Un fisco giusto per sostenere i redditi da lavoro e da pensione

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Transcript:

Un fisco giusto per sostenere i redditi da lavoro e da pensione. a cura di: Agostino Megale Riccardo Sanna Riccardo Zelinotti 21 gennaio 2010 1

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Più evadono, più paghi. 9 9

Confronti internazionali PIL reale variazione media annua (%) 2000-2007 2008 2009* 2010* Italia 1,1-1,0-4,8 1,1 Francia Germania Regno Unito Spagna Stati Uniti Giappone 1,8 1,2 2,6 3,4 2,3 1,6 0,3 1,0 0,7 1,2 1,1-0,7-2,3-4,9-4,7-3,6-2,5-5,3 1,4 1,4 1,2-0,3 2,5 1,8 10 Fonte: elaborazioni Ires-Cgil su dati Istat e previsioni Ocse (*).

Confronti tra Stati Debito pubblico (% PIL) 1995 2000 2007 2008 2009* 2010* Italia 121,5 109,2 103,5 105,8 115,1 117,3 Francia Germania Regno Unito Spagna Stati Uniti Giappone 55,5 55,6 47,2 63,3 70,6 86,2 57,3 59,7 41,0 59,3 54,4 135,4 63,8 65,1 44,2 36,2 61,8 167,1 68,1 65,9 52,0 39,5 70,0 172,1 76,0 74,1 65,0 49,8 83,9 189,3 83,2 78,5 76,1 56,8 92,4 197,2 11 Fonte: elaborazioni Ires-Cgil su dati Eurostat e previsioni Ocse (*).

La ricchezza pro-capite 31,4 32,5 35,4 41,7 17,4 17,6-0,4-25,8-23,8-20,9-17,2-10,1-9,3-68,0-66,9-61,7-55,6-52,2-52,0-50,0-45,8-42,7-40,3-72,9 12 Fonte: elaborazioni Ires-Cgil su dati Eurostat. 10,4 10,9 13,3 15,4 15,8 22,2 24,1 27,6 28,4 56,5 63,9 Macedonia Bulgaria Romania Turchia Lettonia Lituania Croazia Polonia Estonia Slovacchia Ungaria Repubblica ceca Portogallo Malta Slovenia Cipro Grecia UE27 Spagna Area euro (15) Italia Francia Finlandia Giappone Germania Regno Unito Belgio Svezia Danimarca Austria Olanda Islanda Irlanda Svizzera Stati Uniti Norvegia (PIL pro-capite media 1998-2008. Scostamento dalla media Ue27 del periodo) Nei passati 10 anni, il nostro PIL procapite è stato appena il 10,9% sopra la media dei paesi europei (UE 27). Eravamo gli ultimi tra i primi. Dove saremo dopo la crisi?

Le diverse disuguaglianze 0,50 0,48 0,46 0,44 0,42 0,40 0,38 0,36 Indice della disuguaglianza nei paesi Ocse - 2005 L Italia è il sesto paese più diseguale tra i paesi Ocse nella distribuzione del reddito 0,34 0,32 0,30 0,28 0,26 0,24 0,22 0,20 DNK SWE LUX AUT CZE SVK FIN BEL NLD CHE NOR ISL FRA HUN DEU AUS OECD-30 KOR CAN ESP JPN GRC IRL NZL GBR ITA POL USA PRT TUR MEX 13 Fonte: elaborazioni Ires-Cgil su dati Ocse. Indice di concentrazione del reddito disponibile misurato con il coefficiente di Gini.

La disuguaglianza nella distribuzione dei redditi delle famiglie Secondo l ultima indagine di Banca d Italia sui redditi delle famiglie italiane, il 10% delle famiglie più ricche possiede quasi il 44,5% dell'intera ricchezza netta delle famiglie italiane. Così come metà della popolazione possiede solo il 9,8% della ricchezza netta complessiva (nel 1995 era il 9,3%). In termini di reddito disponibile, il 50% delle famiglie (più povere) si trova sotto la soglia dei 26.062 euro annui. Il 10% sopra i 55.712 euro e detiene circa 1/4 del reddito disponibile totale. La ricchezza delle famiglie italiane (evidentemente soprattutto quella delle più ricche) risulta complessivamente 8 volte superiore del reddito disponibile. E risulta superiore a quella di Stati Uniti (5,8), Germania (6,1), Francia (7,9). 14 Fonte: elaborazioni Ires-Cgil su dati Banca d Italia.

