Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 13 del 19/03/2015

Documenti analoghi
REGOLAMENTO PER IL CONTROLLO SULLE SOCIETA PARTECIPATE E GLI ALTRI ORGANISMI GESTIONALI ESTERNI

IL REVISORE DEGLI ENTI LOCALI E IL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI. Torino, 23 aprile 2013 IL BILANCIO CONSOLIDATO DEGLI ENTI LOCALI.

COMUNE di MONTALCINO REGOLAMENTO COMUNALE SUL CONTROLLO DELLE PARTECIPATE

REGOLAMENTO CONTROLLI SULLE SOCIETA PARTECIPATE

COMUNE DI MONTEMILETTO PROVINCIA DI AVELLINO

Regolamento dei controlli interni

Il PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA. VISTI gli articoli 33 sesto comma, 76 e 87 quinto comma della Costituzione;

REGOLAMENTO SUI CONTROLLI DELLE SOCIETÀ PARTECIPATE DAL COMUNE DI GENOVA

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEL CONTROLLO ANALOGO SULLA SOCIETA EN.FOR. Srl

COMUNE DI PAESE. Provincia di Treviso REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEI CONTROLLI INTERNI

CITTA METROPOLITANA DI NAPOLI

VISTI gli articoli 33, sesto comma, 76 e 87, quinto comma, della Costituzione; VISTO l articolo 14 della legge 23 agosto 1988, n. 400; VISTA la legge

COMUNE DI LIGNANO SABBIADORO (Provincia di Udine) REGOLAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI. (versione minima per enti con meno di 15.

COMUNE DI RONCELLO (Provincia di Monza e Brianza) REGOLAMENTO DISCIPLINANTE I CONTROLLI INTERNI

Regolamento sulle attività di vigilanza e controllo su Società ed Enti partecipati

Comune di Monte Argentario ( Provincia di Grosseto ) REGOLAMENTO PER IL CONTROLLO ANALOGO DELLE SOCIETA CONTROLLATE O PARTECIPATE

Società Ambiente del Sud-Ovest Milanese s.r.l. Sede Sociale ed Amministrativa: Via Roma, Gaggiano (MI) Italia

REGOLAMENTO SULLE MODALITA DI ESERCIZIO DEL CONTROLLO ANALOGO SULLA SOCIETA IN HOUSE PROVIDING MULTISERVICE SRL.

Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n.8 del 14 aprile 2015

Il regolamento dei controlli interni

Comune di MOLINELLA. successive modifiche BILANCIO CONSOLIDATO

REGOLAMENTO SUl CONTROLLI INTERNI. Articolo 1 Oggetto e finalità

C O M U N E DI IGLESIAS

REGOLAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI

Regolamento Regolamento Controlli interni

REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI

COMUNE DI LAZISE (Provincia di Verona) REGOLAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI

PROGRAMMA PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA

C I T T A' D I F E R M O

COMUNE DI LEVICO TERME (Provincia di Trento) REGOLAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI

PROVINCIA REGIONALE DI MESSINA Denominata Libero Consorzio Comunale ai sensi della L.R. n. 8/2014 SEGRETERIA GENERALE Servizio Ispettivo

REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO DEL FONDO EST

TITOLO I PRINCIPI GENERALI

COMUNE DI UTA. (Provincia di Cagliari) REGOLAMENTO SUI CONTROLLI INTERNI

Attribuzioni riservate ex art c.c. in via esclusiva al Consiglio di. Amministrazione

Università degli Studi di Messina Regolamento per l attività di indirizzo e controllo sulle società in house providing

Regolamento sul sistema di pianificazione, programmazione e controlli interni

REGOLAMENTO COMUNALE RECANTE LA DISCIPLINA DEL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI

Sistemi di controllo nelle PA

ARMONIZZAZIONE DEI SISTEMI CONTABILI. Decreto legislativo 118/2011 Quadro generale, soggetti destinatari, struttura del decreto, principali novità

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO DI INDIRIZZO STRATEGICO

(MAGGI ALESSANDRA) (TUFI STEFANIA) (F. BARBAGALLO) (M. MARAFINI) L' ESTENSORE IL RESP. PROCEDIMENTO IL DIRIGENTE RESPONSABILE IL DIRETTORE REGIONALE

REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE DELL'ASSETTO DIREZIONALE

PROGRAMMA PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA

Società in house: nomine e poteri d indirizzo

Bilancio consolidato. Relatore: Dott. Paolo Tarantino Dottore Commercialista, Revisore enti locali Componente ARCONET

Technogym S.p.A. Regolamento del comitato controllo e rischi

STRALCIO (articoli 4,8, 10, e seg.) Decreto Legislativo 27 ottobre 2009, n. 150

REGOLAMENTO DEL COMITATO CONTROLLO E RISCHI

CITTA DI LAMEZIA TERME

Atti Parlamentari 288 Camera dei Deputati. ART. 43. (Razionalizzazione delle società partecipate locali) Identico.

COPIA CONFORME ALL'ORIGINALE PER USO AMMINISTRATIVO DELLA DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE N.67 DEL

Le disposizioni per gli Enti Locali contenute nel Decreto Legge 10 ottobre 2012 n. 174

3 LINEE DI INDIRIZZO PER IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO E DI GESTIONE DEI RISCHI

REGIONE LAZIO GIUNTA REGIONALE STRUTTURA PROPONENTE. OGGETTO: Schema di deliberazione concernente: ASSESSORATO PROPONENTE DI CONCERTO

Il controllo analogo dei comuni sulle società interamente partecipate. Città di Seriate -

sulle modalità di esercizio del controllo analogo sulla Società strumentale A.SE. Azienda Servizi Spoleto S.p.A.

REGOLAMENTO ORGANIZZATIVO DEL COMITATO CONTROLLO E RISCHI. DI ENEL S.p.A.

CODICE DI COMPORTAMENTO

REGIONE PIEMONTE. Legge regionale 08 febbraio 2016, n. 3

Regolamento sui controlli interni

COMUNE DI ISOLA CAPO RIZZUTO PROVINCIA DI CROTONE REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI

PROGRAMMA PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA

Regolamento di funzionamento del Comitato Controllo Interno e Rischi di Gala S.p.A.

REGOLAMENTO SUL GOVERNO DELLE SOCIETA', ENTI ED AZIENDE PARTECIPATE

TESTO DEFINITIVO APPROVATO DAL CONSIGLIO

I Controlli Interni per una Gestione Manageriale. Prof. Ciro D Aries

COMUNE DI RAVELLO Provincia di Salerno Stazione di Soggiorno e Turismo CITTÀ DELLA MUSICA

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

COMUNE DI CASAGIOVE PROVINCIA DI CASERTA. Regolamento. per la disciplina dei controlli interni

REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE DEL CONSORZIO SISTEMA BIBLIOTECARIO NORD-OVEST

Piano della performance 2017

1. Il Comune di Colfelice ha autonomia finanziaria fondata su risorse proprie e risorse trasferite, nell'ambito delle leggi sulla finanza pubblica

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO E LA GESTIONE DELLA ISTITUZIONE TEATRO COMUNALE DI FERRARA

REGOLAMENTO SULL ORDINAMENTO

Pianificazione e controllo di gestione

REGOLAMENTO DEL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI

COMUNE DI ARCINAZZO ROMANO PROVINCIA DI ROMA REGOLAMENTO SULLA TUTELA DELLA RISERVATEZZA DEI DATI PERSONALI TRATTATI DAI SERVIZI COMUNALI

SOMMARIO. 1. Il controllo legale

DELIBERA DELLA GIUNTA REGIONALE N. 531 DEL 18/04/2011, COME MODIFICATA DALLA DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N DEL 28/10/2013

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÁ (P.T.T.I.)

