Le raccomandazioni del Comitato per la migliore applicazione del Codice: i risultati da consolidare e i nuovi obiettivi

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Transcript:

Le raccomandazioni del Comitato per la migliore applicazione del Codice: i risultati da consolidare e i nuovi obiettivi Marcello Bianchi Coordinatore della Segreteria Tecnica del Comitato Assonime

L evoluzione del mercato 1990 1998 2007 2015 numero società quotate 229 219 263 242 capitalizzazione su PIL (in %) 23,0 44,8 49,0 35,1 quota di flottante (media semplice in %) 30,0 38,9 36,8 38,0 quota di flottante ponderata in %) (media 40,7 55,3 57,4 56,5 società a controllo pubblico 25,3 15,5 28,3 30,4 banche e assicurazioni 25,9 43,6 39,0 38,5 società private non finanziarie 48,8 40,9 32,7 31,1 2

L evoluzione del mercato 130 120 110 100 90 80 70 60 50 40 30 1990 1998 2007 2015 numero società quotate capitalizzazione su PIL (in %) 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 La composizione del listino 1990 1998 2007 2015 quota di flottante (media semplice in %) società a controllo pubblico banche e assicurazioni quota di flottante (media ponderata in %) società private non finanziarie 3

Il ruolo del Comitato per la Corporate Governance Rappresenta tutte le componenti del mercato: Società emittenti Investitori istituzionali e asset manager Intermediari Borsa Un modello (quasi) unico di: autodisciplina pura (solo soggetti privati) e condivisa (tutte le componenti del mercato) e di monitoraggio plurale (per la composizione del Comitato, la pluralità di fonti e di soggetti) 4

Regulator CUSTODI DEI CODICI Comitati a composizione pubblico-privata Solo emittenti Comitati Privati Tutto il mercato Spagna Portogallo Belgio Germania Olanda Regno Unito Francia Italia Svezia Regulator Comitati a composizione pubblicoprivata MONITORAGGIO DEI CODICI Comitati Privati Solo emittenti Tutto il mercato Centri accademici Belgio Francia Italia Spagna Portogallo Olanda Regno Unito Belgio Francia Italia Italia Svezia Germania 5

Il Comitato come custode del Codice: Definisce e aggiorna le best practices Strumento strutturalmente dinamico (revisioni nel 2002-2006-2010-2011-2014-2015) Temperato dall esigenza di consolidare l applicazione sostanziale (valutazione a cadenza biennale) Verifica l applicazione (Rapporto, dal 2013), analizzando le modalità applicative sulla base del principio comply or/and explain Valutazione complessiva dello stato di attuazione Evidenziazione delle debolezze applicative e conseguenti raccomandazioni per rafforzare l applicazione 6

Analisi basata su una pluralità di fonti Rapporto Assonime-Emittenti Titoli tutte le principali aree del Codice tutte le società quotate Rapporti parziali: Consob (assetti proprietari, composizione board, assemblee, OPC tutte le società) Crisci & Partners (autovalutazione top 25) Ernst&Young (voto di lista FTSE MIB) Georgeson (partecipazione in assemblea FTSE MIB e MID CAP) Mercer (composizione board e remunerazioni FTSE MIB) Nedcommunity (piani di successione) Spencer Stuart (genere e professionalità consiglieri e remunerazioni top 100) The European House Ambrosetti (composizione board, piani di successione FTSE MIB, MID CAP e STAR ) 7

Lo stato di attuazione: una valutazione di sintesi Quantità e qualità delle informazioni fornite sono in progressivo miglioramento. Le società descrivono generalmente in modo adeguato il proprio modello di governance sia in caso di applicazione delle raccomandazioni del Codice sia nei casi di una loro totale o parziale disapplicazione L adesione a molti principi del Codice è sostanzialmente integrale. In caso di non-compliance, le società forniscono, in genere, argomentate spiegazioni che risultano chiaramente evidenziate agli investitori L incremento della trasparenza, da un lato, e l introduzione di nuovi principi nel Codice, dall altro, fanno sì che aree di possibile miglioramento emergano in continuazione: Le aree di consolidamento dei miglioramenti Le aree di miglioramento Le priorità 8

Le aree di consolidamento dei miglioramenti In queste aree: Il grado di compliance è elevato e in crescita La qualità dell informazione è buona anche nei casi di non compliance Per ciascuna area il Rapporto evidenzia i risultati positivi e gli elementi delicati : Informazioni sull adesione al Codice Aggiornare a mutamenti del codice (necessità di explain per non-compliance con nuovi principi) L impegno dei consiglieri Casi di assenteismo significativo e durata media anomala delle riunioni La board evaluation Spiegazioni sulle modalità e soggetti incaricati Trasparenza altri incarichi a eventuali consulenti esterni L equilibrio di genere Scarsità di funzioni esecutive Amministratori indipendenti Trasparenza criteri di valutazione (anche ma non solo per disapplicazione/applicazione sostanzialista ) Presenza e composizione comitati controllo e rischi e remunerazione Qualità delle spiegazioni per composizione non in linea 9

Le aree di miglioramento e le priorità Le aree di miglioramento sono individuate in funzione di: livello di compliance inferiore al 75% delle società aderenti al codice) e Scarsa qualità (o assenza) delle informazioni in caso di non compliance da parte di più del 25% delle società Le priorità (oggetto di segnalazione specifica in una lettera del Comitato a tutte le società quotate) sono individuate tra le aree di miglioramento in funzione di: Valore strategico per la credibilità del Codice e Rilevanza nell evoluzione delle pratiche di corporate governance Per ciascuna area il Rapporto evidenzia le criticità e individua specifiche raccomandazioni 10

