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Internet News Maggio 2007 Selezione di informazioni economiche dai più importanti siti internet italiani 31 maggio 2007 Eventi e indicatori: http://www.comune.brescia.it/statistica Catalogo pubblicazioni Unità di Staff Statistica: http://www.comune.brescia.it/statistica Internet news: http://www.comune.brescia.it/statistica

Internet News è ottenuto mediante la consultazione di alcuni dei più importanti siti internet di informazione italiani, in particolare delle pagine di economia, o di istituti di ricerca pubblici e privati, ad accesso gratuito. La selezione degli articoli viene ottenuta tramite ricerca con parole chiave : inflazione, prezzi, commercio, consumatori, distribuzione commerciale, economia o in base alle valutazioni del selezionatore, dettate dalle rilevanze del momento. Questa pubblicazione viene realizzata nell ambito delle attività di documentazione per la Rilevazione ISTAT dei prezzi al consumo per il calcolo degli indici dei prezzi al consumo e ha lo scopo di fornire informazioni sullo scenario economico entro il quale i prezzi si formano. Principali fonti degli articoli: Agenzie di stampa e giornali quotidiani ADNkronos on line - Italy Global Nation http://www.adnkronos.it/ AFFARI ITALIANI Quotidiano on line http://canali.libero.it/affaritaliani/ AGI on line http://www.agi.it/ ANSA.it http://www.ansa.it/ Bresciaoggi http://www.bresciaoggi.it/ EuroNews http://www.euronews.net/ GOOGLE News Italia - Motore di ricerca di news http://news.google.it/ Il Brescia http://www.ilbrescia.com/ Il Corriere della sera http://www.corriere.it/ Il Giornale http://www.ilgiornale.it/ Il Giornale di Brescia http://www.giornaledibrescia.it/ Il Sole 24 ore http://www.ililsole24ore.com/ In Italia on line http://www.italiaonline.it/ Italiaoggi http://www.italiaoggi.it/ La Repubblica http://www.repubblica.it/ La Stampa Web http://www.lastampa.it/ QuiBrescia.it http://www.quibrescia.it/ RAI news 24 http://www.rainews24.it/ TG Fin http://www.tgfin.it/ Istituti di ricerca pubblici e privati, Associazioni di categoria AltroConsumo http://www.altroconsumo.it/ AGCM - Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato http://www.agcm.it/ CNCU - Consiglio Nazionale Consumatori e Utenti http://www.tuttoconsumatori.it/ Confartigianato Centro studi http://www.confartigianato.it/ Confcommercio Centro studi http://www.confcommercio.it/ Confindustria Centro studi http://www.confindustria.it/ INFOCOMMERCIO - News http://www.infocommercio.it ISAE Istituto di Studi e Analisi Economica http://www.isae.it/ ISMEA - Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare http://www.ismea.it/ ISTAT Istituto Nazionale di Statistica http://www.istat.it/ LAVOCE Info http://www.lavoce.info/ Movimento Consumatori http://www.movimentoconsumatori.it/ Internet News è a cura di Marco Palamenghi - Unità di staff Statistica - Comune di Brescia. Disclaimer - La selezione e i contenuti dei documenti riportati non rappresentano necessariamente il pensiero dell Amministrazione comunale, della Commissione comunale di controllo per la rilevazione dei prezzi al consumo o dei suoi membri. Documenti, dati e informazioni sono tratti da soggetti terzi e riflettono le loro opinioni personali. L Unità di staff Statistica del Comune di Brescia non effettua alcun controllo preventivo in relazione al contenuto, alla natura, alla veridicità e alla correttezza di materiali, dati e informazioni pubblicati, né delle opinioni che in essi vengono espresse. L'unico responsabile è il soggetto che ha fornito i documenti, i dati o le informazioni o che ha espresso le opinioni. In ogni caso l Unità di staff Statistica del Comune di Brescia farà in modo di adottare ogni misura ragionevolmente esigibile per evitare che siano pubblicate opinioni manifestamente diffamatorie ed offensive o chiaramente in contrasto con diritti di terzi. In considerazione del fatto che documenti, dati, informazioni e opinioni di cui sopra sono resi accessibili nelle forme sopra indicate, l Unità di staff Statistica del Comune di Brescia non può essere ritenuta responsabile, neppure a titolo di concorso, di eventuali illeciti che attraverso di essi vengano commessi, né comunque di errori, omissioni ed inesattezze in essi contenuti. Qualora il lettore riscontri errori, omissioni ed inesattezze nei documenti, dati o informazioni pubblicati, o nelle opinioni espresse, ovvero ritenga che tali documenti, dati, informazioni o opinioni violino i propri diritti, è pregato di rivolgersi l Unità di staff Statistica del Comune di Brescia per le necessarie rettifiche. Documento da Web ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile 2

Sommario Siti internet per approfondimenti:... 4 ---------------------------------------------------------------------------------------------... 4 ISMEA.it... 4 Indicatori e prezzi dei prodotti agricoli e della pesca sui mercati all origine... 4 MAPOSSERVA.it... 4 L'Osservatorio Prezzi del Ministero dello Sviluppo Economico... 4 ISTAT.it... 5 Prezzi: dati congiunturali... 5 AGENZIATERRITORIO.it... 6 Agenzia del Territorio Osservatorio del Mercato Immobiliare... 6 ---------------------------------------------------------------------------------------------... 6 ISTAT.it... 7 Indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali... 7 ISAE.it... 9 Commento ISAE ai dati ISTAT sulla stima preliminare del PIL... 9 ISTAT.it... 10 Indici dei prezzi al consumo... 10 INFOCOMMERCIO.it... 12 Normativa regionale: Lombardia, autorizzazioni sanitarie... 12 GIORNALEDIBRESCIA.it... 13 Stati generali, avanti con l istruzione... 13 GIORNALEDIBRESCIA.it... 14 Il caso «phone center» passa dal Tar alla Corte Costituzionale... 14 ISAE.it... 15 La fiducia dei consumatori recupera in maggio... 15 GIORNALEDIBRESCIA.it... 17 Flero, gnocchi di riso cinesi all Ogm... 17 Latte crudo, la Regione introduce limiti più severi per il commercio... 17 ISTAT.it... 18 Indice del valore delle vendite del commercio fisso al dettaglio... 18 ALTROCONSUMO.it... 21 Navigare costa piu' caro in Italia. Operatori appiattiti su Telecom... 21 GIORNALEDIBRESCIA.it... 22 «Latte cattivo», frode da 26 milioni di euro... 22 Dalle fatture false all «ombra» delle quote latte... 23 «Il latte è nero». Colpa del vino... 23 ISMEA.it... 24 Mercato debole per gli oli di oliva... 24 Mais nelle campagne italiane: in calo del 5% le semine 2007... 24 Semi oleosi, arretrano in Italia soia e girasole... 24 ISTAT.it... 25 Stima anticipata della dinamica di alcuni aggregati economici nelle grandi ripartizioni geografiche25 ISAE.it... 27 A maggio la fiducia dei commercianti italiani si mantiene stabile... 27 INFOCOMMERCIO.it... 28 La bolla immobiliare ricerca il commerciale... 28 TGFin... 29 Ocse: Italia, giù l'inflazione... 29 ALTROCONSUMO.it... 29 Se accuse provate gli utenti dovranno essere risarciti... 29 ISTAT.it... 30 Indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali... 30 Documento da Web ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile 3

