Primo Piano. Dietologia. Tempo & Benessere. forma, bellezza e salute nelle medicine tradizionali. sovrappeso e obesità. star male per colpa del tempo



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anno uno numero uno gen/feb/mar/apr 2011 Primo Piano forma, bellezza e salute nelle medicine tradizionali Merqurio Editore s.r.l. Dietologia sovrappeso e obesità Tempo & Benessere star male per colpa del tempo

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indice 2 la riconquista del corpo 5 forma, bellezza e salute nelle medicine tradizionali anno uno numero uno gen/feb/mar/apr 2011 Editore e Direttore Responsabile: Sig. Salvatore Ruggiero Direzione - Pubblicità - Amministrazione Merqurio Editore S.r.l. NAPOLI - 80138 C.so Umberto I, 23 tel. 081/5524300 fax 081/4201136 linea verde 800.014.863 www.merqurio.it redazione@merqurio.it Coordinamento di redazione: Dott.ssa Tania Vuoso Progetto grafico e impaginazione: Sig. Flavio Sarnelli Registrazione: Testata in attesa di registrazione al Tribunale di Napoli Registro Operatori di Comunicazione: numero di iscrizione: 18250 Comitato Scientifico Alessio Redaelli, Milano Maria Albini, Milano Cinzia Forestiero, Milano per l'area Medicina Estetica Prof. G.B. Agus, Milano per l'area Angiologia Prof. M. Carruba, Milano per l area Nutrizione Prof. A. Corbo, Roma per l area Tecniche iniettive e Filler Prof. F. Di Carlo per l'area Odontoiatria Prof. G. Fippi, Roma per l'area Elettrologia Medica Prof. S. Menni, Milano per l area Dermatologia Prof. M. Poli, Milano per l area Psicologia clinica Prof. U. Solimene, Milano per l area Idrologia 10 responsabilità medica: mediazione obbligatoria 12 il valore dei registri: l'esempio di Milano 14 tecnologie laser applicate alla dermatologia 19 La tecnica Needle Shaping 22sovrappeso e obesità 30 star male per colpa del tempo indice

Editoriale La riconquista del corpo La riconquista del corpo come bene supremo e centrale, le ricerche per allungarne durata ed efficienza, la libertà di goderne, sono tutte caratteristiche del nostro tempo e della nostra medicina moderna. Quello che fu per gli antichi Greci, e Romani, il simbolo della bellezza; per i cristiani della sofferenza ed anche, nel Medioevo, tensione esasperata tra corpo bello e gaudente e corpo deteriorato e perituro contrapposizione tra Carnevale e Quaresima; per l epoca barocca la passione; per il Settecento e l Ottocento il nascondimento; oggi è riscattato. Insomma, «il corpo è stato, lungo i secoli, il luogo del sospetto e dell ambiguità, con una varietà di letture che non è facile armonizzare in teoria e in pratica» 1. Così il Cardinale Martini, ponendosi il problema del rischio odierno di parcellizzazione del corpo stesso, con la conseguente perdita del suo senso globale, se si dà retta solo alla pubblicità di singoli prodotti specifici per alcune parti del corpo, spesso sostenuti dalla parcellizzazione stessa della medicina; non stupendosi peraltro più di tanto dei santuari della medicina che possono far recuperare sanità, bellezza, forza, giovinezza: «ne accetto i vantaggi, ne spero i benefici, però nello stesso tempo» prospetta «la domanda di aiuto, di amore, di senso». Definitivo, è venuto da Karol Wojtyla il senso del corpo. Non è strano che al vigoroso uomo di Chiesa che fu appassionato alpinista e canoista nei suoi Monti Tatra, ancora da vescovo di Cracovia, e non mostrò alcuna remora ad essere nuotatore a Castel Gandolfo e sciatore tra Appennini e Alpi italiane, da Papa Giovanni Paolo II, si accompagni una teologia del corpo che ha permesso di riscoprire la ricchezza dell antropologia biblica e della grande tradizione cristiana, superando visioni anguste e marginali 2. Muscolatura, vasi sanguigni e linfatici, pelle, grasso, peli e capelli tutto conta. Motivo evidenziato dagli articoli di questo numero zero di un nuovo giornale che intende proporre aggiornamenti e dibattiti in tema di Medicina ad Indirizzo Estetico. Sin qui, il panorama culturale alto sul corpo. Brillantemente illustrato dall articolo di Berera, Minelli e Solimene che si raccomanda per godibile lettura. La ricaduta pratica di questo panorama sulla nostra vita sono spesso i santuari della salute e della bellezza. Tra cui le Scuole di Medicina estetica. L Italia ha una buona tradizione in tal senso nell ultimo trentennio; dopo il boom economico, con l attenzione ai nuovi riscoperti bisogni di se stessi. Una nuova Scuola si inserisce a coprire l allargamento di tali bisogni. La ASPEM, nasce a Milano, con un progetto di forte unità di esperienze che originano dall Accademia di questa città, non solo senza contrapposizioni con il centro del nostro Paese, bensì unita all Accademia di Roma e all Europa, a partire da una delle sue più antiche e prestigiose Università, la portoghese Coimbra. Il corpo docente, specialisti settore per settore singula singuli, di borromaica memoria non intende parcellizzare il corpus della materia. Senza allungare questo Editoriale con un elenco di nomi dei docenti, proprio l attenzione alla complessità ci permette di citare il giusto rilevante ruolo, rispettivamente affidato al Prof. Marco Poli della Scuola universitaria milanese e al Dott. Ugo Garbarini, presidente dell Ordine dei Medici e Odontoiatri di Milano e Provincia, per gli importanti aspetti psicologici ed etici della Medicina estetica. Giovanni B. Agus Direttore della Sezione di Chirurgia Vascolare e Angiologia del Dipartimento di Scienze Chirurgiche Specialistiche dell Università di Milano Direttore dello Steering Comittee della ASPEM 2 1. Carlo Maria Martini, Sul corpo. Centro Ambrosiano Ed., Milano, 2000. 2. Carl Anderson, José Granados, La teologia del corpo di Giovanni Paolo II. Piemme Ed., Milano, 2010.