COMUNE DI LANZO TORINESE Provincia di Torino

LINEE GUIDA PER LA DEFINIZIONE DI UNA MISURAZIONE DEL RISCHIO AI SENSI DELL ART. 6, C. 2 E DELL ART. 14, C. 2 DEL D.LGS. 175/2016

COMUNE DI CESENA. Disciplinare di istituzione e funzionamento. del Comitato degli utenti della Città di Cesena

Regolamento del COMITATO CONTROLLO E RISCHI

REGOLAMENTO SUI CONTROLLI INTERNI

COMUNE di MARMIROLO Provincia di MANTOVA

Regolamento delle Società partecipate dalla Provincia di Siena

DISEGNO DI LEGGE. Art.1 (Contratto nazionale di servizio)

COMITATO REMUNERAZIONI

COMUNE DI VALMOREA PROVINCIA DI COMO. Regolamento del sistema dei controlli interni

Vigilanza sull Informativa finanziaria

Il modello di governance dualistico per le società chiuse

REGOLAMENTO PER IL CONTROLLO ANALOGO STRATEGICO E OPERATIVO

REGIONE EMILIA-ROMAGNA Atti amministrativi

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA PER GLI ANNI (P.T.T.I.)

COMUNE DI SCANDIANO (Provincia di Reggio Emilia)

La prevenzione della Corruzione e la Trasparenza in Umbria Salute Scarl. Obiettivi strategici

TITOLO IV MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE ORGANIZZATIVA ED INDIVIDUALE

C O M U N E D I I G L E S I A S

Transcript:

Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 13 del 19/03/2015 REGOLAMENTO SUL SISTEMA DI CONTROLLO DELLE SOCIETA PARTECIPATE DAL COMUNE DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO. TITOLO I: OGGETTO, FINALITA, AMBITO DI APPLICAZIONE Art. 1 Oggetto 1. Il presente Regolamento definisce, in attuazione di quanto disposto dall articolo 147 quater del Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267 Testo Unico delle leggi sull ordinamento degli Enti Locali e succ. mod. e int., contenuti e modalità del sistema di controllo sulle società non quotate partecipate dal Comune di San Benedetto del Tronto. Art. 2 Finalità 1. Il controllo sulle società partecipate non quotate è finalizzato alla: a) definizione e assegnazione degli indirizzi e degli obiettivi cui devono tendere le società partecipate dall Ente secondo parametri qualitativi e quantitativi; b) verifica dello stato di attuazione e degli scostamenti rispetto agli obiettivi assegnati; c) adozione delle opportune azioni correttive anche con riferimento ai possibili squilibri economico-finanziari rilevanti per il bilancio dell Ente; d) garanzia degli standards qualitativi dei servizi erogati. Art. 3 Soggetti destinatari 1. Sono destinatari del presente regolamento le società partecipate non quotate del Comune, distinte in : a. società in house; b. società controllate; c. società partecipate affidatarie di servizi pubblici locali; 2. Ai fini del presente Regolamento si definiscono società controllate le società di capitali di cui il Comune dispone della maggioranza dei voti esercitabili in assemblea ordinaria, o di voti sufficienti per esercitare un influenza dominante nell assemblea ordinaria, computati anche i voti spettanti a società in house. 3. Le modalità, la frequenza e l incisività dei controlli posti in essere si differenziano in relazione al tipo di società di cui al comma 1. 4. In ogni caso i soggetti destinatari delle disposizioni contenute nel presente Regolamento sono gli amministratori, i sindaci, i revisori contabili, i dirigenti/direttori delle società controllate del Comune di San Benedetto del Tronto, i quali, al momento della loro nomina o della loro assunzione si impegnano a rispettare e far rispettare per tutta la durata della carica o del rapporto di lavoro le disposizioni e i principi del presente Regolamento. TITOLO II: DISPOSIZIONI GENERALI Art. 4 Criteri generali del sistema di controllo 1. Le società in house ovvero quelle possedute interamente dal Comune che gestiscono servizi pubblici locali e/o servizi strumentali nel rispetto dei requisiti previsti dalla normativa e giurisprudenza comunitaria e nazionale per la gestione in house providing, sono soggette ad un controllo analogo a quella svolta nei confronti dei propri uffici. 1

