Valutazione del rischio dovuto al fulmine (secondo Norma CEI 81-1 e Variante V1) Generalità

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Valutazione del rischio dovuto al fulmine (secondo Norma CEI 81-1 e Variante V1) Generalità Il seguente elaborato riguarda la valutazione del rischio di fulminazione diretta ed indiretta, relativa ad una zona dell area portuale oggetto dell intervento di Salerno. In particolare sono oggetto della presente verifica le Torri unica struttura consistente da prendere in considerazione in detta area. Essa presenta una altezza di m 35 dal suolo, (Per l ubicazione si rimanda alla planimetria allegata). Tipologia e caratteristiche della struttura Tipo di danno Tipo di danno considerato : Perdite di vite umane Le strutture Metalliche all aperto vengono classificate secondo l articolo G.3.5 della Variante V1 alla Norma CEI 81-1 come Strutture a rischio di incendio 0. Pagina 1 di 5

Verifica struttura di notevoli dimensioni A favore della sicurezza viene esaminato il caso considerando una resistività del terreno inferiore a 5 kωm, procederemo quindi al confronto della frequenza di fulminazione Nd con la frequenza tollerabile Na, viene assunto per Na il valore stabilito dalla Norma ossia 0,1 per resistività del terreno < 0,5 kωm (Terreno vegetale, cemento etc il nostro caso comunque sarà asfalto bituminoso), (Variante V1 fasc.2943 della Norma CEI 81-1). Si applica quindi il procedimento di Valutazione del Rischio dovuto al Fulmine dell App.G della Norma CEI 81-1 Terza Edizione. Protezione contro la fulminazione diretta Calcolo di Nd Considerando i seguenti dati della struttura e della zona: Nt=1,5 (fulmini/anno) per il Comune di Salerno; C=0,5 (coefficiente ambientale); L=4,00 m (lunghezza della torre); W=4 m (larghezza della Torre); H=35 m (altezza totale della Torre); A=36.315 m² (Area di raccolta della struttura isolata). Si ottiene che la frequenza media di fulmini che possono colpire direttamente la Gru a Torre secondo l art.g.3.1 della Norma CEI 81-1 è pari a : Nd= 0,013 (fulmini/anno). Pagina 2 di 5

Valori di rischio Componente di rischio relativa alle tensioni di contatto e di passo RA: 5,45E-09 Valore di rischio tollerato dalla norma RT: 1,00E-05 Determinazione di Na Il valore calcolato della frequenza di fulminazione diretta della struttura Nd=0,01 (fulmini/anno), va confrontato con il valore della frequenza di fulminazione tollerabile Na. Nel nostro caso essendo la struttura di tipo metallica all aperto secondo quanto stabilito dalla Norma il valore di Na è il seguente: Na= 0,1 (fulmini/anno). Dal confronto di Nd con Na se ne conclude che la struttura in oggetto non è di notevoli dimensioni ed è autoprotetta secondo la Norma CEI 81-1 e relativa variante V1 e non necessita di un LPS. Protezione contro le fulminazioni indirette I fulmini possono causare danni alle strutture colpendole direttamente. pur non Quanto detto può accadere per la trasmissione delle sovratensioni attraverso gli impianti elettrici esterni. Tale fenomeno può provocare danni consistenti agli impianti elettrici (ad es. alle linee o agli utilizzatori) ed in talune situazioni può essere la causa di innesco di incendi. Nel nostro caso, considerato che: 1. la linea di arrivo ENEL sarà interrata, Pagina 3 di 5

2. gli impianti elettrici interni sono da ritenersi non essenziali (tab.g.4), 3. la struttura è classificata a rischio di incendio 0 quindi ridotto; si deduce, dalla tab. G.4 della CEI 81-1, che la struttura è protetta contro le fulminazioni indirette. Si consiglia comunque l installazione, a protezione dell impianto contro le sovratensioni provenienti dalle linee elettriche di alimentazione, scaricatori trifasi con capacità di scarica Isn=100KA onda 8/20µs e tensione di innesco coordinata con l isolamento delle linee per il Q/GBT e Isn>=10ù5 KA per i quadri derivati. (vedi schemi elettrici allegati). Conclusioni CONSIDERATO: (con riferimento alla fulminazione diretta della struttura metallica) che la struttura metallica in questione non contiene materiali combustibili, né infiammabili e quindi la componente di rischio relativa ad incendi ed esplosioni è nulla (RB = 0); che si assume un valore medio del danno per tensioni di contatto e di passo Lt pari a 0,01. che la suddetta struttura metallica, posta all'aperto, sulla base della valutazione effettuata secondo la norma CEI 81-10/2, non è di notevoli dimensioni, ai sensi del DLgs 9/4/08 n. 81, Allegato IV, art. 1.1.8, e che non necessita quindi di collegamento a terra in modo da garantire la dispersione delle scariche atmosferiche. Pagina 4 di 5

Conseguentemente non ricorre l'obbligo di omologazione, né di denuncia all'asl/arpa e all'ispesl dei dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche (messa a terra) di cui al DPR 22-10-2001 n. 462, art. 2. Parimenti non sussiste l'obbligo per il datore di lavoro di far sottoporre a verifica periodica i dispositivi in questione da parte dell'asl/arpa o di un organismo abilitato, secondo l'art. 4 dello stesso decreto. Norme tecniche di riferimento Questo documento è stato elaborato con riferimento alle seguenti norme CEI: CEI 81-10/1 (EN 62305-1): "Protezione contro i fulmini. Parte 1: Principi Generali" Aprile 2006; CEI 81-10/2 (EN 62305-2): "Protezione contro i fulmini. Parte 2: Valutazione del rischio" Aprile 2006; CEI 81-10/3 (EN 62305-3): "Protezione contro i fulmini. Parte 3: Danno materiale alle strutture e pericolo per le persone" Aprile 2006; CEI 81-10/4 (EN 62305-4): "Protezione contro i fulmini. Parte 4: Impianti elettrici ed elettronici nelle strutture" Aprile 2006; CEI 81-3 : "Valori medi del numero dei fulmini a terra per anno e per chilometro quadrato dei Comuni d'italia, in ordine alfabetico." Maggio 1999. lì, Il Tecnico Pagina 5 di 5