I TESSUTI ANIMALI
Una cellula è la più piccola parte di un organismo vivente che, se isolata, può continuare a vivere e a funzionare, almeno in certe condizioni. SCHEMA DI UNA CELLULA ANIMALE Wikipedia Commons. Autore: Giac83 - Original work by MesserWoland and Szczepan1990
Negli organismi viventi più semplici, una o poche cellule formano l intero organismo. Botrytis cinerea, by John Yesberg Own work, Public Domain, commons.wikimedia.org Paramecio (protozoo) Di Barfooz su English Wikipedia - CC BY-SA 3.0, Commons.wikimedia.org In genere, in questi casi ciascuna cellula può svolgere molti compiti, anche se vi sono alcuni casi di specializzazione (soprattutto riproduttiva).
Negli organismi superiori, miliardi di cellule devono svolgere delle funzioni molto complesse; così si dividono i compiti per gruppi fin dall embrione, in modo da specializzarsi. Nascono così gli aggregati di cellule con funzione e forma quasi identica che caratterizzano le piante evolute e, soprattutto, gli animali. Questi insiemi di cellule sono chiamati TESSUTI. Il loro studio è detto ISTOLOGIA.
I tessuti animali sono insiemi di cellule aventi tutte forma e funzione identiche o molto simili In ciascun tessuto, le cellule che lo compongono concorrono a svolgere un compito comune a tutto il tessuto (rivestimento, movimento, sostegno, nutrizione) Lo studio dei tessuti viene chiamato ISTOLOGIA
Classificazione dei tessuti animali: Tessuti epiteliali Tessuti connettivi Tessuti muscolari Tessuto nervoso
TESSUTI EPITELIALI Gli epiteli sono tessuti le cui cellule sono strettamente addossate le une alle altre, praticamente senza spazi intercellulari. Possono avere funzione di rivestimento o funzione ghiandolare
EPITELI DI RIVESTIMENTO Come dice il nome, servono a rivestire a. superfici interne degli organi cavi, stomaco, bocca, intestino (mucose) b. l esterno del corpo dell animale (epidermide). Vengono classificati in base alla forma delle cellule (epiteli cubici, prismatici, pavimentosi) e in base al numero degli strati di cellule (monostratificati e pluristratificati).
EPITELI DI RIVESTIMENTO Non essendo attraversati da vasi sanguigni, sono sempre associati ad un tessuto connettivo che ne favorisce la nutrizione facendo diffondere le sostanze nutritive provenienti dal sangue.
EPITELI GHIANDOLARI Gli epiteli ghiandolari sono composti da cellule che svolgono attività di secrezione, e, se le cellule non sono isolate, formano degli organi detti ghiandole
GHIANDOLE Organi costituiti quasi interamente da tessuto epiteliale ghiandolare. Hanno il compito di produrre sostanze necessarie alle diverse funzioni del corpo dell animale. Vengono distinte in ghh. Esocrine possiedono un condotto escretore, cioè un tubo che serve a trasportare il prodotto della secrezione, detto secreto, per un breve tratto. ghh. Endocrine prive di condotto escretore, pertanto i loro prodotti, detti ormoni, vengono trasportati in tutto il corpo dal sangue.
Ghh. Esocrine: mammella, ghh. salivari, pancreas, ghh. sudoripare, ghh. intestinali Ghh. Endocrine: ipofisi, tiroide, ghh. surrenali, isole di Langerhans del pancreas
GHH. ESOCRINE: SECREZIONE secrezione merocrina, quando le cellule non cambiano durante l attività di secrezione; secr. apocrina, quando le cellule perdono una piccola quantità di citoplasma durante la loro attività e pertanto hanno bisogno di un certo periodo di riposo (ghiandola mammaria); secr. olocrina, quando le cellule si trasformano interamente in secreto, e quindi si distruggono e devono essere continuamente riprodotte.
