VARIANTI E RARITA DEI SESINI DI FERDINANDO DI BORBONE PER PARMA

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IL SESINO DI PARMA CONIATO DA FERDINANDO DI BORBONE DAL 1781 AL 1798 E UNA MONETA COMUNISSIMA E ALL APPARENZA BANALE E SEMPRE UGUALE MA, A BEN GUARDARE, SI SCOPRONO TANTE VARIETA E RARITA. ECCOLE ORA INDIVI- DUATE ED ILLUSTRATE PER LA PRIMA VOLTA. VARIANTI E RARITA DEI SESINI DI FERDINANDO DI BORBONE PER PARMA di Lorenzo Bellesia La moneta più comune nella cospicua monetazione parmigiana di Ferdinando di Borbone è sicuramente quella dal valore nominale più basso, il sesino. Se ne conoscono molte date diverse ma non sono state evidenziate particolari varianti nel CNI né, nella letteratura successiva, particolari rarità. Questo articolo, basandosi in particolare sopra una collezione privata formata nel corso di molti anni, vuole esaminare le varianti di questa moneta individuando quali siano effettivamente le rarità dei singoli millesimi. 1781 1781 Riporta il Lopez 1 che, volendosi reintrodurre una zecca nel Ducato di Parma ma non disponendo ancora delle attrezzature necessarie, si fecero coniare alcune prove di doppie, ducati e sesini presso la zecca di Venezia. Delle doppie e dei ducati nulla si sa, mentre dei sesini se ne coniarono appena tre esemplari uno dei quali, citato nel CNI, è conservato nella collezione reale e dovrebbe essere quello della collezione Gnecchi (lotto 3921) dove infatti fu descritto come probe des sesino 1781 risultando aggiudicato al commerciante Ortensio Vitalini per 24 lire. Un altro esemplare, qui illustrato, è conservato al Museo Nazionale di Parma. Fig. A. Impronte in piombo del sesino 1781. 1 M. Lopez, Aggiunte alla zecca e moneta parmigiana del padre Ireneo Affò, in Periodico di Numismatica e Sfragistica per la storia d Italia, 1871, fasc. V, pp. 187-188. D/ FERD I D G H I PA PLA ET VAS DUX R/ (rosetta) // SESINO // DI // PARMA // I78I Scritta in quattro righe CNI 4 Parma, Museo Archeologico Nazionale (g 1,15 - h 6) Di questo tipo esistono presso il Museo Archeologico Nazionale di Parma le impronte su lamine di piombo (fig. A). 14

1783 Il Lopez riporta che nel 1783 furono battuti ben 839.256 esemplari del sesino ma tale quantità è in evidente contrasto con la grande rarità del millesimo per cui è molto probabile che la maggior parte della produzione sia avvenuta con data 1784 che infatti risulta abbondantissima. Il CNI descrive tre varianti con millesimo 1783 ma è probabile che quelle ai numeri 8 e 9, riprese dai disegni dell Affò, siano semplici approssimazioni. Il numero 7 descrive invece un esemplare della collezione reale la cui leggenda del diritto terminerebbe con P V DVX che non si è rintracciato. Curiosamente il CNI indica queste monete in mistura e non in rame come in realtà sono. I pochissimi esemplari rintracciati hanno tutti l orientamento ad h 12. 1783/Ba A R/ SESINO // DI // PARMA // I783 CNI 7 Non si è rintracciato alcun esemplare di questa variante descritta dal CNI basandosi su di un pezzo della collezione reale. 1783/Bb a b B D/ FERD I D G H I PA PLA ET V DUX R/ (stella) // SESINO // DI // PARMA // I783 CNI manca a) Parma, Museo Archeologico Nazionale (g 1,24 - h 12) b) Collezione privata (g 1,02 - h 12) C D/ FERD I D G H I PA PLA ET VA DUX R/ (stella) // SESINO // DI // PARMA // I783 CNI 8 Parma, Museo Archeologico Nazionale (g 0,91 - h 12) 1783/C Il CNI mal descrive dall Affò questa varietà scrivendo DVX al posto di DUX. 15

