All inizio del Settecento i ciantri della chiesa di San Lorenzo, Giovanni Biagio Amico prima e dopo Antonio Gonzalez, scrissero le attestazioni ecclesiali su fogli prestampati con l immagine di San Lorenzo e la sua graticola. I successivi ciantri, Giuseppe Cipponeri e Diego De Luca, cambiarono l immagine del Santo arricchendola come vediamo nel certificato di battesimo del tenente Girolamo Daidone (nato nel 1775), compilato da Paolo Maria Pero, allegato in un atto notarile. Il santo è disposto centralmente con la graticola e lo scudo araldico dei Borboni di Napoli e nella sommità tanti visi angioleschi ravvivano l immagine del cartiglio IUSTITIA EIUS MANET IN SECULUM S(A)ECULI DUX MAXIMUS ECCLESIAE www.trapaniinvittissima.it 1
Nel certificato del 1806, la mano dell incisore Scalabrino trasforma l originaria immagine in pregevole opera artistica con eloquente raffigurazione della città falcata di quel tempo. www.trapaniinvittissima.it 2
In circa cent anni la città non s era estesa oltre le sue mura e ciò è evidente raffrontando le immagini precedenti con quest altra che risale al 1716. Da notare che per entrare nella torre del principe di Lignè necessitava salire la scala. Si nota ancora la scogliera frangiflutti costruita da mastro Giovanni Battista Fontana nell isolotto di Sant Antonio (l attuale zona del Lazzaretto e del Villino Nasi) e di tramontana. Le mura di levante mancano del torrione centrale e la Rua Nuova (ora via Garibaldi) è spoglia dei sontuosi palazzi patrizi costruiti dopo il terremoto del 1726. Inoltre si rileva la ridotta presenza di navigli rispetto a portulani ed altre antiche incisioni e le cupole delle primarie chiese trapanesi. Il ritrovamento di certificazioni con altrettante iconografie ci permette di apprezzare gli ornati d anonimi artisti, che hanno riprodotto le cosiddette figurine piccole a stampa dette santini. www.trapaniinvittissima.it 3
In proposito si ricorda che nel 1787, la Compagnia di San Michele Arcangelo pagava a Vittorio Crimiti un onza e quattro tarì pelle da lui spese n. 2.400 figurine piccole di S. Michele a stampa distribuite alli Devoti. Le citate attestazioni rappresentano l unica fonte attendibile ed inconfutabile per i contenuti che trascrissero i parroci e decani delle tre principali chiese cittadine (di San Pietro, San Lorenzo e San Ni colò di Bari) per i dati anagrafici concreti e veritieri rispetto alle anime o fuochi dei cittadini raccolti nei riveli, che costituiscono l antico censimento dei trapanesi. Prima del 1820 qualsiasi testimonianza era supportata dai cosiddetti atti di esistenza in vita redatti dai notai. Da quell anno, l amministrazione borbonica costituì l archivio dello stato civile ordinato in certificazioni di nascita, pubblicazione di matrimonio, matrimoni e decessi di ciascun suddito). Diversamente dai ciantri di S. Lorenzo, gli arcipreti della chiesa di San Pietro predisposero i loro documenti con la illustrazione di San Pietro e San Paolo nell atto di reggere le chiavi di Pietro e al centro la tiara papale, con la banda che recita: DOMINE SALVA NOS PERIMUS. www.trapaniinvittissima.it 4
Una particolare stampa su certificato, si ammira nelle attestazioni del parroco Giuseppe Fardella (1764/1830) ex Marchionibus de Torre Arsa, Professore di Teologia, Protonotaro della Santa Sede Apostolica, Pro Commissario del Santissimo Tribunale delle Crociate, Deputato e Studioso della Regia Accademia, e Regio Vicario Foraneo. L immagine mostra due angeli che sorreggono uno scudo che circonda la tiara e la pastorale vescovile. Per altro, è anche apprezzabile l incisione che raffigura l estasi di Sant Antonio, immagine di una certificazione ericina inserita in un atto notarile del 1774. Salvatore Accardi, ottobre 2010 www.trapaniinvittissima.it 5