RELAZIONE ESPLICATIVA E DI CALCOLO PROBABILITÀ DI FULMINAZIONE E RISCHIO DOVUTO AL FULMINE

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3 RELAZIONE ESPLICATIVA E DI CALCOLO PROBABILITÀ DI FULMINAZIONE E RISCHIO DOVUTO AL FULMINE SIS Scpa 1 di 47

4 SOMMARIO 1. NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO CENTRO DI MANUTENZIONE Descrizione generica della struttura e caratteristiche Posizione geografica Caratteristiche architettoniche Suddivisione in zone Calcolo delle aree di raccolta Ad Al e dei numeri di eventi pericolosi annui ND NL Calcolo dell area di raccolta della struttura Ad (area di raccolta di riferimento per la valutazione della frequenza di fulminazione diretta sulla struttura) e ND (numero di fulmini che possono colpire la struttura in un anno) Calcolo di A l (area di raccolta di riferimento per la valutazione della probabilità di fulminazione diretta sulle linee elettriche esterne entranti nell edificio) e N L (numero di eventi pericolosi all anno) Criteri di calcolo del rischio Calcolo del rischio di tipo 1 (perdita di vite umane) Componente R A (rischio derivante da tensioni di contatto e di passo nella zona che si estende per 3 m all esterno della struttura dovuto a fulminazione diretta) Componente R B (rischio di danni materiali ed incendio all interno della struttura a causa di una fulminazione diretta sulla struttura) Componente R U (rischio derivante da tensioni di contatto e di passo all interno dalla struttura per fulminazione diretta su una linea entrante) Componente R V (rischio di danni materiali ed incendio all interno della struttura a causa di una fulminazione diretta sulla linea entrante nella struttura) Calcolo dei rischi totali Rischio dovuto alla fulminazione diretta sulla struttura Rd Rischio dovuto a fulminazione indiretta Rischio totale R CENTRO DI STOCCAGGIO SOLUZIONI SALINE Descrizione generica della struttura e caratteristiche Posizione geografica Caratteristiche architettoniche Suddivisione in zone Calcolo delle aree di raccolta Ad Al e dei numeri di eventi pericolosi annui ND NL Calcolo dell area di raccolta della struttura Ad (area di raccolta di riferimento per la valutazione della frequenza di fulminazione diretta sulla struttura) e ND (numero di fulmini che possono colpire la struttura in un anno) Calcolo di A l (area di raccolta di riferimento per la valutazione della probabilità di fulminazione diretta sulle linee elettriche esterne entranti nell edificio) e N L (numero di eventi pericolosi all anno) SIS Scpa 2 di 47

5 3.6 Criteri di calcolo del rischio Calcolo del rischio di tipo 1 (perdita di vite umane) Componente R A (rischio derivante da tensioni di contatto e di passo nella zona che si estende per 3 m all esterno della struttura dovuto a fulminazione diretta) Componente R B (rischio di danni materiali ed incendio all interno della struttura a causa di una fulminazione diretta sulla struttura) Componente R U (rischio derivante da tensioni di contatto e di passo all interno dalla struttura per fulminazione diretta su una linea entrante) Componente R V (rischio di danni materiali ed incendio all interno della struttura a causa di una fulminazione diretta sulla linea entrante nella struttura) Calcolo dei rischi totali Rischio dovuto alla fulminazione diretta sulla struttura Rd Rischio dovuto a fulminazione indiretta Rischio totale R SIS Scpa 3 di 47

6 1. NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO Il calcolo della probabilità di fulminazione sugli edifici in oggetto è stato svolto sulla base delle seguenti norme: Norma CEI EN (CEI 81-10/1) 1 edizione aprile fascicolo Protezione contro i fulmini. Parte 1: principi generali Norma CEI EN (CEI EN ) 1 edizione aprile 2006 fascicolo Protezione contro i fulmini. Parte 2: valutazione del rischio Norma CEI EN (CEI 81-10/3) 1 edizione aprile 2006 fascicolo Protezione contro i fulmini. Parte 3: Danno materiale alle strutture e pericolo per le persone Norma CEI EN (CEI 81-10/4) 1 edizione aprile fascicolo Protezione contro i fulmini. Parte 4: Impianti elettrici ed elettronici nelle strutture Norma CEI 81-3 Fascicolo n Edizione Valori medi del numero di fulmini a terra per anno e per chilometro quadrato dei comuni d Italia, in ordine alfabetico Norma CEI 81-10;V1 Fascicolo n Edizione Variante Protezione contro i fulmini Norma CEI EN /A11 Class. CEI 81-10/3;V1 - CT 81 - Fascicolo Anno Protezione contro i fulmini Parte 3: Danno materiale alle strutture e pericolo per le persone Norma CEI EN Class. CEI CT 81 - Fascicolo 10310E - Anno Componenti per la protezione contro i fulmini Parte 2: prescrizioni per i conduttori di terra e gli elementi del dispersore. SIS Scpa 4 di 47

7 2. CENTRO DI MANUTENZIONE 2.1 Descrizione generica della struttura e caratteristiche 2.2 Posizione geografica Il volume in oggetto è ubicato nel comune di MASON VICENTINO (VI), il numero di fulmini all anno per km 2 è pari a 4 (Vedi CEI EN Edizione). La struttura è isolata, non vi sono altri oggetti nelle vicinanze per cui assumiamo per il coefficiente di posizione (CEI EN allegato A tabella A.2) il valore C d = Caratteristiche architettoniche La struttura che si deve proteggere coincide con l intero edificio in quanto appartiene ad una costruzione senza rischio di esplosione ed è separata da altre costruzioni adiacenti con pareti aventi resistenza al fuoco superiore a REI 120. (CEI EN 62305/2 allegato A art. A2.1.2) Secondo l articolo della CEI EN e relativa nota si considerano a rischio di esplosione i luoghi contenenti esplosivi solidi o zone classificate di tipo 0 secondo CEI o tipo 20 secondo CEI Tabella 1.2 Caratteristiche della struttura Parametro Commento Località della struttura Mason Vicentino (VI) Destinazione d uso della struttura Uffici Dimensioni (m) Struttura monoblocco (40,0x30,0x8,0) Posizione Isolata Tipologia di costruzione Edificio cemento armato Pavimenti interni Ceramica Pavimenti esterni per una distanza di 3 m Terreno agricolo o dall edificio cemento LPS Presente Schermatura della struttura Non presente Persone presenti nella struttura 40 SIS Scpa 5 di 47

