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Transcript:

SUD OVEST

Il Sulcis è una delle più antiche terre emerse nel Mediterraneo e la sua visita rappresenta un autentico viaggio nel tempo geologico. Facilmente raggiungibile da Cagliari percorrendo la SS 130 in direzione Iglesias, o dal nord dell isola percorrendo la SS 131 e deviando, dopo Sanluri, in direzione Villacidro-Siliqua, l area del Sud Ovest offre al visitatore i mille volti di una terra ricca di risorse ambientali e umane. Terra dalle mille sfaccettature e dalle molte sorprese, si estende ad occidente dell area vasta di Cagliari per poi risalire fino al confine con la provincia di Oristano. Partendo dal capoluogo e percorrendo la costa ci si inoltra lungo chilometri di coste tra le più varie, costituite da scogliere, vasti litoranei sabbiosi, calette, centri minerari arroccati sulle pendici a strapiombo. Un entroterra ricco di bellezze naturalistiche endogene, vestigia storiche e archeologia industriale ospita l insediamento di piccoli centri e importanti aree minerarie, ora quasi completamente dismesse, che da sempre hanno segnato la storia dei luoghi.

Torre dei Corsari Marina di Arbus Montevecchio Ingurtosu Guspini Arbus S.Gavino Monreale Capo Pecora Buggerru Fontanamare Portoscuso Calasetta S.Antioco Fluminimaggiore Cala Domestica Masua Porto Flavia Pan di Zucchero Iglesias Nebida Isola di San Pietro Carloforte Gonnesa Carbonia Porto Botte Porto Pino Gonnosfanadiga Tratalias S. Giovanni Suergiu Villamassargia Narcao Vallermosa Domusnovas Perdaxius Villaperuccio Villacidro Nuxis Giba Piscinas Masainas Sant Anna Arresi Siliqua Santadi Teulada Domus de Maria SUD OVEST Pula Nora Santa Margherita Capo Teulada Chia

148 Iglesias L antica Villa di Chiesa pisana è uno dei più significativi centri di età medioevale dell Isola e una delle mete più ricercate del nuovo turismo sardo. Il nome fu attribuito dagli spagnoli nel 1479, in sostituzione di quello di Villa di Chiesa dato dai pisani e storicamente attestato al 1272. Nella ripartizione del Giudicato di Cagliari intercorsa nell XI secolo, per volontà di potenti famiglie italiane il territorio denominato Sigerro andò ai Conti di Donoratico e ad Ugolino della Gherardesca. In questo periodo venne edificato il castello di San Guantino (castello Salvaterra) e la città si dotò di un organizzazione sociale governata dal Codice denominato Breve di Villa di Chiesa - del quale esiste un unico esemplare conservato nell'archivio storico comunale - di un ospedale e delle carceri. Durante la dominazione pisana la città venne cinta da possenti mura e fu sede di una zecca che coniava monete d argento. Nel 1324 si arrese all assedio dell esercito aragonese; successivamente, insieme a Cagliari, Alghero, Bosa, Castelsardo, Oristano e Sassari, venne riconosciuta Città Regia dai catalano-aragonesi, non soggetta al regime feudale ma direttamente alla giurisdizione regia per la sua importanza economica e strategica. Il patrimonio artistico vanta pregevoli chiese costruite tra X e XVI secolo. La cattedrale di Santa Chiara, situata nel cuore del centro storico, fu edificata nel 1284 per volontà di Ugolino della Gherardesca. Con la dismissione dell'attività mineraria la città punta ora sullo sviluppo turistico,

dimostrando una notevole vivacità nell organizzazione di manifestazioni lungo tutto l arco dell anno. I riti della Settimana Santa affondano le loro radici alla fine del 600 e raccolgono l espressione più alta del sentimento religioso. Le celebrazioni hanno inizio il martedì con la processione dei Misteri, proseguono il giovedì con quella dell Addolorata e il venerdì con il Descenso, rito suggestivo e partecipato rappresentante il funerale di Cristo. Iglesias è sede del consorzio del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, riconosciuto dall'unesco nel 1998 e primo parco mondiale della rete dei Geositi/Geoparchi. Da segnalare infine l'attività dei diversi artigiani locali della ceramica, del legno e, in particolare, degli argentieri del Centro pilota per l'argento dell'i.s.o.l.a. Miniera di Monteponi La miniera di Monteponi ha coltivato uno dei più cospicui giacimenti di galena argentifera in Sardegna. Forse già nota ai Romani, la sua attività è storicamente attestata nel 1324 e il sito è rimasto in produzione sino agli ultimi anni 70. Dell impianto restano decine di edifici industriali di grande interesse storico e architettonico, tra i quali si distingue il rappresentativo Palazzo della Direzione Bellavista. I più importanti pozzi della miniera sono indiscutibilmente il Pozzo Vittorio Emanuele ed il Pozzo Sella. Il primo, che si spinge a quota 100, fu scavato nel 1863 per essere destinato al trasporto dei minatori e del minerale estratto. Il secondo, dedicato al parlamentare Quintino Sella e scavato nel 1874, ospitava le grandi pompe a vapore utilizzate per l'eduzione delle acque sotterranee. Galleria Villamarina La Galleria Villamarina, i cui lavori di scavo iniziarono nel 1852, prende il nome dal viceré del Regno di Sardegna Marchese di Villamarina. 149

Il suo tracciato incontra i due più importanti pozzi della miniera di Monteponi, il Pozzo Vittorio Emanuele ed il Pozzo Sella. Per informazioni e prenotazioni individuali: tel. 339 8848962-0781 54023 Per le prenotazioni di gruppi o scuole: Servizio Visite tel. 0781 491300 fax 0781 491395 e-mail: segr.igea@virgilio.it Miniera di San Giovanni La miniera di San Giovanni, una delle più importanti e antiche in Sardegna, era già nota ai Pisani col nome di Monte Barlao. Nel 1865 l ingegnere ungherese Keller ottenne il permesso di ricerca e la dichiarazione di scoperta, per poi cedere la miniera ad una società inglese. Il periodo più florido coincise con la gestione della Pertusola Limited, che impiantò una moderna laveria gravimetrica e il villaggio di minatori di nome Bindua. Grotta di Santa Barbara La Grotta di Santa Barbara, protettrice dei minatori, è situata all'interno della miniera di San Giovanni. Scoperta casualmente nell'aprile del 1952 durante lo scavo di un fornello ha avuto probabile origine dal fenomeno del carsismo. Attualmente è ritenuta una delle più antiche d'europa. Ciò che la rende particolarmente singolare sono i tipici cristalli di barite tabulare scura disposti a nido d'ape rinvenibili nelle volte e in gran parte delle pareti. Si possono ammirare maestose colonne di aragonite azzurra, sculture calcaree a forma di canne d'organo ed enormi stalattiti appiattite. Per informazioni e prenotazioni individuali: tel. 339 8848962-0781 54023 Per le prenotazioni di gruppi o scuole: Servizio Visite tel. 0781 491300 fax 0781 491395 e-mail: segr.igea@virgilio.it 150 Estate Medioevale Iglesiente, Corteo storico medioevale e Processione dei ceri Nella seconda domenica di luglio si tengono dal 1735 i riti dedicati alla Madonna delle Grazie, scioglimento del voto espresso dalla popolazione iglesiente che impetrò la grazia di porre fine ad una massiccia invasione di cavallette. Un omaggio al medioevo