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Un nuovo modo di offrire al pubblico trattamenti di Medicina Estetica GLi Studi SpeciaLiStici di MediciNa e chirurgia estetica ASPEM Gli studi specialistici di Medicina e Chirurgia Estetica hanno sede presso l Academy School of Practical aesthetic Medicine. Il 15 gennaio 2011 la scuola apre gli Ambulatori per il pubblico. Negli studi operano i docenti della scuola, medici con una comprovata esperienza nel settore. Gli studi medici hanno la finalità di offrire al pubblico, a prezzi competitivi, l opportunità di avvalersi di seri professionisti e di un servizio all avanguardia, garantito dalla presenza della scuola. La Medicina Estetica per tutti con la qualità di pochi Dove Siamo LOMBARDIA: Linate Business Park Strada Provinciale Rivoltana, 35 - Pioltello (MI) Tel. 02.89.65.37.97 - Cell. 331.341.73.30 LAZIO: Via Cicerone, 44 - Roma Tel. 06.32.32.620 Presso i nostri ambulatori sono a disposizione specialisti in: Medicina Estetica F.EL.C. Terapia Medicina Anti-Aging Chirurgia Estetica Angiologia Dietologia Ginecologia Dermatologia Laser-terapia Ortopedia Trattamenti Benessere Agenzia Merqurio Editore s.r.l. 800.014.863 Per informazioni: www.aspem.net E-mail: info@aspem.net

Primo Piano Forma, bellezza e salute nelle medicine tradizionali Scopo di questa relazione è quello di illustrare brevemente il concetto di bellezza e di salute nella cultura occidentale antica, greca quindi, e nella cultura cinese, cercando di evidenziare le similitudini e le profonde difformità di pensiero, che hanno dato origine a differenti concezioni del corpo e distinte estetiche. Nella Grecia antica l espressione artistica che per eccellenza era scelta a rappresentare il corpo umano era la scultura, che veniva chiamata a celebrare il corpo umano idealizzato. Anche a un colpo d occhio distratto non può non colpire come i Greci enfatizzassero un corpo particolare, caratterizzato dalla chiarezza delle forme e da un particolare sviluppo della muscolatura. Tra i mille esempi, il Discobolo di Mirone (455 a.c.) o l Ercole di Lisippo (370-300 a.c.) (vedi figura 1 e 2 p. seg.). In quest ultimo, in particolare, è evidente un errore anatomico, per cui i muscoli sono posti in risalto anche se la figura, nel suo complesso, è collocata in una posizione di riposo. In effetti, gli artisti greci erano talmente attratti dalla muscolarità del corpo che, talora, ponevano muscoli anche su parti del corpo che non li hanno come in questa metope del Partenone dove i muscoli sono posti persino sulle coste (vedi figura 3 p. seg.). È evidente che, facendo questo, volevano dare alle loro immagini un certo aspetto, piuttosto che farne una rappresentazione naturalistica. 5

La scultura greca, in effetti, testimonia l estetica dell articolato: i muscoli esprimono la vitalità di una persona in opposizione alla morte, l individualità in opposizione alla genericità, la forza e il coraggio in opposizione alla debolezza e alla codardia. Questa concezione è veicolata anche dall antica fisiognòmica, per cui «un carattere forte si manifesta in piedi larghi, ben fatti, ben articolati e nerboruti; un carattere forte si rivela in gambe ben articolate e nerborute. Ànche ben articolate e nerborute sono l espressione di un animo coraggioso». Compare, dunque, uno stretto rapporto tra forza e muscolo. Inarticolate sono le persone debilitate, esauste, morenti oppure gli immaturi, gli indifferenziati, come i bambini o i serpenti o addirittura i barbari, come gli Sciti. Una domanda si pone a questo punto con grande evidenza: perché questa grande importanza data alla muscolatura? Aristotele pone l assioma che se l arte deve essere mimesis (imitazione), occorre studiare a fondo la struttura uomo e nasce così lo sguardo anatomico. Aristotele compie le prime dissezioni sugli animali. Con la medicina Alessandrina (Erofilo 335-280 a.c. circa; Erasistrato 330-250 a.c. circa) si ha il passaggio dalla dissezione su animali a quella su uomini. La domanda fondamentale è perché da Aristotele in poi sorga questo bisogno profondo dell'investigazione anatomica e perché lo sguardo anatomico sia considerato indispensabile dall artista. In effetti, l anatomia occidentale si presenta come una rottura non solo con le altre realtà mediche non occidentali (Egizia, Ayurvedica, Cinese), ma anche con la tradizione Ippocratica, che manifesta scarso interesse per la ricerca Fig. 1. Mirone, Discobolo (copia in marmo), Museo Nazionale Romano, Roma. Fig. 2. Lisippo, Ercole (della collezione Farnese), Museo Archeologico Nazionale, Napoli. anatomica. Il corpo, in effetti, può essere investigato in altri modi. Ad esempio, si possono vedere le sue variazioni sotto l azione dei climi o sotto l azione dei cibi e dei farmaci. Perché, dunque, pensare di trovarne la verità, smembrandolo? Può essere considerato più di un sospetto il fatto che alla radice della curiosità anatomica occidentale vi siano stati una preoccupazione e un desiderio che avevano a che fare con la conquista dell immortalità. 6 Fig. 3. Metope del Partenone, 447-432 a.c., British Museum, Londra. Ci sono evidenze e testi che mostrano come Socrate (469-399 a.c.), Platone (427-347 a.c.), Aristotele (384-322 a.c.), Erasistrato di Chio, fondatore della Scuola di Alessandria (330-250 a.c.), Diocles di Caristos (320 a.c., circa), Galeno (131-201 d.c.), attraverso l osservazione anatomica, abbiano cercato di dimostrare la presenza nella struttura del Corpo del «disegno» di un Creatore Divino, poi di un Demiurgo e, infine, della Natura. Lo sguardo anatomico diventa, dunque, lo sguardo allenato ad andare oltre la materia di cui è composto il corpo, per raggiungere l idea, la forma, il disegno globale, il fine che il Creatore, il Demiurgo, la Natura hanno deposto nel corpo umano. Lo sguardo anatomico si pone, dunque, come lo sguardo che deve superare la cecità dell immediato visibile, in un percorso che non è verso la natura, ma che va oltre la naturalezza delle forme.

