PREMIO BERTO 2017: LA CINQUINA FINALISTA COMUNICATO STAMPA Giulia Caminito, La Grande A - Giunti, Firenze Giada è una bambina considerata da tutti perennemente manchevole, troppo minuta, ''una raganella'', che vive malvolentieri a casa degli zii in provincia di Milano. Da che sua madre se n'è andata per trafficare con camion, alcolici e bar nelle colonie italiane in terra d'africa, Giada non pensa ad altro che a raggiungerla in quella che lei chiama ''La Grande A'', una terra che immagina piena di meraviglie e di promesse. Ma una volta giunta ad Assab, una cittadina avvolta nell'arsura e nell'aria salmastra, la vita sembra ruotare solo intorno al piccolo bar che Adi gestisce fino a notte fonda, dove Giada fa molte nuove conoscenze: da Hamed, il garzone che non sa scrivere, a Orlando, il compagno della madre animato dalla retorica fascista vecchio stampo; dalla gazzella Checco, che vive in casa come un animale domestico, a Giacomo Colgada, un giovane italiano farfallone che sembra la copia di un attore del cinema. Ed è proprio con lui che inizia la vera storia di Giada: il matrimonio imposto da Adi, le insidie di suocera e nuora, la fortuna economica, il boom del Circolo Juventus di Addis Abeba, gli incredibili viaggi con la jeep nel deserto, i dolorosi chiaroscuri di Giacomo che obbligano Giada al continuo raffronto con una donna dura e intraprendente come sua madre. Liberamente ispirato alla biografia di famiglia, La Grande A è il primo romanzo di Giulia Caminito che racconta un pezzo dimenticato di storia italiana con una scrittura inventiva e spiazzante. Giulia Caminito è nata a Roma nel 1988 e si è laureata in Filosofia politica. Suo padre è originario di Asmara, sua nonna e suo nonno si sono conosciuti ad Assab, la sua bisnonna fu guidatrice di camion, contrabbandiera di alcolici e personalità vivace della comunità italiana d Etiopia ed Eritrea. Giulia oggi vive a Testaccio e lavora per una casa editrice romana. La Grande A è il suo primo romanzo.
Nicola De Cilia, Uno scandalo bianco - Rubbettino, Catanzaro Cosa succede a un uomo quando tutto il suo mondo di valori viene travolto, e insieme a esso, i suoi beni più preziosi: la famiglia, gli amici, il lavoro? E se quest'uomo è un uomo di fede profonda, come sopporterà questa prova? Dubiterà di sé, della Storia, di Dio? Angelo Cossalter, dopo una vita spesa in politica per la sua comunità, è coinvolto in uno scandalo finanziario che lo porterà verso la rovina. Angelo lotterà con tutte le sue forze, metterà in gioco il suo prestigio e il suo impegno, sarà costretto a fare i conti con la menzogna e il male, con l'inganno e il tradimento; insieme dovrà constatare la profonda mutazione del mondo rurale - siamo agli inizi degli anni '80 - mentre nella società e in politica si affermano nuovi protagonisti spregiudicati e cinici. In questa tempesta che gli sconvolge la vita, con il venir meno di ogni certezza, Angelo dovrà per ultimo fare i conti con il silenzio di Dio, per approdare dolorosamente alla rivelazione del suo destino. Nicola De Cilia è nato a Treviso nel 1963. Collaboratore storico in qualità di critico letterario delle riviste Lo straniero e Gli asini, ha pubblicato per le Edizioni dell asino il libro-inchiesta Pedagogia della palla ovale. Un viaggio nell Italia del rugby (2015).