La media del pollo di Trilussa F Famiglie (Stima Banca d'italia 2008) 23.816.520 R Ricchezza netta complessiva (euro) 8.283.600.000.000 Rm Ricchezza netta per famiglia (euro) 347.809 Fr 10% famiglie 2.381.652 Pr Percentuale di ricchezza detenuta dal 10 per cento delle famiglie più ricche 44,5% Rr = R x Pr Ricchezza detenuta dal 10% delle famiglie più ricche (euro) 3.686.202.000.000 RFr = Rr / Fr Ricchezza per famiglia più ricca [10%] (euro) 1.547.750 Fp 50% famiglie 11.908.260 Pp Percentuale di ricchezza detenuta dal 50 per cento delle famiglie più povere 9,8% Rp = R x Pp Ricchezza detenuta dal 50% delle famiglie più povere (euro) 811.792.800.000 RFp = Rp / Fp Ricchezza per famiglia più povera [50%] (euro) 68.171 15 RFr RFp Differenza tra la ricchezza delle famiglie più ricche e quella delle famiglie più povere Fonte: elaborazioni Ires-Cgil su dati Banca d Italia. - 1.479.579

Percentuali 7,0 6,5 6,0 5,5 5,0 4,5 4,0 3,5 3,0 2,5 2,0 1,5 1,0 0,5 0,0 La distribuzione del reddito Secondo i nostri dati oltre 13,6 milioni di lavoratori guadagnano meno di 1.300 euro netti al mese. Circa 6,9 milioni ne guadagnano meno di 1.000, di cui oltre il 60% sono donne. da 20.000 a 25.000 27% da 15.000 a 20.000 28% 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 Classi di reddito imponibile in migliaia di euro (estremo superiore) da 25.000 a 30.000 16% da 30.000 a 40.000 10% da 40.000 a 50.000 3% oltre 50.000 2% fino a 5.000 1% da 5.000 a 10.000 da 10.000 a 3% 15.000 10% 16 Fonte: elaborazioni Ires-Cgil su dati CAAF Cgil 2006.

Il contributo delle famiglie di lavoratori e pensionati Pur costituendo circa il 28,5% dell occupazione, il lavoro autonomo pesa sulle entrate derivanti dalle ritenute tributarie sul lavoro solamente per il 13,1%. Ritenute dipendenti Ritenute lavoratori autonomi 100% 80% 60% 40% 20% 0% gen-05 mag-05 set-05 gen-06 mag-06 set-06 gen-07 mag-07 set-07 gen-08 mag-08 set-08 gen-09 mag-09 set-09 Fonte: elaborazione Ires su dati Agenzia delle Entrate. 17

+12,5% in più di pressione fiscale, tutti a carico del lavoro -270 euro mensili per trent anni! Un aumento della pressione fiscale sul lavoro del 12,5% in trent anni è dovuto esclusivamente all aumento della pressione tributaria visto che la pressione contributiva è rimasta pressoché invariata dal 1980. Praticamente ogni lavoratore dipendente, dal 1980 al 2008, se pagasse oggi in base alla stessa aliquota implicita di allora, avrebbe in busta paga (a prezzi correnti) 3.285 euro annui in più, pari a circa 274 euro mensili. 48 44 40 36 32 +12,5% 28 24 20 16 12 8 4 0 1980 1981 1982 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 18 Fonte: elaborazione Ires-Cgil su dati Istat.

