Gianbattista Begnini Chi la dura la vince Da vero imprenditore determinato e tenace, il Près non vuole abbandonare il suo sogno sportivo, ma per farcela chiede il sostegno di tutti di Toni Liguori foto Marco Brioschi e Antonio Mastrangelo Giovanni Battista Begnini, imprenditore affermato nel settore delle costruzioni e presidente dell Ac Monza Brianza 1912, si confessa senza veli e senza reticenze ai lettori di Monza Club. Gioie e dolori, qualche amarezza e non pochi rimpianti in nome di una passione che non ha confini ma che rischia di provocare qualche dispiacere e qualche delusione inaspettata. Presidente Begnini, quando l ho intervista l ultima volta aveva appena preso in mano le redini del Calcio Monza. Oramai sono trascorsi quattro anni: è cambiato qualcosa da quel giorno? Purtroppo, non è cambiato molto, anzi quasi tutto è rimasto come prima. Ho comprato una squadra sull orlo del fallimento e destinata a scomparire; ho avuto l incoraggiamento di tanti imprenditori locali, commercianti, gente che aveva promesso il suo aiuto perché credeva nel mio progetto di traghettare il Calcio Monza > 34 N.36 CM
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in Serie B e riportarlo ai suoi antichi splendori: tante parole, ma in concreto non è successo quasi niente. Mi sono impegnato con tutte le mie forze, ho investito in denaro e in fatica, ho cercato di dare al malato tutte le medicine possibili perché guarisse dalla sua malattia: uno sforzo sovrumano che ha prodotto però pochissimi effetti Ne valeva davvero la pena? Cosa che non ha funzionato? Oggi sinceramente non saprei cosa rispondere: forse non ne valeva la pena, o forse mi sono illuso che l amore di una città per la sua squadra di calcio fosse superiore alla realtà. Monza è una città stupenda, ricca di capolavori d arte e di risorse imprenditoriali di altissima levatura ma, evidentemente, la passione per questo bellissimo sport viene è in fondo alla scala dei valori più riconosciuti. Ho vissuto due anni esaltanti in cui c è mancato poco per raggiungere la Serie B: sarebbe bastato un organico più sostenuto e un pizzico di fortuna in più. Che cosa sta succedendo nel mondo del calcio: è vero che la situazione potrebbe precipitare al punto che molte squadre sparirebbero dal campionato? Stanno accadendo cose bruttissime: disputare il campionato di Serie C, ribattezzato Lega Italiana Professionisti, costa una fortuna e molte società sono in seria difficoltà. Anche la Serie B è sull orlo del baratro perché si vocifera che le la Lega potrebbe dimezzare i finanziamenti, portandoli a un paio di milioni di euro l anno contro i quattro-cinque delle passate stagioni. Se ciò accadesse davvero le società non riuscirebbero neppure a coprire le spese e una squadra come la nostra, anche se dovesse compiere il miracolo di raggiungere la B, si troverebbe nella stessa identica situazione. Con tutti i soldi che la Lega incassa con i diritti Tv non potrebbe aiutare più sostanziosamente le squadre minori? Non è in quel serbatoio che si scoprono i talenti del nostro futuro calcistico? Sì, purtroppo è vero: la Lega incassa quattrocento-cinquecento milioni di euro l anno e le squadre di Serie A fanno la parte del leone perché nessuno ha intenzione di acquistare i diritti della Serie B. Per quanto riguarda i campioni che potrebbero essere individuati nei vivai della B o della C, chi detiene il potere del calcio italiano, ovvero i presidenti delle grandi squadre di Serie A, pensano di spendere meno ingaggiando fuoriclasse dai club stranieri piuttosto che aiutare le società italiane minori attingendo da quel bacino giovani calciatori che un giorno sarebbero senz altro in grado di competere con i più forti campioni del mondo. Durante la gestione Begnini il Calcio Monza ha raggiunto le finali dei play-off per due anni consecutivi L Arengario,simbolo della città di Monza 36 N.36 CM
