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IL VOLTO DI GESU PRIMI SECOLI I primi secoli sono caratterizzati dall incontro tra la dimensione culturale di provenienza del cristianesimo, l ebraismo, in cui non si usano immagini per evitare il pericolo dell idolatria e il mondo greco, in cui l immagine ha una chiara valenza simbolica. L esempio della tipologia di raffigurazione di Cristo è dato oltre alle scene sui sarcofagi, dalle pitture ad affresco delle catacombe, dove Gesù è il buon pastore, secondo il modello dell arte bucolica Il simbolismo indica Gesù prima con l araba fenice, il mitico uccello di cui si narra la nascita dalle ceneri e poi dal II sec. con il pesce. l il Chi Rho è per antonomasia il monogramma di Cristo

Altri simboli del primo cristianesimo sono: l ancora simbolo della salvezza la palma simbolo del martirio il pavone, simbolo della resurrezione e della vita eterna il pellicano simboleggia Cristo che dona il suo corpo e il suo sangue nell ultima cena Chiesa la nave simboleggia la salvezza ma anche la

IV SECOLO Dalla metà del IV sec. Cristo viene frequentemente raffigurato in mezzo agli Apostoli, in occasione della cena eucaristica. V SECOLO Fino al 313 anno dell Editto di Costantino non si ha mai la raffigurazione di Cristo crocifisso. L immagine di Gesù sulla croce comincia a diffondersi nell epoca di Giustiniano, dopo un secolo dall abolizione di questo supplizio. L arte bizantina rappresenta però Cristo non sofferente e rivestito di una lunga tunica regale. La caratteristica dell immagine di Gesù nelle prime raffigurazioni cristiane è quella di avere le fattezze di un giovane, proprio perché l età giovanile vive una dimensione di energia e una dinamica che vuole andare al di là del tempo, tale immagine richiama simbolicamente l eternità. Di volta in volta Gesù è rappresentato come: Maestro, il nome a lui riservato; saggio, con toga o mantello circondato dai discepoli; Re dei re Dal V Sec. nell arte orientale vi è una particolare attenzione al dato fisico nelle varie rappresentazioni del Cristo. Questa sensibilità viene tenuta viva nei secoli successivi con le notizie vicine alla leggenda del ritrovamento di varie reliquie, immagini di Cristo che i Crociati dopo la conquista di Costantinopoli rubarono alle Chiese d Oriente e portarono nelle grandi città dell occidente. Alcuni studiosi pensano di poter identificare in una reliquia la Sindone, che sarebbe il mandylion del re Agdar di Edessa, un telo doppio, piegato quattro volte su cui era visibile l immagine che Cristo, secondo la tradizione, avrebbe miracolosamente impresso. Tale iconografia sarà fondamentale per contrastare gli iconoclasti, cioè coloro che ritenevano blasfeme le

immagini sacre, paragonandole agli idoli pagani. Il mandylion viene citato nel Concilio di Nicea del 787 che ne legittima la venerazione. Alcuni studiosi sono giunti alla conclusione che la Sindone fosse conosciuta nei primi secoli, soprattutto nell arte bizantina e che ciò ha determinato le caratteristiche della rappresentazione del Cristo. Infatti da quel periodo in poi il volto di Cristo è incorniciato da una barba, mentre ai lati del viso scendono i capelli lunghi fino alle spalle. E singolare il rapporto delle immagini con l uomo della Sindone: gli zigomi tumefatti del crocifisso vengono interpretati nelle icone come sporgenti e la colata di sangue sulla fronte diventa una ciocca di capelli arricciata. LA SINDONE Parola greca deriva dall ebraico SHADIN che significa tessuto tenue, lenzuolo. Era il lenzuolo funebre in cui veniva avvolto il cadaveri dei defunti. La Sindone presenta l immagine frontale e dorsale di un uomo, i segni sono tracce di sostanze diffuse sulla superficie del corpo non lavato, assorbite durante la sepoltura provvisoria dal telo attraverso il contatto. La tela è costituita da un unico pezzo: è lunga m.4.36, larga m. 1.10.E di lino intessuto a spina di pesce, anticamente bianchissima, ora color paglierino.