8 La struttura ha forma complessa e verrà assimilata, ai fini del calcolo, ad un parallelepipedo. Detto parallelepipedo contiene interamente la struttura per cui l errore introdotto, nel calcolo dell area di raccolta, è in eccesso e perciò a favore della sicurezza. Il carico di incendio non è noto tuttavia, date le caratteristiche della struttura ed il tipo di attività svolta all interno, assumiamo un valore compreso fra 400 MJ/m 2 e 800 MJ/m 2 per cui il rischio da incendio è ordinario. Il tipo di danno ipotizzato è costituito da perdite di vite umane (rischio di tipo 1) secondo le definizioni date in CEI EN art I valori limiti accettabili dei vari rischi sono dati dalla tabella 7 delle CEI EN art. 5.4 (vedi Tabella 2.2 sottostante). Tabella Tipici valori di rischio tollerabile Tipo di perdita R T (anni -1 ) Perdita di vite umane o danni permanenti 10-5 Perdita di servizio pubblico 10-3 Perdita di patrimonio culturale insostituibile 10-3 Per il rischio di tipo 4 (perdite economiche) la norma non stabilisce alcun limite in quanto la protezione dei beni economici è facoltativa e la decisione deve essere presa dal Committente in base alla convenienza economica. Si fa presente che nei calcoli che seguono, in caso di incertezza su un parametro che influenza la frequenza di fulminazione e perciò il rischio, è stato assunto il valore più cautelativo nei confronti della sicurezza. SIS Scpa 6 di 47

9 2.4 Suddivisione in zone La struttura è stata suddivisa in n. 2 zone in base ai seguenti parametri. Nelle tabelle che seguono sono riassunte le caratteristiche delle varie zone Tabella Zona 1 esterna Parametro Commento Misure di protezione adottate Nessuna Persone presenti nella zona 10 Tabella Zona interna Parametro Commento Persone presenti nella zona 30 Livello di panico Panico ridotto Impianti interni di energia Linea energia Impianti interni di Linee telefoniche telecomunicazioni Per quanto riguarda la valutazione delle perdite sono stati seguiti i seguenti criteri: Valori delle perdite per il rischio di morte di persone all interno della struttura (CEI EN art. C.2 tabella C.1 e variante V1) (vedi Tabella 5.2 sottostante) Tabella 5.2 Valori medi tipici di L t, L f, L 0 Tipo di struttura L t Tutti i tipi (persone all interno dell edificio) 10-2 Tutti i tipi (persone all esterno dell edificio) 10-2 Tipo di struttura L f Ospedali, alberghi, civile abitazione 10-2 Industriale, commerciale, scuole Pubblico spettacolo, chiese, musei altri 10-3 Tipo di struttura L 0 Rischio di esplosione 10-2 Ospedali 10-4 SIS Scpa 7 di 47

10 I valori delle perdite per le singole zone sono proporzionali al numero di persone presenti per cui si calcolano con la formula: L = L x (n p /n t ) L valore delle perdite della zona specifica L x n p valore delle perdite dato dalla norma della zona numero di persone presenti nella zona n t numero totale di persone presenti nella struttura (n t = n p1 + n p2 = = 40) Zona esterna: L f = 10-3 (10/40) = 2, L t = 10-2 (10/40) = 2, Zona interna: L f = 10-3 (30/40) = 7, L t = 10-2 (30/40) = 7, SIS Scpa 8 di 47

11 2.5 Calcolo delle aree di raccolta Ad Al e dei numeri di eventi pericolosi annui ND NL Calcolo dell area di raccolta della struttura Ad (area di raccolta di riferimento per la valutazione della frequenza di fulminazione diretta sulla struttura) e ND (numero di fulmini che possono colpire la struttura in un anno). Facciamo riferimento ad un volume a forma di parallelepipedo regolare di dimensioni (L = lunghezza, W = larghezza, H = altezza) L = 40,00 m W = 30,00 m H = 8,00 m L area di raccolta A della struttura isolata (CEI EN 62305/2 allegato A art. A.2.1) è data da: A d = L W + 6 H (L+W) + 9 π H 2 Sostituendo i valori nella formula si ottiene A d = 40,00 30, ,00 (40,00+30,00) + 9 π 8,00 2 = 6368,64 m 2 L area A d è stata anche calcolata con il personal computer utilizzando il programma FLASH ottenendo gli stessi risultati: SIS Scpa 9 di 47

12 Il numero di eventi pericolosi per la struttura (N D ) è dato dalla formula (CEI EN allegato A art. A.2.4): N D = N g A d C d 10-6 fulmini/anno N g = 4 numero di fulmini all anno per km 2 (CEI EN Edizione) SIS Scpa 10 di 47

13 C d = 1 fattore di posizione che tiene conto della posizione geografica e della presenza di altre strutture nelle immediate vicinanze (tabella A.1 della CEI EN ) (vedi Tabella 6.2 sottostante) Tabella Coefficiente di posizione C d - CEI EN Ubicazione relativa C d Oggetto circondato da oggetti di altezza più elevata o da alberi 0.25 Oggetto circondato da oggetti o da alberi di altezza uguale o 0.5 inferiore Oggetto isolato: nessun altro oggetto nelle vicinanze 1 Oggetto isolato sulla cima di una collina o di una montagna 2 Sostituendo i valori nella formula risulta: N D = , = 2, fulmini/anno Calcolo di A l (area di raccolta di riferimento per la valutazione della probabilità di fulminazione diretta sulle linee elettriche esterne entranti nell edificio) e N L (numero di eventi pericolosi all anno) Sono presenti una linea di bassa tensione in cavo interrato non schermato e più linee telefoniche, queste ultime interrate e disposte vicine fra loro per cui le aree di raccolta sono sovrapposte; non essendo noti i valori della lunghezza del cavo e della resistività del terreno assumeremo i valori suggeriti dalla Norma (CEI EN allegato A art. A.4); a) Linea di potenza (cavo interrato BT non schermato): Lunghezza della linea L =1000 m resistività del suolo ρ =500 Ω x m. L area A l è data dalla formula seguente (tabella A.3 della CEI EN allegato A): A l = (L C 3 (H a + H b )) ρ 10-6 [km 2 ] SIS Scpa 11 di 47

14 L C = 1000 lunghezza della linea dalla struttura al primo nodo (valore massimo 1000m) H a = 8,0 altezza della struttura connessa all estremità a della linea H b = 3 altezza della struttura connessa all estremità b della linea CEI EN Tabella Aree di raccolta A L e A i in funzione delle caratteristiche del servizio Aereo Interrato A l (L C 3 (H a + H b )) 6 H c (L C 3 (H a + H b )) ρ Ai 1000 L c 25 L c ρ Sostituendo i valori nella formula si ottiene: A l1 = ( (8,0 + 3)) 500 = m 2 = 0,021 km 2 b) Linea telefonica (cavo interrato non schermato): Lunghezza della linea L =1000 m resistività del suolo ρ =500 Ω m. Ng = 4 C d = 1 (vedi Tabella 6.2) C t1 = 1 (vedi Errore. L'origine riferimento non è stata trovata..2) Sostituendo i valori nella formula si ottiene: A l2 = ( (8,0 + 0)) 500 = m 2 = 0,022 km 2 N L2 = = 8, fulmini/anno Per il calcolo dei rischi dovuti a fulminazione diretta sulla linea (componente R U ) assumiamo per il parametro N L la somma dei valori relativi alle due linee: N L = 8, , = 0,103 fulmini /anno SIS Scpa 12 di 47

