week # 2 questa settimana parliamo di: GENNAIO 2012 SALONE DI DETROIT - 1a parte il rilancio dell auto USA DETTO TRA NOI Detroit torna capitale
DETTO TRA NOI EDITORIALE Detroit torna capitale Notizie ottimistiche, se non euforiche, sono arrivate da Detroit dove il NAIAS, il Salone più importante d America, ha voluto davvero davvero ufficializzare la fine della lunga crisi dell industria automobilistica americana. Le tre big - GM, Ford e Chrysler - veleggiano con il vento a favore. Le vendite crescono, i bilanci non sono più in rosso, i debiti vengono puntualmente pagati e i programmi per nuovi modelli sono davvero ambiziosi. Insomma Detroit torna ad essere una delle capitali mondiali dell auto e ci sarebbe da augurarsi che, come sempre avviene, tutto quanto capita negli USA, prima o poi attraversi l oceano e sbarchi anche in Italia visto anche il ruolo che Fiat (leggi Marchionne) ha avuto in questo processo, almeno per quanto riguarda Chrysler. Ma proprio dall A.D. di Fiat- Chrysler sono arrivate, insieme alle foto del nuovo look con tanto di sciarpa e barba per perdere meno tempo la mattina dichiarazioni non del tutto tranquillizzanti per Torino. Big Sergio ha infatti detto che la competizione con Detroit quale sede unica del Gruppo (che da sola vale migliaia di posti di lavoro) sarà fatta senza attaccamento emotivo al proprio Paese. Per chi non avesse capito l antifona ha aggiunto che i posti del Lingotto saranno comunque salvaguardati e che in America non si devono fare i conti con uno come Ladini, il leader della Fiom, che gli contesta tutto o quasi. Più chiaro di così! Nella panoramica sulla situazione e sulle prospettive Marchionne ha poi ammesso che i conti sulle 50.000 Fiat Cinquecento da vendere negli USA si sono rivelati troppo ottimistici e ci si dovrà accontentare di poco più della metà. e che quindi sullo sbarco dell Alfa oltreatlantico bisognerà andarci cauti. In definitiva la volontà di crescere è stata riaffermata con forza. E pazienza se, pur avendoci regalato la nuova Panda, Marchionne finirà per toglierci la Fiat. Che prima o poi dovremo rassegnarci a chiamare, come già ho avuto modo di dire FIAD, Fabbrica Internazionale Automobili Detroit. Marcello Pirovano 2
3-11 DODGE Adispetto del nome e del cognome americani e del luogo di nascita (Belvedere, nell Illinois) la Dodge Dart può essere considerata la prima Fiat americana. Infatti, la nuova berlina utilizza componenti evolute da quelle, oggi, impiegate dalla Giulietta e che, domani, saranno impiegate anche dalla Giulia. 1 a parte Si tratta del pianale C Compact nell evoluzione Wide, quindi allungata e allargata, insieme alla tecnologia Multiair che anima tanto l italico motore 1.4 turbo a benzina da 160 CV e il 2.400 made in Usa che sviluppa 184 CV che si pongono accanto a un 2.0 litri yankee da 160 CV; lo stesso per il repertorio dei cambi, nel quale spunta il doppia frizione a 6 marce sviluppato da Fiat Powertrain Technologies. Formalmente si presenta con una linea a 3 volumi caratterizzata da tratti muscolosi, dal frontale slanciato e dalla parte posteriore alta e corta, stilisticamente molto elaborata nel disegno della fanaleria, che contribuisce a generare un profilo cuneiforme.
