LA TRAGEDIA DI PARIGI E I PERICOLI DEL FONDAMENTALISMO ISLAMICO

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Notiziario della Segreteria Generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Via Trionfale, 79/a 00136 Roma ( 06.3975901 fax 06.39733669 Email: stampa@sappe.it Direttore Responsabile Donato Capece Vice Direttore Roberto Martinelli Reg. Trib. Roma n.104 del 28-2-1995 SAPPEInforma N. 19 martedì, 17 novembre 2015 LA TRAGEDIA DI PARIGI E I PERICOLI DEL FONDAMENTALISMO ISLAMICO Quel che è accaduto nel fine settimana a Parigi in Francia, con una serie di attacchi omicidi senza precedenti di un gruppo di folli criminali jihadisti che al grido di Allah akbar (ovvero, Allah è il più grande) hanno ucciso oltre 130 persone e ne hanno ferito quasi 400, hanno riportato drammaticamente all attenzione di tutti i rischi e le degenerazioni del radicalismo e del fondamentalismo. Alzare i livelli di sicurezza in Italia dopo i gravissimi attentati in Francia è dunque assolutamente doveroso e fondamentale. Ma è altrettanto doveroso e fondamentale denunciare le precarie condizioni operative che sono costrette ad affrontare ogni giorno, nel nostro Paese, gli operatori della Sicurezza per i

continui tagli di bilancio al settore della sicurezza che i vari Esecutivi che si sono alternati in Italia negli ultimi anni hanno fatto ai danni del Comparto Sicurezza. La sicurezza dei cittadini non può essere oggetto di tagli indiscriminati e ingiustificati. E la realtà è che con sei miliardi di tagli che i vari Governi Prodi, Berlusconi, Monti, Letta e Renzi hanno operato dal 2008 a oggi, i cittadini sono MENO sicuri perché ci sono MENO poliziotti a controllare le loro case e i quartieri, MENO poliziotti penitenziari nelle carceri a fronte di un numero di detenuti che sta tornado ad aumentare esauriti gli effetti taumaturgici della sentenza CEDU Torreggiani, MENO forestali contro le agromafie e le ecomafie per la tutela dell ambiente, MENO vigili del fuoco a difenderci da disastri e calamità, a garantire sicurezza e soccorso pubblico. Donato Capece, segretario generale SAPPE, ha espresso chiaramente la posizione del primo Sindacato del Corpo su questa immane tragedia, con una serie di dichiarazioni rilasciate ai principali organi di informazione giornali, radio, tv del Paese ed ha puntato il dito anche sui rischi della radicalizzazione violenta e del proselitismo all interno degli istituti penitenziari del fondamentalismo islamico. Anche il carcere è luogo sensibile, da monitorare costantemente, per scongiurare pericolosi fenomeni di proselitismo del fondamentalismo islamico tra i detenuti presenti in Italia. La Polizia Penitenziaria, attraverso gruppi selezionati e all uopo preparati, monitora costantemente la situazione, ma non dimentichiamo che oggi è ancora significativamente alta la presenza di detenuti stranieri in Italia. Rispetto agli oltre 52.400

presenti alla data del 31 ottobre scorso, ben 17.342 erano stranieri (più di 13.500 gli extracomunitari) e di questi circa 8mila di Paesi del Maghreb e dell Africa. E al Ministro della Giustizia Orlando ed al Capo DAP Consolo abbiamo chiesto provvedimenti urgenti: quale quello di impedire il proselitismo e la diffusione del radicalismo islamico nelle carceri sospendendo il provvedimento in atto della vigilanza dinamica. Il carcere è un terreno fertile nel quale fanatici estremisti, in particolare ex combattenti, possono far leva sugli elementi più deboli e in crisi con la società per selezionare volontari mujaheddin da inviare nelle aree di conflitto, grazie ad un meticoloso indottrinamento ideologico. Non è infatti un caso la radicalizzazione di molti criminali comuni, specialmente di origine nordafricana, che pure non avevano manifestato nessuna particolare inclinazione religiosa al momento dell entrata in carcere, che si sono trasformati gradualmente in estremisti sotto l influenza di altri detenuti già radicalizzati. Per impedire tutto ciò è necessario sospendere il sistema della vigilanza dinamica, introdotto nelle carceri dal Dipartimento dell Amministrazione Penitenziaria, che consente ai detenuti di stare molte ore al giorno fuori dalle celle, mischiati tra loro, senza fare nulla e con controlli sporadici ed occasionali della Polizia Penitenziaria. Il problema principale della radicalizzazione in carcere è che un determinato individuo entra in carcere per reati comuni e ne esce radicale, senza che il sistema di sicurezza esterno si renda conto di cosa è accaduto in carcere, quali rapporti ha costruito,