Andrea Inglese, Parigi è un desiderio - Ponte alle Grazie, Milano Fin da quando era molto giovane, Andy ha sognato Parigi: il luogo in cui le «abitudini», tiranne implacabili nella sua Milano, possono finalmente essere sconfitte; il luogo in cui la letteratura è qualcosa di concreto, che si incontra nei salotti o fra i tavolini di un bar; e il luogo, certamente, dove vivono le parigine. Ma i miti giovanili sono per loro natura destinati a crollare, e forse è proprio nel conseguente spaesamento che si può arrivare a una specie di «maturità», all accettazione dello spaesamento stesso, alla costruzione di rapporti reali, quindi incerti, coi luoghi, con le persone. Il narratore di questo eccezionale romanzo si mette impietosamente in scena in prima persona, e il suo costante, inquieto rimuginare su sé stesso, sulla sua relazione con una città, sulle storie d amore che nascono, finiscono o semplicemente si immaginano, queste riflessioni al tempo stesso lucidissime e stralunate arrivano a toccare, con grande leggerezza, le corde più profonde dell esistenza, quelle legate agli affetti fondamentali e alle nostre più intime aspirazioni alla felicità. Con una scrittura stupefacente, perennemente tesa, percussiva e raziocinante, capace di alternare con incredibile coerenza avventure picaresche e ragionamenti incisivi, sempre venati dell ironia di chi sta constatando la comica insensatezza delle cose e la natura mai del tutto chiara, mai del tutto autentica dell essere umano. Andrea Inglese (1967) originario di Milano, vive oggi nei pressi di Parigi. Ha scritto saggi di teoria e critica letteraria e sette libri di poesia, fra cui ricordiamo La distrazione (Luca Sossella, 2008), La grande anitra (Oèdipus, 2013) e Lettere alla Reinserzione Culturale del Disoccupato (Italic Pequod, 2013). È uno dei membri fondatori di Nazione Indiana, fa parte del comitato di redazione di alfabeta2 e collabora col manifesto. È il curatore del progetto Descrizione del mondo (www.descrizionedelmondo.it), per un installazione collettiva di testi, suoni & immagini. Questo è il suo primo romanzo.
Francesca Manfredi, Un buon posto dove stare - La nave di Teseo, Milano Un bosco, una vecchia casa in montagna, la piscina di un condominio. Una bambina che nuota, una ragazza che torna a casa, un padre che scompare, un altro che trova pace nel silenzio umido di una cantina. E poi, nel pulviscolo di istanti che compongono i giorni più normali, affiora la rete dei sentimenti, dei sogni, delle scoperte che illuminano e feriscono, di una memoria in cui si è sempre salvi, ma inguaribilmente soli. E con grazia e scrittura limpidissima che Francesca Manfredi racconta i protagonisti di queste undici storie, avvolti nella normalità delle loro vite, ma sempre colti sul principio di una soglia da cui poter guardare alle loro fragilità e alle loro inquietudini, come a un posto da cui non è necessario fuggire, un buon posto dove stare. Francesca Manfredi è nata a Reggio Emilia nel 1988 e vive a Torino. Ha pubblicato racconti su Linus e sul Corriere della Sera. E tra gli autori di 6Bianca, serie teatrale in sei episodi ideata da Stephen Amidon e realizzata dal Teatro Stabile di Torino nel 2015. Tiene corsi di narrazione presso la Scuola Holden. Un buon posto dove stare è il suo primo libro.
Athos Zontini, Orfanzia - Bompiani, Milano Tutti i bambini a un certo punto spariscono. Ma sono solo in pochi a sapere come. Il protagonista di Orfanzia lo sa. Lo sa a tal punto che si rifiuta con tutto se stesso di obbedire all'imperativo quotidiano dettato dai genitori: mangia. E così combatte una guerra che lo vede opporsi alle insistenze della madre, alla severità del padre, alle cure del pediatra. Perché lui lo sa, che cosa fanno gli adulti con i bambini troppo buoni. Lui lo sa, che tutti i genitori sono cattivi. E solo finché non cederà al cibo, anche a costo di rigettare il mondo che lo circonda, potrà salvarsi. Ma la vita ha un sapore al quale è difficile resistere, e crescere può essere una sfida, se gli altri hanno più fame di te. Athos Zontini è nato a Napoli nel 1972. Ha lavorato come autore radiofonico, occupandosi di musica. Oggi fa lo sceneggiatore televisivo. Orfanzia è il suo primo romanzo.