2. Nei confronti delle società controllate dal Comune di San Benedetto del Tronto si applicano le disposizioni del presente Regolamento; a tal fine le società uniformano la loro attività ed ove necessario, i loro statuti, i regolamenti interni e le loro procedure a quanto in esso previsto. I rappresentanti del Comune negli organi societari sono tenuti al rispetto degli indirizzi programmatici ed agli obiettivi definiti dall amministrazione comunale. 3. Con riferimento alle società controllate, anche in via indiretta, da una pluralità di enti locali, il Sindaco e la Giunta concordano con gli altri soci pubblici il sistema dei controlli e le sue modalità di attuazione. 4. Le altre società partecipate sono tenute al rispetto degli obblighi informativi relativi ai rapporti finanziari con l ente proprietario ed a fornire le informazioni utili al controllo della partecipazione anche al fine di compiere scelte di investimento, disinvestimento e razionalizzazione. A tale scopo i rappresentanti del Comune negli organi di amministrazione delle società, ove presenti, sono tenuti a garantire i necessari flussi informativi tra le società stessa e il Comune. Art. 5 Obblighi delle società 1. Le società assicurano la riservatezza e la sicurezza delle informazioni in proprio possesso e l osservanza della normativa in materia di dati personali. 2. Le società adottano la Carta dei Servizi, che fornisce informazioni sui servizi offerti, sugli obblighi e i diritti discendenti dal rapporto contrattuale, sugli standard qualitativi che la società si impegna a garantire agli utenti, sul sistema di reclami ed indennizzi in caso di inadempimenti del gestore. 3. Le società in controllo pubblico adottano un regolamento che disciplini criteri e modalità per il reclutamento del personale e per il conferimento degli incarichi nel rispetto dei principi e dei vincoli individuati dalla vigente normativa. 4. Le società in controllo pubblico adottano altresì un apposito regolamento per determinare le modalità di approvvigionamento di beni e servizi e lo svolgimento di lavori in economia nel rispetto della normativa vigente in materia. 5. Le società in controllo pubblico sono soggette alla integrale applicazione delle regole di trasparenza e della prevenzione della corruzione di cui al DLgs 33/2013 ed alla L. 190/2012, pertanto esse oltre a nominare il responsabile della trasparenza e della prevenzione della corruzione devono dotarsi dei relativi piani previsti dalle norme suddette. Le società partecipate, non controllate, devono applicare le regole di trasparenza limitatamente alle attività di pubblico interesse svolte. 6. La remunerazione degli amministratori è stabilita nel rispetto di quanto previsto dalla normativa vigente in materia e, nelle società controllate, anche nei limiti previsti dalla Civica Amministrazione. Art. 6 - Tipologie di controllo 1. Fermo restando la peculiarità del controllo analogo, che si esercita esclusivamente sulle società in house, il controllo sulle altre società controllate e partecipate, si articola su tre livelli: a. Strategico: ha una funzione di indirizzo e programmazione e consiste nella definizione delle strategie, nell assegnazione degli obiettivi, nell individuazione delle risorse, unitamente alla nomina e alla revoca degli amministratori e degli altri organi societari. E di competenza degli organi politici dell Ente (Sindaco, Consiglio Comunale, Giunta Municipale) che all uopo possono avvalersi degli uffici comunali competenti; b. Economico-finanziario e di efficacia: volto a misurare l efficienza gestionale attraverso il monitoraggio dei dati economici e patrimoniali delle società, della loro organizzazione, dell equilibrio economico-finanziario, del rispetto dei vincoli di finanza pubblica e delle ricadute sul bilancio dell Ente nonché a verificare il raggiungimento 2