STORIA. 7 aprile del 30 Gesù calato dalla croce è sepolto avvolto in una sindone nuova (Mt 27,59) La mattina di Pasqua questo lenzuolo viene trovato vuoto. Nell ambiente ebraico è PERIODO DEL CULTO PRIVATO considerato impuro, dunque da non esporre, perciò resta nascosto. La presenza della Sindone a Gerusalemme viene fornita da testimonianze indirette. poichè è un documento compromettente, per implicazioni di carattere: religioso. Impurità legale; giuridico: violazione del sepolcro; teologico: natura umana e divina di colui che viene raffigurato. Le testimonianze indirette sono fornite dai Vangeli apocrifi in cui si parla del lenzuolo in cui sarebbe stato avvolto il corpo del Signore come una veste. Tale lenzuolo avrebbe la caratteristica dei tessuti tenui. Caifa e Hanna rimproverano a Giuseppe di Arimatea di aver usato una sindone monda proibita dalla Legge giudaica per quel condannato a morte. PERIODO DELLE BASILICHE COSTANTINIANE Nel II sec si parla di una Santo Volto di Cristo,su stoffa, venerato a Edessa. Le prime notizie sul passaggio della Sindone da Gerusalemme a Edessa nella Turchia orientale le troviamo nella Storia Ecclesistica di Eusebio da Cesarea secondo cui il Re di Edessa Abgar, venuto a conoscenza dei prodigi operati da Gesù, mandò a chiedergli di guarirlo dalla lebbra, offrendogli ospitalità nel proprio Paese. Il corriere che aveva anche l incarico come pittore di ritrarre il suo volto, giunto a Gerusalemme dopo gli eventi della passione ebbe la promessa della guarigione del Re. Come ritratto portò in patria l immagine del volto di Gesù impressa sulla tela della Sindone, piegata quattro volte (tetradiplion) in modo da mostrare al pubblico il suo volto Quell immagine fu accolta a Edessa con tutti gli onori e fu esposta alla venerazione del popolo in una nicchia sopra una porta della città al posto di una statua pagana Nel 335 viene costruita la Basilica del Santo Sepolcro e nel 348 S Cirillo di Gerusalemme mostrava agli uditori a prova della risurrezione la roccia rossa venata di striature bianche della nicchia sepolcrale e l elenco dei lini della sepoltura( la sindone, le fasce sepolcrali e il sudario). Comincia ad essere usato anche se timidamente il nome sindone senza correre il pericolo di incorrere nell accusa di impurità legale e di presunta violazione di tomba. Però per i giudeo-cristiani la sindone rimane un documento compromettente e solo quando vengono superati i pregiudizi giudaici sulla venerazione delle immagini sui catini e lungo le pareti delle navate centrali delle basiliche apparirà il volto di Cristo ( immagine solenne con un volto barbuto, lunghi capelli e grandi occhi). Nel 523 durante un restauro a Edessa viene alla luce un immagine achiropita (non fatta da mano umana) detta MANDYLION (telo o fazzoletto). Probabilmente la Sindone ripiegata in modo che appaia solo il volto.