Fig. 4. Antonio Pollaiolo. Ercole e l Idra (1429-1498), Uffizi, Firenze Fig. 5. Disegnato da Hendrik Goltzius. Ercole (Farnese) (1591) D altro canto, per la cultura greca si può parlare di autorevolezza dell anatomia, mentre non è così per le altre culture e per le relative medicine. Persino i medici aztechi, nonostante i sacrifici umani, non avevano grandi conoscenze anatomiche, né l avevano gli auruspici greci, che, con l esame delle visceri degli animali, predicevano il futuro. Cosa differenzia l anatomico greco da altri antichi dissecatori? Tutti vedevano il corpo in relazione ad un altra realtà divina per lo più mentre i primi anatomici greci cominciano a vedere il corpo in sé e per sé, staccato da tutto. Sebbene legato ad aspetti della persona di non immediata osservazione, va detto che l autorevolezza dell anatomia è intrinseca alla cultura greca stessa, basata sull osservazione, come dicono alcuni termini della lingua. Infatti idea, che stava a indicare l immagine, la forma, prima del termine morphé, deriva da idêo, vedo. Noos, mente, deriva da noêin, acquisire una chiara immagine mentale di qualcosa. Per i Greci, quindi, l autorevolezza stessa dell anatomia deriva dal fatto che essa è la prima scienza strutturata sull osservazione, sullo sguardo. La percezione del corpo nel mondo greco, tramite il sapere anatomico e la concezione di muscolo, all inizio, ci testimonia come i Greci definivano se stessi nei confronti dei vari Altri animali, barbari, donne. Ma poi la concezione del muscolo si intrecciò con l evoluzione di un altro, meno studiato, aspetto della definizione del Sé, la relazione tra il Sé e il cambiamento/movimento. L ossessione posta sui muscoli rifletteva la nascita di una nuova esperienza di vita incarnata (impersonificazione) e una percezione alterata delle persone. Da allora in poi, il cuore di tutte le letture del corpo sarebbe stato espresso dalla dicotomia che oppone i processi, che semplicemente accadono, naturalmente o per caso, alle azioni provenienti dall anima ed espresse volontariamente con i muscoli. Già Galeno nella sua opera Sui movimenti dei muscoli affermava che «la vita di una persona non può essere detta semplicemente in termini di processi naturali, come la digestione o il pulsare delle arterie, ma che, all interno dei processi che accadono, ci sono anche le azioni volute dall anima e portate alla luce da quegli strumenti chiamati muscoli». E i fisiologi del XVII secolo citarono Galeno come loro fonte per la definizione di muscolo come strumento della volontà. Questa concezione del corpo fu alla base di tutte le speculazioni degli artisti anche del nostro Rinascimento (vedi figura 4 e 5). Lo stesso Leon Battista Alberti (1404-1472) raccomandava: «Prima di tutto occorre visualizzare le ossa all interno, che, essendo rigide, possono dare delle misure fisse, [ ] poi occorre attaccare i tendini e i muscoli al loro posto e, da ultimo, rivestire ossa e muscoli con carne e pelle [ ]. Potreste obiettare che un pittore non può occuparsi di ciò che non vede. È vero, ma, se per dipingere figure vestite dovete prima disegnarle nude e poi vestirle, così per dipingere dei nudi, dovete disegnare ossa e muscoli prima di ricoprirli di carne e di pelle, al fine di mostrare dove sono i muscoli». Da questo si può vedere quanto, anche in epoca più recente, la muscolatura fosse considerata come qualcosa di essenziale nella definizione dell identità umana. Alberti stesso lo confermava: «Un corpo senza muscoli è come un vestito senza la persona». Il focalizzarsi sui muscoli è correlato all emergere di una particolare concezione di persona, ma, già per Aristotele, l artista, lavorando la materia per giungere alla forma, faceva un percorso conoscitivo; la conoscenza di materia e di forma esaltava, secondo lui, il suo desiderio di dominio sulla realtà e, rintracciando la concezione greca di muscolo, gli artisti rinascimentali sottolinearono anche il valore e il significato di un volere autonomo. 7

8 L interesse sulla muscolarità del corpo era inseparabile dalla preoccupazione dell agire del Sé. Il muscolo diventa il simbolo della volontà e del potere dell uomo nel determinare il suo agire e il suo destino (Homo faber fortunae suae). Nasce così la concezione dell uomo del Rinascimento come uomo indipendente, uomo che determina la sua vita secondo la sua volontà in modo del tutto autonomo e le tavole anatomiche del periodo testimoniano questo passaggio (vedi figura 6). L arte raffigurativa più importante della cultura cinese, a differenza di quanto accadde in Grecia, è costituita, invece, dalla pittura. Il filo conduttore di tutta la pittura cinese, lungo i secoli, non sta nella ricerca di modelli esterni ma in un particolare pensiero filosofico e cosmologico tipico della sua cultura, illustrato dal 42 cap. del Tao Te King 1 : La Via dà vita in Uno Uno dà vita in Due Due dà vita in Tre Tre dà vita ai Diecimila esseri L armonia nasce nel vuoto dei soffi mediani Dal Tao supremo, principio ultimo, trascendente e immanente, tradotto nelle lingue occidentali con Via, si origina il qi, l Uno. La parte inferiore dell ideogramma qi, tradotto nelle lingue occidentali con soffio, energia, raffigura un chicco di cereale (parte inferiore), che, per effetto della cottura, produce la liberazione di vapore che si eleva (parte superiore del carattere). QI - Ricci 1015: soffio; energia 2. Fig. 6. Nicolò Vesalio, Fabrica 1543 Viene così sottolineato come il qi abbia un aspetto più immateriale (vapore) e uno più materiale (chicco). Per la filosofia cinese antica tutta la realtà è energia in costante movimento e mutazione. Ogni cosa è un aspetto e uno stato della sua minore o maggiore condensazione. Questo concetto a noi divenuto familiare dopo l enunciazione della Teoria della Relatività di Einstein, che stabilisce una equi- 1 Cfr.: Lao Tseu, Tao Te King, Il Libro della Via e della Virtù commentato da Claude Larre, Jaca Book, Milano 1999. 2 Dictionnaire Ricci de caractères chinois, Instituts Ricci (Paris-Taipei) et Desclée de Brouwer, Paris 1999. valenza tra la materia e l energia, era per i Cinesi antichi una verità intuitiva: tutto è energia e tutto ciò che avviene nell universo come nell uomo dipende dalle sue modificazioni. L Uno poi si differenzia, diviene molteplice e si esprime come Due: lo yin e lo yang. I Soffi yang, leggeri, eterei si elevano e formano il Cielo; i Soffi yin pesanti, grossolani si ammassano e danno vita alla Terra. Tra Cielo e Terra si apre uno spazio mediano dove vive l uomo, frutto dei loro Soffi armonizzati: il Cielo costituisce la sua parte razionale, psichica, spirituale; la Terra, madre, produttrice di forme, determina la sua struttura corporea. Per la tradizione taoista l uomo risponde al Cielo e alla Terra: vi sono delle leggi che definiscono le modalità di esistenza e di funzionamento dell universo a cui l uomo risponde perché ne è parte integrante. Troviamo qui uno dei principi cardine sotteso alla medicina cinese: l uomo è inserito nei movimenti naturali di energia dell universo e, per dirla in termini occidentali, più comprensibili, è un sistema energetico aperto, in stretta connessione con l ambiente che lo circonda, con cui esiste un incessante interscambio di energia, di Soffi. Per questo il qi che fluisce nel corpo dell uomo è differente a seconda delle ore della giornata, dei mesi e delle stagioni. Il Tre è il vuoto mediano dove avvengono le trasformazioni. Il Vuoto lungi dal designare qualcosa di vago e di inesistente è l elemento dinamico per eccellenza: è il luogo dove avvengono le trasformazioni che permettono la vita. In pittura è spesso rappresentato dalle nuvole che nascono dall acqua (yin) e sposano la forma delle montagne (yang) (vedi figura 7). Da qui l importanza del Vuoto nella pittura cinese. Nel seno di un quadro non è mai presenza inerte, ma è ciò che anima tutto l insieme. L artista parte dal presupposto che il nostro sguardo ci dia solo una visione incompleta delle cose. Il pittore sarà preoccupato di far vedere, attraverso il meno che apparentemente il vuoto raffigura, quel più inaccessibile che la nostra percezione tramite i sensi non ci mostra. Il Tre è anche l Uomo che è il frutto Fig. 7. Fan Kuan, 1023 ca. del combinarsi del Cielo e della Terra e che ha nel suo cuore le virtù del Vuoto originario. Il carattere xing (Ricci 4528), che significa corpo, mostra questi concetti: la struttura uomo è relazione armoniosa tra due componenti diverse e sino a quando vi è equilibrio tra le parti vi è salute. Esso è costituito da un fonema che mostra i piatti di una bilancia in equilibrio e dal radicale che significa piume, capelli: qualcosa di leggero e fluttuante che richiama un fantasma. La forma corporea, che può denotare un organismo solido e equilibrato, in realtà è espressione di qualcosa di più etereo e profondo che non è visibile. In geografia, xing è la configura-

