Diocesi di Mazara del Vallo Introduzione al Convegno Diocesano Marsala 3-4 gennaio 2011 e guida in nostro cammino ecclesiale, risplende sul volto del Verbo incarnato che abbiamo celebrato nella liturgia in questi giorni. In questa luce del Verbo di Dio fatto uomo, Dio stesso ci avvolge con il suo splendore, rischiara le tenebre del uomini siano configurati alla vita del suo Figlio. Misterioso scambio, misterioso incontro tra la nostra povertà e la sua grandezza, nella fragilità di questa nostra mostrato il suo Volto e aperto il suo Cuore 1. Sul volto di Gesù risplende la speranza di Dio, la speranza che non delude (cfr. Rm 5,5) che raggiunge e tocca la vita di ogni uomo come amicizia e condivisione. Nella nota pastorale: Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia rinnovare la parrocchia, perché possa testimoniare e sappia diffondere la speranza cristiana nella vita quotidiana» 2 Qualche ragione di questo nostro ritrovarci insieme Nonostante è da molti anni che come comunità diocesana viviamo questa esperienza è utile ribadirne le ragioni che la contraddistinguono rispetto ad altri incontri e ne fanno una esperienza ecclesiale di particolare rilevanza. Lo dico problematico circa la ricaduta del convegno nella nostra realtà ecclesiale, nasconde quel larvato pessimismo, che spesso si insinua in certi discorsi. Mi chiedo se lasciandoci guidare dallo Spirito, con il quale siamo stati segnati, sia possibile andare oltre, per cogliere un orizzonte di senso capace di offrirci ben più di qualche semplicistica motivazione. In questo momento segnato da tante incertezze, come in diverse occasioni ha avuto modo di argomentare Benedetto XVI: «Il primo contributo che possiamo sua ragione e nella sua capacità di amare. Essa non è frutto di un ingenuo ottimismo, ma ci proviene da quella speranza affidabile che ci è donata mediante la fede nella redenzione operata da Gesù Cristo» 3. Ci ritroviamo insieme, dopo la presentazione del piano pastorale, in diocesi e nelle singole foranie, per un momento di studio e di approfondimento di alcuni dei temi che più caratterizzano il nostro percorso. Non abbiamo un traguardo da raggiungere, non abbiamo la pretesa di cambiare la storia. 1 BENEDETTO XVI, Spe salvi n. 1.4. 2 CEI, Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia, n. 13. 3 BENEDETTO XVI,, 28 maggio 2009. 1
Non allontanandoci da quella dimensione del sostare che nel corso di il carattere di: «un tempo prezioso di sintesi, dedicato ad approfondire la conversione pastorale della nostra chiesa particolare per accompagnare le nostre comunità in un cammino di discernimento spirituale» 4 (vogliamo semplicemente affermare il primato di Dio, condividendo le felicità e le sofferenze di ogni creatura umana sostenuti dalla speranza affidabile che Dio ha riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito. ultimo della nostra esistenza, il tutto che riempie di gioia la nostra vita per essere, come scrive Giovanni Moioli storicamente visibile della presenza di Cristo» 5. Un esperienza ecclesiale di comunione a tutti i battezzati per fare della Chiesa la casa e la scuola della comunione richiede uno sforzo costante e una conversione profonda. In questi giorni raccolti intorno alla persona e al ministero del Vescovo, risaldiamo i nostri vincoli di comunione per aderire al Signore e testimoniare il suo Vangelo. Avere la possibilità di ritrovarci insieme, senza la fretta di essere inseguiti dal tempo, per pregare, per ascoltare la voce del Signore, per un momento di studio e di riflessione, per confrontarci, per un momento di fraternità, oltre che una occasione preziosa è già testimonianza di comunione e di amore. La Chiesa scrive Romano Guardini: «è amore. È verità che si comunica. È ricchezza che deve appartenere a tutti. È vita che si moltiplica; che tutti afferra, e possibile solo in una comunione infinita nella quale tutto appartiene a tutti» 6. In questo modo «la Spirito la storia degli uomini, si mostra così nella comunione degli uomini tra loro» 7 In attesa che si compia la beata speranza dimensione che caratterizza il nostro essere discepoli del Signore in questo tempo, quotidiano possa irrompere Dio occorre sperimentare la bellezza di essere stati redenti mediante la speranza. 