Le elezioni regionali e le prospettive del centrodestra italiano

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Transcript:

Le elezioni regionali e le prospettive del centrodestra italiano

Esiste ancora un bacino elettorale di centrodestra abbastanza ampio? Tab. 1 Percentuale dei voti ottenuta dalle diverse aree politiche alle elezioni regionali 2015, aggregato 7 regioni. Blocchi tradizionali % Area di governo e opposizioni % Blocco di centrosinistra 39.5 Governo 41.2 (PD, SEL, minori e civiche) (PD, UdC, NCD, civiche) Blocco di centrodestra 41.5 Destra 37.6 (LN, FI, FdI, NCD, minori e civiche) (LN, FI, FdI, minori e civiche) Movimento 5 Stelle 15.7 Movimento 5 Stelle 15.7 Altri 3.3 Sinistra radicale 4.2 (SEL e altri sinistra) Altri 1.3 Totale 100 Totale 100 Come possiamo notare osservando la Tabella 1, in queste elezioni regionali, considerando i voti raccolti dalle diverse aree politiche nel totale aggregato delle sette regioni al voto, il centrodestra ha ottenuto complessivamente un buon risultato. Ragionando in termini di blocchi tradizionali, il centrodestra, comprendente Lega Nord, Forza Italia, Fratelli d Italia- Alleanza Nazionale, Nuovo Centrodestra, nonché le liste civiche e i partiti minori a sostegno dei candidati Presidente del centrodestra, ha ricevuto il 41,5% dei voti, superando il blocco di centrosinistra (comprendente PD, SEL e gli altri partiti minori e liste civiche a sostegno dei candidati PD o degli altri candidati di sinistra) di due punti percentuali. Teniamo conto del fatto che alle regionali 2010, nel quadro di una competizione quasi perfettamente bipolare, la distanza tra i due blocchi era di circa 10 punti, con il blocco di centrodestra che totalizzava il 54,4% e quello di centrosinistra al 44,3%.

Considerando invece il consenso ricevuto dall area di governo e dalle diverse opposizioni, la Destra raggiunge il 37,6%, rimanendo distaccata di circa 3,5 punti dall area di governo, che comprende, oltre al PD e liste civiche a sostegno dei candidati PD, anche l Udc e il NCD. Il Movimento 5 Stelle si ferma al 15,7% mentre la sinistra radicale riceve il 4,2%. Questi dati mostrano che, a differenza di quanto ci si sarebbe potuti attendere dopo il voto alle europee, non si è verificato un riallineamento dell elettorato verso il centrosinistra e in particolare verso il PD di Renzi. L Italia non è diventata un paese di sinistra. Esiste ancora un 37-41% degli italiani che vota per liste del centrodestra. Il centrodestra unito è più competitivo? Tab. 2 Distacchi tra i candidati di centrodestra e il principale candidato avversario nelle diverse ipotesi coalizionali Opzione coalizionale Distacchi dal principale candidato avversario Centrodestra unito Liguria +6,6 Umbria -3,5 Campania -2,8 Lega e Forza Italia uniti ma c'è un secondo candidato Cand. Lega e FI Altro cand. CD Veneto +27,4-10,8 Puglia -32,7-28,9 Lega e Forza Italia divisi Cand. Lega Cand. FI Toscana -28,0-38,9 Marche -22,1-26,9

La Tabella 2 mostra i risultati della competizione maggioritaria in termini di distacchi (in punti percentuali) tra i candidati di centrodestra e il principale avversario nelle diverse opzioni coalizionali. Il centrodestra, infatti, in queste elezioni regionali non ha seguito una strategia unitaria, presentandosi con tre diverse formule coalizionali: tutto unito (Liguria, Umbria, Campania); con Lega e Forza Italia unite ma con la presenza di un secondo candidato di area (Veneto, Puglia); completamente diviso, con Lega e Forza Italia a sostegno di due candidati diversi (Toscana, Marche). I risultati mostrano chiaramente che il centrodestra, quando si presenta unito, è competitivo: vince in Liguria con quasi 7 punti di vantaggio, perde di circa 3 punti sia in Umbria che in Campania. Viceversa, quando si presenta diviso, la situazione peggiora: con l eccezione del Veneto, in cui Zaia ha ottenuto una larghissima vittoria nonostante la presenza di Tosi, in Puglia, Toscana (dove era addirittura presente un terzo candidato, sostenuto dal NCD, che ha ottenuto appena l 1,3% dei voti) e Marche i distacchi dal candidato Presidente del centrosinistra sono abissali (tra i 22 e i 39 punti percentuali).