zione del terreno. I pittori cinesi studiavano la geomanzia, che iniziava lo sguardo dell artista alla struttura e al movimento nascosto delle forme e delle sostanze terrestri. Ma come nel terreno, al di là della configurazione visibile, vi sono gli strati sotterranei, così, per il corpo, al di là dell apparenza sensibile vi è una struttura intima che lo organizza e lo definisce. Così, quando un Classico di medicina cinese considera un corpo ha sempre presente lo spirito di vita che lo anima, che è l attore onnipresente e onnipotente della vita. Per i Cinesi un corpo non vive mai indipendentemente da ciò che lo fa vivere. Questo pensiero filosofico costituisce la base teorica di tutte le discipline della cultura cinese tradizionale. La pittura nella rappresentazione dell uomo non tende a presentare figure dai contorni precisi, ma tende a catturare il soffio vitale, il qi, che anima ogni essere vivente. Il linguaggio pittorico cinese privilegia l evocazione a scapito della descrizione esauriente (vedi figura 8 e 9). Fig. 8. Shih Kho, Un santo Acquarello su carta a inchiostro di china. Epoca delle Cinque Dinastie (907-960 d. C). La pittura cinese è stata influenzata dalla calligrafia, imposta dalla scrittura ideogrammatica. I Cinesi grazie alla loro scrittura si sono abituati a delineare gli oggetti e i concetti con l aiuto di pochi segni essenziali. La calligrafia rende familiari all artista le nozioni di ritmo e di vibrazione vitale. Il colore è trascurato, perché l artista deve evocare piuttosto che esaurirsi a descrivere, lasciando allo sguardo dello spettatore la cura di immaginare tutta la gamma delle possibili sfumature. Non stupisce, quindi, che quando gli antichi dissecatori cinesi ispezionavano il corpo non «vedessero» i nervi e i muscoli degli anatomisti greci, ma cercassero e Fig. 9. Liang Khai, Sâkyamuni Pittura a inchiostro lievemente colorato su seta. Epoca Sung del sud (1127-1279 d.c) sottolineassero l esistenza di quei rapporti di misura che governano le relazioni Cielo/Terra. Misurando le circonferenze, le larghezze e le lunghezze delle ossa e delle articolazioni, fissavano la lunghezza dei vasi e dei meridiani dove scorre il qi, l energia (vedi figura 10). In effetti, nelle poche dissezioni documentate, vengono elencate dimensioni anatomiche e misure, che si ripetono con una Fig. 10. Hua Shou, Shisjing fahui 1341 curiosa similitudine. Secondo alcuni, potrebbe anche essere che i dati si riferiscano tutti a un unica dissezione (Wangsung Qin), che era stata condotta eseguendo una ricerca accurata. In effetti, sembra che le operazioni siano state ripetute nello stesso ordine e con lo stesso metodo per ogni organo o parte: isolamento, taglio, spiegamento, distensione, calibratura, sospensione a un estremità, apertura, riempimento con semi o acqua, svuotamento, pesatura del contenuto in semi o acqua, misurazione, calcolo. Inoltre, i medici cinesi cercavano di capire come i cicli cosmici e naturali influenzassero lo stato di salute dell uomo e come sviluppare una valida prevenzione per permettere all uomo di mantenere l equilibrio Cielo/Terra che governa il suo essere. La salute, per la medicina cinese, dipende in primo luogo dalla capacità dell individuo di entrare in risonanza con l universo e le sue leggi. Infatti l uomo vive secondo i ritmi del Cielo e della Terra e condivide con essi la stessa e unica vita. Non deve dunque stupire il fatto che in moltissime raffigurazioni l immagine dell uomo acquisisca un aspetto informe, in cui vengono sottolineate più le strette correlazioni con l ambiente, che i momenti di separazione dall ambiente (vedi figura 11). Ci sembra così di poter concludere che, se l occidente attraverso lo studio della forma, e, in particolare, della muscolarità è arrivato a una definizione di bello che coincide spesso con una forma muscolare, in cui viene identificata l autonomia e la potenza dell essere, la cultura cinese giunge a un estetica che si potrebbe definire di relazione. In questa concezione, la bellezza è armonia Fig. 11. Mu Chhi, Il santo Vanavâsi Acquarello a inchiostro di china. Epoca Sung del sud (1127-1279 d.c) Fabrizia Berera Docente di Storia della Medicina Cinese del Centro Collaborante OMS per la Medicina Tradizionale, Università degli Studi di Milano Emilio Minelli Vice Direttore del Centro Collaborante OMS per la Medicina Tradizionale, Università degli Studi di Milano nei rapporti, nell uomo tra il suo lato psichico e spirituale e la sua forma corporea, nella società e nell universo vivente. Umberto Solimene Direttore del Centro di Ricerche in Bioclimatologia Medica, Biotecnologie, Medicine Naturali, Centro Collaborante OMS per la Medicina Tradizionale, Università degli Studi di Milano 9

Novità Responsabilità medica: mediazione obbligatoria 10 La mediazione è un mezzo alternativo di risoluzione delle controversie (ADR), da non confondere con diverso istituto giuridico di mediazione per le trattative commerciali. Il termine trae origine dalla traduzione inglese di mediation contenuta nella direttiva 2008/52/Ce del Parlamento europeo per la quale la comunità europea si è prefissata l obiettivo di introdurre in tutti gli ordinamenti nazionali della UE l istituto giuridico di derivazione anglosassone aumentando il livello di efficienza della giustizia e riducendone finalmente i tempi ed i costi divenuti ormai intollerabili. L Italia pur avendo già introdotto la conciliazione facoltativa come alternativa alla giustizia ordinaria, ha recepito la direttiva europea emettendo il D. Lgs 28 del 04 marzo 2010 e rendendo obbligatoria la stessa proprio nelle materie dove compare il maggior numero di contenzioso giudiziale. Una di queste materie riguarda proprio la responsabilità medica, (Art. 5 comma 1 D. Lgs 28/2010) per la quale prima di procedere giudizialmente nei confronti di un professionista sarà necessario aver esperito il tentativo obbligatorio di conciliazione davanti ad un organismo riconosciuto dal Ministero a pena di improcedibilità del procedimento giudiziale. In altre parole qualora un cliente non soddisfatto decidesse di rivolgersi ad un avvocato perché ritiene che il professionista o il medico non abbia svolto la propria opera con professionalità, prima di poter adire il Tribunale competente tramite il proprio procuratore, il cliente dovrà obbligatoriamente rivolgersi ad un mediatore iscritto presso un organismo riconosciuto dal Ministero al fine di risolvere la controversia posta in essere. Qualora omettesse tale procedimento e si rivolgesse direttamente alle autorità giudiziarie competenti, la domanda giudiziale può essere dichiarata anche d ufficio (dal Giudice) improcedibile. L iter procedurale è molto semplice, inizia con una domanda di almeno una parte rivolta ad un organismo di conciliazione, si ribadisce riconosciuto dal Ministero, viene scelto un mediatore il quale fissa il primo incontro entro quindici giorni dal deposito della domanda.