su quali si è basato e, soprattutto, dove è finito dopo il fine pena. E la vigilanza dinamica e il regime penitenziario aperto nelle carceri, che consentono la promiscuità tra i detenuti senza controlli della Polizia Penitenziaria, sono provvedimenti che dovrebbero essere sospesi in via precauzionale proprio per i rischi congeniti che essi comportano. Per questo abbiamo chiesto al ministro della Giustizia Orlando e al Capo dell Amministrazione Penitenziaria Consolo di sospendere vigilanza dinamica e regime penitenziario aperto, oltre a invitarli a convocare le OO.SS del Corpo di Polizia Penitenziaria per esaminare la questione. PARIGI: SAPPE, OLTRE 17MILA I DETENUTI STRANIERI IN ITALIA Capece, stop a tagli indiscriminati a comparto sicurezza (ANSA) - ROMA, 14 NOV - «Alzare i livelli di sicurezza in Italia dopo i gravissimi attentati in Francia è assolutamente doveroso e fondamentale. Ma è altrettanto doveroso e fondamentale denunciare le precarie condizioni operative degli operatori della sicurezza». È quanto denuncia il segretario del sindacato di polizia penitenziaria Sappe, Donato Capece, che è anche presidente della Consulta Sicurezza (composta dai sindacati autonomi delle Forze di Polizia Sappe-Sap-Sapaf e dei Vigili del Fuoco Conapo). «Il carcere - sottolinea Capece - è luogo sensibile, da monitorare costantemente, per scongiurare pericolosi fenomeni di proselitismo del fondamentalismo islamico tra i detenuti presenti in Italia. La Polizia Penitenziaria, attraverso gruppi selezionati e preparati, monitora costantemente la situazione, ma non dimentichiamo che oggi è ancora significativamente alta la presenza di detenuti stranieri in Italia. Rispetto agli oltre 52.400 presenti alla data del 31 ottobre scorso, ben 17.342 erano stranieri (più di 13.500 gli extracomunitari) e di questi circa 8mila di Paesi del Maghreb e dell'africa». «La sicurezza dei cittadini - prosegue Capece - non può essere oggetto di tagli indiscriminati e ingiustificati. E la realtà è che con 6 miliardi di tagli che i vari Governi Prodi, Berlusconi, Monti, Letta e Renzi hanno operato dal 2008 a oggi, i cittadini sono meno sicuri perchè ci sono meno poliziotti a controllare le loro case e i quartieri, meno poliziotti penitenziari nelle carceri a fronte di un numero di detenuti che sta tornado ad aumentare, meno

forestali contro le agromafie e le ecomafie per la tutela dell'ambiente, meno vigili del fuoco a difenderci da disastri e calamità, a garantire sicurezza e soccorso pubblico». (ANSA). BOS 14-NOV- 15 14:33 NNN FRANCIA: SAPPE, ALLARME FONDAMENTALISMO ISLAMICO NELLE CARCERI ITALIANE = Roma, 14 nov. (AdnKronos) - «Alzare i livelli di sicurezza in Italia dopo i gravissimi attentati in Francia è assolutamente doveroso e fondamentale», scrive Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe) «Ma è altrettanto doveroso e fondamentale denunciare le precarie condizioni operative che sono costretti ad affrontare ogni giorno, nel nostro Paese, gli operatori della sicurezza per i continui tagli di bilancio al settore della sicurezza che i vari esecutivi che si sono alternati in Italia negli ultimi anni hanno fatto ai danni del comparto sicurezza», prosegue. «Anche il carcere è luogo sensibile, da monitorare costantemente, per scongiurare pericolosi fenomeni di proselitismo del fondamentalismo islamico tra i detenuti presenti in Italia. La Polizia penitenziaria- spiega Capece- attraverso gruppi selezionati e all'uopo preparati, monitora costantemente la situazione, ma non dimentichiamo che oggi è ancora significativamente alta la presenza di detenuti stranieri in Italia. Rispetto agli oltre 52.400 presenti alla data del 31 ottobre scorso, ben 17.342 erano stranieri (più di 13.500 gli extracomunitari) e di questi circa 8mila di Paesi del Maghreb e dell'africa». (segue) (Stg/AdnKronos) 14-NOV-15 13:34 NNN FRANCIA: SAPPE, ALLARME FONDAMENTALISMO ISLAMICO NELLE CARCERI ITALIANE (2) = (AdnKronos) - Il Sappe ricorda come «indagini condotte negli istituti penitenziari di alcuni paesi europei tra cui Italia, Francia e Regno Unito hanno rivelato l'esistenza di allarmanti fenomeni legati al radicalismo islamico, che anche noi come primo Sindacato della Polizia Penitenziaria abbiamo denunciato in diverse occasioni». «Questo - continua il segretario generale del Sappe- fa comprendere il gravoso compito affidato alla Polizia penitenziaria di monitorare costantemente la situazione nelle carceri per accertare l'eventuale opera di proselitismo di fondamentalismo islamico nelle celle, anche alla luce dei tragici fatti di Parigi. Ma per fare questo, servono anche fondi per la formazione e l'aggiornamento professionale dei poliziotti penitenziari nonché per ogni utile supporto tecnologico di controllo, fondi che- conclude Capece- in questi ultimi anni sono stati invece sistematicamente ridotti e tagliati dai Governi che si sono via via succeduti alla guida politica del Paese». (Stg/AdnKronos) 14-NOV-15 13:34 NNN SAPPE: ALLARME FONDAMENTALISMO ISLAMICO NELLE CARCERI ITALIANE