L unione fa aumentare i voti o li fa diminuire? Tab. 3 Percentuale dei voti e distacchi complessivi tra la somma dei candidati di centrodestra e il principale candidato avversario e confronto con il 2010 Opzione coalizionale % di voti e distacco dal principale avversario Regionali 2015 Regionali 2010 Centrodestra unito % voti cand. Distacco % voti cand. Distacco Liguria 34,4 +6,6 47,9 +4,3 Umbria 39,3-3,5 37,7-19,5 Campania 38,4-2,8 54,3 +11,2 Lega e Forza Italia uniti ma c'è un secondo candidato Somma voti cand. Distacco % voti cand. Distacco Veneto 61,9 +32,2 60,2 +31,1 Puglia 32,7-14,4 42,3-6,4 Lega e Forza Italia divisi Somma voti cand. Distacco % voti cand. Distacco Toscana 30,4-17,6 34,4 +25,3 Marche 33,2-7,9 39,7-13,5 Cosa sarebbe successo se il centrodestra si fosse presentato unito nelle regioni in cui ha presentato più di un candidato Presidente? Ovviamente non è possibile rispondere a questa domanda. E però possibile sommare le percentuali dei voti raccolti dai diversi candidati del centrodestra e misurare il distacco dal principale avversario nelle diverse regioni, confrontando poi questi dati con quelli delle regionali 2010, in cui il centrodestra si presentò sempre unito. Osservando la Tabella 3, possiamo notare che, in Puglia, Toscana e Marche la divisione del centrodestra non ha pagato, dal momento che la somma delle percentuali dei

diversi candidati dà comunque un totale di voti nettamente al di sotto di quello ottenuto dal blocco conservatore nel 2010. Per quanto riguarda invece i distacchi dai candidati di centrosinistra, in Toscana e Marche (ma non in Puglia) il distacco dal centrosinistra sarebbe diminuito rispetto al 2010 se ci fosse stato un solo candidato di centrodestra. Nelle tre regioni in cui il centrodestra si è presentato unito, invece, si nota una riduzione dei distacchi dai rivali di centrosinistra rispetto al 2010 in Liguria e Umbria, viceversa un aumento del distacco in Campania. C è però da considerare il fatto che, rispetto al 2010, il sistema partitico italiano è molto cambiato, e soprattutto l emersione del M5S ha ridimensionato i voti raccolti dai due schieramenti principali, riducendo al contempo anche la quota di voti necessaria per conquistare la vittoria in ciascuna regione. Possiamo dunque concludere affermando che l unione del centrodestra aiuta in termini di competitività ma le divisioni non sembrano essere stata un fattore decisivo per spiegare le differenze con il 2010.

Centrodestra unito o diviso: cambiano le perdite verso l astensione e gli altri partiti? Tab. 4 Flussi elettorali tra le politiche 2013 e le regionali 2015 in alcune città Opzione coalizionale Centrodestra unito Destinazioni 2015 degli elettori di centrodestra del 2013 verso PD verso M5s verso astensione La Spezia 1 1 66 Perugia 1 0 28 Napoli 0 2 49 Lega e Forza Italia uniti ma c'è un secondo candidato Padova 2 0 38 Verona 1 0 39 Foggia 3 0 60 Lega e Forza Italia divisi Firenze 1 1 54 Livorno 1 6 57 Prato 2 0 51 La Tabella 4, infine, riporta i risultati delle stime dei flussi elettorali tra le elezioni politiche 2013 e le regionali 2015 effettuate con metodo Goodman in alcune grandi città. Nelle diverse celle è stata riportata la percentuale di elettori che si è spostata, tra il 2013 e il 2015, da uno dei partiti di centrodestra verso PD, M5S o l astensione. Come si può facilmente notare, le diverse opzioni coalizionali in cui il centrodestra si presenta non sembrano giocare alcun ruolo. In tutti e tre i casi non esistono flussi significativi verso il PD né verso il M5S (con la parziale eccezione di Livorno), mentre ovunque la quota ceduta al non voto è molto rilevante e oscilla tra i 28 punti

di Perugia e i 66 di La Spezia. Ci si sarebbe potuti attendere che, laddove il centrodestra si presenta diviso e con meno chances di vittoria, la quota di elettori moderati che diserta le urne sia più alta rispetto ai contesti in cui il centrodestra è unito e competitivo. Le stime di flusso però smentiscono questa ipotesi.

