PIERO FRIGGERI. Etnografia e Storia. dei Comuni dell Alta Langa. Comunità Montana di Bossolasco. Banca-dati di 39 Comuni



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1 PIERO FRIGGERI Etnografia e Storia dei Comuni dell Alta Langa Comunità Montana di Bossolasco Banca-dati di 39 Comuni 1. Albaretto 14. Cissone 27. Niella Belbo 2. Arguello 15. Cortemilia 28. Paroldo 3. Belvedere Langhe 16. Cossano Belbo 29. Perletto 4. Benevello 17. Cravanzana 30. Pezzolo Valle Uzzone 5. Bergolo 18. Feisoglio 31. Prunetto 6. Bonvicino 19. Gorzegno 32. Rocchetta Belbo 7. Borgomale 20. Gottasecca 33. Saliceto 8. Bosia 21. Igliano 34. San Benedetto Belbo 9. Bossolasco 22. Lequio Berria 35. Santo Stefano Belbo 10. Camerana 23. Levice 36. Serravalle Langhe 11. Castelletto Uzzone 24. Mombarcaro 37. Somano 12. Castino 25. Monesiglio 38. Torre Bormida 13. Cerretto 26. Murazzano 39. Trezzo Tinella

2 PIERO FRIGGERI - Comunità Montana di Bossolasco - Etnografia e Storia Superficie: km² 4,35 Abitanti: 255 (nel 1961 abitanti 435) Municipio: via Umberto I, n. 2 - tel. 0173/52.01.37 Albaretto della Torre altitudine m. 672 Ristorante dei Cacciatori - da Cesare: v. Umberto I, n. 9 - tel. 0173/520.141 Trattoria del Bivio: v. Cavallotti, 9 Ristorante Corte delle Masche: fraz. Tre Cunei, 4 - tel. 0173/520.029 Prodotti locali: nocciole, castagne, foraggi, mais, tartufi, funghi. Allevamenti del bestiame: bovini, suini; ovini (pecora della Langa) Cenni storici: l etimologia di Albaretto, potrebbe derivare dalla ricca vegetazione che ricopriva il territorio, molti secoli or sono, cioè dal vernacolo arbra (erba), ma non è escluso che Albaretto, prima di diventare della Torre, derivasse da albatus, vestito di bianco (vegetazione bianca), oppure da album (sparsis pellibus albo, con la pelle chiazzata di bianco, riferendosi ai cerbiatti). In detto territorio, e come vedremo poi in seguito, per altri paesi, sono stati ritrovati reperti archeologici, che ne attestano le origini molto lontane. Nel 990 circa, il feudo, è sotto il dominio del contado di Alba. Ne subentrano poi i marchesi di Susa e la conferma viene dal re Corrado, nel 1026, a beneficio dei suoi fratelli, Bosone e Guidone. Quando alcuni anni dopo, subentrò Bonifacio del Vasto, la nostra zona era già detta deserta langarum, per via delle invasioni barbariche che abbiamo subito. A mano a mano che l Impero romano si indeboliva, la penetrazione dei barbari, si faceva sempre più consistente. Nel 410 i Visigoti invadono l Italia, senza trovare soverchia resistenza per fermarli. Quindi, le Langhe, sono invase dagli Ungari, i quali, per la loro ferocia e crudeltà, sono stati un vero flagello per le nostre contrade; al loro passaggio, non rimanevano che le rovine, poiché bruciavano case, chiese, uccidendo senza pietà per alcuno, fossero vecchi o bambini. Nel X secolo, arrivano i Saraceni, provenienti presso Tolone; attraversavano le Alpi e gli Appennini, indi, di paese in paese, le bande saracene compivano delle vere e proprie scorrerie. Quando i gruppi si fecero più numerosi, crearono dei presidi come punto di riferimento, onde poter ritornare dopo le scorribande. L Imperatore Ottone I (1), nel 967, donò ad Aleramo, tutte le Langhe ed altre terre, compreso il Monferrato, per essere riuscito nell impresa di cacciare i Saraceni dalle nostre zone. Aleramo è stato il capostipite dei Vasto e Del Carretto, il quale morì nel 991. Bonifacio del Vasto (di cui accenneremo in altre pagine), lasciò in eredità, nel 1125, un vasto territorio a Bonifacio Minore di Cortemilia, nel quale era compreso anche Albaretto della Torre. (continua nella pagina successiva) (1) Ottone I, detto il Grande, re di Germania, sottomise e cristianizzò gli Slavi sino al Baltico. Sceso in Italia, si fece incoronare imperatore da papa Giovanni XII. D.O.M.: Deo Optimo Maximo cioè a Dio Ottimo Massimo (questa Casa è dedicata al Signore).

