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RENDICONTI del SEMINARIO MATEMATICO della UNIVERSITÀ DI PADOVA M. MIRANDA Sulle singolarità delle frontiere minimali Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, tome 38 (1967), p. 180-188 <http://www.numdam.org/item?id=rsmup_1967 38 180_0> Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova, 1967, tous droits réservés. L accès aux archives de la revue «Rendiconti del Seminario Matematico della Università di Padova» (http://rendiconti.math.unipd.it/) implique l accord avec les conditions générales d utilisation (http://www.numdam.org/legal. php). Toute utilisation commerciale ou impression systématique est constitutive d une infraction pénale. Toute copie ou impression de ce fichier doit contenir la présente mention de copyright. Article numérisé dans le cadre du programme Numérisation de documents anciens mathématiques http://www.numdam.org/

SULLE SINGOLARITÀ DELLE FRONTIERE MINIMALI M. MIRANDA *) Per le definizioni e le notazioni rinviamo a [5]. In questo lavoro si prova che la dimensione di Hausdorff dell insieme delle singolarità di una frontiera minimale n-dimensionale, approssimabile in con ipersuperfici minimali cartesiane analitiche non può superare n-2. Ringrazio Ennio De Giorgi con il quale ho discusso i risultati di questo lavoro. 1. Estendendo un risultato di Triscari (v. Teorema V di [8]) per le funzioni caratteristiche d insieme dimostriamo il TEOREMA 1. Sia aperto Indicata con f* la funzione definita in si ha che f ha gradiente minimate in D se e solo se f* ha gradiente minimale in DIM. Ricordiamo (v. 3 di [4]) che se per g E A c QXR aperto si pone e Indirizzo dell A.: Istituto Matematico, Università, Pisa. ~) Lavoro eseguito nell ambito dell attività dei Gruppi di Ricerca del Comitato Nazionale per la Matematica del C. N. R..

181 si ha (cfr. Teor. 3.3 di [4]) dove si è posto, per ogni y E R, (x, y) E A ~ e gy (x) è la funzione definita in Ay dalla relazione gy (x) = g (x, y). Dalla ( 1.2) si ricava, se Do c S~ è aperto e I c R è un intervallo, Cominciamo allora col provare che se f ha gradiente minimale in Q allora 1* ha gradiente minimale in Si tratta di far vedere che per ogni compatto c Qm R e ogni g E con g = f * in vale Fissati e g sia QO un aperto relativamente compatto in Q e I un intervallo di.r tali che Si avrà allora, per le (1.1) e ( 1. 2 ), Per la proprietà di minimo di f essendo dalle (1.3) e (1.6) si ricava

182 Poichè vale ovviamente dalle (1.5) e (1.8) si ricava la (1.4). Proviamo ora che se f * ha gradiente minimale in QXR allora f ha gradiente minimale in ~3. Si tratta di far vedere che per ogni compatto K c Q e ogni g E BV10c con g - f in Q - K si ha Fissati g e g, per ogni e > 0 poniamo e indichiamo con Qo un aperto relativamente compatto in {~ verificante Per la proprietà di minimo di f ~, se si indica con Jp l intervallo chiuso (0, ~O), si ha D altra parte vale e per il Teor. 3.3 di [4] e la definizione di ge si ha

183 mentre per le (1.2) e la definizione di ge si ha Dalle (1.12), (1.13), (1.14) e (1.15) si ricava allora da cui, per 1 arbitrarietà segue Poichè vale ovviamente dalle (1.17) e (1.11) segue la (1.10). c. v. d. 2. Ricordiamo (v. [5]) che un insieme E c Rn ha frontiera minimale nell aperto S~ se la sua funzione caratteristica ha gradiente minimale in SZ. Ricordiamo inoltre (v. Teor. 6.5 di [5]) che se la frontiera di.e è minimale in S~ allora FE fl S~ risulta costituita di una parte singolare N, chiusa in Q, e avente misura (n - 1)- dimensionale nulla e di una parte regolare che è una ipersuperficie analitica. Allora in ogni punto regolare di 7E n Q si possono considerare le curvature dell ipersuperficie 9E f1 SZ. Indicheremo allora la misura su [~ definita da (v. [6], 4) con ye dove c2 indica la somma dei quadrati delle curvature principali di 7E n D.

184 In [6] è stato provato (v. Teor. 6 di [6]) che la misura ye è semicontinua (sugli aperti) rispetto alla convergenza in L1loc per l insieme R. Utilizzando questo risultato possi amo provare il seguente TEOREMA ogni intero n > 4 (~) esiste una costante positivac ~ (n) tale che : se je7 c Rn ha frontiera minimale c Rn, ~~e un punto singolare di ~ dist (xo, ad), allora si ha DIM. Supponiamo per assurdo che per ~ (n) non esista. In tale caso, essendo l~espressione un intero n la costante invariante per traslazioni e omotetie, si può costruire una successione di insiemi ~Eh~ aventi frontiera minimale in ~x ; ~ x ( C 1 ~ e tali che l origine sia punto singolare per e per i quali valga Poiché le frontiere 7Eh sono minimali in (x; ~ x I 11 si ha (v. formula (3.11) di [5]) Dalla (2.4) segue allora (v. Teor. I di [2]) che la successione {Eh) è compatta in Li I x I 1)) e possiamo allora supporre che essa converga in Li x I 1 ) ) verso un insieme E. Per il Teor. 3 di [6] la JE risulta essere minimale in (x ; I x C 1 ), per l Osservazione 5 e il Teorema 4 di [6] l origine è punto singolare di 9E, ed infine per il Teorema 6 di [6] dalla (2.3) si ricava 1) Per n S 4 le frontiere minimali non hanno punti singolari. dovuto a Triscari [8] per n 3 = e ad Almgren [1] per n 4. = Il risultato è