Siti internet per approfondimenti: --------------------------------------------------------------------------------------------- ISMEA.it Indicatori e prezzi dei prodotti agricoli e della pesca sui mercati all origine Sin dal 1965 l Ismea ha istituito, in accordo con il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, la rete di rilevazione dei prezzi all origine, con l obiettivo di monitorare il mercato dei prodotti agricoli e della pesca sui mercati all origine nazionali. Tendenze Mensili Andamento medio mensile Tendenze Settimanali Andamento medio settimanale Ultime Quotazioni - Rilevazioni degli ultimi 7 giorni Indice Prezzi - Dal 1977 i prezzi rilevati sono utilizzati per l elaborazione dell indice dei prezzi all origine dei più importanti prodotti agricoli, che rappresenta uno dei principali compiti istituzionali dell Istituto. L attività di rilevazione dei prezzi ed elaborazione dell indice è compresa nel Piano Statistico Nazionale. Sono riportati gli indici dei prezzi per filiera con il grado di dettaglio della categoria e del prodotto. Indice Costi - L indice elaborato dall Ismea si differenzia dall indice dei prezzi dei prodotti acquistati dagli agricoltori elaborato dall Istat, poiché l Ismea si pone nell ottica dell azienda agricola e considera tutte le spese che l azienda sostiene per ottnere prodotti agricoli, compreso il costo del lavoro dipendente. Sono riportati gli indici dei prezzi dei mezzi correnti alla produzione per categoria di spesa e per filiera con il grado di dettaglio del totale agricoltura e della varietà. Import Export - Sono riportati le medie dei prezzi per il commercio con l'estero per filiera con il grado di dettaglio dell'aggregato di prodotto e del prodotto. Settori di analisi: Generale Ortaggi Oli e olive mensa Cereali e coltivazioni industriali Fiori e piante Animali e carni Frutta Vini Lattiero caseari www.ismea.it MAPOSSERVA.it L'Osservatorio Prezzi del Ministero dello Sviluppo Economico L'Osservatorio Prezzi è un nuovo servizio di informazione, trasparenza e orientamento ai consumatori realizzato dal Ministero dello Sviluppo Economico (MISE), Direzione generale Armonizzazione del Mercato e Tutela dei Consumatori in collaborazione con le Amministrazioni dello Stato, centrali e periferiche, con l'istat, l'unioncamere, le le Associazioni dei Consumatori, le parti sociali e con l'ipi. L'iniziativa rappresenta un punto di riferimento, sia per i consumatori, sia per gli operatori economici, per documentarsi sull'andamento dei prezzi dei beni e dei servizi di largo consumo sulla loro variabilità e sulle dinamiche inflazionistiche. Come funziona l'osservatorio nazionale prezzi: È stato individuato un paniere composto da beni e servizi, che rispecchia le voci di spesa più comuni delle famiglie italiane. Di questi vengono periodicamente rilevati i prezzi e le tariffe assicurando - quanto a numero di osservazioni, struttura merceologica del paniere, copertura territoriale - un sufficiente grado di rappresentatività. Per ciascun prodotto vengono rilevati i prezzi medi, minimi e massimi tenendo conto delle diverse fasce di consumo e delle diverse aree territoriali e quale elemento principale dell'"informazione al consumatore", ne vengono comunicati i livelli sull'intero territorio nazionale. Le fonti dell'osservatorio nazionale Prezzi ISTAT ACNIELSEN EUROSTAT INFOMERCATI - ISMEA www.maposserva.it/ Documento da Web ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile 4

ISTAT.it Prezzi: dati congiunturali Prezzi al consumo - -Indici dei prezzi al consumo (NIC, FOI) - -Indici dei prezzi al consumo armonizzati per i Paesi U.E. - Italia - -Indici armonizzati dei prezzi al consumo per i paesi U.E. - indici generali per paese Prezzi alla produzione - -Indici dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali - -Indici del costo di costruzione di un fabbricato residenziale - -Indici dei costi di costruzione di un tronco stradale - Trimestrale - -Indici dei costi di costruzione di un capannone industriale - Trimestrale Le statistiche dei prezzi sono rivolte a produrre indicatori idonei ad esprimere la dinamica temporale media dei prezzi praticati nelle diverse operazioni di mercato e nelle diverse fasi della commercializzazione dei prodotti mercificati. Strumento metodologico fondamentale di tale sistema sono i numeri indici, che esprimono le variazioni nel tempo dei prezzi di un campione di prodotti riferito ad un determinato periodo scelto come base. Allo stato attuale il sistema degli indici dei prezzi risulta così articolato: 1. Indici relativi alla fase della produzione, che misurano l'andamento dei prezzi dei prodotti nel primo stadio della loro commercializzazione sul mercato interno. Gli indici di questo gruppo riguardano solo i beni e si dividono in: - - indici dei prezzi della produzione agricola, a loro volta distinti in indici dei prodotti e dei servizi acquistati dagli agricoltori ed indici dei prezzi alla produzione dei prodotti venduti dagli agricoltori; - - indici dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali - - indici del costo di costruzione di alcuni manufatti dell edilizia (fabbricato residenziale, capannone industriale e tronco stradale. 2. Indici dei prezzi al consumo, che si riferiscono alla fase di scambio in cui l'acquirente e' un consumatore finale; gli indici elaborati sono: - - indice dei prezzi al consumo per l intera collettività; - - indice armonizzato dei prezzi al consumo per i Paesi della Unione Europea - - indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati. www.istat.it/prezzi/dati_congiunturali/ Documento da Web ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile 5