Roma, 14 nov. (askanews) - "Alzare i livelli di sicurezza in Italia dopo i gravissimi attentati in Francia è assolutamente doveroso e fondamentale. Ma è altrettanto doveroso e fondamentale denunciare le precarie condizioni operative che sono costrette ad affrontare ogni giorno, nel nostro Paese, gli operatori della Sicurezza per i continui tagli di bilancio al settore della sicurezza che i vari Esecutivi che si sono alternati in Italia negli ultimi anni hanno fatto ai danni del Comparto Sicurezza". E' la denuncia del segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE Donato Capece, che è anche Presidente della Consulta Sicurezza (composta dai sindacati autonomi delle Forze di Polizia SAPPE-SAP-SAPAF e dei Vigili del Fuoco CONAPO). "La sicurezza dei cittadini non può essere oggetto di tagli indiscriminati e ingiustificati. E la realtà è che con sei miliardi di tagli che i vari Governi Prodi, Berlusconi, Monti, Letta e Renzi hanno operato dal 2008 a oggi, i cittadini sono MENO sicuri perché ci sono MENO poliziotti a controllare le loro case e i quartieri, MENO poliziotti penitenziari nelle carceri a fronte di un numero di detenuti che sta tornado ad aumentare esauriti gli effetti "taumaturgici" della sentenza CEDU - Torreggiani, MENO forestali contro le agromafie e le ecomafie per la tutela dell'ambiente, MENO vigili del fuoco a difenderci da disastri e calamità, a garantire sicurezza e soccorso pubblico". Capece punta il dito anche sui rischi della radicalizzazione violenta e del proselitismo all'interno degli istituti penitenziari del fondamentalismo islamico: "Anche il carcere è luogo sensibile, da monitorare costantemente, per scongiurare pericolosi fenomeni di proselitismo del fondamentalismo islamico tra i detenuti presenti in Italia. La Polizia Penitenziaria, attraverso gruppi selezionati e all'uopo preparati, monitora costantemente la situazione, ma non dimentichiamo che oggi è ancora significativamente alta la presenza di detenuti stranieri in Italia. Rispetto agli oltre 52.400 presenti alla data del 31 ottobre scorso, ben 17.342 erano stranieri (più di 13.500 gli extracomunitari) e di questi circa 8mila di Paesi del Maghreb e dell'africa". Il SAPPE ricorda come "indagini condotte negli istituti penitenziari di alcuni paesi europei tra cui Italia, Francia e Regno Unito hanno rivelato l'esistenza di allarmanti fenomeni legati al radicalismo islamico, che anche noi come primo Sindacato della Polizia Penitenziaria abbiamo denunciato in diverse occasioni. Tra questi fenomeni, vi è la radicalizzazione di molti criminali comuni, specialmente di origine nordafricana, i quali, pur non avendo manifestato nessuna particolare inclinazione religiosa al momento dell'entrata in carcere, sono trasformati gradualmente in estremisti sotto l'influenza di altri detenuti già radicalizzati. Un po' come accadde ai tempi del terrorismo, quando la consistente detenzione di molti terroristi - in particolare delle Brigate Rosse - portò delinquenti comuni ristretti in carcere ad 'abbracciare' la lotta armata in carcere". "Questo fa comprendere", conclude Capece, "il gravoso compito affidato alla Polizia Penitenziaria