rivive tra storia e spettacolo il 13 agosto di ogni anno. Il centro storico è attraversato da un corteo di figuranti in abiti tipicamente medioevali che trasforma le strette vie in un palcoscenico affascinante. Unitamente al Torneo della Balestra, che vede misurarsi gruppi di balestrieri locali, il Corteo rappresenta la parte centrale del calendario di manifestazioni medioevali. Il 15 agosto si tiene la festa dei Candelieri in onore della Vergine Assunta, aperta dall ingresso dei candelieri in Cattedrale per ricevere ognuno un cero. Durante la festa, di origini bizantine, i pesanti candelieri in legno dell altezza di circa quattro metri transitano per le vie del centro, rappresentando la Municipalità, i quartieri storici - Santa Chiara, di Mezzo, Castello e Fontana - le Corporazioni o Gremi della Montagna - i minatori - i Vignajuoli, i lavoratori Artigiani e i Mercanti. Per informazioni: Ufficio Turistico tel. 0781 41795 151 Buggerru Galleria Henry La galleria Henry, ubicata a una quota di poco superiore all'abitato di Buggerru, riveste un fascino particolare per la presenza di camminamenti esterni ricavati nella roccia che offrono viste vertiginose dalla costa a strapiombo. La galleria è la più importante struttura della miniera di Planu Sartu, per le sue imponenti dimensioni funzionali all'impiego di locomotive a vapore e per la rete ferroviaria costruita per sostituire i lenti ed onerosi trasporti a dorso di mulo. Per informazioni e prenotazioni individuali: tel. 339 8848962-0781 54023 Per le prenotazioni di gruppi o scuole: Servizio Visite tel. 0781 491300 fax 0781 491395 e-mail: segr.igea@virgilio.it

Cala Domestica La suggestiva Cala Domestica si apre lungo uno dei tratti di costa più selvaggi dell'isola, reso ancora più affascinante dai ruderi delle antiche miniere dismesse. Fino al 1940 la cala è stata porto d imbarco dei minerali provenienti dalla miniera di Acquaresi. A proteggere lo scalo strategico venne eretta verso la fine del Settecento la Torre di Cala Domestica, sulla penisoletta che chiude il lato meridionale della spiaggia. Masua - Nebida Lungo la strada costiera che dalla frazione mineraria di Nebida conduce al paesino di Masua si può ammirare uno dei panorami più inaspettati della Sardegna, dominato dal faraglione di candido calcare di Pan di Zucchero che si erge isolato nel mare a poca distanza dalla spiaggia di Porto Flavia. In questa piccola baia sono ancora visibili i resti della miniera di Nebida e l annessa laveria Lamarmora. Galleria di Porto Flavia Il sito minerario prende nome dalla figlia primogenita del progettista e venne realizzato nel 1924. A Porto Flavia il minerale era stoccato nei silos sotterranei ricavati nella roccia, per poi affluire su nastro trasportatore direttamente nella stiva delle navi da carico alla fonda.

Fluminimaggiore Grotta Su Mannau Originata da due piccoli torrenti il cui corso ha creato imponenti gallerie ornate di calciti e aragoniti Su Mannau, una fra le più belle grotte della Sardegna, ha uno sviluppo di 800 metri. Nella grotta sono attualmente visitabili la sala del Sonno e la sala Vergine, dove si osservano bianche concrezioni stalattitiche e stalagmitiche e un gruppo di aragoniti coralloidi eccentriche. La grotta è habitat naturale per diverse specie di pipistrello, insetti e molluschi. Ai visitatori vengono proposti due distinti itinerari, di cui uno riservato a speleologi esperti. Per informazioni e prenotazioni: Su Mannau Grotte sas via Vitt. Emanuele 81, 09010 Fluminimaggiore (CA) tel. 347 6874748 347 5413624 Mulino Licheri L antico mulino ad acqua Licheri, immerso nella vegetazione a ridosso del costone montano, è l ultimo sopravvissuto degli oltre venti mulini attivi sino alla prima metà del Novecento lungo i due principali corsi d acqua che attraversano il territorio di Fluminimaggiore. All interno dell edificio sono illustrate le fasi della produzione e della lavorazione dei cereali e, più in generale, del ciclo della vita nel mondo agropastorale. I pezzi di maggior pregio sono il carro, i recipienti per il formaggio noti come is caddaxius, i setacci, lo spazio del forno denominato sa domu de su forru, il telaio. Il mulino, un tempo destinato alla produzione di farina integrale, è mantenuto funzionante a scopo documentario. Per informazioni: Start Uno tel. 347 8174989 / 0781 580990 fax 0781 582198 e-mail: startuno@tiscali.it Museo Paleontologico Il Museo offre un esposizione di trilobiti, archeociatidi, graptoliti, briozoi ed echinodermi, testimoni dell antichità paleontologica e geologica del territorio. Per informazioni: Start Uno tel. 347 8174989 / 0781 580990 fax 0781 582198 e-mail: startuno@tiscali.it 153

154 Tempio di Antas Il maestoso tempio di Antas fu edificato intorno alla metà del I millennio a.c. sul rilievo del monte Conca s'omu, in un'area delimitata da un affioramento calcareo che assunse funzione di roccia sacra. Dedicato a Sid Addir Babai, divinità oggetto di culto da parte dei sardi autoctoni, fu costruito dai Cartaginesi e ristrutturato dai Romani nel II secolo a.c. Alla suggestione del tempio contribuisce la bellezza della valle ricca di acqua e vegetazione, che aveva richiamato popolazioni nuragiche e, successivamente, cartaginesi e romani per la ricchezza dei giacimenti di piombo e ferro. Per questo motivo nell area archeologica si notano resti d età nuragica e sovrapposizioni posteriori. In particolar modo si distingue il tempio punico-romano, una struttura tripartita innalzata su un imponente base preceduta da gradinata e maestoso colonnato reggente l architrave con l iscrizione che ha consentito di ricostruire il culto di Sardus Pater Babai e la dedica all imperatore Caracalla. A poca distanza dall edificio sacro sono visibili i resti di un villaggio nuragico con capanne a forma semicircolare. Gli ambienti erano circondati da mura con varco d accesso per uomini e carri, i reperti ritrovati sono prevalentemente di manifattura locale. Tra le abitazioni e il muro di cinta è emersa una necropoli che ha restituito corredi e monili testimonianti il culto di Sardus Pater Babai. Per informazioni: Start Uno tel. 347 8174989 / 0781 580990 fax 0781 582198 e-mail: startuno@tiscali.it