19 Il calcolo della perdita dal 1980 al 2009 Tra gli anni 80 e 90 si realizza il vero aumento. L obiettivo iniziale di risanare i conti e raggiungere la dimensione europea ha portato alla fine ad un aumento sproporzionato di carattere strutturale ai danni dei lavoratori senza, peraltro contenere riuscire a contenere l indebitamento. I parziali interventi dei due governi di centrosinistra negli ultimi 15 anni hanno attenuato ma non risolto il problema. Prendendo come riferimento la retribuzione media annua lorda Istat (Contabilità nazionale) di 26.867 euro, calcoliamo la pressione tributaria attuale (30,08%) in 8.082 euro, escludendo quindi la pressione contributiva, mentre nel 1980 la pressione (17,85%) corrispondeva a prezzi costanti [2009] a 4.796. La differenza di 3.285 è il risultato dell aumento della pressione tributaria e corrisponde a 274 euro al mese. Tale differenza, se cumulata nei 29 anni considerati, produce una perdita complessiva di reddito disponibile di 52.680 euro. Moltiplicando la perdita cumulata ogni anno per il numero di lavoratori dipendenti di riferimento, si calcola un ammontare complessivo di circa 870 miliardi di euro rimasti nelle casse dell erario.

Quel che doveva essere Se la pressione tributaria fosse rimasta la stessa del 1980 Il salario netto mensile nel 2009 1.150 euro Il salario netto mensile nel 2009 1.424 euro 274 euro 20

La crisi che nasce dall alleanza tra profitti e rendite a scapito del lavoro continua ad essere pagata dai lavoratori Sebbene a causa della crisi si riduca l occupazione e la massa salariale, la pressione fiscale sul lavoro continua ad essere superiore di quella generale. 2008 2009 2008 2009 42,8 43,3 44,0 44,4 Pressione fiscale generale Pressione fiscale sul lavoro 21 Fonte: elaborazione Ires-Cgil su dati Istat.

La tassazione del lavoro e delle imprese: confronto con l Europa 60,0 Lavoro 40,0 Impresa 50,0 Italia UE 19,6 +6% 35,0 30,0 UE Italia 40,0 25,0 30,0 20,0 20,0 15,0 19,4 10,0 10,0 +6,1 punti medi annui 5,0 3,1 punti medi annui 0,0 0,0 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 In Europa la tassazione implicita media annua dei redditi da lavoro dal 1995 al 2007 è stata pari al 36,9% mentre in Italia è stata pari al 43,0%. Nel periodo considerato, in Italia, si è prodotta una crescita dell aliquota implicita sul lavoro pari a +6,1%. La tassazione del reddito d impresa invece è cresciuta rispetto ai livelli del 1995 di circa il 10% ma la media annua del periodo resta inferiore del 3,1%. 22 Fonte: elaborazione Ires su dati Eurostat.

Fiscal drag 2002-2008 Fiscal drag 2002 Fiscal drag 2003 Fiscal drag 2004 Fiscal drag 2005 Fiscal drag 2006 Fiscal drag 2007 Fiscal drag 2008 Totale Mancata restituzione fiscal drag (d.l. n. 69/1989) 172 151 124 118 121 134 362 1.182 Il drenaggio fiscale nel 2008 determina un aumento del prelievo per i lavoratori dipendenti di 0,3 punti per chi è senza carichi e di 0,5 punti per chi ha moglie e figli a carico. La restituzione del fiscal drag costa 3,6 miliardi di euro. L effetto dell invarianza della pressione fiscale sul lavoro e del fiscal drag sulle retribuzioni nette è di una crescita 2008 inferiore rispetto alla retribuzione lorda mediamente di un punto percentuale per i 23 lavoratori senza carichi e di mezzo punto percentuale per chi ha carichi.

