Osservare le povertà e le risorse di un territorio Fare rete nel sistema regionale Caritas
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- Giuliana Colli
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1 Osservare le povertà e le risorse di un territorio Fare rete nel sistema regionale Caritas
2 1. cos è l osservatorio delle povertà e delle risorse (OPR) 2. ascolto, osservazione e discernimento: un lavoro di rete 3. l esempio del MIROD 4. nuovi-vecchi orientamenti: la dimensione dell animazione
3 Cos è l osservatorio delle povertà e delle risorse (OPR) strumento della pastorale per osservare la realtà, nell ottica dell amore preferenziale per i poveri (v. Giovanni Paolo II, Sollicitudo Rei Socialis ) è stato proposto ufficialmente dalla CEI alla Chiesa nel 1985, a Loreto, durante il 2 convegno ecclesiale nazionale Riconciliazione cristiana e comunità degli uomini la CEI l ha definito come strumento di cui dotarsi permanentemente a livello diocesano il lavoro dell Osservatorio si svolge essenzialmente a partire dai luoghi di relazione promossi dalle Caritas diocesane: Centri d ascolto, Centri d accoglienza, mense, ecc.
4 Cos è l osservatorio delle povertà e delle risorse (OPR) oggi oltre la metà delle diocesi si è dotata di un Osservatorio (OPR), che opera nell ambito della Caritas gli OPR collaborano spesso strettamente con altri ambiti pastorali e con assessorati, università, privato sociale, ecc. gli OPR sono coinvolti nel Progetto Promozione Rete Caritas, promosso dalla Caritas italiana nel 2003 (allora si chiamava Progetto Rete), e a cui aderiscono circa 170 diocesi
5 Caritas = antenna ricetrasmittente ricezione ascoltare, simpatizzare, stare con e per, farsi carico, ecc. trasmissione dare voce, essere segnale, sentinella, notizia e avviso, esercitare un diritto e un dovere pastorale, ecc.
6 Caritas = antenna ricetrasmittente essere antenne significa essere anche in rete con altre antenne della Chiesa, del territorio, delle istituzioni pubbliche, del privato sociale, ecc. la rete ha bisogno di relazione, di coordinamento e di costante formazione per funzionare al meglio
7 Caritas = antenna ricetrasmittente l ascolto ha bisogno della dimensione del far conoscere, del far sapere, affinché divenga patrimonio comune e ricchezza per gli altri e perché sia la base per un aiuto il più possibile concreto per chi ha bisogno!
8 Caritas = antenna ricetrasmittente far sapere alla comunità parrocchiale e diocesana alla cittadinanza agli altri soggetti pubblici
9 Far sapere: come? mediante l osservazione, che stimoli il discernimento, il quale a sua volta indirizzi la pastorale e la comunità (animazione) e aiuti a ri-vedere e ri-provare l ascolto
10 discernimento per animare le voci indirizzano, orientano, ci danno la direzione Far sapere: come? osservazione unire le voci, collegare quanto è slegato ed isolato ascolto dare voce, mettere al centro, dare protagonismo nelle relazioni
11 Ascolto - Osservazione - Discernimento ciascuna delle tre attenzioni ha bisogno delle altre per dare compimento alla prospettiva dell amore preferenziale per i poveri
12 Ascolto - Osservazione - Discernimento luogo dell ascolto è l intera comunità oggetto dell ascolto è l intera comunità dall ascolto delle singole persone alla prospettiva del territorio, dell insieme delle sue storie, delle sue situazioni una dimensione via via più allargata che abbraccia alla fine l intera comunità
13 Ascolto - Osservazione - Discernimento all annuncio annuncio alla comunità delle disuguaglianze e delle ingiustizie (Chiesa e comunità in movimento) dal privato dell ascolto (dimensione vis-à-vis di condivisione)
14 Ascolto - Osservazione - Discernimento osservazione come motore e soggetto agitatore motore del discernimento e della pastorale che faccia Chiesa agitatore verso il resto della comunità e la società nel suo complesso