1784 Il millesimo 1784 è sicuramente quello più comune di tutta la serie ed il CNI elenca ben 8 varianti. Si trova sia con orientamento dei coni ad h 6 che ad h 12 e con numerose varianti di conio nella leggenda e nella forma della corona al diritto. 1784/A A D/ FERD I D G H I PA PLA ET V DVX CNI 45 Collezione privata (g 0,86 - h 12) La prima produzione dovrebbe essere quella con leggenda identica a quella del 1783 cioè FERD I D G H I PA PLA ET V DVX. Il conio si distingue per lo stemma particolarmente piccolo. 1784/B B D/ FERD I D G H I PA PLA ET V DVX CNI 45 Collezione privata (g 1,00 - h 6) Questo esemplare presenta la stessa leggenda del sesino precedente ma lo stemma è molto più grande ed è quello che sarà adottato per gran parte della produzione successiva. 1784/C C D/ FERD I D G H I PA PLA ET VA DVX CNI 44 Collezione privata (g 1,26 - h 12) Questo varietà presenta la leggenda identica alla precedente con l eccezione di VA al posto di V. Identica è la forma dello stemma. 16

D D/ FERD I H I ET D G PAR PLA VAS DVX CNI 46 Collezione privata (g 0,91 - h 6) 1784/D In questa varietà la leggenda del diritto è caratterizzata dalla congiunzione ET tra H I e D G, congiunzione che poi manca tra PLA e VAS. Lo stemma è ancora di forma grande con bordo sottile. E D/ FERD I H I D G PAR PLAC VAS DVX CNI 48 Collezione privata (g 1,24 - h 6) 1784/E Nella leggenda del diritto manca la congiunzione ET sia all inizio che alla fine, mancanza che si noterà in tutta la produzione successiva. Il CNI descrive un solo esemplare, appartenente al Museo di Milano, che dopo VAS avrebbe due punti invece che uno solo. F D/ FERD I H I D G PAR PLAC VAST DVX CNI 49 Collezione privata (g 1,25 - h 6) 1784/F Rispetto alla variante precedente, si legge VAST al posto di VAS. Tutti gli esemplari rintracciati di questa varietà presentano l orientamento del conio ad h 6. 17

a b 1784/Ga 1784/Gb G D/ FERD I H I D G PAR PLAC VA DVX CNI 47 a) Collezione privata (g 1,05 - h 6) b) Collezione privata (g 1,27 - h 12) Questa varietà si caratterizza per la forma ancora più abbreviata VA al posto di VAST o VA ma soprattutto per la diversa forma dello stemma e per il suo profilo molto più spesso. Di questa varietà si possono trovare esemplari con entrambi gli orientamenti. I due esemplari illustrati infatti vengono dalla stessa coppia di coni ma hanno orientamento diverso. Credo siano inesistenti le varianti 50 e 51 indicate dal CNI. La 50 è ripresa da un disegno del Benaven probabilmente impreciso mentre la 51 si distinguerebbe per avere all inizio della leggenda il nome FER al posto del consueto FERD. Il CNI menziona due esemplari delle collezioni Tribolati e Zoppola ma, non essendosene mai visti, è probabile si tratti semplicemente dell omissione della D nella trascrizione della leggenda. 1785 Il sesino del 1785 è di estrema rarità avendo rintracciato soltanto quello citato dal CNI della collezione reale e quello illustrato del Museo Archeologico Nazionale di Parma. La leggenda è comunque quella molto abbreviata che si era già riscontrata nel 1783 ed in parte della produzione del 1784. 1785 R/ SESINO // DI // PARMA // I785 CNI 62 Parma, Museo Archeologico Nazionale (g 1,22 - h 12) 18

1786 Con questo millesimo il CNI presenta due diverse leggende che però devono essere associate a due diverse forme dello stemma che il CNI stesso non ha notato. 1786/Aa a b A R/ SESINO // DI // PARMA // J786 CNI 80 a) Collezione privata (g 1,12 - h 12) b) Collezione privata (g 1,05 - h 6) La maggioranza degli esemplari datati 1786 presenta la stessa leggenda segnalata per l anno precedente. Con questa leggenda si segnalano però entrambi gli orientamenti di conio e forme più o meno grandi della corona come negli esemplari illustrati. Al rovescio il numero 1 del millesimo comincia ad essere formato con una J, fatto non segnalato dal CNI e che sarà una costante per tutta la produzione successiva. 1786/Ab B D/ FERD I H I D G PAR PLAC VA DVX R/ SESINO // DI // PARMA // I786 CNI 79 Collezione privata (g 1,06 - h 12) Sebbene non segnalata nel CNI, la leggenda diversa dovrebbe essere associata a questa forma di stemma del tutto inusitata e che non troverà più riscontro nella successiva produzione. Nel millesimo l 1 è ancora formato con una I. E varietà di grande rarità. 1786/B 19