Pressione fiscale sul lavoro più alta d Europa Pressione fiscale generale 48,7 48,3 44,0 43,3 43,3 43,0 42,1 40,4 39,8 39,5 38,9 37,1 36,8 36,3 32,1 31,2 44,0 43,1 42,3 41,4 41,3 41,0 39,0 37,0 35,5 34,4 34,3 34,3 31,6 30,0 26,1 25,7 IT SE BE FI FR AT DK DE EL Ue27 Aeuro NL ES PT UK IE DK SE BE IT FR FI AT Aeuro Ue27 DE NL ES PT UK EL IE Pressione fiscale sul lavoro 24 Fonte: elaborazioni Ires-Cgil su dati Eurostat 2007.

L evasione fiscale 25 L evasione in Italia è il quasi il doppio di quella di Paesi come la Francia, la Germania e il Regno Unito Mentre è quasi quattro volte quella presente in Austria, Irlanda e Olanda Il sommerso dell Italia è superiore del 60% alla media dei Paesi dell Ocse tanto che il nostro Paese raggiunge circa il 27% del valore aggiunto dell economia sommersa In Italia ci sono circa 3,4 milioni di lavoratori e lavoratrici irregolari su cui le imprese non pagano tasse e contributi. Di questi circa 800 mila fanno un doppio lavoro come evidente in nero. Si evade anche con il doppio lavoro In Italia al fisco viene nascosto circa il 17 18% del Pil reale: 230 245 miliardi Con l evasione si perdono in mancate entrate circa 110 miliardi Fonte: elaborazione Ires su dati MEF.

Le entrate dal lavoro dipendente Nel 2008 l aumento tendenziale delle entrate complessive (+1,1%) è dovuto principalmente all incremento dell 8,1% (9 miliardi) delle entrate da lavoro dipendente per effetto dei rinnovi contrattuali e soprattutto della mancata restituzione del fiscal drag (3,6 miliardi). Al contrario si registra una pesante riduzione del gettito IVA da scambi interni del -2,7%, nonostante la variazione del PIL nominale (+1,8%) e dei consumi interni del 2,9%. La perdita di entrate IVA risulta così di circa 5 miliardi di euro, presumibilmente ascrivibile all allentamento delle misure di contrasto 26 all evasione. Secondo l Agenzia delle entrate nei primi undici mesi del 2009 si registra un calo complessivo delle entrate del 3,9% (circa 14,9 miliardi di euro). La crisi sembra essere la causa principale della flessione delle imposte dirette (-3,2%), di cui le entrate da IRE contano 1,9 miliardi di euro e quelle da IRES 10 miliardi. Ma la crisi da sola non basta a spiegare il calo complessivo delle imposte indirette (-4,8%) e, in particolare, dell IVA (-8,4%) che segna una perdita di gettito di circa 8,7 miliardi di euro, ovvero oltre la metà delle mancate entrate complessive dei primi nove mesi del 2009, indice di una netta ripresa dell evasione fiscale. Fonte: elaborazioni Ires-Cgil su dati MEF. +8,1

La proposta di riforma del governo Coinvolge meno della metà dei contribuenti (45,7%). Quale metà??? I benefici sono concentrati sui titolari di redditi più alti: Circa l 82% della riduzione del gettito va a beneficio del 10% dei contribuenti più ricchi; Il 40% della riduzione del gettito finisce ai contribuenti con più di 50 mila euro (appena l 1,7% del totale) Produce un beneficio praticamente nullo prima dei 20 mila euro: 200 euro attorno ai 20 mila e circa 8.000 euro per titolari di 75 mila euro (e si va ovviamente a salire) Favorisce il Nord: Oltre il 62% di risorse complessive contro un peso di circa il 45% per il Nord, contro un 14% di risorse e un peso di circa il 36% del Sud; Il beneficio medio al Nord (583 euro) è più di tre volte quello che si ottiene al Sud (177 euro). 27 Fonte: elaborazioni Ires-Cgil su dati CER.

La proposta di riforma del governo In termini di effetti sui singoli contribuenti la differenza di impatto è impressionante. Un dirigente avrebbe un beneficio 8 volte superiore a quello di un impiegato, 15 volte superiore a quello di un pensionato e 36 volte superiore a quello di un operaio. Beneficio medio annuo Dirigenti +6.398 euro Impiegati +832 euro Pensionati +424 euro Operai +178 euro 28 Fonte: elaborazioni Ires-Cgil su dati CER.