15 Da nodi fragili dobbiamo passare ad una rete stabile da azioni spesso slegate fra loro si passi alla rete, congiunto di azioni armoniche, interagenti, con al centro la persona in svantaggio, il debole, l ultimol affinché sia al centro nell ambito della relazioni (ascolto) recuperi dignità, voce e senso della sua posizione (osservazione) indirizzi con la sua testimonianza, con il suo grido, le politiche e la pastorale (discernimento per animare)
16 MIROD, un esempio di rete MIROD o meglio M.I.R.O.D. = Messa In Rete degli Osservatori Diocesani progetto della Delegazione regionale delle Caritas della Toscana l idea è stata di costituire una banca dati unica di quanto osservato nei Centri d Ascolto a livello di regione ecclesiale partenza: anno 2003, dagli stimoli del Progetto Rete della Caritas italiana, e in collaborazione con la Regione Toscana
17 MIROD, un esempio di rete tutte le Caritas della regione aderiscono attualmente al progetto la Caritas di Pistoia ha aderito da subito al MIROD 16 Caritas su 17 hanno Centri in rete e in comunicazione stabile fra di loro ad oggi (marzo 2009) i Centri in rete sono 101
18 MIROD, un esempio di rete dal 2004 adottiamo un software con struttura client-server (Lotus Notes-Domino) per la gestione informatica del MIROD la scheda cartacea di rilevazione dati e quella informatica hanno acquisito una piena corrispondenza a partire dal 2006
19 MIROD, un esempio di rete la banca dati comprende oggi circa schede di persone ascoltate nei Centri fino dagli anni 90 (soprattutto a Prato e Firenze) e dal 2003 in tutto il resto della regione nella diocesi di Pistoia abbiamo una banca dati composta da circa 3200 schede oltre 1200 sono le persone ascoltate nella nostra diocesi nel 2008
20 MIROD, un esempio di rete il lavoro di osservazione porta ogni anno, dal 2003, a realizzare un rapporto regionale sulle povertà viste dai Centri d Ascolto un lavoro simile lo realizziamo dal 2004 anche a livello diocesano nel 2008 abbiamo realizzato questo rapporto locale (Dossier povertà) insieme con la Caritas di Pescia
21 MIROD, un esempio di rete il Dossier è stato, finora, soprattutto una ricognizione delle povertà viste dallo specifico punto di osservazione Caritas è chiamato ad essere sempre di più strumento per valutare, analizzare e discernere anche in merito alle risorse messe in gioco dal mondo ecclesiale, e non solo
22 MIROD, un esempio di rete siamo chiamati dal nostro essere Chiesa, e in particolare Caritas, ad essere animatori Caritas ci chiede di praticare la pedagogia dei fatti e la testimonianza-discernimento realizzati mediante l animazione della comunità per questo è importante valorizzare in senso pastorale-animativo il lavoro di osservazione e nello specifico il Dossier
23 MIROD, un esempio di rete ultimi orientamenti operativi che vengono dalla Caritas italiana e dalla nostra esperienza: necessità di legare sempre più strettamente le dimensioni dei Centri d ascolto, degli Osservatori e delle Caritas parrocchiali in modo da svolgere, con l aiuto della rete (MIROD nel caso toscano), una costante azione pedagogica, di discernimento, denuncia, testimonianza nei confronti della comunità
24 Per approfondire Diocesi di Pistoia (e Caritas diocesana, con possibilità di scaricare il Dossier Pistoia-Pescia 2008) Le Caritas della Toscana Promozione Rete Caritas in Toscana Dossier sulle povertà in Toscana (scaricabile) Caritas italiana
25 Benedetto XVI, Deus Caritas Est,, n. 31 Quanti operano nelle Istituzioni caritative della Chiesa devono distinguersi per il fatto che non si limitano ad eseguire in modo abile la cosa conveniente al momento, ma si dedicano all altro con le attenzioni suggerite dal cuore, in modo che questi sperimenti la loro ricchezza d umanità. Perciò, oltre alla preparazione professionale, a tali operatori è necessaria anche e soprattutto, la «formazione del cuore»: occorre condurli a quell incontro con Dio in Cristo che susciti in loro l amore e apra il loro animo all altro, così che per loro l amore del prossimo non sia più un comandamento imposto per così dire dall esterno, ma una conseguenza derivante dalla loro fede che diventa operante nell amore (cfr. Gal 5,6).
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