COMUNITA DI GERUSALEMME VI- VII sec. Si cerca di ricostruire l immagine di Cristo, ad esempio l altezza da parte dei messi di Giustiniano. IX sec. Si ha notizia che due presbiteri e un diacono avevano la custodia della Sindone e della reliquia della croce. XI sec. Periodo del governo di El Hakem : molti oggetti sacri vengono portati via per evitare la profanazione. La Sindone sarebbe stata portata forse ad Antiochia e poi successivamente ricondotta a Gerusalemme. Ma sono tutte informazioni sena documentazione. 1147 A Costantinopoli Luigi VIII re di Francia venera la Sindone. 1171 Manuele I Commeno mostra ad Amalrico re dei Latini di Gerusalemme le reliquie della passione, tra cui la Sindone. 1204 Robert de Clary, cronista alla IV Crociata scrive che tutti i venerdì la Sindone è esposta a Costantinopoli.ma nessuno sa dove sia andata a finire dopo che fu saccheggiata la città. La sindone è nascosta per timore della scomunica impartita ai ladri di reliquie. 1247 Si trova a Costantinopoli re Baldovino II re di Costantinopoli invia al cugino Luigi IX re di Francia un pezzo del lenzuolo. Il re di Francia a sua volta ne invia una porzione al Monastero Vilziachicense e nel 1248 un pezzo alla Chiesa di Toledo 1307 I Templari sono condannati come eretici anche per il culto segreto di un Volto santo che pare riprodotto dalla Sindone. 1353 Goffredo I Conte di Charny, cavaliere crociato, imparentato con i reali di Francia risulta possessore della Sindone avuta in dono per una vittoria. Il 20 giugno 1353 la Sindone viene donata dal Conte al Capitolo dei Canonici della Collegiata a Lirey, dopo la liberazione dalla prigionia degli inglesi in adempimento a un voto. 1452 La Sindone viene ceduta con atto notarile, dopo averne ottenuto il permesso del Papa, da parte di Margherita ad Anna di Lusignano, in cambio dell usufrutto del castello e delle terre di Mirabel Nel marzo dello stesso anno viene trasferita a Chambery. 1453 La Sindone viene donata ai Savoia 1532 La sindone viene coinvolta in un incendio, qualche goccia di argento fuso cade su uno spigolo del lino ripiegato e ne procura le ben note bruciature. Verrà rammendato da quattro monache clarisse per ordine di Papa Clemente VII. 14 sett. 1578 Emanuele Filiberto trasferisce la sindone a Torino per abbreviare il viaggio di Carlo Borromeo arcivescovo di Milano che aveva fatto un voto. 1 giugno 1694 La Sindone viene collocata nella cappella progettata dal Guarini 1706 La Sindone viene spostata a Genova passando per S. Michele, a causa dell assedio di Torino da parte dei francesi. 1898 Nell ostensione che va dal 25 maggio al 2 giugno l avv. Secondo Pia ottiene il permesso di scattare una foto alla reliquia (negativo fotografico) 1946 La sindone fa ritorno a Torino dopo essere stata trasferita nel periodo bellico al Convento di santo Arco di Monte Vergine (AV) 1978 Avviene la più lunga ostensione della storia : dal 28 agosto all 8 ottobre. 11-12 apr. 1997 Un incendio devasta il Duomo e la cappella del Guarini. La Sindone viene tratta in 1983 salvo grazie all intervento di un vigile del fuoco. Alla morte dell ultimo re d Italia Umberto II di Savoia la Sindone è stata lasciata in eredità alla Chiesa romana.

L esame esterno ha prodotto le seguenti conclusioni: si tratta di un negativo ( 1898 a Torino Secondo Pia) l immagine è tridimensionale ( Cap.Lynn a Pasadina e Cap Jackson e Jumper a Colorado Spings) L esame interno di questo lenzuolo ha interessato molti rami della scienza: esegesi biblica: i Vangeli non sono né pro, né contro perché non descrivono minutamente la sepoltura. Archeologia-storia: la prima ha fornito notizie circa la costituzione del documento( il tipo di tessuto, la sua trama, la forma e l antichità) la seconda i documenti che ne attestano i vari passaggi. Medicina legale: ci da delle informazioni sull immagine dell uomo rappresentato sul telo, ci conferma che non si tratta di un dipinto o di un corpo o di una statua imbrattata di sangue fresco. Si tratta dell immagine di un uomo con ferite tipiche di flagellazione inflitta secondo l uso romano (natura e numero di colpi); di coronazione di spine(esulava dalla procedura penale dell epoca); di colpo di lancia sul lato destro all altezza della 5-6 costola con la fuoriuscita di sangue e di acqua; ha il capo inclinato, le ferite al carpo delle mani e i piedi flessi e inchiodati. Anatomia: viene effettuata la ricostruzione del corpo Fisica-chimica: è stato effettuato l esame al carbonio 14 che ha prodotto due possibili datazioni: 1349 e 1532; sono stati effettuati degli esami chimici degli elementi componenti l impronta stessa: aloe, mirra e sangue, FINE MEDIOEVO Nell ultimo periodo del Medioevo si sviluppa una religiosità che mira a un rapporto più personale con Gesù e che porta a una nuova rappresentazione della figura del Cristo. Maestro di questo periodo è sicuramente Giotto: egli rappresenta tutto, l uomo e il divino, ma soprattutto il disegno che un azione vuole rivelare agli uomini.