15 2.6 Criteri di calcolo del rischio La norma considera 4 tipi di sorgenti di danno e precisamente S 1 S 2 S 3 S 4 fulmini che colpiscono direttamente la struttura fulmini che cadono in prossimità della struttura fulmini che colpiscono una linea fulmini che cadono in prossimità di una linea I danni possibili sono D 1 D 2 D 3 danni ad esseri viventi per tensioni di contatto e di passo danni materiali (danni meccanici, incendio ecc) guasti alle apparecchiature per sovratensioni indotte I fulmini che cadono in prossimità della struttura o di una linea entrante possono causare solo guasti alle apparecchiature. Le perdite considerate dalle norme sono: L 1 L 2 L 3 L 4 perdite di vite umane perdita di un servizio (telefono, acqua, gas, TV, energia elettrica) perdita di patrimonio culturale insostituibile (musei, pinacoteche ecc) perdite economiche Secondo le norme CEI EN il rischio R deriva dalla formula: R X = N X P X L X N X P X L X numero di fulmini all anno probabilità che un fulmine possa causare danno entità del danno SIS Scpa 13 di 47

16 Per una struttura la norma considera, sulla base della causa e della tipologia, i seguenti rischi (CEI EN art. 4.2) R A rischio di danni ad esseri viventi per tensioni di contatto e di passo all esterno di un edificio nella zona fino a 3 m dal bordo per fulminazioni dirette sull edificio R B rischio di danno materiale all interno per fulminazione diretta sull edificio R C rischio di guasto alle apparecchiature per fulmine diretto sull edificio R M dell edificio rischio di guasto alle apparecchiature per fulmine che cade nelle vicinanze R U linea entrante rischio di danni ad esseri viventi all interno dell edificio per fulmini diretti sulla R V precedente rischio di danni materiali per fulmini diretti su una linea entrante della norma R W rischio di guasti alle apparecchiature per fulmini diretti su una linea entrante R Z rischio di guasto alle apparecchiature per fulmini in prossimità di una linea Se sono a rischio perdite di tipo 1 (perdite di vite umane), di tipo 2 (perdite di un servizio essenziale) e di tipo 3 (perdita di patrimonio culturale insostituibile) la protezione è obbligatoria se il rischio di danno supera determinati valori considerati ammissibili. I rischi tollerabili (R T ) sono (vedi CEI EN art. 5.4 tabella 7) perdita di vite umane R T = 10-5 perdita di servizio pubblico essenziale R T = 10-3 perdita di patrimonio culturale insostituibile R T = 10-3 SIS Scpa 14 di 47

17 Se sono a rischio solo beni economici la protezione non è obbligatoria per cui la decisione di adottare ugualmente qualche misura protettiva deve essere presa dal committente in base al criterio della convenienza economica. Per le perdite di tipo 1 si considerano in generale solo i rischi di danni per tensioni di contatto e di passo (componenti R A e R U ) e danni materiali (componenti R B e R V ). Le componenti relative ai guasti alle apparecchiature sono prese in considerazione solo per ospedali (per le apparecchiature per le quali un guasto può causare danno al paziente) o edifici con pericolo di esplosione. Per le perdite di tipo 2 (perdita di un servizio essenziale) si considerano tutte le componenti di rischio ad esclusione di R A ed R U (danni ad esseri viventi per tensioni di contatto e di passo). Per le perdite di tipo 3 (perdita di patrimonio culturale insostituibile) si considerano solo le componenti per danno materiale R B e R V Per le perdite economiche, di tipo 4, si considerano in generale tutte le componenti (R A e R U dovute a danni ad esseri viventi solo se sono presenti animali) Ossia in generale Per il rischio di tipo 1 (perdita di vite umane) si considerano le componenti: R1 = R A + R B + R U + R V (per ospedali o edifici con rischio di esplosione si considerano, oltre alle precedenti, anche le componenti di rischio R C, R W, R M, R Z per guasto alle apparecchiature dovuto a sovratensione) Per il rischio di tipo 2 (perdita di servizio pubblico essenziale) si considerano le componenti: R2 = R B + R C + R M + R Z + R V + R Z SIS Scpa 15 di 47

18 Per il rischio di tipo 3 (perdita di patrimonio culturale insostituibile) si considerano le componenti: R3 = R B + R V Per il rischio di tipo 4 (perdite economiche) si considerano le componenti: R4 = R B + R C + R M + R W + R V + R Z Se sono presenti animali si considerano anche le componenti R A e R U Indicando con R d ed R i rispettivamente i rischi per fulminazione diretta sull edificio ed indiretta si ha R d = R A + R B + R C R i = R U + R V + R W + R M + R Z Le componenti di rischio per un servizio sono dovute a fulmini diretti sul sevizio e nelle immediate vicinanze o fulmini sulla struttura alla quale il servizio è allacciato e precisamente R V incendio rischio di danni materiali per fulmini diretti sul servizio per danni materiali o R W rischio di guasti alle apparecchiature per fulmini diretti sul servizio dovute a sovratensioni per accoppiamento resistivo. R Z rischio di guasto alle apparecchiature per fulmini in prossimità del servizio dovute a sovratensioni indotte sulla linea R B rischio di danno materiale al servizio per fulminazione diretta sulla struttura alla quale il servizio è allacciato dovuto a incendio o effetti meccanici. SIS Scpa 16 di 47

19 R C rischio di guasto alle apparecchiature per fulmine diretto sulla struttura alla quale il servizio è allacciato per sovratensioni dovute ad accoppiamento resistivo Le suddette componenti si considerano solo per il calcolo delle perdite di servizio pubblico essenziale o perdite economiche e precisamente: Rischio di perdita di servizio pubblico essenziale R 2 R 2 = R V + R W + R Z + R B + R C Rischio di perdita economica R 4 R 4 = R V + R W + R Z + R B + R C Nel nostro caso (perdite di tipo 1) si considerano le componenti R A, R B, R U, R V SIS Scpa 17 di 47

