«MANOVRINA» E «MANOVRONA»:

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197 www.freenewsonline.it i dossier www.freefoundation.com «MANOVRINA» E «MANOVRONA»: COSA BOLLE IN PENTOLA AL MEF? 29 marzo 2017 a cura di Renato Brunetta

EXECUTIVE SUMMARY 2 Come conseguenza del mancato aggiustamento dei conti pubblici avvenuto sotto i governi di centro-sinistra, il governo di Paolo Gentiloni si trova nella necessità di effettuare 2 interventi correttivi nel 2017, se vuole evitare la procedura formale di infrazione per debito eccessivo da parte della Commissione Europea. Il primo, da fare entro Aprile, consiste in una «manovrina» da 3,4 miliardi di euro; Il secondo, più incisivo, è stato ribattezzato «manovrona» per sottolineare la sua entità, pari a ben 20 miliardi di euro. A pochi giorni dalla presentazione del primo intervento, il Ministero dell Economia è in difficoltà nel reperire le risorse, complice anche il diktat di Matteo Renzi che vuole impedire al Governo di effettuare manovre fiscali troppo restrittive.

INDICE 3 La «manovrina» da 3,4 miliardi di euro Il Documento di Economia e Finanza La «manovrona» da 20 miliardi di euro

LA «MANOVRINA» DA 3,4 MILIARDI DI EURO 4 Lo scorso Febbraio, la Commissione Europea ha lanciato un ultimatum al governo italiano, relativamente alla necessità di effettuare una manovra correttiva dei conti pubblici per 3,4 miliardi di euro entro fine aprile, pena l attivazione di una procedura di infrazione nei confronti dell Italia per il mancato rispetto della regola del debito. Se il governo non attuerà «in modo credibile» le misure per la correzione dei conti pubblici «di almeno lo 0,2% del PIL» entro il mese di Aprile ha scritto in una nota la Commissione sull adozione del Rapporto sul debito adottato dall esecutivo in base all art.126.3 del Trattato - la Commissione considererà non rispettata la regola del debito.

LA «MANOVRINA» DA 3,4 MILIARDI DI EURO 5 La decisione di aprire una «procedura per disavanzi eccessivi» sarà presa «in base alle previsioni di primavera 2017» che verranno pubblicate a Maggio. Tali previsioni terranno quindi conto anche della decisione del Governo italiano di fare o meno la «manovrina» di primavera.

LA «MANOVRINA» DA 3,4 MILIARDI DI EURO 6 Dopo un lungo batti e ribatti con i funzionari della Commissione Europea e nonostante il pressing di Matteo Renzi che spinge per lo scontro con le istituzioni europee, il governo di Paolo Gentiloni ha deciso di allinearsi alle richieste di Bruxelles, al fine di evitare l apertura di una procedura d infrazione che per l Italia potrebbe essere devastante in termini di reputazione e di impatto sui mercati finanziari, come più volte affermato dal ministro dell economia Pier Carlo Padoan, da sempre posizionato su una linea più europeista.

LA «MANOVRINA» DA 3,4 MILIARDI DI EURO 7 In un primo momento, il ministro dell economia aveva pensato, per raccogliere i 3,4 miliardi della manovra, di ricorrere ad un aumento delle accise su carburanti, tabacchi e alcolici. Tuttavia, l ex primo ministro Matteo Renzi, ha subito intimato al governo di non alzare in alcun modo le tasse. la paura dell ex premier è quella di perdere consensi elettorali in vista delle prossime primarie del Partito Democratico, previste per il prossimo 30 aprile che, stando agli ultimi sondaggi, dovrebbe vincere.

LA «MANOVRINA» DA 3,4 MILIARDI DI EURO 8 Da quel momento, il Ministero dell Economia ha passato al setaccio numerose alternative che potessero sostituire l aumento delle accise. Attualmente, i soldi necessari a raggiungere i 3,4 miliardi della manovra dovrebbero essere trovati nel seguente modo: 300 milioni dall aumento delle accise su tabacchi e alcolici (esclusi, quindi, i carburanti); 1,3-1,4 miliardi dall estensione dello «split payment» sull IVA anche ai rapporti commerciali della pubblica amministrazione; 1 miliardo da misure di «spending review».

LA «MANOVRINA» DA 3,4 MILIARDI DI EURO 9 Il Governo ha dichiarato di voler far entrare nella «manovrina» anche un pacchetto pro-crescita a costo zero: regola «acchiappa-fondi e altre agevolazioni pro-investimenti, come lo sblocco di opere pubbliche già finanziate, semplificazione delle procedure di cartolarizzazione delle sofferenze bancarie e nuovi incentivi per le imprese che decidono di adottare la fatturazione elettronica.