Arbus Miniera di Ingurtosu La miniera di Ingurtosu inizia l attività nei primi anni dell Ottocento. L esteso villaggio che la circonda è uno dei più significativi esempi di borgo minerario in Sardegna e prende il nome dalla denominazione locale dell'avvoltoio grifone, su Gurturgiu, ora estinto. Il complesso è immerso in un ambiente naturalistico di selvaggia bellezza, a pochi chilometri dal mare e dalle grandi dune di Piscinas. Vi si ammira la bella Direzione della Miniera in stile neoclassico e la laveria, un impianto all'epoca considerato all'avanguardia per innovazione tecnologica. La miniera, che dava lavoro ad oltre mille persone, è inattiva dal 1964. Dune di Piscinas Le dune di Piscinas, tra le più grandi in Europa, sono state dichiarate patrimonio dell umanità da parte dell UNESCO. Si spingono nell entroterra per circa 2 chilometri raggiungendo un altezza massima di 100 metri, continuamente rimodellate dai venti occidentali che insistono sulla zona lungo tutto l arco dell anno. La vegetazione endemica è perfettamente adattata all ambiente dunale, con prevalenza di ginepri plurisecolari, lentisco, ginestra ed euforbia alternate ad ampie distese di tamerici e di giunchi nei pressi dei corsi d acqua. In questo fragile e unico ecosistema la fauna è caratterizzata dalla presenza del cervo sardo e della tartaruga marina Caretta Caretta, che trova in questo tratto di costa un luogo ideale per la deposizione delle uova nelle notti di giugno e luglio. 155

Capo Pecora Un paesaggio popolato di rocce granitiche modellate dal vento e macchiate da rada vegetazione, aspro e desolato, con scogliere a strapiombo sul mare e caratterizzato da un panorama emozionante. Museo del coltello sardo Allestito in una casa del Settecento restaurata espone una collezione di coltelli del XVI secolo, le produzioni dei più rappresentativi coltellinai sardi contemporanei e la ricostruzione di un laboratorio ferraio in cui è possibile ammirare numerose attrezzature da lavoro dell Ottocento ed assistere alle fasi del processo di realizzazione dei coltelli. Per informazioni e prenotazioni: tel. 070 9759220 349 0537765 Marina di Arbus Casa del Poeta Immersa nel riverbero delle dune di Pistis la cosiddetta Casa del Poeta è stata interamente realizzata da una coppia di coniugi di Guspini, Orlanda e Efisio, all interno di una pianta di ginepro, tra i cui rami fitti e contorti sono stati sagomati alcuni vani e una piccola veranda. La casa ha come struttura portante un grande albero di ginepro e le pareti sono costruite con materiali naturali dell ambiente costiero o portati dal mare. I visitatori vengono invitati a comporre e a lasciare una poesia ai padroni di casa. 156 Guspini I basalti colonnari Al centro dell abitato di Guspini, presso il colle Zeppara, si può ammirare lo splendido monumento naturale dei basalti colonnari, una formazione geologica originata dall attività vulcanica che interessò questa parte della Sardegna tra la fine del Miocene e l inizio del Pliocene. II raffreddamento della lava, avvenuto molto lentamente, ha creato perfette fessurazioni verticali, dando origine alle colonne basaltiche modellate nella caratteristica conformazione a canne d organo Montevecchio La miniera di piombo e zinco di Montevecchio, tra le più estese in Europa, è uno degli otto siti che costituiscono il Parco Geominerario della Sardegna. Il giacimento era già sfruttato nell Età del Bronzo dalle popolazioni nuragiche.

Oggi il borgo minerario, immerso nella vegetazione e incastonato tra le montagne che digradano verso la Costa Verde, accoglie gli uffici della miniera e numerosi edifici che mostrano uno stile costruttivo ricercato e originale. Il più significativo è il Palazzo della Direzione, un imponente struttura sorta nel 1870, con una bella sala decorata in stile eclettico di fine Ottocento. Nel Palazzo sono allestite le mostre permanenti La Civiltà Mineraria, con modellini, fotografie storiche e attrezzi originali dei minatori, La fauna sarda, con circa cento esemplari imbalsmati o impagliati e La mostra fotografica de Il figlio di Bakunin, opera cinematografica del regista sardo Gianfranco Cabiddu ispirata all omonimo romanzo di Sergio Atzeni. Fa parte del complesso minerario di Montevecchio il Cantiere di Piccalinna che, sorto nel 1876, è in stile liberty francese. Il sito ospita macchinari trasportati via mare nel 1903 dagli Stati Uniti e utilizzati per la produzione di aria compressa ed energia elettrica, ultimi esempi rimasti in Sardegna della tecnologia mineraria d oltre oceano. 157 Per informazioni e prenotazioni: Coop. Promoserapis tel. 335 5314198

Arresojas Presso il borgo minerario si svolge nel mese di agosto la biennale internazionale del coltello sardo, che ospita i coltellinai locali e delegazioni estere di artigiani del settore. La mostra mercato è stata istituita con l intenzione di valorizzare il patrimonio culturale e le notevoli potenzialità di mercato dei coltelli sardi. 158 Gonnosfanadiga Parco di Perd e Pibera Situata in una zona mineraria produttiva sino agli anni Cinquanta l area verde di Perd e Pibera costituisce il più esteso parco comunale della Sardegna e rappresenta una delle possibili vie d accesso al Parco del Monte Linas, le cui creste sono raggiungibili in alcune ore di trekking. Dall alto del massiccio si può godere di una spettacolare veduta panoramica che spazia dal Campidano centro-settentrionale fino alla catena del Gennargentu. Tomba dei giganti San Cosimo La tomba risale al periodo intermedio della cultura nuragica. Gli scavi hanno portato alla luce alcune olle caratteristiche della fase centrale dell'età del bronzo, ora esposte nel Museo Archeologico di Sardara. L edificio funerario è costruito in blocchi di granito lavorati rozzamente e si presenta in buono stato di conservazione. A causa dei lavori di scavo il sito potrebbe non essere visitabile.