29 Imprenditori e liberi prof. Impiegati Operai Il potere d acquisto dei redditi familiari Prima della crisi, secondo l ultima indagine di Banca d Italia (2008) sui redditi delle famiglie italiane, il 10% delle famiglie più ricche possiede quasi il 44% dell'intera ricchezza netta delle famiglie italiane. reddito disponibile reale Fonte: elaborazioni Ires-Cgil su microdati Banca d Italia (I bilanci delle famiglie italiane). 2002-2008* + 9.143 1.681 1.599 L impatto della crisi sulla distribuzione del reddito e sull equità, considerando l abbattimento dell occupazione e delle retribuzioni, anche per effetto del ricorso agli ammortizzatori sociali, produce un ulteriore perdita media di potere d acquisto del reddito disponibile delle famiglie di 1,7 punti (inflazione 0,8 e reddito nominale 0,9). [*] Stima 2008 Ires-Cgil.

Scudo fiscale: uno schiaffo ai contribuenti onesti Solo in Italia sono previste la garanzia dell anonimato, un aliquota bassa che varia dall 1% al 5% e contemporaneamente non sono previste misure sanzionatorie o sovratasse. Ciò ha come conseguenza che per sanare 100mila euro di capitali evasi e detenuti all estero, nel Regno Unito e negli USA si pagano circa 50mila euro, in Italia, si pagano al massimo 5mila euro. Si valutano in circa 5 miliardi di euro le entrate dovute allo scudo fiscale e il governo fa dichiarazioni di trionfo nella lotta all evasione. Eppure il governo dimentica di dire che su 95 miliardi di euro di imponibile le entrate a «tassazione regolare» sarebbero dovuti essere 40 miliardi. La verità è che si sono persi 35 miliardi di euro! 30 A tutto ciò si deve aggiungere che la versione italiana dello scudo dispone la esclusione della punibilità penale per reati come il falso in bilancio, l occultamento o distruzione di documenti contabili, etc

Quale politica fiscale È indispensabile una Riforma Fiscale, nel quadro di un intervento immediato di sostegno ai redditi da lavoro e da pensioni e alla domanda interna (almeno 500 euro entro marzo 2010), con l obiettivo strutturale di diminuire le tasse mediamente di 100 euro mensili ai lavoratori dipendenti e ai pensionati, generando così una maggiore giustizia fiscale. Per realizzare questo obiettivo bisogna investire 1,5 punti di PIL. Lotta all evasione Le proposte centrali: Detrazioni d imposta per 2009 e Riforma dell IRPEF dal 2010 Rendite e transazioni finanziarie internazionali Imposta sulle Grandi Ricchezze Misure per studenti e giovani lavoratori Credito d imposta per Ricerca, Formazione e Innovazione 31...per spostare il peso del carico fiscale!

32 Lotta all evasione Serve un Patto fiscale con tutti i contribuenti onesti. Occorre affrontare una volta per tutte ed in maniera determinata il fenomeno dell evasione fiscale. L incremento delle entrate attraverso il contrasto all evasione fiscale è uno strumento indispensabile per la produzione di risorse necessarie alla realizzazione di qualsiasi progetto di riforma fiscale. Prima di tutto bisogna ripristinare le misure anti-evasione abrogate dall attuale governo, a partire dalla tracciabilità dei pagamenti, anche con un Decreto. Particolare attenzione va dedicata all andamento dell IVA, per la quale vi è un tasso di evasione molto superiore a quello degli altri paesi europei. Bisogna che il governo agisca per recuperare qui il grosso dell evasione fiscale da utilizzare per ridurre le tasse su lavoro e pensione.