AGENZIATERRITORIO.it Agenzia del Territorio Osservatorio del Mercato Immobiliare Osservatorio del mercato immobiliare Il Decreto legislativo del 30 luglio 1999, n. 300, stabilisce (comma 3, articolo 64) che L Agenzia del Territorio gestisce l Osservatorio del Mercato Immobiliare (OMI). L Osservatorio ha il duplice obiettivo di concorrere alla trasparenza del mercato immobiliare e di fornire elementi informativi alle attività dell Agenzia del Territorio nel campo dei processi estimali. Ciò avviene, da un lato, mediante la gestione di una banca dati delle quotazioni immobiliari, che fornisce una rilevazione indipendente, sull intero territorio nazionale, delle quotazioni dei valori immobiliari e delle locazioni, dall altro, valorizzando a fini statistici e di conoscenza del mercato immobiliare le banche dati disponibili nell amministrazione e, più in generale, assicurando la realizzazione di analisi e studi.. La Direzione Centrale Osservatorio del Mercato Immobiliare è strutturata come segue: - Ufficio Analisi e Studi - Area Osservatorio Valori di Mercato o Ufficio Metodologie dell'osservatorio o Ufficio Gestione Banca Dati L attività di rilevazione ed elaborazione dei dati sul territorio nazionale ai fini della determinazione delle quotazioni immobiliari è svolta dagli Uffici Provinciali del Territorio. Presso ciascun ufficio operano dei tecnici rilevatori del mercato immobiliare, che svolgono attività diretta secondo Piani Operativi di Rilevazione i cui obiettivi sono stabiliti all inizio di ogni anno. L attività degli Uffici Provinciali si avvale anche della rete costituita dai rapporti di collaborazione siglati dall Agenzia con alcune importanti associazioni ed ordini professionali al fine di garantire, in modo stabile e trasparente, fonti informative necessarie a svolgere le indagini di mercato, nonché la partecipazione degli operatori tecnici e di mercato al Comitato consultivo misto. L Agenzia del Territorio ha ritenuto importante costruire un rapporto di collaborazione, su base strutturale, stabile e visibile, in particolare con le associazioni degli intermediari immobiliari. Collaborazione che prevede un attività operativa sinergica, per l ampliamento dei flussi informativi, per il miglioramento e lo sviluppo della rilevazione attraverso la cooperazione: - nella ricerca degli elementi tecnico economici contenuti in apposite schede di rilevazione; - nella fornitura delle indicazioni dell andamento del mercato immobiliare. Allo stato attuale tali rapporti sono stati siglati con le seguenti strutture ed organizzazioni: - FIAIP - Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali - FIMAA - Federazione Italiana Mediatori Agenti d Affari - CNI - Consiglio Nazionale degli Ingegneri - AICI - Associazione Italiana Consulenti Immobiliari Sono inoltre stati siglati accordi di collaborazione finalizzati allo studio e alla conoscenza del mercato immobiliare, con alcuni istituti di area scientifica, istituti universitari e enti pubblici: - Nomisma - Fondazione Istituto Guglielmo Tagliacarne - Tecnoborsa - Cresme - Istat - Econpubblica - Università Bocconi - Agenzia delle Entrate www.agenziaterritorio.it/servizi/osservatorioimmobiliare/index.htm --------------------------------------------------------------------------------------------- Documento da Web ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile 6

ISTAT.it 30 aprile 2007 Indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali Marzo 2007 L Istituto nazionale di statistica comunica che, sulla base degli elementi finora disponibili, nel mese di marzo 2007 l indice generale dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali venduti sul mercato interno con base 2000=100 è risultato pari a 119,4, con un aumento dello 0,4 per cento rispetto al mese precedente e un aumento del 3,8 per cento rispetto al mese di marzo 2006. L indice calcolato al netto dell energia ha registrato una variazione congiunturale pari a più 0,3 per cento, mentre quella tendenziale è stata pari a più 4,0 per cento. La variazione della media dell indice generale negli ultimi dodici mesi rispetto a quella dei dodici mesi precedenti è risultata pari a più 5,4 per cento. La variazione della media dell indice generale del primo trimestre del 2007 rispetto a quella del primo trimestre del 2006 è stata pari a più 3,9 per cento. Analisi per raggruppamento principale di industrie In termini congiunturali, i prezzi dei beni di consumo hanno registrato una diminuzione dello 0,1 per cento, i prezzi dei beni strumentali e dei beni intermedi un aumento, rispettivamente, dello 0,3 e dello 0,4 per cento e quelli dell energia un aumento dell 1,2 per cento. Rispetto al mese di marzo 2006, si registrano le seguenti variazioni: più 1,8 per cento per i beni di consumo (più 2,6 per cento per i beni di consumo durevoli e più 1,7 per cento per i beni di consumo non durevoli), più 2,3 per cento per i beni strumentali, più 6,4 per cento per i beni intermedi e più 3,4 per cento per l energia. Nel primo trimestre del 2007, l incremento più elevato rispetto allo stesso periodo del 2006 è stato registrato dal raggruppamento dei beni intermedi (più 6,7 per cento). Documento da Web ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile 7

Analisi per settore di attività economica L aumento congiunturale più rilevante è stato registrato nel settore dei prodotti petroliferi raffinati (più 3,9 per cento). Incrementi congiunturali significativi sono stati inoltre riscontrati nei settori dei metalli e prodotti in metallo (più 0,9 per cento determinato dal rialzo dei prezzi che ha interessato sia il comparto metallurgico che quello dei prodotti in metallo), della carta e prodotti di carta, stampa ed editoria (più 0,4 per cento) e delle macchine ed apparecchi meccanici (più 0,3 per cento). Diminuzioni congiunturali sono state registrate nei settori dell energia elettrica, gas e acqua (meno 0,5 per cento, determinato principalmente dalla diminuzione del prezzo del gas naturale distribuito), dei prodotti alimentari, bevande e tabacco (meno 0,2 per cento, determinato principalmente dalla diminuzione del prezzo della carne e prodotti a base di carne), dei prodotti delle miniere e delle cave (meno 1,0 per cento) e dei prodotti chimici e fibre sintetiche ed artificiali (meno 0,1 per cento). Rispetto al mese di marzo 2006, gli aumenti più rilevanti sono stati registrati nei settori dell energia elettrica, gas e acqua (più 11,0 per cento), dei metalli e prodotti in metallo (più 10,3 per cento), del legno e prodotti in legno (esclusi i mobili) (più 5,8 per cento) e degli altri manufatti (compresi i mobili) (più 5,1 per cento). Variazioni tendenziali in diminuzione si registrano nei settori dei prodotti petroliferi raffinati (meno 4,5 per cento) e dei prodotti delle miniere e delle cave (meno 0,7 per cento). Nel primo trimestre 2007, gli incrementi più elevati rispetto allo stesso periodo del 2006, sono stati registrati nei settori dell energia elettrica, gas e acqua (più 11,8 per cento), dei metalli e prodotti in metallo (più 10,7 per cento) e del legno e prodotti in legno (esclusi i mobili) (più 5,9 per cento). Documento da Web ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile 8

