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PC.JOUR/1160 Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa Consiglio permanente ITALIAN Original: ENGLISH Presidenza: Austria 1160ª SEDUTA PLENARIA DEL CONSIGLIO 1. Data: giovedì 12 ottobre 2017 Inizio: ore 10.10 Interruzione: ore 13.05 Ripresa: ore 15.05 Fine: ore 16.00 2. Presidenza: Ambasciatore C. Koja Prima di procedere all esame dell ordine del giorno, la Presidenza ha dato il benvenuto al Sig. Sherzod Asadov, nuovo Chargé d Affaires ad interim dell Uzbekistan presso l OSCE. 3. Questioni discusse Dichiarazioni Decisioni/Documenti adottati: Punto 1 dell ordine del giorno: ALLOCUZIONE DEL MINISTRO DEGLI AFFARI ESTERI DELL EX REPUBBLICA JUGOSLAVA DI MACEDONIA, S.E. NIKOLA DIMITROV Presidenza, Ministro degli affari esteri dell ex Repubblica Jugoslava di Macedonia, Estonia-Unione europea (si allineano i Paesi candidati Albania, Montenegro e Serbia e i Paese del Processo di stabilizzazione e associazione e potenziale candidato Bosnia-Erzegovina; si allineano inoltre il Liechtenstein e la Norvegia, Paesi dell Associazione europea di libero scambio e membri dello Spazio economico europeo, nonché l Ucraina) (PC.DEL/1329/17), Stati Uniti d America (PC.DEL/1307/17), Federazione Russa (PC.DEL/1308/17), Turchia (PC.DEL/1341/17 OSCE+), Norvegia (PC.DEL/1324/17), Bulgaria, Albania (PC.DEL/1313/17 OSCE+) PCOIJ1160

- 2 - PC.JOUR/1160 Punto 2 dell ordine del giorno: ALLOCUZIONE DEL VICE PRESIDENTE DEL COMITATO INTERNAZIONALE DELLA CROCE ROSSA, SIG.A CHRISTINE BEERLI Presidenza, Vice Presidente del Comitato internazionale della Croce rossa (PC.DEL/1323/17 OSCE+), Estonia-Unione europea (si allineano i Paesi candidati Albania, l ex Repubblica Jugoslava di Macedonia e Montenegro e il Paese del Processo di stabilizzazione e associazione e potenziale candidato Bosnia-Erzegovina; si allineano inoltre il Liechtenstein, Paese dell Associazione europea di libero scambio e membro dello Spazio economico europeo, nonché Andorra, la Georgia, la Moldova, San Marino e l Ucraina) (PC.DEL/1330/17), Stati Uniti d America (PC.DEL/1309/17), Svizzera (PC.DEL/1316/17 OSCE+), Turchia (PC.DEL/1342/17 OSCE+), Federazione Russa (PC.DEL/1311/17), Norvegia (PC.DEL/1325/17), Georgia, Ucraina (PC.DEL/1320/17), Armenia, Turkmenistan Punto 3 dell ordine del giorno: ESAME DI QUESTIONI CORRENTI (a) (b) (c) (d) Persistenti atti di aggressione contro l Ucraina e occupazione illegale della Crimea da parte della Federazione Russa: Ucraina (PC.DEL/1322/17), Estonia-Unione europea (si allineano i Paesi candidati Albania, l ex Repubblica Jugoslava di Macedonia e Montenegro e il Paese del Processo di stabilizzazione e associazione e potenziale candidato Bosnia-Erzegovina; si allineano inoltre l Islanda e la Norvegia, Paesi dell Associazione europea di libero scambio e membri dello Spazio economico europeo, nonché la Georgia, la Moldova e l Ucraina) (PC.DEL/1331/17), Svizzera (PC.DEL/1317/17 OSCE+), Turchia (PC.DEL/1312/17 OSCE+), Stati Uniti d America (PC.DEL/1310/17), Canada (PC.DEL/1336/17 OSCE+) Situazione in Ucraina e necessità di attuare gli accordi di Minsk: Federazione Russa (PC.DEL/1319/17), Ucraina Situazione delle persone LGBTI nella Federazione Russa: Estonia-Unione europea (si allineano i Paesi candidati Albania, l ex Repubblica Jugoslava di Macedonia e Montenegro e il Paese del Processo di stabilizzazione e associazione e potenziale candidato Bosnia-Erzegovina; si allineano inoltre la Norvegia, Paese dell Associazione europea di libero scambio e membri dello Spazio economico europeo, nonché il Canada, San Marino e l Ucraina) (PC.DEL/1333/17), Stati Uniti d America (PC.DEL/1314/17), Federazione Russa Situazione delle persone LGBTI in Azerbaigian: Estonia-Unione europea (si allineano i Paesi candidati Albania, l ex Repubblica Jugoslava di Macedonia e Montenegro e il Paese del Processo di stabilizzazione e associazione e potenziale candidato Bosnia-Erzegovina; si allineano inoltre la Norvegia, Paese dell Associazione europea di libero scambio e membro dello Spazio economico europeo, nonché San Marino) (PC.DEL/1334/17), Stati Uniti d America (PC.DEL/1315/17), Azerbaigian

