Legge n. 166 del 19 agosto 2016 LEGGE ANTISPRECO. Dott.ssa Maria Carla Midena Regione del Veneto Direzione Servizi Sociali

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Legge n. 166 del 19 agosto 2016 LEGGE ANTISPRECO Dott.ssa Maria Carla Midena Regione del Veneto Direzione Servizi Sociali

Finalità ridurre gli sprechi per ciascuna delle fasi di produzione, trasformazione, distribuzione e somministrazione di prodotti alimentari, farmaceutici e di altri prodotti, attraverso la realizzazione dei seguenti obiettivi prioritari:

a) favorire il recupero e la donazione delle eccedenze alimentari a fini di solidarietà sociale, destinandole in via prioritari all'utilizzo umano, persone indigenti; b) favorire il recupero e la donazione di prodotti farmaceutici e di altri prodotti a fini di solidarietà sociale; c) contribuire alla limitazione degli impatti negativi sull'ambiente e sulle risorse naturali mediante azioni volte a ridurre la produzione di rifiuti e a promuovere il riuso e il riciclo

Definizioni operatori del settore alimentare: i soggetti pubblici o privati, operanti con o senza fini di lucro, che svolgono attività connesse ad una delle fasi di produzione, confezionamento, trasformazione, distribuzione e somministrazione degli alimenti

soggetti donatari: gli enti pubblici nonché gli enti privati costituiti per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche e solidaristiche e che, in attuazione del principio di sussidiarietà e in coerenza con i rispettivi statuti o atti costitutivi, promuovono e realizzano attività d'interesse generale.

eccedenze alimentari: i prodotti alimentari, agricoli e agro alimentari che, fermo restando il mantenimento dei requisiti di igiene e sicurezza del prodotto, sono, invenduti o non somministrati a causa di: carenza di domanda; Imminente scadenza; eventi meteorologici; errori nella programmazione della produzione;

spreco alimentare: l'insieme dei prodotti alimentari scartati dalla catena agroalimentare per ragioni commerciali o estetiche ovvero per prossimità della data di scadenza, ancora commestibili e potenzialmente destinabili al consumo umano o animale e che, in assenza di un possibile uso alternativo, sono destinati a essere smaltiti

Gli operatori del settore alimentare possono cedere gratuitamente le eccedenze alimentari a soggetti donatari idonee al consumo umano,prioritariamente a favore di persone indigenti.

Le eccedenze alimentari non idonee al consumo umano possono essere cedute per il sostegno vitale di animali e per la destinazione ad autocompostaggio o a compostaggio di comunità con metodo aerobico.

Modalita' di cessione delle eccedenze alimentari Le cessioni sono consentite anche oltre il termine minimo di conservazione, purche' siano garantite l'integrita dell'imballaggio primario e le idonee condizioni di conservazione

Le eccedenze alimentari, nel rispetto dei requisiti di igiene e sicurezza e della data di scadenza, possono essere ulteriormente trasformate in prodotti destinati in via prioritaria all'alimentazione umana o al sostegno vitale di animali.

I prodotti finiti della panificazione e i derivati degli impasti di farina prodotti negli impianti di panificazione che non necessitano di condizionamento termico, che, non essendo stati venduti o somministrati entro le ventiquattro ore successive alla produzione, possono essere donati a soggetti donatari

Modifica al Decreto del Presidente della Repubblica Qualora siano stati confiscati prodotti alimentari idonei al consumo umano o animale, l'autorita' ne dispone la cessione gratuita a enti pubblici/ privati, senza scopo di lucro e che, in attuazione del principio di sussidiarieta' e in coerenza con i rispettivi statuti o atti costitutivi, promuovono e realizzano attivita' d'interesse generale anche mediante la produzione e lo scambio di beni e servizi.

Tavolo di coordinamento Formula proposte e pareri

per la gestione del Fondo per la distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti per lo sviluppo di iniziative di informazione e di sensibilizzazione alla donazione e al recupero di eccedenze alimentari nonchè per la promozione e la conoscenza degli strumenti, anche di natura fiscale, in materia di erogazioni liberali

per lo svolgimento di attività di monitoraggio delle eccedenze e degli sprechi alimentari per la formulazione di proposte per favorire la messa in rete e l'aggregazione delle iniziative promosse da soggetti pubblici e privati che distribuiscono derrate alimentari agli indigenti su base territoriale

Promozione, formazione e misure preventive in materia di riduzione degli sprechi Il servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale garantisce che, nell'ambito delle ore di trasmissione destinate all'informazione, un adeguato numero delle medesime ore sia finalizzato alla promozione di comportamenti e di misure volti a ridurre gli sprechi alimentari, energetici e di altro genere.

sensibilizzare l'opinione pubblica e le imprese sulle conseguenze negative degli sprechi alimentari, con particolare attenzione ai temi del diritto al cibo, dell'impatto sull'ambiente e sul consumo di risorse naturali e alle possibili misure per il contrasto degli sprechi medesimi

il Ministero della Salute potrà emanare linee guida per gli enti gestori di mense scolastiche, aziendali, ospedaliere, sociali e di comunità, al fine di prevenire e, comunque, ridurre lo spreco connesso alla somministrazione degli alimenti.

Agevolazioni Sono infine previsti benefici fiscali per chi cede a titolo gratuito prodotti alimentari ad indigenti. Infatti per incentivare chi dona agli indigenti i Comuni possono applicare una riduzione della TARI proporzionata alla quantità, debitamente certificata, dei beni e dei prodotti ritirati dalla vendita ed oggetto della donazione.