3 Mentre la bruma mattutina, con la sua ragnatela appiccicosa, libera i paesi, ecco spuntare, d incanto, l agglomerato di Albaretto della Torre. Nel 1203, subentra il marchesato di Saluzzo, prima di pervenire al marchesato di Bossolasco. Altri feudatari, sono stati i Gioia d Asti (inizio 1600), i Pastoris, i Ponti nel 1700 circa. Albaretto della Torre, è stato annesso nei domini di Casa Savoia, nel 1735, con la pace di Vienna, da Carlo Emanuele III. Dell antico castello di Manfredo del Carretto, del sec. XIII, è rimasta una vetusta torre quadrata, degna di nota e ben conservata, che ancora svetta per ricordarci la sua storia. Le tradizioni di Albaretto, oltre allo spettacolare lancio dei merluzzi (per gratificare il più forte lanciatore del paese di cotal pesce) e alla corsa dei tacchini, ci ricordano il comandante Brandale Lucioni, studioso delle tattiche difensive di guerra urbana, utili a sconfiggere i nemici invasori.

4 La bella torre di Albaretto, svetta maestosa dal concentrico del paese. Il castello dei Carretto, del sec. XIII, non esiste più, distrutto dal tempo e dalle guerre, che hanno martirizzato la Langa; però, è rimasta ancora una struttura quadrata, ad archetti pensili, che ci rammenta la storia di una terra invasa dalle truppe di tutti i popoli d Europa. La vita continua il suo corso, le ore cadenzano il passare dei giorni, però, volgendo lo sguardo alla torre, non si può non pensare, a tutti i regnanti di detto paese, che hanno imposto leggi e gabelle ai poveri contadini.

5 La cappella di San Bernardo. Il portale della chiesa.

6 Interno dell Oratorio di San Bernardo. Si noti in alto, il dipinto in cui è rappresentato il Santo che prega la Madonna col Bambino. La chiesa, si trova a qualche decina di metri, prima di entrare in paese. Una finestra ci indica dove siamo.

7 Cartello indicante l aggregazione di Albaretto della Torre. La facciata esterna del Circolo, dove vi ha sede anche la Bocciofila.

8 La bocciofila di Albaretto. La struttura, in muratura, è confortante durante l inverno, perché dispone del riscaldamento, con il quale, i giocatori, possono disputare le partite, senza patire il freddo. Chiesa dei Tre Cunei (così viene chiamato l edificio sacro da alcuni abitanti del luogo).

9 La parrocchiale, dedicata a San Sebastiano, è del 1769. La data esterna, molto in evidenza, del 1976, corrisponde all anno di una ristrutturazione (la curiosità è che i numeri della ristrutturazione combaciano perfettamente con la data della costruzione). Chiesa di S. Sebastiano. Gli affreschi delle vòlte, sono piacevoli, puliti nei colori, direi riposanti, eseguiti con la tecnica del trompe-l oeil. Il trompe-l oeil, è una locuzione francese, composta da tromper (ingannare) e oeil (occhio), ossia nel linguaggio artistico, il riferimento è al passato. I Romani, già usavano esprimere nelle loro pareti, quei particolari tendenti a determinare una realtà che non esiste. I pittori e anche i decoratori, mediante la prospettiva, creano un illusione diversa dall ambiente. Sulle volte, dipingono aperture, che entrano nello spazio infinito, creando motivi architettonici, finestre finte con drappeggi, che danno l idea di una diversa misura e dimensione. La Trinità, che vediamo nella volta, ha aperto una finestra, per entrare nella chiesa. A destra: dentro la bella cornice che racchiude la Madonna con Santi, affrescata sulla volta, spicca un espressione genuina, che indica ai fedeli, la semplicità della vita.