20 2.7 Calcolo del rischio di tipo 1 (perdita di vite umane) Componente R A (rischio derivante da tensioni di contatto e di passo nella zona che si estende per 3 m all esterno della struttura dovuto a fulminazione diretta). E dato dalla formula R A = N D P A r a L t con N D = 2, P A = 1,0 probabilità di danno dovuto a tensione di contatto e di passo (CEI EN allegato B tabella B.1) funzione delle misure di protezione adottate (isolamento delle calate, cartelli monitori) (Vedi Tabella 8.2 sottostante) Tabella Valori di probabilità P A che un fulmine causi danno ad esseri viventi per tensioni di contatto e di passo pericolose CEI EN Misure di protezione Nessuna misura di protezione 1 Isolamento elettrico delle calate (almeno 3mm di 10-2 polietilene reticolato) Equipotenzializzazione del suolo 10-2 Cartelli monitori 10-1 P A SIS Scpa 18 di 47

21 r a = 10-2 coefficiente di riduzione del rischio in funzione del tipo di superficie del suolo (Vedi Tabella 9 sottostante) Tabella Valori dei coefficienti di riduzione r a e r u - CEI EN Tipo di superficie Resistenza di contatto r a e r u (kω) (1) Agricolo, cemento < Marmo, ceramica Pietrisco, moquette, tappeto Asfalto, linoleum, legno > (1) Valori misurati tra un elettrodo di 400 cm 2 premuto con forza di 500N ed un punto all infinito L t = 2, entità delle perdite all esterno dell edificio Sostituendo i valori nella formula R A = 2, , , = 0, Componente R B (rischio di danni materiali ed incendio all interno della struttura a causa di una fulminazione diretta sulla struttura) E data dalla formula: R B = N d P B r p h z r f L f N D = 2, P B = 1,0 da CEI EN allegato B tabella B.2 probabilità che un fulmine diretto sulla struttura causi danno materiale, funzione delle misure adottate. Nel nostro caso non è adottata alcuna misura di protezione contro la fulminazione diretta (Vedi Tabella 10 sottostante). SIS Scpa 19 di 47

22 Tabella Valori di P B in funzione delle misure di protezione adottate per ridurre il danno materiale CEI EN Caratteristica della struttura Classe dell LPS P B Struttura non protetta da LPS 1 Struttura protetta da LPS IV 0,2 III 0,1 II 0,05 I 0,02 Struttura con organi di captazione 0,01 conformi ad un LPS di classe I e con una schermo metallico o con organi di discesa costituiti dai ferri d armatura del calcestruzzo Struttura con copertura metallica 0,001 od organi di captazione eventualmente componenti naturali, atti a garantire una completa protezione contro la fulminazione diretta di ogni installazione sulle coperture e con organi di discesa costituiti dai ferri di armatura del calcestruzzo r p = 0,2 coefficiente di riduzione del rischio funzione delle misure adottate per ridurre i danni da incendio (CEI EN allegato C tabella C3), esso è il minore dei valori risultanti dalla tabella. Nel nostro caso (vedi Tabella 11 sottostante) si hanno: - Estintori - Impianto di allarme manuale - Impianto di allarme automatico - Compartimentazione antincendio - Vie di fuga protette - Tempo di intervento delle squadre antincendio minore di dieci minuti - Protezione contro le sovratensioni SIS Scpa 20 di 47

23 Tabella Valori del coefficiente di riduzione r p in funzione delle misure atte a ridurre le conseguenze dell incendio. CEI EN Misure adottate r p Nessuna misura 1 Una delle seguenti misure: estintori, impianto fisso di 0,5 estinzione operato manualmente, impianto di allarme manuale, idranti, compartimentazione antincendio, vie di fuga protette Una delle seguenti misure: impianto fisso di estinzione operato 0,2 automaticamente, impianto di allarme automatico (1) (1) Solo se protetto contro le sovratensioni ed altri danneggiamenti e se la squadra antincendio può intervenire in meno di 10 minuti h z = 2,0 fattore di incremento del rischio per tipi di pericoli particolari (CEI EN allegato C tabella C.5) (Vedi Tabella 12.2 sottostante) Tabella Valori del coefficiente h z - CEI EN Tipo di pericolo particolare h z Nessuno 1 Livello ridotto di panico (p.e. : struttura limitata a due piani ed in 2 numero di persone inferiore a 100) Livello medio di panico (p.e.: strutture destinate ad eventi 5 culturali o sportivi con un numero di partecipanti compreso tra 100 e 1000 persone) Difficoltà di evacuazione (p.e : strutture con presenza di 5 persone impossibilitate a muoversi, ospedali) Livello elevato di panico (p.e. : strutture destinate ad eventi 10 culturali o sportivi con un numero di partecipanti maggiore di 1000 persone) Pericolo per strutture circostanti o per l ambiente 20 Contaminazione dell ambiente circostante 50 r f = 10-2 fattore di riduzione del rischio di incendio della struttura (CEI EN allegato C tabella C4) funzione delle caratteristiche della struttura (vedi Tabella 13.2 sottostante). SIS Scpa 21 di 47

24 Tabella Valori del coefficiente di riduzione r f in funzione del rischio di incendio della struttura Rischio di incendio r f Esplosione 1 Elevato 10-1 Ordinario 10-2 Ridotto 10-3 Nessuno 0 Nota 1- In caso di strutture con rischio di esplosione o strutture contenenti miscele esplosive può essere necessaria una più dettagliata valutazione di r f Nota 2- Strutture con elevato rischio di incendio, strutture realizzate con materiali combustibili, strutture con copertura realizzata con materiale combustibile o strutture con carico specifico di incendio maggiore di 800 MJ/m 2 sono considerate a rischio di incendio elevato Nota 3 - Strutture con carico specifico di incendio compreso fra 800 MJ/m 2 e 400 MJ/m 2 sono considerate a rischio di incendio ordinario Nota 4 - Strutture con carico specifico di incendio inferiore a 400 MJ/m 2 sono considerate a rischio di incendio ridotto Nota 5 - Il carico specifico di incendio è il rapporto fra l energia del quantitativo totale di materiale combustibile nella struttura e la superficie complessiva della struttura stessa L f = 7, R B = 2, ,0 0,2 2, , = 0, SIS Scpa 22 di 47