4 DIOCESI DI MAZARA DEL VALLO, Il volto della speranza, p. 6. 5 G. MOIOLI, Il mistero di Maria, Glossa, Milano 1989, p. 66. 6 R. GUARDINI, La realtà della Chiesa, Morcelliana, Brescia 1989, p. 109. 7 CEI, Comunione e comunità, n.36. 2
Spe salvi e donarci ciò che, da soli, non possiamo raggiungere 8. Scrive Jean Daniélou: «ci è chiesto di essere assetati, di essere aperti a Dio, per lasciar scaturire dal fondo della nostra anima questa sete di grazia che il che io gli darò non avrà Gv 4,14) Nonostante i nostri peccati, la nostra mediocrità, basta credere vita (Ap 22,17)» 9. Il Convegno diocesano intende essere un esperienza di ascolto. conclusivo del Vescov significativo di approfondimento. Pronti ad ascoltare. Viviamo in un tempo in cui si parla molto e si ascolta poco. «Ogni uomo si svelto ad ascoltare» (Gc, 1,19), è un invito che vogliamo accogliere dalla Lettera di san Giacomo. Ascoltare Dio che ci ha parlato in molti modi e in diversi modi, e continua a parlarci, ascoltare gli uomini. «Chi non è capace di ascolto, non lo è da nessuna parte, né nei confronti di Dio né nei confronti degli uomini» 10. Un asco dei consigli pastorali parrocchiali, delle aggregazioni e dei movimenti, un ascolto interpellano su diversi fronti. Articolazione del Convegno Come si articoleranno queste due giornate? Dal programma che avete ricevuto avete avuto modo di notare i temi su cui abbiamo scelto di soffermarci. Una scelta che abbiamo condiviso con il direttivo del CPD e con i due consigli diocesani. Il Piano Pastorale D -2011 si concentra fondamentalmente sulla verifica del percorso sessennale appena completato, che Eucaristia, nella sua dimensione teologica - liturgica, posta in relazione con la vita concreta del popolo cristiano. Questa prima giornata è la vita cristiana icona della bellezza di Dio. 8 BENEDETTO XVI, Spe salvi, n. 31. 9 J. DANIÈLOU in AA.VV., Elèments de spiritualitè, Paris 1958, p. 38-41 in COMUNITÀ MONASTICA DI BOSE, Letture per ogni giorno, Elledici, Leumann 2006, p. 11. 10 Cfr. Editoriale in La Rivista del Clero Italiano, novembre 2010, p. 724. 3
Tre interventi che convergeranno nella tavola rotonda dove i singoli relatori confrontandosi in un dibattito, risponderanno alle diverse domande poste dai partecipanti. Alla seconda giornata abbiamo scelto di dare una connotazione pastorale, le due relazioni che ci verranno proposte ci guideranno in un duplice percorso. Da una parte, la figura della testimonianza come la nuova struttura, la nuova forma logica che la pratica ecclesiale è invitata ad assumere nel contesto la sinodalità come strumento di costruzione della Chiesa locale. nto conclusivo del Vescovo se da una parte descriverà i modi concreti con cui la nostra Chiesa sta declinando la testimonianza in taluni contesti pastorali sempre meglio le ragioni di quella risposta al Signore che ci chiede di vivere Un grazie collaborazione mettendo a servizio della nostra Chiesa diocesana le loro competenze, rendendosi disponibili nel mettere da parte i loro impegni familiari e professionali. Un grazie a tutti voi,, operatori pastorali, presbiteri, rappresentanti della variegata ricchezza di doni e carismi della nostra Chiesa, religiosi e religiose, diaconi, seminaristi, laici delle diverse parrocchie e aggregazioni ecclesiali. Un grazie a quanti si sono impegnati nella preparazione e si stanno invito del Vescovo, vi rendete disponibili a vivere una esperienza così ricca per il vostra vita. don Giuseppe Ivan Undari 4
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