Come è successo di recente con Giagnola, un campioncino di 17 anni che il Milan le ha chiesto e che lei ha ceduto senza battere ciglio Giagnola è un ragazzo in gamba, che farà molta strada anche in campo internazionale e al quale auguro grande fortuna. Un tempo se una squadra di Serie C cedeva un giocatore del genere ad un grande club, con i soldi che riceveva in cambio era in grado di risanare il suo bilancio. Ora la situazione è davvero cambiata e, al massimo, si potrà coprire soltanto qualche piccola voce. Del resto, il Calcio Monza non può vivere solo di queste piccole cessioni, avrebbe bisogno d altro Di che cosa? Innanzitutto che i tifosi fossero più vicini alla loro squadra, che si presentassero sempre più numerosi allo stadio e che la seguissero in trasferta sostenendola con amore e con passione. Nelle penultime partite, quando eravamo ancora in corsa per i play off, abbiamo giocato davanti a 395 spettatori paganti ad una media di 10 euro l uno. Non abbiamo coperto neppure i costi delle maschere. Immagino la delusione che avrà provato, anche se non è certamente con gli incassi delle partite che si finanziano le enormi spese che deve sostenere una società di calcio Sicuramente no, questo giocattolo, che rimanere in piedi, costa più di 5 milioni di euro l anno: siamo perciò costretti a bussare a tantissime porte per portare a casa almeno il 50 o il 60% della somma complessiva. Spero che gli imprenditori brianzoli rialzino la testa e, punti nell orgoglio, contribuiscano più fattivamente a tenere in vita la squadra che porta i loro colori. Vorrei coinvolgere un grande sponsor, un nome radicato nel territorio e che qui ha costruito la sua storia. Intanto mi sono dovuto accontentare della Vitali, un azienda bergamasca con la quale ho ottimi rapporti di lavoro legati alla mia attività di imprenditore. Certo, se sulla maglietta della squadra fosse stampato il marchio di una impresa monzese, sarebbe tutta un altra storia persone, ho stretto la mano a tanta gente, ho partecipato a mille manifestazioni e ho cercato di vivere la vita di questa comunità sentendomi parte attiva di essa e non soltanto un ospite di passaggio. Su cento persone che mi hanno promesso un sostegno per la squadra soltanto quattro o cinque hanno mantenuto la parola e approfitto dell occasione per ringraziarle e per rinnovare loro la mia stima più profonda. Spero, con la mia presenza, di non avere rotto qualche equilibrio. Se così fosse, chi mi conosce bene, sa che l ho fatto in perfetta buona fede. È deluso di come si è concluso l ultimo campionato? Un po di delusione per le vicende dell ultimo campionato esiste, un po meno per come si è comportata la squadra negli ultimi tre anni. In fondo essere stata sempre nei play-off, giocandosi la finale un anno con il Genoa e l altro con il Pisa, non è un impresa da poco. Quest anno siamo stati tagliati fuori per pochi punti, ma per me resta comunque una squadra che avrebbe potuto puntare al primato. La mia amarezza, comunque, dipende da altri fattori: abbiamo messo in piedi un ottima squadra ma che ha dei costi esorbitanti; giochiamo in un bellissimo stadio, il Brianteo, che potrebbe ospitare 18.500 tifosi, ma che assomiglia sempre più ad una > Imprenditore eclettico, Gianbattista Begnini oltre all ediliza opera nel settore della Gdo e nel mercato dei serramenti. Da giovane ha praticato tutti gli sport, calcio compreso Scusi se glielo chiedo un altra volta: che cosa esattamente non ha funzionato? Non lo so e spesso mi domando dove posso avere sbagliato. Eppure, ho incontrato tantissime N.36 CM 37
cattedrale nel deserto; facciamo vivere un centro sportivo, il Monzello dove 300 ragazzi al giorno, alcuni tolti dalla strada, frequentano la scuola di calcio che molti ci invidiano ma che, a sua volta, ha costi proibitivi Tutto ciò, a fronte di soli 250 mila euro che ci dà la Lega e delle sponsorizzazioni di poche, volonterose aziende che ci sostengono con il loro aiuto. Insomma, è una fatica improba mantenere la squadra e tutte le strutture ad essa legate su questi livelli d eccellenza quando bisogna fare i conti con bilanci sempre in rosso e ripianamenti finanziari sempre più onerosi. Che fa Presidente, non vorrà mica mollare tutto? Per adesso no, ma se le cose dovessero continuare così, non è detto che prima o poi non lo