25 2.7.3 Componente R U (rischio derivante da tensioni di contatto e di passo all interno dalla struttura per fulminazione diretta su una linea entrante). E dato dalla formula: R U = (N L + N DA ) P U r u L t N L = 0,103 N DA = 0 P U = 0,03 Probabilità che un fulmine su un servizio causi danni agli esseri viventi (CEI EN allegato B art. B.5). N.B.: Se non sono installati gli SPD per l equipotenzializzazione si ha P U = P LD dove P LD è dato dalla tabella B.6 della CEI EN (vedi Tabella 15 sottostante) in funzione della tensione di tenuta ad impulso U W e della resistenza dello schermo dei cavi; per i servizi privi di schermo si assume P U = 1. Se sono installati gli SPD P U è il minore fra P LD e P SPD (P SPD dipende dal livello di protezione del sistema di SPD ed è dato dalla tabella B.3 della CEI EN ) (vedi Tabella 14.2 sottostante) Tabella Valori della probabilità P SPD in funzione del LPL per cui sono progettato gli SPD LPS P SPD Sistema di SPD assente 1 III-IV 0,03 II 0,02 I 0,01 Nota 3 0,005-0,001 SIS Scpa 23 di 47

26 Nota 1 Come misure di protezione per ridurre P C è adatta solo la protezione con SPD. La protezione con un sistema di SPD è efficace nella riduzione di P C solo in strutture protette da LPS o in strutture con schermo metallico continuo o con LPS realizzato con i ferri di armatura del calcestruzzo in cui siano rispettati i requisiti della CEI EN relativi all equipotenzializzazione ed alla messa a terra. Nota 2 L uso di una protezione con un sistema di SPD può non essere richiesto nel caso di impianti interni schermati connessi a linee esterne realizzate con cavi protetti contro il fulmine, o posate in condotti o tubi metallici. Nota 3 Valori inferiori di P SPD sono possibili nel caso di SPD aventi caratteristiche migliori (attitudine a sopportare correnti più elevate, livello di protezione inferiore, ecc.) rispetto ai requisiti richiesti per LPL. Nei relativi punti di installazione. Il dimensionamento degli SPD aventi caratteristiche migliori rispetto ai requisiti richiesti per L LPL 1 è effettuato utilizzando una corrente di fulmine pari a 1,5 volte oppure 2 volte oppure 3 volte la corrente di fulmine relativa a LPL 1, i valori di PSD associati sono rispettivamente pari a 0,005 oppure 0,002 oppure 0,001. Tabella Valori della probabilità P LD in funzione della resistenza Rs della schermo del cavo e della tensione di tenuta all impulso U W degli apparati. U W kv 5 < Rs < 10 Ω/Km 1 < Rs < 5 Ω /km 1,5 1 0,8 2,5 0,95 0,6 4 0,9 0,3 6 0,8 0,1 RS resistenza della schermo del cavo (Ω /Km) Rs < 1 Ω /km 0,4 0,2 0,04 0,02 r U = 10-3 coefficiente di riduzione del danno funzione del tipo di superficie della pavimentazione (vedi Tabella 9.2). L t = 7, SIS Scpa 24 di 47

27 Sostituendo i valori nella formula si ottiene: R U = (0,103+ 0) 0, , = 2, Componente R V (rischio di danni materiali ed incendio all interno della struttura a causa di una fulminazione diretta sulla linea entrante nella struttura) E dato dalla formula: R V = (N L + N DA ) P V r p h z r f L f N L = 0,103 N DA = 0 P V = 0,03 Probabilità di danno materiale per fulminazione diretta su una linea entrante (CEI EN art. B.6), dipende dalle caratteristiche della schermatura della linea entrante e dalla tensione di tenuta ad impulso dell impianto interno. Se non sono installati SPD seconda la CEI EN , il valore di PV è uguale a P LD (vedi Tabella 15.2), altrimenti PV è il minore dei valori di P SPD (vedi Tabella 14.2) e P LD. Se non sono stati installati SPD per l equipotenzializzazione secondo la CEI EN 62305/3 il valore di P V è uguale a P LD in caso contrario P V è uguale al minore dei valori di P LD e P SPD. Per i servizi privi di schermo deve essere assunto P LD = 1 r p = 0,2 (vedi Tabella 11.2) h z = 2,0 (vedi Tabella 12.2) r f = 10-2 (vedi Tabella 13.2) L f = 7, SIS Scpa 25 di 47

28 Sostituendo i valori nella formula si ottiene: R V = (0,103+ 0) 0,03 0,2 2, , = 9, Calcolo dei rischi totali Rischio dovuto alla fulminazione diretta sulla struttura Rd R d = R A + R B = 0, , = 0, Rischio dovuto a fulminazione indiretta R i = R U + R V = 2, , = 3, Rischio totale R R = R d + R i = 0, , = 0, Essendo R = 1, < 10-5 = R a (R a rischio ammissibile per la perdita di vite umane pari a 10-5 come da tabella 7 art. 5.4 della CEI 81-19/2) la struttura risulta autoprotetta per cui non è necessario adottare particolari misure di protezione contro le scariche atmosferiche. Naturalmente il risultato resta valido solo se permangono le condizioni attuali sulla cui base è stato eseguito il calcolo. SIS Scpa 26 di 47

29 3. CENTRO DI STOCCAGGIO SOLUZIONI SALINE 3.1 Descrizione generica della struttura e caratteristiche 3.2 Posizione geografica Il volume in oggetto è ubicato nel comune di MASON VICENTINO (VI), il numero di fulmini all anno per km 2 è pari a 4 (Vedi CEI EN Edizione). La struttura è isolata, non vi sono altri oggetti nelle vicinanze per cui assumiamo per il coefficiente di posizione (CEI EN allegato A tabella A.2) il valore C d = Caratteristiche architettoniche La struttura che si deve proteggere coincide con l intero edificio in quanto appartiene ad una costruzione senza rischio di esplosione ed è separata da altre costruzioni adiacenti con pareti aventi resistenza al fuoco superiore a REI 120. (CEI EN 62305/2 allegato A art. A2.1.2) Secondo l articolo della CEI EN e relativa nota si considerano a rischio di esplosione i luoghi contenenti esplosivi solidi o zone classificate di tipo 0 secondo CEI o tipo 20 secondo CEI Tabella 16.3 Caratteristiche della struttura Parametro Commento Località della struttura Mason Vicentino (VI) Destinazione d uso della struttura Struttura metallica di deposito sale Dimensioni (m) Struttura monoblocco (18,0x35,0x10,0) Posizione Isolata Tipologia di costruzione Struttura metallica Pavimenti interni Grezzo Pavimenti esterni per una distanza di 3 m Terreno agricolo o dall edificio cemento LPS Presente Schermatura della struttura Non presente Persone presenti nella struttura 10 SIS Scpa 27 di 47