- 3 - PC.JOUR/1160 (e) (f) Giornata europea e mondiale contro la pena di morte, celebrata il 10 ottobre 2017: Estonia-Unione europea (si allineano i Paesi candidati Albania, l ex Repubblica Jugoslava di Macedonia, Montenegro e Serbia e il Paese del Processo di stabilizzazione e associazione e potenziale candidato Bosnia-Erzegovina; si allineano inoltre Andorra, la Moldova e l Ucraina) (PC.DEL/1332/17), Norvegia (anche a nome dei seguenti Paesi: Canada, Islanda, Liechtenstein, Mongolia, San Marino e Svizzera) (PC.DEL/1326/17), Svizzera (anche a nome dell Austria, della Germania, del Liechtenstein, del Lussemburgo e della Slovenia) (PC.DEL/1318/17 OSCE+), Spagna, Santa Sede, Stati Uniti d America, Belarus Discriminazione contro i media russi in Francia: Federazione Russa (PC.DEL/1327/17 OSCE+), Francia Punto 4 dell ordine del giorno: RAPPORTO SULLE ATTIVITÀ DEL PRESIDENTE IN ESERCIZIO (a) Visita in Kazakistan, Kirghizistan e Tagikistan del Direttore politico del Ministero federale per l Europa, l integrazione e gli affari esteri dell Austria, Ambasciatore A. Marschik: Presidenza (b) Quarantunesima tornata dei Colloqui internazionali di Ginevra, tenutasi il 10 e 11 ottobre 2017: Presidenza (c) (d) Preparativi per la ventiquattresima Riunione del Consiglio dei ministri dell OSCE, da tenersi a Vienna il 7 e 8 dicembre 2017: Presidenza Incontro allargato di ambasciatori, da tenersi a Eisenstadt, Austria, il 6 e 7 novembre 2017: Presidenza Punto 5 dell ordine del giorno: RAPPORTO DEL SEGRETARIO GENERALE Annuncio della distribuzione di un rapporto scritto del Segretario generale (SEC.GAL/142/17 OSCE+): Coordinatore delle attività di lotta alle minacce transnazionali Punto 6 dell ordine del giorno: VARIE ED EVENTUALI (a) (b) Commemorazione delle vittime dell Olocausto in Romania, celebrata il 9 ottobre 2017: Romania (PC.DEL/1328/17 OSCE+) Democrazia e stato di diritto in Spagna: Spagna (Annesso) 4. Prossima seduta: mercoledì 18 ottobre 2017, ore 10.00 Neuer Saal

PC.JOUR/1160 Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa Consiglio permanente Annex ITALIAN Original: SPANISH 1160ª Seduta plenaria Giornale PC N. 1160, punto 6(b) dell ordine del giorno DICHIARAZIONE DELLA DELEGAZIONE DELLA SPAGNA prendo la parola per la terza settimana consecutiva in seno a questo Consiglio permanente per informarvi, su nostra richiesta, in merito alla situazione della democrazia e dello stato di diritto in Spagna. Dal mio ultimo intervento di giovedì scorso si sono succeduti nel mio paese una serie di eventi importanti relativi alla sfida separatista della Catalogna. Desidero menzionare innanzitutto la nuova sfida all ordine costituzionale mossa dal Presidente del governo della Catalogna che, martedì 10 ottobre, di fronte al parlamento della summenzionata Comunità Autonoma riunito in seduta plenaria, ha presentato i risultati del cosiddetto referendum dell 1 ottobre che spianerebbe la strada alla dichiarazione unilaterale di indipendenza. Mi consenta di esporre brevemente la portata di questa sfida: 1. La dichiarazione di indipendenza si basa sui risultati del cosiddetto referendum dell 1 ottobre indetto in seguito all approvazione da parte del Parlamento catalano lo scorso 6 e 7 settembre delle leggi di convocazione del referendum e di transitorietà e fondazione della repubblica. Entrambe le leggi sono state dichiarate incostituzionali dalla Corte Costituzionale e, come ho già avuto modo di illustrare nei miei precedenti interventi in questo consesso, violano le norme parlamentari e democratiche fondamentali. Pertanto, da tale dichiarazione di incostituzionalità delle summenzionate leggi si evince che il referendum del 1 ottobre è nullo. 