1787 Per il 1787 si trova soltanto la consueta leggenda corta del diritto mentre al rovescio si nota sempre la lettera J per formare il millesimo. I due esemplari rintracciati presentano l orientamento ad h 6. 1787 R/ SESINO // DI // PARMA // J787 CNI 88 Collezione privata (g 1,32 - h 6) 1788 Continua la presenza della solita leggenda del diritto e la presenza della J nel millesimo per la prima volta segnalata anche dal CNI. Tutti gli esemplari rintracciati presentano l orientamento ad h 6. E millesimo molto comune. 1788 R/ SESINO // DI // PARMA // J788 CNI 91 Collezione privata (g 1,18 - h 6) 1790 Mentre il 1789 manca, la produzione sembra tornare molto abbondante nel 1790 perché gli esemplari con questo millesimo sono comuni. Non ci sono però novità né nella leggenda né nello stemma o nella forma del millesimo. Si possono trovare però esemplari con entrambi gli orientamenti del conio. 1790 R/ SESINO // DI // PARMA // J790 CNI 108 Collezione privata (g 1,05 - h 6) 20

1791 Nessuna novità anche per questo millesimo che risulta molto comune. Tutti gli esemplari rintracciati presentano l orientamento ad h 6 e questo orientamento sarà costante per tutta la produzione seguente. 1791 R/ SESINO // DI // PARMA // J79J CNI 115 Collezione privata (g 1,14 - h 6) Ancora nessuna novità. 1792 1792 R/ SESINO // DI // PARMA // J792 CNI 126 Collezione privata (g 1,36 - h 6) 1793 L intera produzione della zecca parmigiana a partire dal 1793 comincia ad essere contraddistinta dalle lettere D G 2. Anche il sesino non sfugge a questa regola così troviamo le due lettere ai fianchi dello stemma al diritto, stemma che diventa più stretto. La leggenda viene quindi abbreviata terminando in D e non più in DVX. Lo stemma può essere a punta oppure quasi quadrato. 1793/A A D/ FERD I H I D G PAR P V D, nel campo, ai lati, D G R/ SESINO // DI // PARMA // J793 CNI 134 Collezione privata (g 1,02 - h 6) 2 Per G. Crocicchio, G. Fusconi, Zecche e monete a Piacenza dall età romana al XIX secolo, Piacenza 2008, p. 491, queste lettere sono semplicemente le iniziali dei Dei Gratia. 21

1793/B B D/ FERD I H I D G PAR P V D, nel campo, ai lati, D G R/ SESINO // DI // PARMA // J793 CNI 134 Collezione privata (g 1,32 - h 6) Mentre la varietà precedente aveva lo stemma a punta, in questa lo stemma ha forma quadrata con gli angoli smussati. Il CNI al numero 135 descrive un esemplare della collezione Zoppola con le lettere finali P V D non inframmezzate da punti, varietà che probabilmente è dovuta ad un conio con i punti poco incisi sul conio. 1795 Il millesimo 1794 non dovrebbe essere stato coniato. Per il 1795 invece si utilizzò la medesima leggenda abbreviata del 1793 mentre lo stemma presenta la sola forma a punta. 1795 D/ FERD I H I D G PAR P V D, nel campo, ai lati, D G R/ SESINO // DI // PARMA // J795 CNI 146 Collezione privata (g 1,25 - h 6) 1796 Fig. B. Sesino datato 1796 conservato presso il Museo Archeologico Nazionale di Parma (g 1,00 - h 6). Lo stile molto rozzo e la mancanza delle usuali lettere D G al diritto lo fanno ritenere un falso d epoca. Con questo millesimo il CNI descrive al numero 156 un esemplare della collezione Zoppola dalla strana leggenda del diritto tanto che nella descrizione si è aggiunto che le leggende rozze lo fanno ritenere una contraffazione levantina. Perché nel Levante, e non magari in qualche oscura bottega del Ducato stesso, avessero dovuto contraffare proprio i sesini di Parma non è dato sapere, tuttavia, non essendosi rintracciati altri esemplari, è da ritenersi che non ne furono coniati con questo millesimo. Presso il Museo Archeologico Nazionale di Parma ho rintracciato comunque un esemplare con questo millesimo il cui stile piuttosto rozzo permette di concludere che si tratti di un falso d epoca (fig. B). Stupisce, tra l altro, la mancanza delle lettere D G ai lati dello stemma mentre queste lettere sono presenti sia sugli esemplari precedenti che successivi il 1796. 22