Quali sono le sovrapponibilità tra gli elettorati potenziali dei diversi partiti? Fig. 1 Sovrapponibilità degli elettorati partitici Indagine febbraio 2013 Alt o PTV (>5) per: Pd 38.9% M5s 32.3% Pdl 23.2% Sc 16.5% Ln 12.7% Udc 9.6% Al momento delle elezioni politiche del febbraio 2013 il muro di Arcore era ancora in piedi: l elettorato potenziale del Pd infatti non aveva praticamente alcuna sovrapposizione con quelli di PdL o Lega Nord. Questi ultimi due partiti mostravano invece una forte sovrapposizione dei rispettivi elettorati.

Fig. 2 Sovrapponibilità degli elettorati partitici Indagine dicembre 2013 Alt o PTV (>5) per: Pd 43.5% M5s 20.4% Fi 20.1% Udc-Ncd 13.8% Fdi 10.9% Ln 9.9% Qualche mese dopo, nel dicembre dello stesso anno, poco dopo la vittoria di Renzi alle primarie per la segreteria del partito, il Pd mostrava un elettorato potenziale molto più ampio e con rilevanti sovrapposizioni con tutti i partiti del centro-destra. Nel centrodestra emerge una sovrapponibilità ormai completa tra l elettorato di FI e quello della Lega Nord.

Fig. 3 Sovrapponibilità degli elettorati partitici Indagine maggio 2015 L immagine attuale ci restituisce un Pd assai più simile a quello di Bersani: ci sono ancora sovrapposizioni con i partiti di centro-destra, ma molto più piccole. Si assiste nuovamente ad una divaricazione tra elettorato di centrodestra e di centrosinistra. Il PD è ancora largamente il partito con l elettorato potenziale più ampio, e lo stesso vale per l elettorato esclusivo, ma sembra che l avanzata di Renzi nel campo altrui sia stata arrestata. Il centro-destra può nuovamente contare su di un elettorato esclusivo piuttosto ampio, di cui restano da vedere i rapporti di forza interni. Lega e Fi, di rimando, non possono però sottrarre molti voti al Pd. La Lega potrebbe recuperare elettori del M5s. L unico partito di centro-destra che sembra

capace di sottrarre voti al Pd è il Ncd, anche se non possiamo sapere se sarebbe in grado di farlo contro il Pd, né se sia praticabile una coalizione unitaria di Lega, Fi, Fdi e Ncd. Quali sono le secondo preferenze degli elettori dei diversi partiti? Tab. 5 Matrice prima preferenza seconda preferenza. Indagine maggio 2015 Seconda preferenza Prima preferenza Sel Pd Ncd Fi Fdi Lega M5s Nessuna Totale Sel - 23,7 11,7 1,7 5 1 16,2 0 11,1 Pd 28,4-30,8 13,4 21 8,9 14,8 0 10,5 Ncd 0,9 13,5-15,7 9,1 7,2 2,8 0 7,8 Fi 4,8 7,3 13,7-20,1 31,2 8,6 0 10,2 Fdi 8 5 17,1 13,2-27 13,4 0 11,5 Lega 0 9,2 16,7 37,6 27,2-22,8 0 13,1 M5s 44 16,2 5,6 10 16,2 18,8-0 13,2 Nessuna 13,9 25,1 4,3 8,5 1,5 5,8 21,4 100 22,6 Totale 100 100 100 100 100 100 100 100 100 N. 82 305 51 117 42 143 189 78 1.008 Gli elettorati di Forza Italia e della Lega Nord mostrano una sovrapponibilità molto forte: per oltre un terzo (37,6%) degli elettori che indicano in Forza Italia il partito preferito, la seconda opzione risulta essere le Lega Nord. E viceversa, poco meno di un terzo (31.2%) degli elettori che scelgono in prima battuta il partito di Salvini, hanno come seconda preferenza Forza Italia. Una dimensione rilevante sembra essere la divisione/confine governo-opposizione nel centrodestra: l elettorato del partito di Alfano ha come principale seconda scelta il Pd (31%) anche se complessivamente le opzioni di centrodestra assumono un peso rilevante. Nel Movimento 5 stelle è ampia la porzione di coloro che non sono disposti a considerare altre opzioni di voto (come del resto per gli elettori del PD). Tuttavia, è interessante notare come l elettorato grillino abbia come seconda scelta nel 36% dei casi, o Lega Nord di Salvini, o Fratelli d Italia di Giorgia Meloni. Se aggiungiamo Forza Italia, la quota di elettori pentastellati che in seconda battuta guardano ad una formazione del centrodestra sale al 45%.