ISAE.it 15 Maggio 2007 Commento ISAE ai dati ISTAT sulla stima preliminare del PIL (I trimestre 2007) Si modera, secondo le attese, l attività economica nel primo trimestre, rimanendo, comunque, su un sentiero positivo; la frenata ha risentito della battuta d arresto del settore industriale e di un probabile indebolimento delle componenti interne ed esterne della domanda L ISAE stima un accelerazione dell evoluzione del PIL nel secondo trimestre, grazie al recupero della produzione manifatturiera previsto per i mesi primaverili Nell insieme queste tendenze e il quadro moderatamente favorevole prospettato dagli indicatori anticipatori potrebbero condurre, nella media del 2007, a una crescita del PIL più robusta di uno-due decimi di punto rispetto a quella (1,8%) stimata dall ISAE alla fine del mese di marzo Secondo le valutazioni preliminari diffuse oggi dall'istat, il prodotto interno lordo italiano (PIL) nel primo trimestre dell anno ha registrato un aumento sui tre mesi precedenti pari allo 0,2%. La dinamica è risultata, secondo le attese, in frenata rispetto al ritmo molto robusto dell ultimo trimestre 2006, risentendo del passo indietro sperimentato, tra gennaio e marzo, dall industria. L evoluzione del PIL si è mantenuta comunque su un sentiero positivo, grazie alla compensazione fornita dagli altri settori produttivi. Dal lato della domanda, l attenuazione dell attività economica a inizio d anno dovrebbe avere riflesso una pausa negli andamenti tanto della domanda interna, quanto di quella estera. Con il dato del primo trimestre, la crescita acquisita per il 2007, quella cioè che si otterrebbe se il livello del PIL rimanesse invariato per il resto dell anno sui livelli dei primi tre mesi, sarebbe pari all 1,4%. L ISAE stima un evoluzione del PIL favorevole nel secondo trimestre del 2007, con una accelerazione della dinamica rispetto al periodo gennaio-marzo. Il recupero della produzione industriale previsto per i mesi primaverili (secondo la stima ISAE, l attività manifatturiera aumenterebbe dello 0,6% rispetto al primo trimestre, nei dati destagionalizzati e corretti per i giorni lavorati) sosterrebbe l andamento complessivo dell economia. Nella direzione del mantenimento di un intonazione positiva, ma comunque più moderata rispetto alle dinamiche dell ultima parte del 2006, si muove anche l indicatore anticipatore dell attività economica elaborato dall ISAE, in rialzo contenuto nelle valutazioni riferite a gennaio-marzo. Nell insieme, queste tendenze potrebbero condurre a una crescita del PIL nella media del 2007 marginalmente più robusta, per uno-due decimi di punto, di quella (1,8%) avanzata dall ISAE a fine marzo. Documento da Web ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile 9

ISTAT.it 16 Maggio 2007 Indici dei prezzi al consumo Aprile 2007 Le rilevazioni correnti sui prezzi al consumo svolte dall Istituto nazionale di statistica danno luogo ad un sistema di indici costituito da: -indice nazionale dei prezzi al consumo per l intera collettività (NIC); -indice nazionale dei prezzi al consumo per famiglie di operai e impiegati (FOI); -indice dei prezzi al consumo armonizzato per i paesi dell Ue (IPCA). Ai sensi della legge 5.2.1992, n. 81, i due indici nazionali, espressi entrambi in base 1995=100, sono calcolati anche al netto dei consumi dei tabacchi. Nel mese di aprile 2007 l indice nazionale dei prezzi al consumo per l intera collettività comprensivo dei tabacchi è stato pari a 131,4, registrando una variazione di più 0,2 per cento rispetto al mese di marzo e una variazione di più 1,5 per cento rispetto allo stesso mese dell anno precedente; al netto dei tabacchi l indice nazionale dei prezzi al consumo per l intera collettività, pari a 130,9, ha presentato nel mese di aprile 2007 una variazione congiunturale di più 0,2 e una variazione tendenziale di più 1,5 per cento. L indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, comprensivo dei tabacchi, nel mese di aprile 2007 è stato pari a 130,2, con una variazione di più 0,2 per cento rispetto a marzo e una variazione di più 1,5 per cento rispetto ad aprile 2006; le corrispondenti variazioni registrate dall indice calcolato al netto dei tabacchi sono state, rispettivamente, più 0,2 e più 1,4 per cento, mentre il livello dell indice è stato pari a 129,2. L indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA), che a partire dagli indici relativi a gennaio 2006 viene diffuso in base 2005=100, nel mese di aprile è stato pari a 104,1 registrando una variazione di più 0,6 per cento sul piano congiunturale e una variazione di più 1,8 per cento in termini tendenziali. L IPCA viene inviato mensilmente all Eurostat secondo un calendario prefissato. Tale indice, relativo al mese di aprile 2007, verrà diffuso da Eurostat in data odierna, contestualmente a quelli degli altri paesi della Ue. Indice nazionale dei prezzi al consumo per l intera collettività (NIC) Nel mese di aprile gli aumenti congiunturali più significativi sono stati rilevati per i capitoli Servizi ricettivi e di ristorazione (più 0,8 per cento), Prodotti alimentari e bevande analcoliche (più 0,4 per cento) e Trasporti, Comunicazioni e Altri beni e servizi (più 0,3 per cento per tutti e tre); variazioni nulle si sono verificate nei capitoli Servizi sanitari e spese per la salute e Istruzione; variazioni negative si sono registrate nei capitoli Ricreazione, spettacoli e cultura (meno 0,4 per cento) e Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (meno 0,2 per cento). Gli incrementi tendenziali più elevati si sono registrati nei capitoli Bevande alcoliche e tabacchi (più 4,4 per cento), Prodotti alimentari e bevande analcoliche (più 2,7 per cento) e Servizi ricettivi e di ristorazione (più 2,5 per cento); variazioni tendenziali negative si sono verificate nei capitoli Comunicazioni (meno 10,0 per cento) e Servizi sanitari e spese per la salute (meno 0,7 per cento). Documento da Web ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile 10

Indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) Gli aumenti congiunturali più significativi si sono verificati nei capitoli Servizi ricettivi e di ristorazione (più 0,6 per cento), Prodotti alimentari e bevande analcoliche, Trasporti, Comunicazioni e Altri beni e servizi (più 0,4 per cento per tutti e quattro); variazioni nulle si sono verificate nei capitoli Servizi sanitari e spese per la salute e Istruzione; variazioni negative si sono registrate nei capitoli Ricreazione, spettacoli e cultura (meno 0,3 per cento) e Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (meno 0,1 per cento). Gli incrementi tendenziali più elevati si sono registrati nei capitoli Bevande alcoliche e tabacchi (più 4,7 per cento), Prodotti alimentari e bevande analcoliche (più 2,7 per cento) e Servizi ricettivi e di ristorazione e Altri beni e servizi (più 2,5 per cento per entrambi); variazioni tendenziali negative si sono registrate nei capitoli Comunicazioni (meno 10,3 per cento) e Servizi sanitari e spese per la salute (meno 0,5 per cento). Documento da Web ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile 11