di monitorare costantemente la situazione nelle carceri per accertare l'eventuale opera di proselitismo di fondamentalismo islamico nelle celle, anche alla luce dei tragici fatti di Parigi. Ma per fare questo, servono anche fondi per la formazione e l'aggiornamento professionale dei poliziotti penitenziari nonché per ogni utile supporto tecnologico di controllo, fondi che in questi ultimi anni sono stati invece sistematicamente ridotti e tagliati dai Governi che si sono via via succeduti alla guida politica del Paese". Red-Cro-Sca. PARIGI, SAPPE: «SU SICUREZZA IN ITALIA TROPPI TAGLI AL COMPARTO» (OMNIROMA) Roma, 14 NOV - «Alzare i livelli di sicurezza in Italia dopo i gravissimi attentati in Francia è assolutamente doveroso e fondamentale. Ma è altrettanto doveroso e fondamentale denunciare le precarie condizioni operative che sono costrette ad affrontare ogni giorno, nel nostro Paese, gli operatori della Sicurezza per i continui tagli di bilancio al settore della sicurezza che i vari Esecutivi che si sono alternati in Italia negli ultimi anni hanno fatto ai danni del Comparto Sicurezza.»La sicurezza dei cittadini non può essere oggetto di tagli indiscriminati e ingiustificati. E la realtà è che con sei miliardi di tagli che i vari Governi Prodi, Berlusconi, Monti, Letta e Renzi hanno operato dal 2008 a oggi, i cittadini sono MENO sicuri perché ci sono MENO poliziotti a controllare le loro case e i quartieri, MENO poliziotti penitenziari nelle carceri a fronte di un numero di detenuti che sta tornado ad aumentare esauriti gli effetti «taumaturgici» della sentenza CEDU - Torreggiani, MENO forestali contro le agromafie e le ecomafie per la tutela dell'ambiente, MENO vigili del fuoco a difenderci da disastri e calamità, a garantire sicurezza e soccorso pubblico«. È la denuncia, in una nota, del segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE Donato Capece, che è anche Presidente della Consulta Sicurezza (composta dai sindacati autonomi delle Forze di Polizia SAPPE-SAP-SAPAF e dei Vigili del Fuoco CONAPO).»Anche il carcere è luogo sensibile, da monitorare costantemente, per scongiurare pericolosi fenomeni di proselitismo del fondamentalismo islamico tra i detenuti presenti in Italia - prosegue - La Polizia Penitenziaria, attraverso gruppi selezionati e all'uopo preparati, monitora costantemente la situazione, ma non dimentichiamo che oggi è ancora significativamente alta la presenza di detenuti stranieri in Italia. Rispetto agli oltre 52.400 presenti alla data del 31 ottobre scorso, ben 17.342 erano stranieri (più di 13.500 gli extracomunitari) e di questi circa 8mila di Paesi del Maghreb e dell'africa«. Il SAPPE ricorda come»indagini condotte negli istituti penitenziari di alcuni paesi europei tra cui Italia, Francia e Regno Unito hanno rivelato l'esistenza di allarmanti fenomeni legati al radicalismo islamico, che anche noi come primo Sindacato della Polizia Penitenziaria abbiamo denunciato in diverse occasioni. Tra questi fenomeni, vi è la