In ambito letterario va ricordato Jacopone da Todi. Il pianto della Madonna Donna del paradiso, lo tuo figliolo è priso, Jesu Cristo beato. Accurre, donna, e vide che la gente l'allide! credo che 'llo s'occide, tanto l'on flagellato Como esser porrìa che non fece mai follia, Cristo, la speme mia, om' l'avesse pigliato? Madonna, egli è traduto, Juda sì l'ha venduto trenta denar n'ha 'vuto, fatto n'ha gran mercato. Succurri, Magdalena, gionta m'è adosso piena! Cristo figlio se mena, como m'è annunziato. Succurri, Donna, aiuta! ch'al tuo figlio se sputa e la gente lo muta, hanlo dato a Pilato. O Pilato, non fare lo figlio mio tormentare, ch'io te posso mostrare como a torto è accusato. Crucifige, crucifige! Omo che se fa rege, secondo nostra lege, contradice al senato.

Nell ambito teatrale si sviluppa il cosiddetto dramma liturgico, cioè un componimento che prevede delle azioni sceniche. Una delle più antiche testimonianze riporta l uso di rappresentare alla fine del X sec. a Winchester le scene del dialogo tra l angelo e le donne recatesi al sepolcro di Cristo. Di certo fu anche molto rappresentata la natività, da cui sembra che S. Francesco abbia preso spunto per il presepe. Altro esempio sono le Laudi, un genere che risale a S. Francesco e al suo Cantico di frate Sole. Altissimu, onnipotente, bon Signore, tue so le laude, la gloria e l honore et onne benedictione. Ad te solo, Altissimo, se konfano et nullu homo ène dignu te mentovare. Laudato sie mi Signore, cum tucte le tue creature, spetialmente messor lo frate sole, lo qual è iorno et allumini noi per lui. Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore, de te, Altissimo, porta significatione. Laudato si mi Signore, per sora luna e le stelle, in celu l ài formate clarite et pretiose et belle. Laudato si mi Signore, per frate vento et per aere et nubilo et sereno et onne tempo, per lo quale a le tue creature dai sustentamento. Laudato si mi Signore, per sor aqua, la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta. Laudato si mi Signore, per frate focu, per lo quale ennallumini la nocte, et ello è bello et iocundo et robustoso et forte. Laudato si mi Signore, per sora nostra matre terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et herba. Laudato si mi Signore, per quelli ke perdonano per lo tuo amore, et sostengo infirmitate et tribulatione. Beati quelli ke 'l sosterrano in pace, ka da te, Altissimo, sirano incoronati. Laudato si mi Signore per sora nostra morte corporale, da la quale nullu homo vivente pò skappare. guai a cquelli ke morrano ne le peccata mortali, beati quelli ke trovarà ne le tue santissime voluntati, ka la morte secunda no 'l farrà male.

Laudate et benedicete mi Signore' et ringratiate et serviateli cun grande humilitate. RINASCIMENTO Nel Rinascimento movimento nato in Italia nella seconda metà del XV secolo, si ha la massima attenzione per l uomo, soprattutto del cosiddetto uomo universale. Gli artisti di questo periodo nelle loro opere hanno come tema ricorrente la trasfigurazione, la risurrezione e l ascensione. La stessa Passione di Michelangelo pur avendo come tema la sofferenza la esprime con grande compostezza formale, la perfezione della bellezza umana di Cristo diventa il segno della sua divinità. NEL PERIODO DELLA RIFORMA PROTESTANTE E NEL PERIODO SUCCESSIVO AL CONCILIODI TRENTO La riforma protestante, che inizia nel 1517 accentra la sua attenzione sulle sofferenze di Cristo e parallelamente sul peccato dell uomo, tanto che in questo ambito particolare per i seguaci di Calvino le uniche immagini degne di considerazione sono la croce e il Crocifisso. Abbiamo in questo periodo le immagini di Gesù flagellato e della folla che vuole la sua crocifissione, scene chiamate Ecce homo dall espressione usata da Pilato al termine del processo, o che raffigurano Gesù che emerge dal sepolcro solo con il busto e reca visibili i segni della passione ed è affiancato spesso da Maria e dall apostolo Giovanni, quest immagini vengono titolate Il sangue giusto o L uomo dei dolori. Numerose sono in questo periodo le scene della deposizione di Gesù dalla croce. Antoon Van Dyck Deposizione di Cristo