Quali sono i leader di centrodestra più graditi? E quali sono i più trasversali? Fig. 4 Giudizi positivi su Berlusconi, Salvini e Alfano e auto-collocazione politica degli intervistati, valori percentuali Voti leader >=6 per autocollocazione politica, % 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 0 Sinistra 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Destra Berlusconi Salvini Alfano Non Collocati

Fig. 6 Giudizi positivi su Tosi, Passera e Fitto e auto-collocazione politica degli intervistati, valori percentuali 90 80 70 60 50 40 30 20 10 Voti leader >=6 per autocollocazione politica, % 0 0 Sinistra 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Destra Tosi Passera Fitto Non Collocati I dati del sondaggio CISE Osservatorio Politico 2015 mostrano che oggi il leader più gradito del centrodestra è Salvini, che supera nettamente Berlusconi. Se guardiamo al modo in cui i giudizi positivi sui diversi leader di centrodestra variano a seconda dell opinione politica dell intervistato, si nota come ci sia una relazione abbastanza lineare tra i giudizi positivi su Berlusconi e Salvini e l auto-collocazione dell intervistato lungo la scala sinistra-destra. In altre parole sono soprattutto gli intervistati di destra che valutano positivamente i leader di Forza Italia e Lega, e tra i due quello che mostra un profilo un po più trasversale è Salvini. Al contrario, i giudizi positivi nei confronti di Alfano mostrano una maggiore trasversalità in termini politici rispetto a Berlusconi e Salvini, ma nel complesso il giudizio su Alfano è negativo e in nessuna area politica i giudizi positivi sono superiori a quelli negativi. Una trasversalità politica analoga la si registra nei giudizi su Tosi, Passera e Fitto. Anche in questo caso, però, il giudizio complessivo su questi leader è molto negativo. Conclusione Il leader di centrodestra più gradito oggi è Salvini, che sopravanza Berlusconi. Il leader della Lega ottiene una chiara maggioranza di giudizi positivi nell area di destra e pertanto appare in grado di ricompattarla. Tuttavia Salvini appare come un leader poco trasversale dal punto

di vista ideologico, a differenza di Alfano, Tosi, Passera e Fitto, i quali però sono in generale leader poco graditi. Quali gruppi sociali preferiscono i vari leader di centrodestra? Tab. 6 Relazioni tra caratteristiche sociodemografiche e giudizi sui leader di centrodestra 0 Variabili socio-demografiche Età Genere, maschio Berlusconi Salv ini Alfano Zona geografica (categoria di riferimento: "Nord Est") Nord Ovest + Tosi Zona Rossa Sud Professione (categoria di riferimento: "operai") Impiegati privati Impiegati pubblici Borghesia Pensionati Casalinghe Disoccupati Studenti Passera Fitto Titolo di studio (categoria di riferimento: "nessuno/elementare") Licenza media + + + Diploma 4-5 anni + + Laurea + + Frequenza alla messa + + La relazione tra le caratteristiche sociodemografiche degli intervistati del sondaggio CISE Osservatorio Politico 2015 e i giudizi sui leader, ci dice quali possono essere i punti di forza e di debolezza dei vari leader di centrodestra. Berlusconi raccoglie giudizi positivi soprattutto tra chi frequenta assiduamente la messa, mentre i suoi punti di debolezza sono rappresentati da

coloro che risiedono nelle regioni della ex Zona Rossa e da coloro che hanno un titolo di studio elevato. I praticanti sono anche il punto di forza di Alfano, così come chi risiede nel Nord Ovest. Il punto di debolezza di Salvini è il Sud, mentre il punto di forza è chi detiene la licenza media. Anche per Tosi il Sud rappresenta un punto di debolezza, mentre il sindaco di Verona, come Fitto, raccoglie giudizi positivi soprattutto tra chi ha un titolo di studio medio-alto rispetto a chi non ha nessun titolo di studio o ha solo la licenza elementare. In questo caso si può ipotizzare che il giudizio su questi due leader possa essere legato al loro livello di notorietà che probabilmente è maggiore tra le fasce sociali più istruite. Infine il punto di debolezza di Passera sono le persone più anziane. Conclusione Tra i diversi gruppi sociali, i punti di forza dei vari leader di centrodestra sono: i praticanti per Berlusconi e Alfano, il Nord Ovest sempre per Alfano, coloro che hanno una licenza media per Salvini, coloro hanno un titolo di studio medio-alto per Tosi e Fitto. I punti debolezza, invece, sono: il Sud per Salvini e Tosi, le persone più anziane per Passera, la ex Zona Rossa e le persone più istruite per Berlusconi.