radicalizzazione di molti criminali comuni, specialmente di origine nordafricana, i quali, pur non avendo manifestato nessuna particolare inclinazione religiosa al momento dell'entrata in carcere, sono trasformati gradualmente in estremisti sotto l'influenza di altri detenuti già radicalizzati. Un pò come accadde ai tempi del terrorismo, quando la consistente detenzione di molti terroristi - in particolare delle Brigate Rosse - portò delinquenti comuni ristretti in carcere ad 'abbracciarè la lotta armata in carcere«.»questo fa comprendere«, conclude Capece,»il gravoso compito affidato alla Polizia Penitenziaria di monitorare costantemente la situazione nelle carceri per accertare l'eventuale opera di proselitismo di fondamentalismo islamico nelle celle, anche alla luce dei tragici fatti di Parigi. Ma per fare questo, servono anche fondi per la formazione e l'aggiornamento professionale dei poliziotti penitenziari nonché per ogni utile supporto tecnologico di controllo, fondi che in questi ultimi anni sono stati invece sistematicamente ridotti e tagliati dai Governi che si sono via via succeduti alla guida politica del Paese«. red 141303 NOV 15 TERRORISMO, SAPPE: ALLARME FONDAMENTALISMO ISLAMICO NELLE CARCERI ITALIANE (9Colonne) Roma 14 nov - Alzare i livelli di sicurezza in Italia dopo i gravissimi attentati in Francia è assolutamente doveroso e fondamentale. Ma è altrettanto doveroso e fondamentale denunciare le precarie condizioni operative che sono costrette ad affrontare ogni giorno, nel nostro Paese, gli operatori della Sicurezza per i continui tagli di bilancio al settore della sicurezza che i vari Esecutivi che si sono alternati in Italia negli ultimi anni hanno fatto ai danni del Comparto Sicurezza. La sicurezza dei cittadini non può essere oggetto di tagli indiscriminati e ingiustificati. E la realtà è che con sei miliardi di tagli che i vari Governi Prodi, Berlusconi, Monti, Letta e Renzi hanno operato dal 2008 a oggi, i cittadini sono MENO sicuri perché ci sono MENO poliziotti a controllare le loro case e i quartieri, MENO poliziotti penitenziari nelle carceri a fronte di un numero di detenuti che sta tornado ad aumentare esauriti gli effetti taumaturgici della sentenza CEDU Torreggiani, MENO forestali contro le agromafie e le ecomafie per la tutela dell ambiente, MENO vigili del fuoco a difenderci da disastri e calamità, a garantire sicurezza e soccorso pubblico. E la denuncia del segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE Donato Capece, che è anche Presidente della Consulta Sicurezza (composta dai sindacati autonomi delle Forze di Polizia SAPPE-SAP-SAPAF e dei Vigili del Fuoco CONAPO). Capece punta il dito anche sui rischi della radicalizzazione violenta e del proselitismo all interno degli istituti penitenziari del fondamentalismo islamico: Anche il carcere è luogo sensibile, da monitorare costantemente, per scongiurare pericolosi fenomeni di proselitismo del

fondamentalismo islamico tra i detenuti presenti in Italia. La Polizia Penitenziaria, attraverso gruppi selezionati e all uopo preparati, monitora costantemente la situazione, ma non dimentichiamo che oggi è ancora significativamente alta la presenza di detenuti stranieri in Italia. Rispetto agli oltre 52.400 presenti alla data del 31 ottobre scorso, ben 17.342 erano stranieri (più di 13.500 gli extracomunitari) e di questi circa 8mila di Paesi del Maghreb e dell Africa. Il SAPPE ricorda come indagini condotte negli istituti penitenziari di alcuni paesi europei tra cui Italia, Francia e Regno Unito hanno rivelato l esistenza di allarmanti fenomeni legati al radicalismo islamico, che anche noi come primo Sindacato della Polizia Penitenziaria abbiamo denunciato in diverse occasioni. Tra questi fenomeni, vi è la radicalizzazione di molti criminali comuni, specialmente di origine nordafricana, i quali, pur non avendo manifestato nessuna particolare inclinazione religiosa al momento dell entrata in carcere, sono trasformati gradualmente in estremisti sotto l influenza di altri detenuti già radicalizzati. Un po come accadde ai tempi del terrorismo, quando la consistente detenzione di molti terroristi in particolare delle Brigate Rosse portò delinquenti comuni ristretti in carcere ad abbracciare la lotta armata in carcere. Questo fa comprendere, conclude Capece, il gravoso compito affidato alla Polizia Penitenziaria di monitorare costantemente la situazione nelle carceri per accertare l eventuale opera di proselitismo di fondamentalismo islamico nelle celle, anche alla luce dei tragici fatti di Parigi. Ma per fare questo, servono anche fondi per la formazione e l aggiornamento professionale dei poliziotti penitenziari nonché per ogni utile supporto tecnologico di controllo, fondi che in questi ultimi anni sono stati invece sistematicamente ridotti e tagliati dai Governi che si sono via via succeduti alla guida politica del Paese. 141431 NOV 15 NNN Giustizia: più controlli in carcere e celle aperte agli imam contro la radicalizzazione di Francesco Grignetti La Stampa, 17 novembre 2015 Contro il terrorismo islamista c è un "fronte delle carceri" da tenere sotto controllo. I fondamentalisti, infatti, fanno spesso proseliti nelle celle, più che nelle moschee o sul web. In Spagna è accaduto che sia stata sgominata una cellula islamista che progettava attentati e che era nata dietro le sbarre. Immediatamente dopo gli attentati, anche in Francia è cresciuto il livello di controllo sulle carceri. E ne hanno parlato ieri al ministero della Giustizia, presente il ministro Andrea Orlando. La conclusione è che se serviranno più soldi per investigatori, tecnologie, e interpreti dall arabo, i soldi arriveranno. Il direttore dell amministrazione penitenziaria, Santi Consolo, dopo gli attentati di Parigi ha già innalzato il livello di