degli obiettivi, lo stato di attuazione dei programmi e il sussistere della coerenza dell attività svolta con la missione istituzionale dell Ente. Tale controllo è di competenza dell organo di revisione economico finanziario (Revisori dei Conti) del Comune che si avvale della diretta collaborazione degli uffici comunali. c. Gestionale o convenzionale: finalizzato al controllo degli standard quantitativi e qualitativi dei servizi erogati ed al grado di soddisfazione degli utenti, tenendo conto di quanto previsti nei contratti di servizio, nelle convenzioni e nelle carte dei servizi. Compete ai Dirigenti dei Settori responsabili per materia dei servizi affidati. TITOLO III MODALITA DI CONTROLLO Art. 7- Elementi del controllo analogo 1. L esercizio del controllo analogo si esercita sulle società in house di cui al precedente art. 4 comma 1. Esso viene svolto attraverso l attività di vigilanza e monitoraggio operativo di tipo gestionale ed economico con le stesse modalità e con gli stessi poteri esercitati dal Comune sulle proprie strutture organizzative, nel rispetto di quanto previsto dagli statuti delle società. 2. Il controllo analogo si articola in: a. controllo sugli obiettivi gestionali; b. controllo strutturale nei confronti degli organismi societari; c. controllo sull attività. 3. Il controllo analogo viene esercitato: a. In forma di indirizzo: controllo "ex ante" sul bilancio preventivo economico-finanziario dell anno successivo, sul Piano Operativo di Sviluppo redatto in esecuzione degli indirizzi e obiettivi forniti dal Comune, sul Piano strategico di investimento e sulla programmazione del fabbisogno del personale. b. Concomitante: controllo "contestuale" attraverso reports periodici economico/finanziari, patrimoniali, sullo stato di attuazione dei programmi (e sull eventuale variazione del piano industriale), sulle misure adottate per assicurare il rispetto degli eventuali limiti o vincoli di legge. c. In forma di verifica: controllo ex post attraverso l analisi del bilancio, i risultati delle verifiche periodiche svolte dagli organi di revisione e controllo delle società, dalla relazione annuale degli amministratori della società che dia conto anche del livello qualitativo dei servizi prestati. 4. Il controllo analogo viene esercitato dal Sindaco che si avvale all uopo del Settore Gestione delle Risorse e dell Ufficio Società Partecipate e degli altri uffici comunali eventualmente interessati. Art. 8 Esercizio del controllo analogo 1. L Amministrazione definisce annualmente nell ambito della Relazione previsionale e programmatica gli obiettivi strategici e gestionali a cui devono riferirsi le società secondo parametri qualitativi e quantitativi ai sensi dell'articolo 170 comma 6 del DLgs 267/2000 e succ. mod. e int. 2. Le società tenendo conto degli obiettivi suddetti e dei contratti o disciplinari di servizio con il Comune, organizzano le risorse aziendali e svolgono le attività affidate in modo che il livello quali-quantitativo ed economico delle prestazioni corrisponda a quello richiesto e stabilito negli stessi programmi, contratti o disciplinari di servizio. 3

3. Ai fini del monitoraggio e controllo di quanto sopra, le società trasmettono al Comune: a. il Bilancio preventivo economico-finanziario dell anno successivo, unitamente al Piano Operativo di Sviluppo annuale della società, al Piano strategico di investimento ed alla programmazione del fabbisogno del personale; b. l'organigramma aziendale con l' indicazione dell'impiego delle risorse umane e strumentali nei vari settori o aree di attività corrispondenti ai vari contratti o disciplinari di servizio; c. i ricavi e i costi annui preventivati a budget dei settori o aree di attività di cui alla precedente lettera a), con l indicazione degli analoghi valori relativi all esercizio precedente comprensivi anche della quota parte dei costi generali della società; d. i contratti o disciplinari di servizio; e. un rapporto intermedio alla scadenza del 30 giugno, da consegnare entro luglio: sulle prestazioni effettuate evidenziando eventuali criticità gestionali e scostamenti rispetto alle previsioni ed impegni dei contratti di servizio che possono influire sulle dinamiche costi/ricavi di specifiche aree o settori di attività e più in generale sull'equilibrio economico della società; sulle misure adottate per assicurare il rispetto degli eventuali limiti o vincoli di legge; f. i risultati delle verifiche periodiche sulla correttezza della contabilità aziendale svolte, secondo le norme di legge e degli statuti societari, dagli organi di revisione e controllo della società; g. il bilancio societario di esercizio, contenente il conto economico e del patrimonio unitamente ad una relazione annuale, da inviare entro aprile, sulle attività svolte e sul livello qualitativo dei servizi prestati in rapporto agli standard stabiliti nei contratti o nelle carte di servizio; 4. Il Sindaco può verificare in qualsiasi momento la regolarità della gestione corrente delle società, esercitando controlli analoghi a quelli esercitati sui servizi del proprio Comune, anche richiedendo copia dei verbali delle riunioni del Consiglio di Amministrazione e del Collegio sindacale. Art. 9- Società controllate e partecipate 1. All atto della nomina o designazione presso società controllate o partecipate i soggetti nominati o designati dal Comune di San Benedetto del Tronto si impegnano formalmente al rispetto degli indirizzi programmatici stabiliti nel bilancio di previsione o nell ambito del Piano generale di sviluppo o nel Piano degli Obiettivi. 2. I rappresentanti del Comune nell organo amministrativo di ciascuna società controllata o partecipata sono tenuti ad intervenire, se richiesti, alle riunioni del Consiglio e della Giunta o a riferire al Sindaco, producendo anche l eventuale documentazione, ivi compresi i verbali delle assemblee e dei consigli di amministrazione con i relativi allegati. 3. I rappresentanti del Comune nell organo amministrativo di ciascuna società controllata o partecipata sono tenuti a fornire agli organi del comune preposti al controllo di cui all art. 6 del presente regolamento, ogni informazione o documento necessario all espletamento dei loro compiti. Inoltre essi sono tenuti a fornire tempestiva informazione circa le eventuali operazioni non compatibili con gli obiettivi programmatici stabiliti dal Comune e la presenza o il pericolo del verificarsi di gravi situazioni economiche finanziarie nella gestione aziendale, nonché qualunque violazione, nell attività gestionale, delle norme di legge in materia con particolare riferimento ai vincoli di finanza pubblica ed alle norme sulla trasparenza e l anticorruzione. 4

