Due parole in più a proposito di Eagle. Dopo i recenti articoli riguardanti Eagle apparsi su www.grix.it è venuta voglia anche a me di fare un piccolissimo tutorial, giusto per spiegare un paio di utilissime funzioni. Parlerò della funzione Polygon, di come esportare le immagini e del tool Drill-Aid. 1. La funzione polygon. Che cos'è la funzione polygon? Lo dice il nome stesso: con la funzione polygon è possibile disegnare un poligono. Apriamo Eagle, disegniamo uno schema qualsiasi (qui ho disegnato il mini-amplificatore di Raffaele Ilardo, http://digilander.libero.it/nick47/mamu.htm) avendo però cura di contrassegnare bene tutti i rami che vanno a massa, e usando l'apposito elemento "GND" che si trova all'interno della libreria "supply". Poi passiamo alla board. Diamo una prima disposizione ai componenti, posizioniamoci nella riga di comando (la linea bianca in alto), scriviamo "polygon GND" e diamo invio. Con questa istruzione chiedo al mio CAD di rappresentare la net GND come un poligono (da notare che c'è anche il tasto apposito sulla palette degli strumenti, ma sinceramente non so come associare una net ad un poligono seguendo quella strada...).
Tracciamo un rettangolo che abbracci tutti i nostri componenti, aggiustiamo la disposizione se necessario, magari immettiamo anche un testo, e facciamo un Ratsnest. Cosa è successo? È tutto blu! Sì, il nostro poligono ha riempito tutta l'area a sua disposizione. Facciamo un passo avanti e lanciamo l'autorouter (oppure sbrogliamo a mano, questo va a preferenza personale). Alla fine che succede? Bhé, se abbiamo piazzato bene i componenti e non ci sono rimaste "airwires" abbiamo un bellissimo piano di massa che ci collega insieme nel migliore dei modi tutte le masse del circuito.
Bello! Ma non è finita qui, non vi ho ancora parlato di alcuni interessanti parametri di polygon. Li elenco di seguito: Pour: metodo di riempimento del poligono. Di default è solid, cioè pieno (il poligono sarà pieno); se scegliamo Hatch avremo un riempimento reticolato; Isolate: isolamento, cioè la distanza tra il poligono e gli altri elementi della board. Se scegliamo un numero piccolo potremmo avere dei cortocircuiti o ponticelli indesiderati dopo l'incisione, se scegliamo un numero troppo grande potremmo avere dei punti dove il poligono non riesce ad unirsi e si separerà, creando una airwire (cioè una linea non sbrogliata, perché l'autorouter non sa o non riesce a collegare le due porzioni del poligono). Più avanti vi scriverò le dimensioni tipiche con le quali lavoro sempre io che raramente mi danno problemi; Thermals: permette di impostare o no i pad termici. I pad termici hanno la funzione di dissipare meno il calore nella fase di saldatura rendendola più facile e di risultato sicuro senza eccessivi riscaldamenti nella zona; Orphans: in seguito allo sbroglio potrebbe capitare che alcune parti di poligono rimangano isolate, senza nessuna connessione elettrica. Selezionando "On" queste porzioni rimarranno lì dove sono, selezionando "Off", invece, non saranno disegnate. È abbastanza utile perché aiuta a velocizzare l'incisione, essendoci meno rame da asportare. Una volta trovata la disposizione che più ci soddisfa possiamo rimpicciolire il poligono, introdurre nuovi angoli con il comando "Split", arrotondare gli spigoli con il comando "Miter" eccetera. In poche parole possiamo fargli prendere la forma che vogliamo.
Ed ecco il risultato (non particolarmente esaltante a dir la verità), dei nostri sforzi: una PCB compatta, ordinata e non molto complessa. Questa mia breve spiegazione ovviamente non può essere esauriente, il metodo migliore per rendersi conto delle potenzialità di questo strumento e padroneggiarlo bene è usarlo: fare cambiamenti, spostamenti, giocare con le dimensioni. Insomma, consiglio fortemente di sperimentare. Per saperne di più poi c'è l'insostituibile (sebbene in inglese) help. Con la breve esperienza che ho accumulato ho notato che con la mia attrezzatura i PCB vengono molto bene impostando lo spessore delle piste tra 20 e 40 mils e impostando la distanza tra due piste tra 20 e 30 mils (ovviamente poi si devono considerare le correnti in gioco: non posso far passare 10A su una pista da 20 mils). Questa impostazione verrà ereditata anche dal poligono, nel parametro Isolate. 2. Il tool Drill - Aid: Volevo poi parlarvi di un altro strumento, un tool più che altro. Chi usa Eagle da un po' si sarà accorto che i pad spesso sono davvero troppo piccoli. Alcune volte può capitare che volino via quando ci si avvicina la punta del trapano, altre volte invece più capitare che dopo la saldatura le piazzole si stacchino, perché il rame presente è troppo poco per assicurare un'adeguata tenuta meccanica. Bene, con questo tool è possibile allargare il diametro di piazzole e fori. Si chiama Drill Aid, ed è simpaticissimo. Si trova su http://ideegeniali.altervista.org/progetti/?p=drill-aid. Non finirò mai di ringraziare l'autore del sito. Per usarlo ed installarlo consiglio di leggere la pagina, non saprei spiegare meglio di quanto non sia già spiegato lì. Faccio notare solo che aumentando di circa 0.20/0.30mm il diametro delle piazzole viene fuori un risultato abbastanza accettabile.
3. Esportare in immagini. Ultima cosa, anche questa molto importante, è saper esportare le immagini. Basta andare sul menu file>export>image. L'opzione Resolution ci dà la risoluzione dell'immagine, più è alta e più l'immagine sarà definita. Monochrome renderà l'immagine, appunto, monocromatica. Clipboard salverà l'immagine negli appunti di sistema. Clicchiamo su Browse, scegliamo la locazione, il nome e il formato del file e diamo Ok. Se vogliamo esportare il layer bottom in una immagine, però, dobbiamo prima togliere tutti i layer superflui: tplaces, torigins, tnames, tvalues... Consultare le guide già presenti nel sito per questo. Prima di utilizzare la nostra immagine per stampare un PCB dobbiamo aprirla con un programma di grafica (MsPaint va più che bene) e invertire i colori. Occhio a non modificare le dimensioni dell'immagine col programma di grafica, perché così facendo andranno perse le proporzioni e non si avrebbe più una rappresentazione 1:1 del circuito. Da notare che per come è strutturato il CAD (visione dall'alto) quando si andrà ad esportare non sarà necessario "specchiare" l'immagine risultante per ottenere un master. L'export è ottimo anche per esportare le immagini degli schemi, a patto di non esagerare con la risoluzione. Bene, io avrei finito questo mio breve racconto. Spero vi sia piaciuto e che vi abbia dato qualche buono spunto. Eagle è veramente un ottimo CAD, ma se non si impara a conoscerlo sarà sempre una brutta bestia. Bisogna sperimentare, "smanettarci" e alla fine i risultati arriveranno. Grazie dell'attenzione. Saluti, Antony.