Riforma dell IRPEF 33 Revisione della struttura dell IRPEF : Aumento detrazioni per redditi da lavoro dipendente e da pensioni per almeno 500 euro entro marzo 2010 Incremento della detrazione da lavoro dipendente e l uniformità della detrazione da pensione a quella del lavoro dipendente; Innalzamento e l unificazione delle attuali quote esenti per i redditi da lavoro e da pensione; Riduzione della prima aliquota dal 23% al 20% per favorire i redditi medio-bassi e della terza dal 38% al 36%. Strumento unico (ANF e detrazioni per carichi familiari) Bonus fiscale per coloro che non sono in grado di usufruire appieno delle detrazioni spettanti (gli incapienti).

Sostegno unico alla Famiglia (2) Il Sostegno unico per le famiglie con figli: Integra gli attuali Assegni per il Nucleo Familiare e le detrazioni IRPEF per figli a carico Viene usufruito pienamente sia dai soggetti capienti (come minore imposta) che dai soggetti incapienti (imposta negativa). Lavoratore dipendente con moglie e 1 figlio a carico nella fascia di reddito compresa tra 20.000 e 30.000 euro avrebbe un beneficio annuo medio rispetto al 2008 di circa 600 euro Lavoratore dipendente con moglie e 2 figli a carico nella fascia di reddito compresa tra 20.000 e 30.000 euro avrebbe un beneficio annuo medio rispetto al 2008 di circa 1.000 euro 34 Fonte: elaborazione Libro Bianco, 2008 (Commissione di studio sull imposta sui redditi delle persone fisiche e sul sostegno alle famiglie).

Rendite e transazioni internazionali In Europa (EU-25) il livello di tassazione sulle rendite non è inferiore al 20%. La scelta in Italia di una sola aliquota intermedia (oggi sono due rispettivamente al 12,5% e al 27%) ridurrebbe la distanza tra prelievo finanziario e prelievo sul lavoro dipendente (aliquota media 25%). L allegato della Piattaforma unitaria sul fisco di novembre 2007 riportava una stima di gettito conseguente tra i 2,5 e i 4,5 miliardi di euro. L incremento della tassazione non deve riguardare i titoli pubblici già emessi, che rimarrebbero dunque tassati al 12,5%. Prelievo sulle transazioni finanziarie internazionali di brevissima durata e, quindi a carattere speculativo. 35

Imposta sulle Grandi Ricchezze 36 La costituzione di una nuova Imposta sulle Grande Ricchezze sulla base del modello attualmente vigente in Francia che prevede una soglia intorno agli 800 mila euro di patrimonio netto imponibile per essere soggetti alla Imposta di solidarietà sulla fortuna che produce un gettito annuale pari a circa 5/6 miliardi di euro. Al fine di sopperire in parte alle mancate entrate degli enti locali dopo il superamento dell ICI anche sugli immobili di lusso (Governo Berlusconi Finanziaria 2009), occorre immaginare una revisione degli estimi catastali con trasferimento definitivo delle funzioni catastali dallo Stato ai Comuni singoli o associati (prevista, tra l altro, nella Legge Finanziaria del 2007) che, fermo restando l esenzione della prima casa (fatta eccezione per le case di lusso), oltre a rappresentare un fattore di riequilibrio del carico fiscale, può produrre nel tempo una crescita del gettito per gli enti locali favorendo così anche il processo di federalismo fiscale.

Misure per i giovani Misure fiscali a sostegno delle nuove generazioni anche nell ambito di nuove professioni, partendo da agevolazioni fiscali per favorire attività di studio, formazione e creatività, nonché per superare forme di tassazione improprie. 37

Credito d imposta automatico Fermo restando che l insieme delle proposte da noi avanzate non può che presentare elementi di parzialità dovuti al fatto che si affrontano principalmente le condizioni di lavoratori e pensionati, riteniamo che, per quanto concerne la tassazione sulle imprese, vadano previste forme di credito di imposta automatico sugli investimenti in ricerca, innovazione e formazione, nell ambito di un più vasto sistema di fisco premiale per le imprese che tenga conto anche della loro responsabilità sociale e della loro capacità di creare occupazione aggiuntiva. 38

39 Più evadono, più paghi.