185 Mostriamo ora, riprendendo un ragionamento che si trova in [7], come dall insieme E si possa passare ad un cono.e ~ avente le sue stesse caratteristiche, ovvero avente frontiera minimale in Rn, 9 avente l origine come punto singolare della frontiera e verificante la ( 2. 6) (Rn) = 0. Per ogni E > 0 indichiamo con E, l insieme ~x : Ex E E). Avremo allora ovviamente è minimale in I C 1 gine come punto singolare e verifica Ì Ì, ha l ori. E Dalla ricordata formula (3.11) di [5] si ha allora Dal Teor. 1.7 di [3] si ha che ogni successione con Bi > O e Ei - 0 è compatta in (Rn) e quindi possiamo determinarne una, che indicheremo ancora con convergente in Ltoc (Rn) verso un insieme E*. Per i già citati risultati di [6] risulta essere minimale in Rn, singolare nell origine e verificante la (2.6). Oltre a ciò, per l Osservazione 3 di [6], si ha per quasi tutti i t E R (t > 0). Ma poiché vale e poiché esiste (v. Cor. 2.6 di [5])

xo) 186 si ha, dalla (2.9), per quasi tutti i t E R (t > 0). Dalla (2.12) si ricava (v. Teor. 2.5 di [5]) che E* è un cono di vertice 0. essendo un cono minimale e verificando la (2.6) non può essere singolare in un sol punto, deve quindi esistere un xo =~= 0 che sia punto singolare Indicato allora, per E > 0, con E: - l insieme (x; e (x E E*) si ha, ragionando come abbiamo fatto più sopra, che esiste una successione { E~ ~i, con 0 e 8, - 0, convergente verso un insieme E**. L insieme E** risulterà allora essere un cilindro con asse parallelo al segmento Oxo e la sua sezione ortogonale L sarà un cono di 9-"E** sarà minimale, singolare nell orig~ine e varrà allora anche.l sarà minimale in (v. Teor. 1) singolare nella origine e verificherà ovviamente Ripetendo queste considerazioni si prova che per ogni intero s con 3 c s esiste in 1~~ un cono singolare nell origine e avente frontiera minimale. Questo fatto è però in contraddizione coi risultati di Triscari [8] e Almgren [1], e quindi è assurdo supporre che esista un intero n per cui la tesi del teorema non sia valida, e perciò il Teorema 2 è completamente dimostrato. c. v. d. 3. Dal Teorema 2, tenuto conto del Teorema 7 di [6], si ricava la seguente valutazione dell insieme delle singolarità delle frontiere minimali approssimabili in con ipersuperfici cartesiane analitiche minimali.

187 TEOREMA, 3. Sia Q c Rn aperto e (x)) ; x ED) una successione di ipersuperfici cartesiane minimati analitiche. La successione d insiemi ~(x, y) ; x E Q, y fh (x)l converga in verso un insieme E. Detto allora N l insieme dei punti singolari di 7E f1 (Qx R), si ha, per ogni compatto 1~ c DIM. Fissati K e ~O dist (K, a sia un insieme di punti di g f1 N tali che Avremo allora D altra parte dal Teorema 2 si ricava dove m (~o) indica il numero dei punti xi. Dalle (3.4) e (3.5) si ha Poichè dal Teorema 7 di [6] si ha ovviamente dalle (3.6), (3.7), (3.3) e dalla definizione di segue la (3.1). c, v. d.

1)-dimensionali 188 BIBLIOGRAFIA [1] F. J. ALMGREN : Some interior regularity theorems for minimal surfaces and an extension of Bernstein s theorem. Ann. of Math., 1966. [2] E. DE GIORGI : Nuovi teoremi relativi alle misnre 2014 (r in uno spazio ad r dimensioni. Ric. Matem. Napoli, 1955. [3] M. MIRANDA : Distribuzioni aventi derivate misure e insiemi di perimetro localmente finito. Ann. Scuola Norm. Sup., Pisa, 1964. [4] M. MIRANDA : Superfici cartesiane generalizzate ed insiemi di perimetro localmente finito sui prodotti cartesiani. Ann. Scuola Norm. Sup. Pisa, 1964. [5] M. MIRANDA : Sul minimo dell integrale del gradiente di una funzione. Ann. Scuola Norm. Sup. Pisa, 1965. [6] M. MIRANDA : Comportamento delle successioni convergenti di frontiere minimali. (Questo stesso numero). [7] D. TRISCARI: Sulle singolarità delle frontiere orientate di misura minima. Ann. Scuola Norm. Sup. Pisa, 1963. [8] D. TRISCARI : Sulle singolarità delle frontiere orientate di misura minima nello spazio euclideo a 4 dimensioni. Le Matematiche, Catania, 1963. Manoscritto pervenuto in redazione il 17 marzo 1967