Domusnovas Grotta San Giovanni La grotta di San Giovanni, rapidamente raggiungibile dal paese di Domusnovas, si presenta come una tortuosa galleria naturale i cui due ingressi presentano ancora visibili resti di mura megalitiche, che hanno fatto ipotizzare un suo antico utilizzo con funzione di rifugio. Il percorso principale si prolunga per 850 metri ed è interamente percorribile su strada asfaltata. All interno si notano i resti di un antica cappella rupestre, mentre accanto all ingresso meridionale sorge una chiesetta campestre di epoca ottocentesca. Per informazioni: Comune di Domusnovas tel. 0781 29128 Nuraghe S Omu e S Orcu La fortificazione nuragica è composta da una torre a tholos con pianta ellittica, racchiusa in un protetto da un antemurale provvisto di cinque torri. L'ingresso è situato sul lato meridionale e introduce in un piccolo cortile, all interno del quale alcuni vani che hanno restituito numerosi scarti di fusione del bronzo testimoniano l utilizzo degli spazi nella lavorazione dei metalli. L intero complesso è stato probabilmente costruito ed ampliato in tre diverse fasi, la più antica delle quali databile intorno al 1500 a.c., epoca di realizzazione della torre centrale. Nella fase intermedia la torre fu rifasciata dalle mura che costituiscono ora il cortile interno mentre all'ultima fase è datato l'antemurale e le cinque torri addossate alle mura preesistenti. Villacidro Cascata Sa Spendula La cascata è un gioiello naturale incastonato tra rocce granitiche e una lussureggiante vegetazione di oleandri, cisti, lentisco e fillirea, ad un chilometro dal centro abitato di Villacidro. Nota e tradizionale meta turistica, la cascata fu visitata nel 1882 da Gabriele D Annunzio, che le dedicò la poesia omonima.

Parco di San Sisinnio Il parco degli olivastri millenari, situato nei pressi di un piccolo colle e visibile dalle campagne circostanti, ospita una delle poche aggregazioni di olivastri plurisecolari ancora osservabili in Sardegna. La vegetazione imponente circonda la chiesa campestre di San Sisinnio, a cui i Villacidresi dedicano una delle più importanti sagre del paese nella prima domenica di agosto. 160 Monte Linas Il Massiccio del Linas domina una vasta zona di boschi e cascate perenni, tra cui Muru Mannu, la più alta della Sardegna, e Piscina Irgas. Le montagne sono popolate dal cervo sardo, aquila del Bonelli, aquila reale, gheppi, cinghiali, volpi e lepri, la flora è ricca di specie endemiche e di esemplari plurisecolari. Il Linas è meta ideale per gli appassionati di trekking. Per informazioni sulle escursioni: Coop. Fulgheri Zampillo, 09039 Villacidro tel. 070 9310787 fax 070 9346000 e-mail:fulgheri.coop@tiscali.it www.villacidro-turistica.it

Lavatoio pubblico Ubicato nel cuore del centro storico il pregevole lavatoio costituisce un raro esempio di archeologia industriale cittadina. Realizzato nell antico rione denominato Frontera de sa Mitza l opera esprime nelle sue forme aeree e nelle eleganti strutture in ferro e ghisa i dettami dello stile liberty. Per funzione e stile il lavatoio costituisce un opera di architettura sociale senz altri riscontri in Sardegna. Museo civico archeologico Villa Leni Il museo si configura come istituzione culturale di congiunzione tra le avanguardie minerarie del Guspinese, le propaggini del massiccio del Linas e la pianura del Medio Campidano. Il criterio espositivo è di tipo territoriale, con reperti provenienti da ambito comunale ed extracomunale risalenti ad un periodo compreso tra il neolitico e l alto medioevo. Tra i più significativi sono visibili i materiali nuragici provenienti da un laboratorio artigiano di lavorazione litica, modellini litici e bronzei di nuraghi, un tesoretto in lingotti di rame e spade votive, corredi tombali d età romana e ornamenti bizantini. Il percorso guidato si articola in pannelli informativi. Per informazioni sulle escursioni: Coop. Fulgheri Piazza Zampillo, 09039 Villacidro tel. 070 9310787 fax 070 9346000 e-mail:fulgheri.coop@tiscali.it www.villacidro-turistica.it 161

Farmamuseo Sa Potecaria Un tuffo nel passato per esaminare gli strumenti terapeutici della medicina tradizionale nell unico museo del genere in Sardegna. La collezione espone arredi e utensili dell arte sanitaria e farmaceutica, oltre a numerosi strumenti chirurgici antecedenti la rivoluzione industriale. Per informazioni sulle escursioni: Coop. Fulgheri Piazza Zampillo, 09039 Villacidro tel. 070 9310787 fax 070 9346000 e-mail: fulgheri.coop@tiscali.it www.villacidro-turistica.it Fabbrica orafa Marroccu La fabbrica orafa Marroccu produce gioielli di fine fattura, fedeli riproduzioni degli antichi monili sardi e moderne stilizzazioni. La fabbrica accetta visite di gruppo per illustrare il ciclo produttivo dei gioielli. Per informazioni sulle escursioni: Coop. Fulgheri Piazza Zampillo, 09039 Villacidro tel. 070 9310787 fax 070 9346000 e-mail: fulgheri.coop@tiscali.it www.villacidro-turistica.it Sagra delle ciliegie Una tra le più importanti manifestazioni legate alle tradizioni contadine si celebra l ultima settimana di maggio, nel periodo d inizio della raccolta del frutto. La località di Villascema ospita i visitatori in un parco appositamente attrezzato. 162 Premio Letterario Nazionale Giuseppe Dessì Da 18 anni Villacidro ospita alla fine di settembre il Premio Letterario Nazionale Giuseppe Dessì. Affermatosi nel panorama nazionale il Premio richiama l attenzione delle principali case editrici, di scrittori italiani e rappresentanti del panorama culturale internazionale. Alla manifestazione si affiancano diverse iniziative culturali collaterali tra cui mostre, rappresentazioni teatrali, concerti, dirette televisive e radiofoniche. Per informazioni: Comune di Villacidro tel. 070 934421

Parco culturale Giuseppe Dessì I comuni di Guspini, Arbus, Buggerru, Fluminimaggiore, San Gavino e Villacidro costituiscono un percorso ideale che abbraccia le tracce della memoria e della fantasia di Giuseppe Dessì, romanziere autentico e autore di Paese d ombre. L immaginario dello scrittore spazia tra il ricco patrimonio ambientale, la cultura, le tradizioni e la storia di un territorio affascinante. Per informazioni sulle escursioni: Coop. Fulgheri Piazza Zampillo, 09039 Villacidro - Tel. 070 9310787 fax 070 9346000 e-mail: fulgheri.coop@tiscali.it www.villacidro-turistica.it Comune di Villacidro tel. 070 934421 Liquore Villacidro Murgia Il liquore Villacidro Murgia è prodotto dal 1886 nell antica distilleria a vapore situata nel centro del paese. La ricetta del liquore più noto, il Villacidro Giallo, è segretamente custodita e tramandata tra i membri della famiglia Murgia, sino ad oggi unici gestori della distilleria. Su trigu cottu (il grano cotto) È tradizione in molti paesi della Sardegna propiziarsi l anno nuovo con l offerta del grano cotto e condito con la sapa. Gli ingredienti utilizzati sono il grano duro, la sapa e un pizzico di sale. Occorre lavare il grano e farlo bollire in acqua con un pizzico di sale fino a quando sarà ben cotto e gonfio. Una volta scolato in una terrina di coccio, coperto e tenuto in caldo per almeno 12 ore, si aggiunge della sapa che viene mescolata con il grano affinché quest ultimo se ne imbeva. È necessario distribuire su trigu cottu in piccole coppette per poter poi essere servito.