1797 Al numero 162 il CNI descrive il sesino con data 1797 del Museo di Milano sopra illustrato che si distingue in particolare per la mancanza delle lettere D G ai lati dello stemma, caratteristica incongruente con tutto il resto della produzione sia precedente che successiva. Inoltre le leggende e la forma dello stemma sono piuttosto rozze come nel sesino datato 1796 già presentato e con il quale condivide il conio del diritto. E quindi da ritenersi anch esso un falso d epoca. A fianco illustriamo un altro esemplare proveniente dalla stessa coppia di coni dell esemplare del Museo di Milano (fig. C). Come già indicato per il 1796, si ritiene che non esistano sesini autentici con millesimo 1797. 1798 L ultimo millesimo battuto fu il 1798. Presenta la consueta leggenda del diritto con le lettere D G ai lati. A D/ FERD I H I D G PAR P V D, nel campo, ai lati, D G R/ SESINO // DI // PARMA // J798 CNI 164 Collezione privata (g 1,15 - h 6) Fig. C. Sesino datato 1797 che condivide il conio del diritto con l esemplare di cui alla figura B datato 1796 (g 0,58 - h 6). Questo esemplare ha un peso sensibilmente inferiore alla media, fatto che contribuisce a ritenerlo un falso d epoca. L esemplare del Museo di Milano illustrato a fianco pesa 1,51 grammi, addirittura quasi tre volte questo. Si possono trovare varietà con le lettere D G piccole, come in questo esemplare, oppure grandi, come nel successivo. 1798/A B D/ FERD I H I D G PAR P V D, nel campo, ai lati, D G R/ SESINO // DI // PARMA // J798 CNI 164 Collezione privata (g 0,70 - h 6) 1798/B 23

PROSPETTO DEI GRADI DI RARITA DEI SESINI DI FERDINANDO DI BORBONE PER PARMA Millesimo Caratteristiche* Rarità* 1781 Di estrema rarità 1783 Rarissimo 1784 Stemma con bordo spesso Molto raro 1784 Altre varietà Comune 1785 Di estrema rarità 1786 Stemma solito Comune 1786 Stemma quadrato Rarissimo 1787 Rarissimo 1788 Comune 1790 Comune 1791 Comune 1792 Comune 1793 Stemma a punta Comune 1793 Stemma quadrato Raro 1795 Comune 1796 Non esiste originale*** 1797 Non esiste originale*** 1798 Lettere DG grandi Raro 1798 Lettere DG piccole Rarissimo * Se non specificato, non vi sono sostanziali differenza in fatto di rarità fra le varianti sopra elencate per ciascun millesimo. **Ho indicato il grado di rarità dei sesini basandomi sulla mia esperienza di collezionista e su quella di alcuni amici grandi conoscitori della monetazione parmense. Purtroppo, poiché questo genere di moneta è troppo modesta dal punto di vista commerciale, non ci sono riferimenti per quanto riguarda i passaggi in cataloghi d asta o nei listini di vendita. E inoltre da considerare che sono comunque rarissimi tutti i sesini di ottima conservazione. Dal punto di vista squisitamente commerciale, a parte il solo millesimo 1781, riconosciuto come prova ma da ritenersi introvabile, non credo che il valore di mercato anche di un millesimo qui indicato come rarissimo possa superare i 100/150 euro. *** Come visto, i pochissimi esemplari noti sono falsi d epoca da ritenersi comunque molto interessanti e rarissimi. 24