ASSEGNI PER IL NUCLEO FAMILIARE E GENITORI NON CONIUGATI

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martedì, 17 ottobre 2017 Torna al sito di: WWW.ANTONIOGIGLIOTTI.IT 5 luglio 2016 ASSEGNI PER IL NUCLEO FAMILIARE E GENITORI NON CONIUGATI Un operaio, non coniugato ha lavorato presso l azienda di un mio cliente per sei mesi nel 2014 e per altri 8 mesi nel 2015. Durante il secondo periodo, il lavoratore ha chiesto, in qualità di celibe, la corresponsione di assegni per il nucleo familiare per il proprio figlio nato il 30.05.2013. L assegno è stato regolarmente corrisposto dall azienda. Successivamente, è pervenuta istanza di richiesta di ANF da parte della madre del bambino, tramite il proprio legale, che ha richiesto il pagamento degli ANF a proprio favore, allegando l autorizzazione dell INPS per l intero periodo lavorato dal marito. A questo punto, volevo sapere: a chi spettano realmente gli ANF? Se devono essere considerati alla madre, gli ANF già erogati al marito devono essere detratti considerato che la richiesta è pervenuta quando oramai gli importi erano stati già corrisposti? gli assegni devono essere corrisposti per l intero periodo lavorato?

Risposta - Per rispondere ai quesiti su esposti, appare opportuno innanzitutto partire dalle caratteristiche generali che danno diritto agli assegni al nucleo familiare. In particolare, si tratta di una prestazione economica di tipo assistenziale corrisposta dall INPS che va ad integrare quanto percepito a titolo di retribuzione o di pensione. Esso spetta in base alla composizione e al reddito complessivo del nucleo familiare che non può sforare determinati importi stabiliti annualmente dalla Legge. L ANF spetta ai lavoratori dipendenti, ai lavoratori dipendenti agricoli, ai lavoratori domestici, ai lavoratori iscritti alla Gestione Separata, ai titolari di pensioni (a carico del fondo pensioni lavoratori dipendenti, fondi speciali ed Enpals), ai titolari di prestazioni previdenziali ed ai lavoratori in altre situazioni di pagamento diretto. Restano esclusi invece: i piccoli coltivatori diretti, per le giornate di lavoro autonomo con le quali integrano quelle di lavoro agricolo dipendente; i coltivatori diretti, coloni e mezzadri; i pensionati delle gestioni speciali per i lavoratori autonomi. L importo degli ANF, quindi, si differenzia in base alla composizione del nucleo, ossia: il richiedente l assegno; il coniuge; i figli legittimi o legittimati e quelli ad essi equiparati (adottivi, affiliati, naturali, legalmente riconosciuto o giudizialmente dichiarati, nati da precedente matrimonio dell altro coniuge, affidati a norma di legge, i nipoti viventi a carico di ascendente diretto) aventi un età inferiore ai 18 anni; i figli (ed equiparati) maggiorenni inabili che si trovano, per difetto fisico o mentale, nell assoluta e permanente impossibilità di dedicarsi ad un lavoro proficuo; i fratelli, le sorelle e i nipoti del richiedente minori di età maggiorenni inabili a condizione che siano orfani di entrambi i genitori e non abbiano diritto alla pensione ai superstiti. Queste persone, in particolare, fanno parte del nucleo anche se: non sono conviventi con il richiedente. Si considerano non conviventi anche i separati in casa a condizione che siano stati autorizzati dal giudice, in via temporanea, a vivere nella stessa abitazione; non sono a carico del richiedente; non sono residenti in Italia. Non fanno parte invece del nucleo familiare del richiedente: il coniuge legalmente ed effettivamente separato; il coniuge che ha abbandonato la famiglia; i figli affidati all altro coniuge o ex coniuge (in caso di separazione legale o divorzio); i familiari di cittadino straniero non residente in Italia. Fanno eccezione i cittadini di stati che hanno stipulato apposite convenzioni bilaterali; i figli naturali, riconosciuti da entrambi i genitori, che non convivono con il richiedente; i figli naturali del richiedente coniugato che non siano inseriti nella sua famiglia

legittima; i figli ed equiparati maggiorenni, non inabili, anche se studenti o apprendisti; i figli minorenni o maggiorenni inabili che sono coniugati; i fratelli, le sorelli e i nipoti (ad eccezione dei nipoti viventi a carico dell ascendente) anche se minorenni o inabili che sono orfani di un solo genitore o titolari di pensione ai superstiti o sposati; i genitori e equiparati, e gli altri ascendenti. L ANF deve essere presentato per ogni anno a cui si ha diritto: 1. al proprio datore di lavoro, nel caso in cui il richiedente svolga attività lavorativa dipendente, utilizzando il modello ANF/DIP (SR16). In tale caso, il datore di lavoro deve corrispondere l'assegno per il periodo di lavoro prestato alle proprie dipendenze, anche se la richiesta è stata inoltrata dopo la risoluzione del rapporto nel termine prescrizionale di 5 anni. 2. all INPS nel caso in cui il richiedente sia addetto ai servizi domestici, operaio agricolo dipendente a tempo determinato, lavoratore iscritto alla gestione separata, ovvero abbia diritto agli assegni come beneficiario di altre prestazioni previdenziali, attraverso uno dei seguenti canali: WEB servizi telematici accessibili direttamente dal cittadino munito di PIN attraverso il portale dell Istituto - servizio di Invio OnLine di Domande di prestazioni a Sostegno del reddito ; Contact Center - attraverso il numero 803164 gratuito da rete fissa o il numero 06164164 da rete mobile a pagamento secondo la tariffa del proprio gestore telefonico; Patronati attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi. Qualsiasi variazione intervenuta nel reddito e/o nella composizione del nucleo familiare, durante il periodo di richiesta dell'anf, deve essere comunicata entro 30 giorni. Laddove la domanda viene presentata per uno o per più periodi pregressi, gli arretrati spettanti vengono corrisposti nel limite massimo di 5 anni (prescrizione quinquennale). A tal proposito, si ricorda che l assegno è mensile e spetta interamente qualora permanga la continuità del rapporto di lavoro per almeno 104 ore per i lavoratori con la qualifica di operaio come nel caso di specie. In alcuni casi, però, non basta semplicemente presentare il suddetto modulo, ma occorre che la stessa sia accompagnata anche da un provvedimento di autorizzazione dell INPS. Tale autorizzazione è necessaria nei seguenti casi: richiesta di inclusione di determinati familiari nel nucleo (fratelli, sorelle, etc.); possibile duplicazione di pagamento (separazione, figli naturali, etc.); applicazione dell aumento dei livelli reddituali (nuclei monoparentali, nuclei che comprendono familiari inabili a proficuo lavoro); mancata sottoscrizione del coniuge della dichiarazione di responsabilità nel modello