Vallermosa Tempio punico fenicio e santuario nuragico di Matzanni Il complesso di Matzanni è situato a 730 metri di quota sulle pendici del Monte Cuccurdoni Mannu. Nell area archeologica sono ancora visibili un piccolo tempio fenicio-punico realizzato in pietra calcarea bianca e tre templi a pozzo, di cui due visitabili, caratterizzati da vestibolo, scalinata di accesso e tholos, raffrontabili con i pozzi sacri di Serri e Sardara. All interno di uno dei pozzi è stato rinvenuto un bronzetto dal volto orientale con ciotola e focaccia in offerta, noto come Barbetta e custodito nel Museo Archeologico di Cagliari. Sul sito non vi sono servizi di guida turistica. Siliqua Castello di Acquafredda Il Castello di Acquafredda sorge imperioso a pochi chilometri dall abitato di Siliqua su un cono vulcanico di andesite dominante la pianura. Costruito nella prima metà del Duecento era parte integrante del sistema difensivo creato dai pisani a protezione dell area mineraria. Tra i suoi signori il più noto fu senza dubbio Ugolino della Gherardesca, di cui resta lo stemma impresso nella parete del mastio. Per informazioni: Coop. Antarias tel. 349 1564023-349 7428014 164 Villamassargia Bosco di ulivi S Ortu Mannu Il grande uliveto è sovrastato dalla gigantesca mole de Sa Reina, autentico monumento naturale di 15 metri di circonferenza considerato il più grande ulivo del Mediterraneo. S Ortu Mannu è situato ai piedi di un cono vulcanico sormontato dai ruderi del castello di Gioiosa Guardia.

Chiesa di Nostra Signora del Pilar Il monumento si affaccia sulla piazza principale del paese. La facciata con campanile a vela ha un rosone centrale e una semplice decorazione ad archetti circolari ascendenti. Tutti gli elementi architettonici e decorativi, compresi portone e fogliame ai capitelli, sono stati realizzati ad imitazione della Cattedrale di Tratalias, considerata modello di riferimento per i monumenti religiosi dell'epoca. Chiesa della Madonna della Neve La chiesa si ipotizza essere stata edificata intorno al 1100 ad opera dei padri benedettini di San Vittore di Marsiglia, quando Villamassargia costituiva il più importante centro dell attuale Sulcis Iglesiente. Per informazioni: tel. 0781 7580215 Laboratori artigiani Abili intagliatori del legno e numerosi laboratori tessili artigianali qualificano questo paese in senso artistico e commerciale. Per informazioni: tel. 0781 7580215

Carbonia Centro storico Fondata nel 1936 su volere di Benito Mussolini con l intenzione di dare coesione ai nuclei abitativi spontanei costituitisi attorno alle miniere dell'azienda carbonifera, la città offre le caratteristiche evidenze dell architettura fascista nella Torre Littoria, centro dell originario nucleo urbano e destinata a Casa del Fascio, nel Municipio, nel Dopolavoro, nel Cinema- Teatro e nelle grandi fontane della piazza principale. Museo Paleontologico Creato nel 1972 dal Gruppo Ricerche Speleologiche "E. A. Martel" il Museo è unico nel suo genere in Sardegna. Il percorso espositivo si articola dal Paleo-zoico al Quaternario su criteri essenzialmente stratigrafici, ponendo in particolare l accento sulla diversità tassonomica per ciascun periodo geologico. I reperti sardi sono ben rappresentati, soprattutto per quanto riguarda il Paleozoico del Sulcis-Iglesiente ed il Cenozoico, comprendendo un ampia varietà di taxa in diversi casi di notevole interesse scientifico sia per lo stato di conservazione sia per la rarità. Interessanti i reperti riguardanti i rettili del Mesozoico. Nella fattispecie un artiglio di una specie probabilmente appartenente all'ordine degli Ornitischi proveniente dalla Germania; il calco di un nido di Oviraptor philoceratops contenente 19 uova e quello di un esemplare giovanile completo di Psittacosaurus mongoliensis; il dente di Tarbosaurus bataar e gli artigli di Tirannosaurus rex e Velociraptor mongoliensis. Nell ostensione è dato risalto anche ai numerosi reperti Quaternari con particolare riguardo a quelli provenienti da depositi ipogei,

affiancando fossili di taxa ignoti in Sardegna o di particolare interesse scientifico che permettono una visione della biodiversità; tra questi si ricordano importanti resti di Elephas mnaidriensis, Mammuthus sp. e lamarmorae, Macacus majori, Ursus sp., Megaceros sp., Prolagus sardus, Cynotherium sardous, Rhinolophus ferrumequinum e Homo sapiens sapiens. Museo Civico di Paleontologia e Speleologia E. A. Martel via Campania, 61/b, 09013 Carbonia (CA) tel./fax 0781 691006 web: www.sardinia.net/carbonia/ital/muspeleo.htm e-mail: museomartel@tiscalinet.it Orario invernale: 9,00-13,00 / 15,00-19,00 Orario estivo: 9,00-13,00 / 16,00-20,00. Chiuso il lunedì se non festivo Servizi: Visite guidate singole, per gruppi e scolaresche, in lingua italiana, francese ed inglese. Lezioni su argomenti di interesse paleontologico, geologico, speleologico e di educazione ambientale. Escursioni guidate a carattere naturalistico ambientale. Visite guidate in grotte non turistiche a diverso grado di difficoltà. Parco archeologico fenicio-punico di Monte Sirai Il parco di Monte Sirai, caso unico in Sardegna, offre la possibilità di visitare un centro di tradizione fenicia e poi punica privo di sovrapposizioni o modifiche successive. Il pianoro, situato a 2 Km a Nord di Carbonia, fu abitato sin dalla prima metà del III millennio a.c. e deve la sua importanza alla presenza di un insediamento fenicio e punico,