Entro quattro mesi (art. 6) la mediazione deve chiudersi ed in caso di successo vien redatto verbale al quale viene allegato il testo dell accordo medesimo. Tale verbale deve essere omologato con decreto dal Presidente del Tribunale e costituisce titolo esecutivo al pari di una sentenza. Qualora le parti non siano riuscite ad addivenire ad alcun accordo il mediatore può formulare una proposta conciliativa o comunque su istanza di entrambe le parti (art.11) può procedere ad una mediazione valutativa che verrà verbalizzata. In tal caso il Giudice adito pur giudicando autonomamente prenderà in considerazione il verbale ed il mancato accordo e deciderà oltre alle spese di giudizio anche su quelle di mediazione con ulteriore aggravio (che diversamente definirei stimolo positivo) per la parte che si è ancorata su posizioni poco conciliative. Ulteriore beneficio per il procedimento in parola sono i vantaggi fiscali previsti dal decreto per il quale all art. 20 il legislatore concede un credito d imposta commisurato all indennità del mediatore fino alla concorrenza di euro cinquecento ed in caso di insuccesso il credito viene ridotto della metà. Appare del tutto chiaro che la mediazione sia potenzialmente mezzo di evoluzione giuridica tendenzialmente orientata a ridurre notevolmente la conflittualità nel nostro paese che ormai ha raggiunto la assurda cifra di 11 milioni di fascicoli depositati nelle cancellerie delle corti e dei tribunali (relazione d apertura anno giudiziale 2010), ben tre volte e mezzo i conflitti della Germania e due volte e mezzo della Francia e della Spagna ( Rapporto CEPEJ 2009) e mezzo per ridurre anche i tempi ormai arrivati alla paralisi totale. Sempre secondo il rapporto Doing Business della Banca Mondiale in Italia i tempi medi per completare un procedimento di recupero crediti si assestano sui 1.210 giorni contro i 399 dell Inghilterra, 331 della Francia, 515 della Spagna, 406 della Cina e i 300 degli USA. La procedura di conciliazione ribadiamo non può durare più di quattro mesi e stimola la parte più intransigente a prendere seriamente in considerazione la possibilità di addivenire ad un accordo al fine di evitare una doppia spesa che diversamente potrebbe sostenere in caso di soccombenza giudiziale. Sebbene le spese possano costituire uno stimolo per la parte a valutare eventuali soluzioni soddisfacenti per entrambi i contendenti, è importante evidenziare che la mediazione è strutturata da tecniche idonee a sviluppare la comunicazione tra le persone coinvolte nel conflitto, mettendole a confronto e facilitandone l ascolto, al fine di eliminare quegli elementi ostativi che spesso determinano inutili conflittualità. Il compito del mediatore, è infatti quello di eliminare le posizioni assunte dalle parti, di farne emergere gli interessi e a voler trovare una soluzione soddisfacente, mai di giudicare il caso da un punto di vista giuridico poiché diversamente costituirebbe un arbitrato e non certo una mediazione. In caso di responsabilità medica, non sempre le persone che ritengono di aver subito un danno psicofisico per carenza di professionalità del medico hanno un problema emotivo, interpersonale, o di comunicazione, bensì un danno reale e concreto, od un risultato diverso dalle aspettative che comunque esula dall ascrivibilità del medico. Pertanto compito del mediatore è anche quella di analizzare la situazione sostanziale tramite l operato di un perito medico che rilascia parere professionale come per i consulenti del tribunale (C.T.U.), procedere all eliminazione del conflitto e far emergere una soddisfacente soluzione per entrambe le parti. Con l emanazione del decreto n. 180 del 18 ottobre 2010 pubblicato sulla G.U. 258 del 04 novembre 2010 si dà attuazione alla norma che entrerà a tutti gli effetti in vigore il prossimo marzo. Da tale data il nostro sistema giuridico è sicuramente destinato ad evolversi insieme alla nostra cultura che riceverà i benefici di un istituto tipico dei paesi anglosassoni efficiente e risolutivo, anche se già introdotto sul nostro territorio ma ad oggi poco utilizzato perché poco pubblicizzato e soprattutto non obbligatorio. Avv. Giancarlo Parrini Mediatore A.S.A.C. Associazione per lo Sviluppo delle Agenzie di Conciliazione deputata a gestire conciliazioni iscritta al n. 20 (PDG 17.12.2007) del Ministero di Giustizia mediatore@email.it 11

Panorama Sanitario Il Valore dei Registri: l'esempio di Milano Dopo anni di proposte, riflessioni, ripensamenti, trova attuazione, preceduti in questo da numerosi Ordini provinciali, l istituzione del Registro per la Medicina ad Indirizzo Estetico. Questa costituisce un capitolo della Medicina tradizionale che vede l apporto di numerose branche della stessa nella costituzione di una multidisciplinarietà il cui fine, che sta nella sua definizione, è quello di curare l estetica della persona. Questo Registro come gli altri per le MNC, consente all Ordine di espletare le funzioni, che gli competono, di vigilanza perché gli atti medici, quali essi siano, si svolgano nel completo rispetto delle norme deontologiche. Per questo si è voluto conoscere quale tipo di formazione abbiano seguito i medici che la praticano. Di più ancora, questi requisiti, dopo lunghe indagini conoscitive, li ha individuati l Ordine stesso quale prerogativa per essere inseriti nei succitati registri. Questi, lo si anticipa, potrebbero mutare qualora la FNOMCeO ne suggerisse altri. Deve anche essere chiaro che ciò non vuole avere il significato di una manleva che l Ordine esercita su questi medici registrati. Tutti i medici, per essere tali, devono iscriversi all Albo dei Medici o a quello degli Odontoiatri e per ciò fare devono presentare una serie di documenti attestanti anche la loro formazione e la loro eventuale specializzazione. Ciò non di meno, ed è una costatazione ormai non rara, le cronache sono piene di errori medici o presunti tali. Il Registro ci informa semplicemente che, per professare la Medicina ad Indirizzo Estetico, questi colleghi hanno seguito un sufficiente cursus formativo. Ma i colleghi iscritti, al di là della loro specifica preparazione, non devono, mai, ripeto mai, dimenticare che prima di tutto sono medici e come tali debbono comportarsi e che l Ordine non farà sconti a chi ciò dimenticherà. Dott. Ugo Garbarini Presidente dell'ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Milano e Provincia 12