A quali temi sono associati i vari leader di centrodestra? Tab. 7 Relazioni tra opinioni su vari temi e giudizi sui leader di centrodestra Issues Berlusconi Salvini Alfano Tosi Passera Fitto La legge elettorale garantisca a chi vince la maggioranza Le riforme del jobs act sono giuste + + + + Chiudere le frontiere per bloccare l'immigrazione extracomunitaria + + Giusto permettere i matrimoni gay + Uscire dall'euro + Limitare Schengen + L'Europa è comandata da tecnici L'Europa è comandata dalla Germania Le decisioni della UE danneggiano l'italia + L'appartenenza dell'italia alla UE è una cosa positiva L'Italia ha beneficiato della sua appartenenza alla UE La relazione tra le opinioni espresse su vari temi dagli intervistati del sondaggio CISE Osservatorio Politico 2015 e i giudizi sui leader, ci dice quali possono essere le tematiche maggiormente associate al giudizio positivo sui vari leader di centrodestra. I giudizi positivi su Berlusconi sono associati alle opinioni euroscettiche, anti-immigrazione e conservatrici sul piano sociale per ciò che concerne i matrimoni gay. Un profilo simile lo mostra Salvini, che riscuote giudizi positivi tra chi ha opinioni anti-immigrazione ed euroscettiche (in particolare tra chi ritiene che le decisioni della UE abbiano danneggiato l Italia e che il nostro paese non abbia beneficiato dell appartenenza alla UE). Esiste pertanto una sovrapposizione abbastanza chiara tra i temi associati a un giudizio positivo su Salvini e quelli associati a un giudizio positivo su Berlusconi. Al contrario, i giudizi positivi nei confronti degli altri leader sembrano essere associati a temi in parte diversi. In particolare, i giudizi positivi su Alfano vanno di pari passo con i giudizi positivi sull Unione Europea e su alcune riforme portate a termine dal governo di cui fa parte, come il jobs act e la riforma della legge elettorale. Per ciò che concerne le tematiche legate all immigrazione, la relazione con i giudizi su Alfano appare ambivalente: se da una parte tali giudizi sono influenzati negativamente da chi ritiene che si

debbano chiudere le frontiere, dall altra sono associati positivamente a chi ritiene opportuno limitare Schengen. Il giudizio favorevole sul jobs act e sull Unione Europea sono associati positivamente anche al giudizio su Passera che in questo mostra un profilo simile ad Alfano. Infine, i giudizi su Tosi sembrano essere influenzati positivamente da un atteggiamento aperto nei confronti dei matrimoni gay, mentre quelli su Fitto da un atteggiamento positivo nei confronti del jobs act. Si deve sottolineare come in generale sono pochi i temi che mostrano un associazione positiva o negativa nei confronti di Passera, Tosi e Fitto. Ciò probabilmente è dovuto alla minore notorietà di questi leader rispetto a Salvini, Berlusconi e Alfano e pertanto anche la conoscenza delle loro proposte programmatiche è inferiore. Conclusione L euroscetticismo e un atteggiamento negativo nei confronti dell immigrazione influenzano positivamente il giudizio su Berlusconi e Salvini. Esiste quindi una sovrapposizione abbastanza chiara tra i temi associati a un giudizio positivo su Salvini e quelli associati a un giudizio positivo su Berlusconi. I giudizi sugli altri leader sono invece associati a temi diversi. In particolare i giudizi positivi su Alfano vanno di pari passo con i giudizi positivi sull Unione Europea e su alcune riforme portate a termine dal governo di cui fa parte, come il jobs act e la riforma della legge elettorale.