Il Concilio di Trento 1545-1563 si pone come sintesi di un sostanziale rinnovamento nella cattolicità, i cui segni sono testimoniati dalle grandi figure dei santi dell epoca. L iconografia successiva ad esso ha in genere lo scopo di rispondere agli stimoli fortemente dialettici del protestantesimo e usa il cosiddetto codice dell evidenza. Il massimo esponente di questo periodo è il Caravaggio: ad esempio il Cristo raffigurato nella cena di Emmaus è seduto al tavolo di una taverna e l oste li presente è il testimone dei suoi atti, Dio non è nel cielo tra i beati ma in terra tra i poveri e i sofferenti. MUSICA SACRA XVIII XIX sec. IN ITALIA La lauda nata nell epoca di S. Francesco viene anche strutturata a più voci. Negli oratori di San Filippo Neri le laudi venivano intonate a commento delle pratiche di devozione, sia perché il testo doveva essere compreso sia perché doveva essere eseguita dai fedeli non sempre conoscitori della arte musicale. Si comincerà quindi a parlare di oratori: il testo è in latino e tratta soggetti biblici. Ricordiamo tra i vari autori Antonio Vivaldi. IN EUROPA In Austria l oratorio non riscontra lo stesso successo che ha nella nostra penisola, presto la forma si cristallizza nel contenuto preferito cioè il sepolcro di Gesù, diventando così l oratorio per il Santo sepolcro di Gesù. In seguito alla riforma luterana tale soggetto avrà molto successo in Germania. Autori importanti del XVII da ricordare sono: Schutz sia per gli oratori biblici che come compositore delle Passioni(secondo Marco, Luca e Giovanni); Bach come compositore di due Passioni (secondo matteo e Giovanni) e degli oratori di Natale, di Pasqua e dell Ascensione; Handel autore del notissimo Messia. Nel XVIII secolo la musica sacra ha minor fortuna rispetto alla musica operistica e strumentale ma vanno comunque ricordati alcuni autori di oratori tra questi forse il più famoso è Beethoven con il Cristo sul monte Oliveto. Nel 1900 abbiamo la rinascita della forma dell oratorio grazie a compositori italiani ( Perosi, Malipiero) Numerose sono le opere iconografiche o musicali che hanno voluto presentare un particolare aspetto di Gesù: opere di Batoni o di Hollman. L opera letteraria in qualche modo rappresentativa della fine del XIX sec. è I fratelli Karamazov di Dostoevskij

ETA CONTEMPORANEA Nelle opere degli artisti del XX secolo, un secolo sconvolto dalle guerre, Gesù diventa sempre più, con il suo carico di miserie e sofferenze, icona, immagine dell uomo. Ma nello stesso tempo diventa il messaggero e il realizzatore della liberazione. Importante è l opera di Chagall Il Cristo e il pittore