Requisiti per Accedere al Registro per la Medicina ad Indirizzo Estetico Per accedere al Registro Professionale dei Medici ad Indirizzo Estetico inseriti nel contesto della Medicina Convenzionale, i medici chirurghi e gli odontoiatri dovranno essere stati formati in Scuole Post Universitarie pubbliche o private assimilabili a quelle Specialistiche Universitarie, che presentino le seguenti caratteristiche: 1. Avere un programma quadriennale specificamente indirizzato alla prevenzione e trattamento medico degli inestetismi, al perseguimento del benessere psico-fisico dell individuo, ed alla prevenzione e trattamento dell invecchiamento, attraverso l approfondimento di alcune branche specialistiche che risultano coinvolte in questo obiettivo, quali ad esempio la medicina interna, la terapia fisica e riabilitativa, la posturologia, la scienza dell alimentazione, l endocrinologia, la dermatologia, la gerontologia (anti-aging), la flebologia e la linfologia, la medicina termale, la ginecologia e l andrologia, la chirurgia ambulatoriale, la laserchirurgia e laserterapia, la cosmetologia, la psicologia, la terapia del dolore, lo studio e trattamento dello stress e della qualità del sonno, la ricerca del wellness ecc. 2. Essere riservate ai medici chirurghi e agli odontoiatri in possesso dell abilitazione professionale. 3. Essere attive nell insegnamento della Medicina ad Indirizzo Estetico ed avere un programma simile a quello delle scuole quadriennali attualmente operative. 4. Impartire una formazione di almeno 1.200 ore, così composte: 450 ore di lezioni teorico pratiche, almeno 650 ore di autoapprendimento, almeno 100 ore dedicate alla realizzazione di una tesi di diploma finale, certificate da un attestato di frequenza e dal risultato degli esami annuali. 5. Il percorso formativo deve prevedere il superamento di esami intermedi, con votazione di merito tendenti ad accertare il grado di preparazione teorica e pratica di ciascun candidato. 6. Prevedere un esame finale con discussione di una tesi. Il superamento dell esame finale deve essere accompagnato da un voto di giudizio relativo all intero corso di studi. 7. Prevedere un tirocinio clinico pratico di almeno 200 ore da effettuarsi nei 4 anni di formazione. 8. Avere un direttore didattico medico, il quale deve praticare la Medicina ad Indirizzo Estetico da almeno 10 anni e possedere almeno 5 anni di esperienza didattica specifica. AI direttore didattico è demandata la responsabilità della scelta dei docenti della scuola ed il rispetto dei programmi di insegnamento. 9. Il corpo docente deve essere composto da almeno 20 docenti titolari medici. Sono ammessi docenti non medici solo nel caso di materie non mediche (giurisprudenza, farmacia, cosmetologia ecc.). EQUIPOLLENZA. Singoli medici chirurghi e odontoiatri che per motivi storici o anagrafici, non hanno potuto frequentare una Scuola di Medicina ad Indirizzo Estetico, possono accedere al Registro purché siano in grado di produrre i seguenti titoli: a. Pubblicazioni scientifiche nella specifica materia. b. Partecipazione a convegni o congressi scientifici specifici in qualità di relatore per almeno 4 anni negli ultimi 6 anni. c. Effettuazione di attività didattica nel complesso delle discipline inerenti la Medicina ad Indirizzo Estetico da almeno 5 anni documentata attività professionale nello specifico settore da almeno 5 anni (obbligatoria). I titoli di cui sopra saranno valutati e approvati da una Commissione Ordinistica. oppure: d. Titolo di partecipazione a Master Universitari di Medicina ad Indirizzo Estetico, il cui programma formativo rispecchi il comma 1, purché nel comitato ordinatore del master siano presenti almeno due esperti della materia, di chiara fama, ed il percorso didattico sia integrato laddove necessario per raggiungere l obiettivo formativo teoricopratico di quattro anni con opportuna certificazion. e. Diploma di una Specializzazione che tratti con competenza anche aspetti insiti nella Medicina Estetica, quali ad esempio Dermatologia, Chirurgia Plastica et simi/ia. L adeguatezza del programma formativo del master stesso e la sua eventuale integrazione al quadriennio è demandata alla commissione ordinistica competente. Alla domanda dovrà essere allegato il seguente curriculum professionale e scientifico costituito da: 1. Diploma rilasciato da una Scuola Superiore Post Universitaria quadriennale con le caratteristiche di cui sopra. 2. Dichiarazione circa l attività di Medicina ad Indirizzo Estetico iniziata o svolta in modo preminente e continuativo negli ultimi 4 anni. 3. Partecipazione a congressi, conferenze, corsi di aggiornamento in Medicina ad indirizzo Estetico, corsi monotematici, specificando la propria qualifica (congressista, relatore, moderatore, presidente di sessione, presidente ecc.) 4. Eventuali pubblicazioni effettuate nel triennio precedente la domanda, articoli inerenti la Medicina ad Indirizzo Estetico e quant altro inerente. 5. Annualmente dovranno essere presentati i certificati di aggiornamento, rilasciati da provider accreditati (partecipazione a congressi specifici, corsi tematici di aggiornamento relativi alla disciplina ecc.) con punteggio di almeno 30 punti ECM specifici., Ordine dei Medici in fase di aggiornamento e in attesa del regolamento per i requisiti all accesso al registro. 13