2. Ciononostante, il Governo della Catalogna ha portato avanti il suo piano di organizzare il referendum e di mettere in atto l infrazione dell ordine costituito. La Commissione di Venezia in due occasioni ha ammonito che il referendum previsto per l 1 ottobre non era conforme ai criteri della Commissione ed era contrario alla Costituzione e alle leggi. Inoltre, il cosiddetto referendum si è svolto con numerose irregolarità non consone ad una consultazione democratica. Ho già avuto modo di illustrare alcuni esempi di tali irregolarità alla riunione del Consiglio permanente del 5 ottobre scorso, quali la modifica delle modalità di voto 15 minuti prima dell apertura dei seggi, l esistenza documentata di voti multipli, la presenza di urne per strada e in case private, urne opache contenenti schede precompilate, irregolarità nelle operazioni di scrutinio e di compilazione delle liste elettorali. Sulla base di tale atto illegale, fraudolento e privo della benché minima garanzia, il Presidente

- 2 - PC.JOUR/1160 Annex del governo catalano ha deciso, martedì scorso, di legittimare la proclamazione dell indipendenza. 3. In terzo luogo, i risultati del citato referendum presentati dai suoi promotori indicano che il 38,47% (inclusi i voti multipli) dell elettorato si è pronunciato a favore dell indipendenza. Pertanto, sulla base di tali dati, la dichiarazione d indipendenza rispecchierebbe la posizione di una minoranza di catalani (due milioni) che cercherebbe di imporre la sua volontà alla maggioranza (tre milioni). Non possiamo in alcun modo convalidare una legge anticostituzionale, un referendum nullo e privo di garanzie né la privazione della volontà della maggioranza dei catalani. La dichiarazione d indipendenza basata sui fatti esposti è una derisione vergognosa della democrazia e merita di essere respinta con forza dalla comunità internazionale e dalle organizzazioni internazionali che, come l OSCE, si fondano sui valori e sui principi della democrazia e dello stato di diritto. desidero inoltre soffermarmi brevemente su altri due eventi che si sono verificati in quest ultima settimana e che mostrano l assurdità della deriva separatista. Da un lato, le manifestazioni di domenica scorsa 8 ottobre in numerose località della Spagna che hanno visto la partecipazione di circa un milione di persone a Barcellona. Questi raduni hanno dato voce a migliaia e migliaia di catalani che sono scesi in piazza per difendere la legalità e il modello di convivenza sancito dalla Costituzione del 1978. Si è parlato di una maggioranza silenziosa, ma anche di una maggioranza messa a tacere in questi ultimi anni dalle ambizioni dei separatisti. Le istituzioni catalane hanno eluso le leggi, hanno imposto un uniformità che non esiste e accantonato tutto ciò che presuppone inclusione e pluralità, principi questi che caratterizzano, per definizione, i governi democratici. L altro evento significativo della settimana scorsa è stata la decisione di numerose imprese di trasferire la propria sede dalla Catalogna in altre regioni della Spagna. Si tratta dell ennesima conseguenza della violazione della legalità e della incertezza giuridica dovuta alla decisione arbitraria degli indipendentisti nonché alla loro propensione a erigere muri intorno alla Catalogna. in queste ultime settimane, i separatisti non hanno smesso di fare riferimento alla democrazia e ai diritti umani avvalendosi di una strategia di comunicazione ben orchestrata fatta di messaggi semplici che mascherano una realtà profondamente antidemocratica. Innanzitutto, contrappongono la legittimità dei presunti voti allo stato di diritto, dimenticando che la loro