Art. 10. Sistema di rilevazione informativo 1. In relazione alle finalità del controllo secondo quanto previsto dalla legge ed in particolare, a quanto indicato al precedente art. 2, il Comune, anche avvalendosi dell unità operativa CED, organizza un sistema informativo idoneo a rilevare: - i rapporti finanziari tra l ente proprietario e la società; - la situazione contabile, gestionale e organizzativa della società; - i contratti di servizio e la qualità dei servizi; - il rispetto dei vincoli di finanza pubblica e degli altri vincoli di legge. 2. Il sistema informativo è strumentale all esercizio del controllo strategico, economico-finanziario e gestionale sulle società controllate e partecipate. 3. Sulla base delle informazioni rilevate attraverso il sistema, il Comune (per mezzo dei soggetti di cui al precedente art. 6) effettua il monitoraggio periodico sull andamento delle società, analizza gli scostamenti rispetto agli obiettivi assegnati e individua le opportune azioni correttive, anche in riferimento a possibili squilibri economico-finanziari per il bilancio dell Ente nonché valuta la qualità dei servizi erogati. 4. Il sistema informativo dovrà inoltre essere idoneo alla creazione di un data base per il bilancio consolidato, redatto secondo il criterio di competenza economica. 5. Al fine di consentire il consolidamento dei dati economici e finanziari con quelli del Comune, le società controllate dall Ente si impegnano ad applicare omogenei principi contabili per la rilevazione dei dati di bilancio, secondo le indicazioni del settore Gestione delle Risorse. Art. 11. Controllo sulla qualità dei servizi. 1. La rilevazione della qualità dei servizi viene attuata attraverso la verifica e la misurazione degli standard qualitativi e tecnici che le società si obbligano a conseguire nella gestione ed erogazione del servizio. La rilevazione viene svolta dai Settori del Comune competenti per i servizi affidati, nei tempi e modi dei dettagli operativi di ciascun contratto o convenzione. 2. La Carta dei Servizi costituisce strumento essenziale di specificazione dei principi e degli standard cui deve essere uniformata l erogazione del servizio, a tutela della qualità e dei bisogni dell utenza di riferimento e a garanzia della partecipazione al processo di erogazione del servizio. 3. Sono considerati necessariamente elementi per la valutazione della qualità dei servizi: Indagini di customer satisfaction, da effettuare con cadenza almeno annuale; la gestione di reclami e disservizi; i tempi di erogazione dei servizi; le condizioni di tutela degli utenti. Art. 12. Clausola rescissoria nei contratti di servizi 1. Allo scopo di consentire al Comune di ottenere tutte le informazioni necessarie all espletamento del controllo secondo le norme di legge ed in base a quanto previsto nel presente regolamento, nei contratti di servizio o nelle convenzioni con le società per l affidamento da parte dell Ente di servizi pubblici locali o servizi strumentali, deve essere inserita apposita clausola rescissoria che consenta al Comune la revoca dell affidamento dei servizi qualora le società, benché diffidate, non trasmettano la documentazione richiesta o forniscano informazioni incomplete tali da compromettere l esecuzione da parte dell Ente del previsto controllo. 5