Laserterapia Tecnologie laser applicate alla dermatologia 14 Introduzione In dermatologia si assiste da 8-10 anni a questa parte ad un netto e progressivo incremento della richiesta di trattamenti laserterapici per la correzione di danni estetici temporanei e permanenti come anche per la risoluzione/rimozione (parziale o totale) di lesioni di diversa natura altrimenti non gestibili in misura accettabilmente efficace con altre tecniche. La laserterapia finalizzata ad interventi a livello cutaneo richiede un approccio qualificato e competente, in grado di affrontare con necessario rigore (che significa anche dovizia di informazioni preliminari che tutelino il paziente) le molteplici esigenze e richieste di trattamenti di vario genere. A questo riguardo riteniamo opportuno sottolineare l importanza di creare sul territorio centri clinici di riferimento, con operatori dotati di una approfondita esperienza professionale specifica, alla luce anche della necessità (urgente!) di offrire un servizio di consulenza medica scevro da finalità di natura pubblicitaria ed economica. Nel settore laserterapico si assiste infatti, da un lato, come detto, ad un aumento delle richieste di trattamenti specifici (che può essere letto in chiave positiva) dall altro invece da una sempre più frequente e preoccupante superficialità di gestione (anche e soprattutto ad opera di personale di settori operanti nell ambito generico dell estetica, personale spesso non dotato delle necessarie qualifiche professionali) relativamente a problematiche cutanee di estrema complessità che invece richiederebbero un approccio ben più rigoroso e razionale per essere gestite in maniera opportuna e "safe". Va premesso che l evoluzione tecnologica legata ai sistemi laser non conosce sosta anche nel settore medicale e questo sembra avvenire in molte diverse direzioni e per molte differenti applicazioni: ciò si traduce nella messa a punto di apparecchiature sempre più perfezionate, precise e selettive ma anche dotate di una maggiore versatilità e flessibilità operativa anche rispetto a solo alcuni anni orsono: proprio a quest ultimo proposito, cioè la flessibilità operativa, deve però essere sottolineata la necessità di evitare nella maniera più assoluta qualsiasi forzatura relativa all utilizzo delle procedure laserterapiche: il che, tradotto in parole povere, significa che si dovrebbe tassativamente evitare di utilizzare un sistema laser per il trattamento di lesioni per le quali quel sistema laser non è stato progettato! Allo stato attuale alcune tipologie di sistemi laser sembrano comunque essere premiate più di altre

La laserterapia finalizzata a interventi a livello cutaneo richiede un approccio qualificato e competente. dal mercato ma anche in questo caso non è detto che vi sia sempre coincidenza assoluta tra risultati commerciali perseguiti da alcune tipologie di macchine (si fa riferimento ovviamente al tipo di radiazione emessa, non all azienda costruttrice) e risultati in termini di efficacia relativamente alle diverse problematiche cutanee che dovranno essere trattate. Infine una considerazione ovvia ma drammaticamente importante: l interazione laser-tessuto prevede, come noto a chi si occupa di laserterapia, un correlato tra la lunghezza d onda della radiazione emessa dal sistema laser e la risposta clinica ed istologica del tessuto ma in molti casi non prescinde dalla qualità dell apparecchiatura: è esperienza comune a tutti coloro che si occupano di terapie laser la diversità di risultati perseguibili e riscontrabili su uno stesso tipo di lesione operando con macchine emittenti la stessa lunghezza d onda e sia pur utilizzando gli stessi parametri operativi (in termini di energia erogata o fluence, durata e modalità d impulso utilizzati). Cioè a dire: la qualità costruttiva e le caratteristiche tecniche dei componenti ottici, elettrici ed optoelettronici di cui sono costituite le apparecchiature laser condizionano in maniera importante le performance del sistema stesso ed, in definitiva, qualità e livello dei risultati sotto il profilo terapeutico. Questo potrebbe spiegare in parte anche le significative, a volte abnormi differenze di prezzo riscontrabili tra sistemi laser dotati, sulla carta, di caratteristiche tecniche similari. Qui di seguito prenderemo brevemente in considerazione i laser attualmente più impiegati in campo dermatologico cercando di riassumerne le specifiche tecniche e le indicazioni terapeutiche. Nell articolo non verranno descritti sistemi ad emissione non coerente, pluricromatica, non collimata (cosiddetta luce pulsata ). importanti evoluzioni anche in termini di modalità di emissione (continua, pulsata, superpulsata e ultrapulsata) della radiazione che, come noto, è pari a 10600 nm (infrarosso). Il meccanismo d azione è altrettanto noto: la radiazione invisibile nell ambito dell infrarosso di 10600 nm di lunghezza d onda ha come cromoforo principale (cromoforo: gruppo di atomi che conferiscono un certo colore ad una sostanza e che assorbono una specifica lunghezza d onda di luce) l acqua sia del comparto intracellulare che del comparto extracellulare. Il selettivo assorbimento dell energia luminosa da parte del cromoforo genera una importante quantità di calore in grado di determinare la specifica distruzione del tessuto che lo contiene (principio di fototermolisi selettiva). Trattandosi di acqua in questo caso il surriscaldamento indotto porta l acqua stessa ad ebollizione con passaggio dallo stato liquido a quello gassoso e conseguente esplosione delle cellule legata alla produzione di vapore al loro interno. I detriti cellulari che si producono in parte vengono carbonizzati, in parte invece, raggiungendo temperature superiori ai 1000 gradi, passano allo stato volatile con formazione di fumi che, appare scontato dirlo, sarebbe opportuno non inalare. LASER CHIRURGICI Laser CO 2 Il laser ad anidride carbonica rimane probabilmente uno dei laser più efficaci e adatti ad un impiego dermatologico su vasta scala. Progettato per la prima volta nel 1964 ha subito nel corso del tempo 15