LA «MANOVRINA» DA 3,4 MILIARDI DI EURO 10 Sullo split payment, presentata dal Governo come una misura «anti evasione», pesa però il rischio di un duro scontro con il mondo imprenditoriale. Un recente studio della CNA ha infatti accusato il Governo di aver prodotto, con lo split payment danni pari a «18 miliardi e mezzo di IVA non riscossa e 13 miliardi di IVA corrisposta ai propri fornitori da recuperare. Il danno finanziario sulle imprese pesa, pertanto, 31,6 miliardi accumulati in appena 2 anni, da quando è entrato in vigore lo split payment. Un pesantissimo salasso per le imprese fornitrici di beni e servizi alla Pubblica amministrazione che spesso, per sopperire al mancato recupero immediato dell IVA versata, hanno dovuto ricorrere al credito bancario, aggiungendo perlomeno altri 650 milioni di interessi. Sempre che siano riuscite a trovare una banca disposta ad erogarlo».

IL DOCUMENTO DI ECONOMIA E FINANZA 11 Più difficile sarà, per il Governo, trovare le risorse per la prossima manovra finanziaria che dovrà essere approvata il prossimo Ottobre, già quantificata in 20 miliardi di euro. Il principale scoglio è rappresentato dalla necessità di trovare soldi per disinnescare le clausole di salvaguardia relativa all aumento delle aliquote IVA. La composizione della «manovrona» d autunno dipenderà inesorabilmente dal programma di riforme da inserire nel prossimo Documento di Economia e Finanza (DEF) da presentare entro il prossimo 10 Aprile, al quale il Ministero dell Economia sta lavorando.

IL DOCUMENTO DI ECONOMIA E FINANZA 12 Relativamente al DEF, e, in particolare, al Piano Nazionale delle Riforme (PNR), il Governo, secondo quanto riportato da Roberto Petrini su La Repubblica punta a presentare a Bruxelles le seguenti misure: Riforma del catasto; Taglio delle tax expenditures; Riduzione del cuneo contributivo a partire da giovani e donne; Riforma dei voucher; Privatizzationi; Vendita di terreni agricoli demaniali per giovani agricoltori.

LA «MANOVRONA» DA 20 MILIARDI DI EURO 13 Secondo quanto riportato da Dino Pesole su Il Sole 24 Ore, Mef e Palazzo Chigi si starebbero confrontando su 2 scenari: Nel primo caso, si lascerebbe inalterato il target sul deficit del prossimo anno nei dintorni dell 1,2% di Pil, come già previsto dalla Nota di aggiornamento al DEF dello scorso settembre, confermando la manovra correttiva da 20 miliardi di euro. Questa soluzione richiederebbe però di indicare, nella Nota di aggiornamento del prossimo settembre, di fissare il nuovo target tra l 1,8% e il 2%, con il rischio di effettuare una manovra restrittiva proprio alla vigilia della prossima scadenza elettorale.

LA «MANOVRONA» DA 20 MILIARDI DI EURO 14 Nel secondo caso, già nel DEF di Aprile verrebbe indicato il nuovo target di deficit per il 2018, riducendo da subito l intervento correttivo del prossimo autunno. L intenzione del Governo è, in ogni caso, quella di evitare l aumento delle aliquote IVA ricorrendo ad un ennesimo aumento del deficit, un taglio della spesa e un aumento delle entrate derivante soprattutto dalle misure di contrasto all evasione fiscale.

LA «MANOVRONA» DA 20 MILIARDI DI EURO 15 Data la delicatezza della manovra, per poter effettuare una manovra espansiva è in ogni caso necessario avere l avallo della Commissione Europea, con la quale il governo Gentiloni sta tentando di trattare, nella speranza di riuscire a convincere altri paesi europei a rivedere le norme del Fiscal compact per il prossimo autunno. Senza la revisione di quest ultimo, la manovra sarebbe confermata a 20 miliardi di euro.

LA «MANOVRONA» DA 20 MILIARDI DI EURO 16 La posizione del Partito Democratico relativamente alla gestione delle clausole di salvaguardia sull IVA starebbe cambiando, secondo quanto riportato da Goffredo de Marchis su La Repubblica: Tommaso Nannicini, economista del PD, non escluderebbe infatti un «grande scambio», come lo ha definito il viceministro del Tesoro Enrico Morando, ovvero tagliare in maniera netta il cuneo fiscale e aumentare l imposta sul valore aggiunto. Meno tassazione del lavoro in cambio di maggior tassazione dei consumi, in sintesi.