LA SCABBIA NELLA STORIA



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LA SCABBIA

LA SCABBIA NELLA STORIA Il termine scabbia deriva dal latino scabere = grattare. La scabbia è già menzionata nelle Sacre Scritture ed è ampiamente trattata nel De Ornatum Mulierum della dott. Trotula de Ruggiero della Scuola Medica Salernitana (sec. XI). L acaro della scabbia fu identificato per la prima volta il 20 giugno 1687 dal naturalista italiano Giacinto Cestoni che descriveva accuratamente i parassiti della scabbia nella forma e nelle dimensioni, con il nome di pelicelli della scabbia umana. Nella letteratura medica antecedente al 1687 il termine scabbia veniva utilizzato impropriamente e in maniera generica per definire numerose patologie cutanee ( psoriasi, acne, eczema, orticaria)

LA SCABBIA La scabbia è una infezione della pelle; il principale sintomo è il prurito e il principale segno è la formazione di piccoli noduli dolorosi e vescicole dovute ad acari microscopici, in grado di annidarsi nello strato superficiale della pelle dove depongono le uova. La trasmissione avviene di norma nell ambito del nucleo familiare; tra gli adulti il contagio avviene prevalentemente per contatto sessuale. Il rischio di diffusione tramite indumenti, biancheria da letto e asciugamani utilizzati da pazienti con sintomi tipici della scabbia è basso.

LA SCABBIA La scabbia è endemica in tutto il mondo e colpisce persone di tutti i livelli socioeconomici, senza distinzione di età o sesso. Rara fino a trenta-quarant anni fa, è divenuta ovunque nuovamente frequente. Nei Paesi occidentali, i fattori di ricorrenza sono costituiti dallo scarso livello igienico, dalla promiscuità, dai viaggi internazionali e, infine, dalla permanenza presso cliniche ed ospedali. L infestazione è possibile in ogni periodo dell anno, anche se risulta più frequente in inverno che in estate, per la tendenza al sovraffollamento in luoghi chiusi. Questa malattia colpisce anche i cani e i gatti (viene detta anche rogna).

SCABBIA IMMAGINI

LA CAUSA La scabbia è causata da un un acaro, il sarcoptes scabiei varietà hominis, invisibile ad occhio nudo, parassita umano obbligato, non in grado cioè di sopravvivere a lungo lontano dalla pelle umana (36 ore circa); dopo l accoppiamento gli acari adulti maschi rimangono sulla pelle, mentre le femmine scavano una galleria dove depositeranno le uova. Le femmine scavano ad una velocità di 2-3 mm al giorno e depositano 1-3 uova al giorno nella galleria. Vivono per 4-6 settimane. Le uova si schiudono entro 7 giorni, liberando una larva che fuoriesce dalla volta del tunnel, scavando brevi cunicoli (tasche di muta) sulla superficie della pelle, dove rimane sino a maturazione. Dalla deposizione delle uova allo stato di acaro adulto passano 3 settimane.

LA CAUSA L incubazione è di circa 3-6 settimane, molto più breve in caso di reinfestazione. I cunicoli sono la manifestazione tipica della scabbia e si presentano come linee corte, ondulate, rossastre o scure sulla superficie della pelle, concentrate in modo particolare attorno al polso e tra le dita, le ascelle, l'addome, il seno, e i genitali. A volte, possono essere presenti dei piccoli segni tipo quelli di una puntura d'insetto associati sempre ad evidenti segni di grattamento. Il sintomo più comune della scabbia è un forte prurito, che può peggiorare di notte o dopo un bagno caldo, quando l attività degli acari aumenta a causa del caldo. La pelle colpita dal prurito può diventare più spessa, squamosa, coperta di croste e segnata dai graffi dovuti al prurito. Il prurito e i segni visibili sulla pelle sono dovuti agli acari presenti nei cunicoli e dei loro prodotti (es. saliva, escrementi).

I SEGNI E I SINTOMI Le zone del corpo che vengono colpite più frequentemente dalla scabbia sono le mani e i piedi (in special modo le membrane cutanee tra le dita), la parte interna del polso e la zona ascellare. Il contagio può anche colpire altre parti del corpo, in particolare i gomiti e le zone intorno al petto, i genitali, l ombelico e le natiche. Nei bambini al di sotto dei 2 anni di età, l infestazione spesso si presenta sotto forma di vescicole e interessa le aree prive di peli del volto, della testa, del collo, del cuoio capelluto, della pianta dei piedi e dietro le orecchie. La scabbia raramente colpisce i bambini con meno di 2 mesi. Se un paziente affetto da scabbia si gratta sulle zone di pelle colpite dal prurito, aumenta le possibilità che la pelle colpita sia infettata anche dai batteri. L impetigine, un infezione batterica della pelle, può verificarsi nella pelle già infetta da scabbia.

L EPIDEMIOLOGIA La scabbia è contagiosa e di solito viene trasmessa attraverso il contatto prolungato con la cute, oppure mediante contatti sessuali con un altra persona infetta. L infezione si diffonde con maggiore facilità nei luoghi affollati e nelle situazioni in cui ci sono molti contatti ravvicinati, come nelle scuole o negli asili.