allerta nelle nostre carceri. Quello che accade tra i detenuti, specie quelli di religione islamica, ovviamente viene controllato da tempo. Una nuova circolare, però, tre giorni fa è stata diramata a tutti i penitenziari: si chiede ai direttori, agli educatori e agli agenti della polizia penitenziaria la massima attenzione ai fenomeni di radicalizzazione tra i musulmani, specie quelli più sradicati dal tessuto d origine e dalla famiglia. I soggetti più fragili, quelli più sensibili all indottrinamento dei fondamentalisti. Secondo la circolare vanno scrutati i comportamenti di ogni detenuto islamico - ce ne sono in carcere circa 8 mila - per verificare che non chiuda i rapporti con gli altri detenuti, con le famiglie, con gli imam autorizzati e con il resto del mondo, in un percorso di progressivo isolamento ed autoesaltazione. Al contempo, proprio per evitare che la religione possa diventare uno schermo dietro cui si nascondono discorsi di propaganda per la Guerra Santa, e un argomento di vittimizzazione, nelle carceri italiane inizieranno ad entrare gli imam dell Ucoii (Unione delle comunità islamiche in Italia). È fondamentale - annota Consolo - che la preghiera sia guidata da un vero imam e non da un detenuto qualsiasi. Attualmente sarebbero 52 le moschee di fortuna ospitate dalle carceri, dove in assenza di un vero imam si aprono pericolosi spazi di autogestione della preghiera. Il tema è molto studiato a livello europeo. Giusto un mese fa a Bruxelles si è tenuto un vertice al massimo livello tra criminologi, ministri della Giustizia, magistrati e direttori di penitenziari sui modi di prevenire la radicalizzazione dei detenuti. In Italia, per esempio, si fa in modo che nessuno dei circa 100 condannati per terrorismo internazionale entri in contatto con i detenuti comuni. "È documentata, però - racconta Donate Capece, segretario del sindacato autonomo SAPPE - la radicalizzazione di molti criminali comuni, specialmente di origine nordafricana, che pure non avevano manifestato nessuna particolare inclinazione religiosa al momento dell entrata in carcere. Si sono trasformati gradualmente in estremisti sotto l influenza di altri detenuti già radicalizzati". Per impedire questi processi, il Dap chiede alla polizia penitenziaria di vigilare. Secondo il SAPPE, invece, sarebbe necessario "sospendere il sistema della "vigilanza dinamica" che consente ai detenuti di stare molte ore al giorno fuori dalle celle, mischiati tra loro, senza fare nulla e con controlli sporadici ed occasionali".

SEDUTE COMMISSIONE RICOMPENSE Si è riunita al DAP, ieri ed oggi, la Commissione Ricompense, che ha iniziato i lavori ieri pomeriggio. Gli esiti delle pratiche esaminate sono disponibili nell elenco pubblicato nell area riservata del nostro sito internet www.sappe.it. La prossima riunione della Commissione Ricompense è in programma per martedì 1 dicembre 2015. FESTIVITA DELL EPIFANIA 2016 Il DAP ha diffuso copia della nota dell Ente di Assistenza circa la Festività dell Epifania per l anno 2016. Le colleghe ed i colleghi in servizio al 31 ottobre 2015 e che partecipano alla contribuzione volontaria a favore dell Ente hanno diritto ad un buono Epifania del valore nominale di 50,00 ai figli di età compresa tra 0 e 10 anni o una confezione natalizia a tutto il restante Personale. Maggiori informazioni nella nota dell Ente di Assistenza disponibile nel nostro sito internet www.sappe.it.