse economiche ed attività senza scopo di lucro 1. Le attività realizzate dall associazione non hanno scopo di lucro e sono orientate a finalità religiose, educative e solidaristiche. 2. Alle attività associative sono interamente destinate le risorse economiche dell Associazione, provenienti dalle quote associative dei soci, da contributi di Enti pubblici e privati, e donazioni. E fatto divieto di distribuire eventuali utili, avanzi di gestione nonché fondi, riserve o capitali durante la vita dell Associazione, salvo che la destinazione o la distribuzione non siano imposte dalla legge. 3. In caso di scioglimento dell Associazione diocesana, il patrimonio residuo è devoluto ad altro Ente con finalità analoghe. La delibera è assunta dal Consiglio diocesano, col voto favorevole di almeno tre quarti dei suoi componenti, interpellando in merito, preventivamente, il Vescovo diocesano. Art. 17 La gestione amministrativa 1. La responsabilità dell amministrazione spetta alla Presidenza diocesana ed in particolare al Presidente in quanto legale rappresentante dell Associazione. L Amministratore, coadiuvato da un Comitato per gli affari economici, redige i rendiconti annuali e si occupa del funzionamento economico dell Associazione diocesana. 2. Il Comitato per gli affari economici è composto dall Amministratore (che lo presiede) e da almeno altri due soci individuati per competenza all interno dell Associazione, eletti dal Consiglio diocesano su proposta del Presidente. ATTO NORMATIVO DIOCESANO 8

PARTE V NORME FINALI Art. 18 Modifiche 1. Le norme del presente Atto normativo, possono essere modificate dall Assemblea diocesana ed entrano in vigore dopo la conferma da parte del Consiglio nazionale di AC. 2. L Assemblea Diocesana conferisce al Consiglio Diocesano il mandato di recepire integrazioni o modifiche al presente Atto Normativo eventualmente proposte dal Consiglio Nazionale ai fini della valutazione di conformità alla normativa nazionale dell Azione Cattolica Italiana. Art. 19 Norma di rinvio 1. Per tutto quanto non disciplinato dal presente Atto Normativo, si fa riferimento allo Statuto dell Azione Cattolica Italiana, al Regolamento nazionale di attuazione, nonché alle norme del Codice Civile, delle altre leggi in materia di associazioni e del Codice di Diritto Canonico, in quanto applicabili. ATTO NORMATIVO DIOCESANO 9