168 fondato intorno al 750 a.c. per il controllo di uno strategico incrocio fra la via d accesso alle coste e quella che si spingeva verso la piana del Cixerri e del Campidano. Il centro fenicio fu conquistato intorno al 520 a.c. dai Cartaginesi, che lo fortificarono durante la prima metà del IV secolo a.c. ed intorno al 260 a.c. gli diedero un nuovo aspetto, quello oggi visibile, operando una complessiva ricostruzione secondo un piano urbanistico unitario. La comunità di Monte Sirai abbandonò il pianoro all improvviso, verso la fine del II secolo a.c., in seguito forse a una deportazione da parte dei Romani. L abitato è accessibile attraverso la porta Nord, aperta su due linee fortificate, che conduce ad una piccola piazza, dominata dal tempio della dea Ashtart e cuore dell abitato. Tre strade parallele separano quattro quartieri di forma allungata e costituiti da case a schiera: di notevole rilevanza sono la Casa Fantar e la Casa del lucernario di talco. Nella valletta a nord dell'abitato si trovano sia la necropoli fenicia ad incinerazione, costituita da fosse scavate nella terra o nella roccia, e la necropoli punica, composta di tredici tombe familiari a camera scavate nel sottosuolo roccioso, dotate di sarcofagi litici ricavati alle pareti per le deposizioni degli inumati. A Nord della valle delle necropoli si trova un'altra collina sulla quale sorge il tophet, santuario riservato ai bambini morti in età perinatale. Nel luogo sacro si distinguono un tempietto, accessibile mediante alcuni scalini, ed uno spazio aperto antistante destinato alla deposizione sia delle urne cinerarie contenenti i resti cremati dei bambini, sia degli ex voto rappresentati dalle stele figurate. Per informazioni: tel. 0781 673966 web: www.sardinia.net/carbonia/ital/sirai.htm e-mail: parcomontesirai@tiscali.it Orario invernale: 9,00-17,00 Orario estivo: 9,00-13,00 / 15,00-20,00 / 20,30-23,00 Chiuso il lunedì se non festivo Servizi: Visite guidate singole, per gruppi e scolaresche, in lingua italiana, francese ed inglese. Escursioni guidate anche notturne su itinerari a carattere storico-archeologico.

Museo archeologico Villa Sulcis Inaugurato nel 1988 nella villa che fu del direttore della Società delle Miniere, il Museo Archeologico nasce principalmente grazie alla donazione di due collezioni private, la Collezione Doneddu e la Collezione Pispisa, che gli hanno conferito una forte connotazione territoriale; la prima assembla tra l altro i materiali di alcuni corredi della necropoli a Domus de Janas di Locci Santus, di cultura Campaniforme e Bonnannaro, tra il periodo Eneolitico ed il Bronzo Antico; la seconda comprende invece numerosi reperti relativi alla civiltà Nuragica (Bronzo Medio, Recente e Finale) ed alla civiltà Fenicia e Punica provenienti da Sant Antioco e Bithia. Gli scavi sistematici nel territorio comunale hanno tuttavia fornito testimonianze di tutte le culture comprese cronologicamente fra il VI millennio a.c. ed il periodo Bizantino (VI- VII secolo d.c.); dal riparo sottoroccia di Su Carroppu di Sirri provengono strumenti di ossidiana e frammenti di ceramica a decorazione cardiale risalenti alle più antiche fasi del Neolitico sardo; la cultura di S. Michele di Ozieri è rappresentata dai reperti delle necropoli di Monte Crobu e di Cannas di Sotto; alcuni corredi funerari del periodo bizantino sono frutto di scavi operati nel territorio di Santadi. L importanza del Museo è data tuttavia dal legame con il vicino insediamento fenicio e punico di Monte Sirai, grazie al quale si trova al centro delle indagini di scavo e degli studi delle più importanti missioni scientifiche. Oltre agli storici corredi rinvenuti nella necropoli a inumazione, il Museo espone e acquisisce annualmente i reperti provenienti dagli scavi della necropoli fenicia ad incinerazione, di cui si sono scavate più di 160 tombe, e dell abitato, mentre grande rilevanza iniziano ad assumere i risultati degli scavi ed i materiali relativi all insediamento fortificato fenicio situato intorno al Nuraghe Sirai. In attesa del nuovo ordinamento espositivo, il Museo offre visite integrate con siti vicini, una visita tattile con materiali originali per ipovedenti, uno spazio

didattico dotato di materiale di sua produzione (CD Rom e documentari), un laboratorio di tecnica ceramica ed un bookshop particolarmente ricco. Museo Civico Archeologico Villa Sulcis via Napoli 4, 09013 Carbonia tel./fax 0781 691131 web: www.sardinia.net/carbonia/ital/musarcheo.htm e-mail: museovillasulcis@tiscali.it Orario invernale: 9,00-13,00 / 15,00-19,00 Orario estivo: 9,00-13,00 / 16,00-20,00 Chiuso il lunedì se non festivo Servizi: Visite guidate singole, per gruppi e scolaresche, in lingua italiana, francese ed inglese. Laboratori di ceramica per le scuole. Aula didattica e audiovisivi. 170 Gonnesa Zone costiere Nel territorio convivono uno spettacolare litorale sabbioso lungo oltre 3 chilometri e zone interne di eccezionale interesse archeologico e naturalistico. Di particolare bellezza è la spiaggia di Porto Paglia, preceduta dallo spettacolo suggestivo delle querce piegate dalle raffiche del maestrale a cui è costantemente esposta la costa. Complesso della tonnara Nei pressi della spiaggia è possibile visitare il complesso della tonnara costruita nel Settecento e ancora in eccellente stato di conservazione. A poca distanza si osservano i ruderi della vecchia torre costiera, quasi completamente distrutta dall'azione del mare.

Villaggio Nuragico di Seruci Scoperto nel 1897 sulla sommità di un pianoro è costituito da oltre cento capanne risalenti all'età del Bronzo recente disposte a piccoli nuclei intorno ad una reggia nuragica monumentale. Esplorato solo parzialmente, il sito ha rivelato caratteristiche che fanno ipotizzare la presenza di un complesso di grandi dimensioni. Portoscuso Zone costiere La costa di Portoscuso offre imponenti formazioni rocciose alternate a lunghi tratti sabbiosi. A nord del paese è consigliata la sosta nella vasta pineta che si affaccia sulla spiaggia di Portupaleddu, punto di partenza per raggiungere le vicine e maestose scogliere di Capo Altano dove si possono osservare alcune rarità botaniche. San Giovanni Suergiu Matzaccara Matzaccara fronteggia le rinomate isole di Sant Antioco e San Pietro. Nel territorio si può visitare un bosco di 250 ettari, costituito da una vasta e non utilizzata tenuta agricola e da un ampia pineta costiera. Necropoli di Locis Santus La necropoli è scavata in un banco di trachite nei fianchi di una collina, sulla sommità della quale è ancora visibile un nuraghe di epoca posteriore. Le tombe hanno rivelato in profondità la presenza nell area di popolazioni riconducibili alla cultura del III millennio a.c. del Vaso Campaniforme e resti della Cultura di Bonnanaro degli inizi del II millennio a.c. negli strati superiori. Le domus de janas sono di struttura semplice, a nicchia polilobata e senza decorazioni, nelle quali sono stati rinvenuti manufatti ceramici.