30 La struttura ha forma complessa e verrà assimilata, ai fini del calcolo, ad un parallelepipedo. Detto parallelepipedo contiene interamente la struttura per cui l errore introdotto, nel calcolo dell area di raccolta, è in eccesso e perciò a favore della sicurezza. Il carico di incendio non è noto tuttavia, date le caratteristiche della struttura ed il tipo di attività svolta all interno, assumiamo un valore compreso fra 400 MJ/m 2 e 800 MJ/m 2 per cui il rischio da incendio è ordinario. Il tipo di danno ipotizzato è costituito da perdite di vite umane (rischio di tipo 1) secondo le definizioni date in CEI EN art I valori limiti accettabili dei vari rischi sono dati dalla tabella 7 delle CEI EN art. 5.4 (vedi Tabella 2.3 sottostante). Tabella Tipici valori di rischio tollerabile Tipo di perdita R T (anni -1 ) Perdita di vite umane o danni permanenti 10-5 Perdita di servizio pubblico 10-3 Perdita di patrimonio culturale insostituibile 10-3 Per il rischio di tipo 4 (perdite economiche) la norma non stabilisce alcun limite in quanto la protezione dei beni economici è facoltativa e la decisione deve essere presa dal Committente in base alla convenienza economica. Si fa presente che nei calcoli che seguono, in caso di incertezza su un parametro che influenza la frequenza di fulminazione e perciò il rischio, è stato assunto il valore più cautelativo nei confronti della sicurezza. SIS Scpa 28 di 47

31 3.4 Suddivisione in zone La struttura è stata suddivisa in n. 2 zone in base ai seguenti parametri. Nelle tabelle che seguono sono riassunte le caratteristiche delle varie zone Tabella Zona 1 esterna Parametro Commento Misure di protezione adottate Nessuna Persone presenti nella zona 5 Tabella Zona interna Parametro Commento Persone presenti nella zona 5 Livello di panico Panico ridotto Impianti interni di energia Linea energia Impianti interni di Assenti telecomunicazioni Per quanto riguarda la valutazione delle perdite sono stati seguiti i seguenti criteri: Valori delle perdite per il rischio di morte di persone all interno della struttura (CEI EN art. C.2 tabella C.1 e variante V1) (vedi Tabella 5.3 sottostante) Tabella 20.3 Valori medi tipici di L t, L f, L 0 Tipo di struttura L t Tutti i tipi (persone all interno dell edificio) 10-2 Tutti i tipi (persone all esterno dell edificio) 10-2 Tipo di struttura L f Ospedali, alberghi, civile abitazione 10-2 Industriale, commerciale, scuole Pubblico spettacolo, chiese, musei altri 10-3 Tipo di struttura L 0 Rischio di esplosione 10-2 Ospedali 10-4 SIS Scpa 29 di 47

32 I valori delle perdite per le singole zone sono proporzionali al numero di persone presenti per cui si calcolano con la formula: L = L x (n p /n t ) L valore delle perdite della zona specifica L x n p valore delle perdite dato dalla norma della zona numero di persone presenti nella zona n t numero totale di persone presenti nella struttura (n t = n p1 + n p2 = 5+5 = 10) Zona esterna: L f = 10-3 (5/5) = 10-3 L t = 10-2 (5/5) = 10-2 Zona interna: L f = 10-3 (5/5) = 10-3 L t = 10-2 (5/5) = 10-2 SIS Scpa 30 di 47

33 3.5 Calcolo delle aree di raccolta Ad Al e dei numeri di eventi pericolosi annui ND NL Calcolo dell area di raccolta della struttura Ad (area di raccolta di riferimento per la valutazione della frequenza di fulminazione diretta sulla struttura) e ND (numero di fulmini che possono colpire la struttura in un anno). Facciamo riferimento ad un volume a forma di parallelepipedo regolare di dimensioni (L = lunghezza, W = larghezza, H = altezza) L = 18,00 m W = 35,00 m H = 10,00 m L area di raccolta A della struttura isolata (CEI EN 62305/2 allegato A art. A.2.1) è data da: A d = L W + 6 H (L+W) + 9 π H 2 Sostituendo i valori nella formula si ottiene A d = 18,00 35, ,00 (18,00+35,00) + 9 π 10,00 2 = 6636,00 m 2 L area A d è stata anche calcolata con il personal computer utilizzando il programma FLASH ottenendo gli stessi risultati: SIS Scpa 31 di 47

34 Il numero di eventi pericolosi per la struttura (N D ) è dato dalla formula (CEI EN allegato A art. A.2.4): N D = N g A d C d 10-6 fulmini/anno N g = 4 numero di fulmini all anno per km 2 (CEI EN Edizione) SIS Scpa 32 di 47

35 C d = 1 fattore di posizione che tiene conto della posizione geografica e della presenza di altre strutture nelle immediate vicinanze (tabella A.1 della CEI EN ) (vedi Tabella 6.3 sottostante) Tabella Coefficiente di posizione C d - CEI EN Ubicazione relativa C d Oggetto circondato da oggetti di altezza più elevata o da alberi 0.25 Oggetto circondato da oggetti o da alberi di altezza uguale o 0.5 inferiore Oggetto isolato: nessun altro oggetto nelle vicinanze 1 Oggetto isolato sulla cima di una collina o di una montagna 2 Sostituendo i valori nella formula risulta: N D = , = 2, fulmini/anno Calcolo di A l (area di raccolta di riferimento per la valutazione della probabilità di fulminazione diretta sulle linee elettriche esterne entranti nell edificio) e N L (numero di eventi pericolosi all anno) Sono presenti una linea di bassa tensione in cavo interrato non schermato; non essendo noti i valori della lunghezza del cavo e della resistività del terreno assumeremo i valori suggeriti dalla Norma (CEI EN allegato A art. A.4); c) Linea di potenza (cavo interrato BT non schermato): Lunghezza della linea L =1000 m resistività del suolo ρ =500 Ω x m. L area A l è data dalla formula seguente (tabella A.3 della CEI EN allegato A): A l = (L C 3 (H a + H b )) ρ 10-6 [km 2 ] SIS Scpa 33 di 47

36 L C = 1000 lunghezza della linea dalla struttura al primo nodo (valore massimo 1000m) H a = 10,0 altezza della struttura connessa all estremità a della linea H b = 3 altezza della struttura connessa all estremità b della linea CEI EN Tabella Aree di raccolta A L e A i in funzione delle caratteristiche del servizio Aereo Interrato A l (L C 3 (H a + H b )) 6 H c (L C 3 (H a + H b )) ρ Ai 1000 L c 25 L c ρ Sostituendo i valori nella formula si ottiene: A l1 = ( (10,0 + 3)) 500 = m 2 = 0,021 km 2 Per il calcolo dei rischi dovuti a fulminazione diretta sulla linea (componente R U ) assumiamo per il parametro N L : N L = 8, , = 0,103 fulmini /anno 3.6 Criteri di calcolo del rischio La norma considera 4 tipi di sorgenti di danno e precisamente S 1 S 2 S 3 S 4 fulmini che colpiscono direttamente la struttura fulmini che cadono in prossimità della struttura fulmini che colpiscono una linea fulmini che cadono in prossimità di una linea I danni possibili sono D 1 D 2 D 3 danni ad esseri viventi per tensioni di contatto e di passo danni materiali (danni meccanici, incendio ecc) guasti alle apparecchiature per sovratensioni indotte SIS Scpa 34 di 47