Indice armonizzato dei prezzi al consumo per i paesi dell Unione europea (IPCA) (comprensivo delle riduzioni temporanee di prezzo) Italia Gli aumenti congiunturali più significativi si sono verificati nei capitoli Abbigliamento e calzature (più 4,2 per cento), Servizi ricettivi e di ristorazione (più 0,9 per cento), Prodotti alimentari e bevande analcoliche e Altri beni e servizi (più 0,4 per cento per entrambi); una variazione nulla si è registrata nel capitolo Istruzione; variazioni congiunturali negative si sono verificate nei capitoli Ricreazione, spettacoli e cultura (meno 0,4 per cento) e Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (meno 0,2 per cento). Gli incrementi tendenziali più elevati si sono registrati nei capitoli Bevande alcoliche e tabacchi (più 4,5 per cento), Servizi sanitari e spese per la salute (più 3,8 per cento) e Prodotti alimentari e bevande analcoliche (più 2,8 per cento); una variazione tendenziale negativa si è verificata nel capitolo Comunicazioni (meno 9,9 per cento). INFOCOMMERCIO.it Normativa regionale: Lombardia, autorizzazioni sanitarie (17/05/2007) Aboliti in Lombardia il libretto sanitario e le autorizzazioni sanitarie per l esercizio di imprese alimentari. Con legge n. 8, del 2 aprile 2007, la Regione, al fine di semplificare gli adempimenti connessi alla tutela della salute, mediante la disciplina di un sistema integrato di prevenzione e controllo basato sull appropriatezza e sull evidenza scientifica, sull efficacia e sulla semplificazione dell azione amministrativa e sulla razionalizzazione del sistema sanitario regionale, ha abolito, fra gli altri, oltre al libretto di idoneità sanitaria di cui all articolo 4, comma 4, della legge regionale 4 agosto 2003, n. 12 (Norme relative a certificazioni in materia di igiene e sanità pubblica), il certificato medico di non contagiosità richiesto agli alimentaristi dopo l assenza per malattia oltre i cinque giorni, il certificato di idoneità fisica per l assunzione di apprendisti, il certificato di idoneità fisica alla qualifica di responsabile tecnico all esercizio dell attivita` di autoriparazione, l obbligo di vidimazione del registro degli infortuni di cui al decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale 12 settembre 1958. La legge ha poi soppresso le autorizzazioni sanitarie di cui all articolo 2 della legge 30 aprile 1962, n. 283 (Modifica degli articoli 242, 243, 247, 250 e 262 del testo unico delle leggi sanitarie approvato con regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265: Disciplina igienica della produzione della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande) ed agli articoli 25, 26 e 44 del decreto del Presidente della Repubblica 26 marzo 1980, n. 327 (Regolamento di esecuzione della legge 30 aprile 1962, n. 283, e successive modificazioni, in materia di disciplina igienica della produzione e della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande). L autorizzazione sanitaria di cui alla legge n. 283, in realtà, doveva già intendersi sostituita da una semplice DIA sulla base del Regolamento CE n. 852/04, come specificato dalle Linee Guida della Conferenza permanente Stato-Regioni del 9 febbraio 2006. Documento da Web ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile 12

GIORNALEDIBRESCIA.it INTERNET NEWS 16-5-2007 Procede a ritmo serrato l azione bandiera finalizzata all innalzamento del livello formativo e coordinata dall Università Cattolica Stati generali, avanti con l istruzione Presentati i primi dati, continua la ricerca sull abbandono scolastico I ventenni bresciani diplomati sono il 65% del totale: una percentuale inferiore di quasi tre punti rispetto a quella lombarda e addirittura di 11 rispetto all italiana. Per non parlare della lontananza dall obiettivo fissato nel 2000 a Lisbona dal Consiglio europeo, secondo il quale entro il 2010 almeno l 85% dei ventiduenni dovrà aver completato l istruzione secondaria superiore. Parte da qui - da questo e da altri dati già disponibili a livello locale e nazionale, ma rielaborati dal Laboratorio di ricerca e intervento sociale dell Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia - quell ulteriore ricerca che è la fase centrale dell azione affidata al coordinamento della Cattolica dalla Conferenza degli Stati generali dell economia e della società bresciane al fine di innalzare i livelli di istruzione superiore e universitaria. L azione - diretta dai professori Ruggero Eugeni e Mario Taccolini - procede secondo il «progetto di fattibilità» che indica anche i tempi di ogni fase. Così, nei giorni scorsi si è svolto il previsto workshop, con la presentazione dei primi dati raccolti e il confronto tra studiosi del fenomeno dell abbandono scolastico e operatori della scuola, amministratori ed esperti in comunicazione. Tra gli altri, hanno partecipato gli assessori alla Pubblica istruzione di Provincia e Comune, Giampaolo Mantelli e Carla Bisleri, e il dirigente dell Ufficio scolastico provinciale, Giuseppe Colosio. Si è trattato del primo momento di riflessione e definizione degli obiettivi e degli strumenti nell ambito della cosiddetta «azione bandiera 1» individuata dagli Stati generali, che coinvolge anche l Università degli studi di Brescia, la Regione Lombardia, la Provincia, il Comune, la Camera di commercio, l Usp e il Centro formativo professionale «Giuseppe Zanardelli». Se il primo - e più eclatante - dato portato sul tavolo del laboratorio è quello relativo al tasso di diploma in provincia di Brescia, altri elementi vanno ovviamente presi in considerazione per avere un quadro il più possibile completo della situazione. Tanto per cominciare, la ricognizione dei ricercatori dell Università di via Trieste ha evidenziato come nelle scuole superiori bresciane siano pochi gli studenti che interrompono gli studi durante l anno scolastico. Le interruzioni formalizzate, finalizzate all inserimento in un altra scuola, sono infatti il 2,3%: una percentuale in linea con quella nazionale del 2,2%. Invece quelle non formalizzate, che tendenzialmente portano all abbandono vero e proprio, sono lo 0,7%, meno della metà di quelle nazionali (1,5%). Insomma: gli indici di adesione dello studente al percorso formativo durante l anno scolastico sono positivi. Durante l estate, però, può consumarsi la rottura con la scuola, soprattutto se lo studente è reduce da un insuccesso che lo induce a pensare alla possibilità di entrare nel mondo del lavoro. Anche su questo punto i dati parlano chiaro: la scuola bresciana è legittimamente selettiva, con il 12,5% di studenti non ammessi alla classe successiva a quella frequentata o non diplomati né licenziati alla fine del ciclo di studi, mentre la percentuale nazionale è dell 11,4%; ma la provincia di Brescia ha un tasso di ripetenza locale soltanto del 6,5% (contro il 6,9% italiano). Ed è proprio in questa «forbice» - ossia nella differenza tra il 12,5% dei «fermati» e il 6,5% di chi, tra questi, decide di andare avanti nonostante il risultato negativo - che avviene la fuoriuscita dal mondo della scuola. Un fenomeno che tuttavia nel nostro territorio sembra essere monitorabile più che altrove e comunque riassorbito nel lavoro e nella formazione professionale. Un dato è particolarmente significativo al riguardo: le imprese bresciane richiedono soltanto il diploma di scuola media inferiore al 39,5% dei nuovi assunti, contro il 30,2% lombardo. D altro canto, il contesto si sta muovendo proprio per rispondere all esigenza delle imprese di disporre di manodopera non necessariamente qualificata ma dotata di forti specializzazioni. Lo strumento è il potenziamento dell offerta di formazione professionale per i giovani che escono dalle scuole medie inferiori e intendono inserirsi rapidamente nel mondo del lavoro. Negli ultimi quattro anni il numero degli iscritti ai diversi corsi è aumentato in modo deciso: la ricerca in corso darà conto anche di questo. Ma scopo del- l «azione bandiera 1» è anche mettere in rete le diverse esperienze e valutarne l efficacia, nella convinzione che la frammentarietà delle diverse offerte formative è un ostacolo per l innalzamento del livello formativo. Ora l indagine continuerà con interviste a studenti e famiglie, rappresentanti del mondo imprenditoriale e scolastico, dell orientamento al lavoro e del collocamento. Seguirà la mappatura delle strutture e delle iniziative esistenti. E tutti i risultati saranno presentati in un convegno internazionale, occasione per confrontarsi con esperienze europee in situazioni vicine a quelle del territorio bresciano. Ma non sarà un lavoro esclusivamente teorico: la terza fase dell azione consisterà in una campagna di comunicazione rivolta alla società civile e alla classe politica e imprenditoriale bresciana. Obiettivo: persuadere i vari soggetti a incentivare la prosecuzione degli studi da parte dei giovani bresciani. Ben oltre il tempo della stessa azione. (s.) Documento da Web ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile 13