stessa legittimità è sancita proprio dalla Costituzione del 1978, un patto tra tutti gli spagnoli che fu votato da più del 90% dei cittadini catalani in un referendum ineccepibile. Visto e considerato che ci troviamo in una città attraversata dal Danubio, mi si consenta di citare una riflessione di Claudio Magris assai pertinente: contrapporre la legittimità alla legalità, appellandosi a valori caldi (la comunità, l immediatezza affettiva) contro il weberiano disincanto del mondo e la freddezza delle democrazie, significa distruggere quelle regole del gioco politico che permettono agli uomini di battersi per i valori

- 3 - PC.JOUR/1160 Annex che essi ritengono sacri, significa cioè instaurare una legalità tirannica, negatrice di ogni legittimità. Invocare l amore contro il diritto è la profanazione dell amore, usato come strumento per impedire ad altri uomini la libertà e l amore stesso. Inoltre, il concetto di democrazia diretta propugnata dagli indipendentisti non rientra in nessun quadro assiologico ed è estraneo ai valori e ai principi che informano la nostra convivenza basata sulla Costituzione e sulle leggi. Il principio secondo il quale la persona gode di diritti e libertà fondamentali che non possono essere arbitrariamente negati da nessun potere è la base della nostra democrazia. Pertanto, attaccare le leggi e le decisioni giudiziarie rappresenta una grave violazione dei diritti e delle libertà fondamentali. Non può esserci democrazia al di fuori della legalità. Le istituzioni democratiche hanno il dovere e la responsabilità di rispondere in modo sereno e fermo a detti attacchi. Desidero in proposito anche rammentare che la democrazia spagnola vanta un esperienza consolidata che la pone nel novero dei paesi che godono di maggior libertà e di maggiori garanzie di tutela dei diritti fondamentali. Alla base di tutto ciò, vi sono la Costituzione e le sue disposizioni applicative nonché la loro attuazione da parte dei giudici. il Governo spagnolo è disposto oggi come ieri al dialogo; ma affinché tale dialogo possa aver luogo è necessario ripristinare la legittimità democratica e la lealtà alla Costituzione. Il Consiglio dei ministri ha rivolto una richiesta formale al Presidente della Catalogna affinché si pronunci e chiarisca la portata della dichiarazione di indipendenza annunciata e sottoscritta il 10 di ottobre. Lo stato di diritto in Spagna sta dando prova di innegabile moderazione nell accordare al governo catalano la possibilità di ritornare alla legalità. Ieri, 11 ottobre, il Presidente del governo, nel suo intervento al Congresso dei deputati, ha riaffermato la sua disponibilità al dialogo e messo in guardia sui suoi limiti. Ha indicato la possibilità di discutere di una riforma stessa della Costituzione. Non si tratta di una legge perfetta e può essere modificata. Il Presidente ha inoltre rilevato la necessità di aspirare a riscoprire quel catalanismo disposto a conseguire accordi e a integrarsi e che ha regalato alla Catalogna i suoi momenti migliori e ha poi sottolineato l importanza dell unità dei democratici. siamo grati ai numerosi leader della comunità internazionale e delle organizzazioni internazionali che si sono pronunciati in difesa della democrazia e dello stato di diritto in Spagna. Il loro sostegno è fondamentale ai fini di quell unità dei democratici invocata dal Presidente del Governo e così tanto necessaria di questi tempi. Soltanto il quadro costituzionale e il rispetto dello stato di diritto possono creare le condizioni necessarie per ricomporre il divario sociale e politico provocato dalla deriva separatista in Catalogna. Posso assicurarvi che le istituzioni democratiche spagnole non disattenderanno le loro aspettative. Grazie. le sarò grato se vorrà far accludere la presente dichiarazione al giornale della seduta plenaria odierna.