Sant Antioco Zone costiere Sant Antioco ha belle spiagge di sabbia fine, acque limpide e insenature rocciose. Tra le spiagge più note sono da visitare Capo Sperone, Maladroxia e la sua fitta macchia mediterranea, Cala Lunga e Cala della Signora. Chiesa Parrocchiale e catacombe Considerata uno dei monumenti sacri più antichi dell intera Sardegna la basilica di Sant Antioco fu edificata nel 1102 sulle fondamenta di una preesistente chiesa paleocristiana. All interno si apre l accesso alle catacombe dove secondo la tradizione trovò rifugio e sepoltura il martire Antioco. Le catacombe conservano elementi che permettono di qualificare il sito come uno dei complessi cimiteriali più rilevanti in Sardegna. Per informazioni e visite: tel. 0781 83044 172 Museo etnografico Su Magazinu e Su Binu Questa recente struttura museale ripropone in un vecchio magazzino riadattato gli aspetti della cultura agropastorale Sulcitana con un esposizione di circa un migliaio di pezzi originali. Nel museo sono stati ricostruiti gli ambienti abitativi rurali, corredati di attrezzi agricoli, aratri, utensili dei diversi mestieri, costumi e oggetti d uso. Sono inoltre documentate le diverse fasi della produzione del formaggio, della tessitura e della produzione del vino. Una sezione è dedicata al bisso, o seta di mare, sostanza filamentosa prodotta dalla secrezione della Pinna Nobilis, il più grande mollusco bivalve abitante il Mediterraneo. Del bisso, già noto in epoca precristiana, si fece largo uso per la produzione di tessuti riservati alle alte cariche religiose e politiche. Per informazioni: Coop. Archeotur Sant Antioco, tel 0781 841089 fax 0781 800596 web: www.archeotur.it e-mail: tofet@tiscali.it

Museo archeologico Il museo espone i reperti provenienti dalle campagne di scavo avviate a partire dagli anni 60, ricostruendo il succedersi delle varie culture dal Neolitico al Tardo Romano e con particolare riguardo alla civiltà Fenicia e Punica. Ospitato nei locali dell'ex monte granatico di Sant'Antioco il museo documenta le principali tappe dello sviluppo storico e culturale della città e del suo territorio, dai primi insediamenti neolitici alla romanizzazione. Vi si trovano urne cinerarie, stele e corredi funerari rinvenuti nel tophet, il santuario feniciopunico a cielo aperto utilizzato ininterrottamente a partire dalla metà dell VIII secolo sino al I secolo a.c. Il tophet accoglieva le urne cinerarie, di cui circa 3.300 portate alla luce, contenenti i resti delle cremazioni di bambini prematuramente deceduti e di animali sacrificati alle divinità Baal e Tanit. Per informazioni: Coop. Archeotur Sant Antioco, tel 0781 841089 fax 0781 800596 web: www.archeotur.it e-mail: tofet@tiscali.it Zona archeologica fenicio-punica Tra le necropoli di età punica in Sardegna è ritenuta al momento la più importante per vastità dell'impianto funerario, complessità architettonica e per il numero di reperti archeologici portati alla luce nel corso degli scavi. Riutilizzata in età romana la necropoli è costituita da migliaia di tombe a camera scavate nella roccia e precedute da un dromos a gradini. Per informazioni: Coop. Archeotur Sant Antioco, tel 0781 841089 fax 0781 800596 web: www.archeotur.it e-mail: tofet@tiscali.it

Calasetta Zone costiere Parte della costa di Calasetta è costituita da una lunga falesia a strapiombo di origine vulcanica di particolare bellezza denominata Scogliera Maccari. Immediatamente fuori del centro abitato si incontrano la Spiaggia Grande e la Spiaggia delle Saline, entrambe con arenili estesi circondati da macchie di ginepro. Centro Storico Comune della costa orientale dell'isola di Sant'Antioco di origine tabarchina, Calasetta è centro dedito alla pesca e all'agricoltura con decisa vocazione turistica. Nel centro storico va dedicata una visita alla Parrocchiale di San Maurizio. Nel punto più alto della cittadina si erge la torre spagnola risalente al XVII secolo, edificata a protezione dell'isola dalle incursioni dei pirati provenienti dal Nordafrica. Nella stagione estiva la torre è aperta al pubblico, ospitando mostre temporanee di varia natura curate dal Museo di Arte Contemporanea di Calasetta. Museo Civico d Arte Contemporanea Il museo ospita una mostra permanente di arte astratta concreta e informale, con una raccolta di opere d artisti del panorama italiano e internazionale. La collezione è costituita da un centinaio di lavori frutto di una politica di donazioni, scambi e acquisizioni. 174 Isola di San Pietro L'Isola di San Pietro fu abitata sin dai tempi più antichi, come testimoniano le tracce rimaste di insediamenti nuragici, punici e romani. Fu chiamata dai punici Enosim, dai greci Hierakon e dai romani Accipitrun Insula per il gran numero di falchi che vi nidificavano. La sua storia moderna inizia nel 1737, quando fu concessa col titolo di Ducato al Marchese della Guardia, Don Bernardino Genovese, a patto che accogliesse un gruppo di pescatori liguri provenienti dalla piccola isola tunisina di Tabarca. L'esaurimento dei banchi coralliferi, l'aumento della popolazione, l'influenza politica ed economica francese che perseguiva l'egemonia sulla pesca e sul commercio della