GIORNALEDIBRESCIA.it 18-5-2007 GIUSTIZIA & SOCIETÀ AL GIUDIZIO DI LEGITTIMITÀ UNA DELLE VERTENZE PIÙ CONTROVERSE E DIBATTUTE Il caso «phone center» passa dal Tar alla Corte Costituzionale Il «caso» phone center finisce a Roma. Mercoledì il Tar ha trasmesso alla Consulta gli atti dei 9 ricorsi contro la chiusura ordinata dal Comune. Nel frattempo, i siti telefonici restano aperti almeno fino a sentenza. Tutto confermato. Come aveva anticipato il dispositivo del Tar di Brescia pubblicato lo scorso 8 marzo, sarà la Corte costituzionale a pronunciarsi sulla legittimità ed efficacia della legge regionale 3 marzo 2006 numero 6, che obbliga i Comuni a «cancellare» i phone center non in regola con la nuova disciplina. Lo ribadisce, e compiutamente motiva, l ordinanza di 21 pagine firmata dal giudice relatore Mauro Pedron e controfirmata dal presidente Gianluca Morri, della prima sezione del tribunale amministrativo di via Malta, depositata mercoledì pomeriggio. Sentenza rinviata, dunque, per i nove ricorsi presentati da altrettanti gestori di phone center attivi nel centro cittadino contro la chiusura intimata da Palazzo Loggia col supporto delle deliberazioni adottate dall Asl in tema di igiene pubblica. Confermata, perciò, anche la sospensione dell ordine di chiusura dei siti telefonici, prevalentemente gestiti da cittadini extracomunitari, come lo stesso Tar aveva decretato in via cautelare, preannunciando l intervento della Consulta. I tre giudici amministrativi (oltre ai già citati Morri e Pedron, anche Stefano Mielli) hanno infatti dichiarato non manifestamente infondata l eccezione di legittimità della legge regionale in relazione agli articoli 3, 41, 97 e 117 della Costituzione, come affermato dai difensori dei ricorrenti. Su questo punto il Tar chiede ora il pronunciamento dei giudici delle leggi. Che in particolare dovranno dire se siano stati violati i principi di parità dei diritti dei cittadini di fronte alla legge (articolo 3) e di libertà dell iniziativa privata (articolo 41); se la Regione Lombardia abbia esorbitato dalla sua competenza legislativa (articolo 117), attribuendosi una giurisdizione propria dello Stato, esclusiva nella materia dei servizi di comunicazione elettronica (i phone center non appartengono al settore commercio, precisa il Tar); se infine la pubblica amministrazione abbia proceduto con equilibro, ragionevolezza e imparzialità considerato che l obbligo di adeguamento intimato agli interessati «non prevede graduazioni che consentano la prosecuzione dell attività in loco sulla base di un autorizzazione in deroga, ma lascia la sola alternativa tra la cessazione dell attività e la rilocalizzazione (articolo 97)». Censure al carattere sostanzialmente retroattivo della legge, alla mancanza di proroghe per eventualmente adeguare i phone center alla più recente normativa, alle prescrizioni urbanistiche e igienico-sanitarie, fanno da corollario alle pregiudiziali questioni di costituzionalità. Gli atti del procedimento sono stati quindi trasmessi alla Consulta affinché decida in modo esauriente e risolutivo. La sentenza forse entro l estate. È molto attesa. Potrà mettere la parola fine alle accese polemiche che hanno investito gli schieramenti politici, le istituzioni e coinvolto l opinione pubblica, non solo a Brescia. (esseci) Documento da Web ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile 14

ISAE.it 22 Maggio 2007 La fiducia dei consumatori recupera in maggio L indice destagionalizzato cresce da 107,9 a 109,5 recuperando parte della flessione di aprile. L indice grezzo passa da 107,8 a 110,9; quello depurato anche dai fattori erratici da 109,6 a 109,1 Il recupero è diffuso a tutti i principali indicatori che compongono la fiducia, ed è particolarmente intenso per le valutazioni sul risparmio, con le valutazioni sulla sua convenienza presente che segnano un massimo storico L indice riferito alla sola situazione personale degli intervistati aumenta da 112,5 a 116,9 e quello relativo alla situazione corrente passa da 114,3 a 116,6 massimo dal giugno 2002; l indice relativo alle attese aumenta da 100,6 a 101,7 mentre quello relativo al quadro economico generale scende lievemente da 97,5 a 96,1 I consumatori confermano una ripresa della dinamica inflazionistica corrente e soprattutto di quella futura Il recupero a livello nazionale è tuttavia sintesi di andamenti differenziati sul territorio: la fiducia risulta in miglioramento nel Nord (passando rispettivamente da 109,3 a 110,8 e da 110,7 a 111,9 nel Nord Ovest e nel Nord Est) e soprattutto nel Mezzogiorno, dove aumenta da 105,5 a 108,8; scende invece lievemente nel Centro (da 109,6 a 109,2) La fiducia dei consumatori italiani Secondo l inchiesta condotta dall ISAE su un campione di 2000 intervistati tra i giorni 1 e 15 del mese, la fiducia dei consumatori recupera a maggio parte della brusca flessione registrata il mese precedente, passando a 109,5 (da 107,9). L indice grezzo sale a 110,9 (da 107,8) attestandosi sui valori di inizio d anno, mentre quello depurato anche dai fattori erratici che risente maggiormente dei passati andamenti della serie storica - accusa una ulteriore moderata flessione a 109,1 da 109,6. Migliorano nettamente le valutazioni sulla situazione personale, che si confermano comunque su livelli inferiori a quelli medi del primo trimestre, con il relativo indicatore che guadagna oltre quattro punti, posizionandosi a 116,9 da 112,5 di aprile. Migliorano anche il clima corrente che - passando da 114,3 a 116,6 - si posiziona sui massimi dal giugno del 2002 e quello futuro (da 100,6 a 101,7). Peggiorano per contro le opinioni sul quadro economico generale il cui indicatore scende da 97,5 a 96,1 in prossimità del valore di inizio d anno. Relativamente all andamento dell inflazione, i consumatori confermano giudizi di un accelerazione della dinamica Documento da Web ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile 15