4-12 CHRYSLER ADetroit non sono mancate le novità anche nel settore riservato alla Chrysler. La più rilevante, tuttavia, non è stata nemmeno degnata di una comunicazione (più o meno) ufficiale. Piazzata nelle retrovie dello stand, la concept 700C è arrivata agli onori della cronaca solo dopo i battesimi delle consanguinee come la 200C Mopar allestita sportivamente secondo i dettami stilistici del brand Mopar e con un assetto specifico, oltre che con rivisitazioni agli impianti d aspirazione del motore V6 Pentastar e di scarico. La 700C, invece, prefigura l erede della monovolume Voyager, oggi venduta anche con il marchio Lancia. Non sono, quindi, casuali i forti richiami stilistici alle vetture torinesi che spiccano nella parte posteriore. È stata esposta per valutare le reazioni del pubblico.
5-13 MASERATI Al salone di Detroit è apparsa anche la Maserati Kubang svelata lo scorso settembre a quello di Francoforte. È stato confermato che sarà prodotta a Jefferson North (come la Jeep Grand Cherokee dalla quale eredita pianale e trazione integrale) e che non si chiamerà né Kubang né Cinqueporte. Il totonome è ufficialmente iniziato MINI Annunciata da una conceptcar vista anni fa al salone di Francoforte arriva, oggi, ad ampliare le fila del marchio Mini la Roadster, che sarà offerta in una gamma speculare a quella della Coupé. È la prima scoperta della marca anglo-tedesca con abitacolo per 2 persone, con lineamenti che richiamano quelli della Coupé. È però dotata di un arrotondata capote in tela - in America offerta semiautomatizzata, mentre in Europa sarà ad azionamento manuale - che le conferisce un aspetto originale quando è sollevata. Ripiegata è alloggiata in un vano dietro l abitacolo, dal quale affiora completando il disegno dell accenno di coda. Da quest ultima, come nel caso della Coupé, spunta oltre gli 80 orari lo spoiler (si riabbassa a 60 all ora, ma può essere movimentato anche con un tasto sulla consolle fra i sedili) che migliora il carico aerodinamico alle velocità più alte. Specifici della Roadster sono i rollbar e il frangivento da sistemare tra di essi per isolare l abitacolo dai vortici quando si viaggia open-air.
6-14 rese ha presentato l ActiveHybrid 3: il quarto modello a propulsione ibrida della sua offerta dopo le analoghe X6, Serie 7 e 5. Venduta dal prossimo autunno, si distingue dalle altre Serie 3 solo per le scritte e il disegno aerodinamico dei cerchi. Utilizza un sistema propulsivo formato da un 6 cilindri sovralimentato a iniezione diretta di benzina di 3.0 litri da 306 CV abbinato a un unità elettrica BMW Nonostante da noi sia già corredata di listino, anche se materialmente disponibile solo dal prossimo 12 febbraio, la nuova generazione della Bmw Serie 3 ha sfilato ufficialmente in pubblico in terra americana. La famiglia è destinata, al pari delle 5 precedenti, ad ampliarsi con molte variazioni sul tema: la Touring, le xdrive a trazione integrale, le Coupé e Cabrio, oltre a quelle firmate M. Tuttavia, l evolversi dei tempi e la richiesta di versioni sobrie e rispettose dell ambiente rinnova la composizione della gamma e stravolge la tempistica con cui vengono svelate le novità. Infatti, contestualmente alla berlina, a Detroit la casa bavada 54 CV - fornisce una potenza complessiva di 340 CV e una coppia di 450 Nm - e a un cambio automatico-sequenziale a 8 marce. Promette percorrenze medie nell ordine di oltre 15 chilometri con un litro ed emissioni di CO 2 di 149 g/km, ma permette di viaggiare per 3-4 chilometri sino a 60 all ora sfruttando solo il motore elettrico. Quest ultimo è alimentato da batterie agli ioni di litio poste sotto il piano del vano di carico, che offre così l apprezzabile capacità: 390 litri.