costa africana, indussero un gruppo di coloni ad accettare l'offerta di Carlo Emanuele III di Sardegna a colonizzare l'isola di San Pietro. Nel 1738 le prime famiglie tabarchine giunsero sull'isola e iniziarono la costruzione della città di Carloforte. La vita della comunità è ancora prevalentemente dedicata alla raccolta del sale e del corallo, e alla pesca del tonno. Autoctono è il dialetto di origine ligure, la gustosa e originale cucina locale, le feste religiose e popolari, il folklore. Zone costiere La costa nord-occidentale dell isola è la più selvaggia, caratterizzata dal susseguirsi di insenature e alti promontori a strapiombo sul mare. In questo tratto l'unica spiaggia è La Caletta, la cui sabbia di colore bianco contrasta con le scure rocce di origine vulcanica. La costa evolve poi in un intercalare di scogliere e brevi tratti sabbiosi tra i quali si riconoscono la spiaggia del Lucchese, La Bobba, Puntanera e l estesa spiaggia di Giunco, che riconduce nei pressi dell abitato. Suggestiva e particolare è la spiaggia Punta Nera, così detta per il colore scuro delle scogliere, e Punta Spalmatore, tradizionale luogo di calafataggio delle barche da pesca. Notevoli infine Le Colonne, faraglioni di roccia trachitica emergenti dal mare. Carloforte Unico centro abitato dell'isola di San Pietro, Carloforte è divenuta negli ultimi anni una località turistica e balneare, nota per la bellezza del territorio e per i suoi aspetti caratteristici. Le originarie abitazioni in legno sono scomparse alla fine del XVIII secolo ma la struttura del paese e il centro storico ricostruito richiamano le caratteristiche urbanistiche e architettoniche degli abitati costieri dell Italia nordoccidentale, con stretti carrugi a disposizione ortogonale e bassi edifici a facciate elegantemente tinteggiate. Nel lungomare Battellieri si ammirano il monumento 175

dedicato a Carlo Emanuele III, sovrano all epoca del primo insediamento, e i palazzi settecenteschi e ottocenteschi sorti nel periodo in cui, cessati gli attacchi dal mare, Carloforte si estese oltre le mura fortificate. Museo Civico Nel Museo, allestito nel Corpo di Guardia della più antica fortificazione del paese e noto come "Le Prigioni", sono raccolte testimonianze del passato ed utensili delle attività che hanno accompagnato l'evoluzione sociale ed economica della comunità. 176 Esso vuole essere un invito alla ricerca e alla scoperta della cultura e della storia tabarchina. È in fase di studio la realizzazione di uno spazio per l'esposizione di alcuni reperti archeologici che testimoniano la presenza Punico-Romana sull'isola. I cortili interni sono riservati a mostre temporanee ed è stato realizzato un piccolo giardino con la messa a dimora delle piante tipiche della flora locale con i relativi nomi dialettali. Il percorso per la visita si articola in cinque sale. Sala della tonnara Vi si trova un modello di tonnara, una parte originale del Corpus, vari tipi di cavi e cordami, utensili usati dai tonnarotti, oggettistica relativa alla conservazione del pescato, una serie di riproduzioni fotografiche che dedicate alla preparazione per la pesca e ai momenti più salienti della mattanza. Al centro della sala, un tempo adibita a prigione degli esiliati politici, è visibile la riproduzione in scala dello stabilimento della Tonnara di Portopaglia del 1890.

Sala dei galanzieri Ospita una raccolta documentale della vita politica e sociale della comunità di Carloforte alla fine del 1800, un modello di battello tabarchino per il trasporto del minerale, la ricostruzione fedele della figura mitica del Galanziere ed alcuni attrezzi da lavoro. La sala raccoglie anche una collezione di minerali del Sulcis ed alcuni oggetti per la navigazione. Sala dei documenti Vi sono conservate le riproduzioni di documenti giacenti presso l'archivio di Stato di Cagliari, riguardanti le trattative per l'infeudazione dell'isola, la divisione dei terreni, i primi censimenti, i primi Consigli Comunitativi, i progetti delle prime opere di fortificazione e di pubblica utilità, uno studio sullo stemma della comunità e una ricerca storica sull'occupazione militare francese del 1793. Sala Emanuelli Vi sono esposti alcuni quadri realizzati da Mario Emanuelli, storico di Pegli, che ripercorrono in maniera allegorica le più significative vicende storiche della comunità ligure di Tabarca. Sala malacologica Al piano superiore dell'edificio è esposta una collezione di conchiglie donata dalla locale Scuola Media. Nelle vetrine fanno bella mostra di sé conchiglie raccolte nel mare dell'isola di San Pietro, nell'area mediterranea e in altri mari. Alcune tavole didattiche e ampie didascalie spiegano inoltre aspetti particolari e il ciclo vitale di queste meraviglie del mare. Orario: mar-mer 9,00-13,00 gio-ven-sab 9,00-13,00 / 15,00-19,00 chiuso il lunedì Sagra del Tonno Capitale mondiale del tonno di corsa, Carloforte ospita la sagra nell'ultimo sabato e domenica del mese di maggio, organizzata dalla locale associazione La Verde Isola. Per l occasione si offrono degustazioni di piatti tipici a base di tonno e pescato fresco della tonnara locale. Nel Museo Civico di Carloforte è stato ricostruito un modello di tonnara completo di calato, la struttura di ancore e reti componenti la grande vasca rettangolare che dal fondo del mare emerge sino alla superficie. 177 Per informazioni: Comune di Carloforte tel. 0781 854282

Il Tonno in Carlofortino Tonno cucinato come la palamida Tagliate a fette 1 kg di tonno fresco, preferibilmente codella, lavatelo, asciugatelo con cura e friggetelo in abbondante olio. Versate poi in un tegame abbastanza capiente parte dell olio usato per la frittura, adagiatevi il tonno appena fritto, aggiungete due o tre spicchi d aglio schiacciati e attendete che prendano colore. Versate un bicchiere di vino bianco e lasciate evaporare.

Nel frattempo condite con un cucchiaio di salsa di pomodoro o pomodori freschi, sale e alcune foglie d alloro. Fate cuocere ancora qualche minuto e spegnete il fuoco. Fonte: Angela Parodi La cultura e l economia del tonno nel Sulcis tra Otto e Novecento tesi di laurea in Scienze Politiche, Cagliari, A.A. 1999-2000

Narcao I Murales Una visita all interno del centro storico di Narcao consente di ammirare numerose case costruite in mattoni crudi e decorate a murales opera di artisti locali, riproducenti i momenti della vita in miniera. 180 Miniere Rosas Le miniere Rosas sono parte di un giacimento di solfuri misti, ricco di galena, blenda e pirite individuato nel corso del XIX secolo, i cui filoni furono coltivati sino alla fine degli anni 70. Le miniere, oggi non più produttive, sono state riconvertite in un museo permanente che propone al visitatore un percorso informativo completo sul ciclo di lavorazione del minerale. Per informazioni: Pro Loco tel. 0781 959378 Nuraghe di Monte Atzei Posto all interno del parco del Monte Atzei questa grande e irregolare struttura a corridoio è riconducibile al tipo di protonuraghe arcaico. Dopo i recenti lavori di scavo e ripulitura l interno è parzialmente visitabile lungo il corridoio centrale che attraversa il corpo dell edificio. Rassegna Blues Un importante manifestazione dedicata al Blues, che vede impegnati artisti del panorama internazionale e frequentata da migliaia di appassionati.