Imparare da Renzi? Tab. 8 Valutazioni di credibilità su alcune issues. Indagine maggio 2014 Chi è più credibile per Nessuno è davvero credibile Pd M5s Fi Ln FdI Altri Totale Far valere maggiormente gli interessi dell'italia in Europa Far ripartire l'economia Maggio 2014 42,1 27,6 10,5 9,3 - - 10,5 100 Maggio 2015 35,1 28,8 14,6 7,0 - - 14,5 100 Maggio 2014 46,1 28,6 9,2 10,0 - - 6,2 100 Maggio 2015 34,4 28,4 15,9 8,8 6,8 5,7 100 Creare nuovi posti di lavoro Maggio 2014 49,6 24,2 9,9 8,9 - - 7,4 100 Semplificare la burocrazia Maggio 2014 41,5 26,7 15,6 9,3 6,9 100 Rilanciare la scuola italiana Maggio 2014 47,5 26,7 8,3 5,2 12,4 100 Rendere la giustizia più efficiente Maggio 2014 56,4 16 9,4 8,2 10 100 Ridurre i costi della politica Rendere i cittadini più sicuri dalla criminalità Maggio 2014 39 22,1 26,8 5,8 - - 6,3 100 Maggio 2015 35,6 18,1 27,1 6,5 6,9-5,7 100 Maggio 2014 49,6 14,7 5,7 6,3 12,7 6,5 4,5 100 Maggio 2015 35,5 20 10,0 6,5 19,3 3,3 5,4 100 Controllare in maniera efficace l'immigrazione Maggio 2015 35 19,5 10,6 4,9 23,7-6,3 100 Intenzioni di voto ai partiti (in percentuale su aventi diritto) Maggio 2014-30 14 8 3 3 43 100 Maggio 2015-31 20 10 13 2 24 100 Il successo di Renzi alle elezioni europee dello scorso anno, le ultime con una valenza politica nazionale, in cui il segretario del Pd si è impegnato direttamente nella campagna elettorale, è stato costruito facendo leva sulla presentazione di una leadership credibile sui temi che più interessano gli italiani. Temi che rappresentano obbiettivi condivisi per l intero elettorato. Esempi tipici sono la ripresa economica o la crescita occupazionale, la riforma della giustizia e la semplificazione burocratica. Su questi temi gli elettori non valutano tanto le diverse posizioni, ma si chiedono semplicemente quali partiti siano maggiormente credibili per realizzare questi obbiettivi. La tabella in pagina ci mostra come, a ridosso delle elezioni europee, Renzi risultasse il leader più credibile per affrontare tutta una serie di temi che stavano particolarmente a cuore agli italiani. Nella prima colonna della tabella riportiamo la percentuale di coloro che ritengono

che nessun partito sia veramente credibile per realizzarlo, seguita nelle colonne successive, dalla percentuale di intervistati che ritiene ciascun partito il più credibile. Su tutta una serie di temi centrali, in particolare quelli relativa alla sfera economica e alle riforme, il PD di Renzi risultava e, sebbene con una scarto minore dagli altri partiti, risulta ancora oggi il più credibile. Ci sono poi alcune issues sulle quali sono la Lega Nord e il Movimento 5 stelle, i partiti più attrezzati, a parere degli elettori, per affrontarli. Si tratta dei temi legati alla sicurezza dalla criminalità e al controllo dell immigrazione per la Lega (tema che nell ultimo anno ha visto, di pari passo alla crescita elettorale del carroccio, la propria salienza accrescersi sensibilmente), e quelli relativi alla riduzione dei costi della politica e al suo rinnovamento, per il M5s. Quanto ha pesato la credibilità dei vari partiti nell affrontare alcune questioni sulle scelte di voto degli italiani nel 2014? Tab. 9 Peso di diversi fattori esplicativi sulla propensione a votare per un partito in generale, e per i vari partiti separatamente Peso di diversi fattori esplicativi sulla propensione a votare per un partito in generale, e per i vari partiti separatamente Caratteristiche sociodemografiche (zona geografica e dimensione città di residenza, sesso, età, titolo di studio, condizione Ideologia (autocollocazione sinistra-destra) e senso di v icinanza a un partito Valutazione di credibilità nel risolvere i problemi Modello generale Modelli specifici (tutti i partiti) Pd M5s FI 3% 4% 6% 3% 30% 32% 31% 49% 16% 22% 21% 9% Posizione su temi specifici 1% 4% 2% 3% Totale "spiegato" dal modello 49% 61% 60% 63% In questa seconda tabella sono mostrati i risultati di un modello statistico costruito per valutare il peso relativo di diversi fattori nell influenzare la tendenza a votare un certo partito. La tabella

ci dice che le valutazioni di credibilità hanno pesato molto, circa il 16% tra gli elettori di tutti i partiti, molto più delle caratteristiche socio-demografiche che come noto già da molti anni, ormai contano pochissimo. E circa la metà degli orientamento politici di lungo tempo che sono ancora il fattore più importante. Analizzando separatamente il risultato dei partiti, scopriamo che per due di questi (PD e M5s), la credibilità diventa ancora più importante per la tendenza a votare l uno o l altro partito.