ANF/DIP. In seguito l INPS rilascia all utente il modello di autorizzazione ANF43 e l utente presenta la domanda (ANF/DIP) al datore di lavoro con allegato il modello predetto. Quanto alla decorrenza dell assegno, esso spetta dal primo giorno del periodo di paga o di pagamento della prestazione previdenziale, per la quale è prevista l erogazione accessoria degli assegni per il nucleo familiare, nel corso del quale si verificano le condizioni prescritte per il riconoscimento del diritto (ad es.: celebrazione o riconoscimento del matrimonio, nascita o adozione di figli) e cessa alla fine del periodo in corso alla data in cui le condizioni stesse vengono a mancare (ad es.: separazione legale del coniuge, conseguimento della maggiore età da parte del figlio). Altra considerazione da fare per capire a quale dei due genitori spetta l ANF, riguarda lo status della coppia. In caso di coniugi separati o divorziati, con affidamento condiviso del figlio, entrambi i genitori affidatari hanno diritto all ANF e la scelta tra quale dei due genitori possa chiedere la prestazione è rimessa ad un accordo tra le parti. In mancanza di accordo l autorizzazione alla percezione dell assegno viene concessa al genitore convivente con i figli. Tale diritto resta in capo al genitore affidatario anche quando questi non sia titolare in proprio di un diritto a richiedere la prestazione familiare (poiché non lavoratore o non titolare di pensione), e viene esercitato in virtù della posizione tutelata dell ex coniuge, sempre che i requisiti di fatto, ossia i redditi del nucleo dell affidatario, ammettano il riconoscimento al diritto all assegno per il nucleo familiare. Se invece si tratta di genitori conviventi con figlio nato fuori dal matrimonio, il genitore che convive con il minore, privo di autonomo diritto, può chiedere il pagamento degli ANF sulla posizione dell altro genitore lavoratore dipendente non convivente. Il pagamento terrà conto dei redditi del genitore convivente. Alla luce di quanto su esposto è possibile affermare che: a) gli ANF spettano esclusivamente per i periodi lavorati come sopra indicato, ossia dal primo giorno del periodo di paga o di pagamento della prestazione previdenziale, per la quale è prevista l erogazione accessoria degli assegni per il nucleo familiare, nel corso del quale si verificano le condizioni prescritte per il riconoscimento del diritto. Quindi, siccome il figlio è nato prima dei due periodi di lavoro, l ANF spetta per tutti gli intervalli lavorati. Quanto alla domanda concernente la corresponsione degli assegni, bisogna capire chi convive con il minore; premesso che il figlio convive con la madre, come sembra di capire dal quesito, spettano interamente a quest ultima. Per quelli già erogati (secondo periodo di lavoro) sarebbe opportuno che le parti (padre e madre) si

mettessero d accordo affinché l importo venisse erogato alla madre, in quanto beneficiaria; mentre per i restanti chiesti dalla madre (primo periodo di lavoro) il diritto resta sempre in capo al genitore convivente con figlio (la madre in questo caso). È appena il caso di precisare che la madre può chiedere la corresponsione dell ANF purché non sia, a sua volta, titolare di un proprio diritto all ANF determinato da un rapporto di lavoro dipendente oppure da una prestazione previdenziale derivante da lavoro dipendente. b) Per quanto concerne il secondo quesito, la risposta è positiva. Ovviamente se il richiedente nella domanda ha chiesto gli assegni solamente per il terzo periodo lavorativo, vanno erogati solamente questi ultimi. Sul punto, bisogna tenere presente che eventuali arretrati non percepiti vanno richiesti al datore di lavoro presso il quale il lavoratore è stato in forza nei periodi oggetto della richiesta, fatto salvo il caso di cessazione dell attività o del rapporto di lavoro con l INPS. Il termine agli assegni familiari si prescrive nel termine di 5 anni. Autore: REDAZIONE FISCAL FOCUS Informati S.r.l. Riproduzione Riservata Categorie: Previdenza e lavoro > Prestazioni sociali Informati srl. Tutti i diritti riserv ati. All rights reserv ed. Via Alemanni 1-88040 Pianopoli (CZ) - ITALY P.IVA 03426730796 E-mail: info@fisc al-foc us.it