LA SCABBIA(rogna) Il sintomo principale è un prurito intensissimo soprattutto di notte e dopo un bagno caldo Prevalgono le lesioni da grattamento spt negli spazi interdigitali e sulla faccia flessoria del polso l area periombelicale, la parte alta del dorso e le natiche Una sensibilizzazione agli acari e ai loro prodotti inizia circa un mese dopo l infestazione e determina una reazione papulosa nelle zone interessate

COME SI CURA? La scabbia si cura con una crema o lozione medicata per uccidere gli acari (di norma Antiscabbia CM, Eurax o PAF). È necessario applicare la crema sulla pelle di tutto il corpo, e non solo sull area che presenta l eruzione, di solito la crema deve rimanere sulla pelle da 8 a 12 ore prima di poterla lavare via. Dopo l applicazione, non bisogna lavarsi le mani: gli acari della scabbia amano in modo particolare la pelle che si trova tra le dita! Nella maggior parte dei casi, è necessario ripetere il trattamento dopo una settimana. Quando si inizia la cura per la scabbia, normalmente ci vogliono uno o due giorni prima che il prurito scompaia ma a volte il prurito può continuare per alcune settimane. La cura si dimostra efficace quando non si verificano nuove eruzioni o non compaiono segni visibili dopo 24 o 48 ore.

COME SI CURA? Gli esiti del trattamento e la valutazione della sua efficacia sono possibili dopo circa 28-30 giorni. Tuttavia, dopo 48 ore si può solitamente già notare una diminuzione del prurito. Il persistere del prurito, anche per una o 2 settimane dopo il ciclo di trattamento anti-scabbia, non è tuttavia da considerarsi necessariamente un fallimento della terapia, potendo essere legato a fenomeni di sensibilizzazione e/o all azione irritante del farmaco usato per eliminare il parassita. Le possibili papule post-infestazione possono essere trattate con pomate antinfiammatorie; Nei casi di infezione batterica delle lesioni da grattamento, è indicato l uso di un antibiotico.

LA PREVENZIONE Il contatto fisico diretto (come ad esempio la stretta di mano) è la modalità di trasmissione più comune per la scabbia ma, poiché gli acari che causano la scabbia possono vivere fino a 2 o 3 giorni nei vestiti, nella biancheria da letto o nella polvere, è possibile il contagio da scabbia da un altra persona con cui condivide lo stesso letto, la biancheria o gli asciugamani. Se in famiglia qualcuno è in cura per la scabbia, anche tutti gli altri membri della famiglia dovrebbero essere valutati attentamente.

PREVENZIONE Se si è venuti a contatto con una persona affetta da scabbia è necessario: effettuare il trattamento preventivo consigliato dal medico, dopo il bagno o la doccia; sostituire la biancheria personale, le lenzuola, le federe e gli asciugamani dopo ogni applicazione; lavare la biancheria in lavatrice a temperatura superiore ai 60 C; porre in un sacco impermeabile tutto ciò che non è lavabile ad alte temperature (coperte, cuscini, capi in lana), lasciarlo chiuso per almeno 48 ore e poi esporlo all aria. L acaro non può sopravvivere a lungo lontano dalla pelle umana

Che precauzioni sono consigliabili? La disinfestazione ambientale non è di alcuna utilità. La biancheria intima, gli abiti e le lenzuola usati dal paziente nei 3 giorni precedenti la diagnosi e fino a trattamento concluso, devono essere lavati utilizzando il lavaggio a 90 C, poiché a questa temperatura l acaro muore. Gli indumenti che non si possono lavare in questo modo (es. calzature, cappelli ecc.) devono essere puliti secondo le specifiche istruzioni per tipo di capo e successivamente chiusi in sacchetti di nylon per alcuni giorni (meglio una settimana).

Che precauzioni sono consigliabili? Per la pulizia di materassi, divani, cuscini, moquette si consiglia l impiego di elettrodomestici a vapore. In alternativa, è utile che i materassi e i cuscini vengano avvolti in sacchi di nylon per una settimana, tenuti a parte in ambiente chiuso o trattati con insetticida. La pulizia della casa avviene come di norma prestando però maggior attenzione alla rimozione dello sporco da angoli e intercapedini e dagli oggetti che possono essere toccati direttamente dalla pelle di più persone, come il WC e il bidet.

RIAMMISSIONE A SCUOLA Il rientro a scuola può avvenire 24 ore dopo l inizio della terapia specifica, dopo accertamento da parte della ASL dell avvenuto inizio trattamento.

SCABBIA: L ERRORE PIU COMUNE Da parte del medico la spiegazione insufficiente delle modalità di terapia Da parte della famiglia la drammatizzazione della malattia ( acarofobia con cicli ripetuti di terapia e disinfestazione accanita della casa) e l utilizzo incongruo, su piccole superfici cutanee, della terapia topica prescritta per trattare il fisiologico prurito post terapia