SECREZIONE OLOCRINA SECREZIONE APOCRINA SECREZIONE MEROCRINA
TESSUTI CONNETTIVI Se osservati al microscopio, mostrano cellule isolate o a piccoli gruppi, separate tra loro e immerse in una sostanza fondamentale o matrice, di natura proteica. Inoltre, presentano spesso delle fibre, anch esse immerse nella sostanza fondamentale, cioè filamenti proteici di varia natura e in quantità variabile per ogni tipo di tessuto: fibre collagene, elastiche, reticolari.
TESSUTI CONNETTIVI: FUNZIONI Quelli tipici (connettivi propriamente detti), servono a riempire spazi vuoti, collegare altri tessuti e organi e favorire la nutrizione. T. connettivo fibrillare lasso T. connettivo denso o a fasci intrecciati T. connettivo reticolare T. connettivo elastico. Quelli speciali hanno funzioni di sostegno e protezione. cartilagine osso adiposo
CONNETTIVI SPECIALI: T. OSSEO Esso è costituito da cellule dette osteociti, isolate ed immerse nella sostanza fondamentale detta osseina, robusta e calcificata. Forma le ossa, distinte in lunghe, corte e piatte. La differenza sta sia nella morfologia, sia nella struttura.
TESSUTO OSSEO L osseina viene depositata in strati, formando strutture cilindriche dette osteoni, costituite da lamelle concentriche sovrapposte di osseina tra le quali si Al centro dei cilindri si trova un canale insinuano gli detto canale di Havers osteociti.
TESSUTO OSSEO Può essere compatto o spugnoso. Il tessuto osseo compatto non presenta spazi vuoti, ad eccezione dei canali. Si trova nella parte centrale (diafisi) delle ossa lunghe e nelle ossa piatte. Il sangue, indispensabile agli osteociti, circola grazie ai canali di Havers, dove passano i vasi sanguigni. Il tessuto osseo spugnoso mostra una struttura ricca di vuoti, come una spugna. Si trova nelle estremità (epifisi) delle ossa lunghe e nelle ossa corte. Ospita il midollo osseo rosso, sede della produzione dei globuli rossi.
SANGUE Può essere considerato un tipo particolare di tessuto connettivo, nel quale la sostanza fondamentale è liquida (plasma) e le cellule sono di tre tipi: globuli rossi o eritrociti, globuli bianchi o leucociti, piastrine o trombociti.
TESSUTO MUSCOLARE Serve a determinare il movimento di parti piccole o grandi dell organismo: un arto, il labbro, lo stomaco le palpebre. Il movimento è volontario o involontario secondo il tipo di tessuto e la porzione di sistema nervoso che lo controlla. Tessuto muscolare striato, volontario, che al microscopio mostra delle striature trasversali; liscio, involontario, che non presenta le righe trasversali; cardiaco, ancora diverso, involontario.
TESSUTO MUSCOLARE STRIATO Il tessuto muscolare tipicamente volontario è detto striato, o anche scheletrico, per come appare al microscopio in sezione longitudinale; in sezione trasversale appare formato da grandi cellule con nuclei periferici.
TESSUTO MUSCOLARE STRIATO Con la giusta colorazione, le grandi cellule muscolari striate, dette fibre muscolari, appaiono formate da numerosissime fibrille: le miofibrille. I punti neri sono i nuclei, più di uno per ogni fibra muscolare.
TESSUTO MUSCOLARE STRIATO La capacità di movimento dei muscoli è dovuta alla proprietà tipica del tessuto muscolare: la contrattilità. Significa che, sotto stimolo, le fibre muscolari si accorciano e si ingrossano. Finita la sollecitazione, le fibre muscolari tornano alla dimensione originaria ma non si allungano.
TESSUTO MUSCOLARE STRIATO Il meccanismo della contrazione è dovuto alla particolare struttura delle miofibrille che formano la fibra. Sono infatti formate da sarcomeri, unità funzionali del tessuto muscolare responsabili della contrazione e quindi le parti più piccole in grado di contrarsi.