faccia. Nessuno mi ha puntato la pistola contro per fare il presidente del Calcio Monza e proprio per questa ragione, se la città, le istituzioni, gli imprenditori locali, i tifosi, tutti coloro che hanno a cuore il destino della squadra non faranno la loro parte, toglierò il disturbo e cederò il posto a qualcun altro. Da dove nasce questa sua passione? Ho avuto le mie prime esperienze calcistiche nell Atalanta poi, per 15 anni di seguito, sono stato presidente del Basket Bergamo. Una passione che ho nel sangue e che da sempre coinvolge anche tutta la famiglia: dai miei fratelli ai mie figli, siamo tutti appassionati di calcio e di sport in genere. Perché è voluto venire a Monza? Quali erano le sue vere intenzioni? Perché mi piacciono le sfide, perché c era una bella squadra di calcio in vendita e nessuno la comprava, perché ero certo che le mie capacità imprenditoriali avrebbero presto portato il Calcio Monza in Serie B e se anche per un pelo finora non c è riuscita è un obiettivo che continuo a ritenere assolutamente raggiungibile. Ho investito parecchio in questa avventura, ho tolto risorse alle mie aziende per immetterle nella squadra, per farla più forte, per farla crescere, perché potesse competere con altre con pari dignità. Sono soddisfatto del risultato ottenuto, molto meno per non essere riuscito a coinvolgere altre Nonostante i numerosi impegni professionali, il Près trova sempre il modo di stare vicino alla squadra, cui - per sua stessa ammissione - dedica il 20 per cento delle sue giornate Mi dispiace sentirla parlare così Io l ho conosciuta come un imprenditore di successo duro e tenace, che difficilmente si lascia prendere dallo sconforto; un bergamasco doc, abituato a lottare tenacemente e a vincere le avversità della vita con spirito battagliero, sempre pronto ad investire nel futuro con coraggio e intelligenza La ringrazio per le sue parole. Io sono rimasto lo stesso e non sono cambiato nemmeno di una virgola in tutti questi anni. La mia storia di imprenditore è iniziata negli anni 70, quando ho cominciato a costruire le prime case nel bergamasco. Oggi, nel campo dell edilizia, siamo una realtà che dà lavoro ad oltre 300 dipendenti: dopo i centomila metri cubi dell area Magrini, stiamo costruendo tre bellissimi alberghi a Zingonia, a Cassano d Adda e a Busto Arsizio. Inoltre, abbiamo diversificato la nostra attività in altri settori: la Begnini Serramenti e, nel settore agroalimentare siamo tra i primi produttori e distributori di insalate confezionate che portiamo in giro per l Italia. Come vede, ne avrei di cose da fare, anche se la passione per il calcio è tutta un altra cosa 38 N.36 CM
realtà, e non solo imprenditoriali, che operano nel territorio ma che non hanno risposto come avrebbero potuto all invito a partecipare a questa esaltante avventura, contribuendo in maniera fattiva alla sua rinascita della squadra. Sopra, Begnini con la moglie La famiglia costituisce per l imprenditore un punto di riferimento. Sotto, uno degli edifici costruiti dal Gruppo Begnini, attivo nel settore dell edilizia. Quali sono i suoi progetti per il futuro del Calcio Monza? Dopo avere lavorato duramente per quattro anni, dopo avere seminato con pazienza e con buonsenso, e avere ottenuto risultati che sono sotto gli occhi di tutti, ritengo che sia arrivato il momento che la società assuma un ruolo determinante nella vita della città e nel suo tessuto sociale e che diventi parte integrante della sua storia. In poche parole, vorrei che le iniziative del Calcio Monza venissero prese più in considerazione da tutti, che non venissero ostacolate da nessuno e che in molti si adoperassero affinché la squadra continuasse a vivere senza troppe incertezze. Una cosa è certa: il Paese, tutto il mondo, attraversano un momento difficilissimo; tutti siamo chiamati a dare il massimo perché le nostre imprese continuino a rimanere e galla in un mare che si fa ogni giorno più tempestoso. Accentuerò la mia presenza e l impegno nelle mie aziende e certo non li farò mancare alla squadra. Almeno, fino alla fine del prossimo campionato. N.36 CM 39