NELLA MUSICA DI TUTTI I GIORNI Il pianeta musica si è arricchito nella nostra epoca di una modalità di espressione, cioè della canzone, capace di far vibrare nel tempo varie generazioni di giovani che si sono ritrovati a condividere contenuti e ritmi affidando a questi componimenti le loro inquietudini, i loro sogni,le loro rivendicazioni. In questo panorama numerose sono le testimonianze dell interesse per Gesù,la cui figura viene vista in modo diverso dai vari cantautori, ma sempre come stimolo per riflessioni più ampie sul significato della vita e sulle diverse prospettive che il suo operato ed il suo messaggio hanno aperto per l uomo. Il volto più vero di Dio è ricercato al di fuori delle istituzioni, la canzone Dio è morto scritta nel 1965 da Francesco Guccini attraverso la denuncia delle problematiche dei giovani di quegli anni la dichiarazione dell ottusità di un mondo poco permeabile alle istanze di novità e la speranza nella capacità delle nuove generazioni di costruire un mondo migliore ripercorre una riflessione che vede comunque Dio parte integrante della storia dell uomo. Testo della canzone la gente della mia età andare via lungo le strade che non portano mai a niente, cercare il sogno che conduce alla pazzia nella ricerca di qualcosa che non trovano nel mondo che hanno già, dentro alle notti che dal vino son bagnate, dentro alle stanze da pastiglie trasformate, lungo alle nuvole di fumo del mondo fatto di città, essere contro ad ingoiare la nostra stanca civiltà e un dio che è morto, ai bordi delle strade dio è morto, nelle auto prese a rate dio è morto, nei miti dell' estate dio è morto... Mi han detto che questa mia generazione ormai non crede in ciò che spesso han mascherato con la fede, nei miti eterni della patria o dell' eroe perchè è venuto ormai il momento di negare tutto ciò che è falsità, le fedi fatte di abitudine e paura, una politica che è solo far carriera, il perbenismo interessato, la dignità fatta di vuoto, l' ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto e un dio che è morto, nei campi di sterminio dio è morto, coi miti della razza dio è morto con gli odi di partito dio è morto... Ma penso che questa mia generazione è preparata a un mondo nuovo e a una speranza appena nata, ad un futuro che ha già in mano, a una rivolta senza armi, perchè noi tutti ormai sappiamo che se dio muore è per tre giorni e poi risorge, in ciò che noi crediamo dio è risorto, in ciò che noi vogliamo dio è risorto, nel mondo che faremo dio è risorto...

Si chiamava Gesù è invece il titolo di una canzone composta nel 1968 da Fabrizio De Andrè il cui contenuto anela alla scoperta del volto umano di Gesù Il cantautore allontanata la divinità del Cristo si trova però a far i conti con l inevitabile mistero. Lo stesso De Andrè canterà più diffusamente la figura di Gesù dedicandogli un intero album nel 1970: La buona novella, in cui vengono esaltati molti dei personaggi che contornano la sua vicenda, vista sempre in una prospettiva fortemente umana, con l amarezza delle vicende della guerra fredda, dell incubo della bomba atomica, della tragedia del Vietnam, del razzismo ancora lontano dall essere sconfitto. Testo della canzone Venuto da molto lontano a convertire bestie e gente non si può dire non sia servito a niente perché prese la terra per mano vestito di sabbia e di bianco alcuni lo dissero santo per altri ebbe meno virtù si faceva chiamare Gesù. Non intendo cantare la gloria né invocare la grazia e il perdono di chi penso non fu altri che un uomo come Dio passato alla storia ma inumano è pur sempre l'amore di chi rantola senza rancore perdonando con l'ultima voce chi lo uccide fra le braccia di una croce. E per quelli che l'ebbero odiato nel getzemani pianse l'addio come per chi l'adorò come Dio che gli disse sia sempre lodato, per chi gli portò in dono alla fine una lacrima o una treccia di spine, accettando ad estremo saluto la preghiera l'insulto e lo sputo. E morì come tutti si muore come tutti cambiando colore non si può dire non sia servito a molto perché il male dalla terra non fu tolto Ebbe forse un po' troppe virtù, ebbe un nome ed un volto: Gesù. Di Maria dicono fosse il figlio sulla croce sbiancò come un giglio.

Gli anni 80 sono stati designati come gli anni del riflusso della tendenza cioè a rientrare nel proprio privato, in una dimensione più intimistica, meno aperta alle istanza sociali e idealistiche degli anni precedenti: anche le canzoni hanno registrato questa tendenza. Renato Zero pubblica Tregua un album doppio che tra le varie problematiche giovanili tocca anche quella divina con un titolo illuminante per il clima dell epoca: Potrebbe essere Dio. Questo tema viene ripreso da Franco Battiato nella canzone E ti vengo a cercare del 1988. Anche Biagio Antonacci con C è ancora qualcuno tratta dal suo CD del 1994 si inserisce in questa dimensione di ricerca ed accoglienza di Dio che si fa vicino all uomo in Gesù