37 I fulmini che cadono in prossimità della struttura o di una linea entrante possono causare solo guasti alle apparecchiature. Le perdite considerate dalle norme sono: L 1 L 2 L 3 L 4 perdite di vite umane perdita di un servizio (telefono, acqua, gas, TV, energia elettrica) perdita di patrimonio culturale insostituibile (musei, pinacoteche ecc) perdite economiche Secondo le norme CEI EN il rischio R deriva dalla formula: R X = N X P X L X N X P X L X numero di fulmini all anno probabilità che un fulmine possa causare danno entità del danno Per una struttura la norma considera, sulla base della causa e della tipologia, i seguenti rischi (CEI EN art. 4.2) R A rischio di danni ad esseri viventi per tensioni di contatto e di passo all esterno di un edificio nella zona fino a 3 m dal bordo per fulminazioni dirette sull edificio R B rischio di danno materiale all interno per fulminazione diretta sull edificio R C rischio di guasto alle apparecchiature per fulmine diretto sull edificio R M dell edificio rischio di guasto alle apparecchiature per fulmine che cade nelle vicinanze R U linea entrante rischio di danni ad esseri viventi all interno dell edificio per fulmini diretti sulla SIS Scpa 35 di 47

38 R V precedente rischio di danni materiali per fulmini diretti su una linea entrante della norma R W rischio di guasti alle apparecchiature per fulmini diretti su una linea entrante R Z rischio di guasto alle apparecchiature per fulmini in prossimità di una linea Se sono a rischio perdite di tipo 1 (perdite di vite umane), di tipo 2 (perdite di un servizio essenziale) e di tipo 3 (perdita di patrimonio culturale insostituibile) la protezione è obbligatoria se il rischio di danno supera determinati valori considerati ammissibili. I rischi tollerabili (R T ) sono (vedi CEI EN art. 5.4 tabella 7) perdita di vite umane R T = 10-5 perdita di servizio pubblico essenziale R T = 10-3 perdita di patrimonio culturale insostituibile R T = 10-3 Se sono a rischio solo beni economici la protezione non è obbligatoria per cui la decisione di adottare ugualmente qualche misura protettiva deve essere presa dal committente in base al criterio della convenienza economica. Per le perdite di tipo 1 si considerano in generale solo i rischi di danni per tensioni di contatto e di passo (componenti R A e R U ) e danni materiali (componenti R B e R V ). Le componenti relative ai guasti alle apparecchiature sono prese in considerazione solo per ospedali (per le apparecchiature per le quali un guasto può causare danno al paziente) o edifici con pericolo di esplosione. Per le perdite di tipo 2 (perdita di un servizio essenziale) si considerano tutte le componenti di rischio ad esclusione di R A ed R U (danni ad esseri viventi per tensioni di contatto e di passo). Per le perdite di tipo 3 (perdita di patrimonio culturale insostituibile) si considerano solo le componenti per danno materiale R B e R V SIS Scpa 36 di 47

39 Per le perdite economiche, di tipo 4, si considerano in generale tutte le componenti (R A e R U dovute a danni ad esseri viventi solo se sono presenti animali) Ossia in generale Per il rischio di tipo 1 (perdita di vite umane) si considerano le componenti: R1 = R A + R B + R U + R V (per ospedali o edifici con rischio di esplosione si considerano, oltre alle precedenti, anche le componenti di rischio R C, R W, R M, R Z per guasto alle apparecchiature dovuto a sovratensione) Per il rischio di tipo 2 (perdita di servizio pubblico essenziale) si considerano le componenti: R2 = R B + R C + R M + R Z + R V + R Z Per il rischio di tipo 3 (perdita di patrimonio culturale insostituibile) si considerano le componenti: R3 = R B + R V Per il rischio di tipo 4 (perdite economiche) si considerano le componenti: R4 = R B + R C + R M + R W + R V + R Z Se sono presenti animali si considerano anche le componenti R A e R U Indicando con R d ed R i rispettivamente i rischi per fulminazione diretta sull edificio ed indiretta si ha R d = R A + R B + R C SIS Scpa 37 di 47

40 R i = R U + R V + R W + R M + R Z Le componenti di rischio per un servizio sono dovute a fulmini diretti sul sevizio e nelle immediate vicinanze o fulmini sulla struttura alla quale il servizio è allacciato e precisamente R V incendio rischio di danni materiali per fulmini diretti sul servizio per danni materiali o R W rischio di guasti alle apparecchiature per fulmini diretti sul servizio dovute a sovratensioni per accoppiamento resistivo. R Z rischio di guasto alle apparecchiature per fulmini in prossimità del servizio dovute a sovratensioni indotte sulla linea R B rischio di danno materiale al servizio per fulminazione diretta sulla struttura alla quale il servizio è allacciato dovuto a incendio o effetti meccanici. R C rischio di guasto alle apparecchiature per fulmine diretto sulla struttura alla quale il servizio è allacciato per sovratensioni dovute ad accoppiamento resistivo Le suddette componenti si considerano solo per il calcolo delle perdite di servizio pubblico essenziale o perdite economiche e precisamente: Rischio di perdita di servizio pubblico essenziale R 2 R 2 = R V + R W + R Z + R B + R C Rischio di perdita economica R 4 R 4 = R V + R W + R Z + R B + R C Nel nostro caso (perdite di tipo 1) si considerano le componenti R A, R B, R U, R V SIS Scpa 38 di 47

41 3.7 Calcolo del rischio di tipo 1 (perdita di vite umane) Componente R A (rischio derivante da tensioni di contatto e di passo nella zona che si estende per 3 m all esterno della struttura dovuto a fulminazione diretta). E dato dalla formula R A = N D P A r a L t con N D = 2, P A = 1,0 probabilità di danno dovuto a tensione di contatto e di passo (CEI EN allegato B tabella B.1) funzione delle misure di protezione adottate (isolamento delle calate, cartelli monitori) (Vedi Tabella 8.3 sottostante) Tabella Valori di probabilità P A che un fulmine causi danno ad esseri viventi per tensioni di contatto e di passo pericolose CEI EN Misure di protezione Nessuna misura di protezione 1 Isolamento elettrico delle calate (almeno 3mm di 10-2 polietilene reticolato) Equipotenzializzazione del suolo 10-2 Cartelli monitori 10-1 P A SIS Scpa 39 di 47