inflazionistica corrente e soprattutto manifestano attese di una nuova accelerazione di prezzi per i prossimi 12 mesi. Il recupero della fiducia a livello nazionale è tuttavia sintesi di andamenti differenziati sul territorio: l indice risulta in miglioramento nel Nord (passando rispettivamente da 109,3 a 110,8 e da 110,7 a 111,9 nel Nord Ovest e nel Nord Est) e soprattutto nel Mezzogiorno, dove aumenta da 105,5 a 108,8. Peggiora invece lievemente nel Centro (da 109,6 a 109,2). Quadro economico generale Riguardo alla situazione economica del paese, nonostante i giudizi siano a maggio in lieve recupero rispetto ad aprile, si accentua il pessimismo circa le attese. In particolare, il saldo dei giudizi sulla situazione corrente recupera da -71 a -68, mentre quello sulle attese si deteriora da -25 a -29, minimo dal gennaio del 2006. Peggiorano anche le valutazioni sul mercato del lavoro, con il saldo relativo alle attese di incremento della disoccupazione che aumenta, infatti, da 34 a 37, valutazione più sfavorevole dallo scorso ottobre. Dal lato dei prezzi, il saldo relativo ai giudizi sugli incrementi registrati negli ultimi 12 mesi aumenta da 51 a 53, in prossimità dei valori di inizio d anno: anche se diminuiscono dal 18 al 16 per cento quanti reputano i prezzi molto aumentati, diminuiscono proporzionalmente in misura maggiore quanti li ritengono stabili (dal 22 al 18%) e aumentano dal 39 al 41% quanti li giudicano abbastanza aumentati rispetto ai 12 mesi precedenti. Si manifestano inoltre marcati timori di accelerazione della dinamica inflazionistica per i prossimi 12 mesi, con il relativo saldo che passa da -14 a 2, tornando per la prima volta positivo dall agosto dello scorso anno. In particolare, nonostante si riduca dal 6 al 4 per cento la quota di coloro che si attendono un forte aumento, diminuisce anche marcatamente quella di quanti si attendono una stabilizzazione (dal 45 al 33%), mentre si amplia la percentuale di coloro che prevedono un aumento di uguale o minore entità (rispettivamente dal 23 al 31% e dal 17 al 22%). Situazione personale I giudizi e le previsioni sulla situazione personale degli intervistati segnano, invece, un netto miglioramento rispetto allo scorso mese, particolarmente dovuto alle opinioni sul risparmio. Le valutazioni sulle future possibilità di effettuare risparmi recuperano, infatti, quasi completamente la fortissima flessione di aprile, passando a -64 da -83 (il saldo era pari a -57 in marzo). I consumatori inoltre esprimono giudizi marcatamente favorevoli riguardo alla convenienza presente del risparmio, con il saldo che aumenta da 125 a 138, massimo storico dell indagine. Le valutazioni circa il bilancio familiare rimangono stabili ed orientate alla prudenza (il saldo è pari ad 1 come in aprile); recuperano tuttavia moderatamente sia i giudizi sulla situazione economica della propria famiglia (da -44 a -40) sia le attese personali per i prossimi dodici mesi (da -14 a -13). I consumatori si mantengono tuttavia pessimisti circa la convenienza attuale all acquisto di beni durevoli, con il saldo che si posiziona a -93 (era -92 in aprile), né mostrano segnali di disponibilità riguardo alle intenzioni future d acquisto, con il saldo ponderato grezzo che diminuisce da -4 a - 5. La fiducia dei consumatori su base territoriale La ripresa della fiducia dei consumatori registrata a livello nazionale è la sintesi di andamenti differenziati sul territorio: l indice risulta in miglioramento nel Nord e nel Mezzogiorno mentre è in lieve calo nel Centro. A migliorare sono soprattutto i giudizi e le previsioni sulla situazione economica personale e le opinioni sul quadro corrente mentre segnali contrastanti provengono dalle valutazioni sul quadro economico generale e da quelle sul quadro futuro. Nord Ovest: la fiducia recupera nel Nord Ovest passando da 109,3 a 110,8 riportandosi sui livelli dello scorso settembre. L aumento dell indice è dovuto soprattutto al deciso miglioramento delle valutazioni sul quadro economico personale, su quello corrente e su quello futuro. Le opinioni sul quadro economico generale, pur essendo ottimiste, registrano un incremento più contenuto. Nord Est: anche in questa ripartizione l indice della fiducia torna a migliorare: l indicatore sale passando da 110,7 a 111,9 riportandosi, anche in questo caso, sui livelli dello scorso settembre; il recupero della fiducia è dovuto ad un ottimismo diffuso delle opinioni sulla situazione economica personale e ad un recupero di fiducia su quadro corrente. Invece, risultano improntate al pessimismo sia le valutazioni sulla situazione economica generale sia quelle sul quadro futuro. Centro: nel Centro la fiducia scende per il secondo mese consecutivo, passando da 109,6 a 109,2 e rimanendo ancora sui livelli medi dello scorso agosto; il peggioramento dell indicatore è correlato ad un deterioramento massiccio delle valutazioni sul quadro economico generale e di quelle sul quadro futuro; invece sono improntate all ottimismo le opinioni sul quadro personale e su quello corrente. Mezzogiorno: il Mezzogiorno è la ripartizione in cui l indicatore della fiducia registra l incremento più marcato: l indice sale da 105,5 a 108,8 portandosi sui livelli di giugno 2006. In questo caso il miglioramento dell indice è essenzialmente dovuto ad un diffuso ottimismo delle opinioni sul quadro economico personale e su quello corrente, mentre è più contenuto il recupero delle valutazioni sul quadro economico generale e su quello futuro. 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GIORNALEDIBRESCIA.it 22-5-2007 SEQUESTRATI DAL NAS, NOTA DI GREENPEACE Flero, gnocchi di riso cinesi all Ogm FLERO - Gnocchi cinesi a base di riso transgenico illegali. I carabinieri del Nas di Brescia, al comando del luogotenente Giuseppe Scaletta, ne hanno sequestrate 11.180 confezioni di circa 40 chilogrammi ciascuna nel deposito in uso ad un azienda di import-export gestita da cinesi, a Flero. L intervento dei militari, che dipendono dal Ministero della Salute, risale ai primi giorni di maggio. Le analisi svolte all Istituto zooprofilattico sperimentale (Izs) di Roma, dove sono stati inviati campioni del prodotto, hanno confermato che i generi alimentari in questione contengono un Ogm risultato illegale in Italia. Tutto è stato dunque posto sotto sequestro. Secondo l associazione ambientalista Greenpeace, che ha diffuso ieri la notizia del sequestro successivamente confermata da fonti investigative, «il prodotto contenuto nelle confezioni è risultato positivo alla presenza di riso transgenico illegale Bt63». Per la stessa associazione, «la scoperta di riso Ogm illegale in prodotti di provenienza cinese venduti in Italia evidenzia un grave problema di contaminazione dai contorni incerti». «Si tratta di riso transgenico illegale - prosegue la nota di Greenpeace - mai approvato da nessuna autorità al mondo. Probabilmente è solo la punta dell iceberg, dato che potrebbero essere contaminati prodotti contenenti riso di ogni genere, dagli alimenti per bambini allo yogurt». «Sono notizie molto preoccupanti - avverte Federica Ferrario, responsabile della Campagna Ogm di Greenpeace -. Per questo, da tempo, abbiamo scritto ai ministri competenti perchè in Italia ed in Europa vengano adottate immediatamente tutte le misure necessarie - controlli, ritiri immediati, un sistema di monitoraggio per i Paesi ad alto rischio di contaminazione - per bloccare questa contaminazione». «Per tutelare i consumatori - conclude Ferrario - è necessario rendere immediatamente pubbliche tutte le informazioni sui prodotti sequestrati: marca, tipo di prodotto, azienda importatrice». Secondo Greenpeace, «il riso Ogm illegale è stato modificato per essere resistente agli insetti e contiene una proteina, la Cry1Ac, che ha già prodotto reazioni allergiche nei topi». Greenpeace chiede inoltre al Governo italiano di adottare misure immediate per proteggere i consumatori, fornendo tutte le informazioni necessarie per evitare i prodotti contaminati e prevenendo futuri ingressi di riso illegale in Italia. 27-5-2007 NUOVE NORMATIVE Latte crudo, la Regione introduce limiti più severi per il commercio MILANO - L Assessorato alla sanità della Regione Lombardia ha emanato una circolare con cui si regolamenta la commercializzazione del latte crudo vaccino. Questo tipo di latte, non avendo subito alcun trattamento termico, è particolarmente deperibile, deve essere conservato al fresco (circa 4 gradi) e deve essere consumato nel più breve tempo possibile, meglio se entro le 24 ore dalla produzione. La vendita di latte crudo ha ripreso piede con l installazione di distributori automatici posti sia in allevamento che al di fuori e alimentati direttamente dai produttori. La circolare regionale introduce limiti più severi per la commercializzazione del latte crudo, spiega le tecniche per il controllo delle macchine erogatrici, indica i provvedimenti da adottare nel caso di superamento dei limiti igienico-sanitari e obbliga ad alcune note informative per i consumatori. Il limite di accettabilità dei germi a 30 gradi non deve superare il contenuto di 50.000 per millilitro e le cellule somatiche devono essere inferiori alle 300.000 per millilitro. Le sostanze inibenti non devono superare i limiti del regolamento Cee n. 2377/90. Documento da Web ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile 17