Caratteristicamente il laser CO 2 presenta diversi profili di utilizzo: 1) Taglio e coagulazione. Tenendo il manipolo molto vicino alla superficie cutanea in modo da avere un diametro dello spot compreso tra 0,1 e 0,8 mm circa si ha un grado di focalizzazione del fascio luminoso tale da generare densità di energia e potenza (dell ordine dei 50.000-100.000 Watt/cm 2 ) sufficientemente alte da permettere una exeresi chirurgica ponendosi come tecnica alternativa all uso del bisturi e dell elettrobisturi). In molte e svariate situazioni l uso del laser CO 2 rispetto alle altre tecniche di escissione può rappresentare indubitabilmente un vantaggio (lesioni in sedi molto vascolarizzate, trattamento del rinofima, dei cheloidi, nelle blefaroplastiche ecc.). L elevata capacità emostatica sfruttabile durante le procedure chirurgiche è un ulteriore plus dei sistemi laser ad anidride carbonica, con chiusura a cul de sac per vasi fino a 0.5-0.6 mm di diametro. Per vasi di diametro superiore a 0.5 mm (e fino a circa 2 mm) si deve defocalizzare leggermente il raggio: il meccanismo d azione è in questo caso legato alla denaturazione proteica con formazione del trombo di fibrina (effetto termico). 2) Vaporizzazione. Se si allontana il manipolo dalla cute si defocalizza il raggio, aumentando il diametro dello spot (1-3 mm) e generando una densità di potenza più bassa (200 600 Watt/cm 2 ): ciò consente di vaporizzare la parte superficiale della cute minimizzando il danno in profondità. La vaporizzazione rappresenta con ogni probabilità ancora oggi la principale opportunità di utilizzo del laser CO 2 in dermatologia consentendo di trattare numerose lesioni di diversa natura: virali (verruche volgari e condilomi acuminati) infiammatorie, cistiche, precancerose e tumorali benigne. 3) Skin resurfacing. La possibilità di utilizzare sistemi laser ad anidride carbonica per ottenere una ablazione più o meno profonda della cute (con finalità diverse) risale all incirca alla fine degli anni 80. Le tipologie di apparecchiature offerte in relazione a questo specifico tipo di impiego sono state nel corso del tempo davvero molte e non è facile orientarsi. Spesso si fa riferimento alle configurazioni di impulso disponibili: emissione continua, pulsata, superpulsata, a doppio impulso, abbinata a flash-scanner ecc. Negli ultimi anni tuttavia l avvento sul mercato di sistemi laser più sofisticati ed emittenti lunghezze d onda più appropriate allo scopo (vedasi paragrafo sottostante), anche in virtù della minore aggressività che significa meno effetti collaterali e minor rischio di danni irreversibili, sembra avere frenato l impiego di macchine CO 2 per il rimodellamento cutaneo, circoscrivendone il campo d azione alle funzioni per le quali, in ogni caso, erano state primariamente sviluppate: taglio, coagulazione e vaporizzazione appunto. Laser Er:YAG I sistemi laser Erbium:YAG, attualmente molto in voga, sembrano offrire interessanti opportunità terapeutiche in virtù delle loro peculiari caratteristiche tecniche. Prima di tutto la lunghezza d onda che è pari a 2940 nm (radiazione infrarossa) e che rappresenta il vertice del picco della curva di assorbimento dell acqua, con valori circa 10 volte superiori rispetto a quello dei sistemi ad anidride carbonica. Le modalità operative di funzionamento offerte da questa tipologia di laser consentono di decidere se lavorare con parametri ablativi o subablativi (dissecazione degli strati cutanei, senza ablazione). Il funzionamento dei sistemi laser Er:YAG più moderni (ma in continuo divenire) prevede fluenze fino a circa 400 J/cm 2, durate di impulsi da 100 a 1500 microsecondi, frequenze di impulso variabili da 1 a 50 Hz, ampi spot per trattamenti efficienti (fino a 12 mm circa). Le principali indicazioni cliniche comprendono: - Skin resurfacing ablativo e non ablativo - Esiti cicatriziali da acne cistica - Cicatrici ipertrofiche - Adenomi sebacei - Siringomi - Xantelasmi. Umberto Giaroli Servizio di laserterapia dermatologica Centro Analisi Monza - Studi medici Vercelli Bibliografia 1. Spicer M.S., Goldberg D.J., Lasers in dermatology. J Am Acad Dermatol, 1996; 34: 1-25. 2. Fitzpatrick R.E., Goldman M.P., CO2 laser surgery. In: Goldman M.P., Fitzpatrick R.E. Cutaneous laser surgery: the art and science of selective photothermolysis. St. Louis: Mosby-year Book, 1994; 198-259. 3. Marini L., Bellini M., Cannarozzo G., Petrini N., I laser in dermatologia. Supplemento N. 1/98 di Dermatologia Ambulatoriale, 1998. 4. Marini L., I laser in dermatologia: passato, presente e futuro. I laser vascolari. Dermatologia Ambulatoriale 1997; 5: 35-39. 5. Landthaler M., Haina D., Brunner R. et al., Neodymium-YAG laser therapy for vascular lesions. J Am Acad Dermatol 1986; 14: 107-17. 6. Anderson R.R., Parrish J.A., The optics of human skin. J Invest Dermatol, 1981; 77: 13-19. Nel prossimo numero parleremo di Laser per il trattamento delle lesioni vascolari, Laser per l'epilazione permanente e Laser per il trattamento delle lesioni pigmentate benigne e per la rimozione dei tatuaggi. 16

i corsi MONOteMatici ASPEM Per iscrizioni e programmi dettagliati visita il nostro sito nell area medici Oppure contatta la segreteria Aspem Agenzia Merqurio Editore s.r.l. 800.014.863 Un nuovo modo di Insegnare, un nuovo modo di Apprendere I corsi Monotematici ASPEM, che si svolgono in 1 o 2 giornate, hanno la finalità di approfondire singoli argomenti di Medicina Estetica attraverso lezioni teoriche, supporti video e sessioni pratiche dei docenti su pazienti. Ad ogni iscritto verranno inoltre consegnate delle dispense che facilitano l apprendimento e consentono, una volta terminato il corso, di ripercorrere a casa le fasi delle lezioni. Al termine del Corso il Medico corsista sarà in grado di utilizzare le singole tecniche illustrate. CORSI MONOTEMATICI ASPEM 2010-2011 I corsi monotematici ASPEM sono tutti teorico-pratici e prevedono una parte pratica del medico col docente tutor. L'orario dei corsi va dalle ore 9,00 alle ore 17,30. DATA ARGOMENTO DEL CORSO RELATORE/RELATORI Sabato 18 dicembre 2010 Chirurgia estetica del volto non ablativa Prof. Giorgio Fippi Sabato 15 gennaio 2011 Tossina botulinica corso base Dott.ssa Maria Albini, Dott.ssa Cinzia Forestiero Sabato 29 gennaio 2011 Lipolisi mediante soluzioni di fosfatidilcolina Prof. Maurizio Fraticelli Sabato 5 e domenica 6 febbraio 2011 P.E.F.S.: Metodi di trattamento Dott. Gavino Scanu, Dott.ssa Emma Sehi Sabato 19 febbraio 2011 Ricostruzione volumetrica del sottocutaneo Prof. Giorgio Fippi Sabato 5 marzo 2011 Tossina botulinica corso avanzato Prof. Alessio Redaelli Sabato 19 marzo 2011 Utilizzo dell acido polilattico Prof. Alessio Redaelli Sabato 2 aprile 2011 Biorivitalizzazione Dott.ssa Maria Albini e Dott.ssa Cinzia Forestiero Sabato 9 aprile 2011 Chirurgia estetica del volto non ablativa Prof. Giorgio Fippi Sabato 7 maggio 2011 Tossina botulinica corso base Dott.ssa Maria Albini, Dott.ssa Cinzia Forestiero Sabato 15 e domenica 15 maggio 2011 Laser in medicina estetica Relatori Vari Sabato 28 e domenica 29 maggio 2011 Corso di medicina estetica per odontoiatri Dott. Andrea Corbo, Prof. Fabio Di Carlo, Prof. Giorgio Fippi Sabato 11 giugno 2011 Fillers corso base Dott.ssa Maria Albini, Dott.ssa Cinzia Forestiero Sabato 25 giugno 2011 Ricostruzione volumetrica del sottocutaneo Prof. Giorgio Fippi Sabato 24 settembre 2011 Gasterapie Dott. Antonio Amuso Sabato 8 ottobre 2011 Fillers corso avanzato Dott.ssa Maria Albini, Dott.ssa Cinzia Forestiero Sabato 15 ottobre 2011 Chirurgia estetica del volto non ablativa Prof. Giorgio Fippi Sabato 22 ottobre 2011 Tecniche chirurgiche di base per medici estetici Prof. Maurizio Fraticelli I corsi si terranno presso la sede della scuola: ASPEM: Academy School of Practical aesthetic Medicine LINATE BUSINESS PARK, strada provinciale Rivoltana, 35 Limito di Pioltello - Milano Per informazioni: www.aspem.net Tel: 02.36508218 - Fax: 02. 99984982 E-mail: info@aspem.net ASPEM

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