La Percezione Dei Colori PRINCIPI BASE DELLA PERCEZIONE DEI COLORI LA TRICROMIA PROCESSI OPPONENTI VEDIAMO GLI STESSI COLORI? STEFANO ZUCCALA
IL COLORE NON È UNA PROPRIETÀ FISICA DELL AMBIENTE, MA PIUTTOSTO UNA PROPRIETÀ PSICO-FISICA. L OCCHIO UMANO PERCEPISCE UNA GAMMA DI ONDE DELLO SPETTRO ELETTROMAGNETICO CHE VA DA 380NM A 780NM. Il colore percepito dall occhio umano è correlato alle lunghezze d onda, riflesse dalle superfici, che raggiungono l occhio. Le sorgenti di luce più comuni sono il Sole, e le comuni lampade. La luce emessa arriva sulle superfici e parte viene assorbita dalle superfici stesse, mentre la restante parte viene riflessa. PIU LUCE VIENE ASSORBITA, PIU IL COLORE CI SEMBRERA SCURO.
A causa delle proprietà del fotorecettore, un onda di 400nm produce una piccola risposta in una cellula di questo tipo, una di 500nm avrà una risposta più intensa, una di 550nm avrà risposta ancora maggiore e da qui andrà gradualmente a calare. Il variare di queste risposte in base alle lunghezze d onda ci dà la percezione dei colori L UNIVARIANZA
Se prendiamo in considerazione la lunghezza d onda a 450nm sul grafico, notiamo che in corrispondenza di 625nm otteniamo lo stesso tipo di risposta. Questo vuol dire che vedremmo entrambi gli stimoli allo stesso modo, ma sappiamo che a 450nm percepiamo l arancione, mentre a 625 percepiamo il viola. Il nostro sistema visivo, con l evoluzione ha risolto in parte il problema dell UNIVARIANZA, ma rimangono delle situazioni in cui questo problema si ripresenta, soprattutto in condizioni di VISIONE SCOTOPICA
I FOTORECETTORI & LA TRICROMIA I bastoncelli sono sensibili ai bassi livelli di illuminazione (visione scotopica), hanno lo stesso tipo di pigmento, LA RODOPSINA, dunque sono sensibili alle onde luminose tutti allo stesso modo, e quindi non permettono la visione dei colori. Esistono invece 3 tipi di coni contenenti pigmenti leggermente diversi, che danno ad ogni cono una sensibilità diversa, a seconda delle lunghezze d onda. CONI C per le lunghezze d onda Corte CONI M per le lunghezze d onda Medie CONI L per le lunghezze d onda Lunghe La cooperazione di questi 3 tipi di coni, permette la visione tricromatica.
E il cosiddetto miscuglio di luci: se ad una luce A aggiungo una luce B, a livello percettivo otterrò un terzo colore C. La somma dei tre colori primari ROSSO, VERDE, BLU, ci rende il colore BIANCO. COMBINAZIONE ADDITIVA
La combinazione sottrattiva parte dai risultati della combinazione additiva (CIANO, GIALLO E MAGENTA). Mescolando questi pigmenti, che assorbono le lunghezze d onda e ne riflettono altre. La quantità rimanente sarà l unica componente che ci permetterà di percepire i colori. COMBINAZIONE SOTTRATTIVA
LE COMPONENTI DEL COLORE La tinta: cioè l aspetto cromatico del colore stesso La Saturazione: cioè la purezza di un colore La Luminosità: cioè la distanza dal colore nero nello spazio dei colori.
TEORIA DELL OPPONENZA CROMATICA Teoria dell opponenza cromatica. Il modello dell opponenza dei colori ha preso vita dall intuizione di Hering (1834-1918) circa alcuni colori impossibili (un rosso verdognolo, o un blu ingiallito). La teoria dell opponenza cromatica suggerisce allora che la percezione dei colori sia basata su la risposta di tre meccanismi che operano sull opponenza di due colori: rosso-verde, blu - giallo (il terzo meccanismo bianco-nero è acromatico)
Alcune cellule del NUCLEO GENICOLATO LATERALE (NGL) del Talamo sono stimolate da cerchi di luce. Alcune di esse si eccitano quando si illumina il centro del campo recettivo, mentre si inibisce la parte periferica. Questo tipo di cellule è detto ad OPPONENZA CROMATICA, perché le fonti di informazione sul colore sono opposte tra di loro. Esempio di cellule ad OPPONENZA CROMATICA.
I COLORI NELLA CORTECCIA VISIVA Qual è la risposta alla domanda Vediamo gli stessi colori? In realtà non esiste solo una risposta a questa domanda, ma bensì 2. IPOTESI 1 (Sì) IPOTESI 2 (No)
Sì Se una persona vede due luci di colore identico, quindi due METAMERI, le altre persone presenti saranno generalmente d accordo con l osservatore, con una leggera differenza intorno alla lunghezza d onda del verde, dovuto a fattori come l età, che provoca l ingiallimento del cristallino.
No Circa l 8% della popolazione maschile e solo lo 0,05% di quella femminile soffre di forme di carenza della visione cromatica conosciute come DALTONISMO o CECITA AI COLORI. Il grande squilibrio tra uomini e donne risale a problemi genetici, i geni che codificano i fotopigmentisi trovano infatti nel cromosoma X. Poiché gli uomini possiedono una sola coppia di questo cromosoma, il problema visivo sarà molto più accentuato rispetto alle donne che possiedono due coppie di cromosomi X, quindi la coppia difettosa verrà sostituita da quella non affetta da questo problema.
I DIFETTI PIU COMUNI Protanopia (assenza del pigmento rosso) Deuteranopia (assenza del pigmento verde) Tritanopia (assenza del pigmento blu) Monocromia dei coni (presenza di un solo tipo di coni) Monocromia dei bastoncelli (totale assenza dei coni)
TEST DI ISHIHARA 8 o 3? 74 o 21?