ISTAT.it 23 maggio 2007 Indice del valore delle vendite del commercio fisso al dettaglio Marzo 2007 L Istituto nazionale di statistica comunica che nel mese di marzo 2007 l'indice generale del valore delle vendite del commercio fisso al dettaglio, con base 2000=100, è risultato pari a 104,8 con un aumento del 2,6 per cento rispetto allo stesso mese dell anno precedente. La crescita tendenziale relativa al totale delle vendite è la sintesi di risultati positivi che hanno riguardato sia le vendite di prodotti alimentari (più 3,6 per cento) sia quelle di prodotti non alimentari (più 2,0 per cento). Per una migliore interpretazione degli indicatori qui presentati occorre considerare che essi si riferiscono al valore corrente delle vendite e incorporano, quindi, la dinamica sia delle quantità sia dei prezzi. A marzo 2007 l indice destagionalizzato del valore del totale delle vendite al dettaglio, pari a 109,6, ha registrato un incremento dello 0,5 per cento rispetto al precedente mese di febbraio. Il valore delle vendite di prodotti alimentari, il cui indice destagionalizzato è risultato pari a 117,1, ha registrato una variazione dello 0,8 per cento rispetto al mese precedente; il valore delle vendite di prodotti non alimentari, il cui indice destagionalizzato è risultato pari a 104,8, è aumentato in termini congiunturali dello 0,3 per cento. Analisi secondo la forma distributiva L aumento tendenziale pari a 2,6 per cento del valore del totale delle vendite è la risultante di variazioni positive sia delle vendite della grande distribuzione (più 3,5 per cento), sia di quelle delle imprese operanti su piccole superfici (più 2,0 per cento). La dinamica delle vendite della grande distribuzione è risultata più favorevole rispetto a quella delle vendite delle imprese operanti su piccole superfici sia per i prodotti alimentari (più 3,6 rispetto a più 3,3 per cento) sia per i prodotti non alimentari (più 2,9 rispetto a più 1,8 per cento). Nel primo trimestre del 2007 il valore del totale delle vendite ha registrato un aumento tendenziale dell 1,0 per cento per le vendite sia della grande distribuzione sia delle imprese operanti su piccole superfici. Anche le vendite di prodotti alimentari e quelle di prodotti non alimentari hanno segnato, nel confronto tendenziale relativo ai primi tre mesi dell anno, una crescita dell 1,0 per cento. Nel mese di marzo 2007 tutte le forme di vendita della grande distribuzione hanno registrato variazioni tendenziali positive (Tabella 3). Gli incrementi più elevati hanno riguardato gli hard discount (più 6,7 per cento), i supermercati (più 3,4 per cento) e gli ipermercati (più 3,2 per cento). Nel periodo gennaio-marzo 2007 tutte le tipologie della grande distribuzione hanno segnato, rispetto allo stesso periodo dell anno precedente, un aumento del valore delle vendite, ad eccezione degli ipermercati che hanno subito una flessione dello 0,7 per cento. Gli hard discount hanno registrato l incremento di maggiore entità (più 4,1 per cento), seguiti dagli altri specializzati (più 3,4 per cento). Documento da Web ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile 18

Analisi secondo la dimensione delle imprese Con riferimento alla dimensione delle imprese (Tabella 4), nel mese di febbraio 2007 il valore delle vendite ha registrato aumenti tendenziali del 2,5 per cento nelle piccole imprese, 1,1 per cento nelle medie imprese e 3,3 per cento nelle grandi imprese. Nel primo trimestre del 2007 il valore delle vendite ha segnato, rispetto allo stesso periodo del 2006, variazioni positive dello 0,8 per cento nelle piccole imprese e nelle medie imprese e dell 1,3 per cento nelle grandi imprese. Documento da Web ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile 19

Analisi secondo la tipologia merceologica dei prodotti non alimentari Con riferimento al valore delle vendite di prodotti non alimentari, nel mese di marzo 2007 (Tabella 5) si sono registrati incrementi nella totalità dei gruppi di prodotti. Gli aumenti più elevati hanno riguardato i gruppi di calzature, articoli in cuoio e da viaggio (più 3,8 per cento), abbigliamento e pellicceria (più 3,4 per cento) e utensileria per la casa e ferramenta (più 3,3 per cento). Nei primi tre mesi del 2007 gli incrementi tendenziali più consistenti hanno riguardato i gruppi calzature, articoli in cuoio e da viaggio (più 2,4 per cento) e utensileria per la casa e ferramenta (più 2,3 per cento), mentre l unica variazione negativa ha riguardato il gruppo altri prodotti (meno 0,4 per cento). Giorni di apertura dichiarati dalle imprese commerciali Nel mese di marzo 2007 le imprese al dettaglio hanno dichiarato un numero medio di giorni di apertura pari a 26,4. Gli esercizi della grande distribuzione sono rimasti aperti, in media, per 27,1 giorni e le imprese operanti su piccole superfici per 26,0 giorni. Rispetto a marzo 2006 il numero medio dei giorni di apertura è rimasto invariato per le imprese della grande distribuzione ed è diminuito di 0,1 giorni per le imprese operanti su piccole superfici. Documento da Web ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile 20