Le aree di miglioramento: il Comitato per le nomine Comitato nomine Esistenza di una spiegazione per la mancata costituzione del comitato nomine 4,6% 41,8% 58,2% 95,4% Società che hanno costituito il comitato nomine Società che non hanno costituito il comitato nomine Società che motivano la mancata costituzione del comitato nomine Società che non motivano la mancata costituzione del comitato nomine L analisi Adesione ancora parziale Motivazioni per non compliance spesso poco sostanziali Le raccomandazioni Il Comitato ricorda l importante funzione consultiva del comitato per le nomine nella definizione della composizione ottimale del consiglio Il Comitato evidenzia che tale comitato possa svolgere un fondamentale ruolo anche nelle società caratterizzate da una struttura proprietaria più concentrata 11

Le aree di miglioramento: Riunione di soli amministratori indipendenti Riunioni degli amministratori indipendenti (nelle società con almeno 2 indipendenti) Motivazioni circa la mancata riunione degli amministratori indipendenti 40,9% 59,1% 48,2% 51,8% Società in cui gli amm. indipendenti si sono riuniti almeno una volta Società in cui gli amm. indipendenti non si sono riuniti Società che motivano la mancata riunione degli amm. indipendenti Società che non motivano la mancata riunione degli amm. indipendenti L analisi Adesione ancora parziale Diffusa mancanza di motivazioni per non compliance La raccomandazione Il Comitato segnala l opportunità di valutare sia la disapplicazione che la mancata spiegazione delle non-compliance in sede di autovalutazione del consiglio di amministrazione 12

Le aree di miglioramento: Informativa pre-consiliare (priorità nel 2015) L analisi Informativa ex ante: il 73% delle società ha quantificato in modo preciso il preavviso normalmente ritenuto congruo (era pari al 71% nel 2015) Informativa ex post sul rispetto del termine precedentemente indicato come congruo: 65% indica esplicitamente che il preavviso è stato normalmente rispettato (in miglioramento rispetto al 51% del 2015 e al 46% del 2014) Esplicitazione del ruolo del Presidente CdA: 34% dei casi gli emittenti indicano che il presidente, ove non sia possibile in casi specifici fornire la necessaria informativa con congruo anticipo, cura che siano effettuati adeguati approfondimenti durante le sessioni consiliari Le raccomandazioni Il Comitato ribadisce l opportunità di migliorare la qualità della disclosure sull informativa pre-consiliare, sia con riferimento ai termini che al loro effettivo rispetto Il Comitato invita inoltre a una maggiore valorizzazione del ruolo del Presidente nel garantire l integrità e la tempestività dell informativa preconsiliare 13

L analisi Le aree di miglioramento: I piani di successione 185 società (89% delle società ) hanno valutato se adottare un piano Solo 29 società dichiarano l esistenza di uno o più piani (comunque in leggero aumento rispetto ai 20 nel 2015 e nel 2014), Scarsa trasparenza sulle modalità di attuazione del piano (quando adottato) Un terzo delle società non individua gli organi coinvolti La raccomandazione Il Comitato ricorda agli emittenti l importanza di adeguate e formalizzate procedure per la successione degli amministratori esecutivi per garantire la stabilità e la continuità della gestione, valorizzando gli esiti delle autovalutazioni così come gli orientamenti del consiglio in merito alla sua composizione ottimale. 14

Le priorità: Orientamenti sulla composizione ottimale del board L analisi Soltanto in un quarto delle società che hanno operato il rinnovo nel 2016 e nel 2015 il CdA ha espresso un orientamento. In un terzo dei casi si tratta di società che vi sono obbligate dalla normativa di settore (banche e assicurazioni) Perché è una priorità: È in linea con una maggiore responsabilizzazione del board rispetto al proprio funzionamento Evoluzione assetti proprietari Complementarietà con altre componenti principi di governance (autovalutazione, piani di successione, comitato nomine) Terra di confine tra autodisciplina e regolamentazione (banche e assicurazioni) La raccomandazione Il Comitato raccomanda agli emittenti una maggiore responsabilizzazione del board, con l eventuale supporto del comitato per le nomine, nell individuare le professionalità dei futuri consiglieri al fine di assicurare l ottimale composizione del consiglio 15

Le priorità: Chiarezza e completezza delle politiche di remunerazione L analisi Quantità e qualità delle informazioni fornite nelle politiche di remunerazione sono migliorate nel tempo ma permangono alcune aree di opacità: Individuazione del peso e del tetto della componente varabile (non riscontrabile in circa il 20% delle società, senza adeguate motivazioni) Presenza obiettivi di medio-lungo periodo per remunerazione variabile (manca in circa un quarto delle società) Previsione di clausole di claw back (manca in oltre la metà delle società) Indennità di fine carica Oltre la metà delle società non definisce chiaramente la politica Presenza di un limite massimo in meno di metà delle società 16

Le priorità: Chiarezza e completezza delle politiche di remunerazione Perché è una priorità Crescente attenzione da parte degli investitori istituzionali (voto in assemblea) e dei media Terra di confine tra autodisciplina e regolamentazione (molte componenti obbligatorie per banche e assicurazioni) La raccomandazione Il Comitato invita gli emittenti a porre maggiore attenzione alla chiarezza informativa delle politiche sulla remunerazione, con particolare riferimento all individuazione del tetto e del peso alla componente variabile, alla previsione di clausole di claw back e alla determinazione di criteri e procedure per le indennità di fine carica. 17

I progetti del Comitato Rafforzare il monitoraggio: Dall analisi aggregata ai case studies Potenziare i principi esistenti: Il ruolo del Consiglio sulla sua composizione e funzionamento Favorire il coordinamento a livello europeo: Forum permanente dei principali Comitati (Gruppo dei 5 Presidenti) I temi aperti: La corporate governance delle growth companies Corporate governance e sostenibilità 18