42 r a = 10-2 coefficiente di riduzione del rischio in funzione del tipo di superficie del suolo (Vedi Tabella 9.3 sottostante) Tabella Valori dei coefficienti di riduzione r a e r u - CEI EN Tipo di superficie Resistenza di contatto r a e r u (kω) (1) Agricolo, cemento < Marmo, ceramica Pietrisco, moquette, tappeto Asfalto, linoleum, legno > (1) Valori misurati tra un elettrodo di 400 cm 2 premuto con forza di 500N ed un punto all infinito L t = 10-3 entità delle perdite all esterno dell edificio Sostituendo i valori nella formula R A = 2, , = 0, Componente R B (rischio di danni materiali ed incendio all interno della struttura a causa di una fulminazione diretta sulla struttura) E data dalla formula: R B = N d P B r p h z r f L f N D = 2, P B = 1,0 da CEI EN allegato B tabella B.2 probabilità che un fulmine diretto sulla struttura causi danno materiale, funzione delle misure adottate. Nel nostro caso non è adottata alcuna misura di protezione contro la fulminazione diretta (Vedi Tabella 10.3 sottostante). SIS Scpa 40 di 47

43 Tabella Valori di P B in funzione delle misure di protezione adottate per ridurre il danno materiale CEI EN Caratteristica della struttura Classe dell LPS P B Struttura non protetta da LPS 1 Struttura protetta da LPS IV 0,2 III 0,1 II 0,05 I 0,02 Struttura con organi di captazione 0,01 conformi ad un LPS di classe I e con una schermo metallico o con organi di discesa costituiti dai ferri d armatura del calcestruzzo Struttura con copertura metallica 0,001 od organi di captazione eventualmente componenti naturali, atti a garantire una completa protezione contro la fulminazione diretta di ogni installazione sulle coperture e con organi di discesa costituiti dai ferri di armatura del calcestruzzo r p = 0,2 coefficiente di riduzione del rischio funzione delle misure adottate per ridurre i danni da incendio (CEI EN allegato C tabella C3), esso è il minore dei valori risultanti dalla tabella. Nel nostro caso (vedi Tabella 11.3 sottostante) si hanno: - Estintori - Impianto di allarme manuale - Impianto di allarme automatico - Compartimentazione antincendio - Vie di fuga protette - Tempo di intervento delle squadre antincendio minore di dieci minuti - Protezione contro le sovratensioni SIS Scpa 41 di 47

44 Tabella Valori del coefficiente di riduzione r p in funzione delle misure atte a ridurre le conseguenze dell incendio. CEI EN Misure adottate r p Nessuna misura 1 Una delle seguenti misure: estintori, impianto fisso di 0,5 estinzione operato manualmente, impianto di allarme manuale, idranti, compartimentazione antincendio, vie di fuga protette Una delle seguenti misure: impianto fisso di estinzione operato 0,2 automaticamente, impianto di allarme automatico (1) (1) Solo se protetto contro le sovratensioni ed altri danneggiamenti e se la squadra antincendio può intervenire in meno di 10 minuti h z = 2,0 fattore di incremento del rischio per tipi di pericoli particolari (CEI EN allegato C tabella C.5) (Vedi Tabella 12.3 sottostante) Tabella Valori del coefficiente h z - CEI EN Tipo di pericolo particolare h z Nessuno 1 Livello ridotto di panico (p.e. : struttura limitata a due piani ed in 2 numero di persone inferiore a 100) Livello medio di panico (p.e.: strutture destinate ad eventi 5 culturali o sportivi con un numero di partecipanti compreso tra 100 e 1000 persone) Difficoltà di evacuazione (p.e : strutture con presenza di 5 persone impossibilitate a muoversi, ospedali) Livello elevato di panico (p.e. : strutture destinate ad eventi 10 culturali o sportivi con un numero di partecipanti maggiore di 1000 persone) Pericolo per strutture circostanti o per l ambiente 20 Contaminazione dell ambiente circostante 50 r f = 10-2 fattore di riduzione del rischio di incendio della struttura (CEI EN allegato C tabella C4) funzione delle caratteristiche della struttura (vedi Tabella 13.3 sottostante). SIS Scpa 42 di 47

45 Tabella Valori del coefficiente di riduzione r f in funzione del rischio di incendio della struttura Rischio di incendio r f Esplosione 1 Elevato 10-1 Ordinario 10-2 Ridotto 10-3 Nessuno 0 Nota 1- In caso di strutture con rischio di esplosione o strutture contenenti miscele esplosive può essere necessaria una più dettagliata valutazione di r f Nota 2- Strutture con elevato rischio di incendio, strutture realizzate con materiali combustibili, strutture con copertura realizzata con materiale combustibile o strutture con carico specifico di incendio maggiore di 800 MJ/m 2 sono considerate a rischio di incendio elevato Nota 3 - Strutture con carico specifico di incendio compreso fra 800 MJ/m 2 e 400 MJ/m 2 sono considerate a rischio di incendio ordinario Nota 4 - Strutture con carico specifico di incendio inferiore a 400 MJ/m 2 sono considerate a rischio di incendio ridotto Nota 5 - Il carico specifico di incendio è il rapporto fra l energia del quantitativo totale di materiale combustibile nella struttura e la superficie complessiva della struttura stessa L f = 10-4 R B = 2, ,0 0,2 2, = 0, SIS Scpa 43 di 47

46 3.7.3 Componente R U (rischio derivante da tensioni di contatto e di passo all interno dalla struttura per fulminazione diretta su una linea entrante). E dato dalla formula: R U = (N L + N DA ) P U r u L t N L = 0,103 N DA = 0 P U = 0,03 Probabilità che un fulmine su un servizio causi danni agli esseri viventi (CEI EN allegato B art. B.5). N.B.: Se non sono installati gli SPD per l equipotenzializzazione si ha P U = P LD dove P LD è dato dalla tabella B.6 della CEI EN (vedi Tabella 15 sottostante) in funzione della tensione di tenuta ad impulso U W e della resistenza dello schermo dei cavi; per i servizi privi di schermo si assume P U = 1. Se sono installati gli SPD P U è il minore fra P LD e P SPD (P SPD dipende dal livello di protezione del sistema di SPD ed è dato dalla tabella B.3 della CEI EN ) (vedi Tabella 14.3 sottostante) Tabella Valori della probabilità P SPD in funzione del LPL per cui sono progettato gli SPD LPS P SPD Sistema di SPD assente 1 III-IV 0,03 II 0,02 I 0,01 Nota 3 0,005-0,001 SIS Scpa 44 di 47

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