7-15 FORD Sono giustamente orgogliosi, in Ford, di essere la sola marca uscita dalla crisi senza aiuti da parte del Governo e a questo lusinghiero risultato ha certamente contribuito la politica di prodotto della casa con le molte novità messe in circolazione. Tra queste arriva la Fusion/Mondeo vista a Detroit che ora è molto più piacevole per personalita e grinta su dimensioni - 4,67 mt - di poco inferiori a quelle del modello precedente. Tra le dotazioni spiccano il sistema di connettività e infotainment MyFord Touch con comandi vocali e il pacchetto sicurezza con tutti i più avanzati apparati di assistenza alla guida e di sicurezza. Entrano in gamma due versioni ibride - Hybrid ed Energi plugin Hybrid (che permette di ricaricare le batterie a vettura ferma) che pensano all ambiente ed alla riduzione di consumi. Abbinano un quattro cilindri a benzina di 2.000 cc ad un motore elettrico con leggere e compatte batterie agli ioni di litio, per 185 CV di potenza totale. 75 km possono essere percorsi in modalità 100% elettrica. Le motorizzazioni classiche comprendono gli Ecobost con Start Stop di 1.600 cc da 180 CV e 2.000 cc da 240 CV (questo anche con la trazione integrale) ed un 2.500 cc da 170 CV. Il cambio è automatico o manuale a 6 rapporti. Mancano i motori diesel che certamente si ritroveranno in Europa.
8-16 VOLVO Per Volvo quello USA è uno dei mercati più importanti al mondo e quindi si spiega la presentazione della nuova XC60 Plug-In Hybrid a Detroit. Ma non si tratta dell ibrida che già conosciamo con la tecnologia diesel più elettrico, perché gli americani non amano il gasolio e quindi per loro è stato appositamente sviluppata l accoppiata benzina-elettrico. Una soluzione che, secondo i tecnici della casa svedese, è la più efficiente tra quelle del genere che potrebbe anche interessare l Europa. Nello specifico un quattro cilindri da 280 CV viene assistito da un motore elettrico da 70 CV montato posteriormente e alimentato da batterie agli ioni di litio da 12 kwh che si ricaricano in circa 3 ore da una presa da 220 V. Tre le modalità di guida: Pure, fino a 45 km al 100% solo elettrica; Hybrid con i due sistemi accoppiati e consumi indicati in 2,3 litri per 100 km e solo 54 g/km di CO 2 e 960 km di autonomia complessiva e infine Power per le prestazioni migliori sfruttando tutti i 350 CV della potenza complessiva. Il cambio è automatico a 8 rapporti e a seconda della modalità scelta l auto procede a due o quattro ruote motrici. Il sistema di infotainment Volvo Sensus segnala anche i punti di ricarica rapida più vicini.
9-17 VOLKSWAGEN In Volkswagen lo sviluppo dell alimentazione ibrida o elettrica continua con la Jetta riservato al mercato Usa e con la Bugster. La berlina punta sull accoppiata di un 4 cilindri TSI a benzina di 1.400 cc da 150 CV e un motore elettrico da 20 kw-36 CV per 170 CV complessivi; il cambio è a doppia frizione DSG a 7 rapporti. I consumi si riducono in media del 25% anche grazie alle modifiche aerodinamiche e agli pneumatici a bassa resistenza su ruote ultraleggere da 15 a 17 pollici. Brevi tratti sono percorribili anche in modalità solo elettrica. Esternamente questa Jetta Hybrid si distingue per la calandra, i gruppi ottici a LED e i loghi identificativi. La strumentazione fornisce al pilota tutte le informazioni sul funzionamento del sistema ibrido. La seconda novità di Detroit è la concept E-Bugster, rivisitazione al 100% elettrica del nuovo Maggiolino. Il nome deriva da E (electric) Bug (soprannome americano del Beetle) e ster da speedster, cabriolet. Il tetto tagliato e ribassato limita l abitacolo a due soli posti e il frontale mostra un nuovo paraurti e luci a LED a forma di C. Il cuore della concept utilizza un motore da 85 kw e 270 Nm alimentato da batterie agli ioni di litio installate nella parte posteriore. Si dichiara un autonomia di circa 180 km con batterie ricaricabili all 80% in poco più di mezz ora da una normale presa domestica grazie al pratico sistema plug in. (continua la prossima settimana)