10 Chiesa di S. Sebastiano. Tra una croce latina e una di lorena, è appoggiato un messale, con sopra un cappello biscupidale del vescovo e altri paramenti sacri. Sul libro, anziché dipingere una preghiera, come si usava nel periodo dell arte gotica, vi è la firma dei due artisti, che hanno operato nella parrocchiale: Questa chiesa venne decorata da R. Bossano 1937-1939. Restaurata da G. Gallarato da Corneliano. Chiesa di S. Sebastiano. Un San Sebastiano, dai corti capelli, inusuale nella simbologia di tale santo, è la logica conseguenza che l arte ha tante espressioni e che ogni pittore, nella sua èra, segue la propria corrente di pensiero. Il dipinto su tela, è stato eseguito nel 1892, il cui autore, mi sembra firmato Conti. Le uniche tre frecce che San Sebastiano ha nel corpo, vuol dire che in quel periodo, non vi erano tante disgrazie. Vi sono certi S. Sebastiano (vedi Castellino), con undici dardi conficcati in corpo. Ogni freccia, nei tempi antichi, indicava una disgrazia, che aveva infierito nella regione: carestia, pestilenza, guerra, morte, ecc.

11 In alto: chiesa dell Immacolata Concezione, eretta nell anno 1669, un secolo prima che venisse costruita l attuale parrocchiale di S. Sebastiano. Sotto: la presente tela Madonna con Bambino, si trova nella chiesa Immacolata Concezione.

12 Chiesa Immacolata Concezione. Affresco che occupa tutta la lunetta dell abside. L abside della chiesa Immacolata Concezione, inglobata con un altra costruzione.

13 Un entrata laterale della Seicentesca chiesa. Si vede ancora una lunetta (forse una volta affrescata). La sede degli uffici comunali.

14 Particolare della torre di Albaretto. Ristrutturare con gusto.

15 Scuola materna. Accanto all Asilo vi è la lapide dei Caduti.

16 Casa antica, immersa nel silenzio del tempo che passa e quello passato. Un affresco murale esterno, ricorda ai turisti che qui si può comprare qualunque cosa. Vi è inserita anche una minuscola meridiana, che segna le ore legali e quelle solari. Fantastico.

17 Un classico portone di Langa. Un servizio di autoambulanze, pronte a partire se qualcuno sta male.

18 Cappella di S. Antonino. I borghigiani conservano molto bene l attuale edificio del culto cristiano. L interno è lindo, con un dipinto Sei-Settecento (vedi sotto).

19 L abside della parrocchiale di S. Sebastiano e il suo campanile, sembrano incollati alla torre. Arrivando dalla statale, da dietro le piante, ecco spuntare la torre di Albaretto.

20 Lungo la strada che porta ad Albaretto Torre, incontriamo una stazione della Via Crucis. Un ripetitore dell Enel che sta allevando un figlio.

21 Abside della cappella di S. Bernardo. Tennis: in preparazione. Bocciofila: campi in muratura e riscaldati durante l inverno. Geologia: terreno soggetto a franamenti, di origine argillosa. Fiume: torrente Borine e Lesme. Venti: marino. Flora: castagno, ciliegio selvatico, betulla, faggio, frassino, gaggia, ginestra, pioppo, pino, ontano nero, roverella. Fauna: rondine, capinera, passero, pettirosso, scricciolo, merlo, airone, upupa, picchio, cuculo, tortora, pernice rossa, quaglia, fagiano, gheppio o falchetto, poiana. Scoiattolo, ghiro, tasso, lepre, volpe, daino, cinghiale. Rapaci notturni: gufo, civetta. Rettili: vipera, biscia, orbettino. CHIESE E CAPPELLE S. Sebastiano: è la chiesa parrocchiale. Fu eretta nel 1769, con un restauro effettuato già da alcuni decenni. Conserva all interno, un quadro di Santa Margherita da Cortona, di ottima scuola pittorica. Immacolata Concezione: è stata costruita nel 1669. S. Bernardo. S. Antonino. Albaretto della Torre dipende: Tribunale di Alba, Pretura di Alba, Carabinieri di Lequio Berria, Comunità Montana di Bossolasco. Prefisso 0173 - CAP 12050. Denominazione: Albarettesi. Meridiane: una.